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venerdì 1 aprile 2011

MARIA VALTORTA, lezioni sull'Eucaristia...

EUCARISTIA
Nota

    I riferimenti posti in calce ai singoli brani tratti da "L'Evangelo come mi è stato rivelato" si riferiscono ai numeri progressivi dei vari capitoli ed alla numerazione interna ad ogni singolo capitolo (ediz. 2005). I brani riportati non seguono un particolare ordine.
    I riferimenti relativi ai brani tratti dai Quaderni si riferiscono alla data in cui il brano è stato scritto, e quindi del Quaderno indicato con l'anno e all'ediz. 1985. I brani riportati non sono in ordine cronologico.
    I riferimenti relativi ai brani tratti dal Libro di Azaria si riferiscono alla pagina (ediz. 1972).
   I riferimenti relativi ai brani tratti da Lezioni sull'epistola di Paolo ai romani si riferisce alla pagina (ediz. 1986)
Maria Valtorta a 15 anni 
Dai QUADERNI 1943

    L’Eucaristia è il Cuore di Dio, è il mio Cuore. Vi ho dato il mio Cuore nell’Ultima Cena; ve lo do, purché lo vogliate, sempre. (…) Non darete il Cristo, se non formate in voi il suo Cuore amando l’Eucaristia che è Vita e Vita vera. 4.6.43
    Vi sono i perfetti che mi cercano unicamente perché sanno che la mia gioia è di essere accolto nel cuore degli uomini e non hanno gioia più grande di questa di divenire una sola cosa con Me. In questi l’incontro eucaristico diviene fusione ed è tanto forte l’ardore che da Me emana e che da loro si sprigiona, che come due metalli in un crogiolo, noi si diventa una cosa sola. Naturalmente, quanto più la fusione è perfetta, tanto più la creatura prende l’impronta mia, le mie proprietà, le mie bellezze. (…)
    In tutte le anime che vengono a Me con vero trasporto e puro cuore, Io porto grazie indicibili e trasfondo la mia grazia, di modo che esse procedono sulla via della Vita e anche se non raggiungono una santità clamorosa, riconosciuta dal mondo, raggiungono sempre la vita eterna, perché chi sta in Me, ha vita eterna. (…)
    Il cielo più bello per Me è nel cuore delle creature che mi amano. Per loro, se la rabbia di Satana distruggesse tutte le chiese, Io saprei scendere, in forma eucaristica, dai Cieli. I miei angeli mi porterebbero alla anime affamate di Me, Pane vivo che dal Cielo discende. 10.6.43
    Se realmente vi nutriste di Me col cuore, con l’anima, con la mente, con la volontà, con la forza, l’intelletto, con tutte le potenze vostre, cadrebbero gli odi e con gli odi le guerre, non vi sarebbero più le frodi, le calunnie, le passioni sregolate che creano gli adulteri e con questi gli omicidi, l’abbandono e la soppressione degli innocenti. Il perdono reciproco sarebbe non sulle labbra, ma nei cuori di tutti e sareste perdonati dal Padre mio. 10.6.43
    Alla vostra povertà Io ho dato il Pane Eucaristico. Esso vi nutre le midolla dell’anima, dà vigore allo spirito, sostiene le forze spirituali, aumenta il potere di tutte le facoltà intellettuali, perché dove è vigore di vita, è anche vigore di mente.
    Cibo sano trasfonde sanità. Cibo vero infonde vita vera. Cibo santo suscita santità. Cibo divino dà Dio. (…)
    Io nella mia Eucaristia, vi ho lasciato i due segni di quello che occorre alla vostra natura di uomini poveri e alla vostra debolezza di uomini ammalati. Pane che nutre, vino che corrobora. 18.6.43
    Se arrivate a credere Me nell’Eucaristia e di ricevere Me nella particola, non ammettete, nella grande maggioranza, l’infusione in voi dello Spirito, dal quale vi vengono palpiti, luci, impulsi di opere buone. Se credeste, con quella forza di cui il Mistero è degno, sentireste, nel ricevermi, entrare in voi una vita. Il mio avvicinarmi a voi vi dovrebbe ardere come l’accostarsi ad una ardente fornace. Il mio stare con voi dovrebbe farvi sommergere in un’estasi che vi astrarrebbe il profondo dello spirito in un rapimento di Paradiso. 18.6.43
    A chi si rivolge a Me, gridando di aiutarlo e imitando la fede delle turbe di Galilea, Io mi comunicherò non solo col mio Corpo e il mio Sangue, ma con la mia Carità, col mio Intelletto, con la mia Forza, con la mia Volontà, con la mia Perfezione, con la mia Essenza.  Sarò, nell’anima che sa venire a Me, come sono il Cielo, nel seno del Padre da cui procedo generando lo Spirito che è Carità e vertice di perfezione. 18.6.43
    L’anima che ha ricevuto la sant’Eucaristia con le debite disposizioni, rimane sigillata per sempre, tanto che perfino in Cielo si potranno perfettamente distinguere da un’aureola splendente quelle anime che furono in vita dimora dello Spirito, templi di Dio vivo.
    E’ gioia di Gesù essere accolto nel cuore degli uomini nell’Eucaristia, e se anche per gli uomini è gioia grande divenire una sola cosa con Lui, allora l’incontro Eucaristico, diviene fusione tanto più perfetta, quanto più la creatura somiglia a Gesù.
    Tutte le anime che ricevono Gesù Eucaristico con vero trasporto e cuore puro, Gesù dà loro grazie indicibili, conducendole sulla via della vera Vita.
    Con l’Eucaristia, alla luce dell’amore vedreste che Io vi porgo lo stesso mio Cuore, la parte superperfetta del suo Corpo perfettissimo, dalla quale sgorga la Carità stessa. 20-6.43
    Il Pane Eucaristico, ci nutre la midolla dell’anima, dà vigore allo spirito, sostiene le forze spirituali, aumenta il potere di tutte le facoltà intellettuali, perché dove è vigore di vita, è anche vigore di mente.18.6.43
    Per ottenere veri frutti dall’Eucaristia, non bisogna considerare questa come un episodio che si ripete a epoche più o meno distanziate nel tempo, ma farne il pensiero base della vita. Vivere pensando a Me – Eucaristia che mi appresto a venire o che sono venuto in voi, facendo dell’incontro un continuo presente che dura quanto dura la vostra vita. Non separarsi con lo spirito da Me, operare nel raggio che scaturisce dall’eucaristia, non uscire mai dalla sua orbita come stelle che ruotano intorno al sole e vivono per merito di esso. 19.6.43
    La vita di Maria, mia Madre, fu tutta eucaristica. (…)   Se Eucaristia vuol significare comunione, Maria visse eucaristicamente per quasi tutta la vita. (…)Maria è stata l’anima eucaristica perfetta. Sapeva trattenere il suo Dio con un amore ardente, una purezza superangelica, un’adorazione continua. Come separarsi da quel cuore che viveva di Me? Io rimanevo anche dopo la consumazione delle specie. 19.6.43
    L’Eucaristia è il mio Cuore che Io distribuisco a voi. Dono più grande e amoroso non potevo farvi.  Se quando ricevete la Comunione sapeste vedere Me che vi do il mio cuore, non vi commuovereste? ma la fede dovrebbe essere tanto forte e tanto forte la carità, da farvi vedere questo.  (…)  Allora vedreste Me, udreste Me dire sul Pane e sul Vino le parole della consacrazione, spezzare e distribuire il Pane porgendovelo con le mie stesse Mani. (…)
    E alla luce dell’amore vedreste che io vi porgo lo stesso mio Cuore, la parte superperfetta del mio Corpo perfettissimo, quella dalla quale sgorga la Carità stessa. 20.6.43
    L’Eucaristia è il mio Sangue e il mio Corpo, ma avete mai riflettuto che quel Sangue e quel Corpo sono stati formati col sangue e il latte di Maria?
    Ella, la purissima che accolse il Cielo nel suo grembo vestendo delle sue carni di candore immacolato il Verbo del Padre dopo le nozze divine con lo Spirito Santo, non s’è limitata a generare il Salvatore. L’ha nutrito del suo latte. Onde voi, uomini che di Me vi cibate, succhiate il latte di Maria che è divenuto sangue in Me. 4.7.43
    Il Sacramento condensa corpo e Sangue, Anima e Divinità del tuo Gesù. Perciò pregando con spirito di riparazione  Me Eucaristia, si prega non solo il mio Corpo ma il mio Sangue oltre l’Anima e la Divinità. Perciò le riparazione al mio Sangue vengono assorbite da quelle date all’Eucaristia in cui Io sono “tutto”. Chiedo che il mio Sangue sia amato e usato per gli infiniti bisogni delle anime. Non lasciate infruttuoso questo oceano di potenza le cui onde sono date dal mio Sangue. Ma se sarebbe bene che il Sangue del Redentore avesse molto maggior culto di quanto non abbia, è anche vero che, data la sua santità, Io affido questo culto e questo ministero alle anime più dotate di doti spirituali. 12.7.43
    Anche nel frammento più minuscolo, Io sono come in seno al Padre e intorno a Me sono gli angeli che adorano.  27.10.43
    Infinite sono le chiese dove sono solo. Vieni col tuo spirito in esse. Supplisci alle altrui mancanze d’amore.  Impara da Me a dire:
    “Ho ardentemente desiderato. Ho ardentemente desiderato di venire a Te, Gesù che stai tutto solo su tanti altari, per dirti che ti amo con tutta me stessa. Ho ardentemente desiderato di vederti, o mio eucaristico Sole. Ho ardentemente desiderato di consumare il mio Pane che sei Te. Per tanto desiderio abbi pietà della tua serva, Signore: Lasciami venire al tuo celeste altare ad adorarti in eterno, o Agnello di Dio. Fa che io ti veda con l’anima rapita nella tua gloria, o mio divino Sole che ora mi appari velato per debolezza della mia condizione di vivente. Lascia che io ti ami, come ti vorrei amare, per la beata eternità. Aprimi le porte della vita, Gesù Vita mia. Vieni, Signore Gesù, vieni. Nella Comunione della Luce perisca ciò che è carne, e lo spirito conquisti Te, mio Unico e Trino Iddio, solo amore dell’anima mia”. 27.10.43
    Il Datore della vita che per nutrirvi, non solo alla vita corporale, per la quale vi fa germinare e spigare il grano, quanto per la vita spirituale, vi dà il Pane che gli angeli adorano perché è la Carne del Figlio di Dio. Ve lo dà chiedendovi in cambio amore e fede e anzi come Mendico santo vi prega di accoglierlo in voi, perché esser con voi fa la sua gioia.
    In voi quel Pane, si trasforma in Vita e Grazia, Salute, Luce, Gioia, Sapienza. Tutto divenite quando siete un tutto col Figlio di Dio. Parla soavemente la Parola del Padre quando sta come cuore nel vostro seno; ed è la mia Parola quella che conserva per la Vita eterna coloro che non abiurano la loro figliolanza soprannaturale. 6.11.43
    Accogliere la Parola di Dio è come accogliere il Pane del Cielo. E’ il Pane del Cielo che si fa in noi Parola per divenire Pane allo spirito dei fratelli. E’ l’Eucarestia della Parola, non meno santa dell’Eucaristia dell’altare, perché venuto in noi, il Cristo eucaristico ci porta la sua Parola, tanto più o meno sentita quanto più in noi è vita di spirito e venuto in noi il Cristo Maestro ci porta il suo nutrimento che ci rende atti a fare sempre più dell’Eucaristia il cibo di vita eterna.11.1.44
    Quando uno si nutre di Me, secondo il detto di Paolo, non vive più per sé, ma vive in lui, Gesù, e Gesù ha saputo sopportare tutti i tormenti, senza flettere. Perciò chi vive in Me sarà come Me: forte. 29.2.44
    Coloro che hanno fame di Giustizia, fame di Verità, fame di Sapienza, per questi miei benedetti, Io do un Pane che li aiuta a gustare sempre meglio l’altro Pane che sono Io – Eucaristia. Anche nella mia vita pubblica ho fatto precedere il pane della Parola al pane del Sacramento. E’ sempre quello che deve preparare a Questo. La Chiesa docente c’è per questo, per perpetuare il mio ministero di Maestro e farvi capaci di trarre dal Sacramento il massimo del potere vitale. 16.3.44
    Nell’Elevazione è la crocifissione. “Quando sarò elevato trarrò tutti a Me” e quando da un altare Gesù viene  elevato, ecco che meco traggo tutti i palpiti dei presenti, tutti i bisogni, tutti i dolori, tutte le preghiere  e con essi si presenta al Padre e dice:” Eccomi, il Consumato d’amore  ti chiede o Padre, di dare per questi  “miei” tutto, perché tutto Io ho dato per essi.  18.5.44
    La passione e morte del redentore si rinnova continuamente nella S. Messa, sacrificio incruento dell’altare affinché, gli uomini di tutte le epoche partecipino a questo sacro mistero, il Signore ha voluto sospendere nel tempo il sacrificio della Croce. --
    La Messa ripete i tre punti più importanti della vita di Gesù Cristo, Verbo di Dio incarnato.  Quando alla Consacrazione, le specie divengono Carne e Sangue, ecco che Io m’incarno come un tempo, non nel seno della Vergine, ma nelle mani di un vergine. Ecco perché nei miei sacerdoti richiedesi verginità angelica. Guai ai profanatori che col corpo insozzato da unione carnale, toccano il Corpo di Dio!  Perché se il vostro corpo è tempio dello spirito Santo e perciò deve essere  conservato santo e casto, il corpo del sacerdote al cui comando Io scendo dal Cielo per divenire Carne e Sangue e come nella cuna, poso nelle sue mani, deve essere più illibato di un giglio e col corpo la mente, il cuore, la lingua.18.5.44
    Quando viene consumato il Sacrificio con la consumazione delle Specie, ecco che Gesù torna al Padre e dice a noi: “Io vi benedico. Sono con voi sino alla fine del mondo” come il mattino dell’Ascensione. Per amore m’incarno, per amore mi consumo, per amore ascendo. Per perorare in vostro favore. E’ sempre l’amore quello che regna nelle mie opere. (…) 18.5.44
    Medita la Messa in queste luci che Io t’illumino. E pensa che non vi è attimo del giorno in cui un’Ostia non sia consumata per amore di voi e un Sangue consacrato per aumentare le celesti piscine in cui si mondano gli spiriti degli umani, si sanano le infermità, si irrigano le aridità, si fecondano le sterilità, si fa di Dio ciò che era dell’errore. 18.5.44
    Io, dice il Signore Uno e Trino, conoscendo gli uomini tanto facili a dimenticare  leggi e benefici, ho sostituito ad una Legge e ad un Patto, scritti e conservati in cose morte, (..) una Legge e un Patto scritti su una Carne con un Sangue che son divini e conservati, sempre vivi, come quando servirono per l’Alleanza col Cielo, in un tabernacolo che nella sua piccolezza è immenso quanto il Cielo, poiché lo contiene tutto, e nella sua innumerabilità, che fiorisce in ogni angolo della terra, dà testimonianza della onnipotenza di Dio. 24.5.44
    Il mio Cuore è l’Eucaristia viva. Da dove si parte l’amore? Dal cuore. Cos’è l’Eucaristia? E’ amore. Ecco dunque che quando pensate all’Eucaristia, potete dirvi: “Ecco il Cuore del Cuore di Gesù” e quando pensate al mio Cuore, potete dirvi: “Ecco la matrice in cui si formò l’Eucaristia”. Il mio Cuore! L’Osta che si è immolata anche oltre la morte, volendo essere spaccato anche dopo che aveva tutto sofferto per essere non solo martirizzato dal tradimento, dall’abbandono e dalla tortura, ma anche vilipeso anche oltre la vita per dare le ultime stille che erano ancora nelle latebre di un martire svenato. L’Ostia che fu ostia quando ancora non era che Pensiero e che divenne, che si fece Cosa,  per essere Ostia. 13.6.44
    Da questo Tabernacolo, da questa Croce, da questo Cuore non escono che parole d’umiltà. Sono Dio e sono servo vostro e sto qui in attesa che mi diciate: “Ho fame” per darmi Pane a voi. Sono Dio e mi espongo ai vostri occhi su un legno che era patibolo infame, nudo e maledetto. Sono Dio e vi prego di amare il mio Cuore. 14.6.44
    Il Sangue da peccatori vi ha fatto giusti. Il Pane da giusti vi fa santi. Un bagno monda ma non nutre, rinfresca, ristora, ma non si fa carne nella carne. Il cibo invece, diviene sangue e carne, diviene voi stessi. Il mio Cibo diviene voi stessi. (…) Il mio Cibo vi farà sani e forti nella virilità dello spirito e saprete amare gli altri più di voi stessi, come Io vi ho amati. Questo cibo diviene sangue e carne, diviene voi stessi. Nutrite il vostro io spirituale del Cibo vero che dal Cielo discende e che dal Cielo vi porta tutte le energie per farvi virili nella Grazia e saprete amare gli altri più di voi stessi, come Io vi ho amati. 14/6/44
    Amatevi come Io vi ho amati. (…) Perciò senza superbie. Da questo tabernacolo, da questa croce, da questo Cuore non escono che parole di umiltà. Sono Dio e sono Servo vostro e sto in attesa che mi diciate: “ Ho fame “ per darmi Pane a voi. Sono Dio e mi espongo ai vostri occhi su un legno che era patibolo infame, nudo e maledetto. Sono Dio e vi prego di amare il mio Cuore. (…)
    Vi ho indicato il mio Sangue per vostra purificazione. (….) vi indico questa Mensa e questo Pane. Il Sangue da peccatori vi ha fatto giusti. Il Pane da giusti vi fa santi. Un bagno monda ma non nutre. Rinfresca, ristora, ma non si fa carne nella carne. Il cibo invece diviene sangue e carne, diviene  voi stessi. Il mio Cibo diviene voi stessi.14.6.44

    Cuore di Gesù. Vedi 1.6.46  in S.S. Trinità

    Il Sole è la mia Eucaristia, perché in essa è benedicente il Padre, amante lo Spirito, mentre Io, il Verbo, opero. Venite e prendete. Questo è il Cibo che ardentemente chiedo sia consumato da voi.
    Io sono cibo per lo spirito e cibo per il pensiero. Lo spirito si nutre della Carne di un Dio. Essenza effusa da Dio, non può aver cibo che da ciò che è la sua matrice. Il pensiero si nutre della mia Parola che è il pensiero di un Dio. 14.6.44
    Comunione ben fatta è quando chi la riceve come chi la amministra, lo fa con quella riverenza che tale Sacramento merita e serve a rendere sensibile il mistero. 24.6.44
    Che cosa è l’Eucaristia? Il miracolo più grande, più santo, di Dio. E’ Dio. E’ Dio perché nell’Eucaristia vi è il Figlio di Dio, Dio come il Padre, Dio fatto carne per l’Amore, ossia per Dio che Amore è, e per opera dell’Amore, ossia per opera della terza Persona. E’ Dio perché è miracolo d’amore, e Dio è dove è amore. L’amore testimonia Dio più di ogni parola o devozione, o atto, o opera. Io, Autore di questo miracolo che è testimonianza della potenza di Dio e della sua natura – l’Amore – rendo onore a questo miracolo. PER DIRVI CHE è VERO, PER DIRVI CHE è SANTO, PER DIRVI CHE VA VENERATO COL MASSIMO DEI RISPETTI. Gesù - Maestro adora la sua Natura divina nell’Eucaristia. (…) per insegnarlo a fare a voi. 27.12.44
    Comunione può dirsi la Parola e può dirsi il Pane. Perché la prima è Comunione di Dio-Spirito allo spirito e intelletto dell’uomo, e l’altra è Comunione di Dio Carne e Sangue all’uomo tutto, per trasformarlo in Dio per operazione di grazia santissima e d’infinito amore. (…) Questi Cibi che dal Cielo vengono, fra loro si aiutano e si completano, dando la completa ed eterna Vita secondo la promessa del Verbo Gesù: “Chi custodisce le mie parole non vedrà la morte in eterno” e “Chi mangia questo Pane vivrà in eterno”. Az. 20.6.46
    L’Eucaristia è il miracolo ultimo dell’Uomo – Dio. La Risurrezione, il miracolo primo del Dio-Uomo che da se stesso trasmuta il suo Cadavere in Vivente eterno. L’Eucaristia, trasformazione delle specie del pane e del vino in Corpo e Sangue di Cristo, è al limite fra le due epoche come una stella, quella del mattino fra i due tempi che hanno nome, notte e giorno. (…) L’Eucaristia è la Stella del mattino del tempo nuovo. La sua luce di miracolo d’amore è presagio d’alba, dell’alba del tempo di Grazia. 19.1.47
    Nell’Ultima Cena, ultimo atto del Maestro, Io, Sposo, ho mutato non l’acqua in vino, ma il vino in Sangue mio per una nuova trasformazione che vi aiutasse, o uomini, ad essere felici della mia felicità che è santa ed eterna. (…) Io vi ho dato l’Eucaristia, il mio Sangue, perché beveste la mia stessa forza e forti foste e la mia ilare volontà di servire Iddio  e diveniste eroi come il Maestro vostro e la mia gioia fosse in voi. Né quel miracolo di trasformazione di una specie nell’altra ha più avuto fine. La mia Eucaristia empie i calici e le pissidi di tutta la terra da secoli e sino alla fine dei secoli gli affamati, gli esausti, i sitibondi, gli stanchi, gli afflitti, i morenti e quelli che appena cominciano a vivere con ragione, i puri come i penitenti, i malati come i sani, i sacerdoti come i laici, gli uomini d’ogni razza e condizione, sulle vette e sulle pianure, fra le nevi polari e all’equatore, sulle acque e sulle terre, vengono a bere, a mangiare, a nutrirsi, a salvarsi, a “vivere” del mio Sangue e della mia Carne, di questo Vino dato alla fine del Convito, alle soglie della Redenzione, perché fosse il Convito perpetuo dello Sposo a chi lo ama e la Redenzione continua dei vostri languori e cadute.
    La Cena di Pasqua: La transustanziazione del pane e del vino nel mio Corpo e nel mio Sangue (…) a segnare il principio della transustanziazione degli uomini  in figli di Dio per la grazia rivivente in loro. L’ultimo miracolo dell’Uomo-Dio. Il primo e perpetuo miracolo dell’Amore umanizzato. 19.1.47

    Dal libro di Azaria

    Riflettete alla parola del S.S. Iddio: “E così Io provi se egli cammina o no secondo la mia Legge”. Infatti, chi cibandosi della Santissima Eucaristia, cibo che non è dato agli angeli stessi, ma che l’Infinito Amore dà agli uomini, non si santifica, ma resta qual era o regredisce nel peggiore, mostra di non camminare secondo la Legge, perché con l’anima in ostinata colpa, più o meno grave, deve prendere quel Cibo dato che esso Cibo non giunga a mutarlo.
    Eucaristia e buona volontà – Eucaristia: amore di Dio, e buona volontà, amore dell’uomo – insieme unite non possono che produrre santità. Az. 14.4.46
    Le anime devono preparare ciò che hanno abitualmente: il fervore, il pentimento, i propositi per andare degnamente e con utilità a ricevere il Pane del Cielo. (Az-61) 14.4.46
    L’Eucaristia è “ il compendio dell’amore dei Tre”. Ora ti dico che l’Eucaristia è “il compendio dell’amore di Gesù in cui è già il compendio del Trino Amore Perfetto”. E questo tutto ti dica.   Az. 20.6.46
    Molti, dimentichi dell’ammonimento di Paolo, vanno alla Mensa Santa senza “provare se stessi” e mangiano di quel Pane, si abbeverano di quel Sangue, con l’anima impura e Pane e Sangue, che sono Redenzione, condanna diventa, essendo sacrilegamente ricevuti dal peccatore. Non per questo, Egli, il Divino, si è fatto Uomo e si è dato, ma affinché l’uomo diventi dio. Non si è fatto Pane per darvi morte, ma per darvi Vita. (…)
    Guai a quelli che scientemente fanno del Pane del Cielo la loro condanna, il tossico che uccide, usando del Sacramento più sublime con sacrilega maniera. E male anche a chi ne limita la potenza trasformatrice ricevendolo con indifferenza e con tiepidezza, senza verace volontà di trasformarsi, in Dio e con l’aiuto di Dio, per essere sempre più degni di riceverlo. Az.20.6.46
    Vita eucaristica: vita di fusione. La Comunione non cessa quando uscite dalla Chiesa o quando le specie si sono consumate in voi. Essa “vive”. Non più materialmente, pure vive, con i suoi frutti, con i suoi ardori, con la coabitazione, anzi con l’inabitazione di Cristo in voi, con la vostra fruttificazione in Cristo, perché “il tralcio che resta unito alla vite porta frutto”, e “chi resta in Me e nei quali Io rimango, costoro portano molto frutto”.
    Vita eucaristica: vita d’amore. (…)
    L’Eucaristia tiene presente il Cristo in tutte le sue operazioni di Cristo. La sua Incarnazione: l’Eucaristia è una perpetua Incarnazione del Cristo. La sua vita nascosta: il Tabernacolo è una continua casa di Nazareth. La sua vita di operaio: Gesù - Eucaristia è l’artefice instancabile che lavora le anime. La sua missione di Sacerdote presso chi muore o chi soffre, come presso il letto di Giuseppe morente e presso tutti quelli che a Lui andavano per essere consolati, così ora Gesù è là per consolare, consigliare, fortificare, domandare, come ai due discepoli di Emmaus: “Perché siete così tristi?” e rimanere con voi, Amico Cireneo, mentre “si fa sera e il giorno declina” mentre si consuma la via della Croce e l’estrema immolazione. (…)
    Gesù Eucaristia v’insegna a parlare e a tacere, a operare e a contemplare, a soffrire e umiliarvi e soprattutto ad amare, amare, amare.
    Lo Spirito Santo dà i lumi per comprendere, ma il Verbo Incarnato e divenuto Eucaristia, dà i fuochi per parlare e convertire per la Carità che è quella che abbatte le eresie, sana i cuori, li fa dotti di Dio e Dio li guida. E dà gli ardori per essere martiri.
    Dalle labbra della creatura eucaristica fluisce la Sapienza, perché vita eucaristica è anche vita di Sapienza, e dal cuore esce l’eroismo, perché l’Eucaristia comunica Cristo, l’Eroe S.S. e  perfettissimo. E vita eucaristica è vita apostolica, perché Gesù dentro di Voi, in apostoli vi muta, e mai è disgiunto, dal grado di vita eucaristica raggiunta, il grado di apostolo più o meno potente.
    E infine, vita eucaristica è vita deificata dalla Carne e Sangue, Anima e Divinità  di Gesù che scende in voi, a fare in voi dimora. Az. 20.6.46
    Che diverrà il vostro corpo nel cui intimo scende il Corpo S.S. e si annulla nelle Specie, assorbite, come ogni cibo dell’uomo, dai succhi che lo mutano in sangue vostro?  Capite? In sangue vostro. Il vostro sangue, di voi che vi cibate della SS. Eucaristia, contiene,  non metaforicamente, ciò che fu Specie del Corpo S.S. così come lo spirito vostro trattiene la grazia che da questo Corpo completo, dotato di  Carne, Sangue, Anima come quello di ogni uomo, e in più di Divinità essendo il Corpo del Verbo Divino, si emana.
    Se il vostro corpo santo dovrebbe essere perché tempio allo Spirito Santo che in voi discende e alita, che dovrebbe divenire, per essere degno tabernacolo al Dio che viene ad abitarvi – più, a fondersi a voi, a divenire voi – e, poiché il Maggiore non può essere assorbito dal minore: ad assorbirvi, a farvi divenire Lui, ossia dèi come Egli è Dio? Io ve lo dico: dovreste con ogni sforzo imitare la Vergine alla quale il Verbo si unì tanto da farsi Carne della sua carne e Sangue del suo sangue e ricevere vita da Lei, ubbidendo ai moti del cuore materno, alle leggi vitali materne, per formarsi ed essere Gesù. Az. 20.6.46
    Nel Tempo Nuovo, nell’era di Cristo, i cristiani hanno non già la Prima o la Terza Persona, ma hanno la completezza di Dio Uno e Trino in Gesù Cristo Signore S.S.
    L’hanno per la Grazia e per i Sacramenti e specie per il Sacramento dell’Amore nel quale col Corpo, Sangue, Anima e Divinità del Verbo Incarnato, sono il Padre e il Paraclito inscindibili dalla Divinità della Seconda Persona per la sublime Unità dei Tre Dei che sono un sol Dio. Az.29.9.46

    Maria e l'Eucaristia


    Maria è stata l’anima eucaristica perfetta. Sapeva trattenere il suo Dio con un amore ardente, una purezza superangelica, un’adorazione continua. 19.6.43
    Mia Madre, eterno ciborio vivo in cui scese il Pane che viene dal Cielo. Chi mi vuole trovare, ma trovare con la pienezza delle doti, deve cercare la mia Maestà e Potenza, la mia Divinità, nella dolcezza, nella purezza, nella carità di Maria. E’ Lei che del suo Cuore fa il ciborio per il Cuore del suo e del vostro Dio.
    Il Corpo del Signore si è fatto corpo nel seno di Maria ed è mia Madre che con un sorriso ve lo porge come se vi offrisse il suo amatissimo Pargolo deposto nella cuna del suo purissimo, materno cuore.  E’ gioia di Maria, nel Cielo, darvi la sua Creatura e darvi il suo Signore. Con il Figlio vi dà il suo cuore senza macchia, quel cuore che ha amato e sofferto in misura infinita.   23.6.43
    E’ sempre Maria quella che ci dà Gesù. E’ Lei la portatrice dell’Eucaristia, è Lei la Pisside viva. Chi va a Maria trova Gesù. Chi Le chiede Gesù da Lei lo riceve.
    Nell’Eucaristia Gesù si rende presente con la sua divinità e con il suo Corpo Glorioso, quel Corpo a Lui donato dalla nostra Mamma Celeste, vero corpo nato da Maria.
    Pensate agli ineffabili trasporti di mia Madre curva sulla mia cuna o al palpitante altare, più candido del giglio e fatto luminoso dall’amore, del suo corpo castissimo portante Me, o delle sue braccia, del suo seno, fatti guanciale ai sonni del Dio Bambino. (…)

    Maria l’adoratrice del Pane Vivo disceso dal Cielo, della Carne e del Sangue del Figlio di Dio e di Maria. 27/10/43

    O Madre mia! Per il Pontefice e per l’ultimo dei credenti sei tu la santa Pisside in cui l’Eucaristia attende di essere data a chi crede. Tutte le grazie passano attraverso il tuo corpo inviolato, attraverso il tuo cuore immacolato. 2.8.44
    Maria, mia Madre fu la perfezione delle anime eucaristiche. Eucaristia vuol dire avere Dio in se stessi con la sua Divinità e con la sua Umanità. Maria ebbe Dio nel suo spirito con la sua Divinità da quando fu concepita nel seno di Anna; ebbe Dio con la sua Umanità quando da figlia divenne Sposa di Dio e di Dio fu gravida; ebbe Dio con il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità, dalla sera del Giovedì Santo alla sua Dormizione, perché l’Eucaristia fu il suo Cibo, e il suo seno e il suo spirito furono il ciborio dell’Eucaristia. 18.4.46
    Il Figlio divenuto Pane e la Madre beata, che voi, cibandovi di Lui, di Lei anche vi cibate. Perché voi di che vi nutrite se non del Pane che è il Figlio di Maria, da Lei, Purissima e dolcissima, formato Uomo col meglio di Se stessa: col sangue vergine, col suo latte di Madre vergine, col suo amore di Sposa Vergine? Az. 20.6.46   168
    Si è fatta fior di farina. Non è un modo di dire! Per vostro amore, per amor degli uomini, si è immolata, si è ridotta in polvere fra le mole dell’ubbidienza e del dolore, Lei, l’Intatta che non le nozze, non il Parto, non la Morte, hanno potuto incidere, violare o ridurre in polvere come ogni mortale.. Solo l’amore. Esso l’ha consegnata alla macina in cui la Corredentrice è divenuta da spiga, fior di frumento. Az. 169 - 20.6.46
    Il Pane vero è Gesù ma è anche Maria, che ha della Parola fatto un Uomo per darlo agli uomini, a redenzione e nutrimento.
    Sapienza, Vita, Forza è questo Pane: Ma è ancor Purezza, Grazia, umiltà. Perché se questo Pane è Gesù, questo Pane è ancor Maria che ha fatto Gesù col fiore del suo corpo e col miele del suo Cuore. Pane che ricorda la Passione divina, Pane che ricorda il vero Corpo e il vero Sangue di Gesù Cristo, ma Pane che, per aiutarvi ad esser degni di fruire della Redenzione, che è la Consumazione dell’Agnello sull’Altare della Croce, deve pure ricordarvi la Dei para che quel Pane formò nel suo Seno. (Az-171) Az. 20-6-46
    L’adorazione ha lo scopo di sostenere lo sguardo della nostra fede con la visione dell’Ostia consacrata, predisponendo una coscienza più lucida, per quanto imperfetta, della presenza trascendente di Dio. L’anima tende all’adorazione spontaneamente perché si ricorda del Cielo. Il vero Dio è Amore e Pietà. 154.4
    .

    S.Messa e l'Eucaristia


    Il nome più giusto della Messa come voi ormai la dite, o Sacrificio dell’Altare, è “Frazione del Pane”. Perché la Messa si è iniziata la sera del Giovedì. Perché la Messa è il perpetuo ricordo dell’amore mio che supera l’ora e il momento. La Passione, la Crocifissione, la Morte furono l’ora e il momento storico del mio amore: l’Eucaristia è il SEMPRE del mio amore per voi. Perché la Messa è l’immolazione del Cristo, non solo contemplata solo in rapporto alla consumazione materiale del sacrificio con le sofferenze, le ferite, le battiture, la crocifissione, la morte, date dagli uomini, patite da Me rassegnatamente, in ubbidienza al volere del Padre per la salute del mondo, ma l’immolazione amorosa e volontaria di un Dio, del Verbo che si frange a darsi Pane, Cibo agli uomini, umiliandosi più ancora che per la morte di Croce. 18.11.47 Quad.tti  47.3
    La Messa è la Frazione del Pane. E’ il sacrificio eucaristico. Ricorda anche il sacrificio del Calvario. Perché Io al tavolo della Cena ho detto, contemplando già il mio Corpo immolato, il mio sangue sparso per gli uomini: “Questo è il mio Corpo e questo è il mio Sangue del nuovo Testamento eterno che per voi e per molti sarà sparso in remissione dei peccati”. Ma la Messa è soprattutto il sacrificio del mio amore, il ricordo e la perpetuazione del mio divinamente e perciò infinitamente, folle amore per gli uomini. 47.3 Quad.tti Le anime devono preparare ciò che hanno abitualmente: il fervore, il pentimento, i propositi per andare degnamente e con utilità a ricevere il Pane del Cielo. (Az-61) 14.4.46
    L’Agnello santissimo che leva i peccati del mondo va offerto con quegli onori che a cosa sacra si conviene, ossia con mani monde, con monda veste, su prezioso drappo, su preziosa patena Quali? La vita intemerata, lo spirito che giorno per giorno si deve fare sempre più prezioso di virtù, sul cuore immolato con l’Immolato. (Az-49) 7.4.46
    Gesù dice: “Nella notte della Cena” quando le mie mani spezzavano il pane della condivisione e offrivano il calice della comunione, pregustavo in me, nel profondo del mio essere, le terribili lacerazioni della Croce, sul Golgota della storia. Vedevo il mio corpo circondato da una turba di cani latranti, preda dei tori di Basan, oggetto d’insulto, di profanazione, di sacrificio e ancora peggio di abbandono e di disprezzo, ma il mio amore, l’amore per il Padre e per tutti era più forte della mia pena e dissi:  “prendete e mangiate, questo è il mio Corpo, prendete e bevete questo è il mio  Sangue”.
    Mi consegnai così al più totale abbandono, come la mia nudità sulla croce esposta all’insulto, all’oltraggio e all’amore. Elevato fra cielo e terra punto di riferimento del fango di un’umanità deviata e blasfema e di tanti cuori assetati del mio farmi dono per tutti.
    Come il mio corpo esangue trovò la sua pisside accogliente fra le braccia di mia Madre, mi sono consegnato alla Chiesa perché chiunque volesse incontrarmi potesse trovarmi nel suo seno e cibarsi di me e gustare nel mio tabernacolo la dolcezza trasformante delle mie carni immacolate fatto miele di roccia.
    Volli ancora e per sempre essere esposto perché ognuno che mi avesse contemplato nell’annullamento del mio donarmi, potesse veramente gridare: “Questi è veramente il figlio di Dio” e trovare salvezza e godere della  mia stessa gioia.
    Quanta tristezza ho nel Cuore quando il mio Corpo è sepolto, chiuso a chiave nei tabernacoli come in una tomba sigillata e solitaria, piuttosto che essere esposto alla venerazione affettuosa dei poveri e degli amanti invitati a correre alle sorgenti della vita che sgorgano dal mio costato aperto.
    Voglio amore non costruzioni, voglio cuori non cose, voglio vite non agitazioni psicomotorie, voglio anime che sappiano rimanere nel mio amore  capaci di accogliere  quell’effluvio di vita che fluisce dalla mia vite esposta  sul monte  per gridare col mio silenzio offerto che io sono aiuto e l’Amore  non è amato. La Santa Messa ha la capacità di distruggere il male del mondo. Celebriamola ogni giorno con amore e con dolore in intima partecipazione di vita. Essa rinnova il sacrificio compiuto sul Calvario, lavando tutti i peccati del mondo.
    Grande è la dignità di un rito, grandissima quella della S. Messa rito dei riti, così come l’Eucaristia è il Sacramento dei Sacramenti. Az.19.1.47
    Il sesto giorno, ossia la vigilia del giorno del Signore, e ogni giorno di Mensa Eucaristica è giorno del Signore per l’anima, le anime debbono preparare ciò che hanno abitualmente: il fervore, il pentimento, i propositi per andare degnamente e con utilità a ricevere il Pane del Cielo. E beati quelli che ciò fanno. E beati quelli per i quali ogni giorno è vigilia al giorno del Signore e in perpetua preparazione dell’incontro mirabile, santificante, vitale, scorrono la loro vita. Az. 14.4.46
    Nel calice di propiziazione che è offerto sugli altari quotidianamente è il mio Sangue e il pianto d’amore generoso delle anime-vittime. Perché il vostro dolore è amore. (..:)
    Ma nel calice era necessaria anche l’acqua insieme al vino. Il Sangue vivo e l’acqua del supremo sacrificio. E l’acqua del mio Costato fu la prima stilla della santa sorgiva che poi avrebbe alimentato le anime-vittime. (…)
    Ecco il vino eucaristico che il sacerdote mette nel calice e lo alza, offrendolo per i bisogni del mondo e per suffragi a coloro che sono già fuori del mondo. Che alza soprattutto offrendolo colmo del mio Sangue e delle “ preghiere dei santi “ della terra, ossia i loro patimenti d’amore per onorare Iddio. E come nel Cielo fumano e profumano davanti al mio trono le orazioni dei Santi, così dalla Terra salgono gli incensi dell’adorazione al Signore Iddio, offerti dai giusti nella loro perpetua Messa, del loro sacrificio latreutico, eucaristico, propiziatorio, impetratorio, consumato insieme al al mio.  14.5.47                                                                                                                                           

38 commenti:

  1. Sapete che apprezzo molto il vostro meritevole lavoro però stavolta permettetemi di dissentire da semplice fratello a fratelli nella fede:

    per difendere la Chiesa Cattolica, l'unica vera, quella della Tradizione cioè, bisogna essere tradizionali in tutto.
    La Valtorta fu condannata dal Santo Uffizio e i suoi testi, oltre a contenere vari errori, devono essere considerati come semplici romanzi fra l'altro talmente fantastici da scadere nell'assurdo perfino nel profilo psicologico.

    Papa Ratzinger ha addirittura messo in guardia dai DANNI che la lettura di questi testi può provocare, il che è un tutto dire.

    "L'opera principale - che, oggi, risponde al titolo di L'Evangelo come mi è stato rivelato - è quella su cui si appuntano quasi tutte le critiche e anche le lodi; ma, soprattutto, è la sola su cui l'Autorità ecclesiastica, a tutt'oggi, si sia pronunciata in via ufficiale.

    Come si è detto sopra, l'allora Sant'Uffizio dapprima (1949) ha ordinato il ritiro dalla circolazione delle copie dattiloscritte e, dieci anni dopo, ha iscritto i quattro volumi della prima edizione a stampa nell'Indice dei Libri Proibiti.[1] La condanna è stata, poi, ribadita anche nei confronti della seconda edizione.

    E Papa Ratzinger:

    Nel 1985, il cardinale Joseph Ratzinger, nella sua qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, risponde personalmente al quesito di un sacerdote genovese, rimasto sconosciuto, interessato a conoscere la posizione dell'Autorità ecclesiastica circa l'Opera di Maria Valtorta; la risposta richiama il decreto del 1959 e l'articolo de L'Osservatore Romano, aggiungendo che la condanna «non fu presa [rectius: decisa] alla leggera», bensì al fine di evitare i danni che tale pubblicazione avrebbe potuto «arrecare ai fedeli più sprovveduti».

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  2. Carissimo Ghergon,
    dissento da capo a piedi dal tuo pensiero e risponderò punto per punto:
    "per difendere la Chiesa Cattolica, l'unica vera, quella della Tradizione cioè, bisogna essere tradizionali in tutto.
    La Valtorta fu condannata dal Santo Uffizio e i suoi testi, oltre a contenere vari errori, devono essere considerati come semplici romanzi fra l'altro talmente fantastici da scadere nell'assurdo perfino nel profilo psicologico."

    La chiesa Cattolica tradizionale, per essere tale, dovrebbe abbandonare le vesti della superbia e del fariseismo, che la portano spesso e volentieri a mettere la museruola allo Spirito Santo, in base a criteri di critica tutti umani e molto fallibili.
    Spero che il tuo uso del termine "tradizionali" non sia sinonimo di diffidenza, eretta a sistema di pensiero per tutto, oltre che al falso principio che ogni rivelazione privata che specifichi particolari non riportati dalla Rivelazione pubblica, debba per forza ritenersi un falso...
    L'opera della Valtorta fu condannata dal Santo Uffizio nel 1959, sotto il Pontificato di Giovanni XXIII, lo stesso che perseguitò Padre Pio, lo stesso che indì il Vaticano II, lo stesso che accettò una illegittima nomina a Papa, per scalzare il legittimo Papa Gregorio XVII (Card. Siri) e ho detto tutto...

    La Valtorta fu una perfetta tradizionale, vissuta sotto la Chiesa Tradizionale, i suoi scritti sono perfettissimamente in linea dottrinale con la Tradizione della Chiesa Cattolica Romana, quella vera. Perciò, Ghergon se sei a conoscenza di presunti errori presenti nell'opera sei pregato di farne un chiaro elenco, spiegandone le difformità dagli insegnamenti di Santa Madre Chiesa.
    Quegli scritti non sono affatto romanzetti inventati perché venivano maggiormente scritti in mezzo a dolori fisici inenarrabili che spesso le impedivano di comprendere quello che stava scrivendo, sotto dettatura divina, o sotto diretta visione soprannaturale.
    Pertanto sei pregato anche di dire dove e quando queste visioni siano psicologicamente "assurde", se non ne sei n grado, ti prego di ritirare quello che hai detto, perché non tollero accuse gratuite ad una Serva di Dio, come pochi ne sono esistiti, tenuta in palmo di mano sia da Pio XII che da Padre Pio. (continua)

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  3. Padre Pio di Pietrelcina (o.f.m.) (1887 -
    1968) - Canonizzato da Giovanni Paolo II
    A Elisa Lucchi, una penitente che gli chiede, un
    anno prima della sua morte, consiglio per la lettura
    de “Il Poema dell'Uomo Dio”, Padre Pio risponde:
    “Non soltanto vi permetto di leggerlo, ma
    ve lo raccomando”.
    I percorsi di Maria Valtorta e di Padre Pio erano
    così vicini che è stato dedicato un libro a questa
    prossimità.
    Fonti: “Chrétiens Magazine”, numero speciale di
    marzo 2009 e “Padre Pio e Maria Valtorta” -
    Emilio Pisani - 2000 - Edizioni CEV.

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  4. Ringrazio Gianluca per la notizia riportata.
    Continuo il confronto con il nostro Ghergon:
    "Papa Ratzinger ha addirittura messo in guardia dai DANNI che la lettura di questi testi può provocare, il che è un tutto dire.

    "L'opera principale - che, oggi, risponde al titolo di L'Evangelo come mi è stato rivelato - è quella su cui si appuntano quasi tutte le critiche e anche le lodi; ma, soprattutto, è la sola su cui l'Autorità ecclesiastica, a tutt'oggi, si sia pronunciata in via ufficiale."

    Papa Ratzinger, allora Cardinale, come abbiamo definitivamente potuto osservare giorni orsono, con le sue ultime dichiarazioni sul "Cortile dei gentili", è un modernista, figlio del Vaticano II, anzi padre del Vat.II a tutti gli effetti, e tutto ciò che abbia fatto o detto nella sua vita ha avuto come comun denominatore la difesa dell'ideologia conciliare, dalla quale l'intera opera valtortiana rifugge completamente. Allora si fa ben chiaro quali fossero i "danni", secondo lui, a cui sarebbero andati incontro i lettori dell'Opera: quelli di acquisire un insegnamento strettamente tradizionale, in aperto conflitto con la Chiesa conciliare.
    Quindi è ben ovvio il motivo per cui la gerarchia
    (Ratzinger qui giustifica il pensiero della Chiesa del 1959, a cui seguì il famoso articolo di bocciatura sull'Osservatore Romano del 1960)si sia spicciata a dare il suo "giudizio" sull'opera dell'Evangelo, il quale per altro -attenzione!- non era un responso negativo sull'autenticità dell'opera, ma ne ha "sconsigliato la diffusione", per il "motivo" di cui sopra, e oltre tutto specifica che la decisione "non fu presa alla leggera"....Ora dimmi Ghergon: se una decisione corrisponde alla verità delle cose, perché non prenderla a cuor leggero, ma "pesante"?...La frase tradisce un certo travaglio nel "bocciare" la diffusione di un'opera del genere.... e questo si spiega solo con l'interesse conciliare di affossare una rivelazione di squisito carattere tradizionale, che avrebbe "messo in confusione" i fedeli, rispetto alla contro-dottrina che la Chiesa stava diffondendo proprio in quegli anni. Mi pare che il ragionamento non faccia una piega...

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  5. Infine:
    "Come si è detto sopra, l'allora Sant'Uffizio dapprima (1949) ha ordinato il ritiro dalla circolazione delle copie dattiloscritte e, dieci anni dopo, ha iscritto i quattro volumi della prima edizione a stampa nell'Indice dei Libri Proibiti.[1] La condanna è stata, poi, ribadita anche nei confronti della seconda edizione. "

    Nel 1949 fu ordinato il ritiro dalla circolazione delle copie dattiloscritte, perché queste non risultavano fedeli "ai manoscritti autografi", ma erano "incomplete ed imperfette". Ma in quegli anni c'era il Pontificato di Pio XII, il Quale il 26 Febbraio del 1948 concesse un'udienza privata ad Emilio Pisani, editore dell'opera, al quale il Pontefice disse:"Pubblicate quest'opera così come sta,senza pronunciarvi a riguardo dell'origine straordinaria o meno di essa. Chi legge, capirà."
    Quello che invece "capirono" i Signori Cardinali dei vertici della Chiesa che dieci anni dopo si espressero come sappiamo, fu tutt'altro: l'esigenza di mettere il discredito su un'opera che diffondeva ancora la santissima dottrina cattolica "sine glossa", nella perfezione assoluta con cui il Cristo la consegnò ai suoi venti secoli fa, affinché prendesse piede un'altra dottrina che oggi noi conosciamo benissimo, perché ne paghiamo le conseguenze tutti i giorni.

    Maria Valtorta si offrì Vittima al Signore per la salvezza dell'Italia dalla totale distruzione della II Guerra Mondiale ed in generale per la salvezza delle anime. Questo Padre Pio lo sapeva bene, tanto che quando andò da lui un cugino della scrittrice, certo Giuseppe Belfanti, per ottenere la guarigione della cugina dai 5 grandi mali mortali che la tenevano fra vita e morte, il Padre gli disse: "Io posso pregare per la sua guarigione e lei guarirebbe. Ma subito dopo si riammalerebbe, perché è lei che lo domanda..." Penso che non occorra aggiungere altro sulle virtù eroiche di questa santa serva di Dio, che entrava in coma quasi tutti i giorni, per poi risvegliarsi, anche a notte fonda, e riprendere a scrivere ciò che "vedeva"...

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  6. Pienamente d'accordo con Annarita, Ghergon !
    Ho letto durante i mei anni giovanili (università)"il Poema dell'Uomo Dio" e ne sono rimasto scientificamente,razionalmente e fideisticamente impressionato della quantità di elementi dottrinari e storici validi.Alcune volte c'è un indulgere in modo tipicamente femminile a particolari "evangelicamente" inutili,ma il resto sono spiegazioni mirabili di tutti i passi del Vangelo che sono asciutti e netti come cronaca reale del tempo. Sono rimasto pure interdetto dal sapere, parecchio anni dopo la lettura, della messa all'indice(anni prima) dei libri che lessi. Ora con le nuove chiarificazioni sull'ultimo Concilio e sui papi moderni, non mi meraviglio,del fumus persecutionis, ma non dobbiamo farci influenzare negativamente. Leggi i libri sapendo quello che c'è stato e che non possono essere dogmaticamente "approvati", ma troverai saggezza e sapienza quanta ne vuoi, poi ci dirai...

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  7. Grazie, Mardu,
    della tua testimonianza...comunque chiedo scusa a Ghergon se nel primo commento mi sono fatta trasportare da una certa aggressività...

    Conosco tutti e 10 i volumi del Poema dell'Uomo-Dio, come anche i Quaderni che vanno dal 1943 al 1950, che cominciai a leggere a 12 anni, quando fui rapita dalla ineffabile figura di Maria SS. Bambina, che viene descritta nel 1° Volume, unitamente ai mirabili dettati di Nostro Signore che alternano le visioni della fanciullezza della Vergine, e ne spiegano con divinissima Sapienza i tesori spirituali ed i segreti dell'anima della più santa fra le creature...questo insieme agli scambi di altissima spiritualità mistica che costituiscono i colloqui intimi fra il Signore e la povera Maria Valtorta, che fanno emergere con una tale luminosità il grande Amore che spinge le anime vittime ad offrire il proprio olocausto a Dio per la salvezza altrui, delle quali il Divino Capostipite è il nostro Signore Gesù Crocifisso.......tutto questo ha segnato per me il primo grande incontro con Nostro Signore Gesù Cristo, l'unico vero Fondatore dell'unica Chiesa Cattolica Apostolica Romana, e il primo solido e sostanziale nutrimento di dottrina tradizionale, che mi ha fatto vivere la mia adolescenza, poi la giovinezza ed anche l'inizio dell'età matura, nel profondo disagio di trovarmi in una Chiesa inspiegabilmente lontana anni luce dallo Spirito Perfettissimo di Sapienza infinita che pervade la Verità Rivelata che è lo stesso Cristo Signore, il Quale abita tutto intero solo nella completa Verità del Cattolicesimo tradizionale, e che dopo travagliatissime ricerche ed innumerevoli fallimenti lungo il percorso, ho potuto trovare SOLO nella Fraternità San Pio X. Praticamente il primo incontro con la Chiesa tradizionale,lo feci, senza saperlo, su quei libri...perciò provo sempre dolore a sentirli criticare, poiché so per esperienza personale che sono un concentrato di Sapienza Divina, quale non ho mai incontrato in nessuno scritto di altro santo della storia della Chiesa, anche perché lì è il Verbo Eterno del Padre che parla...e chi può competere con l'Unigenito del Padre-Dio?....
    Ma ringrazio Ghergon per questo scambio di opinioni che, lungi dal farci sospendere la pubblicazione degli scritti valtortiani, ci spinge anzi ad intensificare i thread su questa imponente e mirabile opera divina, come fa colui che apre uno scrigno preziosissimo dal quale estrae pietre preziose di infinita bellezza e perle di eterna Sapienza, per la gioia e l’illuminazione dell’anima di chi ha il cuore aperto a leggere per imparare…

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  8. Cara Annarita come si può dire che la chiesa preconcilio era superba e farisaica e che metteva la museruola allo Spirito Santo
    quando proprio una delle poce certezze che abbiamo è che lo Spirito Santo soffiò e assistette a pieno la Chiesa della tradizione fino al dramma del CVII?
    Una cosa è denunciare i chiari errori del CVII perchè oggettivamente, magistero alla mano, trattasi di errori, un altra è avventurarsi nel denunciare atti di quando la Chiesa era nel pieno delle Sue funzioni, di quando l'assistenza dello Spirito Santo era totale.


    Quando funzionava a dovere, la Chiesa funzionava a dovere(!) e il cattolico nei confronti di Chiesa pienamente assistita ha il dovere di ritenerla sempre nel giusto, per via della Autorità che deriva da questa Assistenza Celeste...quella autorità che oggi non trapela più.


    Hai scritto che se Ratzinger è contro la Valtorta allora, visto i suoi trascorsi, la Valtorta deve essere ok, ma seguendo questa logica va detto che l'opera della Valtorta è enormemente pubblicizzata dai seguaci dell'inganno satanico MEDIGUORIE, ed è anche consigliata da personaggi filoislamici come Tettamanzi, il che è un tutto dire ...mentre di Ratzinger possiamo dire che ha concesso il MOTU PROPRIO ed è uno che di teologia, a parte tutto, ne mastica.

    Nel romanzo la caratterizzazione psicologica dei personaggi è fortemente squilibrata, Gesù parla senza sosta, la Madonna non ha freni inibitori e il tutto ha proprio lo stile di un romanzo rosa di Liala.

    Poi possiamo parlare dell'affermazione eretica sull'esistenza degli extraterrestri:
    Gesù avrebbe detto, sconfessando la sua stessa dottrina(quaderni 1943 pag 157): “Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se avessi creato solo la terra come mondo abitato!
    Con un palpito del mio Volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati - pulviscolo luminoso - nell'immensità del firmamento.
    La terra è uno dei pulviscoli rotanti nell'infinito, e non il più grande. Certo però il più corrotto.
    Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto con Dio, le meraviglie di quei mondi." continua..

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  9. Per capire come stanno le cose bisogna leggere poi per bene il chiaro articolo dell'Osservatore Romano.

    Non è riverente usare Dio e la Madonna per inserirli in un melensa soap opera, lo si può fare sotto l'etichetta di romanzo, ma non sotto quella di rivelazione...

    Dall'Osservatore Romano di mercoledì 6 gennaio 1960

    UNA VITA DI GESÙ MALAMENTE ROMANZATA

    In altra parte del nostro Giornale è riportato il Decreto del S. Offizio con cui viene messa all'Indice un'Opera in quattro volumi, di autore anonimo (almeno in questa stampa) edita all'Isola del Liri. Pur trattando esclusivamente di argomenti religiosi, detti volumi non hanno alcun "imprimatur", come richiede il Can. 1385, 1 n.2 C.I.C. L'Editore, in cui una breve prefazione, scrive che l'Autore, "a somiglianza di Dante ci ha dato un'opera in cui, incorniciati da splendide descrizioni di tempi e di luoghi, si presentano innumerevoli personaggi i quali si rivolgono e ci rivolgono la loro dolce, o forte, o ammonitrice parola. Ne è risultata un'Opera umile ed imponente: l'omaggio letterario di un dolorante infermo al Grande Consolatore Gesú".

    Invece, ad un attentato lettore questi volumi appaiono nient'altro che una lunga prolissa vita romanzata di Gesù.
    A parte la vanitá dell'accostamento a Dante e nonostante che illustri personalitá (la cui indubbia buona fede è stata sorpresa) abbiano dato il loro appoggio alla pubblicazione, il S. Offizio ha creduto necessario metterla nell'Indice dei Libri proibiti.

    I motivi sono facilmente individuabili da chi abbia la certosina pazienza di leggere le quasi quattromila pagine di fitta stampa.

    Anzitutto il lettore viene colpito dalla lunghezza dei discorsi attribuiti a Gesù e alla Vergine SS.ma; dagli interminabili dialoghi tra i molteplici personaggi che popolano quelle pagine.
    I quattro Vangeli ci presentano Gesú umile, riservato; i suoi discorsi sono scarni, incisivi, ma della massima efficacia. Invece in questa specie di storia romanzata, Gesù è loquace al massimo, quasi reclamatistico, sempre pronto a proclamarsi Messia e Figlio di Dio e ad impartire lezioni di teologia con gli stessi termini che userebbe un professore dei nostri giorni. (continua)

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  10. Nel racconto dei Vangeli noi ammiriamo l'umiltà ed il silenzio della Madre di Gesú; invece per l'autore (o l'autrice) di quest'opera la Vergine SS.ma ha la facondia di una moderna propagandista, è sempre presente dappertutto, è sempre pronta ad impartire lezioni di teologia mariana, aggiornatissima fino agli ultimissimi studi degli attuali specialisti in materia.

    Il racconto si svolge lento, quasi pettegolo; vi troviamo nuovi fatti, nuove parabole, nuovi personaggi e tante, tante, donne al seguito di Gesù.
    Alcune pagine, poi, sono piuttosto scabrose e ricordano certe descrizioni e certe scene di romanzi moderni, come, per portare solo qualche esempio, la confessione fatta a Maria da una certa Aglae, donna di cattivi costumi (vol. I, p.790 ss.), il racconto poco edificante a p.887 ss. del I vol., un balletto eseguito, non certo pudicamente, davanti a Pilato, nel Pretorio (vol. IV, p.75), etc.

    A questo punto viene, spontanea una particolare riflessione: l'Opera per la sua natura e in conformità con le intenzioni dell'autore e dell'Editore, potrebbe facilmente pervenire nelle mani delle religiose e delle alunne dei loro collegi.
    In questo caso, la lettura di brani del genere, come quelli citati, difficilmente potrebbe essere compiuta senza pericolo o danno spirituale.
    Gli specialisti di studi biblici vi troveranno certamente molti svarioni storici, geografici e simili. Ma trattandosi di un... romanzo, queste invenzioni evidentemente aumentano il pittoresco e il fantastico del libro.
    Ma, in mezzo a tanta ostentata cultura teologica, si possono prendere alcune... perle che non brillano certo per l'ortodossia cattolica.
    Qua e là si esprime, circa il peccato di Adamo ed Eva, un'opinione piuttosto peregrina ed inesatta. Nel vol. I a pag. 63 si legge questo titolo: "Maria puó essere chiamata la secondogenita del Padre": affermazione ripetuta nel testo alla pagina seguente. La spiegazione ne limita il significato, evitando un'autentica eresia; ma non toglie la fondata impressione che si voglia costruire una nuova mariologia, che passa facilmente i limiti della convenienza.
    Nel II vol. a pag. 772 si legge: "Il Paradiso è Luce, profumo e armonia. Ma se in esso non si beasse il Padre, nel contemplare la Tutta Bella che fa della Terra un paradiso, ma se il Paradiso dovesse in futuro non avere il Giglio vivo nel cui seno sono i Tre pistilli di fuoco della divina Trinità, luce, profumo, armonia, letizia del Paradiso sarebbero menomati della metà".
    Qui si esprime un concetto ermetico e quanto mai confuso, per fortuna; perché se si dovesse prendere alla lettera, non si salverebbe da severa censura. Per finire, accenno ad un'altra affermazione strana ed imprecisa, in cui si dice della Madonna: "Tu, nel tempo che resterai sulla Terra, seconda a Pietro ”come gerarchia ecclesiastica..” (il corsivo é nostro. N.d.R.).

    L'Opera, dunque, avrebbe meritato una condanna anche se si fosse trattato soltanto di un romanzo, se non altro per motivi di irriverenza.
    Ma in realtà l'intenzione dell'autore pretende di piú. Scorrendo i volumi, qua e là si leggono le parole "Gesù dice...", "Maria dice..."; oppure: "Io vedo..." e simili. Anzi, verso la fine del IV volume (pag. 839) l'autore si rivela... un'autrice e scrive di essere testimone di tutto il tempo messianico e di chiamarsi Maria (Valtorta).

    Queste parole fanno ricordare che, circa dieci anni fa, giravano alcuni voluminosi dattiloscritti, che contenevano pretese visioni e rivelazioni. Consta che allora la competente Autorità Ecclesiastica aveva proibito la stampa di questi dattiloscritti ed aveva ordinato che fossero ritirati dalla circolazione. Ora li vediamo riprodotti quasi del tutto nella presente Opera.
    Perciò questa pubblica condanna della Suprema S. Congregazione è tanto piú opportuna, a motivo della grave disobbedienza.

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  11. Per quel che riguarda Padre Pio rispondo a Gianluca.
    Al nostro amato Santo ormai fanno dire di tutto e di più, come posso prendere per buona una testimonianza tratta da un libro che già dal titolo chiaramente intende solo approvare la Valtorta?

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  12. Ed infine, chiedendo perdono per la lunghezza, leggo solo ora le scuse di Annarita che non si deve scusare, i testi della Valtorta sono sicuramente suggestivi ed edificanti nel loro genere letterario, difatti piacciono a molti...
    Ma io rimango fermamente convinto, insieme al Santo Uffizio, che non trattasi di testi ispirati dal Cielo...

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  13. In quei libri vi è l'episodio della nascita di Gesù. Sono rimasto talmente sbalordito ed entusiasta quando lessi l'episodio, che mi convinsi del valore di quanto scrisse la Valtorta.
    Cosa scrisse? Vorrei rammentarlo brevemente e con le mie parole:
    Gesù nacque con una modalità "strana" ma perfettamente adatta a giustificare la situazione mariana di verginità.Tale verginità cui ogni cattolico è tenuto a credere, viene sempre giustificata come mistero.Ma, se può esservi mistero per la Resurrezione, cui pure dobbiamo credere, per la nascita di un bambino, sappiamo con certezza come avviene e sappiamo pure che la verginità materiale (non quella spirituale, sia chiaro)non può mantenersi dopo il parto. Aggiungasi che Maria S.ma nacque senza Peccato Originale quindi era esente dalla maledizione di Dio su tutta l'umanità e NON POTEVA sentire il dolore ed il travaglio del parto, come spesso anche sacerdoti ignoranti o miscredenti ripetono. Orbene la Valtorta, molto semplicemente descrive la nascita di Gesù come l'avrebbe descritta uno scienziato come Einstein che dimostrò matematicamente la formula in cui l'Energia si può trasformare in Materia e viceversa secondo la formula -MV2 al q.to- La Valtorta vide proprio che usciva da Maria un raggio di luce che illuminava tutta la "grotta" e si "addensava" in un Corpo del Bambino Divino.Non c'è descrizione più magnifica ed eccezionale di questa a spiegare tante cose. Per finire aggiungo che nella Sindone (altro fenomeno che non ha l'imprimatur ecclesiale essendo al di fuori di ogni prova galileiana di laboratorio)è dimostrato che l'Uomo che era racchiuso, emanò una forma di energia radiante a noi sconosciuta, e che impresse le fibre di tessuto di lino, quasi come una bruciatura profonda. Ebbene,anche qui la teoria di Einstein si dimostra ancora una volta valida per capire cosa successe!La Massa (Materia) si trasformò in Energia, lasciando una radiazione residua che s'impresse nel telo. Altrochè mistero!Secondo quanto penso io (senza l'imprimatur delle Chiesa, ma non m'interessa...) Gesù, che è Dio, attuò alla sua Nascita ed alla sua Resurrezione, in questi due momenti (oltrechè nel Concepimento di Sè in Maria), le sue facoltà divine,Lui che è il Creatore! In realtà anche quando appariva agli Apostoli attraversando muri avveniva lo stesso fenomeno(l'Energia si trasformava in materia e si materializzava davanti alle persone stupefatte). Non so se Maria Valtorta ebbe modo di capire qualcosa sulla teoria di Einstein,ma quand'anche avesse capito la sua visione (o la sua fantasia) dette la spiegazione più LOGICA E VALIDA su Verginità di Maria e sulla nascita di Gesù. Il resto, riguardo alla Resurrezione è mio pensiero, ma suffragato da tutti gli studi fatti sulla Sindone, che si sono fermati ad una certezza:una radiazione sconosciuta ha lasciato l'impronta sul lenzuolo!

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  14. A parte Einstein, che era profondamente anticristiano(la formula e=mc2 venne presentata come e=mv2 due anni prima dall'italiano De Pretto mentre oggi possiamo dire che la teoria della relatività potrebbe essere una delle più colossali sviste della fisica moderna) va detto che immaginare che Gesù si materializzasse in un raggio di luce, certo è originale, ma non inimmaginabile... anche allora si parlava di queste cose, di materializzazioni, di raggi, di soprannatura etc etc...
    Il problema di fondo è sempre la nostra opinione.
    La Chiesa Cattolica, cioè Gesù Cristo, istituì di proposito il Santo Uffizio per indicarci il discernimento su cosa è buono e su cosa è sbagliato.
    Se Gesù istituì il Santo Uffizio è perchè sapeva che noi da soli, trasportati dal sentimento, diventiamo relativisti e la nostra opinione tende a diventare realtà...
    Ribadisco, io rimango stretto al Santo Uffizio, istituzione secolare di cui mi fido appieno.
    Prego venga ricostituito.

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  15. Einstein, ebreo, sfruttò una donna polacca per carpirle le sue teorie sulla fisica, ma confessò infine chiaramente di credere nell'esistenza di Dio.La teoria della relatività è una teoria e come tale aggiustabile, ma purtroppo non dimostrabile in laboratorio, se non matematicamente. La scienza nostra, occidentale si basa sull'assunto galileiano che tutto ciò che si teorizza deve essere riprodotto in laboratorio per dare conferma.La Sindone è una realtà, non una teoria, ma su questa realtà incomprensibile si pongono teorie, come si pongono per il resto dei dogmi cattolici. Quando una teoria si avvicina di molto alla logica viene assunta come reale. La capacità della scienza sta nel saper abbandonare la teoria che si dimostra falsa, cioè, nei fatti, insostenibile. Il Santo Uffizio ben venga, ma chi verrebbe messo a capo di esso? Ecco il problema dei tempi nostri in cui, quasi senza guida dobbiamo trarci d'impaccio cercando di discernere con ragione e fede le verità che abbiamo intorno e le verità che la Chiesa ha abbandonato.Se la situazione non fosse questa non vi sarebbe ragione del fiorire di tanti blog cattolici o sedicenti tali in giro nel mondo.

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  16. L'Opera di Maria Valtorta non aggiunge nulla alla Rivelazione e non è il quinto Vangelo, ma completa e illustra, nella forma di una rivelazione privata, la narrazione dei quattro Vangeli.
    Essa circolava solo in copie dattiloscritte quando il papa Pio XII la lesse e poi consigliò in una udienza privata del 26 febbraio 1948 di pubblicarla; "così come stà", disapprovando il testo di una prefazione che avrebbe potuto condizionare il pensiero del lettore.
    Malgrado l'assenso (ufficioso e privato) del Papa e i consensi (scritti e firmati) di personalità ecclesiastiche e laiche tra le più note di quel tempo, il Sant'Uffizio cominciò ad osteggiare la pubblicazione dell'Opera, fino a mettere all'Indice la sua prima edizione con decreto del 16 dicembre 1959.
    Un articolo apparso su L'Osservatore Romano del 6 gennaio 1960 spiegava i motivi della condanna, che aveva un carattere disciplinare e non di censura.
    L'Indice dei libri proibiti fu poi soppresso, ma una "nota" vaticana del 1966, relativa all'Opera valtortiana, precisava che esso aveva conservato il suo valore morale pur essendo decaduto come legge ecclesiastica.
    Il Card. Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex-Sant'Uffizio), in una lettera del 31 gennaio 1985 al Card. Siri, arcivescovo di Genova, dichiarava che l'Opera fu condannata "al fine di neutralizzare i danni che tale pubblicazione può arrecare ai fedeli più sprovveduti".
    Pertanto, pur senza chiarire di quali danni si trattasse, egli svelava che il Sant'Uffizio volle proibire la lettura dell'Opera non a tutti i cattolici, ma solo ai più sprovveduti (a quelli, ovviamente, che potevano essere considerati tali nel 1959, anno della condanna).
    Infine, in una lettera del 6 maggio 1992 all'editore Emilio Pisani, Mons. Dionigi Tettamanzi, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, faceva capire che la lettura dell'Opera (senza alcuna correzione) è permessa a tutti i cattolici (senza alcuna distinzione), alla sola condizione che questi non la ritengano di origine soprannaturale.
    Pertanto, tutti possono leggere l'Opera di Maria Valtorta "così come sta"
    I lettori cattolici, però non devono credere che essa è rivelata fino a quando non lo dirà l'autorità ecclesiastica.

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  17. I Papi nelle vicende valtortiane
    Sotto il pontificato di Pio XII iniziarono e si compirono le “rivelazioni” a Maria Valtorta.
    È stato, finora, l’unico Papa del quale abbiamo la certezza che avesse una conoscenza diretta dell’Opera maggiore della Valtorta, che Egli ebbe in copia dattiloscritta molto prima della pubblicazione a stampa.
    Nell’udienza concessa nel 1948 a tre frati Servi di Maria consigliò di pubblicarla senza una prefazione.
    Il venerando arcivescovo Alfonso Carinci, che fu confidente sia di Pio XII che di Maria Valtorta, sul margine di una lettera ricevuta da costei nel 1949 annotò: Nell’udienza del 28 gennaio lessi al Santo Padre questa lettera che Gli fece ottima impressione e ne lodò lo spirito di umiltà e disposizione all’obbedienza. In quanto alla pubblicazione dell’opera mi disse che se ne occupava il Sant’Offizio, ed ebbi l’impressione che non fosse troppo favorevole il giudizio che forse darebbe il Sant’Offizio.
    Infatti in quello stesso anno il Sant’Uffizio, irritato (a torto o a ragione) dalle manovre dei Religiosi che si occupavano dell’Opera, proibì severamente ad essi di farla pubblicare, e nel 1952 vanificò una petizione indirizzata al Papa e sottoscritta da illustri personalità ecclesiastiche e laiche, che avevano rilasciato attestati molto favorevoli.

    Finalmente stampata dall’editore Pisani, nel 1956 l’Opera iniziava il suo lento ma costante (tuttora inarrestabile) cammino di diffusione, senza alcuna proibizione ufficiale fin quando fu in vita il papa Pio XII, che morì nell’ottobre 1958.

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  18. Condivido interamente il pensiero di Mardunolbo, e lo ringrazio per le sue profonde considerazioni.

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  19. Per Ghergon:
    piccola premessa: considerata la scarsa capacità di ascolto, che stai dimostrando(ti ho parlato del parere di Pio XII che ne consigliò la pubblicazione, ma continui a dire che la Chiesa preconciliare bocciò la Valtorta - casomai fu il Sant'uffizio che, mancando di rispetto al Papa,nel '49 cominciò ad osteggiare l'Opera, per beghe personali con l'Ordine dei Servi di Maria -); considerando che prendi dalle parole dei santi solo ciò che ti piace (hai negato a priori l'autenticità di una frase di Padre Pio, perchè non è in linea col tuo pensiero...) e considerato che le tue convinzioni ti portano a procedere a testa bassa senza alcuna possibilità di metteri in auto discussione...non ho la pretesa e nemmeno il desiderio di convincerti di niente...
    Tuttavia risponderò alle tue considerazioni, per premura verso i lettori, affinchè non passino le tue critiche gratuite ed infondate perchè frutto della tua personalissima presa di posizione.
    Ti prego, però, in futuro, di postare commenti più brevi, perchè dover rispondere a tutte le tue numerosissime illazioni è davvero sfiancante... Grazie.

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  20. (...altrimenti saremmo obbligati a dover regolarizzare la lunghezza dei commenti, rifiutando quelli troppo prolissi, cosa che non vorremmo fare per non mettere limiti all'espressione di nessuno...ma post di aperto dibattito, come questi, devono essere più brevi, per dare agevolmente la possibilità di replica...)

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  21. Ed ora veniamo a noi:
    “Cara Annarita come si può dire che la chiesa preconcilio era superba e farisaica e che metteva la museruola allo Spirito Santo quando proprio una delle poche certezze che abbiamo è che lo Spirito Santo soffiò e assistette a pieno la Chiesa della tradizione fino al dramma del CVII? Una cosa è denunciare i chiari errori del CVII perché oggettivamente, magistero alla mano, trattasi di errori, un altra è avventurarsi nel denunciare atti di quando la Chiesa era nel pieno delle Sue funzioni, di quando l'assistenza dello Spirito Santo era totale.”

    Ghergon, mi hai del tutto frainteso: quando ho detto che la Chiesa Tradizionale, per restare tale, dovrebbe smettere i panni della superbia e del fariseismo che mettono la museruola allo Spirito Santo, impedendogli di parlare liberamente, non mi riferivo all'azione della Chiesa preconciliare, ma a tutte le persone attualmente sedicenti tradizionali, come te, che basandosi sugli insegnamenti preconciliari, però filtrati con un cervello che è costretto a vivere nel postconcilio, scambiano le proprie opinioni, per la perfetta manifestazione dell'infallibile Chiesa di sempre. Ma tutto il livore che tu manifesti per quest'opera non assomiglia affatto alla santa PRUDENZA che vigeva fino agli anni '50, ma alla totale DIFFIDENZA che impera attualmente, nei confronti dei fenomeni straordinari,in generale, che se autentici contrastano necessariamente(come gli scritti valtortiani) con l'ideologia vigente.

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  22. 2: “Hai scritto che se Ratzinger è contro la Valtorta allora, visto i suoi trascorsi, la Valtorta deve essere ok, ma seguendo questa logica va detto che l'opera della Valtorta è enormemente pubblicizzata dai seguaci dell'inganno satanico MEDIGUORIE, ed è anche consigliata da personaggi filoislamici come Tettamanzi, il che è un tutto dire ...mentre di Ratzinger possiamo dire che ha concesso il MOTU PROPRIO ed è uno che di teologia, a parte tutto, ne mastica.”

    Mi hai rifrainteso: io non ho detto che se Ratzinger, che è un modernista, sconsiglia un'opera, allora quell'opera è autentica...io ho sperimentato personalmente la Grazia Divina che sprigiona da quest'Opera, ed il fatto che sia stata bocciata in tempi MOLTO sospetti, nel '59 sotto Giovannone "il Buono" che prese a pretesto il ritiro dei dattiloscritti del '49, e che Ratzinger cerchi di giustificarne la decisione, mi conferma solo il forte odore di modernismo che si respira in questo giudizio.

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  23. 3: “Nel romanzo la caratterizzazione psicologica dei personaggi è fortemente squilibrata, Gesù parla senza sosta, la Madonna non ha freni inibitori e il tutto ha proprio lo stile di un romanzo rosa di Liala.
    Poi possiamo parlare dell'affermazione eretica sull'esistenza degli extraterrestri: Gesù avrebbe detto, sconfessando la sua stessa dottrina (quaderni 1943 pag 157): “Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se avessi creato solo la terra come mondo abitato!...”

    Ma da chi hai sentito queste stupide critiche senza capo nè coda? Cominciamo a premettere che la natura stessa di quest'opera, che dovrebbe dare dei vangeli un quadro minuziosamente particolareggiato (un conto è leggere la scarna cronaca del Vangelo, un conto è leggere la "telecronaca" di una giornata intera di Gesù cogli Apostoli, vissuta ora per ora e minuto per minuto), necessariamente porta chi legge a partire da presupposti completamente diversi da quelli che si trovano nei Vangeli. Nessuno quilibrio perciò...Gesù in quest'opera parla molto per un motivo semplicissimo: perchè Gesù E' IL VERBO, E'LA PAROLA...ed è logico che la prima attività di Gesù sia stata prosciugarsi le fauci per insegnare il più possibile agli uomini, ed è logico che molte di queste parole abbondantemente profuse non siano passate tutte nei vangeli, ma solo una parte di esse: San Giovanni dice che molte altre cosa Gesù disse e fece "che non sono state riportate in questo libro. Se fossero riportate tutte, credo che il mondo intero (iperbole giovannea) non potrebbe contenere tutti ilibri che si dovrebbero scrivere". E' anzi plausibilissimo che neanche alla Valtorta Gesù abbia mostrato interamente tutto ciò che Lui ha detto e fatto, ma solo ciò che ha ritenuto opportuno, senza per questo aggiungere, a livello di principi teologici, nulla ai Vangeli.<<<

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  24. >>>>
    Dire poi che Maria Santissima, negli scritti valtortiani, sia una persona senza freni inibitori, è la più scellerata bugia che abbia mia sentito, e che forse manifesta l'interiorità di chi l'ha detta e non altro. Maria in questi scritti appare come la più soave, ordinata, sobria, docile, compassata, temperante, virtuosa, sapiente e santa delle creature. Dire il contrario è assenza di obiettività e un vagare nelle tenebre. Leggere per credere...
    E che tutto sembri un romanzetto romantico è solo una tua personale opinione, che dipende dalla tua sensibilità...e dalla tua capacità intellettiva di calarti in una situazione umana che non appartiene al tuo ambiente naturale, in un'epoca diversa, in una cultura diversa ed in una mentalità religiosa diversa.
    Quanto alla storia degli "extraterrestri", come li chiami tu....a me non importa nulla se esistono o meno, ma gradirei sapere in quale passo della Scrittura Dio avrebbe mai detto che non esistono esseri viventi in tutto l'universo creato, se non sulla Terra. Se mi porti il Passo della Scrittura, te ne sono grata, perchè io non ho mai letto nulla di simile...

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  25. ...poi, per il resto del passo da te riportato, non ci trovo niente di strano: la terra è realmente un atomo di pulviscolo nell'universo sconfinato, né il più grande, né il più piccolo, il più corrotto però può darsi...e che quando saremo in Cielo scopriremo tutte le meraviglie operate da Dio, che ora non ci è dato sapere...Cosa c'è di strano in questo assunto? Proprio niente. E più sopra ho dimenticato di aggiungere che su Medjugorje, io non ho la facoltà di pontificare, perchè non ho elementi sufficienti in mano e neanche una esperienza personale, perciò sospendo ogni giudizio, ma se quella gente, ammesso che stia sbagliando tutto accetta la Valtorta, io penso: "menomale, almeno in una cosa ci azzeccano..."
    Quanto al Tettamanzi dirò che è un ben misero consiglio il suo di leggere la Valtorta, se poi invita a considerarla frutto di mente umana...il Tetta non si smentisce mai...

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  26. “Non è riverente usare Dio e la Madonna per inserirli in un melensa soap opera, lo si può fare sotto l'etichetta di romanzo, ma non sotto quella di rivelazione...
    Dall'Osservatore Romano di mercoledì 6 gennaio 1960
    UNA VITA DI GESÙ MALAMENTE ROMANZATA […]”

    Che questa sia una "soap opera" e per giunta "melenza" rimane una tua personalissima opinione, che fortunatamente per noi, io ed altri milioni di persone non condividiamo. E dipende sempre dalle tue attitudini interiori.
    E'invece molto riverente, ricevendo da Dio visioni e messaggi, riportarle obbedientemente per iscritto come comandato dall'Alto, con lo scopo di divulgarle per il bene delle anime, come voluto dalla divina Volontà e specificando umilmente (pur sapendo di attirarsi i peggio insulti) che non è "roba propria", ma rivelazione soprannaturale.
    Quanto al testo che hai messo dell'articolo dell'Osservatore Romano del 1060...c'è da mettersi le mani nei capelli, per la totale incapacità del critico di immedesimarsi nella situazione di giornate intere, passate a camminare da una città all'altra per ore, in cui per far piacere a costui gli apostoli sarebbero dovuti stare più zitti, per non dover poi leggere i loro "interminabili dialoghi"... oppure Gesù, per obbedire alle sue proiezioni mentali su una ipotetica figura caratteriale del Cristo, confacente ai suoi criteri di "pietas cristiana" doveva stare più zitto, sbrigarsi a dire le cose in quattro parole, come sarebbero state poi riassunte nei vangeli, e doveva atteggiarsi ad una falsa umiltà che gli doveva impedire di dire CHI era, quando proprio per la franchezza di autoproclamarsi Figlio di Dio, è stato messo in croce.....MA PER FAVORE!!!!!

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  27. “Nel racconto dei Vangeli noi ammiriamo l'umiltà ed il silenzio della Madre di Gesú; invece per l'autore (o l'autrice) di quest'opera la Vergine SS.ma ha la facondia di una moderna propagandista, è sempre presente dappertutto, è sempre pronta ad impartire lezioni di teologia mariana, aggiornatissima fino agli ultimissimi studi degli attuali specialisti in materia.
    Il racconto si svolge lento, quasi pettegolo; vi troviamo nuovi fatti, nuove parabole, nuovi personaggi e tante, tante, donne al seguito di Gesù.
    Alcune pagine, poi, sono piuttosto scabrose e ricordano certe descrizioni e certe scene di romanzi moderni, come, per portare solo qualche esempio, la confessione fatta a Maria da una certa Aglae, donna di cattivi costumi (vol. I, p.790 ss.), il racconto poco edificante a p.887 ss. del I vol., un balletto eseguito, non certo pudicamente, davanti a Pilato, nel Pretorio (vol. IV, p.75), etc.”

    Sembra quasi incredibile dover ancora specificare che al tempo furono riportate solo le frasi di Maria più indispensabili, perchè in quella società totalmente maschile, non era conveniente mettere in evidenza una figura femminile, poichè non sarebbe stata accettata, e quasi quasi non lo è neanche oggi...lo stesso San Paolo la nomina una volta sola, chiamandola genericamente "donna", e basta. Per questo abbiamo poche frasi evangeliche di Maria, sette episodi in tutto in cui parla, ma è da matti pensare che la "Madre della Verità Incarnata", la "Madre del Verbo Divino" e la "Sede della Sapienza" sia stata zitta per tutta la vita, e non si sia espressa MOLTO meglio di tutti i teologi messi insieme di tutti i secoli...suvvia...
    E normale che i dialoghi siano spesso "pettegoli" perchè erano fatti da pescatori, contadini, donne del popolo, acidi farisei, insomma da poveri peccatori...e certe scene considerate "scabrose" come il racconto di Aglae, che era una prostituta pagana, o il balletto delle danzatrici di Erode che fanno davanti a Gesù prigioniero in attesa di giudizio, il Quale si mette a braccia conserte e ad occhi chiusi di fronte a quell'impudicizia, manifesta tutta la turpitudine del mondo pagano e sono descritte con evidente disprezzo della Valtorta, perciò acquistano invece un forte potere pedagogico!
    (il resto lo commento domani, perchè non ce la faccio più...)

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  28. Cari Annarita e Gianluca, per favore
    verificate se questo thread è ancora presente nel vostro blog (o nella cache del vostro browser...io non sono esperta di internet); sta accadendo qualcosa di strano, da ieri sera: spariscono tutti i commenti che ho pubblicato sul thread seguente (quello della Natività), e dal mio browser è sparito questo thread iniziale sulla Valtorta, che stavo seguendo con interesse per l'argomento trattato da voi, circa l'autenticità soprannaturale della sua opera.
    Spero che riusciate a rimettere on-line questo contenuto, oppure mi spieghiate se il difetto accade solo nella mia connessione.
    Grazie

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  29. Valeria,
    credo che la situazione sia rientrata nella norma...se dovessi ancora aver problemi, probabilmente può dipendere davvero dalla tua connessione, visto che attualmente accade solo a te...
    Eventualmente avverti Gianluca, scrivendo nella sua mail che è in alto a sinistra della homepage, alla voce: "contatti".

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  30. Mi dispiace ma io ho postato in maniera educata e rispettosa, non immaginavo certo di ricevere pesanti offese sulla mia persona in maniera così gratuita.
    Per me la discussione termina qui.

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  31. Pienamente d'accordo con Annarita e mi congratulo per la pazienza che ha avuto nel confutare in modo logico le argomentazioni di Ghergon che dispiace abbia voluto esagerare in analisi su cui dissento completamente. Annarita ha risposto punto per punto.
    Aggiungo in finale che, guarda caso, le apparizioni riconosciute dalla Chiesa, sono sempre di Maria "così loquace" e "dotta" la quale, sempre guarda caso, è stata nominata madre di tutti i viventi dalla Croce, e quindi, guarda caso, fa di tutto per avvicinare noi alla Croce ed a Suo Figlio.
    Addirittura è comparsa agli inizi della conquista spagnola del Messico per aiutare nella conversione degli Aztechi (Madonna di Guadalupe) e, oltre chè fare un miracolo forse "banale" chiese, pure "banalmente", una chiesa nel luogo dove apparve.
    Già ma da questa apparizione e richieste "banali" la voce si diffuse e i francescani dovettere passare giorni e notti a battezzare indios convinti da quel che si raccontò allora.
    Sottovalutare le apparizioni non va mai bene. Prenderle con riserva è doverosa prudenza ma quando migliaia di persone sono invitate ed ispirate a pregare non si può certo dire che sia un male....Medjugorje, (in cui personalmente non ho mai creduto) compresa.Non posso io erigermi con la mia mente a comprendere quello che non posso,ma posso, con il mio discernimento e libero arbitrio, negare una trascendenza o porre dubbi, ma è sconsigliabile deridere o banalizzare degli scritti e dialoghi che non hanno nulla di "Liala"ma sono uno svisceramento alquanto dotto ed interessante di quel che il Vangelo non poteva dire interamente per mancanza di spazi. Personalmente sono stato molto stimolato a riflettere sui fatti raccontati dalla Valtorta ed addirittura ho compreso meglio dei pezzi di Vangelo di cui non avevo mai capito il -pre- ed il -post-.

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  32. Mi spiace fare il bastian contrario, ma non ho letto nulla di concreto in grado di confutare quanto detto da Ghergon, se non opinioni e sentimenti personali. E' vero che non stiamo parlando di verità di fede e che quindi la discussione è aperta, ma mentre Ghergon ha riportato insieme al suo parere personale anche la decisione ufficiale del Sant'Uffizio, quindi della Chiesa cattolica, fin dal 1949, l'altra parte ha sostenuto le proprie convinzioni solo in quanto tali e su di un "si dice" che conta poco o nulla. "Si dice" che Pio XII abbia dato parere favorevole alla pubblicazione degli scritti valtortiani: prove scritte papali? Nessuna.
    "Si dice" che Padre Pio ne abbia consigliato la lettura: prove scritte? Nessuna, nonostante il Santo abbia lasciato moltissimi scritti di suo pugno. Come già detto per Urbano VIII, ciò non significa che non sia vero, i Nostri possono avere realmente detto quanto riportato, ma non è prudente darlo per scontato, che si creda o non si creda in qualcosa e in questo caso, alla Valtorta. Se poi vogliamo dare spazio alle proprie sensazioni, va benissimo, ognuno ne tragga a proprio beneficio o edificazione, ma attenzione a “santificare” ciò che non lo è. Io sono diffidente e pignola per natura e per studi, quindi vorrete scusarmi se insisto su questa linea di condotta che reputo doverosa per un cattolico serio, ma ho conosciuto tanta brava gente che partendo da poco, è arrivata a credere che gli asini volino, mettendo così scioccamente a repentaglio la propria fede e salvezza.
    Patrizia

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  33. Vorrei dirti, Ghergon, che i tuoi interventi non erano nè educati nè rispettosi, perché hai usato termini fortemente offensivi, avendo definito "romanzetto rosa" e "opera melensa" un'azione di Dio, e per aver implicitamente accusato la sua Serva di menzogna, mistificazione e megalomania(avendo fatto passare, secondo te, per rivelazione divina le sue invenzioni).
    Ma ci tengo a precisare che le mie reazioni non erano rivolte personalmente a te, Ghergon, ma a quei personaggi tanto anonimi quanto squallidi, come il giornalista dell'Osservatore Romano, che si è espresso in modo dottrinalmente insensato, tradendo quel relativismo modernista che cominciava a mordere la Chiesa degli anni del Concilio. Era con lui che ce l'avevo, non con te, come anche con coloro che facenti parte di un "Sant'Uffizio" conciliare, a cui ormai era rimasto solo il nome, hanno spinto i cattolici in buone fede e che si fidano ciecamente delle Istituzioni, a rifiutare la Grazia divina, come è stato per Fatima.

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  34. Se per Ghergon "la discussione finisce qui", per me invece no: mancano ancora molte "perle" dell'Osservatore Romano su cui vale la pena di riflettere, in un thread a parte.

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  35. Cara Patrizia,
    se vuoi qualcosa di concreto, ma veramente CONCRETO, basta che ti leggi i contenuti dei threads che Gianluca sta pubblicando, perchè non esiste nulla di più concreto che ascoltare la dottrina qui riportata, confrontandola con quella della Chiesa tradizionale, per accorgersi dell'assouta conformità ed ortodossia. Perchè invece è proprio di Verità di Fede (non nuove, ma ribadite)ciò di cui stiamo parlando.

    Se poi pretendi "prove scritte dal Papa" di udienze papali private, sai meglio di me che non esistono, perchè certe udienze sono "private" proprio affinchè restino in forma segreta. Esiste comunque la testimonianza di Emilio Pisani, che parlò col Papa, come anche esiste, nome e cognome: Elisa Lucchi, colei che ha testimoniato il parere di Padre Pio. Basterebbe fare un'indagine, rintracciando queste persone, per togliersi i dubbi. Mi pare, anche questa, una possibilità CONCRETA, che però lascio a chi "diffida", come chi per credere alla Sindone, ha bisogno dei risultati delle analisi fatte sul Carbonio 14...

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  36. Quanto poi alla presunta imprudenza di "santificare ciò che non lo è", vorrei aggiungere che la Chiesa è SEMPRE giunta, con i suoi giudizi, in ritardo rispetto al comune sentire popolare, e mai il popolo per rispondere alle grazie che riconosceva venire dal Cielo, ha aspettato il giudizio della Chiesa, ma casomai il contrario: Pio XII per proclamare il Dogma dell'Assunsione di Maria, ha prima ordinato un'indagine fra le popolazioni, per sapere se i semplici già credessero spontaneamente a questa verità...perchè: "Vox populi,Vox Dei."
    Come anche a Lourdes e a Fatima: se le popolazioni non si fossero riversate in quei luoghi, già credendo spontaneamente all'autenticità del fenomeno, la Chiesa non si sarebbe nemmeno posta il problema.
    Come anche per infiniti casi di canonizzazioni dei santi, uno per tutti Padre Pio: a Beatificazione e poi la Santificazione giunde quando milioni di persone già veneravano e pregavano il Santo, avendone ricevuto miracoli...senza mettere a repentaglio nè la Fede né la sallvezza. Se queste personne avessero fatto i "cattolici seri", non avrebbero ricevuto alcuna Grazia divina.
    Dio di comunica ai semplici di cuore.

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  37. Cara Anna Rita, io non parlo mai per sentito dire, come ho già scritto poco fa in altro 3D ho letto la Valtorta e tratto le mie conclusioni e ripeto ancora che questi scritti non sono riconosciuti come rivelazioni soprannaturali e che quindi non vanno presentati come tali, fossero anche i più ortodossi al mondo. Circa poi le varie testimonianze, dò loro la massima credibilità, ma non sono probanti perchè riportano il parere di terze persone che non possono nè avallare, nè smentire.
    Per esempio, anch'io potrei dichiarare, con nome e cognome, di aver parlato da fanciulla con Padre Pio il quale mi avrebbe sconsigliato di leggere la Valtorta. Chi potrebbe smentirmi, visto che per età avrei potuto davvero aver incontrato il Santo? E certamente la mia dichiarazione sarebbe usata dai critici della Valtorta. Ecco perchè è importante essere sempre prudenti quando si affrontano certi argomenti. Per quanto riguarda poi i presunti ritardi della Chiesa rispetto al comune sentire popolare...Deo gratias, sai quante bufale sarebbero state riconosciute basandosi solo sul sentimentalismo popolare? Ma è la Chiesa la custode della fede e della verità, è Lei che deve guidare i fedeli, non viceversa e spesso i fedeli si sbagliano perchè dimenticano che Gesù ha sì detto beati i semplici di cuore, ma non ha detto beati anche i creduloni. In ogni caso, non si muove foglia che Dio non voglia e se Lui vuole, anche l'apparizione, o la persona, o il messaggio più osteggiato e censurato nella storia, trova alfine il riconoscimento dovuto, Padre Pio docet.
    Patrizia

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  38. Un giorno Gesù disse una frase, in riferimento ad una realtà che per quel tempo era sconosciuta e pertanto difficilmente comprensibile(farsi eunuchi per il Regno dei Cieli): "Non tutti possono capirlo, ma solo coloro per i quali è stato preparato."
    Nonostante l'insegnamento cristiano non abbia segreti e sia rivolto potenzialmente alla totalità della razza umana, e pertanto non avrà mai nulla in comune con lo Gnosticismo che considera che i misteri della salvezza siano riservati ad una ristretta cerchia di "iniziati alle cose segrete"... pur tuttavia esistono nella Chiesa delle vocazioni e delle elezioni ad una missione, che sono comprese solo da chi le riceve o da alcune persone a cui è concesso di parteciparne la comprensione...
    Ciò che passa nel cuore di un uomo chiamato da Dio al Sacerdozio, e la gioia ed il tremore che prova nel consacrare le Sacre Specie, può essere compreso solo da colui che è chiamato e da chi ha fatto simile esperienza...
    Ciò che vive una sposa di Cristo nel "partorire misticamente figli a Dio", attraverso la sua consacrazione, può venir capito solo da chi è chiamato a quella vita...perciò non tutto è per tutti.

    Qui siamo di fronte ad un tipo di chiamata particolare, di chi accetta un tipo di Martirio lento, quotidiano, consumante, in cui l'anima raggiunge una tale unione col Crocifisso (che è il Divino Capostipite delle anime cosiddette "vittime d'Amore")da arrivare ad un tale stato di Grazia per cui Gioia e Dolore di fondono e si confondono, perchè le sofferenze sono vissute con l'intima gioia di potersi consumare d'amore per Dio...è la chiamata delle anime vittime, la più alta in assoluto, la più rara da accettare per propria sorte, la più vicina ai Cuori di Gesù e di Maria...
    Questo non è per tutti...e non essendo per tutti, non è compreso da tutti.

    Perciò il fatto di proporre all'attenzione pubblica una simile strada di santificaziione cristiana, non ha certo lo scopo di imporre a TUTTI di credere in una manifestazione del genere, perchè sarebbe da sciocchi pretenderlo. Proporre questi dettati e queste "lezioni" spirituali serve innanzitutto a far conoscere questo tipo di spiritualità esclusivamente "cattolica", affinchè coloro che Dio chiama "a comprendere" siano stimolati ed incoraggiati da esempi così edificanti, a ricercare meglio possibile la propria strada di santificazione.
    E l'ardire che ci spinge, con una certa audacia e precorrendo i tempi, a proporre come soprannaturale quest'Opera, è appunto la speranza di contribuire nel nostro piccolo ad un futuro riconoscimento da parte della Gerarchia, la Quale trovi il coraggio di riconsiderare il caso.......
    Nel frattempo, "chi può capire, capisca..."

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