sabato 19 febbraio 2011
Lasciamo la parola (ed il video) al ...rabbino Di Segni...
Il rabbino Riccardo Di Segni, attuale (04/05/2005 a. D.) presidente delle comunità ebraiche italiane, parla, molto più chiaramente del solito, di fronte al pubblico, selezionatissimo, di una conferenza organizzata dalla massoneria italiana.
di ESTER MIELI
La comunità ebraica di Roma incontra la Gran loggia d'Italia degli antichi liberi accettati muratori. Una sala blu e rossa, un candelabro, tanti ospiti e due sedie, la prima per il capo rabbino di Roma Riccardo Di Segni, l'altra per il sovrano gran commendatore e gran maestro Luigi Daresin (n.d.r. il cognome corretto è "Danesin"). Al centro della visita il dialogo interreligioso "il giorno di questo incontro - ha detto Daresin - ci consente di esprimerci reciprocamente e di ascoltarsi reciprocamente,nell'intento di contribuire all'impegno etico e civile che le accomuna, promuovendo il dialogo e la comprensione fra comunità, quella massonica liberale e quella ebraica, in parte largamente affini per cultura esoterica e tradizioni spirituale ed iniziatica". Grato per l'accoglienza ricevuta Di Segni:"Sono molto grato per questa occasione d'incontro e di scambio, questa è la mia prima visita qui. Sono vari i piani di confronto, quello ideologico, quello storico, quello rituale ed infine quello spirituale". Scambio di doni.
[Il Tempo - Data pubblicazione: 27/10/2006]
Dopo aver visto il filmato, a nessuno sarà sfuggito il fatto che le "sette leggi noachidi", quelle alle quali dovrà sottomettersi l'umanità inferiore dei non ebrei, sono basate sul ...nulla scritturale... I riferimenti alla Sacra Scrittura, dai quali prenderebbero luogo tali "istituti giuridici", sono melliflui, evanescenti, e soggetti ad interpretazioni incredibilmente variabili. Una cosa non precisata dal rabbino è che, "l'obbligo di costituire dei tribunali", IMPLICA LA SOGGEZIONE ALL'AUTORITA' RABBINICA, che è la massima autorità giuridica esistente, secondo la legge mosaica. Altra cosa non ben specificata è che i cristiani, e tutti i fedeli delle religioni diverse da quella ebraica, sono considerati ...IDOLATRI. Ergo, il divieto di idolatria implica l'abbandono della fede religiosa, qualunque essa sia... Ancora, le due leggi, così diverse, non sono altro che uno strumento per meglio regolamentare la soggezione dei non ebrei; infatti, il rabbino parla di sette precetti da intendersi come "titoli di capitoli", che, a quanto pare, devono essere ancora scritti. Insomma, quando verrà il "regnum", quando il governo mondiale ebraico sarà il solo padrone, i non ebrei avranno una legislazione "niente affatto sovrapponibile" a quella degli "eletti". Ma le leggi chi le scriverà?! E' ovvio, gli stessi che, senza nessun riferimento alla Sacra Scrittura, hanno scritto i "titoli dei capitoli"... i sette precetti... Vi immaginate se, uno stato cattolico volesse fare lo stesso con i giudei? Vi immaginate uno stato cattolico che pensasse di imporre agli ebrei sette strambi istituti giuridici, vagamente cristiani, ai quali attenersi, con il divieto di praticare la religione ebraica, e con l'obbligo di sottostare all'autorità giudiziaria di vescovi che legiferino, per loro, leggi del tutto diverse da quelle a cui dovrebbero sottoporsi i cattolici?
Le "leggi noachidi" o noachiche, che dir si voglia, sottendono, ovviamente, una morale ingiusta e razzista, per chi volesse approfondire l'argomento della "giurisprudenza" rabbinica, e di tutte le sue "prodezze", conviene leggere QUESTO TESTO
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