LETTERA APERTA di Luciano Gallina

A Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi
Parrocchie della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino – Ordini Francescani
Oggetto: Assisi 2011
La prima domanda che mi pongo è: “se S. Francesco fosse vivo ora cosa penserebbe e soprattutto cosa farebbe?”
Mi rendo conto che subito nascerebbero due partiti uno con poche preferenze e l’altro con percentuali bulgare.
Il partito con poche preferenze, ricorderebbe: che nel 1205 avvenne l’episodio più importante della sua conversione: mentre pregava nella chiesa di San Damiano, raccontò di aver sentito parlare il Crocifisso, che per tre volte gli disse: «Francesco, va’ e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina». E adesso la Chiesa è più o meno rovinata di 800 anni fa?
Il partito dei “bulgari”, direbbe che dal 1205 sono stati fatti molti passi in avanti, certo ma verso dove? C’era una barzelletta che girava durante la cosiddetta prima Repubblica: siamo ad un passo dal baratro, ma prossimamente faremo molti passi in avanti!
A questo punto potrei finire ma è bene ricordare alcuni dati OGGETTIVI che tante volte vengono per svariati  motivi che vanno dal superficiale al sacrilego dimenticati.
Quando qualcuno contesta che pregare insieme con persone di altre religioni è eretico, viene risposto che non si è pregato insieme, ma ci si trova “insieme per pregare”. Forse perché io non sono un teologo ecc. non riesco a capire la differenza, mi sembra tanto la postilla sui contratti, che apparentemente vogliono dire una cosa, ma di fatto è l’opposto.
Che senso ha trovarsi per pregare, quando Cristo dice: Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
A questo dovremmo aggiungere che ci si trova “insieme” a delle persone con un “credo” diverso per dire in alcuni casi opposto, considerando che Gesù Cristo, nella migliore delle ipotesi è considerato un Grande Profeta, ma in altri casi un “uomo”.
Riporto alcune righe tratte dal libro: gli Adephi della dissoluzione, pubblicato nel 1999. (Per tutto il resto consiglio la lettura del libro)
A pag. 22 troviamo: ….Ma se la Chiesa è lo Stesso Impero Romano «tra­mutato da temporale in spirituale», e se l’avvento dell’Anticristo si identifica come il tradimento col­lettivo (discessio) della «fedeltà alla Chiesa univer­sale di Roma», ciò significa una cosa sola: la tradi­zione cattolica intende la politica in modo nient’af­fatto secolarizzato: come un momento della lotta cosmica, apocalittica e metafisica contro «le Poten­ze» del Lato Oscuro. La storia, per la Chiesa, sareb­be una meta-storia
Che questa sia stata la visione della Chiesa fino al Concilio Vaticano Il è indubbio. In un discorso del 1951 sulla Unità de/Mondo Carl Schmitt, il grande del pensiero politico del secolo, si riferisce appunto a questa meta-politica apocalittica Schmitt parla dell’Onu…..  …..Ciò che trattiene (l’anticristo) è l’Impero Romano, che non è ancora estinto, ma tramutato da temporale in spirituale (nella Chiesa) sicché si può dire che il distacco (collettivo) dall’Impero Romano si deve intendere, non solo in senso temporale, ma spirituale: ossia come tradimento della fede universale della Chiesa di Roma.
La nota n°6 a pag. 37: Per gli ebrei, dice Scholen, è l’aspetto femminile di Dio «quello che crea e riscatta, il solo a cui la preghiera e il culto possono essere diretti. Questo paradosso, di un Dio della religione distinto dalla causa prima, è l’essenza stessa del giudaismo, di questa fede (…..) consegnata nella Bibbia e nelle parole oscure Aggadot e della Cabala». Massimo studioso della storia e della filosofia giudaiche, Gershom Scholem (1897-1982), nato a Berlino, emigrò in Palestina nel 1923. Dal 1925 ha insegnato all’Università ebraica di Gerusalemme, ed è stato presidente dell’Accademia delle Scienza d’Israele. Parla dunque con autorità.
Già San Tommaso d’Aquino ci insegnava che tutta la storia umana, dall’Ascensione di Cristo al Cielo fino alla sua venuta per il giudizio finale, è cosparsa di tanti “precursori” dell’Anticristo (che sono essi stessi una parte dell’Anticristo), fino all’Anticristo finale che incarnerà alla massima potenza tutta l’astuzia e la malvagità di Satana e perseguiterà per l’ultima volta la Chiesa nel tentativo di distruggerla per sempre.
Papa Leone XIII, ebbe la visione che satana chiese la possibilità di tentare la Chiesa, tale richiesta gli fu concessa. Dopo tale visione Leone XIII scrisse la preghiera a San Michele Arcangelo che prima della riforma liturgica dovuta al concilio Vaticano II, il celebrante e i fedeli si mettevano in ginocchio alla fine di ogni messa, per recitare una preghiera alla Madonna e quella scritta dal Papa a S. Michele Arcangelo.
Concludo con le due richieste tuttora inesaudite fatte a Fatima dalla Madonna:
  • La rivelazione del terzo segreto, che doveva avvenire addirittura nel 1960;
  • La Consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato, con richiesta reiterata con una comunicazione intima del Signore a suor Lucia di Fatima che ella scrisse al suo vescovo nell’agosto del 1931: «Fa sapere ai miei ministri che siccome essi hanno seguito l’esempio del re di Francia nel ritardare l’esecuzione della mia domanda, lo seguiranno nella disgrazia.
D’altra parte che la Massoneria sia riuscita a infiltrare nella Chiesa vescovi che fanno parte di logge massoniche non è un mistero. Come non è un mistero che in molte logge massoniche, negli alti gradi, di renda culto a Satana.
Che il Signore Gesù Cristo ci protegga e ci faccia perseverare nella Vera Fede per modo che alla fine le nostre anime siano salve in Cielo.