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martedì 17 aprile 2012

"Diabolica ambiguità di questo disgraziato Concilio. Kyrie eleison"

L'OPERAZIONE SOPRAVVIVENZA  
Il giorno delle consacrazioni, Mons. Lefebvre riassume tutto il suo comportamento invocando l'argomento dello stato di necessità 
- Avete un mandato apostolico? [domanda il cerimoniale della consacrazione dei Vescovi, il 30 giugno 1988]. - Lo abbiamo! [risponde Mons. Lefebvre].
 - Che lo si legga! 
- Lo abbiamo dalla Chiesa romana che, nella sua fedeltà alle sante tradizioni ricevute dagli apostoli, ci ordina di trasmettere fedelmente queste sante tradizioni - cioè il deposito della fede - a tutti gli uomini, a causa del loro dovere di salvare la loro anima. Dato che dal Concilio Vaticano II fino a oggi, le autorità della Chiesa romana sono anima¬te da uno spirito di modernismo, agendo contro la santa Tradizione - «essi non sopportano più la sana dottrina, distogliendo l'orecchio dalla verità, per rivolgersi alle favole», come dice san Paolo a Timoteo nella sua seconda epistola (4, 3-5) -, noi riteniamo che tutte le punizioni e censure prodotte da queste autorità non abbiano alcun peso. 
Mons. LefebvreTesto del mandato letto il 30 giugno 1988 in «Fidelìter» 65 (settembre-ottobre 1988), p. 11 
LO STATO DI NECESSITÀ
 Ultimi avvertimenti prima delle consacrazioni.In tre circostanze, Mons. Lefebvre constata l'ostinazione della autorità conciliari nel voler imporre le novità del Vaticano II. Ne deduce che esiste un vero stato di necessità nella Chiesa.

 Se il prossimo Sinodo non torna al magistero tradizionale della Chiesa in materia di libertà religiosa, ma conferma questo gra­ve errore, fonte di eresia, noi saremo in diritto di pensare che i membri del Sinodo non professano più la fede cattolica. Infatti, agiranno contrariamente ai princìpi immutabili del Concilio Vati­cano I, che afferma nella sua quarta sessione, al capitolo 4: Lo Spirito Santo non è stato promesso ai successori di Pietro per permet­tere loro di divulgare a partire dalle sue rivelazioni, una dottrina nuova, ma per conservare santamente ed esporre fedelmente, con la sua assisten­za, le rivelazioni trasmesse dagli apostoli, cioè il deposito della fede. In tal caso non potremo che perseverare nella santa Tradizione della Chiesa e prendere tutte le decisioni necessarie affinché la Chiesa conservi un clero fedele alla fede cattolica, capace di ripe­tere secondo san Paolo: Tradidi quodet accepi. Santissimo Padre, la Sua responsabilità è gravemente impegnata in questa nuova e falsa concezione della Chiesa che trascina il clero e i fedeli nel l'eresia e lo scisma. Se il Sinodo, sotto la Sua autorità, persevera in questo orientamento, Lei non sarà più il buon pastore.
 Mons. Lefebvre lettera del 31 agosto 1985 al Papa Giovanni Paolo II

 Dichiarando questo concilio "pastorale" e non dogmatico, metten­do l'accento sull'aggiornamento e sull'ecumenismo, questi Papi privarono subito il Concilio ed essi stessi dell'intervento del cari­sma d'infallibilità che li avrebbe preservati da ogni errore.
 Mons. Lefebvre Ils Font découronné (1987) 

 Un magistero nuovo, senza radici nel passato, e a maggior ragione contrario al magistero di sempre, non può essere che scismatico, se non eretico. Una volontà permanente di annientamento della Tradi­zione è una volontà suicida che autorizza, per il fatto stesso, i veri e fedeli cattolici a prendere tutte le iniziative necessarie alla soprav­vivenza e alla salute delle anime.
 Mons. Lefebvre lettera dell'8 luglio 1987 al Cardinale Ratzinger


Mons. Marcel Lefebvre: parole pronunciate il 10 luglio 1988, a pochi giorni dalla pseudo-scomunica:"Nostro Signore Gesù Cristo ci mette in guardia contro i cattivi pastori, guardatevi dai pastori che vengono verso di voi, lupi rapaci travestiti da agnelli…"




Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X
  14 aprile 2012

 Ambiguità conciliare...
Immaginate un fante forte e bene armato che mentre insegue il nemico incappa nelle sabbie mobili. Questo è quello che accade ad un bravo cattolico armato della verità, che si avventura nella critica dei documenti del Vaticano II. Essi sono una palude di ambiguità, esattamente ciò che si voleva che fossero. Se in essi la religione dell’uomo fosse stata promossa apertamente, i Padri Conciliari l’avrebbero rigettata con orrore. Invece la nuova religione è stata abilmente mascherata con documenti elaborati in modo da lasciare aperte opposte interpretazioni. Prendiamo un esempio chiaro e cruciale. Al n. 8 della Dei Verbum si trova un testo sulla Tradizione che Giovanni Paolo II usò per condannare Mons. Lefebvre nel 1988: A/ “Questa Tradizione di origine apostolica progredisce nella Chiesa con l’assistenza dello Spirito Santo”. B/ “cresce infatti la comprensione, tanto delle cose quanto delle parole trasmesse”. Questo avviene in diversi modi, C/ “sia con la comprensione e lo studio dei credenti che le meditano in cuor loro”, D/ “sia con la intelligenza data da una più profonda esperienza delle cose spirituali”, E/ “sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità”. Ora, la vera Tradizione cattolica è radicalmente oggettiva. Come il buon senso afferma che la realtà è oggettiva, intendendo che gli oggetti sono quello che sono, fuori di noi e indipendentemente da ciò che qualsiasi soggetto pretenda che siano, così la vera Chiesa insegna che la Tradizione cattolica viene da Dio ed è ciò che Dio ha fatto, così che nessun essere umano può minimamente cambiarne una virgola. Ecco quindi quale sarebbe l’interpretazione cattolica del testo citato: A/ “Col passare del tempo si ha un progresso nel modo in cui i cattolici colgono le verità immutabili della Fede”, B/ “I cattolici possono cogliere in profondità queste verità”, C/ “meditandole e studiandole”, D/ “penetrando sempre più profondamente in esse, e E/ “con la predicazione dei vescovi aspetti inediti delle stesse verità”. Questa interpretazione è perfettamente cattolica perché ogni cambiamento è relativo alle persone, che cambiano nel corso dei secoli, mentre nessun cambiamento è relativo alle verità rivelate, che costituiscono il Deposito della Fede o Tradizione. 
 
  Ma vediamo adesso come lo stesso passo della Dei Verbum può essere inteso non oggettivamente, ma soggettivamente, facendo dipendere il contenuto delle verità, cambiandolo, dai soggetti cattolici: A/ La verità cattolica vive e cresce col passare del tempo, perché B/ i cattolici attuali hanno intuizioni che i cattolici del passato non avevano, così che C/ scoprono nei loro cuori, in se stessi, nuove sopraggiunte verità, D/ frutto della loro esperienza spirituale interiore. Inoltre, E/ la verità cattolica cresce quando i vescovi predicano cose prima sconosciute, perché i vescovi non possono raccontare falsità (!). (In altre parole, prendete la religione che vi fa star bene, ma a condizione che si “preghi, paghi e obbedisca” a noi modernisti.) Ora, sta proprio qui l’enorme problema: se si accusa questo testo della Dei Verbum di promuovere il modernismo, i cattolici conservatori (che conservano poco, ma hanno una gran fede negli infedeli uomini di Chiesa) replicano immediatamente che il reale significato del testo è il primo di cui sopra, quello tradizionale. Mentre invece, quando Giovanni Paolo II in Ecclesia Dei Adflicta usa questo testo per condannare Mons. Lefebvre e insieme le consacrazioni del 1988, ovviamente ha potuto prendere tale testo solo nel suo significato modernista. Azioni come questa parlano molto più delle parole.
 Cari lettori, leggete questo testo più e più volte, insieme alle due interpretazioni, e finirete col cogliere la diabolica ambiguità di questo disgraziato Concilio. Kyrie eleison

35 commenti:

  1. Grande big double u, Annarita era ciò di cui parlavamo domenica!
    CVCRCI

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    1. Grande, grandissimo Williamson! Dio lo benedica per la sua chiarezza luminosa ed illuminata!

      Non c'è nulla da fare... quando si tocca con mano la schietta dottrina cattolica, si ha sempre quell'incredibile senso di pienezza intellettiva: è la Verità, che illumina ogni cosa...e rende liberi.

      Elimina
  2. Cari amici Mons.Lefebvre si sbagliava,pace all'anima sua.Il Vaticano II non ha inventato una nuova dottrina.Rimane sempre vero che per essere salvati è necessario far parte della Chiesa.Infatti per essere salvati è necessario essere rivestiti della grazia di Cristo.Nessuno può salvarsi,e cioè avere remissione dei peccati se non per i meriti della passione di Cristo.Né può essere rivestito della grazia santificante se non perché gliela dà Cristo.Ma la Chiesa ha sempre insegnato che la comunicazione della grazia non è legata ai sacramenti (gratia non alligatur sacramentis).
    Dio comunica la grazia anche al di fuori dei sacramenti.Dio vuole che tutti gli uomini si salvino e per questo la offre a tutti.Nel momento in cui ogni persona acquista la grazia,fa parte della Chiesa.Non farà parte del corpo visibile della Chiesa,perché rimane mussulmano o buddista.Ma fa parte dell’anima della Chiesa,e cioè di ciò che è proprio della Chiesa, di ciò che la unisce vitalmente a Cristo nell’ordine soprannaturale.Far parte del corpo della Chiesa è importante.Ma far parte del corpo della Chiesa ed essere privi della grazia non permette di entrare in paradiso.Mentre entra in paradiso chi fa parte solo dell’anima della Chiesa,ma non del suo corpo.
    Pertanto rimane sempre vera l’affermazione “extra Ecclesia nulla salus” ma intendendo per Chiesa quello che la Chiesa ha sempre inteso:e cioè almeno l’appartenenza all’anima della Chiesa.Così questa affermazione veniva intesa anche nei secoli passati.Darle il significato esclusivo dell’
    appartenenza al corpo visibile della Chiesa è sempre stato ritenuto erroneo.Il Signore stesso ha detto: “Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori” (Lc 13,25-28).

    Chi in buona fede non crede in Cristo, mentre crede alla propria religione e si comporta secondo il dettame della retta coscienza, può ricevere la grazia santificante.

    La Chiesa ha sempre insegnato che Dio non nega la grazia a chi fa quello che si deve fare (facienti quod in se est, Deus non denegat gratiam).
    Quanti tra i non battezzati sono inconsapevoli di possedere la grazia santificante, ma la possiedono! E questo è sufficiente per essere salvati.

    Quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa ma che tuttavia cercano sinceramente Dio e con l’aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di lui, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna” (Lumen gentium 16.

    Anche S.Tommaso D'aquino molti secoli prima ha insegnato che esiste la salvezza anche fuori della apparteneza giuridica della Chiesa e che la Grazia non è vincolata ai Sacramenti e Dio può concederla anche fuori dalla Chiesa.Quindi Lefebrve si sbagliava.

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    Risposte
    1. Pasquale,
      sono contenta che tu abbia letto l'articolo che Stefano ha scritto per te nel suo blog Militia Christi intitolato "chiarimenti ad un neocatecumenale".
      Ma se intendevi rispondergli, perchè lo fai in un altro blog? Tuttavia stavolta non toglierò i tuoi post, per rispetto a chi ti ha risposto, e anche perchè tutto sommato l'argomento - e come tu lo elabori - si ricollega bene all'AMBIGUITA' dei documenti del Vat.II, come ha fatto magnificamente notare Mons. Williamson.

      Chiedo espressamente a tutti gli "anonimi" di crearsi un account con qualunque nome, oppure di firmarsi sempre(uno pseudonimo, un nome, un simbolo, un disegnino) alla fine di ogni post, per non confondere gli anonimi fra di loro.
      Grazie

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    2. In merito al tuo post:
      mi citi per favore un testo magisteriale o di un Padre della Chiesa dove stia scritto esplicitamente: "gratia non alligatur sacramentis"?? Possibilmente senza togliere la frase dal suo contensto? E mi dimostri per cortesia quando e dove la Chiesa avrebbe SEMPRE INSEGNATO questo che dici?

      Cosa sarebbero i Sacramenti se non veicoli di Grazia? Per quale motivo Cristo li avrebbe istituiti? Per sport? Non sono forse le vie privilegiate dell'azione divina con cui è possibile entrare in stato di Grazia e, mantenendolo, ottenere la Vita Eterna? Quindi i Sacramenti non sarebbero necessari? E perchè cristo ha detto."Andate in tutto il mondo, ammaestrate tutte le genti, BATTEZZANDOLE nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo"?

      Cos'è il Battesimo se non il primo dei Sacramenti, a cui seguono la Cresima(Infusione dello Spirito) ed il Sacrificio dell'Altare(assunzione del Corpo, Sangue, Anima e Divinità del Signore- Presenza reale in se stessi), come i tre fondamentali Sacramenti dell'Iniziazione Cattolica, di cui i secondi due non accessibili senza prima essere passati per il Sacramento della Confessione e remissione dei peccati? Non ti rendi conto che la tua frase, generalizzata, manifesta il findamento della dottrina protestante, che fa piazza pulita di tutti i Sacramenti della Chiesa?

      Forse è per questo, PERCHE' E' UN PROTESTANTE, che il tuo Kapo ha detto recentemente al Papa (ma sono 50 anni che lo va predicando)che bisognerebbe sostituire LA PASTORALE SACRAMENTALE CON UNA PASTORALE DI EVANGELIZZAZIONE??? Perchè i protestanti vedono solo "la Parola" e non credendo alla Grazia necessaria dei Sacramenti, capiscono solo "la Parola" e l'evangelizzazione.

      E c'avete pure il coraggio di dire che "la Chiesa ha sempre insegnato questo"! La predicazione ti da la "grazia attuale" per poter aderire liberamente a Cristo, entrare nella Chiesa, e ricevere DAI SACRAMENTI LA GRAZIA SANTIFICANTE,che ti porta alla Salvezza eterna.

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  3. A chi pensa che il Vaticano II abbia cambiato il pensiero della Chiesa sulla salvezza al di fuori della Chiesa ricordo quanto disse S.Tommaso d'Acquino molti secoli prima del Vaticano II:

    Dal De Veritate, 14, 11, ad 1 di San Tommaso D'Acquino.


    "Dal fatto che tutti gli uomini sono tenuti a credere esplicitamente alcune verità per salvarsi,non c’è inconveniente alcuno che qualcuno viva nelle selve o tra gli animali bruti.Poiché appartiene alla Divina Provvidenza provvedere a ciascuno le cose necessarie per la salvezza,a meno che uno non lo impedisca da parte sua.Perciò,se uno educato secondo la ragione naturale si comporta in maniera da praticare il bene e fuggire il male,si deve tenere per cosa certissima (certissime tenendum est) che Dio gli rivelerà per interna ispirazione le cose che deve credere necessariamente o gli invierà qualche predicatore della fede come fece con S. Pietro e Cornelio (At 10,1 55)” (s. tommaso, De Veritate, 14, 11, ad 1).

    Pertanto Lefebrve si sbagliava.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lefebvre non si sbagliava perchè la Santa Chiesa Cattolica NON può sbagliarsi, al contrario di chi storpia il cognome D'AQUINO, ma ancor più cerca di piegare lo scritto del Santo alle falsità moderniste.
      Scriveva il teologo domenicano Édouard Hugon nella prefazione della sua opera “Fuori della Chiesa non c’è salvezza” :
      «C’è una verità che non può essere ignorata se non si vuole compromettere la salvezza delle anime, e che tuttavia è misconosciuta volontariamente o negata ostinatamente: Extra Ecclesiam nulla salus. L’incredulità ed il falso liberalismo ci rimproverano questo assioma come una crudeltà; certi cattolici considerano la formula inopportuna e ci chiedono di non ricordare più alle coscienze moderne questo dogma intransigente, o almeno di attenuarne la portata.»
      Eppure l’enunciato in questione, alla luce dell’ insegnamento costante dei Padri della Chiesa e del Magistero e delle dichiarazioni dei concili ecumenici Lateranense IV del 1215 e Fiorentino del 1442, è un dogma di fede.
      Patrizia

      Elimina
    2. …«La soluzione è nel duplice modo d’appartenenza alla Chiesa, visibilmente od invisibilmente... La Chiesa di cui ognuno deve far parte, al di fuori della quale non c’è salvezza, è l’unica Chiesa che i Padri ed i concili conoscono, la Chiesa in senso stretto, quella del Nuovo Testamento, con l’organizzazione che ne fa una società visibile perfetta. Il senso dei documenti del magistero infallibile si riferisce, evidentemente, all’appartenenza a questo organismo vivente, e a tal proposito la distinzione tra l’anima ed il corpo non avrebbe ragion d’essere. È dunque necessario, per necessità di mezzo, appartenere in qualche modo al corpo della Chiesa.
      «Ma di quale appartenenza si parla? Distinguiamo ora l’appartenenza reale, effettiva, in re, dall’appartenenza col cuore, tramite il desiderio, in voto.
      «L’appartenenza reale è sempre di necessità di mezzo quando si parla dell’elemento interiore che anima l’organismo sovrannaturale, e che è chiamato “anima della Chiesa”. Avviene lo stesso quando si tratta di tutto l’organismo?
      «Diventa ormai utile e persino, fino ad un certo punto, necessaria la nota distinzione tra anima e corpo della Chiesa. Ne nascono tre conclusioni tratte dai documenti ecclesiastici e sulle quali non è possibile alcun dubbio:
      1) Necessità di mezzo d’appartenere all’anima della Chiesa, non solo col desiderio, ma in realtà: il votum o desiderio della fede, il votum, o desiderio della grazia, non basteranno mai da soli alla giustificazione.
      2) Necessità di mezzo d’appartenere almeno per desiderio al corpo della Chiesa. Poiché la società visibile, istituita da Nostro Signore, è l’unica economia del sovrannaturale, e le sono stati affidati tutti gli strumenti della salvezza, desiderare efficacemente la salvezza significa voler implicitamente e necessariamente unirsi ad essa come al principio vitale.
      3) Necessità di mezzo d’appartenere realmente al corpo della Chiesa nella misura in cui si conosce e si può adempiere questo dovere. Il desiderio, che è di necessità di mezzo, non avrebbe alcuna fermezza, non sarebbe sincero, e quindi mancherebbe di qualunque efficacia per la salvezza, se si trascurasse di metterlo in pratica quando ciò fosse possibile...
      «Ancora una volta, non c’è che una Chiesa, opera di Cristo, e bisogna entrare in qualche modo in questa società visibile, che comporta due elementi, così come la nostra natura esige un’anima ed un corpo.
      «L’appartenenza a questi due principi è sempre necessaria ed in qualunque ipotesi.

      Édourad Hugon O.P."Fuori della Chiesa non cè salvezza"1922

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    3. Caro anonimo lei si sbaglia e ciò che dice è errato lei sta spacciando per verità alcune nozioni non complete e vere della dottrina cattolica e di San Tommaso, si vada a vedere il mio articolo (mi spiace fare "pubblicità" -chiarimenti ad un NC)
      Spero che lei stravolga solo inconsapevolmente la dottrina cattolica perchè altrimenti se lo fa consapevolmente è un eretico.
      Vado frettolosamente a dire:
      1) Non si può spiegare il concilio con il concilio
      2) Lei, voglio sperarlo, ha un concetto sbagliato di Grazia, perchè è impossibile che la Grazia non possa convertire lei con la sua "spiegazione l'ammette".Lumen gentium come spesso accade è ambigua perchè non distingue la Grazia attuale da quella abituale necessaria per salvarsi.
      3) La legge naturale non basta ed è espresso proprio nell'art. riportato da San Tommaso che dice che quell'uomo "deve credere necessariamente" ciò in accordo con le scritture senza la Fede è impossibile piacere a Dio e un musulmano se ha la Grazia non è più musulmano ma cattolico, almeno nell'animo e la stessa grazia instillerà in lui il lume della conoscenza almeno:
      a) della Trinità
      b) dell'incarnazione
      4) Quindi l'appartenenza alla Chiesa cattolica è necessaria ed indispensabile ed è esclusiva!
      5) Lei poi si contraddice in termini perchè un musulmano fintanto che è musulmano non è cattolico poichè gli opposti non possono essere sullo stesso soggetto e come afferma no le scritture in Cristo, ma solo in Cristo, non c'è grego, giudeo ecc.
      6) Certo che Dio può comunicare la Grazia fuori dei scramenti ma non in linea di principio, si tratta di vie strordinarie che portano ad essere cattolici, l'appartenenza come ho scritto nel post deve essere in linea di principio.
      7) "Non farà parte del corpo visibile della Chiesa,perché rimane mussulmano o buddista"
      Questa frase è falsa, contradditoria in termini e non conforme alla dottrina cattolica
      8) Quindi lei è in errore non MONS. LEFEBVRE che ne sa molto più di lei e me soprattuto ora che è con Dio.
      Inoltre lei mistifica spero in buona fede, San tommaso dice chiaramente che in quelche modo la Provvidenza farà conoscere il necessario per salvarsi, ma la Grazia non può far rimanere buddisti altrimenti non è di Dio!
      Mentre l'ambiguità del CVII l'ho appena dimostrata e tal proprosito su LG 16 potrei anche essere più specifico.
      Il linguaggio è diverso ma credo che la mente dietro a questo post sia sempre la stessa.
      CVCRCI

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    4. Carissismo non sto spacciando nulla di falso per vero.Quanto dico è parola di un Domenicano tomista.Ho sbagliato a mettere una C in più a D'Aquino ma il ragionamento non è sbagliato è semplicemente l'insegnamento che la Chiesa ha sempre avuto ed ha sviluppato meglio nel Vaticano II.La citazione di San Tommaso mostra come già molti seoli prima questo grande teologo anticipasse ciò che viene insegnato nel Vaticano II.

      Pertanto ciò che Lefebrve diceva era sbagliato e spero che finalmente la FSSPX se ne renderà conto ed accetterà il preamblo dotrinale.

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    5. Caro pasquale come ho dimostrato e san Tommaso lo conferma questa dottrina non l'ha esplicitata il VII semmai l'ha ingarbugliata infatti tu con i tuoi guazzabugli puoi irretire solo gli ignoranti ma non noi che seguiamo la Vera dottrina cattolica e di San Tommaso che ti ha già spiegato "Dio gli rivelerà per interna ispirazione le cose che deve credere necessariamente o gli invierà qualche predicatore della fede come fece con S. Pietro e Cornelio".
      Quindi questo tizio non sarà più musulmano, buddista o neocatecumenale ma cattolico, quindi tu ti sbagli il concilio VII è ambiguo perchè non fa differenza tra grazia attuale ed abituale e Mons. conosce bene la Sana Dottrina cattolica.
      Infine anche E. Hugon è anteriore al VII, quindi il Vaticano II non esplicit meglio un bel nulla visto che la Dottrina di san Tommaso è la dottrina della Chiesa.
      FUORI DELLA CHIESA CATTOLICA NON C'E' SALVEZZA PER NESSUNO!
      UN BUDDISTA NON SI SALVA, UN MUSULMANO NON SI SALVA! UN NEOCATECUMENALE?
      SE SI CONVERTE SI!
      CVCRCI

      Elimina
    6. Caro Gavazzi non so chi sia,che grado di conoscenza abbia per parlare con tanta supponenza e dare dell'ignorante a destra e manca.Come diceva il grande Totò:"Si qualifichi!Sia lo stralcio di S.Tommaso che la spiegazione le ho tratte da un sito domenicano www.amicidomenicani.it.Parafrasando sempre il sommo Totò le dico:"Si informi!Chi ha scritto le cose che le ho riportato è un teologo domenicano si chiama P.A.Abellon npn è certo un fesso qualunque.Poi se lei si sente più preparato di un teologo la invito a confrontarsi con P.Abellon vediamo cosa sa fare.

      Può controllare e verificare se vuole così si convincerà che duco la verità.C'è una rubrica,in quel sito, che si chiama:
      "Un Sacerdote risponde".Dia un occhiata alla sezione teologia dogmatica.C'è un tale che pone una domanda a P.Abellon facendo il suo stesso ragionamento.La invito a leggere la risposta che questo dotto Sacerdote gli da.Le dico solo questo,P.Abellon dice a questa persona che chi dice queste cose crede di essere sapiente ma in realtà è solo superficiale.

      Lei è tanto sicuro di salvarsi?E' tanto sicuro che i musulmani,
      sono un miliardo nel mondo,vadano tutti all'inferno?Beh ci vuole un inferno senza limiti dato che la maggioranza degli uomini non è cattolico.Se neanche tutti i cattolici si salvano
      l'inferno strabocca di anime mentre il paradiso è per pochi.
      Uno dei peccati che conduce all'.Un buddista un musulmano può salvarsi prima e meglio di un cattolico.Uno che appartiene giurudicamente alla Chiesa può dannarsi.

      La consiglio di essere più umile e di informarsi meglio e di essere meno fondamentalista.Ma comunque si sbaglia e non conosce il vero insegnamento della Chiesa.

      Elimina
    7. E' tanto sicuro che i musulmani,
      sono un miliardo nel mondo,vadano tutti all'inferno?Beh ci vuole un inferno senza limiti dato che la maggioranza degli uomini non è cattolico.Se neanche tutti i cattolici si salvano
      l'inferno strabocca di anime mentre il paradiso è per pochi.

      Questa è l'unica cosa giusta che ha scritto.
      Patrizia

      Elimina
    8. Ah davvero e lei che ne sa di chi è all'inferno?C'è mai stata?

      Allora diciamo che nel inferno ci sono miliardi e miliradi di anime.Nel paradiso pochissimi.Beh che strano Dio quello che crea figli per farli arrostire all'inferno.

      Dio,secondo lei,ha tanto amato il mondo da mandarlo all'inferno parafrasando la frase di Gesù?

      Elimina
    9. Beh, ringraziando Dio Patrizia all'Inferno non c'è stata, ma se non ti dispiace Maria Santissima su queste cose è ben informata, e se non lo sai quando la Madonna apparve ai bambini di Fatima disse loro di "pregare molto e fare molti sacrifici per i peccatori, perchè le anime di quelli che si perdono sono molte di più rispetto a quelle che si salvano".

      E siccome Patrizia, a differenza di te, è cattolica, sicuramente crede alle parole della Vergine di Fatima. Quanto invece alla frase di Gesù, Dio non ha tanto amato il mondo da mandarlo all'inferno, ma ha dato il Suo Figlio unigenito. Ma Gesù è molto chiaro quando aggiunge: "PERCHE' CHI CREDE IN LUI NON MUOIA, MA ABBIA LA VITA ETERNA".

      Da cui si deduce che "CHI NON CREDE IN LUI" morirà nello spirito e non avrà la Vita eterna. Quindi Dio ha mandato il Figlio per salvare il mondo, ma ha affidato alla sua Chiesa il compito di predicare a tutto il mondo LA CONVERSIONE A CRISTO, senza la quale non esiste salvezza eterna. E questo il tuo caro Concilio e la tua bella Chiesa conciliare non lo fa più. Perchè pensa la stessa baggianata che sostieni tu: che un mussulmano che rifiuti Cristo, ma che sia "un buon mussulmano" si salvi senza bisogno di convertirsi. Poi vi chiedete anche perchè la maggior parte della gente va all'inferno? Fatevi un esame di coscienza.

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    10. Esatto Annarita, un musulamno va all'inferno? se non si converte si!
      Un buddista va all'inferno?Se non si converte si.
      Ma allora a che serve essere cattolici?, a cosa è servito il sacrificio di Cristo se tutti si salvano ugualmente? l'anonimo non si rende conto che offende Cristo e il Padre in questo modo.
      Lei ha anche affermato una cosa non cattolica e nemmeno logica.

      "Uno dei peccati che conduce all'.Un buddista un musulmano può salvarsi prima e meglio di un cattolico"

      Ogni mezzo è ordinato al fine se il mezzo è sbagliato non può condurre al fine se così fosse con una racchetta da tennis si potrebbe aggiustare una tubazione.Quod repugnat!
      Quindi questa frase è errata e scandalosa per i cattolici.
      E' tipico dei buonisti e modernisti far passer per superbi chi invece vuole la salvezza degli altri, lei non si rende conto che sta facendo del male prorpio ai musulmani e a tutti gli increduli e comunque se loro si salvano perchè non io?
      Mi qualifico:sono figlio di due ex impiegati statali e sono CATTOLICO.
      Non Basta?
      Confuti ciò che dico, il Signore si serve delle nullità come me per abbattere i superbi.
      Incredibile questi discorsi, veramente sconfortanti.
      CVCRCI

      Elimina
    11. Ringrazio la cara Anna Rita per l'intervento, ma davvero, come si può continuare a sprecar tempo nel rispondere ad interventi così poveri e qualunquisti? Nessun uomo al mondo, degno di tal nome, vorrebbe l'esistenza dell'inferno, al quale chiunque di noi, privo di meriti propri, sarebbe destinato, eppure esiste, è una realtà, è una certezza, è un dogma di fede. Nemmeno Dio volle crearlo, ma questo volle la ribellione angelica, ribellione sconsideratamente seguita nei secoli da torme di anime smarrite. Dio non manda nessuno all'inferno, lo tenga ben presente, ma è solo nostra la scelta sul dove trascorrere la vita eterna e di buone intenzioni e pii desideri, è lastricata la via delle tenebre.
      Questo non lo dico io, ma la Chiesa Cattolica, ossia colei preposta da Nostro Signore a conservare e diffondere i Suoi insegnamenti e chiunque affermi il contrario, impugna la Verità conosciuta, commettendo un peccato imperdonabile contro lo Spirito Santo.
      Salvo pentimento e riparazione, s'intende.
      Patrizia

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  4. Carissimi Stefano ed A.Rita, non mai avuto nessun dubbio che conoscendomi sapete qual'e' la mia fede nella vera Chiesa Cattolica di Cristo, e non ho nessuna volonta' di cambiarla. Sapete bene che il mio credo nella Verita' della Rivelazione e della sana Tradizione Apostolica, la parola Autorita' Papale equivale alla Autorita' che trasmette solo cio' che ha ricevuto per mezzo della Chiesa tradizionale bimillenaria lasciataci direttamente da Nostro Signore per mezzo degli Apostoli. Ma il punto ora e' cosa possiamo e dobbiamo fare come cattolici-Apostolici, oltre che pregare intensamente, per combattere il demonio che fino ad ora, per mezzo del C.V.II e tutte le sue riforme, ha messo la nostra Chiesa nello stato di necessita' in cui si trova? In che modo, se non con una dura battaglia dottrinale, potremo sconfiggere questa vasta gerarchia eretica che in 50 anni ha stravolto e rivoluzionato la sana dottrina della nostra chiesa e che il 100x100 dei fedeli neanche conosce? Cosa dovrebbe fare il movimento tradizionalista ( e non come alcuni dicono integrista) per fare in modo che la Chiesa torni ad essere in tutto il mondo, la Chiesa Cattolica di sempre? Cosa dobbiamo augurare ed augurarci per la FSSPX e Mons. Fellay che in questo momento stanno sulla breccia per tutti noi? Sempre devoti al Sacro Cuore di Gesu' e di Maria e che lo Spirito Santo apra i cuori e le menti di tutti specialmente in questo momento cosi' decisivo per le sorti di tutti i veri Cattolici.

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    1. Caro Berni dobbiamo continuare a lottare come ho detto nell'altro post, per esmpio per controbattere gli errori di quelli che scrivono cose come il post precedente che mistificano le cose cercando di portare a favore l'autorità di San Tommaso, la gerarchia sta facendo le stesse cose, con il CVII si è creata un testo ambiguo cui attingere a seconda della posizione, l'art. di BDU è emblematico ma anche la frase di LG 16 riportata dall'eretico materiale di cui sopra può essere interpretata in modo sia cattolico che modernista, nel caso dell'eretico materiale l'ha usata nel modo modernista per dire che tutti si salvano come ho dimostrato.
      Solo che la gerarchia ha il potere almeno umano e noi non possiamo rovesciarlo ci penserà Lui, Cristo e Maria Santissima a sistemare il tutto noi facciamo la nostra parte, ma non possiamo pretendere che noi, o il movimento tradizionalista, o la FSSPX si possa cambiare le cose, come è possibile questo se per rispetto umano non si condanna più niente e nessuno, che non si riesce a fare una consacrazione che richiede 5 minuti che è solo un atto di devozione "che ogni tanto dovrebbero fare".
      Ma tu ce lo vedi il Papa a dire ai musulmani convertitevi o ai buddisti, suvvia, come ho detto rassegnazione nella volontà di Dio che permette tutto ciò sempre per la Sua Gloria e per quella dei martiri che rimarranno sempre fedeli e saldi nella Fede dell'unica SantA Chiesa Cattolica SENZA LA QUALE NESSUNO PUO' SALVARSI!
      CVCRCI

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  5. Potete chiudere il blog e magari darvi a qualche sport...
    Fellay ha firmato, risposta positiva!
    Ciao belli!

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    1. Allo sport già ci dedichiamo, senza chiudere nessun blog.
      Anzi, da oggi in poi resterà PIU' APERTO CHE MAI.

      Perchè quello che tu non riesci proprio a capire è che un blog cattolico vive per rendere testimonianza alla Verità, e la sua sussistenza non dipende da quello che decidono gli altri.
      Firme o non firme, ognuno renderà conto a Dio delle sue opere.

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    2. ...anonimo gnurant', ora più che mai, LA BATTAGLIA CONTINUA! I nemici della chiesa che fino ad oggi erano asserragliati al suo interno... ADESSO DOVRANNO STARE ATTENTI A NON COMMETTERE PASSI FALSI, MEGLIO PER LORO CHE SI CONVERTANO E TORNINO ALLA FEDE!

      A NOI LA BATTAGLIA A DIO LA GLORIA!

      BlaisePascal

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    3. Che intervento idiota. Come se la firma di un vescovo potesse cancellare tutti i guai del concilio vaticano II nella Chiesa conciliare. Ci vorranno altri 50 anni per risistemare le cose. E nel frattempo si deve stare zitti???

      Paradosi

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    4. Idiota o non idiota l'intervento, i fatti oggi sono:
      tu stai ROSICANDO fortee io sto GIOENDO ancor più!

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  6. Su Mil c'è un post in cui si dice che Fellay avrebbe accettato il preambolo dottrinale.. ne sapete qualcosa??? :( andrea

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    1. Caro Andrea,
      facci fare un giro in vari blog, per controllare la notizia...(MIL riporta che Fellay avrebbe firmato il Preambolo, ma con in più alcune modifiche inserite da lui. Senza dubbio domani ne parleremo...

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  7. Cara annarita abbiamo appurato come pensavo che l'anonimo ha fatto un copia incolla.
    Sebbene la sez. teol. dogm. sia ampia ho trovato il riferimento che non è di P.Abellon ma di P, Angelo e con raccapriccio ho constatato che il P. Angelo afferma che uno che ha la grazia rimane musulmano o buddista che è un evidente e grave errore.

    "Nel momento in cui ogni persona acquista la grazia, fa parte della Chiesa.
    Non farà parte del corpo visibile della Chiesa, perché rimane mussulmano o buddista.
    Ma fa parte dell’anima della Chiesa, e cioè di ciò che è proprio della Chiesa, di ciò che la unisce vitalmente a Cristo nell’ordine soprannaturale."

    INCREDIBILE! non mi stupisce comunque visto oggi il livello dei domenicani e dei gesuiti!
    Ora in barba anche a San Tommaso il cui art. 11 dell q14 citato dall'anonimo è sulla fede esplicita che è richiesta da tutti, come ho scritto nel mio art., sulla Trinità e l'incarnazione cosa che il P. Angelo omette e che ammettono la maggior parte dei teologi ora se è necessaria questa conoscenza e deve esserelo perchè "senza la fede è impossibile piacere a Dio" una volta che la Grazia ha investito gli increduli essi crederanno e non potranno mai essere più musulmani, buddisti o di qualsiavoglia credenza idolatrica, poichè essa è una contraddizione in termini oltre che contraria al Vangelo!
    Chiunque lo dica, in questo caso P. Angelo, erra non solo dimostra di essere lui superficiale non distinguendo la grazia attuale da quella santificante.
    Ma c'è di più la Grazia deve essere mantenuta, in questo modo dovremmo ammettere che l'infedele con la Grazia che è donata a noi per mezzo dello SPirito Santo ci spinfga poi ad andare in moschea o al tempio buddista continuando pratiche idolatriche. Quod repugnat poichè lo Spirito sarebbe contro se stesso.
    Il caso di Grazia può essere ammesso in punto di morte, infatti Cristo cercherà fino al'ultimo di salvare lo sventurato gli manderà ulteriori grazie attuali egli l'accoglierà verrà Graziato, illuminato sulla fede ed implicitamente desidererà il battesimo e vorrà appartenere alla Chiesa e divenuto cattolico, spirato si salverà! Questo insegna la Chiesa! Non io!
    Lo Spirito Santo non è fuori della Chiesa e così anche la Grazia.
    E' impossibile ed inammissibile che chi ha la Grazia possa rimanere tale è contro Dio e la sua Grazia, ricordiamo poi che i nostri atti buoni naturali NON SONO MERITORI!
    Scriverò a P. Angelo.
    CVCRCI

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  8. Davanti all'accordo tra mons. Fellay e il Vaticano, sorge immediatamente una domanda:

    "Ora la Fraternità avrà la libertà d'esprimere il suo dissenso davanti alle deviazioni modernistiche pure dello stesso papa?".

    Non è una questione da poco perché è esattamente su questo punto che in questi anni la Fraternità è stata uno strumento utile e un faro contro le tenebre e le ambiguità conciliari.

    In certe condizioni il miglior servizio alla fede è dire le cose per quel che sono, incuranti del rispetto umano, quel rispetto che ci ha condotto all'impasse attuale.

    Davanti a questa situazione, i "lefebvriani" dovranno, ad esempio, commemorare il "beato" Giovanni XXIII o, peggio, il "beato" Giovanni Paolo II. Sinceramente la vedo assai dura! E' noto, infatti, che per la Fraternità questi due personaggi non sono affatto beati e, per il secondo, si sente, piuttosto, molta puzza di zolfo.

    Ammesso che questo accordo si concluda e si perfezioni, che la Fraternità abbia la Prelatura personale, rimarrà sempre un abisso tra lei e la Chiesa conciliare e le due situazioni sono come voler mescolare assieme acqua e olio.

    Solo il tempo mostrerà chiaramente le cose, ma abbiamo da ora elementi per essere molto prudenti.

    Nella storia del Cristianesimo sono stati fatti parecchi tentativi di unione. Pensiamo a quella con i Greci, ad esempio. Seppur si tratta di una situazione parzialmente diversa, ci sono elementi similari: sulla carta e sui concetti si può giungere ad un accordo (vedi l'unione di Firenze) ma nella realtà e nella vita se il modo di sentire e di praticare è troppo differente, questo pregiudica ogni accordo scritto.

    Staremo a vedere!

    Paradosi

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  9. Carissima A.Rita, non avevo alcun dubbio che la Anna del commento non eri tu, i tuoi commenti li riconosco dall'impostazione, e comunque noi - io, te e Stefano sappiamo come la pensiamo. Comunque ti ringrazio e per i commenti sull'accordo l'ho trovato anche su Chiesa e Postconcilio e su Vatican Insider; ora dobbiamo pero' aspettare per saperne di piu' e che tipo di risposta ha dato Mons. Fellay. Speriamo che lo Spirito Santo tramite le nostre preghiere sia penetrato nella mente di Mons. - Ti saluto e ti auguro tanto bene nel Signore. Ora e' tempo di pregare sempre di piu' Maria SS.ma.

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  10. Nel frattempo agenzie "conciliari" d'informazione come "Golias" si stanno stracciando le vesti dichiarando che l'accordo tra il Vaticano e i tradizionalisti è una "SCANDALOSA COMPIACENZA".

    Dal loro punto di vista, essi vedono chiaramente che tutto questo affossa il concilio vaticano II, dal momento che, giustamente, la Fraternità non ha mai accettato le riforme conciliari.

    Le resistenze che iniziano a crearsi nella Chiesa conciliare sono analoghe a quelle che possono manifestarsi nella Fraternità stessa, davanti all'ipotesi d'essere in qualche modo "assorbiti".

    Non si deve dimenticare che, in questi ultimi anni, nella Fraternità si stava facendo strada l'idea sempre più precisa e convinta dell'invalidità sacramentale della consacrazione episcopale fatta con i nuovi libri liturgici e, di conseguenza, l'invalidità sacramentale della maggioranza dei sacramenti amministrati nella Chiesa conciliare.

    Come riusciamo a collocare quest'idea nel contesto dell'accordo in cui si vuole mettere a tacere tutto ciò?

    Ecco un'altra domanda alla quale forse non verrà data risposta alcuna.

    Gli ultimi fatti in Vaticano (atteggiamento verso i neocatecumenali, atteggiamento verso la Fraternità), fanno tanto pensare a chi da un colpo al cerchio e uno alla botte.

    Avremo di certo altre novità!

    Paradosi

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    1. Be, il colpo al cerchio ed uno alla botte era quello di cui si è sempre parlato!

      Peccato che il cerchio in ferro che teneva, abbia ora accettato di farsi bastonare per rendere armonica una struttura che è in sfascio..pensando forse di puntellarla meglio!

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  11. Abellon presumo stia per angelo bellon l'inidrizzo di posta.
    CVCRCI

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  12. No! Non possiamo tollerare che gli integristi siano nella Chiesa! Aveva ragione Hans Kung: "Lasciateli andare per la loro strada". Di questo passo il Concilio sarà tradito e voi con questo blog portate acqua a quel maledetto mulino!!!!

    Conciliari alla riscossa

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    1. Come si dice in dialetto toscano: arivangate!ossia aridai!
      Patrizia

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  13. Communiqué de la Maison généralice de la Fraternité Saint-Pie X (18 avril 2012)

    La presse annonce que Mgr Bernard Fellay a adressé une « réponse positive » à la Congrégation pour la Doctrine de la Foi, et qu’en conséquence la question doctrinale est désormais résolue entre le Saint-Siège et la Fraternité Saint-Pie X.

    La réalité est autre.

    Dans un courrier du 17 avril 2012, le Supérieur général de la Fraternité Saint-Pie X a répondu à la demande d’éclaircissement que lui avait faite, le 16 mars, le cardinal William Levada, au sujet du Préambule doctrinal remis le 14 septembre 2011. Comme l’indique le communiqué de presse de la Commission pontificale Ecclesia Dei, daté de ce jour, le texte de cette réponse « sera examiné par le Dicastère (Congrégation pour la Doctrine de la Foi) et soumis ensuite au jugement du Saint-Père ».

    Il s’agit donc d’une étape et non d’une conclusion.

    Menzingen, le 18 avril 2012

    http://www.dici.org/actualites/communique-de-la-maison-generalice-de-la-fraternite-saint-pie-x-18-avril-2012/

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