Corsa contro il tempo per evitare una catastrofe dopo le nuove esplosioni
che hanno scosso la centrale di Fukushima
Livelli di radioattività dieci volte superiori alla norma sono invece stati registrati a Maebashi, città a circa 100 chilometri a nord di Tokyo.
Le esplosioni odierne si sono verificate nei reattori 2 e 4. Nei giorni scorsi erano stati registrati deflagrazioni nei reattori 1 e 3. L'incendio, invece, è divampato nel deposito stagno di combustibile esaurito della centrale. Il gestore della centrale, la Tepco, e l'Autorità giapponese per la sicurezza nucleare e industriale hanno confermato stamane che sono integri i contenitori del nocciolo dei reattori 1, 2 e 3 della centrale di Fukushima. Nonostante ciò, il premier, Naoto Kan, ha detto che la zona di sgombero attorno all'impianto è stata ampliata a 30 chilometri, mentre sono stati fatti allontanare tutti gli abitanti che risiedevano entro un raggio di 20 chilometri da Fukushima. Gli esperti dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica sono quotidianamente in contatto con il Governo nipponico per seguire da vicino l'evolversi della situazione.
Quanto accaduto in Giappone ha avuto immediate ripercussioni in Europa. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha annunciato la chiusura immediata e per tre mesi dei sette reattori messi in servizio in Germania prima del 1980. Merkel ha deciso inoltre una moratoria di tre mesi sulla decisione dell'anno scorso di prolungare la vita delle centrali tedesche ben oltre la scadenza fissata nel 2001 dall'allora Governo Schröder. Nel mondo, sono 442 i reattori nucleari attivi, concentrati in 29 Paesi. L'Europa occupa un ruolo di primo piano, con 148 impianti in 16 Paesi. La maggiore concentrazione di centrali si trova in Francia, che con 58 è al secondo posto dopo gli Stati Uniti, seguita a distanza dalla Gran Bretagna (19), Germania (17) e Svezia (10). Ai reattori già funzionanti ne vanno aggiunti 65 in fase di costruzione, 8 dei quali in Europa (due in Bulgaria, Romania e Slovacchia, e uno in Finlandia e in Francia). Attualmente, la Cina è il Paese dove è attivo il maggior numero di cantieri, con 27 centrali in costruzione. Intensa anche l'attività nella Federazione russa (11), seguita da India e Corea (5 ciascuno), Bulgaria, Giappone, Slovacchia e Ucraina (2) e, infine, Argentina, Brasile, Finlandia, Francia, Iran, Pakistan e Stati Uniti con una.
(©L'Osservatore Romano 16 marzo 2011)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.