di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X
20 agosto 2011
Il 14 settembre, fra poche settimane, si dice che si terrà a Roma un incontro tra il Cardinale Levada con degli ufficiali romani e il Superiore Generale della Fraternità San Pio X con i suoi due Assistenti. I cattolici che apprezzano tutto quello che negli ultimi 40 anni è stato fatto da Mons. Lefebvre e dalla sua Fraternità in difesa della Fede, conviene che siano avvisati, perché la Fede è sempre più in pericolo, e “uomo avvisato è mezzo salvato”, specialmente con la preghiera.
Fu il Cardinale Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ad essere incaricato due anni fa di presiedere ai colloqui dottrinali che si sono svolti tra l'autunno del 2009 e l'aprile di quest'anno fra Roma e la FSSPX. Fu Roma ad invitare la FSSPX a questo incontro. Sembra ragionevole prevedere che il 14 settembre saranno i Romani a presentare le loro decisioni sulle future relazioni con la FSSPX, sulla base di quanto emerso da questi colloqui.
Ora, a detta di tutti, i colloqui hanno chiarito che non è possibile un accordo dottrinale tra la FSSPX, che aderisce alla secolare dottrina della Chiesa, e la Roma odierna ferma all'insegnamento conciliare della neo-Chiesa, tanto più che essa continua a perseverare in questo disorientamento come si evince dalla neo-beatficazione di Giovanni Paolo II del maggio scorso e dalla convocazione di Assisi III per il prossimo ottobre. Così, la situazione che è seguita ai colloqui resta esattamente quella esistente due anni fa prima che questi stessi colloqui iniziassero: da un lato, per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime, la FSSPX si sforza di aiutare Roma a ritornare alla vera Fede cattolica, dall'altro, per la gloria dell'uomo moderno e per la soddisfazione dei suoi ignobili mezzi di comunicazione (vedi gennaio e febbraio 2009), la Roma conciliare fa quanto è in suo potere per indurre la FSSPX a lasciarsi dissolvere nel depravante ecumenismo della neo-Fede.
Per altro verso, la carota più intelligente presentata da Roma potrebbe consistere nell'offerta apparentemente irresistibile della “piena comunione con Roma” proprio come la vuole la FSSPX. Solo che tale offerta potrebbe contenere nascostamente una piccola clausola che stabilirebbe che i futuri Superiori e Vescovi della FSSPX dovrebbero essere scelti da una commissione mista tra Roma e la FSSPX, comportante una leggera maggioranza di membri... Romani. Dopo tutto, la FSSPX vuole porsi sotto Roma o no? “Decidetevi!”, si esclamerebbe ragionevolmente, come si dice abbia fatto nel 2001 il card. Ratzinger.
Gli spiriti vigili ricordano il monito del saggio - ma disprezzato - Troiano che non voleva che si portasse a Troia il cavallo dei Greci: “Comunque sia, temo i Greci anche quando portano doni”. Eppure il cavallo di Troia fu portato dentro, e tutti sappiamo che ne è stato di Troia.
Kyrie eleison
Londra, Inghilterra
La patata è bollente ed effettivamente non so come andrà a finire, certamente non ci saranno né vinti né vincitori. Solo un Nuovo Concilio, che non chiamerei Ecumenico, ma lo chiamerei con il nome della città che lo ospitasse, potrà sancire qualcosa, però che non duri molto e solo una Sessione e solamente sul tema della Fede nella Liturgia Celebrativa. Poiché se si porta tanta carne al fuoco, finisce male, si fa' un grande serraglio e si finisce come il Precedente. Allez cordialmente.
RispondiEliminaCome sempre chiaro e lucido, vi sarà solo una soluzione, la FSSPX verrà allontanata e a dire il vero lo spero, perchè il compromesso porterà alla stessa conclusione che ha portato la Chiesa con il Concilio e cioè alla stessa fine di Troia.
RispondiEliminaChe il Signore rafforzi la nostra e la loro Fede.
CVCRCI
Forza FSSPX non deluderci rimani Cattolica.
RispondiEliminaLeggere queste parole, fin dalla prima riga, smuove nell'animo umano un tumulto di emozioni violente che, se espresse porterebbero a una denuncia. VERGOGNA!!!!!
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