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domenica 19 febbraio 2012

"Intaccata poi questa radice della immortalità, continuano a far correre il veleno per tutto l'albero in guisa, che niuna parte risparmiano della cattolica verità, niuna che non cerchino di contaminare".





Ed a rompere senza più gl'indugi Ci spinge anzitutto il fatto, che i fautori dell'errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma, ciò che dà somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa, tanto più perniciosi quanto meno sono in vista. Alludiamo, o Venerabili Fratelli, a molti del laicato cattolico e, ciò ch'è più deplorevole, a non pochi dello stesso ceto sacerdotale, i quali, sotto finta di amore per la Chiesa, scevri d'ogni solido presidio di filosofico e teologico sapere, tutti anzi penetrati delle velenose dottrine dei nemici della Chiesa, si dànno, senza ritegno di sorta, per riformatori della Chiesa medesima; e, fatta audacemente schiera, si gittano su quanto vi ha di più santo nell'opera di Cristo, non risparmiando la persona stessa del Redentore divino, che, con ardimento sacrilego, rimpiccioliscono fino alla condizione di un puro e semplice uomo.
Pericolo delle dottrine moderniste
Fanno le meraviglie costoro perché Noi li annoveriamo fra i nemici della Chiesa; ma non potrà stupirsene chiunque, poste da parte le intenzioni di cui Dio solo è giudice, si faccia ad esaminare le loro dottrine e la loro maniera di parlare e di operare. Per verità non si allontana dal vero chi li ritenga fra i nemici della Chiesa i più dannosi. Imperocché, come già abbiam detto, i lor consigli di distruzione non li agitano costoro al di fuori della Chiesa, ma dentro di essa; ond'è che il pericolo si appiatta quasi nelle vene stesse e nelle viscere di lei, con rovina tanto più certa, quanto essi la conoscono più addentro. Di più, non pongono già la scure ai rami od ai germogli; ma alla radice medesima, cioè alla fede ed alle fibre di lei più profonde. Intaccata poi questa radice della immortalità, continuano a far correre il veleno per tutto l'albero in guisa, che niuna parte risparmiano della cattolica verità, niuna che non cerchino di contaminare. Inoltre, nell'adoperare le loro mille arti per nuocere, niuno li supera di accortezza e di astuzia: giacché la fanno promiscuamente da razionalisti e da cattolici, e ciò con sì fina simulazione da trarre agevolmente in inganno ogni incauto; e poiché sono temerari quanto altri mai, non vi è conseguenza da cui rifuggano e che non ispaccino con animo franco ed imperterrito. Si aggiunga di più, e ciò è acconcissimo a confonderle menti, il menar che essi fanno una vita operosissima, un'assidua e forte applicazione ad ogni fatta di studi, e, il più sovente, la fama di una condotta austera. Finalmente, e questo spegne quasi ogni speranza di guarigione, dalle stesse loro dottrine sono formati al disprezzo di ogni autorità e di ogni freno; e, adagiatisi in una falsa coscienza, si persuadono che sia amore di verità ciò che è infatti superbia ed ostinazione. Sì, sperammo a dir vero di riuscire quando che fosse a richiamar costoro a più savi divisamenti; al qual fine li trattammo dapprima come figli con soavità, passammo poi ad un far severo, e finalmente, benché a malincuore, usammo pure i pubblici castighi. Ma voi sapete, o Venerabili Fratelli, come tutto riuscì indarno: sembrarono abbassai la fronte per un istante, mala rialzarono subito con maggiore alterigia. E potremmo forse tuttora dissimulare se non si trattasse che sol di loro: ma trattasi invece della sicurezza del nome cattolico. Fa dunque mestieri di uscir da un silenzio, che ormai sarebbe colpa, per far conoscere alla Chiesa tutta chi sieno infatti costoro che così mal si camuffano.


Ecco qui sotto uno di questi modernisti, che parla a sproposito ed in netto contrasto con le Verità  di Dio insegnate dalla chiesa per 1958 anni...

Il   Le Forum catholique e un articolo pubblicato da la Croix, riportano dichiarazioni che toglierebbero ogni speranza ad una risposta accogliente della Santa Sede nei confronti delle ultime richieste di Mons. Fellay...

Questo cicciottello modernista Cardinale dice che il Concilio ha fatto grandi affermazioni, naturalmente non dice quali ma sono intuibili:
  1. L'ecumenismo eretico portato avanti dalla Gerarchia modernista Conciliare...
  2. la libertà religiosa come insegnata dal Concilio rompe con la dottrina irriformabile della Chiesa pre conciliare, quindi si può a buon grado definire eretica anche questa...
  3. la collegialità introdotta dal pestifero Concilio annulla quasi del tutto il potere del Pontefice su tutta la Chiesa e introduce un potere dato ai Vescovi che in realtà non hanno e non riceveranno mai dal Signore, quindi anche questa dottrina è eretica...
  4. Il Novus Ordo Missae: "È evidente che il Novus Ordo non vuole piúrappresentare la fede di Trento.  A questa fede, nondimeno, la coscienza cattolica è vincolatain eterno. Il vero cattolico è dunque posto, dalla promulgazione delNovusOrdo, in una tragica necessità di opzione." . La riforma liturgica esprime in maniera chiara ed al limite dell'eresia che la chiesa conciliare che prega Dio con un culto totalmente inaccettabile e offensivo nei confronti della Sua Maestà Divina, inoltre produce nel fedele che vi assiste un indebolimento della vera Fede donatagli da Dio nel Santo Battesimo generando come conseguenza il protestantesimo e in grado peggiore l'ateismo pratico in quanto questo modo di rivolgersi a Dio non produce le grazie necessarie per il sostentamento spirituale dei fedeli come anche della Gerarchia che promuove tale scempio liturgico...
  5. Il promuovere ed appoggiare i movimenti laicali nati dopo il conciliabolo che di fatto promuovono il pentecostalismo protestante e l'eresia, come per esempio la setta diabolica Neocatecumenale...ECC, ECC, ECC...
Inoltre il Pontefice, che secondo questo cicciottello Cardinale modernista è arrivato al massimo, ha detto recentemente: "Pregate per me, affinché possa sempre offrire al Popolo di Dio la testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della santa Chiesa". BENISSIMO PREGHEREMO PERCHÉ' IL PAPA SMETTA IMMEDIATAMENTE DI PROMULGARE LE DOTTRINE CONCILARI CONTRARIE AL MAGISTERO DI SEMPRE, chiaramente quello pre conciliare,: "Concilio Vaticano IInfatti ai successori di Pietro è stato promesso lo Spirito santo non perché per sua rivelazione manifestassero una nuova dottrina, ma perché con la sua assistenza custodissero santamente ed esponessero fedelmente la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede. La loro dottrina apostolica è stata accolta da tutti i venerati padri, rispettata e seguita dai santi dottori ortodossi: perché essi sapevano benissimo che questa sede di Pietro rimane sempre immune da ogni errore, conforme alla promessa divina del Signore, nostro salvatore, fatta al principe dei suoi apostoli: Io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno. Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli. Perciò questo carisma di verità e di fede - che non verrà mai meno - è stato dato divinamente a Pietro e ai suoi successori che siedono su questa cattedra, perché esercitassero questo loro altissimo ufficio per la salvezza di tutti; perché l'intero gregge di Cristo, allontanato da essi dall'esca avvelenata dell'errore, fosse nutrito col cibo della dottrina celeste, e, eliminata ogni occasione di scisma, tutta la chiesa fosse conservata una, e poggiando sul suo fondamento, si ergesse, incrollabile, contro le porte dell'inferno". 
DIFATTI NESSUN PONTEFICE HA IL DIRITTO DI PROMULGARE CIO' CHE E' CONTRARIO ALLA DOTTRINA IRRIFORMABILE PRE CONCILIARE COME INVECE E' STATO FATTO NEL CONCILIABOLO VATICANO II. PREGHEREMO ANCHE IL SIGNORE CHE CI TOLGA TUTTI QUESTI COSIDDETTI "CONSACRATI", CHE PROMULGANO QUESTE PESTIFERE DOTTRINE MODERNISTE CHE ALLONTANANO I FEDELI DALLA VERITÀ' CHE E' IL SIGNORE STESSO. (Naturalmente secondo la modalità che il Signore sceglierà).
Forse la modalità per fermare questi assassini della fede la suggerisce lo stesso San Pio X che scomunicò il modernismo e chi lo praticava: "Finalmente, e questo spegne quasi ogni speranza di guarigione, dalle stesse loro dottrine sono formati al disprezzo di ogni autorità e di ogni freno; e, adagiatisi in una falsa coscienza, si persuadono che sia amore di verità ciò che è infatti superbia ed ostinazione. Sì, sperammo a dir vero di riuscire quando che fosse a richiamar costoro a più savi divisamenti; al qual fine li trattammo dapprima come figli con soavità, passammo poi ad un far severo, e finalmente, benché a malincuore, usammo pure i pubblici castighi. Ma voi sapete, o Venerabili Fratelli, come tutto riuscì indarno: sembrarono abbassai la fronte per un istante, mala rialzarono subito con maggiore alterigia. E potremmo forse tuttora dissimulare se non si trattasse che sol di loro: ma trattasi invece della sicurezza del nome cattolico. Fa dunque mestieri di uscir da un silenzio, che ormai sarebbe colpa, per far conoscere alla Chiesa tutta chi sieno infatti costoro che così mal si camuffano.



Il Card Ricard conferma il disaccordo di Roma con gli integristi.
Il cardinale francese Jean-Pierre Ricard, venerdì 17 febbraio, ha affermato : esiste una "presa d'atto" del disaccordo tra la Chiesa cattolica e i tradizionalisti della Fraternità di San Pio X, perché si ostinano a rifiutare le "grandi affermazioni" del concilio Vaticano II.
« Ci troviamo in una situazione in cui esiste una "presa d'atto" del disaccordo, non soltanto sull'interpretazione dei passaggi dei testi conciliari ma sul concilio stesso e sul magistero (....) dei papi su un certo numero di "grandi affermazioni" conciliari »: questo il giudizio espresso dal vescovo di Bordeaux, presente a Roma in occasione del Concistoro in cui devono esser creati 22 nuovi cardinali.
(Beh, qui si intende chiaramente che la Fraternità San Pio X parla un linguaggio di fede contrario a questi signori del nulla, difatti non ci si intende, come è giusto che sia)

In settembre la Santa Sede aveva fatto un gesto verso la Fraternità sacerdotale, separata da Roma dal 1988. Le aveva proposto l'accettazione, nel quadro di un "preambolo dottrinale", di "alcuni principi" in vista del suo ritorno nella comunione con la Chiesa cattolica.

Ma da allora, La Fraternità fondata da mons. Marcel Lefebvre non ha accettato l'offerta, fornendo al Vaticano molti documenti l'ultimo in gennaio, mentre il suo superiore, mons. Bernard Fellay, ed altri responsabili esprimevano pubblicamente il loro grande malcontento.

Mons. Fellay, dopo febbraio, aveva preteso che una reintegrazione sarebbe potuta intervenire solo se il loro risoluto rifiuto del concilio fosse stato accettato da Roma. Il concilio Vaticano II ha riconosciuto la libertà religiosa, il rispetto per le altre confessioni cristiane e le altre religioni, evoluzioni catastrofiche all'occhio dei Lefebvriani. Questo rifiuto "non è accettabile", ha insistito mons. Ricard, che ha partecipato alla pontificia commissione Ecclesia Dei, incaricata dell'esame del dossier integrista.

"IL PAPA E' ARRIVATO AL MASSIMO" (Di cosa, di modernismo?)

"Il papa è arrivato al massimo, ha fatto molto per avvicinarsi, per accettare un certo numero di condizioni preliminari. Ma è arrivato il momento in cui egli non può accettare che non soltanto si rifiuti il concilio ma che si manifesti il rifiuto dell'insegnamento dei papi successivi, da Giovanni XXIII fino a Benedetto XVI, del catechismo della Chiesa e il codice di diritto canonico."

Poiché questo codice e questo catechismo "sono l'attuazione per il diritto e per la catechesi dell'insegnamento del concilio", (e proprio per questo vanno rifiutati, perchè promuovono l'eresia) egli ha osservato, "Roma dirà loro: la porta resta sempre aperta, ma questa volta bisogna che siate voi a fare un passo avanti e che riprendiate i contatti", ha dichiarato il cardinale francese.


(INFINE, CONSIGLIAMO AL  CARDINALE DI PRENDERSI UNA VACANZA, MAGARI FACENDO LA CALZETTA DAVANTI AL CAMINETTO CON I SUOI AMICI  MODERNISTI, PER RACCONTARSI TUTTE LE "GRANDI AFFERMAZIONI ERETICHE" DEL CONCILIABOLO VATICANO MODERNISTA II, TUTTO QUESTO CON UNA CALDA COPERTINA ADDOSSO, CHE RISCALDI IL LORO CUORICINO LONTANO DAL VERO DIO CHE E' GESÙ' CRISTO... MA L'HANNO MAI CONOSCIUTO?..)




Infine un accorato appello per la fraternità san Pio X, ma non con le nostre parole, ma con quelle di San Pio X di cui la Fraternità porta il nome e sicuramente non a caso:

"PASCENDI DOMINI GREGIS"

...Queste cose, o Venerabili Fratelli, abbiam creduto di scrivervi per salute di ogni credente. I nemici della Chiesa certamente ne abuseranno per ribadire la vecchia accusa, per cui siamo fatti passare come avversi alla scienza ed al progresso della civiltà. A tali accuse, che trovano smentita in ogni pagina della storia della Chiesa, alfine di opporre alcun che di nuovo, è Nostro consiglio di accordare ogni favore e protezione ad un nuovo Istituto, da cui, coll'aiuto di quanti fra i cattolici sono più insigni per fama di sapienza, ogni fatta di scienza e di erudizione, sotto la guida ed il magistero della cattolica verità, sia promossa. Assecondi Iddio i Nostri disegni e Ci prestino aiuto quanti di vero amore amano la Chiesa di Gesù Cristo. Ma di ciò in altra opportunità. A Voi intanto, o Venerabili Fratelli, nella cui opera e zelo sommamente confidiamo, imploriamo di tutto cuore la pienezza dei lumi Celesti, affinché in tanto periglio delle anime per gli errori che da ogni banda s'infiltrano, scorgiate quel che far vi convenga; e con ogni ardore e fortezza lo eseguiate. Vi assista colla Sua virtù Gesù Cristo autore e consumatore della nostra fede; vi assista coll'intercessione e coll'aiuto la Vergine Immacolata profligatrice di tutte le eresie...
Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno 8 Settembre 1907, nell'anno V del Nostro Pontificato



O Maria Vergine potente

Tu grande ed illustre presidio della Chiesa,

Tu aiuto meraviglioso dei cristiani,

Tu terribile come esercito schierato a battaglia,
Tu solo hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo,
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze difendici dal nemico
e nell'ora della morte accoglici in paradiso. 
Amen.  

8 commenti:

  1. In una Chiesa, come quella conciliare, dove c'è realmente spazio per tutti, la condizione per essere inglobati è l'apparenza: credete a quel che vi pare basta che non creiate scandalo e rispettate l'autorità. Questo è l'ordine non scritto ma che si deve cogliere immediatamente per trarre tutti i vantaggi del caso.

    La fraternità san Pietro, infatti, si è mossa su questa linea: loro sono i gemelli della fraternità san Pio X. Qual'è la differenza? Esattamente nel fatto che credono sostanzialmente a quanto crede la seconda fraternità ma non lo dicono esternamente e danno ossequio totale alle autorità ecclesiastiche evitando accuratamente di criticarle.

    Questo era richiesto pure alla Fraternità san Pio X al punto che i colloquii dottrinali sono stati stabiliti in Vaticano obtorto collo: "Che servono i colloquii? Non basta un accordo pratico??", si diceva. Infatti basta solo l'accordo pratico per chi da per scontato il principio da me suaccennato (credete quel che vi pare ma non date scandalo e non criticate l'autorità).

    Di conseguenza i discorsi flou del cardinal "panza" non sono altro che fumo negli occhi per scemi che ci vanno dietro.

    Chi conosce molto bene la Chiesa da dentro sa perfettamente che la realtà è tutta un'altra!

    Paradosi

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  2. Di conseguenza l'unico torto, se così vogliamo dire, della fraternità san Pio X, è stato quello di buttare sul tappeto i punti scottanti e di confrontarsi veramente, cosa che altre fraternità ipocritamente non fanno.

    Alle seconde, dunque, vanno i premi; alla prima va l'ignominia vaticana.

    Tanto di quell'ignominia oramai nessuno si cura, a vedere dalla pessima fama che il Vaticano si sta facendo in giro per il mondo, costruendola tutta con le sue proprie manine....

    Paradosi

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    Risposte
    1. "di quell'ignominia ormai nessuno si cura.." già, proprio così, ma non se ne rendono ancora ben conto.Sembra che un gas soporifero potente circondi Roma sia nella parte politica, sia nella parte ecclesiale. Temo che vi sarà un brusco ed orribile risveglio anche per il Vaticano, quando la popolazione italiana, esasperata dalle ristrettezze economiche cui l'attuale governo costringe,porrà mano ai forconi...Vi è qualche profezie al riguardo.

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    2. E questo è tipico di tutte le società chiuse, che non hanno rapporto con la realtà e che, quindi, non la possono capire. Sono i soliti fenomeni che tornano e ritornano.

      Chiusi nel loro palazzo di Versailles, neppure i nobili potevano comprendere che stava succedendo, vedendo il mondo esterno cambiare e rivoltarsi. Probabilmente un modo per lenire il disagio ci sarebbe stato, senza finire nella Rivoluzione e nel terrore. Non fu né pensato né architettato, dal momento che chi viveva a Versailles era chiuso nel suo mondo dorato.

      Come questo, si possono fare molti altri casi. Il Vaticano entra benissimo in questa prospettiva: esiste una spaccatura tra l'alto clero e il basso clero e il popolo, spaccatura sempre esistita, più o meno, ma che i tempi odierni hanno amplificato assai.

      Chi sta in alto, non si rende conto e non vuole rendersi conto di cosa succede in basso. Gli sfugge, così, la realtà.

      Tipico esempio di quest'andazzo è stato il caso del prete pedofilo don Riccardo Seppia, sul quale molti sospettavano, alcuni parlavano, un prete riferì in Curia eppure.... il cardinale arcivescovo cadde (o preferì dire di cadere) dalle nuvole.

      Si sveglieranno quando sarà troppo tardi!

      Paradosi

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  3. "...ci sono delle decisioni del magistero che non possono essere un’ultima parola sulla materia in quanto tale, ma sono in un ancoraggio sostanziale nel problema, innanzitutto anche un’espressione di prudenza pastorale, una specie di disposizione provvisoria.
    Il loro nocciolo resta valido, ma i singoli particolari sui quali hanno influito le circostanze dei tempi, possono aver bisogno di ulteriori rettifiche.

    Al riguardo si può pensare sia alle dichiarazioni dei Papi del secolo scorso sulla libertà religiosa, come anche alle decisioni antimodernistiche dell’inizio del secolo”. (Osservatore Romano, 27 giugno 1990, p. 6 Joseph Ratzinger).
    "... Lasciateci essere felici nel dire che il testo serve come Contro-Sillabo e pertanto rappresenta, da parte della Chiesa, un tentativo di riconciliarsi ufficialmente con la nuova era inaugurata nel 1789 ... la partigianeria della posizione adottata dalla Chiesa sotto Pio IX e Pio X in risposta alla situazione creata dalla nuova fase storica, inaugurata dalla Rivoluzione Francese, è stata corretta via facti in larga misura, specialmente in Europa Centrale, ma non esisteva ancora una base comune su cui fondare le relazioni tra la Chiesa ed il mondo che si era venuto a creare dopo il 1789..." Joseph Ratzinger

    "«Altra causa di dolore ancora maggiore per il nostro cuore e che, lo confessiamo, Ci ha grandemente afflitti, accasciati e angosciati, è il 22° articolo della Costituzione. In esso non solo si permette la libertà di culto e di coscienza, per usare i termini stessi dell’articolo, ma si promette appoggio e protezione a questa libertà e anche ai ministri di ciò che si chiamano culti» (Pio VII, Post tam diuturnitas, 1814).
    "...L'indifferentismo, vogliamo dire, ossia quella perversa opinione che per fraudolenta opera degli increduli si dilatò in ogni parte, che cioè possa in qualunque professione di fede conseguirsi l'eterna salvezza dell'anima, se i costumi si conformino alla norma del retto e dell'onesto. (…) E da questa corrottissima sorgente dell'indifferentismo scaturisce quella assurda ed erronea sentenza, o piuttosto delirio, che debbasi ammettere e garantire per ciascuno la libertà di coscienza» (Gregorio XVI, Mirari vos, 1832)."
    ".....non temono di caldeggiare l’opinione sommamente dannosa per la Chiesa cattolica e per la salute delle anime, dal Nostro Predecessore Gregorio XVI di venerata memoria chiamata delirio, cioè “la libertà di coscienza e dei culti essere un diritto proprio di ciascun uomo che si deve proclamare e stabilire per legge in ogni ben ordinata società ed i cittadini avere diritto ad una totale libertà che non deve essere ristretta da nessuna autorità ecclesiastica o civile, in forza della quale possano palesemente e pubblicamente manifestare e dichiarare i loro concetti, quali che siano, sia con la parola, sia con la stampa, sia in altra maniera”. E mentre affermano ciò temerariamente, non pensano e non considerano che essi predicano “la libertà della perdizione”» (Pio IX, Quanta cura, 1854).


    "...adagiatisi in una falsa coscienza, si persuadono che sia amore di verità ciò che è infatti superbia ed ostinazione." PASCENDI DOMINI GREGIS
    PER ME BASTA ED AVANZA !

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  4. Sono ovvie due cose, vedendo tutto ciò:

    1) La chiarezza con cui la dottrina pre-vaticano II dei papi poneva la questione. Non lascia spazio di dubbio o d'interpretazione restrittiva, figuriamoci contraria! (Qui non esiste affatto armonia e continuità con quanto affermato successivamente, semmai opposizione e rottura).

    2) La forza vincolante con la quale essi ribadiscono questi concetti. In altre parole, non si tratta di optare tra la loro e altre scelte: essi la propongono e, oserei dire, l'impongono. I termini con i quali s'esprimono esigono una stretta adesione.

    Tutto ciò papa Ratzinger lo denomina "partigianeria". Ebbene il "grande teologo", come viene detto da alcuni, non può non sapere che questa "partigianeria" è sempre esistita ed è tradizionale al Cristianesimo, dal momento che vi si afferma l'indispensabile adesione a Cristo, per conseguire la salvezza.

    La rottura attuale è palese. Che altro bisogno c'è per dimostrarlo ancora?

    Paradosi

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  5. Un esempio molto vicino al parallelo Fraternità san Pio X e Fraternità san Pietro è il seguente.

    Tutti sanno dell'esistenza dei cattolici di rito bizantino (o di uno dei diversi riti orientali).

    Roma lo dice chiaramente: si può essere cattolici e accettare tutta la liturgia, la spiritualità, lo stile orientale.

    Quello che è importante è non criticare l'autorità e non creare scandalo.

    I cattolici di rito orientale, allora, finiscono per vivere nel mondo cattolico, sì, ma in una specie di "ghetto" (come sarebbe stato per la fraternità san Pio X, d'altronde).

    La grande spiritualità orientale, di fatto, è confinata ai margini della chiesa latina e, in questo modo, è "annientata".

    Se c'è un cattolico orientale che, ad esempio, mostra la contraddizione tra lo stile della "spiritualità" di Escrivà de Balaguer e quella antica tradizionale, immediatamente viene fatto tacere e non gli si dà eco.

    AVETE IL DIRITTO DI ESISTERE A PATTO DI TACERE.

    La sorte dei Cattolici di rito bizantino, quindi, è triste: incomprensi preferiscono chiudersi nel loro nido anche se, ogni tanto, s'incavolano quando scoprono che sono in un "ghetto". Al concilio Vaticano II i patriarchi orientali uniti a Roma protestarono perché videro che i loro seggi non erano a fianco del papa (come anticamente sarebbe stato) ma lontano, a fianco degli arcivescovi. Cosa avrebbero preteso oggi? La loro situazione è quella del ghetto!

    L'unica sorte per chi accetta certe unioni è il ghetto, volente o nolente.

    Se qualcuno solleva questioni, non può che aspettarsi l'espulsione.

    Per questo, vedendo la situazione della Fraternità san Pio X, vedo questo stesso "modello" che torna e ritorna: UNITEVI A NOI E AVRETE AIUTO MA DOVETE TACERE!

    Paradosi

    RispondiElimina
  6. IL PAPA E' ARRIVATO AL MASSIMO

    Questo, dice il cardinale "panza" sul caso della Fraternità, sintentizzando in questo slogan un messaggio che pensa indiscutibile e che fa di certo breccia nelle menti deboli e semplici.

    IL PAPA E' ARRIVATO AL MASSIMO

    Dicendo questo, inietta il senso di colpa per chi non ha voluto seguire questo "massimo" e divide così il campo in modo aprioristico tra buoni e cattivi, come se la questione fosse questa!

    IL PAPA E' ARRIVATO AL MASSIMO

    E' il trionfo dell'autoritarismo contro la logica di chi discute nella tradizione. Se tu accetti questo "massimo" sei "dentro" se no, sei "fuori".

    IL PAPA E' ARRIVATO AL MASSIMO

    Sembra di sentire parlare un bambino delle elementari eppure è un cardinale! A questo oramai è arrivato il mondo cattolico, rodendo indefinitamente le basi della sua credibilità e della sua autentica identità.

    IL PAPA E' ARRIVATO AL MASSIMO

    No, non è arrivato ancora al "massimo": concepire il magistero come qualcosa di soggettivo, non come qualcosa di ancorato ad una verità oggettiva com'era un tempo, significa averlo trasformato in una zattera che si muove indefinitamente. Il "massimo" di domani supererà di certo il "massimo" di oggi.

    IL PAPA E' ARRIVATO AL MASSIMO

    E' realmente segno che, stando così le cose, si è davanti ad un altro tipo di Cattolicesimo sostanzialmente diverso da quello di ieri e in continua evoluzione. Le apparenze "conservatrici" di questo papato non sono che puro inganno. Il cattolicesimo tradizionale non è più a Roma.

    Paradosi

    RispondiElimina

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