Per la maggior Gloria di Nostro Signore cerchiamo persone disponibili ad eventuali Traduzioni da altre lingue verso l'Italiano. per chi si rendesse disponibile puo' scrivere all'indirizzo Mail: cruccasgianluca@gmail.com
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

mercoledì 19 gennaio 2011

Mons. Bernard Fellay condanna con forza il prossimo convegno delle religioni ad Assisi.

"Siamo profondamente indignati. Protestiamo con forza contro tale ripetizione delle giornate di Assisi. Tutto quello che abbiamo detto, tutto quello che già Mons. Lefebvre aveva detto all’epoca, lo facciamo nostro. E’ evidente, carissimi fedeli, che una simile cosa esige riparazione…
Il Salmo 95 afferma che tutti gli dei pagani, sono demoni e Assisi, sarà piena di demoni. E’ la Rivelazione, è la Fede della Chiesa e l’insegnamento della Chiesa. Dov’è allora, la continuità? Dov’è, la rottura? …
Se vogliamo essere salvati, non c’è che una via, ed è proprio quella di Nostro Signore Gesù Cristo…

Pretendere di realizzare la pace sulla terra dimenticando questo mistero, (la divinità di Gesù Cristo) è affidarsi ad illusioni folli, alle utopie. Non è mai stato ciò che ha insegnato la Chiesa.”
Predica del 9 gennaio 2011 a S. Nicolas du Chardonnay, Parigi
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,
Carissimi fedeli, se c’è una festa che deve riempirci di gioia, è proprio l’Epifania, festa tra le più antiche di tutta la liturgia che fino a Giovanni XXIII era annoverata tra le più importanti di tutto l’anno liturgico e che, da allora, è stata sminuita, declassata, in molti paesi perfino riportata alla domenica. Dobbiamo chiederci da una parte il perché di questa gioia – cosa celebriamo oggi, cosa vuole festeggiare la Chiesa? – e dall’altra anche il perché di questa degradazione. Epifania, Epifania del Signore, vuol dire manifestazione. Questa festa la troviamo nelle liturgie greche, dove è più antica del Natale , e vi sono riunite le principali manifestazioni della divinità del Verbo incarnato.
Queste manifestazioni sono tre. L’Epifania è chiamata comunemente Festa dei Re, i Re Magi, perché effettivamente – ed è il Vangelo di oggi –vi vediamo questi re, venuti da paesi stranieri, stranieri non solo dal punto di vista territoriale, geografico, ma provenienti da nazioni pagane. La Chiesa vuole vedervi la venuta alla fede di tutti quelli che, fino allora, non avevano avuto accesso al Vecchio Testamento , riservato e ristretto al popolo eletto; ebbene, oggi sono tutte quelle nazioni che, a nome di quei tre re, vanno da Nostro Signore Gesù Cristo per adorarlo.
La seconda manifestazione è quella del Battesimo di Nostro Signore, in cui si fa sentire la Voce del Padre e in cui vediamo anche Dio Spirito Santo in modo visibile sotto forma di quella colomba che si posa su Nostro Signore; manifestazione ancora una volta della divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. La terza è il primo miracolo di Nostro Signore. Questa volta, è Gesù stesso a provare di essere Dio, veramente Dio. Facendo qualcosa che è al di sopra di tutte le forze, di tutte le capacità delle creature, in questo primo miracolo in cui trasforma l’acqua in vino: il miracolo di Cana. Sono questi tre avvenimenti ad essere celebrati nella festa dell’Epifania. Non li ritroviamo tanto nell’evocazione della Santa Messa, ma già nel breviario, nelle antifone, vengono manifestati. Dato che sono molto importanti, la Chiesa li riprende un po’ per volta: il Battesimo di Nostro Signore lo celebrerà in modo indipendente nell’Ottava dell’Epifania e poi, la Prima domenica dopo l’Epifania, celebrerà il miracolo di Cana.
Ma tutte queste feste ,oggi, sono riunite; e anche nella liturgia latina, questa festa è più antica del Natale. Dove risiede la sua importanza? Sicuramente nell’affermazione della realtà della divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, quel piccolo neonato di cui abbiamo appena celebrato la nascita. Egli è veramente uomo, Egli è veramente Dio. Essendo Dio, fatto uomo, non ha perso nulla della Sua divinità e degli attributi della divinità. Il fatto che sia uomo, che sia visibile presso di noi come un bambino con tutte le fragilità e le debolezze di un neonato, non toglie assolutamente nulla alla Sua maestà infinita, alla Sua Onnipotenza, e dunque Egli ha diritto, da parte di ogni creatura, all’adorazione dovuta all’unico vero Dio.
Ed è ciò che celebriamo, vedendo i re magi, dei re, delle persone importanti, dei rappresentanti, diciamo, di tutti i popoli pagani e che vengono dopo aver scorto la stella nel firmamento, quella nuova stella, quel segno chiarissimo annunciato in una profezia del Vecchio Testamento, la profezia di Balaam. Essi vengono. Dobbiamo ammirare, quest’iniziativa! Mettersi in cammino perché è apparsa una stella nel cielo, fare migliaia di chilometri – e, all’epoca, non era facile come oggi! – e lasciarsi condurre da quella stella che effettivamente fa loro da guida, li precede per tutto il tragitto fino a Gerusalemme e poi fino a Betlemme, quando Nostro Signore non era più nel presepio. I re magi trovano il Bambino con Sua Madre in una casa. È del tutto comprensibile che san Giuseppe e la Santa Vergine non abbiano lasciato troppo a lungo Nostro Signore in quell’abitazione più che precaria che era la stalla ed abbiano trovato qualcosa di più degno, di più consono nei primi anni fino all’evento che seguirà immediatamente la visita dei re magi. Ebbene, la Sacra Famiglia vive, vive a Betlemme in un’indifferenza possiamo dire totale da parte del popolo ebraico. Egli è il Salvatore, il Messia ed è completamente ignorato, in un silenzio impressionante. E quando arrivano i re magi fanno sensazione. Tutta Gerusalemme sarà in subbuglio. Quando Erode chiederà agli specialisti, agli esperti dell’epoca, agli scribi: “ Che succede? Dove deve nascere questo Messia? ” non c’è assolutamente nessuna esitazione, notate bene. Quegli scribi conoscono benissimo la Scrittura e quando si chiede loro “ Dove nascerà quel Bambino? ”, senza nessuna esitazione affermano:  a Betlemme. Sarà quella la risposta di Erode ai re magi. Sanno e non sanno. In teoria, sanno tutto. In pratica ignorano superbamente la realtà.
Viene voglia di fare un parallelo. Nel sentire questa storia di Assisi, viene davvero voglia di fare un parallelo. In teoria, sanno, in teoria, credono, ma nella realtà, credono veramente? Credono veramente che Nostro Signore sia Dio? Credono veramente che dalla Sua mano dipenda la pace degli uomini, delle nazioni? Credono veramente a tutte le conseguenze immediate, dirette, della Sua divinità? Non è per fare un pic-nic che vanno ad Assisi! Vanno forse, proprio come i re magi, per adorare il vero Dio, e ad aspettare da Lui, a chiedere  a Lui la pace? Vanno forse dal Re della Pace, rex pacificus?
Ahimè, come si ripete la storia! Sì, noi siamo profondamente indignati. Protestiamo con forza contro tale ripetizione delle giornate di Assisi. Tutto quello che abbiamo detto, tutto quello che già Mons. Lefebvre aveva detto all’epoca, lo facciamo nostro. E’ evidente, carissimi fedeli, che una simile cosa esige riparazione. Che mistero! Adorare cosa vuol dire? Adorare, vuol dire innanzitutto riconoscere, riconoscere la divinità; l’adorazione, la si dà soltanto a Dio. E riconoscere questa divinità implica immediatamente la sottomissione, una dichiarazione di sottomissione alla sovranità di Dio; significa riconoscere che Dio ha ogni diritto su di noi, che noi siamo realmente in totale dipendenza, in assoluta dipendenza da Dio per esistere, per vivere, per agire, per pensare, per desiderare, per volere. Ogni bene che possediamo proviene dalla bontà di Dio e ciò è vero non solo per i credenti, non solo per i cristiani, ma per ogni creatura. Dio, Creatore di tutte le cose visibili e invisibili, è anche Colui che governa il mondo, Colui che regge ogni cosa con la potenza del Suo Verbo, Colui nel quale ogni cosa ha la propria consistenza. Padrone della vita e della morte, degli individui e delle nazioni, Dio Onnipotente ed Eterno cui sono dovuti ogni onore e gloria.
Sì, adorare, significa porsi in una condizione di umiltà che riconosce i diritti di Dio. Andiamo, andiamo da Nostro Signore anche se Egli nasconde la Sua divinità. Anche se è piccolo piccolo tra le braccia di Sua Madre, è veramente Dio; è il vero Dio mandato dalla misericordia del Padre per salvarci perché si è fatto uomo – e diventando uomo è diventato Salvatore – ed il Suo Nome imposto da Dio stesso, è Gesù il Salvatore, l’unico Nome dato sotto il cielo per mezzo del quale possiamo essere salvati, il solo Salvatore, il solo Santo, “ Tu solus sanctus ”, che vieni a portarci una cosa inaudita, l’invito all’eternità della felicità di Dio. Come sperare di poter ricevere le Sue bontà quando Lo insultiamo, quando Lo ignoriamo, quando Lo sminuiamo? E’ insensato! Come sperare la pace tra gli uomini quando ci si fa beffe di Dio. Il pensiero moderno fa delle specie di proiezioni davvero strane col pretendere che tutte le religioni, alla fine, adorano lo stesso ed unico vero Dio, cosa che è del tutto falsa. Anche nella Rivelazione, si trova già nei Salmi, il Salmo 95: tutti gli dei pagani, sono demoni, sono demoni, e Assisi, sarà piena di demoni. E’ la Rivelazione, è la Fede della Chiesa, è l’insegnamento della Chiesa. Dov’è allora, la continuità? Dov’è, la rottura? Che mistero!
Sì, carissimi fedeli, se vogliamo essere salvati, non c’è che una via, ed è proprio la via di Nostro Signore Gesù Cristo. Questi magi recano tre doni, e la Chiesa, fin dai tempi più remoti vede in essi tre atti, tre riconoscimenti di Nostro Signore e al contempo, tre doni da parte delle creature: l’oro, l’incenso, la mirra. L’incenso, lo si dona a Dio, l’oro, che è un’espressione di potenza, lo si dona ai re, e la mirra, che per la sua amarezza esprime già quello che accadrà a Nostro Signore fatto uomo, incarnato. Essa rende già omaggio al Suo Sacrificio e alla Sua Passione, rende omaggio al Suo Sacerdozio, a Nostro Signore, Dio, Re, Sacerdote. Ci sono tanti tesori in questa Festa; è inesauribile. Bisognerebbe dilungarsi su ogni ciascuno di essi, ma non c’è tempo. Domandiamo a Dio e alla Chiesa, tutte le grazie racchiuse in questa Festa, perché possiamo beneficiare di tutte queste grazie: essere rafforzati nella fede nella divinità di Nostro Signore per essere capaci con i fatti di riconoscere la Sua regalità, aderendo pienamente al Suo Sacrificio cui Egli ci invita.
E’ vero, è morto, è morto da solo per tutti, ma la Salvezza –dice sant’Agostino– non la compirà senza di noi. Colui che ti ha riscattato senza di te, non ti salverà senza di te. E’ necessaria, è Dio stesso a richiedere questa unione, questa associazione al Suo Sacrificio in riparazione dei peccati. Voi sapete, carissimi fedeli, ciò che è accaduto così poco tempo dopo questa festa, appena  la notte seguente… Che mistero la vita di Nostro Signore, e quanti insegnamenti per noi! Le nazioni hanno appena reso omaggio al Re dei Re. Che gioia straordinaria! Ma nella notte, un angelo appare a san Giuseppe e gli dice: “ Prendi la Madre e il Bambino, Erode viene ad ucciderlo ”. E sarà la strage degli Innocenti. Qui c’è tutto un mistero, mistero di sofferenze legato a Nostro Signore e al riconoscimento di ciò che Egli è. Mistero legato a quella grande, terribile cosa che è il peccato. Pretendere di realizzare la pace sulla terra dimenticando questo mistero, è affidarsi ad illusioni folli, alle utopie. Non è mai stato ciò che ha insegnato la Chiesa. E’ vero, noi salutiamo Nostro Signore come Re della Pace. Ma è anche vero che fino alla fine dei tempi, la Chiesa avrà da soffrire e ci saranno persecuzioni contro di lei. Non è un caso che essa si chiami militante. I discepoli di Nostro Signore Lo seguiranno nella persecuzione.
Viviamo nella nostra religione e non nelle illusioni, miei carissimi fedeli. Che grandi misteri! Il perché Dio abbia permesso la persecuzione del Bambino Gesù, quei martiri, quegli innocenti che non avevano fatto niente di male. Potremmo quasi dire che questi santi Innocenti diventano martiri a loro insaputa, a causa dell’odio contro Nostro Signore Gesù Cristo. I cristiani di oggi vorrebbero ricevere un trattamento diverso da parte del mondo? Nessuno qui può essere superiore al Maestro, “ Se il mondo Mi ha odiato, odierà anche voi ”, disse Nostro Signore. E’ così. Non serve a niente voler piacere al mondo. É un errore, è falso e porta ad una falsa religione. Quanti tesori nella festa odierna. Andiamo ancora una volta dalla Madonna, chiediamo a Lei – che conservava tutte queste cose nel suo cuore – di capire un po’ meglio, di aderire con tutto il cuore a questi grandi misteri.
E’ difficile ammettere ed accettare tutto questo. Amiamo la pace certo,  non ci piace essere disturbati. Non ci piace la persecuzione. E a chi potrebbe mai piacere? Ma ecco che il mistero della Redenzione passa dalla croce, passa dalla sofferenza. E Dio invita quelli che Lo amano a seguirlo. “ Se qualcuno Mi ama, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la croce, la sua croce quotidiana, e Mi segua ”. Il Signore non promette una pace sulla terra, Lui che è il Re della Pace e che è stato salutato con “ Pace agli uomini di buona volontà ” . Bisogna mantenere tutto questo. Bisogna tentare di far regnare la pace di Nostro Signore, che è innanzitutto la pace delle anime prima di essere la pace delle armi.
Associamoci ai re magi. Chiediamo loro quei lumi, quella prudenza per giungere fino a Nostro Signore e per non tradirlo. Essi ripartono da un’altra strada. Non denunceranno Gesù ad Erode che vuol fargli del male. Chiediamo in questi tempi difficili una luce che ci guidi, che ci faccia agire giustamente. Finora, è evidente che Dio ha benedetto la via che seguiamo; via di fedeltà alla Tradizione della Chiesa cattolica. E’ talmente chiaro che non esista un’altra via. Noi non ne prenderemo altre. Con la Grazia di Dio e con il Suo Aiuto.
Sì, domandiamo la Fede, carissimi fedeli, quella Fede che ha portato i re magi a mettersi in cammino, e non a restare nell’indifferenza, nella routine di tutti i giorni. Si sono lasciati toccare da quel segno che Dio aveva messo nel cielo. Ebbene, lasciamoci anche noi toccare da quei piccoli segni che Dio ci dà ogni giorno. Quei piccoli segni con cui ci ricorda che Egli è veramente il nostro Dio e vuole essere nostro Padre che ci ama, e aspetta che noi Lo riconosciamo come Tale.
Non perdiamo, carissimi fedeli, questa gioia, la gioia di essere con Dio. Che essa domini i dolori, le sofferenze, la collera. Che resti al di sopra di tutto questo e ci aiuti a restare indefettibilmente uniti tramite la grazia e nella grazia e la Fede in Nostro Signore Gesù Cristo e nella Sua unica Chiesa, la Chiesa Cattolica, Romana, Una, Santa Cattolica e Apostolica. I tempi sono difficili; è la nostra prova, ma abbiamo anche la grazia di Dio. Quanti contrasti nel silenzio, nella discrezione di questa Festa ; è come Natale, da un lato vediamo giungere la carovana dei re, da un altro questo silenzio. Non c’è nessuno oltre ai re magi che va a quella casa, è sorprendente! Il Vangelo non ci dice di più. Ebbene, nella fede c’è un po’ di questo, c’è la discrezione. Dio non ha voluto imporre. Potrebbe moltiplicare i miracoli, tutte quelle manifestazioni che si impongono, a tutti gli uomini, come avverrà alla fine del mondo quando Nostro Signore comparirà sulle nubi, quando non ci sarà più spazio per le obiezioni. Saranno tutti proni, prostrati davanti a quella manifestazione indiscutibile della divinità. Ma in questo tempo di Fede, Dio ci chiede questo sforzo, lo sforzo della Fede. Chiediamo la grazia di non cadere nell’indifferenza del mondo, di fronte al mistero di Nostro Signore che viene fino a noi e ci chiede di andare da Lui. Offriamogli davvero quei tre tesori in cui la Chiesa vede la Fede, la Speranza e la Carità, in modo tale da amare ogni giorno sempre di più Dio e ottenere per le anime attorno a noi, e per noi stessi, la grazia quotidiana, la fedeltà e la pace tanto desiderata.
Così sia.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
† Bernard Fellay

9 commenti:

  1. Credo che la FSSPX sia ormai l'ultimo baluardo del Cattolicesimo.
    Ognuno si regoli secondo coscienza.
    Scriveva dom Columba Marmion:
    "Restiamo, come dice S.Paolo, «fondati nella fede», In fide fundati (Col.I,23); «fondati su Cristo e stabiliti nella nostra fede in lui»: Sicut ergo accepistis Jesum Christum Dominum, in ipso ambulate, radicati et superaedificati in ipso et confirmati fide, sicut et didicistis (Col.II,6-7). Restiamo saldi nella fede, poiché essa sarà messa alla prova da questo secolo d'incredulità, di bestemmia, di scetticismo, di nauralismo, di rispetto umano, che ci circonda del suo malsano ambiente. Se restiamo fermi in questa fede, essa diverrà, dice il Principe degli Apostoli, (sul quale Gesù ha fondato la sua Chiesa quando proclamò che Cristo era il Figlio di Dio), «un titolo di lode, di onore e di gloria, quando apparirà quel Gesù che amate, quantunque non l'abbiate mai visto; quel Gesù, nel quale voi credete, quantunque i vostri occhi non lo possono scorgere, ma nel quale voi non credete senza che sia aperta nei vostri cuori la sorgente di una gioia ineffabile; poiché il fine ed il premio assicurato da questa fede è la salvezza e, per conseguenza, la santità delle anime vostre» (1 Pt.I, 7-9).

    Cesare

    RispondiElimina
  2. Fatima e la Sfinge delle “Religioni Unite”... E questa novita' il Vaticano come la spiega?
    di Arai Daniele
    Fino agli Ottanta si poteva pensare che il Messaggio della Madonna di Fatima fosse, soprattutto, per esorcizzare gli errori e orrori della sfinge sovietica.
    È vero che fino a un certo momento storico gli «errori della Russia» parevano, con l’avventura sovietica, concentrare tutti i mali della prima Bestia dell’Apocalisse.
    Si doveva, però, considerare, quella seconda Bestia con la «tiara» dell’Agnello, ma che parlava con la voce del Drago demoniaco.
    Viviamo questo secondo interregno tenebroso?
    Ci limiteremo qui a documentare l’iniziativa detta delle «religioni unite», che è per la sua stessa natura divulgatrice della teoria del campo unificato di tutte fedi e ateismi. Ciò significa che si occupa della promozione delle molte religiosità umane, di modo che gli uomini La smettano di discutere su conversioni ad una Religione della Verità e si dia ad altri intrattenimenti. Eppure, questa è, niente meno che la Religione fuori della quale non vi è salvezza né ordine, e per la qual la SS Vergine di Fatima chiedeva la conversione di tutti e invocava una consacrazione per la conversione della Russia.
    Siamo, perciò, di fronte a due posizioni opposte per diametro e si tratta di essere per l’una o per l’altra; per il sì o per il no al Vero; il resto viene dal Drago demoniaco.
    Vediamo allora cosa succede nel mercato delle influenze mondialiste, chi si trova dalla parte delle iniziative per le «religioni unite».
    Questa avrebbe dovuto chiamarsi O.R.U., ma per scandalizzare meno ha ricevuto il nome di U.R.I., e ha ben più che un piede, ha poltrone e troni in Vaticano.
    Per i cattolici, tutto ciò può sembrare fantasia o incubo di notti tormentate, ma esiste davvero e seguiremmo alcune «gesta» dei suoi protagonisti più o meno mascherati.
    La United Religions Initiative (U.R.I.), cioè l’iniziativa delle religioni unite (URI), che sta all’unione delle religioni come l’ONU sta alle nazioni unite, è stata descritta da Epiphanius (Massoneria e Sette Segrete: La Faccia Occulta della Storia) e è qui riassunta.
    L’URI “rappresenta l’ultimo tentativo di ampio respiro, in ordine di tempo, della Teosofia per unire assieme tutte le religioni ai fini mondialisti. Tutto ebbe inizio nel 1993 nel corso di una sessione del Parlamento delle Religioni di Chicago, tenuta in occasione della commemorazione del primo centenario della sua fondazione.
    “L’idea di dar vita ad una autorità internazionale dedicata ad unificare le religioni mondiali e a costituirsi come ramo spirituale delle Nazioni Unite, fu espressa da Sir Sigmund Sternberg, nella sua qualità di direttore del Consiglio Internazionale dei Cristiani ed Ebrei (I.C.C.J.) , congiuntamente a Robert Muller, illustre rappresentante New Age presso le stesse Nazioni Unite.
    “L’ungherese Sir Sternberg (1921 – ) appartiene al R.I.I.A. e alla Fabian Society di cui ha diretto l’Economics and Industry Committee. Nel 1968 diede vita alla Sternberg Charitable Foundation per lo sviluppo delle relazioni fra le religioni. Attualmente essa finanzia e sostiene l’istituzione culturale ebraica maggiore d’Europa, lo Sternberg Centre for Judaism di Finchley (Londra) e il maggior seminario rabbinico europeo, il Leo Baeck College. Fu uno degli organizzatori del primo incontro di Giovanni Paolo II con la Sinagoga e si adoperò per la soluzione della “crisi” di Auschwitz scatenata dalla presenza, ritenuta oltraggiosa, di un convento di Carmelitani all’interno del perimetro del campo e terminata, com’è noto, con l’allontanamento nel 1986 delle stesse dall’area. Sternberg si adoperò quindi intensamente per il riconoscimento di Israele da parte del Vaticano, che poté compiersi negli anni 1993-1994. (E, p.591)
    continua......

    RispondiElimina
  3. “Giovanni Paolo II, preso atto dell’impulso conferito da Sternberg alle nuove relazioni giudeo-cristiane, nel 1982 lo nominava Cavaliere del Pontificio Ordine Equestre di San Gregorio Magno [en-passant annotiamo che la Gran Croce dello stesso Ordine venne conferita, per i servizi resi, a Maurice Lever (1905-1977), avvocato d'affari britannico, animatore della loggia "Moses Gaster" del B'nai B'rith]. Il 13 aprile 1986 Sir Sternberg, in uniforme d Cavaliere dell’Ordine, lo accompagnerà nella visita alla sinagoga di Roma.
    “Nel 1988 Sternberg ricevette le insegne del massonico Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, che fa capo alla corona britannica, mentre nel 1989 diventava Paul Harris Fellow del Rotary Club, onore che a Giovanni Paolo II era stato riservato nel 1981. Nel 1990 la sua opera si estendeva anche alla Comunità di Sant’Egidio di Roma patrocinata dal Vaticano e tesa alla promozione del dialogo interreligioso ormai in ventiquattro paesi.
    “Il 1994 vedeva Sir Sternberg in Vaticano alla guida della delegazioni britannica per il concerto tenuto alla presenza di Giovanni Paolo II e del Presidente della Repubblica italiana per la commemorazion della Shoa.
    “Nel 1996 la seconda moglie (dalla prima aveva divorziato nel 1970) veniva decorata in Vaticano da Giovanni PaoloI I Dama dell’ Ordine Pontificio di San Silvestro, diventando in tal modo la prima donna ebrea a fregiarsi di tale titolo. Trattasi di un Ordine fondato da papa Gregorio XVI nel 1841 per onorare i non cattolici the avessero reso particolari servizi o benefici alla Chiesa.
    “A motivo del suo operato a favore del sincretismo interreligioso, Sternberg net 1998 era insignito del massonico premio Templeton per it Progresso delta religione3. Nel luglio dello stesso anno la Open University di Soros gli conferiva la laurea honoris causa.
    “Sir Sternberg è patrocinatore, a fianco di Gorbaciov, del Dalai Lama e della moglie del fondatore di Scientology Barbara Marx Hubbard, delta “World Commission on Global Consciousness and Spirituality” (Commissione mondiale per la Coscienza e la Spiritualità globali) presieduta da R. Muller, the riunisce leader mondiali al fine dichiarato di “coltivare la visione globale e la sapienza per it nuovo millennio”.
    continua....

    RispondiElimina
  4. Nascita dell’U.R.I. la “One-World Church”
    “L’idea di Sternberg e Muller intanto faceva strada e it 25 giugno 1995, in occasione di una cerimonia sincretistica nella cattedrale di San Francisco per it 50° anniversario delta Carta dell’ONU, il “vescovo” presbiteriano di quella città William Edwin Swing (1936 – ) annuncio l’intenzione di procedere prossimamente alla fondazione della United Religions.
    “Fu una cerimonia invero strana dove vennero offerte a decine di divinity preghiere diverse, salmi e “incantesimi”. La Grace Cathedral di San Francisco non era nuova a simili spettacoli: nell’ autunno 1994, infatti, un domenicano apostata diventato stretto collaboratore di Swing, Matthew Fox, `officiò′ una prima “Messa Planetaria”, dove la cena protestante veniva animata da culture “rave” ed ecologica. Lex orandi, lex credendi.
    “Questo “rito” è stato ripetuto alla presenza di Swing nell’agosto 1995 a Dallas in Texas. L’ambiente delta “Chiesa” era per l’occasione attrezzato con videoschermi, proiettori, “tecnomusica” e un “altare” the simboleggiava i quattro elementi. Di questa “adorazione orientata all’ ambiente” un giornale locale aveva reso la seguente descrizione: “un misto di rito cristiano, occultismo, adorazione delta Terra, teosofia, spiritualità della creazione e una folle “celebrazione” per la durata di tutta la notte in onore di Dio e di Madre natura”.
    “Qualche anno più tardi Swing avrebbe pubblicato un libro intitolato The Coming United Religions’ (L’Avvento delle Religioni Unite – si noti come 1′espressione riecheggi quella di “Nazioni Unite”), dove l' attenzione del lettore veniva polarizzata sulla pace mondiale, da conseguirsi attraverso una specie di parlamento delle religioni, “un’assemblea permanente con la statura e la visibilità delle Nazioni Unite”, di capi delle varie religioni attenti ai bisogni umani e alle sfide “globali” che richiedono solidarietà e attiva presenza anche nelle realtà locali.
    “Il mondo stà evolvendo verso un’unità in termini di economia globale, media globali, sistema ecologico globale. Ciò che manca è un’anima globale”, predicava Swing, preconizzando in tal modo 1′assetto ideologico della nuova organizzazione.
    “A fianco di Swing si schierarono subito altri due vescovi anglicani, James Ottey, osservatore anglicano all’ONU e Samir Kafity, vescovo di Gerusalemme, seguiti da esponenti del mondo protestante. I cattolici invece si divisero: Swing nel 1996, dopo una visita a Giovanni Paolo II, incontrava vanamente il cardinale Arinze, preposto al dialogo interreligioso, mentre 1′arcivescovo Michael Fitzgerald declinava l’invito di partecipare ad una conferenze delta nuova organizzazione. Favorevolissimi invece il Consiglio Mondiale delle Chiese (W.C.C.) di Ginevra, l’arcivescovo di Canterbury e Sir Sigmund Sternberg che Swing incontrò lo stesso anno.
    “Sostenitori dell’U.R.I. si dichiararono, fra gli altri, il cardinale Evaristo Arns, il rettore del collegio gesuitico di San Francisco, p. John LoSchiavo, i teologi Paul Knitter e Hans Kung e, naturalmente, p. Louis Dolan assieme alla suora Joan Kirby, entrambi esponenti del “Tempio della Comprensione” di New York, al quale, come si ricorderà, è affidata la gestione della Cappella della Meditazione al Palazzo di Vetro.
    “Le conferenze U.R.I. vennero in breve allargate ai cinque continenti, con la partecipazione di cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, baha’i, indù, sikh, zoroastrani, seguaci del New Age e della Wicca (movimento neopagano di cultori delta stregoneria), ecc.

    RispondiElimina
  5. CONCLUDO QUESTA LUNGA ANALISI TAGLIANDO ED ARRIVANDO AL FINALE...
    “Di unità fra le religioni, peraltro, scriveva ancora nel 1946 sulla rivista Le Temple un’autorità in campo massonico, il Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio di Francia, il 33 barone Yves Marsaudon, legato a Giovanni XXIII da stretti vincoli di amicizia: “All’origine dei prmmi congressi ecumenici l’intervento dei nostri fratelli anglosassoni e scandinavi fu determinante e la loro azione ha proseguito senza sosta nel senso dell’unità cristiana” [...], illuminando altrove in modo irrevocabile il senso ultimo di questa unità: “Cattolici, ortodossi, protestanti, israeliti, musulmani, hindu, buddisti, liberi pensatori, liberi credenti non sono che nomi, massone è il nome di famiglia” .
    “Concludiamo questo capitolo con una citazione tratta da un significativo libro, pubblicato da una casa editrice massonica, del noto religioso p. Rosario Esposito, professore in diverse universita pontificie e strenuo sostenitore della massoneria: “(poiché) due realtà sono identiche con una terza, identiche anche fra loro, e le tre realtà sono appunto, in questo caso, la Massoneria, la Società delle Nazioni ONU e la Chiesa, è giocoforza desumerne che la Chiesa del Vaticano II e la Massoneria costituiscono ormai una cosa sola”
    La conclusione di p. Esposito si rivela giusta solo se si inverte la questione principale, poiché il ragionamento che si adatta alla Chiesa del Vaticano II è del tutto improprio per la Chiesa cattolica dei 260 Papi e dei 20 Concili Ecumenici. La conclusione che interessa i Cattolici è data dal fatto che la nuova Chiesa ha svelato un’identità opposta a quella della Chiesa Cattolica Apostolica e Romana. Si tratta, quindi, di un’altra Chiesa con un’altra Gerarchia che, nonostante le apparenze, è contrapposta a quella di sempre.
    Non si dica, però, che sia stato il loro operato la causa primaria della demolizione della Chiesa, che è, invece, l’effetto dell’inaudita elezione di Roncalli. È quanto deve essere vagliato, poiché a quest’abbaglio può essere applicato il rovescio della norma: cercate per primo quanto porta all’intesa col mondo e il suo disordine, e tutto vi sarà dato per giunta!
    A questo esito logico e teologico segue appunto l’inversione dei termini che, nella sua oscura esecuzione, è l’ultimo segno dei tempi del complotto secolare consumatosi nel silenzio dei cuori con la grande apostasia attuale, anzitutto clericale.

    RispondiElimina
  6. Quindi sono d'accordo con Cesare, ed aggiungo: chi ha voglia di sapere la verità ed aprire gli occhi, leggendo ed informandosi li può aprire.Le notizie ed il discernimento avulso da romanticismi fuori luogo che vorrebbero scusare "comunque" una papa colluso fin dall'inizio col "cammino"permettono di capire e di decidere per la propria ed altrui salvezza. Chi preferisce non aprirli ed affidare agli altri la sua fede, tra cui vertici della Chiesa ormai corrotti ed inaffidabili, faccia pure, ma si ricordi che l'aver saputo o aver potuto informarsi e non averlo fatto è GRAVE omissione.

    RispondiElimina
  7. Un grande GRAZIE a Cesare e a Mardunolbo!

    RispondiElimina
  8. Sante parole quelle di Mons. Bernard Fellay.

    Fecero finta di dimenticare, negli anni '60, che uno dei tre fondamentali nemici nel combattimento spirituale è proprio il mondo?

    Con quanta sfacciataggine poterono aprirgli le porte con così tanto entusiasmo?

    RispondiElimina
  9. Pienamente d'accordo Ghergon,
    la presunzione umana giunge ad archiviare l'insegnamento dello stesso Cristo nostro Signore.
    Evidentemente LORO ne sapevano di più.....

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.