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domenica 1 maggio 2011

Kiko Arguello, fondatore della setta Neocatecumenale, parla del loro protettore...

 
L'eretico Kiko Arguello ha rilasciato a Radio Vaticana in occasione della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II.
In tanti anche del Cammino Neocatecumenale prenderanno parte alla Beatificazione di Giovanni Paolo II. Debora Donnini ha chiesto all’iniziatore, Kiko Argüello, cosa prova per questo evento.

Kiko – Noi siamo molto contenti, perché per noi è sempre stato un uomo santo; in particolare negli ultimi anni della sua vita, con il tanto coraggio, con la fatica immane che faceva nel trascinare il suo corpo malato, ha fatto un bene immenso a tutti gli anziani del mondo, visti come vecchi da scartare. Lui, in questo senso, è stato lo strumento della Provvidenza divina.
Debora Donnini – Cosa ha rappresentato Giovanni Paolo II per il Cammino Neocatecumenale?
Kiko – E’ stato molto importante, perché per esempio ha approvato lo Statuto. Giovanni Paolo II ha definito la natura del Cammino Neocatecumenale, quando ha detto che il Cammino è un itinerario di formazione cattolica valido per la società, per i tempi di oggi. Dopo aver visto la difficoltà della Scandinavia, della Finlandia, della Svezia, dove la società è tutta secolarizzata, abbiamo pensato che fosse necessario mandare famiglie che mostrassero la fede cristiana. E abbiamo inviato durante il suo pontificato le prime famiglie nel Nord Europa. Dopo la nascita delle comunità, c’era bisogno di presbiteri, e lui è stato coraggiosissimo, accettando di aprire un seminario Redemptoris Mater con questi presbiteri, che assieme alle famiglie in missione nel Cammino portassero avanti una nuova evangelizzazione.
Debora Donnini – Per il Cammino, quindi, si può dire che questa Beatificazione sia un forte incoraggiamento per continuare la nuova evangelizzazione?
Kiko – Senza dubbio. Noi siamo contentissimi. Il Cammino non sarebbe il cammino senza Giovanni Paolo II: è stato veramente un angelo!

FAMOSA CROCE ROVESCIATA SUL "TRONO" IDEATO DA KIKO ARGUELLO PER PAPA GIOVANNI PAOLO II ...

Giovanni Paolo II sul Monte delle beatitudini con la setta eretica Neocatecumenale il 24 Marzo 2000...

Debora Donnini – Giovanni Paolo II ha anche visitato la Domus Galilaeae, il Centro internazionale del Cammino sul Lago di Tiberiade…
Kiko – Sì, è entrato nella Domus Galilaeae e ha detto: “Il Signore vi stava aspettando qua”. Poi ha mandato una lettera dove diceva che questa casa sarà provvidenziale per gli incontri tra il popolo ebreo e la Chiesa cattolica. Abbiamo fatto adesso una sinfonia per gli ebrei e ne sono venuti 900: è stato un evento impressionante.
Clicca qui per ascoltare l’intervista.


[…] tra le condizioni richieste dal Concilio Vaticano I perché un atto sia infallibile, c'è quella che esso vincoli tutta la Chiesa. Ora, la beatificazione, per sua natura, permette il culto di un'anima soltanto a livello locale o particolare: non lo impone né lo estende a livello universale. È questo, del resto, che distingue essenzialmente e realmente la beatificazione dalla canonizzazione. Pertanto, mentre la seconda è a tutti gli effetti un atto infallibile, la prima non lo è. Tale è la dottrina che si trova esposta in tutti i classici manuali di teologia. […]

J. Salaverri, nel trattato "De Ecclesia" del manuale "Sacrae Theologiae Summa" precisa che la Chiesa rivendica l'infallibilità per i decreti solenni di canonizzazione dei Santi (ed. IV, Matriti, 1958, p. 747), mentre nulla dice a proposito della beatificazione dei servi di Dio, per le quali nessuno ha mai accampato una simile prerogativa. Più esplicitamente Antonio Piolanti, nel "Dizionario di Teologia dommatica", afferma: "Mentre la beatificazione è una sentenza preliminare, non infallibile e soltanto permissiva del culto, la canonizzazione è un giudizio definitivo, infallibile, precettivo del culto (IV ed., Roma, 1957, p. 59). […]

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