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sabato 3 dicembre 2011

"MALEDETTI LIBERALI"...

Mentre tutti danno consigli ridicoli, Messainlatino falso sito tradizionale,  su come si debba comportare Monsignor Fellay rispetto al Preambolo Dottrinale, proponiamo il commento di Monsignor Wiliamson sul liberalismo. Anche noi di questo Blog abbiamo il nostro pensiero preciso sui colloqui con la Gerarchia modernista della Chiesa attuale, ma preferiamo tenercelo per noi almeno sino a quando la questione non diverrà ufficiale, nel frattempo preferiamo rimanere su ciò che è certo e comprovato, L'OPERA DI MONSIGNOR LEFEBVRE COLUI CHE HA SALVATO LA MESSA ANTICA E IL SACERDOZIO:

Che altro dire? Forse sarebbe meglio per tutti entrare profondamente nel Cuore di Gesù per meglio comprendere la battaglia per la salvezza della Fede che la  Comunità San Pio X porta avanti da oltre 40 anni. Solo questo augurio facciamo agli aderenti dell'opera di monsignor Lefebvre, e questo augurio viene da Dio stesso:
(Isaia 30)
Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme, tu non dovrai più piangere. A un tuo grido di supplica [il Signore] ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta. Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione, non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro, i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: «Questa è la strada, percorretela», caso mai andiate a destra o a sinistra. Allora egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno, e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato. I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio. Su ogni monte e su ogni colle elevato scorreranno canali e torrenti d’acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri. La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, come la luce di sette giorni, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.

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Omelia pronunciata da S. Ecc. Mons. Alfonso de Galarreta

in occasione delle ordinazioni al seminario di Ecône (Svizzera)


Il liberalismo tenta di conciliare il cattolicesimo e il pensiero nato dal 1789


Mons. Lefebvre aveva visto e definito bene qual è il male del nostro tempo, della società e soprattutto il male nella Chiesa. Questo male si chiama molto semplicemente liberalismo. È questa conciliazione, questo tentativo di conciliazione fra la Chiesa e il mondo, fra la fede cattolica e i principi liberali, fra la religione cattolica e il pensiero nato dal 1789. Sta tutto qua, tutto il problema sta qua. Tutto il resto è fatto di giustificazioni teoriche, sottili, sofisticate della teologia modernista per giustificare questo adattamento fatto dal Concilio Vaticano II e dalle autorità nei confronti del mondo uscito dalla rivoluzione, del mondo liberale.

E voglio citarvi alcune frasi di quello che era allora il Cardinale Ratzinger, nelle quali egli afferma con semplicità e chiarezza proprio questo.
Per essere fedele e preciso ve le leggo. Sono molto brevi.

«Il Vaticano II aveva ragione di auspicare una revisione dei rapporti tra Chiesa e mondo. Ci sono infatti dei valori che, anche se sono nati fuori dalla Chiesa, possono trovare il loro posto - purché vagliati e corretti – nella sua visione» (Rapporto sulla fede. Vittorio Messori a colloquio con Joseph Ratzinger, 1985, Ed. Paoline, p. 34).

«Il problema degli anni sessanta era di acquisire i migliori valori espressi da due secoli di cultura liberale» (Intervista a cura di Vittorio Messori, in Jesus, novembre1984, p. 72).

Il Papa attuale, Benedetto XVI, all’epoca cardinale Ratzinger, mostra anche come la costituzione Gaudium et spes sia il «testamento del Concilio», egli ne indica le intenzioni e definisce la sua fisonomia in questi termini:


«Se si cerca una diagnosi globale del testo [della Gaudium et Spes] si potrebbe dire che esso è, insieme con i testi sulla libertà religiosa e sulle religioni del mondo, una revisione del Syllabus di Pio IX, una sorta di contro-Sillabo. Il testo svolge il ruolo di un contro-sillabo nella misura in cui rappresenta un tentativo per una riconciliazione ufficiale della Chiesa col mondo come era divenuto a partire dal 1789» (Les principes de la théologie catholique, cardinal Joseph Ratzinger, 1982, Téqui, p. 427) .

Ecco dei testi e delle affermazioni molto chiare. Si tratta di una confessione di capitale importanza, autorevole e che ci dispensa dal provare queste affermazioni. Se loro stessi confessano che è così non c’è più bisogno che noi lo proviamo. Il Vaticano II è stato esattamente una conciliazione della religione cattolica, della fede della Chiesa col liberalismo, con la rivoluzione e i principi della Rivoluzione francese, e perfino – come dice il Papa altrove – del pensiero della fede col pensiero dei Lumi.
 ...Se Mons. Lefebvre ci ha indicato con precisione il male, con altrettanta precisione e chiaroveggenza ci ha indicato il rimedio. Ci ha additato il rimedio: Nostro Signore Gesù Cristo. E più precisamente Cristo Sacerdote e Cristo Re. Non v’è salvezza né redenzione possibile, né per gli individui né per le società, al di fuori del sacerdozio e della regalità di nostro Signore Gesù Cristo. Poiché egli ha compiuto la sua missione e col suo sacerdozio e con la sua regalità. «Nessuno può porre altro fondamento che quello che è stato posto dalla mano di Dio, Cristo Gesù», afferma San Paolo (Cfr. Cor. 3, 11). E San Pietro dice nello stesso senso: la pietra che è stata rigettata dagli architetti, è divenuta testata d’angolo per i costruttori. Poiché non v’è salvezza in altro modo, in altra persona se non in Nostro Signore Gesù Cristo. E non v’è altro nome sotto i cieli per il quale gli uomini possano essere salvati se non il nome di Nostro Signore Gesù Cristo. (Cfr. Atti, 4 11-12)...
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L’abbattimento dei bastioni
Il Cardinale Ratzinger nel passato disse anche:
 ...Il fatto è che come disse Hans Urs von Balthasar già nel 1952 … essa [la Chiesa] deve abbandonare molte delle cose che le hanno fin qui dato sicurezza e che ha considerato come date per scontato. Essa deve abbattere gli antichi bastioni ed affidarsi solamente allo scudo della fede...
 Cardinale Ratzinger, Principles of Catholic Theology, p. 391

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Numero CCXXIX (229) www.dinoscopus.org  

       3 Dicembre 2011


MALEDETTI  LIBERALI
Il liberalismo è una malattia terribile, che consegna all’Inferno eterno milioni e milioni di anime. Esso “libera” la mente dalla verità oggettiva e il cuore (volontà e affetti) dal bene oggettivo. Il soggetto regna sovrano. L’uomo si colloca al posto di Dio e concede a Dio quell’importanza che l’uomo stesso ritiene opportuna, generalmente poca. Dio Onnipotente è messo al guinzaglio, per così dire, come un piccolo cucciolo obbediente! Infatti, il “dio” dei liberali è una caricatura del vero Dio. Ma “non ci si può prendere gioco di Dio” (Gal. VI, 7). I liberali vengono puniti in questa vita diventando falsi crociati, veri tiranni e uomini effeminati.
Un esempio classico di falsi crociati è dato dai preti rivoluzionari dell’America Latina, come affermava Mons. Lefebvre. Egli era solito dire che i preti che nella Chiesa perdono la fede sotto l’influenza del movimento modernizzante, si trasformano nei più terribili dei rivoluzionari, perché alla falsa crociata del comunismo essi finiscono per apportare tutta la forza della vera crociata della salvezza delle anime, per la quale sono stati preparati ma alla quale non credono più.
La vera crociata è per Dio, per Gesù Cristo, per la salvezza eterna, quindi, quando non vi si crede più, nella vita degli uomini resta un vuoto corrispondentemente grande che essi finiscono col riempire impegnandosi in qualsiasi cosa: nella lotta contro il fumo (ma con la libertà per la marijuana e l’eroina), nella lotta contro la pena di morte (ma con la libertà di sopprimere i sostenitori di destra), nella lotta contro la tirannia (ma con la libertà di bombardare “democraticamente” qualsiasi paese), nella difesa della sacralità dell’uomo (ma con la libertà di abortire i bambini che sono nel grembo materno), e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Le contraddizioni appena indicate sono perfettamente coerenti con la crociata liberale per un nuovo ordine mondiale che rimpiazzi l’ordine cristiano. Danno ad intendere che non combattono Cristo, ma la finzione è divenuta fin troppo evidente.
Logicamente, i liberali diventano dei veri tiranni. Dal momento che si sono “liberati” da ogni divinità o verità o legge che li sovrasti, resta loro solo l’autorità del proprio pensiero e della propria volontà, da imporre agli altri uomini qualunque cosa sia. Per esempio, avendo perso completamente il senso della Tradizione, che era in grado di limitare la sua autorità, Paolo VI, nel 1969, impose alla Chiesa cattolica il nuovo ordinario della Messa, coerente col nuovo ordine mondiale, trascurando il fatto che solo due anni prima un numero significativo di vescovi aveva rigettato un rito sperimentale della Messa sostanzialmente simile. Che poteva importargli l’opinione dei suoi sottoposti che non fossero liberali come lui? Essi non sapevano cos’era bene per loro. Lui si.
Sempre logicamente, i liberali diventano effeminati, perché non possono evitare di considerare ogni cosa in termini personali. Ogni sana opposizione al loro autoritarismo si basa sulla verità o sulla legge che sovrasta tutti gli essere umani, ma i liberali si fanno beffe di queste. Così quando Mons. Lefebvre resistette al liberalismo di Paolo VI, questi non poté fare a meno di pensare che Mons. Lefebvre volesse mettersi al posto del Papa. Egli infatti era incapace di comprendere che ci fosse una Autorità di gran lunga superiore alla sua, sulla quale Monsignore si appoggiava in tutta tranquillità. Chi potrà dubitare che il Signore Iddio possa mai fallire?
Sacro Cuore di Gesù, concedeteci di meritare i buoni capi che possono venire solo da Voi.
Kyrie eleison.

20 commenti:

  1. Bravi!! quelli di messainlatino, sembra abbiano loro i suggerimenti perfetti da dispensare a tutti. Hanno anche la stoltezza di presentare il profilo di dui cattolici in questo governo che portera' gli italiani alla fame!!! ma importante e' stare con chi conta. Mentalita' di perfetti ciellini.
    Spero Mons. Lefebvre, dia coraggio ai suoi figli fratelli nell'episcopato. le cose nn si risolvono in compromessi ridicoli

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  2. Grazie, Grazie del lavoro che avete fatto...grazie del filmato commovente e denso di contenuti su Mons. Lefebvre e sulla sua opera.

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  3. Sinceramente messainlatino mi pare un blog tradizionale di tutto rispetto, questo mi pare che sfoci troppo spesso nel bigottismo e nel ridicolo, un blog da sempliciotti che si permette troppo spesso di criticare il Santo Padre, con tutto quello che sta facendo per la Tradizione.

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  4. Un grazie al primo anonimo e a Don Alberto per il loro incoraggiamento. Al Sacerdote chiedo la carità di una preghiera per noi...

    Caro secondo anonimo,
    un blog che appoggi il principio di "riforma della riforma" di tradizionale ha ben poco o nulla. Quanto a noi... fieri di essere SEMPLICIOTTI, ma ben ancorati - SINE GLOSSA - alla Tradizione perenne della sana Dottrina cattolica, custodita intatta fino al Vat. II.
    Altri giudizi non ci impensieriscono, perchè partoriti da menti inficiate dalla teoria hegeliana della COINCIDENZA DEGLI OPPOSTI (come tutta l'attuale chiesa del concilio) e pertanto la loro aderenza alla realtà è sistematicamente dubbia.

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  5. Non è che messainlatino appoggi solo il principio di "riforma della riforma", se va a vedere bene sul blog c'è anche un elenco ben accurato di tutte le messe in forma extraordinaria del Rito Romano ed è un fervente sostenitore dell'applicazione del motu proprio summorum pontificum, che riguarda la messa tridentina, mentre in questo blog non si sa per quale motivo viene bistrattato sia il motu prorpio sia Benedetto XVI. Tuttavia bisogna anche confrontarsi con il Concilio Vaticano II se si vuole cercare una soluzione, hai fatto bene a citare Hegel, che sosteneva il princio di TESI ANTITESI SINTESI, ovvero tesi messa V.O. antitesi messa N.O. sintesi staremo a vedere cosa accadrà

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  6. la tradizione cattolica trionferà sulla chiesa conciliare.
    viva la Santa Chiesa Cattolica quella vera, non la falsa chiesa eretica conciliare.

    questo blog è uno dei pochissimi veramente cattolico, forza non arrendiamoci, perchè vicina è la nostra vittoria.

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  7. [Anonimo ha detto...

    Non è che messainlatino appoggi solo il principio di "riforma della riforma", se va a vedere bene sul blog c'è anche un elenco ben accurato di tutte le messe in forma extraordinaria del Rito Romano ed è un fervente sostenitore dell'applicazione del motu proprio summorum pontificum, che riguarda la messa tridentina, mentre in questo blog non si sa per quale motivo viene bistrattato sia il motu prorpio sia Benedetto XVI. Tuttavia bisogna anche confrontarsi con il Concilio Vaticano II se si vuole cercare una soluzione, hai fatto bene a citare Hegel, che sosteneva il princio di TESI ANTITESI SINTESI, ovvero tesi messa V.O. antitesi messa N.O. sintesi staremo a vedere cosa accadrà]

    ...del motu proprio noi cattolici fedeli alla tradizione non abbiamo bisogno, non abbiamo bisogno di permessi ne di concessioni, non abbiamo bisogno di favori ne di confrontarci con
    l'abominevole CVII.
    Noi abbiamo la "fede", abbiamo il vero Santo Sacrificio della Messa di San Pio V e non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno!
    Questo ci serve e nient'altro!
    BlaisePascal

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  8. Ciao Celestino, grazie...

    Caro anonimo delle 16.55 (suppongo tu sia quello delle 14.34 che risponde..),
    è normale che in quel blog ci sia l'elenco delle messe in Rito Romano, ci mancherebbe, si chiama messainlatino! Quello che volevo rilevare è che anche loro obbediscono alla triste logica hegeliana, che ha invaso come un cancro tutto il mondo moderno e quasi tutta la chiesa attuale: sottostanno la principio relativista della coincidenza dei contrari, che fa a pugni con la Verità Rivelata che è Cristo Signore, il Quale ha detto:"O con Me, o contro di Me." Non è possibile dichiararsi "cattolici tradizionali" e poi scegliere vie di mezzo come la riforma della riforma, o come il fatto di dichiararsi "non anti-darwiniani", o "papisti" a prescindere da quello che un papa dica e faccia (fino al punto di inventarsi giustificazioni assurde per "Assisi" o per l'approvazione dei Neocat, o per le dichiarazioni sul condom, e mille altri esempi), senza considerare tutti gli attacchi più o meno espliciti alla Fraternità SPX : tutti compromessi che poco hanno in comune con l'amore per la Tradizione e la fedeltà alla posizione dottrinale della chiesa di sempre. Ma come dicevo, per chi ha assorbito la triste filosofia del "va bene tutto ed il contrario di tutto", il relativismo e le vie di mezzo sono la normalità, anzi sono applaudite come "elasticità mentale"....per questo loro venerano in ginocchio questo pontefice che dell'uguaglianza degli opposti ha sempre fatto la sua regola di vita. E' noto che Ratzinger sia un hegeliano, e che tutto il suo pensiero verta intorno al fermo intendimento di far convivere gli opposti. Per questo egli non ha difficoltà alcuna a dire determinate cose e ad operarne di opposte; a predicare una linea dottrinale cattolica e ad approvare i protestanti; ad andare a Fatima, consacrando alla Madonna di tutto, fra poco anche i gatti (tutto tranne la Russia, come Lei aveva chiesto)e nel contempo a tessere le lodi di Martin Lutero(!);a scrivere il Summorum Pontificum, IN CUI PERO' CONTINUA A DICHIARARE LA VERA MESSA COME "STRAORDINARIA" E LO SCEMPIO PROTESTANTE DEL N.O. COME FORMA ORDINARIA; a togliere la scomunica ai lefrebviani e ad approvare le catechesi eretiche dei catecumenali. Ma in questo atteggiamento, che si nutre costantemente di CONTRADDIZIONE, in realtà c'è una coerenza di fondo, perchè essendo un hegeliano Egli ha fatto del principio di contraddizione una regola di vita.
    Dal che si deduce che quello che Egli ha operato "a favore" della Tradizione non era per dichiararsi apertamrente "in favore di", ma per portare avanti il principio ecumenico del "c'è posto per tutti" (quindi anche per i poveri bigotti tradizionali, "saccenti e malati"...), in ossequio al suo desiderio vaticanosecondista di essere "il papa di tutti" (anche degli atei, se fosse possibile).

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  9. >>>
    Ecco perchè qui non si fa mistero alcuno del nostro pensiero sia sull'ultimo concilio sia sugli ultimi papi eletti dal concilio in poi, perchè nessuno di essi è mai stato disposto (nè lo sarà mai) ad ammettere gli errori commessi in seno a questo concilio, che sta distruggendo la Chiesa di Cristo. No, caro anonimo, per risolvere la questione non bisogna "confrontarsi" con un concilio nato male e conclusosi peggio, ma bisogna semplicemente convertirsi e tornare al Signore nostro Dio, rinnegando l'apertura al mondo che ha permesso l'entrata di satana nella gerarchia ed in ogni angolo della Chiesa.
    E non esiste che LA SINTESI(ovvero la Realtà secondo Dio) sia un mischietto di "tesi e antitesi", di V.O. e di N.O., di verità e menzogna, di giusta dottrina e di eresia, di liturgia vera e di farsa eretica, di Cristo e Belial. Questa è la visione triplice di hegel: che la realtà sia il risultato di un miscuglio di elementi contrari, un misto di luce e tenebre. Ma il cristiano non è "hegeliano", è "cristiano". E Cristo ha sempre insegnato che esistono i Bene ed il Male, che non devono incontrarsi, ma mediante la lotta dello spirito contrastarsi ed escludersi a vicenda. Per questo ha detto "Il vostro parlare sia Sì-sì e No-no. Il di più VIENE DAL MALIGNO". Ed anche:"Chi non raccoglie con Me, disperde."

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  10. Tesi - antitesi - sintesi

    parlavo un superiore giovane di un convento, laureato e consapevole di una maturazione del concilio vaticano II, quindi nn un progressista aperto. Linea riforma della riforma.
    Sulla messa in latino e la sua convivenza con quella nuova, mi ha espresso tutta la sua scetticita', come dire sara' lotta dura e una sola sopravvivera'.
    Almeno e' stato sincero. Non spetta a me giudicare cosa fa' oggi il Papa, ma di cose spentesi dopo un decennio ne ho gia' viste troppe. Concilio, poi spirito del concilio, poi comunita', infine concilio alla luce della tradizione e poi ermeneutica della continuita'.
    Insomma e' evidente che tutti questi cerotti nn tengono.

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  11. Anche io penso che il Concilio Vaticano II abbia fatto molti errori sia in campo dottrinale che liturgico, anche se ad esempio il fatto che le letture siano in lingua volgare non la vedo come una cosa abominevole, anzi, è Gesù stesso che ha detto "andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo" ma se il Vangelo viene pronunciato in una lingua che non conosco come faccio a comprenderlo? Di conseguenza ad esempio basterebbe riprendere il messale di S.PiO V edito nuovamente dal Beato Giovanni XXIII e tradurlo in volgare, questa a mio avviso sarebbe una sintesi che non comprenderebbe allo stesso tempo "il bene e il male". Non dimentichiamoci che è Gesù stesso che ha detto "le porte degli inferi non prevarrano su di essa (la Chiesa)" quindi se pensiamo che Giovanni XXIII Paolo VI Giovanni Paolo I Giovanni Paolo II e Benedetto XVI siano una sorta di anti-papi servi di satana andremmo contro le parole stesse di Gesù!

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  12. A TUTTI GLI ANONIMI:
    Abbiate la bontà, anche intervenendo come anonimi, di porre un nick come firma finale del post, giusto per distinguere anonimo da anonimo...
    Grazie.

    RispondiElimina
  13. Rispondo all'ultimo anonimo:
    il fatto di lasciare integra la lingua latina nel Messale Romano ed in tutta la Tradizione liturgica antica della Chiesa, è invece di enorme importanza: è la lingua ufficiale della cristianità, quella con la quale il Cristianesimo si è diffuso in tutto il mondo, e custodirlo vivo è un po' custodire anche le radici storiche della Chiesa, quelle che si è cercato in tutti i modi di spazzare via...
    Il Latino è una lingua di una bellezza incomparabile e contiene delle sfumature di significato che sono impossibili da rendere nelle traduzioni nelle lingue moderne, perchè quello che in latino si esprime con un solo precisissimo termine, nelle nostre lingue moderne andrebbe tradotto con un intero concetto. Ed infatti nelle attuali traduzioni ogni lingua moderna ha MODIFICATO il senso anche liguistico, oltre che teologico, di tanti punti, inserendo delle sfumature arbitrarie rispetto alle preghiere originali, creando in realtà un bailam di traduzioni e di signifiicati differenti.

    Ma il problema della traduzione è stato davvero drammatico e spinoso: a parte l'evidente mala fede con cui le Conferenze Episcolpali hanno tradotto la Parola ogni volta in chiave sempre più protestante (oggi a Messa, nel N. O., ascoltiamo non più il Vangelo come uscì dalla bocca del Signore, ma la sua interpretazione INTERCONFESSIONALE, insopportabilmente edulcorata e sfrondata di tutte le specificità CATTOLICHE che dispiacciono tanto ai "fratelli separati"!), c'è da dire che finchè la lingua universale della Chiesa era il Latino, la Chiesa "parlava una sola lingua" in tutto il mondo: Se andavi a Messa in Inghilterra o in Patagonia, la Liturgia del Sacrificio di Cristo era indentica dappertutto, ognidove si pregava allo stesso identico modo ed un sola unica ACTIO IN SACRIS veniva innalzata sotto ogni cielo. Oggi poi non c'è davvero più il problema dell'analfabetismo e dell'incomprensione del latino che addussero nel Concilio come scusa per farlo fuori...chiunque oggi può mettersi a studiare il Latino, come si fa per ogni altra lingua e comunque, a scanzo di equivoci, nelle celebrazioni "extraordinarie" dopo la lettura del Vangelo in Latino, c'è sempre la rilettura dello stesso in lingua volgare ed i libretti distribuiti per seguire la S. Messa, o i libri del Messale Romano usati dai fedeli, contengono il testo dell'intera celebrazione latina con accanto la traduzione in lingua corrente. Pertanto la comprensione dell'intera celebrazione è fatta salva in ogni caso, senza perdere la splendida ricchezza teologica e linguistica che la Chiesa aveva dispensato e conservato per il popolo santo di Dio.

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  14. ....Inoltre caro fratello,
    nessuno qui si è mai permesso di dire che i papi eletti dal Concilio in poi fossero degli "anti-papi servi di satana"! Questo giudizio appartiene solo a Dio; se sono state fornulate opinioni a riguardo si intendeva dire che chi si allontana coscientemente e volontariamente dalla strada maestra tracciata dalla santa Tradizione e mantenuta dalla Chiesa per diciotto secoli, per andar cercando "innovazioni" filosofiche e teologiche su cui fondare il futuro della Chiesa tutta, RISCHIA grandemente di servire come pedina, più o meno consapevole, al disegno del demonio di distruzione del Cristianesimo. Se poi in tutto questo ci sia stata una malafede, questo può saperlo soltanto Dio, che conosce le profondità dei cuori degli uomini.

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  15. Bhè insomma, se va a vedere nel post precedente all'inizio vi è la foto di una chiesa in rovina con l'immagine dei 4 pontefici.. ma comunque staremo a vedere, dobbiamo avere fiducia nel Signore, se egli riterrà che tale Concilio sia stato negativo per la sua Chiesa sicuramente si faranno dei passi indietro,e tutto sommato non si può dire che Bendetto XVI già non l'abbia fatto qualche passo indietro. Buona domenica in Cristo Signore

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  16. Mi complimento con il titolo di oggi e con Annarita che ha chiarito ai cari anonimi il pensiero che ci attanaglia sulla chiesa odierna e sui papi conciliari.Il giudizio su di loro è giudizio sui risultati e sui pensieri espressi non può essere sulla loro volontà personale che conosce, appunto, come detto, solo Dio.
    I fatti sono davanti agli occhi di tutti; solo chi vuole restare cieco non vede la conciliazione degli opposti che Ratzinger continua ostinatamente a perseguire. E questa ostinazione teutonica prescinde dagli insegnamenti di secoli di Chiesa che hanno sempre chiarito che una sola è la strada che porta a Cristo e non esistono altre strade o crocicchi o bivii. Come giustamente scritto da Annarita, è lo spirito hegeliano che spinge....alla rovina, poichè non fa altro che aumentare la confusione nei fedeli. Lo si può leggere nelle argomentazioni dei neocatecumenali che si sentono approvati e non si avvedono (come possono con la "conciliazione degli opposti"di papa Ratzinger?) delle eresie e deviazioni complete dentro le loro liturgie! I flebili ammonimenti a modificare "qualcosa" non li smuovono poichè tutto è mescolato e "giustificabile" nella chiesa cattolica post-conciliare

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  17. Complimenti A.Rita e Mardu, caro anonimo o anonimi, il grave della situazione è proprio questo, l'abbandono della filosofia perenne, semplice e realista.
    Le chiedo: dopo il concilio Vaticano II la Chiesa è migliorata o peggiorata? se lei in coscienza vuole la verità la risposta è sotto i suoi occhi, basta vedere, non serve altro.
    La sapienza è conoscenza di cause, se l'effetto di una causa non è buono (ciò che vede) non può esserlo la sua causa (ciò che l'ha provocato)!
    CVCRCI

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  18. "Le chiedo: dopo il concilio Vaticano II la Chiesa è migliorata o peggiorata?"

    Rispondo con una domanda: chi di voi ha più di 60 anni per ricordare ESATTAMENTE COME ERA la Chiesa nelle diocesi pre-Concilio e come le parrocchie vivevano le messe?
    E ancora: chiunque abbia questa età come può pensare che la Chiesa pre-conciliare tout court sia quella che vide e visse con la sua esperienza?
    Chi di noi ha veramente vissuto in quegli anni tormentati, in cui a quanto pare il Vaticano ha ritenuto opportuno avviare un Concilio?
    Detto questo come posso io rispondere se la Chiesa è peggiorata, se non ho fatto altro che vivere nella chiesa post-conciliare?
    Qui dite che le vocazioni stanno calando di brutto. Beh, qualcuno ha la sfera magica per dire quante vocazioni avrebbe dato in più alla Chiesa il mantenimento della controriforma tridentina per questi ultimi 50 anni? La storia con i Se?
    Ho letto su un commento di MiL che invece rispetto agli altri anni qualcosa si sta muovendo, ma non riesco ora a reperire la fonte quindi lascio perdere.

    Scusate l'entrata a gamba (semi)tesa.
    Buona continuazione

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  19. Io ho vissuto il preconcilio e in Chiesa si pregava, oggi si balla. In Chiesa c'era rispetto per Gesù Cristo, oggi lo nascondono, gli girano le spalle e lo toccano mani impure.
    Le vocazioni!? Basta vedere quante ce ne sono ogni anno nella FSSPX, mentre nella chiesa conciliare ci sono rimaste vocazioni (per così dire!) di extracomunitari ...per fuggire dalla fame.

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  20. Grazie a Volontario che mi ha strappato un sorriso pensando al fatto che nelle chiese di Pantelleria si balla davvero. Ora sorrido ma vi sarebbe da piangere a sentire, coem ho sentito io e mi confermano altri, i cori stonati di voci spiegate con canti che ricordano il Bolero di Ravel invece che il canto gregoriano ! Proprio così, "prima si pregava, oggi si balla" ED E' DETTO TUTTO !

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