Per queste ragioni, appena eletti a governare la Chiesa, vedemmo e sentimmo vivamente nell'animo la necessità di opporCi, quanto fosse possibile, con la Nostra autorità a male si grande. E colta bene spesso opportuna occasione, venimmo svolgendo or l'una or l'altra di quelle capitali dottrine, in cui il veleno degli errori massonici pareva che fosse più intimamente penetrato. Così con la Lettera Enciclica "Quod Apostolici muneris", sfolgorammo i mostruosi errori dei Socialisti e Comunisti: con l'altra "Arcanum" prendemmo a spiegare e difendere il vero e genuino concetto della famiglia, che ha l'origine e sorgente sua nel matrimonio: con quella che incomincia "Diuturnum" ritraemmo l'idea del potere politico, esemplata ai principi dell'Evangelo, e mirabilmente consentanea alla natura delle cose e al bene dei popoli e dei sovrani.
Ora poi, ad esempio dei Nostri Predecessori, Ci siam risoluti di prender direttamente di mira la stessa società Massonica nel complesso delle sue dottrine, dei suoi disegni, delle sue tendenze, delle sue opere, affinché, meglio conosciutane la malefica natura, ne sia schivato più cautamente il contagio.
Varie sono le sètte che, sebbene differenti di nome, di rito, di forma, d'origine, essendo per uguaglianza di proposito e per affinità de' sommi principi strettamente collegate fra loro, convengono in sostanza con la setta dei Frammassoni, quasi centro comune, da cui muovono tutte e a cui tutte ritornano. Le quali, sebbene ora facciano sembianza di non voler nascondersi, e tengano alla luce del sole e sotto gli occhi dei cittadini le loro adunanze, e stampino effemeridi proprie, ciò nondimeno, chi guardi più addentro, ritengono il vero carattere di società segrete.
La massoneria e il loro rapporto con la gerarchia Conciliare....
l’ordine ebraico-massonico dei B’nai B’rith che, contravvenendo gli statuti delle logge massoniche, accetta solamente degli ebrei e conta nel mondo più di 46 logge esclusivamente ebraiche, serve da legame tra tutte le internazionali sopra citate.
(Rodriguez, Josè Maria Caro, Mystery of freemasonry unveiled, Christian Book Club of America, 1985)
Il presidente del
“B’naï B’rith”, Label Katz, incontrò in udienza privata Giovanni XXIII nel gennaio 1960. Tramite Jules Isaac (membro del “B’naï B’rith”) l’Ordine ha giocato un ruolo di primo piano nella preparazione del documento Nostra Ætate del Concilio Vaticano II.
IL CARDINALE DEL B’NAÏ B’RITH
Il 16 novembre 1991, il card. Albert Decourtray, Arcivescovo di Lione e Primate di Francia, riceveva il Premio internazionale dell’azione umanitaria del distretto XIX (Europa) del “B’naï B’rith”. Nel discorso pronunciato per la consegna della medaglia ricordo a Decourtray, Marc Aron, presidente del “B’naï B’rith” francese, fece un’allusione molto interessante circa l’evoluzione delle relazioni tra gli ebrei e il Vaticano: “Poi venne Jules Isaac, un
“B’naï B’rith”; il suo incontro con Giovanni XXIII è la punta dell’iceberg; il Vaticano II, Nostra Ætate, le direttive conciliari per lo sradicamento di ogni concetto antigiudeo nella catechesi e nella liturgia…”.
Ecco chi era Jules Isaac,(massone) colui che insieme al Cardinale Bea (Ebreo Convertito)scrisse la Nostra Etate.
La genesi di “Nostra Aetate”
Come abbiamo visto, sia gli ebrei che i cristiani, ritengono che “N.A.” sia la “Dichiarazione” più importante del Concilio, avendo dato luogo ad una nuova èra, quella della “chiesa conciliare” (come l’hanno chiamata i cardinali Benelli e Kasper), fondata sui rapporti tra ebraismo e cristianesimo, in essa Gesù non è più necessario alla salvezza degli ebrei, i quali sono sempre cari a Dio, sono tuttora il suo popolo eletto e restano nella sua Alleanza che non è stata mai revocata.
Ma come si è arrivati a tanto?
Marx Jules Isaac, è stato uno dei protagonisti principali della formazione di “N. A.”; egli era un ebreo, non credente, tendenzialmente comunista ed iscritto al B’nai B’rith (la massoneria ebraica), come ha rivelato il presidente del B.B. francese Marc Aron, il 16 novembre del 1991, nel discorso in occasione della premiazione del card. Decourtray ().
L’incontro tra Roncalli e Isaac (13 giugno 1960) fu organizzato dal B.B e da alcuni uomini politici socialcomunisti ().
L’altro artefice di “N.A” fu il card. Agostino Bea (). Il porporato tedesco, volle incontrare - subito dopo aver ricevuto da Roncalli l’incarico di arrivare ad un documento “revisionista” sui rapporti giudaico-cristiani - Nahum Goldman, presidente del Congresso Mondiale Ebraico, a Roma il 26 ottobre 1960. Bea chiese a Goldman, da parte di Roncalli, una bozza per il futuro documento del Concilio sui rapporti cogli ebrei e sulla libertà religiosa (“N.A” e “D.H”). Il 27 febbraio 1962 il memorandum fu presentato a Bea da Goldman e Label Katz (membro del B.B.), a nome della Conferenza Mondiale delle Organizzazioni Ebraiche. Ebbene questa bozza ispirata dalla massoneria ebraica (B.B.) e dal Congresso Mondiale Ebraico, ha prodotto Nostra Aetate ().
Lo stesso Bea, sin dal 1961, incontrava spesso, a Roma, il rabbino Abraham Heschel, professore al seminario teologico ebraico, che «come collega scientifico di Bea... esercitò un notevole influsso sulla elaborazione di “N.A.”» ()
Nel 1986 Jean Madiran ha svelato l’accordo segreto di Bea-Roncalli con i dirigenti ebrei (Isaac-Goldman), citando due articoli di Lazare Landau, su Tribune Juive (n° 903, gennaio 1986 e n° 1001, dicembre 1987). Landau scrive: «nell’inverno del 1962, i dirigenti ebrei ricevevano in segreto, nel sottosuolo della sinagoga di Strasburgo, un inviato del papa... il padre domenicano Yves Congar, incaricato da Bea e Roncalli di chiederci, ciò che ci aspettavamo dalla Chiesa cattolica, alla vigilia del Concilio... la nostra completa riabilitazione, fu la risposta... In un sottosuolo segreto della sinagoga di Strasburgo, la dottrina della Chiesa aveva conosciuto realmente una mutazione sostanziale» ().
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B'nai B'rith viene ricevuto in Vaticano da svariati anni |
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Ed oggi che avviene nella Chiesa?...
Il 12 febbraio 2010, Moshé Smith, presidente della organizzazione internazionale ebraica massonica, B'nai B'rith, è stato ricevuto in Vaticano. in alto, l'omaggio reso a Papa Benedetto XVI: un quadro di Mordechai Rosenstein.
Durante un'altra visita di 112 membri del B'nai B'rith al Vaticano, il 18 dicembre 2006, Benedetto XVI ha salutato con queste parole:
"Ho il piacere di salutare questa delegazione del B'nai B'rith.
Dopo la Dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II nel 1965, i leader del B'nai B'rith ci hanno visitato in più occasioni. Oggi, 18 dicembre [2006], in segno di spirito di comprensione, rispetto e stima reciproca che è cresciuta tra le nostre due comunità, vi do il benvenuto e, attraverso di voi,
tutti coloro che rappresentate».
Giovedì 12 maggio 2011...
B’nai B’rith XVI
Cari amici, sono lieto di salutare questa delegazione di B'nai B'rith International. Ricordo con piacere il mio primo incontro con una delegazione della vostra organizzazione circa cinque anni fa. In questa occasione, desidero esprimere apprezzamento per il vostro impegno nel dialogo tra cattolici ed ebrei e in particolare per la vostra partecipazione attiva all'incontro del Comitato Internazionale di Collegamento Cattolico-Ebraico, svoltosi a Parigi alla fine di febbraio. (…) Ciò che è accaduto in questi quarant'anni va considerato come un grande dono del Signore e un motivo di sincera gratitudine verso Colui che guida i nostri passi con la sua saggezza infinita ed eterna. L'incontro di Parigi ha confermato il desiderio dei cattolici e degli ebrei di affrontare insieme le sfide immense delle nostre comunità in un mondo in rapido mutamento e, in maniera significativa, la nostra comune responsabilità religiosa di combattere la povertà, l'ingiustizia, la discriminazione e la negazione dei diritti universali dell'uomo. Ci sono molti modi in cui ebrei e cristiani possono cooperare per migliorare il mondo secondo la volontà dell'Onnipotente per il bene dell'umanità. Nell'immediato i nostri pensieri sono rivolti a opere concrete di carità e servizio ai poveri e ai bisognosi (tipica attività della finanzia ebraica, ndr).
(Messaggio di Benedetto XVI alla delegazione della B’nai B’rith International ricevuta in Vaticano il 12.05.2011)
Il Papa alla B’nai B’rith International: ebrei e cristiani cooperino a migliorare il mondo
Ebrei e cristiani possono contribuire insieme al bene dell’umanità e rispondere alle sfide della società attuale. E’ quanto ha affermato Benedetto XVI incontrando, stamani, una delegazione della “B’nai B’rith International”, organizzazione ebraica fondata a New York nel 1843, che ha tra i vari obiettivi la lotta al razzismo e all’antisemitismo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
"There are many ways in wich Jews and Christians can cooperate…"
“Ci sono molti modi attraverso cui ebrei e cristiani possono cooperare per il miglioramento del mondo", in conformità con la volontà di Dio "per il bene dell'umanità”. Il pensiero – spiega il Papa – va immediatamente “ad opere concrete di carità e di servizio ai poveri”, ma una delle cose più importanti che ebrei e cristiani possono fare insieme è quella di portare “la comune testimonianza della fede profondamente radicata” nel fatto che ogni uomo e ogni donna sono stati creati ad immagine di Dio e così hanno “una dignità inviolabile”.
"This conviction remains the most secure basis…"
“Questo convincimento resta il più sicuro fondamento per l’impegno, da parte di tutti, nel difendere e promuovere i diritti inalienabili di ogni essere umano”. Il Pontefice, ricordando l’incontro del Comitato Internazionale di Raccordo tra Cattolici ed Ebrei tenutosi alla fine di febbraio a Parigi, sottolinea come sia stato affermato il desiderio di cattolici ed ebrei di essere uniti per affrontare insieme le “immense sfide” in un mondo che cambia rapidamente, e il “dovere religioso” di combattere la povertà, l'ingiustizia, la discriminazione e la negazione dei diritti umani universali. Il Santo Padre ricorda anche che in un recente incontro, tenutosi a marzo a Gerusalemme, tra delegazioni del Gran Rabbinato di Israele e la Commissione della Santa Sede per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo, l’accento è stato posto sulla necessità di “promuovere un’accurata comprensione del ruolo della religione nella vita delle nostre società di oggi” capace di correggere una visione “puramente orizzontale”, e di conseguenza incompiuta, “della persona umana e della convivenza sociale”. Il Santo Padre esorta quindi a superare questa visione materiale della vita umana per un risveglio della spiritualità:
"The life and work of all believers should bear constant witness…"
“La vita e il lavoro di tutti i credenti dovrebbero dare costante testimonianza del trascendente, e puntare a realtà invisibili che si trovano al di là di noi e incarnino la convinzione che una Provvidenza amorevole e misericordiosa guida l'esito finale della storia”, e non importa quanto difficile e minaccioso possa apparire il viaggio lungo il percorso. Attraverso il profeta Geremia – conclude il Papa - abbiamo questa certezza: “Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo - dice il Signore - progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza”.
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Sullo stesso argomento ha scritto anche Fides et Forma...
...Per ulteriori approfondimenti su questa potente loggia massonica si veda il libro di Emmanuel Ratier “Misteri e segreti del B'nai B'rith”, edito a suo tempo dal Centro Librario Sodalitium, dove a p. 74 si mette bene in chiaro che oltre a prevedere gioielli, mazze, collari e grembiuli, i membri dell'ordine in questione osservano un rituale propriamente detto consistente in una mescolanza del rito di York e del rito Odd Fellows. Naturalmente i membri del B’nai B’rith, che significa “figli dell’alleanza”, negano di essere massoni, perché in tal modo l’attività dell’organizzazione è molto più efficace e comoda, in particolare nelle relazioni con i cattolici, a tal punto che vengono addirittura ricevuti dagli stessi pontefici. Tuttavia i suoi membri, da bravi massoni, sono ferocemente anticristiani (come dimostra il capitolo del libro di Ratier intitolato "Il cristianesimo riveduto e corretto dal giudaismo): in America conducono da decenni una guerra continua (a base di denunce in tribunale) contro la presenza pubblica dei simboli cristiani (canti natalizi, inni religiosi, presepi). Non basta: la Corte Suprema degli Stati Uniti, su istanza dell'Anti-Defamation League (braccio «armato» del B’nai B’rith), ha fatto bandire le preghiere, anche se volontarie e silenziose, sia nelle scuole che nei tribunali e in tutte le sedi locali, comunali, federali o statali (Ratier, p. 95). Si capisce a questo punto il perché della supremazia del B'nai B'rith rispetto alle logge ordinarie: è l'unico ordine massonico ad avere il privilegio di non essere riconosciuto come tale. Se si riflette sul fatto che la massoneria e l’ebraismo sono strettamente collegati, infatti la dottrina massonica è essenzialmente ebraica, già si può immaginare l’enorme peso di una loggia esclusivamente ebraica come il B'nai B'rith. “The Octopus” (La Piovra), intitolava Elisabeth Dilling un pamphlet del 1940 dedicato appunto al B'nai B'rith e allo strapotere dei sionisti negli Stati Uniti. Dunque, questa loggia ebraica fondata nel 1843, con sede a New York e numerosi distaccamenti in tutto il mondo, può essere considerata la piovra massonica per antonomasia, nonché il depositario della sovranità decisionale del sionismo mondiale. In tal senso lo storico cattolico Vincente Risco, nella sua opera “Historia de los judios” afferma che:
per qualcuno, l’organizzazione direttiva del giudaismo mondiale sarebbe l’ordine massonico universale B’nai B’rith che è esclusivamente ebraico e che non ammette tra i suoi membri quelle che non sono ebrei. I B’nai B’rith formano un ordine massonico che, ufficialmente, si proclama indipendente, possiede una struttura internazionale nettamente dichiarata e ammette solo quelli che sono ebrei. Per questa ragione è la più segreta delle logge massoniche. E’ un fatto indiscutibile che, mentre i membri del B’nai B’rith possono far parte delle logge di qualsiasi rito massonico, nelle proprie logge ammette solamente degli ebrei e nessun massone può farvi parte se non è ebreo. […] Numerosi membri dell’Ordine occupano posti importanti nel governo e nella diplomazia nord-americana.
(RISCO, Vincente, Historia de los judios, Maxtor, Valladolid, 2006, pp. 339-343)
Esiste una speciale Fratellanza Massonica riservata esclusivamente a elementi ebraica: l’Ordine del B’nai B’rith talvolta trascritto anche come “Beni Berith” che in ebraico significa “Figli dell’Alleanza“. Ovviamente per Alleanza si intende quella contratta con il Dio Unico dal capostipite Abramo e sempre rinnovata dalla sua discendenza da Isacco a Giacobbe fino al patto stipulato da Mosè sul Monte Sinai. Secondo l’ideologia sionista i benefici di questa alleanza sono una esclusiva ebraica. Gli uomini delle altre razze – come abbiamo potuto vedere nei capitoli precedenti – sono escluse dal patto. Alla massoneria ebraica del B’nai B’rith difatti sono interdetti gli accessi a tutti i non ebrei, mentre sono aperte le porte anche a quei Figli dell’Alleanza convertiti al cristianesimo o all’Islam per mere esigenze speculative. L’ordine del B’nai B’rith è un’organizzazione ermetica, chiusa, assolutamente inaccessibile ai comuni mortali, rappresenta una Super Massoneria con diritto di veto e influenza sulle altre Massonerie. Il fatto stesso che, come scrive Emmanuel Ratier nel suo importante “Misteri e Segreti del B’nai B’rith” – “alla bibliothèque nationale non si trova alcunchè riguardo al B’nai B’rith salvo un modesto opuscolo in lingua ebraica, uno in tedesco datato 1932, un altro in inglese ed un quarto di un antisemitismo estremista“.
1°
Confermerebbe il grado di segretezza e di massima riservatezza che questa organizzazione riesce a imporre sulla stampa, sui media e più vastamente al di fuori delle sue potenti logge. Non citeremo ovviamente altri passi dell’ottimo e fondamentale lavoro del Ratier, basti al lettore sapere che la situazione in Italia circa opere o libri su questa organizzazione appare praticamente identica a quella descritta oltrealpe dall’autore. In generale esisterebbe una cappa di silenzio e omertà, un’alone di ossequioso rispetto, che i massmedia riserverebbero a questa strana Massoneria. Fondata negli Stati Uniti, esattamente il 13 ottobre 1843 presso il Caffè Sinsheimer nella Essentrat del quartiere di Wall Street a Nuova York, durante una riunione da alcuni ebrei immigrati dalla Germania, il B’nai B’rith difatti assunse quale nome primordiale quello germanico di “Bundes-Bruder“. L’ordine B’nai B’rith è una delle più antiche organizzazioni sorte negli Stati Uniti così come evidenzia il Ratier. Tutti i fondatori appartenevano all’ondata migratoria di ebrei askhenazy provenienti dalla Germania e dall’Est Europa, in particolare era diffusa fra questi gruppi la lingua yiddish un miscuglio incomprensibile di tedesco, polacco, ceco e ebraico.
L’organizzazione era in stretto rapporto, almeno all’inizio, con la Loggia Massonica dell’Aurora Crescente di Francoforte, sorta nel 1908 sotto il patrocinio del Grand’Oriente di Francia. Dunque a valutare l’origine del B’nai B’rith questo assumerebbe i tratti di una delle molte ordinanze massoniche, filiazioni di altre e comunque derivate sempre da una Gran Loggia Madre. In realtà il ruolo che svolgerà il B’nai B’rith sarebbe stato immediatamente distino rispetto alle massoneie dell’epoca. Fra i membri della “loggia sorella” di Francoforte annotiamo la presenza dell’influente Leon Baruch, membro del Gran Sinedrio Ebraico Mondiale. Sebbene all’interno delle Logge Massoniche Germaniche gli ebrei non fossero ammessi dobbiamo registrare come presso quella dell’Aurora Crescente l’influenza di falsi conversi fu notevole e determinante alla successiva trasformazione dei regolamenti interni delle massonerie tedesche. Nel mentre in Germania aumentava la pressione degli ebrei per entrare nelle logge oltre oceano, a Nuova York, nasceva quella che sarebbe diventata la più influente di tutte le Massonerie. Il B’nai B’rith divise il mondo in 11 distretti ognuno dei quali doveva contare di almeno una Gran Loggia dell’Ordine. Senza dubbi 7 di questi distretti restarono negli Stati Uniti – designata dal Gran Sinedrio qualche anno più tardi come novella “Terra Promessa” dove impiantare l’establishment di potere giudaico-massonico. Le capitali degli altri 4 distretti erano Berlino, Vienna, Bucarest e Costantinopoli ossia nel cuore delle nazioni rappresentative della cristianità protestante, cattolica e ortodossa oltre che nella capitale dell’Impero Ottomano dove – fra i fondatori dell’ordine – ritroviamo numerosi i criptogiudei della setta sabbatea dei “Dummeh“.
2°
In Germania la Gran Loggia B’nai B’rith si organizzò in modo efficace solamente a partire dal 1885, utilizzando fino a quel momento i fratelli dell’Aurora Crescente. Questi ultimi erano riusciti a far schiudere le porte della Massoneria Nazionale di Germania nel 1874 evento che portò numerosi massoni tedeschi di chiara ideologia razzista e antisemita a abbandonare l’istituzione madre e a fondare nuove Massonerie Nazionalistiche (sarebbero nate da queste – Germanen Orden, Loggia del Vril, Thule Geselschafft ecc – le organizzazioni politiche d’estrema destra e di stampo antisemita che successivamente alla 1^ Guerra Mondiale avrebbero dato vita all’ NSDAP , il Partito Nazional-Socialista dei Lavoratori Tedeschi di Adolf Hitler). L’unificazione di queste logge nazionaliste avvenne nel 1912 (costituzione del Germanen Orden) e da questa derivò probabilmente la Società Thule del barone Von Sebottendorf, alto iniziato in precedenza alla massoneria operativa turca e in contattò con ordini esoterici islamici di scuola sufi. La Loggia Thule rischiò di scomparire durante l’insurrezione socialista del 1918-19 quando alcuni fra i suoi più influenti membri (fra questi il principe Thurn Von Taxis) vennero trucidati per ordine dei commissari del popolo ebrei Tobias Axelrod, Eugenio Levine e Max Lieven. Nonostante questi momenti difficili, descritti minuziosamente dal barone Von Sebottendorf nel suo “Prima che Hitler venisse“.
3°
La Società si riorganizzò attraverso la preziosa collaborazione di personalità di assoluto valore fra i quali spiccavano lo studioso di Geopolitica Karl Hausopher, Gottfrid Feder, Dietich Eckert, Alfred Rosemberg, Rudolf Hess e uno sconosciuto caporale di origini austriache che ben presto il mondo avrebbe imparato a conoscere molto bene: Adolf Hitler. Per quanto riguarda le altre centrali del B’nai B’rih in Europa possiamo dire che tutte si organizzarono in maniera minuziosa per muovere all’assalto del potere politico e economico. In Romania, a Bucarest, la loggia israelita venne diretta da Benjamin Peixotto, un sefardita di origine spagnola. Nominato Gran Segretario a soli 29 anni nel 1863, sette anni più tardi venne nominato dal presidente statunitense Grant console degli Stati Uniti in Romania, paese nel quale lavorò sotterraneamente per il raggiungimento dell’uguaglianza di diritti degli ebrei. Nel 1872 creò assieme a Adolphe Stern la “Confraternita di Sion” altro organismo sionista che riuscì – anche attraverso i buoni uffici di Lord Disraeli – ad ottenere l’indipendenza della Romania durante il famoso Congresso di Berlino sei anni più tardi. Nel 1888 la Confraternità di Sion venne trasformata in Gran Loggia di Sion nr° 9 e la Romania divenne – un’anno più tardi – sede del Distretto nr° 9 del B’nai B’rith. L’influenza della massoneria ebraica in terra di Romania risultò impressionante nei decenni successivi. Appena nata contava almeno 544 mebri suddivisi in 11 comunità.
Nell’anno 1927 il 9° Distretto raggiungeva il numero di 1700 fratelli ripartiti in 15 logge delle quali 11 nella Romania storica e 4 nei territori di Transilvania annessi alla fine della 1^ Guerra Mondiale. In Turchia prenderà la direzione del Grand’Oriente di Turchia il sefardita Edipo Servet che installò la sede a Costantinopoli, poi Istambul nel quartiere di Pera. Nell’area balcanica prese le redini del Grand’Oriente di Yugoslavia l’askhenazita Jorge Wiefurt. Nell’anno 1938 l’Ordine contava circa 800 logge e 75.000 affiliati in tutto il mondo. Sarebbero diventati quasi mezzo milione alla fine del secolo. Il ruolo svolto dall’ordine nei processi dissolutivi delle società cristiane appare evidente e indiscutibile. Per fare un solo esempio la rivoluzione bolscevica del 1917 venne “profetizzata” da uno dei più influenti membri dell’ordine, il famoso banchiere ebreo Jacob Schiff, più volte tesoriere promotore di iniziative volte al finanziamento dell’ala bolscevica di Lenin, da lui lucidamente ‘annunciata con quindici anni d’anticipo’ come spiega Ratier nel suo volume.
4°
Da parte dell’Ordine del resto non si sarebbe manifestata alcuna preoccupazione né segni di ostilità verso i regimi comunisti che si sarebbero installati nell’intera Europa Orientale. L’unico problema, casomai, era quello di ottenere garanzie sufficienti dai vertici della nomenklatura sovietica (retta da ebrei askhenazity) circa il rischio dell’assimilazione delle comunità ebraiche al laicismo, all’ateismo o più vastamente alla società Goym russa. I dirigenti sovietici, come vedremo, mantennero sempre queste promesse: le comunità ebraiche saranno infatti le sole che potranno mantenere le proprie istituzioni, sviluppare il proprio culto e – se possibile – inquadrare fanaticamente i propri fedeli forgiando entusiasti sionisti da individui fino ad allora restii al combattimento. Sarà proprio l’Est Europa a fornire i principali dirigenti del neo costituito stato d’Israele. L’ordine mise ovviamente in campo il suo stato maggiore in occasione dell’intervento americano nella 1^ Guerra Mondiale. Nacque una Lega per il benessere dei soldati e dei marinai finanziata dal B’nai B’rith di cui venne nominato presidente l’ebreo Adolf Kraus, successivamente membro della commissione statunitense inviata ai trattati di pace a Versailles.
Alla fine del primo conflitto mondiale l’ordine sviluppò nuove attività, nel 1923 creò la Hillel Foundation con Boris Bogen, la B’nai Brith Youth Organization detta anche A.Z.A, il Vocation AL Service Bureau e molte altre. Nel 1938 venne eletto presidente dell’ordine Henry Monsky il primo alto dirigente di origini russe dopo molti tedeschi. Sionista dichiarato e presidente della Conferenza Nazionale per la Prevenzione della delinquenza minorile, Monsky avrebbe svolto un ruolo discreto ma importante nella creazione delle Nazioni Unite. Grazie alla presidenza Monsky l’ordine superò rapidamente i 100.000 iscritti assicurando lealtà e sostegno alla presidenza del massone mezzo ebreo Roosevelt. Unica organizzazione non militare a ricevere una citazione d’onore dalla Marina Militare degli Stati Uniti alla fine del conflitto per gli sforzi eccezionali sostenuti a favore dell’intervento bellico.
Una delle autorità di massimo rilievo che il B’nai B’rith collocò a lato del presidente Roosevelt fu Henry Morghentau, già ambasciatore in Turchia durante il periodo 1913-1916, divenne presidente della Commissione per i rifugiati della Società delle Nazioni nel 1923 e poi presidente della Croce Rossa statunitense. Il ruolo svolto da Morghentau risulterà decisivo al fine di convincere un titubante Roosevelt a finanziare la Guerra Ebraica contro la Germania e il Giappone. Una guerra dichiarata palesemente dall’intera nazione ebraica attraverso le colonne dei principali organi d’informazione sionisti. Già il 24 Marzo 1933 il Daily Express annunciava: “Judea declares War on Germany. Jews of all the World unite. Boycott of German Goods. Mass Demonstrations” subito seguito da altri organi di stampa diretta dal Kahal Supremo.
Il 3 Aprile 1933 (ben sei anni e cinque mesi prima dello scoppio delle ostilità) il Daily Herald indica la Germania come “il paese dei macellatori di ebrei“. L’organizzazione di questa dichiarata guerra commerciale avviene attraverso la Federazione Economica Ebraica diretta dall’avv. Samuel Untermeyer. Se ciò non bastasse dobbiamo rilevare come in maniera ancor più perentoria il Sionismo Mondiale avrebbe ribadito l’assoluta e incondizionata volontà di sostegno ala Guerra contro la Germania Nazional-Socialista. Chaim Weizmann – l’unico che avrebbe potuto parlare a nome di tutto l’ebraismo – rassicurò in una lettera pubblicata sul Times del 5 settembre 1939 il Governo di Londra dell’assoluto e sincero sostegno che gli ebrei di tutti i continenti avrebbero combattuto al fianco delle democrazie contro il fascismo. In tutti i paesi democratici numerosi fuoriusciti antifascisti si metteranno al servizio dello sforzo propagandistico degli Alleati.
Saranno soprattutto gli ebrei a sostenere le trasmissioni radiofoniche che da Londra e New York inonderanno di menzogne Germania e Italia. Le trasmissioni radiofoniche da Londra in lingua italiana sono un feudo ebraico: Aldo Cassuto è dietro la voce del famoso colonnello Stevens, Giulio Finzi ed Umberto Limentani sono capiturno dell’emittente; Massimo Coen legge in italiano i notiziari della BBC, ma altri ancora sono i collaboratori ebrei: Giulio Perugia, Mario Forti, Elio Nissim, Paolo Treves, figlio dell’ex segretario socialista Claudio. Negli USA l’ebraismo si agita per influenzare in senso antifascista gli ambienti italo-americani. Mentre Bruno Foà dirige, coadiuvato da Alfredo Segre, Roberto Bolaffi e Sergio Jesi, il Bureau of Latin American Research, altri elementi ebraici, tra i quali si distinguono Bruno Zevi, Aldo Garosci, Enzo Tagliacozzo, danno vita alla “Mazzini Society“, della quale saranno rispettivamente presidente e segretario Max Ascoli e Paolo Milano. Con i correligionari della Mazzini Society entrano in contatto Ernst Cuneo e Dino Gentili.
5°
Il B’nai B’rith che da sempre ha ottimi rapporti con le comunità italiane (tanto che da anni si svolge sotto la sua egida l’annuale giornata della solidarietà ebraico-italiana) in particolare con la Grande Loggia newyorchese dei Figli d’America e d’Italia sostenne attivamente anche l’antifascismo dei fuoriusciti italiani in Francia e di quelli rimasti in Italia. Alla morte di Monsky nel 1947 l’Ordine del B’nai B’rith aveva raggiunto la cifra di 185000 membri che sarebbero progressivamente aumentati soprattutto tra il 1950 e il 1970. L’America rimane il feudo principale dell’Ordine sebbene moltissimi fratelli “Beni Berith” si sarebbero installati in Israele.
Tutti i presidenti eletti negli Stati Uniti dal dopoguerra fino ai giorni nostri hanno dovuto scendere a patti con l’Ordine, sottoponendosi alle forche caudine di questa Massoneria de facto autentica domina della scena politica statunitense. I candidati (siano essi democratici o repubblicani) devono inevitabilmente convincere quest’assise speciale del Sionismo Mondialista per aspirare all’elezione a presidente della repubblica. Ne sanno qualcosa Richard Nixon e Dwight Eisenhower negli anni cinquanta; John Kennedy e Lyndon Johnson nei sessanta e Jimmy Carter nei settanta, Ronald Reagan e Bush senior negli ottanta, Bill Clinton e Bush junior attualmente. L’Establishment sionista controlla l’America, l’intera struttura di potere è solidamente nelle mani di questi alti iniziati, i quali (e fra loro il B’nai B’rith) formano l’autentico vertice della piramide del potere occulto ebraico-massonico.
6°
Come ha ricordato qualcuno, è necessario ricordare che, a capo della campagna elettorale di Bill Clinton nell’anno 1992 era situato Stuart Eizenstadt, alto rappresentante ebreo e massone dell’Ordine. L’Aipac lobby che riunisce circa 140 associazioni dell’ebraismo americano, è stato l’ente che ha patrocinato e finanziato le fazioni democratiche e repubblicane nelle ultime campagne elettorali. Nel numero del febbraio 1993 della rivista France-Pays Arabes comparve un’articolo, estratto dal Washington Times, che metteva in relazione l’allora presidente dell’Aipac, David Steiner, e un influente industriale ebraico, Henry Katz, alle possibilità di vittoria elettorali di Clinton.
Nell’articolo citato veniva riferito che Clinton avrebbe goduto di ampi favori proprio a causa della sua posizione dichiaratamente pro-sionista rispetto a Bush senior. Non dobbiamo qui dimenticare come durante quelle elezioni Bush e i repubblicani erano impegnati nelle faticose trattative per avviare un processo di pace nel Medio Oriente che stava mettendo a rischio Israele e la sua politica oltranzista. Non dobbiamo inoltre dimenticare come lo stesso scandalo Lewinsky, che coinvolse direttamente il presidente Clinton, avvenne in un momento di stallo delle trattative mediorientali e, soprattutto, a fronte delle difficoltà israeliane dell’ex premier del Likud Nethanyau di arrivare ad una pace con l’Olp e Yasser Arafat.
Infine per concludere con le interferenze del B’nai B’rith nella politica statunitense ricordiamo la recente elezione della moglie di Clinton, Hillary, costretta a ossequiose dichiarazioni pro-israeliane e a rinunciare e rifiutare dei fondi elettorali provenienti dalle comunità arabe americane. Allo stesso modo l’Ordine ha esteso le sue influenti logge anche verso l’Europa dell’Est dove le sole comunità religiose tollerate dallo stato ateo e materialista dei Soviet erano proprio quelle ebraiche.
Torneremo ampiamente nel capitolo dedicato a Ebraismo e Comunismo alle numerose convergenze fra sovietici e sionisti, tra esponenti della nomenklatura bolscevica e membri della massoneria B’nai B’rith. Non và qui dimenticata anche l’enorme influenza che il B’nai B’rith esercita direttamente sui rappresentanti delle Nazioni Unite, di qualsiasi paese e nazionalità essi siano. Pensiamo per fare un solo esempio a Boutros Ghali, per anni presidente dell’Assemblea delle Nazioni Unite, “cristiano copto” di nazionalità egiziana sposato ad una israelita e appartenete alla massoneria anglo-americana.
7°
Concludiamo questo capitolo dedicato al B’nai B’rith ricordando comunque che questa Massoneria esclusivista ebraica – per quanto potente e influente possa essere – non rappresenta la cupola del Sistema Mondialista (sebbene certamente non ne sia estranea) essendo questa rappresentata dal Gran Sinedrio Ebraico Mondiale il quale – entità occulta e nota a pochi altissimi iniziati - da secoli, come abbiamo potuto annotare in precedenza, è stato spostato dal Sionismo Mondiale per mere esigenze tattiche e strategiche di sicurezza e segretezza. Vedremo prossimamente di cosa si tratta.
Note al capitolo 10°:
1° Emmanuel Ratier – “Misteri e Segreti del B’nai B’rith“, edizioni Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia 1995
2° Sulla setta ebraica dei Dummeh turchi crediamo utile rimandare all’ottimo libro dell’ebreo Arthur Mandel “Il Messia Militante ovvero la Fuga dal Ghetto“, edizioni Archè, Milano 1984. In questo testo difficile da reperire viene ripercorsa la storia di Jacob Frank e del suo Movimento (il Frankismo), il ruolo chiave assunto dalla figlia Eva e l’attività sovversiva che alcuni membri frankisti svolgeranno durante le fasi più acute della Rivoluzione Francese.
3° Sul ruolo e l’attività della Thule Geselschafft si consulti quest’ottimo volume del barone Rudolf Von Sebottendorf tradotto in italia con il titolo “Prima che Hitler venisse” a cura della casa editrice Arktos, Torino 1987 unicamente all’altro volume del Sebottendorf “La pratica operativa dell’antica massoneria turca” edizioni Il Delfino, Torino 1980.
4° Emmanuel Ratier – op. citata
5° Piero Sella – “Prima di Israele” edizioni L’Uomo Libero, Milano1990
6° – Sebbene il B’nai B’rith attualmente cerchi, invano, di evitare qualsiasi riferimento alla Massoneria, il Ratier nel suo volume esamina testi di autori e iviste massoniche che – in passato – hanno apertamento parlato di B’nai B’rith come di una Super-Massoneria Giudaica: sono citati Daniel Ligou e il suo “Dictionnaire de la franc-massonerie” (1932), l’Almanach maconnerie de l’Europe, Jean-Pierre Bayard, la rivista Globe che non esita a definire il B’nai B’rith chiaramente “ramo ebraico della Massoneria”, Daniel Beresniak e la sua “Guide de la vie juive en France’ e la potente ‘Tribune Juive” che conferma come il B’nai B’rith rappresenti “l’obbedienza massonica riservata ai soli ebrei”.
7° Citato dal PHI Auslandsdienst, Berlino 21/06/1993 e riportato nel volume della Fraternità Sacerdotale S.Pio X° – “New Age: il Piano Anticristico per la Dissoluzione del Cristianesimo”, Atti del 1° Convegno di Studi Cattolici tenutosi a Rimini il 29, 30, 31 ottobre 1993.
da IL GOVERNO MONDIALE EBRAICO
di Dagoberto Huseyn Bellucci
(Capitolo 10)
Molto significativo questo incontro...Secondo il papa,cristiani ed ebrei massoni possono "cooperare per il miglioramento del mondo" ! Non solo, ma possono "“promuovere un’accurata comprensione del ruolo della religione nella vita delle nostre società di oggi”(pensavo che la mssoneria fosse la maggior artefice della perdita di fede odierna, ma certo il papa "teologo" ne sa più di me e di tutti i papi venuti prima-i tempi sono cambiati e quel che prima erano aguzzini ora sono pecorelle-) . Parole che probabilmente sono state dette anche per mussulmani, indù, ed altro. Per gli islamici è certo, visto che noi saremmo le "tre Religioni monoteiste del Libro"...Inoltre, considerato che gli ebrei sono eredi di un 'alleanza mai cessata (Papa Woytila)e nostri "fratelli maggiori" (papa Woytila e papa Ratzinger) il ricevere funzionari di organizzazione massonica ebraica esclusiva, mi sembra perfetto stile logico e coerente con tutto il resto...su cui nessun cattolico può essere d'accordo!
RispondiEliminaC'è una frase di B.XVI nel suo libro "Luce del mondo" (quello tanto discusso per le frasi sul condom...ed altre cose), in cui il Pontefice dice:" Israele sa che la Chiesa appoggia il Giudaismo nel mondo".
RispondiEliminaA me questa frase dà i brividi, ma dà anche il quadro completo, nella sua drammaticità, del perché un Papa DEBBA ogni anno ricevere questa gente in udienza privata.
Già GPII lo faceva...e probabilmente anche i precedenti, visto che da Giovannone(G.XXIII)in poi questi gentili signori hanno sempre avuto un ruolo... "interessante" negli ultimi Conclavi.
Dunque un "ossequio" dovuto...e magari anche una "pronta obbedienza"....
E quindi ha ragione chi dice che quella di adesso non è più la Chiesa Cattolica Apostolica Romana (quella in cui a scegliere il Vicario di Cristo era lo Spirito Santo), ma un'altra cosa.
Ah, be, se "la Chiesa appoggia il giudaismo nel mondo..."detto da Joseph Ratzinger, allora possiamo essere certi che le scelte dei Conclave non avvengono più da tempo ad opera dello Spirito Santo, ma ad opera umana.Avesse scritto che "la Chiesa aiuta gli ebrei ove possibile e doveroso" sarebbe stato tutt'un altro discorso! Del resto si trova una fonte dettagliata che cita come la massoneria abbia concertato l'elezione di Roncalli al soglio pontificio. "con l'elezione di Roncalli, siamo a posto!" avrebbe detto entusiasta un personaggio della massoneria italiana ad un allibito interlocutore casuale.
RispondiEliminaE, per arrivare a logica conclusione, possiamo essere pure certi che mai nessuna mano umana può invertire questa tendenza, dove un papa coinvolto nominerà vescovi coinvolti che, a loro volta, eleggeranno altro papa coinvolto.Quindi a ragione le profezie di Fatima sono da prendersi in GRANDE considerazione.Ormai c'è solo da attendere il momento gravissimo in cui Dio punirà senza più scampo per nessuno. Solo pregare,pregare, pregare come la Madonna ha sempre suggerito.
Avete presente il programma dell'organizzazione mondiale "Lucis Trust"? Similare.
RispondiEliminaPatrizia
Sì certo...se leggi il libro di Clotilde Bersone: "L'eletta del dragone" lei racconta, stando nel Grande Oriente di Francia, che i riti segreti della loggia venivano pronunciati in ebraico. E' chiaro che se quella "liturgia" diabolica ha per lingua originale quella ebraica, va da sè che il fondamento ed i capisaldi del loro pensiero (perchè non posso definirla fede) affondino nel giudaismo talmudistico, perciò quella ebraica è la massoneria da cui tutte le altre dipendono.
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