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venerdì 20 aprile 2012

Per tutti quelli che vogliono farci chiudere il Blog, o ci chiedono che cosa faremo se la Fraternità firmerà il Preambolo, questa è la nostra posizione a prescindere da come andrà a finire tra la Fraternità e la Gerarchia modernista della "Nuova Chiesa Conciliare"...


 Santi Martiri Giapponesi, della vera Fede Cattolica. 
Colui che crede sarà salvato, colui che non crede sarà condannato. È la prima delle leggi, ed è una legge divina, mentre le leggi umane come il diritto canonico, le pene e via dicendo, vanno benissimo, siamo ben disposti a sottometterci a tutte queste leggi, ma nella misura in cui sostengono la legge principale per la quale sono fatte. Tutto il diritto canonico è fatto per conservare la nostra fede, per sostenere la nostra fede, è per quello che esiste il diritto canonico. Ogni legge positiva della Chiesa è fatta per appoggiare e difendere la legge divina naturale e positiva. Tuttavia esiste una gerarchia nelle leggi. [...] Perciò, anche se domani ricevessi una lettera del Papa che mi dice : lei è scomunicato, lei è colpito d’interdetto, lei è sospeso, ecc.; anche se mi si dessero tutte le punizioni del diritto canonico, questo non varrebbe nulla. Io continuerei come se niente fosse, perché non si può, facendo pressione col diritto canonico, farci disobbedire ad una legge divina. (Mons. Marcel Lefebvre.)

L’obbedienza cieca è un controsenso e nessuno è esente da responsabilità per aver obbedito agli uomini piuttosto che a Dio. È troppo facile dire: “Io, obbedisco. Se si sbaglia, ebbene, io sbaglio con lui. Preferisco sbagliare col Papa, che essere nella verità contro il Papa!”. Allora, bisogna tradurre così: “Preferisco essere contro Nostro Signore Gesù Cristo con il Papa, piuttosto che essere con Nostro Signore Gesù Cristo contro il Papa!”. È inverosimile! Siamo per Nostro Signore e, di conseguenza, nella misura in cui il Papa è veramente il vicario di Cristo e agisce come vicario di Cristo, e ci dà la luce di Cristo, noi siamo sicuramente pronti a chiudere gli occhi e a seguirlo ovunque. Ma, dal momento che quella luce non è più quella di Nostro Signore Gesù Cristo, che siamo condotti verso orizzonti nuovi – che vengono dichiarati esplicitamente nuovi, non ci si nasconde, tutto è nuovo, nuovo codice di diritto canonico, nuovo messale... tutto è nuovo, nuova ecclesiologia – questo non va più bene affatto... Questa resistenza deve essere pubblica se il male è pubblico ed è oggetto di scandalo, come afferma san Tommaso. (Mons. Marcel Lefebvre.)

 

LA DICHIARAZIONE DEL 21 NOVEMBRE 1974, CARTA DELLA FRATERNITA'
Mons. Lefebvre, in una conferenza spirituale tenuta a Écóne il 2 dicembre 1974, commenta il testo che riassume la posizione della Fraternità riguardo alle autorità conciliari. Spiega perché l'obbedienza non è dovuta a queste autorità nella misura in cui esse vogliono imporre il Concilio, con tutti gli errori del liberalismo e del modernismo che esso veicola.

Prendo una posizione di principio, che non ha bisogno di essere condizionata dagli avvenimenti, posizione di principio che è, mi pare, quella del seminario e della Fraternità da sempre, in un certo modo! Evidentemente, i termini ne sono sempre più saldi, più netti, più definitivi, perché la gravità della crisi si amplifica sempre, non diminuisce! Se vedessimo la crisi risolversi e profilarsi un beneficio di questa riforma, allora forse, al contrario, occorrerebbe essere meno inflessibili; ma mi pare che sia del tutto illusorio e che più si va avanti, più la situazione della Chiesa diventi grave. Allora ecco qualche parola.

(QUESTA E' LA NOSTRA POSIZIONE... )

"Noi aderiamo con tutto il cuore, con tutta l'anima alla Roma cattolica, custode della fede cattolica e delle tradizioni necessarie alla conservazione di questa fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità. Noi invece rifiutiamo, e abbiamo sempre rifiutato, di seguire la Roma di tendenza neo-modernista, neo-protestante che si è manifestata chiaramente nel Concilio Vaticano II, e dopo il Concilio in tutte le riforme che ne sono scaturite. Tutte queste riforme infatti hanno contribuito o contribuiscono ancora alla demolizione della Chiesa, alla rovina del sacerdozio, all'annientamento del sacrificio e dei sacramenti, alla dissipazione della vita religiosa, a un insegnamento naturalista e teilhardiano nelle università e nei seminari, nella catechesi; insegnamento nato dal liberalismo e dal protestantesimo, condannato tante volte dal magistero solenne della Chiesa.
 
Nessuna autorità, neanche la più elevata nella gerarchia, può costringerci ad abbandonare o a diminuire la nostra fede cattolica, chiaramente espressa e professata dal magistero della Chiesa durante diciannove secoli! Perciò, senza alcuna ribellione, senza alcuna acredine, senza alcun risentimento, noi proseguiamo la nostra opera di formazione sacerdotale alla luce del magistero di sempre, persuasi di non poter rendere maggior servizio alla santa Chiesa cattolica, al Sommo Pontefice e alle generazioni future. «Se accadesse», dice san Paolo nella sua epistola ai Galati, «che noi stessi - che noi stessi dice san Paolo; non è solo se un angelo viene dal cielo, come è conosciuta questa frase; ma si dimentica talvolta questa parolina: se noi stessi o un angelo del cielo: si nos aut angelus de ccelo - se noi stessi o un angelo venuto dal cielo vi insegnassimo una cosa diversa da ciò che vi abbiamo insegnato, che sia anatema». San Paolo si fa anatema lui stesso qualora insegni delle novità, qualora insegni qualcosa che non ha insegnato un tempo. Non è forse quello che ci ripete o deve ripeterci oggi il Santo Padre? E se quindi evidentemente c'è una certa contraddizione che si manifesta nelle sue parole o nei suoi atti, così come negli atti dei dicasteri, allora noi scegliamo quello che è sempre stato insegnato e facciamo orecchie da mercante alle novità distruttrici della Chiesa!
Non si può modificare profondamente la lex orandi, cioè la liturgia, senza modificare la lex credendi. A una Messa nuova corrispondono un catechismo nuovo, un sacerdozio nuovo, dei seminari nuovi, delle università nuove, una Chiesa carismatica, pentecostale [a partire da "una Messa nuova", Monsignore batte col dito sulla tavola fino a "pentecostale"], tutte cose che sono opposte all'ortodossia e al magistero di sempre. Poiché questa riforma è nata dal liberalismo, dal modernismo, è interamente avvelenata, scaturisce dall'eresia e conduce all'eresia, anche se non tutti i suoi atti sono formalmente eretici!
È dunque impossibile per ogni cattolico cosciente e fedele adottare questa riforma e sottomettervisi in qualsiasi modo. L'unico at-teggiamento di salvezza e di fedeltà alla dottrina cattolica è il rifiuto categorico di accettazione di questa riforma; è per questo che noi ci atteniamo fermamente a tutto ciò che è stato creduto, praticato nella fede, i costumi, il culto, l'insegnamento del catechismo, la formazione dei sacerdoti, l'istituzione della Chiesa fino al 1962, prima dell'influenza nefasta del Concilio Vaticano II. Così facendo, con la grazia di Dio, l'aiuto della Vergine Maria, di san Giuseppe, di san Pio X, siamo convinti di restare fedeli alla Chiesa cattolica e romana, a tutti i successori di Pietro e di essere i fedeli dispensatori dei misteri di Nostro Signore Gesù Cristo in Spiritu Sancto [la stessa cosa da "in qualsiasi modo" sino alla fine del paragrafo].

Questa dichiarazione, evidentemente, può sembrarvi molto forte, ma credo che sia necessaria. Non si può, non si può più tacere, davanti a un tale disastro che colpisce le anime. Perché è questo che bisogna vedere; le istituzioni sono una piccola cosa, benché siano divine, mentre sono le anime che si perdono, il numero delle anime che vanno all'inferno a causa di questa riforma che cresce sempre di più: delle anime che non credono più al sacrificio della Messa, delle anime che non hanno più rispetto per la Santa Eucaristia, di conseguenza; delle anime che non si confessano più, delle anime, delle persone che non battezzano più i loro figli, che aspettano che i loro figli abbiano l'età della ragione, delle anime che non chiedono più l'estrema unzione poiché i preti adesso rifiutano di andare a darla, e che so io... e tutti quei conventi, quei conventi abbandonati, delle religiose disperse, dei seminari vuoti. [...] Non si vogliono più seminari, si vuole un'altra formazione: quale? Dio solo lo sa, Dio solo lo sa! Allora, vedete, io penso che non possiamo... Così come di fronte all'ondata del protestantesimo, al tempo del protestantesimo, i cattolici hanno resistito nei Paesi che sono stati invasi dal protestantesimo, così noi dobbiamo, di fronte a quest'ondata di neo-protestantesimo e di neo-modernismo, dobbiamo dire no! Non bisogna dire: ne prenderemo una parte, ne lasceremo un'altra! Non è possibile, perché tutto è collegato, come vi dicevo, a liturgia nuova, fede nuova.
 
  Esempio di "Novus Orror Missae". I Funerali di Morosini: " Il celebrante, ignorando che le esequie funebri hanno come funzione simbolica solo quella di accompagnare il defunto (se meritevole di Salvezza) al trono di Dio e devono essere rivolte ai vivi (senza apologia del morto), ha dedicato tutta l'omelia ad elencare la sua amicizia col calciatore ed a tesserne le lodi, ossia proprio quello che non dovrebbe farsi ... è espressamente vietato dal Codice di Diritto Canonico, canone 1184.
Durante la "messa" sono state intonate, con agghiaccianti schitarrate, canzoni addirittura di Ligabue; nessuno avrebbe chiesto o preteso il Miserere, ma che si facesse attenzione, come richiesto e previsto obbligatoriamente, alla qualità dei testi ed alla loro compatibilità con la celebrazione, questo certamente sì."

Questa liturgia nuova è ispirata - nevvero - dagli stessi princìpi e dalle stesse idee che sono inscritti nel catechismo, vi corrisponde, è la stessa cosa, perché che altro è la liturgia se non il catechismo vivo, il catechismo applicato? Non posso dir meglio, il catechismo vivo, è il catechismo vissuto, la liturgia, non è altro. Allora non si può aver trasformato completamente una liturgia con dei princìpi nuovi e non farlo traspirare nel catechismo o l'inverso, non si può fare un nuovo catechismo con dei nuovi princìpi, dei nuovi modi di concepire la fede e conservare la liturgia vera e la liturgia come è sempre stata insegnata, non è possibile! È quello che è successo al protestantesimo: Lutero ha cambiato la liturgia e cambiando la liturgia ha cambiato la fede della gente, ha cambiato il catechismo e ugualmente cambiato il sacerdozio, necessariamente! Se si cambia la liturgia profondamente, si cambia il sacerdozio, perché il sacerdozio è interamente orientato alla liturgia, è la sua stessa definizione, è fatto per il sacrificio, il sacerdote è fatto per il sacrificio! Se si comincia a snaturare il sacrificio, si snatura il sacerdote, se si snatura il sacerdote si snatura il seminario! Perché, che cos'è il seminario se non la casa in cui si formano i sacerdoti? È tutto collegato, assolutamente collegato. Non è possibile dire: si prenderà questo ma non si prenderà il resto. È tutto logico. Automaticamente, lentamente, tutto questo penetra nelle menti, tutto si trasforma, e la gente finisce col perdere tutta le fede e ad ammettere tutto e ad adottare tutto!

29 commenti:

  1. bellissimo post... il punto è che la maggioranza dei cattolici continua a non capire. Per loro il Papa non può e non deve essere contraddetto mai e in alcun modo, anche se affermasse che Gesù non è il Figlio di Dio. che brutta situazione. l'unica nostra speranza è che morto Benedetto XVI, che tuttavia ha restaurato qualcosa o per lo meno ha cercato di restaurare, sia eletto un pontefice illuminato che possa riportare la Chiesa sulla retta via. chissà. preghiamo. Andrea

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    1. Purchè non sia "illuminato"secondo la setta, ma ripieno di luce dello Spirito...Comunque papa Ratzinger non è arrivato ad affermare che Gesù non è Figlio di Dio, ma ci è andato vicino, mettendo un po' di confusione. Questo è quanto ho capito dai suoi scritti "teologici".

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  2. Avanzino pure le fanterie del nuovo ordine mondiale con tutte le loro armi di distruzioni, avanzino anche i gerarchi della nuova religione mondiale con tutte le loro scomuniche. MA NOI SIAMO E SAREMO SEMPRE SALDI IN CRISTO NOSTRO SIGNORE E ALLA VERA CHIESA CATTOLICA.


    NOSTRA GLORIA E' LA CROCE DI CRISTO IN LEI LA VITTORIA!

    Romani 8:35-45:Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto:Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,
    siamo trattati come pecore da macello.
    Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, 39 né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.

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  3. Gent.ma Annarita,
    rispondo al tuo post del 18 aprile.
    Ti chiedo di scusarmi per le scaramucce verbali con Stefano; l’intento non era poi malevole. Provvedo a identificarmi con un nickname semplice, magari tratto proprio dalle prime parole della tua risposta: “Al di là”. (Scusa: sono un po’ imbranato! Potresti illustrarmi la procedura per apparire in questo blog con un account?) Mi scuso per l’anonimato.
    Per me la FSSPX è Chiesa cattolica, non è affatto l’armata Brancaleone o l’ultimo eretico di turno; anzi, se posso esprimere un personale sentimento, vedo in essa e in tutta l’area tradizionalista quel “piccolo resto” di cui fanno menzione le pagine del Vangelo. (mi sbaglierò pure…!)
    Il pensiero di abbandonare la Chiesa post conciliare, per entrare nella FSSPX mi ha accarezzato varie volte (guadagnandomi oltretutto sonori rimbrotti dai miei confessori) e nulla vieta che un domani mi risolva in questo senso. Quel momento, tuttavia, non è oggi, per ragioni di… “forza maggiore”, che, scusandomi, preferiscono non menzionare.
    D’altra parte non ho nessuna intenzione di arrendermi all’evidenza! Finché vedrò, in questa disastrata Chiesa post conciliare, un barlume di luce, pur misero che sia, voglio battermi fino in fondo, in favore di una ritorno alla fede delle origini. Qualche cosa già è cambiato: il Motu proprio di Benedetto XVI, la sua “ermeneutica della continuità” non sono la soluzione dei mali, ma potrebbero rivelarsi presto il primo sapiente passo verso quel ribaltamento in extremis che io auspico con tutto il cuore e da tempo. Ho speranza!
    Cordialità.

    Al di là.

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    1. Beh visto che sono qui, se Anna Rita mi permette, intanto ti rispondo io.
      Certo che se chiederai ad un confessore modernista di poter frequentare una Fraternità Cattolica è evidente che ti risponderà di no! E proprio dalla questo dovresti capire che non di buon confessore si tratta...
      Ma basta così poco per smontarsi?
      Quando si partecipa al rito Tridentino è ben difficile tornare indietro a meno che non si abbia davanti un sacerdote di comprovata santità...e di comprovata innocenza...e allora ogni tanto si può sorvolare...ma è ben difficile.
      Se hai vicino i Francescani dell'Immacolata puoi partire da loro che sono pienamente in comunione e fanno una Messa ottima, superando i tuoi problemi di "forza maggiore"...
      Se hai speranza, comincia a pregare il più che puoi perchè la Chiesa si ripulisca...prega in latino, con le preghiere di sempre.
      Un saluto

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    2. Caro "Al di là",
      mi ricordi molto, per la tua interiorità, qualcuno che scriveva nel blog, mesi fa...poi non è più intervenuto, e mi è mancato...ci eravamo anche scritti via mail; sicchè, per la grande somiglianza, quasi mi verrebbe d'istinto da dire: bentornato.... ;)

      Ma "al di là" delle mie impressioni, già una semplice firma va benissimo, se poi vuoi fare un account credo che tu debba aprire una mail con google, una "gmail" e tenedola aperta crearti il nickname su blogger. Spero di non aver detto sciocchezze, se qualcuno lo spiega meglio, lo ringrazio...

      Riguardo all'"Armata Brancaleone" e all'"eretico di turno", so bene che tu non lo pensi affatto e mai lo diresti, infatti lo dicevo io e cerco di spiegarmi:

      per "armata brancaleone" intendevo una realtà talmente più piccola, in numeri, rispetto a tutta la Chiesa, che fa un pò sorridere il pensiero che questa piccola "goccia di acqua pulita" che entri in un mare inquinato, con l'intento di pulirlo...è più verosimile se la gocciolina si sporchi, mescolandosi con il mare... (il rischio che sta correndo adesso l'Istituto del Buon Pastore).

      Sull'immagine dell'"eretico di turno", mi premeva chiarire che una realtà, per quanto santa e giusta sia, che pensi di "salvare" la Chiesa, incorre in un principio eretico, perchè la Chiesa può esser condotta e salvata solo da Nostro Signore e non da uomini. Al contrario mi appare come un pensiero supponente (se mai fosse fatto dalla FSSPX), imprudente a fronte di tutti i rischi possibili di "contagio" mentale, ed anche alquanto fantasioso, considerato che l'eventuale Prelatura personale le darebbe la possibilità di entrare nelle diocesi e nelle parrocchie più o meno quanto ci entra l'Opus Dei, cioè per niente: zero.

      Concordo con Ghergon circa il fatto di non consigliarsi con i Sacerdoti conciliari su certe scelte...perchè il "no" è troppo scontato. In questi casi, bisogna buttarsi, ascoltando il cuore. E forse, nonostante le ragioni "di forza maggiore", magari andare una volta ad una Messa Antica.. da solo.. di nascosto da tutti..e capire come l'anima la vive...e lasciarsi plasmare da QUELLA Grazia...forse non è impossibile. ;))

      E magari QUELLA Grazia potrebbe aiutarti molto a portare la fede autentica cattolica nell'amatissima "Chiesa disastrata" (non sono ironica), perchè l'unico ribaltamento possibile può venire dal concreto ribaltamento delle singole anime, comunciando dalle nostre.
      Ciao, carissimo ;)

      Elimina
    3. Al di là.

      Ringrazio il Sig.r Locatelli per i suggerimenti e i consigli.
      La mia preghiera è sempre e rigorosamente in latino, sia il Rosario sia la Corona angelica. Pure recito il "Pater noster" anche nel corso della Messa post conciliare, così come il "Domine, non sum dignus..." Tra l'altro mi rifiuto categoricamente di ricevere il Corpo di Cristo nelle mani.
      Le posso dire anche che Lei ha ragione: il rito Tridentino è una via senza ritorno!
      Tra parentesi, mi sono accorto che i tradizionalisti fanno molta paura! Non è poi così difficile comprenderne la ragione: il diavolo non teme forse l'acqua santa?
      Mi spiace di non poter essere più preciso, ma i problemi a cui accennavo sono... di ordine materiale.
      Quello che poi proprio mi stupisce è la cecità di Roma. Le Chiese sono spopolate, i giovani spariscono (nonastante le Messe bit, rock, pop, ecc.), le vocazioni crollano... e poi gli scandali! Ma è così difficile capire che qualcosa non va? E' così difficile? Bisogna proprio essere tonti forte forte!

      Al di là.

      Elimina
    4. Al di là.

      Ciao Annarita.
      Grazie per la dolcezza del tuo messaggio.
      E' la prima volta che intervengo su questo blog; forse questo Ti dispiacerà, perché non sono l'amico che Ti manca.
      Io non so che cosa succederà domani; ma so che le forze del male non prevarranno. Si, sono certo che la Chiesa tornerà immacolata, splendida, vigorosa, fedele secondo il volere del suo Signore! Forse io non vedrò questo nuovo mondo, ma il trionfo è scontato.
      Quanta insipienza nell'uomo: due atroci guerre mondiale non sono state sufficienti ad ammonire l'umanità!
      Questa sfortunata Chiesa post conciliare coltiva il culto dell'uomo... Dovrei dunque ammirare me stesso allo specchio e gloriarmi? Io, che con la mia disubbidienza, con la mia vergogna, con la mia povertà ogni giorno configgo i chiodi nelle mani di nostro Signore? Se avessi occhi tanto profondi da contemplare la mia miseria, morirei per lo sgomento! In quale inganno è caduta la Chiesa del concilio!

      Al di là

      Elimina
  4. Anna Rita, Gianluca, purtroppo in questi giorni ho poco tempo per partecipare ma è chiaro il mio sostegno, anzi la questione non si pone nemmeno.
    Quando un blog è nella Verità rifulgirà sempre di luce celeste al di là di tutto quello che vi accade intorno...
    I puerili scarabocchi dei soliti due troll anonimi sono solo spam da cestinare, evitiamo anche di leggerli!
    In alcuni casi deve essere chiaro che il livore sotteso è di chiara matrice luciferina...e questa ispirazione, va detto, alla fine danneggia solo chi vi soggiace.
    Attenzione.
    Anonimi o meno, bastian contrari, Spirito Santo vi spinge qui per imparare...imparate!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il mio commento andava qui sotto, scusate.
      Patrizia

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    2. Quale Patrizia? non lo vedo.
      CVCRCI

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    3. Scusa Patrizia,
      non lo trovo neanch'io...potresti ripostarlo, cortesemente? Ti ringrazio

      Elimina
    4. Tranquillo, Ghergon,
      i tuoi impegni sono sacrosanti...cioè sacri e santi.
      ;)))

      Elimina
    5. Abbiate pazienza, sono una zucca informatica. Eccolo.

      Ghergon dice bene: "Lo Spirito Santo vi spinge qui per imparare...imparate!" ed io rivolgo a noi questa esortazione: Lo Spirito Santo ci spinge qui per imparare...impariamo! perchè nessuno di noi è maestro, ma insieme, possiamo far maturare frutti copiosi a beneficio delle nostre anime. Voglio quindi condividere con voi queste bellissime parole di Papa Pio XI:
      "Sappiamo molto bene, Venerabili Fratelli, che vani sono tutti questi sforzi quelli della massoneria, degli atei e dei nemici di Dio n.d.r.), e che nell'ora da Lui stabilita "si leverà Iddio e si disperderanno i suoi nemici"...ma nondimeno, davanti a tanta empietà, a tanta rovina di tutte le più sante tradizioni, a tanta strage di anime immortali, a tanta offesa della Divina Maestà non possiamo, Venerabili Fratelli, non effondere tutto l'acerbo dolore che ne proviamo; non possiamo non alzare la Nostra voce e con tutta l'energia del petto apostolico prendere le difese dei conculcati diritti di Dio e dei più sacri sentimenti del cuore umano che Dio ha in assoluto bisogno... E' dunque necessario, Venerabili Fratelli, che instancabilmente "ci poniamo di contro qual muro per la casa d'Israele" (Ezech. XIII, 5), unendo anche noi tutte le forze nostre in un'unica e solida fronte compatta contro le malvagie falangi, nemiche di Dio non meno che del genere umano... Memori dunque della nostra condizione di esseri essenzialmente limitati e assolutamente dipendenti dall'Essere Supremo, ricorriamo innanzi tutto alla preghiera... Ma alla preghiera bisogna aggiungere anche la penitenza, lo spirito di penitenza, e la pratica della penitenza cristiana...Così c'insegna pure tutta la tradizione cristiana, tutta la storia della Chiesa: nelle grandi calamità, nelle grandi tribolazioni della Cristianità, quando era più urgente la necessità dell'aiuto di Dio, i fedeli, o spontaneamente o più spesso dietro l'esempio e le esortazioni dei sacri Pastori, hanno sempre posto mano a tutte le validissime armi della vita spirituale: l'orazione e la penitenza..."
      E visto che i sacri pastori, attualmente, poco esortano alla preghiera ed ancora meno alla penitenza, facciamo come suor Lucia ed agiamo con fervore, per il bene delle nostre anime ed ancor più, per il bene di tutte le anime. Non rimarremo delusi e come invitava San Paolo, ammasseremo carboni ardenti sulle teste di chi ci vuol male o semplicemente, di chi non ci vuole bene.
      Patrizia

      Elimina
  5. Penso che solo le posizioni nette sono in grado di strappare da un'indistinzione perniciosa con la quale non si ha alcun metro spirituale per rendersi conto di come, in realtà, vadano le cose nella Chiesa.

    Ecco perché le persone di un certo sapore non si sono mai messe in situazioni così scialbe e pericolose come quelle disponibili nel "menu" della Chiesa conciliare.

    La fraternità ha iniziato con posizioni nette e così cerca ancora di fare. Questa è la sua virtù principale e questa dev'essere pure quella di ogni fedele, pure se la fraternità venisse meno.

    Tuttavia tale virtù non è un "carisma peculiare" che potrebbe integrasi nei vari carismi della Chiesa conciliare, come vanno cianciando in Vaticano.

    La sua virtù non è altro che la pratica della tradizione della Chiesa.

    Per quanto si cerchi qualcosa di "loro" specifico, sinceramente, non lo trovo. Non sono un ordine religioso, non sono monaci, sono solo dei preti uniti in fraternità e retti da una prassi tale quale esisteva nella Chiesa prima del famoso "concilione".

    Cercare di far derubricare questa loro caratteristica a "carisma peculiare" (nel caso di un accordo con Roma) fa molto pensare e significa, per converso, prenderne le distanze a livello di Chiesa universale.

    Quest'iniziativa vuole, di fatto, rendere una posizione chiara e sanamente estrema, in una delle tante legittime posizioni, dissolvendone il potenziale sanante.

    E', allo stesso tempo, una "lezione" del Vaticano ai fedeli per indicare loro che qualsiasi scelta è solo una delle tante e non può esistere un'opzione più chiara e più sana di tutte.
    Una bella lezione di relativismo pratico, non c'è che dire!

    Paradosi

    RispondiElimina
  6. Mons. lefebvre e i sacerdoti della FSSPX non sono marziani sono solo la normalità, sono semplicemente cattolici e fanno ciò che un cattolico prima ora e sempre dovrebbe fare.
    Se metti un modernista in un pollaio sembra un genio!
    Così la FSSPX in mezzo ad una miriade di pseudo cattolici sembrano di un altro mondo!
    Dipende dal riferimento.
    CVCRCI

    RispondiElimina
  7. Ebbene, rischiando di essere trattato da mostro di firenze, polpotiano, erede di ceausescu, epigono di mcenroe, nipote putativo di pinochet ecc. ecc., insomma un gran cattivone brutto e antipatico peggio di kappler, ecco, dirò lo stesso la mia. Che è questa (oltretutto abbastanza semplice): ma non sarà che magari, gente che ha fatto di tutto per rovesciare platealmente la Fede Cattolica bimillenaria, che ha indetto un concilio nefasto, che ha messo dei framassoni in ogni angolo, che ha umiliato Vescovi e Sacerdoti fedeli alla Chiesa di sempre, ha abolito la inabolibile Messa di San Pio V sostituendola con un rito bastardo abbarbicato a un tavolaccio da Loggia, che si è proclamata allieva di Lutero, che ha ricevuto l'intero corpo del Bené Bérith, che ha petseguitato Padre Pio violando addirittura il confessionale, che ha partecipato a riti indù e vudù, che ha venduto al kgb i nomi dei Sacerdoti oltrecortina, che ha indossato le insegne del Sinedrio (o kahal o kehillà), che ha deposto la Tiara Pontificia, ecco dico io, non sarà che per caso questa gente, questi figuri vestiti di bianco magari siano stati degli impostori? É così inaccettabile porsi la domanda, e, in tutta onestà, rispondere che sì, dato che se vola come una papera, é bianca come una papera, depone uova e ha le zampe palmate, forse si può dire che in effetti è una papera, ecco allo stesso modo non sì può pensare che questi figuri siamo stati e siamo anti-papi, anti-cattolici e anti-cristi? Distintamente. Riccardo da Aosta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che lo si può pensare e quante volte lo si è pensato, predicarne la certezza rivela invece un giudizio temerario che sorvola ogni limite dottrinale conosciuto...e spetta a noi impegnarci in cotanta impresa?
      Non credo, nemmeno se si è teologi di genio.
      E' lo Spirito Santo che insegna e che un giorno insegnerà.
      Nel frattempo un nostro compito sicuro ed attuale è senz'altro la riparazione.
      Il tuo simpatico e preciso intervento è un quadretto da incorniciare! ;)

      Elimina
    2. Caro Riccardo da Aosta, se volessi trattarti come il mostro di Firenze, probabilmente dovrei considerarmi tale, perchè anch'io mi sono posta molte volte i tuoi dubbi. E' legittimo farsi certe domande di fronte allo scempio modernista ormai decennale, anzi, tutti i cattolici veramente tali avrebbero dovuto o dovrebbero porsi questi interrogativi, non per gioco al massacro, ma per amore verso Gesù e la Sua Chiesa. Ho studiato a lungo la Tesi di Cassiciacum, le sue basi, i suoi enunciati, le sue applicazioni pratiche e pur concordando in molte cose, dissento su altre ed in particolare, sui suoi effetti pratici, se così vogliamo chiamarli. In realtà, è temerario affermare la sede vacante del Trono di Pietro, seppur occupato materialmente e questo perchè manca l'ufficialità data dalla Chiesa Cattolica, l'unica autorizzata a dichiarare tale dato di fatto. E' il codice di diritto canonico che stabilisce questo, la legge della Chiesa. Tu potresti giustamente dirmi che "cane non mangia cane", che certamente degli impostori, se tali fossero, non condannerebbero sè stessi ed il proprio operato ed avresti ragione nel farmelo presente, ma ciò non cambierebbe ciò che la Chiesa stessa ha disposto. Io posso anche pensare che il papa sia in realtà un antipapa, ma non ne avrò mai la certezza finchè non sarà la Chiesa stessa a dirmelo. Nell'attesa quindi di una risposta, che un giorno sicuramente avremo, il nostro compito sarà quello di mantenere accesa la lampada della fede, di pregare e riparare, di combattere l'errore e di mantenerci degni agli occhi di Dio. Come vedi è già tanto, tantissimo...
      Patrizia

      Elimina
  8. Ehhhh, caro il mio Riccardo ! Tu tocchi un tasto delicatisssimo di cui ho già espresso idee.
    Anche io propendo per questa idea, ma nessuno di noi è certo e lo sarà mai a meno che un papa lo dica apertamente:"ebbene sì ero e sono massone e sono arrivato a comandare la Chiesa".

    Lefebvre ha lanciato il sasso con coraggio ma non ha avuto il coraggio (o forse ha avuto prudenza)di definire il papa eretico e la chiesa senza capo.

    Erano anche tempi d'inizio.Poi si è visto che il degrado e l'apostasia è peggiorata, quindi è più che lecito porsi questa domanda che non ha una risposta certa qui in Terra.
    Alcuni teologi hanno introdotto il concetto della sede vacante di Pietro, concetto detestato e temuto al tempo stesso.

    Perchè? Annunciare che la sede papale è priva di un vero capo, anche se dottrinalmente può essere valido, presuppone che prima o poi un consesso di vescovi elegga un papa...gran macello sortirebbe, poichè un altro consesso potrebbe eleggerne altro a sua volta.E i fedeli cattolici che farebbero?

    E' certo che la fraternità San Pio X rifugge questa dichiarazione terribile e densa di decisioni gravi e molto pericolose.

    Alcuni sacerdoti si sono schierati in questa direzione e li ammiro per il loro coraggio.
    La realtà ecclesiale è drammatica (detto persino da Ratzinger qualche giorno fa)dissoluzione e apostasia sono ovunque.

    Quindi, personalmente, ritengo che ogni decisione basata su presupposti logici, ma che vada verso il rispetto e l'obbedienza alla Tradizione, possa essere accettata e dia garanzie certo più valide del seguire il modernismo e le eresie rigettate più volte da papi e da concilii.

    Si possono così seguire e mettere in pratica le ammonizioni ed insegnamenti di Lerins e di Massimo il confessore, ben citati al momento giusto in questo blog; rimanendo così nel pieno cattolicesimo tradizionale ed ortodosso.

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    1. Caro Mardu,
      l'eventualità di un "papa massone" è da scartare a priori, perchè gli stessi massoni non lo vogliono:

      se si leggono gli scritti del Nibbius, capo dell'Alta Vendita, costui dice chiaramente che non dovrà mai andare al soglio "uno dei loro", perchè un giorno potrebbe, per ambizione, tradirli...preferiscono invece mettere "i loro" accanto al Pontefice, per condizionarlo, per corromperne gli ambienti circostanti...

      Il Papa che essi auspicano è sempre l'immagine di un uomo che, condividendo il pensiero generalmente invalso, appoggi la loro causa, credendo di appoggiare quella di Cristo, cioè contribuisca alla realizzazione dei loro piani senza neanche rendersene conto.

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    2. Un papa "utile idiota", insomma!

      Paradosi

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    3. Ma io comprendo benissimo questi dubbi, che credo siano piuttosto comuni tra cattolici tradizionali. Purtroppo - o per fortuna, non so - a me questi dubbi stanno passando, anche perché più rileggo la famosa Cum ex apostolatus officio più mi convinco che la rinuncia tacita, in certi casi addirittura simbolica (si pensi appunto al gesto di deporre la Tiara!!), è presente eccome... In ogni caso, e non è necessario quasi ricordarlo, resistenza sempre e ovunque al modernismo e al conciliarismo! Riccardo da Aosta

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  9. La situazione del Cattolicesimo è penosa anche perché gli ultimi pontefici hanno fatto ben poco per arrestare i suoi mali.

    Se avessero preso in mano la situazione energicamente, si sarebbe prodotto un forte scossone ovunque, di colpo sarebbero cadute foglie e rami secchi ma chi rimaneva avrebbe pian piano ricostruito tutto e, così, la Chiesa sarebbe pure stata governabile.

    Hanno preferito temporeggiare: Giovanni Paolo II diceva di sì a tutti o quasi!
    Ne è conseguito che ognuno si è sentito legittimato di tirare per la sua strada. Così oggi il Cattolicesimo non sa chi è (da tante identià che si ritrova) e il tutto è ingovernabile.

    Andiamo di certo verso un'implosione.

    Paradosi

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  10. Per quanto riguarda il massonismo di un Giovanni 23 o Paolo 6, sarà appena il caso di accennare alle loro frequentazioni, alle loro idee e alle simbologie che vollero veicolare... Ma qua il discorso sarebbe lunghissimo, e per non appesantire mi limito a segnalare gli ottimi volumi di Don Luigi Villa in materia, facilmente reperibili sul sito Chiesa Viva. Riccardo da Aosta

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  11. Il tradizionalista, a mio avviso, deve capire che la sua lotta non è tanto per una struttura esteriore (questa è utile nella misura in cui difende la fede) quanto per la sua stessa fede.

    Mons. Lefebvre ha sottolineato alcune cose molto importanti e ha spinto il singolo fedele ad uscire dalla passività verso l'autorità, quella passività che andava in un certo senso bene quando tutto funzionava nel Cattolicesimo.

    Il concilio di Trento, per combattere contro il protestantesimo, ha sottolineato il valore della tradizione e dell'autorità nella Chiesa.

    Con il CVII e il postconcilio la tradizione, di fatto, è stata stracciata mentre è rimasta in piedi l'autorità: "C'è la nuova messa dovete obbedire, ci sono i nuovi sacramenti li dovete prendere, c'è la libertà religiosa, l'ecumenismo ed Assisi, li dovete accettare".

    Ecco come si è prodotto un pervertimento per cui è necessario che i fedeli stessi ricordino alla gerarchia quali sono i veri fondamenti.

    La lotta del cattolico, dunque, non dev'essere tanto nel ristabilire l'autorità (quella c'è e si fa sentire soprattutto quando deve insegnare cose storte) ma ristabilire la tradizione a fondamento di tutto. Il senso della tradizione, infatti, è completamente sparito dal Cattolicesimo, evaporato, annichilito...

    E qui sbaglia, e di molto, chi pensa che tutto ciò sia più grande del singolo fedele, e che se la deve vedere solo Dio.

    Paradosi

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  12. Il Cattolico deve fare il suo dovere.

    Qual'è il suo dovere?

    Conoscere, amare, servire Dio e fare tutto a Sua Gloria a lode di tutto il Creato.

    In quel conoscere, in sintesi, il primo passo: studiare la Verità, la dottrina, il catechismo al meglio, in base alle proprie capacità, ai propri talenti.

    Se la vita sulla terra è esclusivamente una prova per la vita eterna, non potranno dunque mancare per Giustizia Divina gli strumenti dottrinali, le nozioni per non perdersi...e difatti Gesù ha donato 1958 anni di Magistero, nella CONSUETUDINE DELLA TRADIZIONE

    Acculturarsi cattolicamente è dunque un dovere di fatto: non esiste scienza umana, laurea, accademia, titolo umano etc etc, che possa valere un solo Rosario, o la conoscenza dettagliata del Catechismo, la Scienza delle scienze...

    Ma se già Monsignor Olgiati, solo per fare un illustre esempio, si lamentava ben prima del concilio dell'ignoranza catechetica generale che attanagliava gli uomini, oggi ne abbiamo "gustato" appieno i risultati.

    La Chiesa scippata...senza che nessuno abbia compreso.

    Il fatto fondamentale però è che la Chiesa Cattolica è gerarchica per volere di Cristo e non è una democrazia.

    Quindi il fedele non può dal basso lottare per ristabilire la tradizione appropriandosi di un autorità che non gli compete(!), con una dignità che non gli è data...tutto si risolverebbe in un' impropria e sterile lotta umana tra fazioni religiose, una democrazia...che qualcuno giustamente ha ribattezzato demono-crazia...e difatti il divide et impera è il sigillo del demonio.
    E allora cosa deve fare il cattolico?
    Grande apostolato, certo, ma non potrà mai far da sè, l'uomo da sè non può nulla, perchè nulla è...ma dovrà sempre chiedere l'intervento di Colui che tutto può, del Mediatore, di Gesù...della Corredentrice, la Vergine Maria.

    E' dall'alto che deve partire l'intervento, dall'alto che deve scendere la Grazia atta a purificare e restaurare la Società di Cristo.
    Perchè solo Dio può fare questo, Lui ristabilisce.
    E a noi spetta chiederlo, con l'unico mezzo che ci è stato dato: la fervente preghiera
    La preghiera e la riparazione, ecco le chiavi di tutto.
    Chi prega con Fede, con devozione, con intensità, con fiduciosa perseveranza in grazia di Dio, tutto ottiene.
    E allora una volta impetrato l'intervento del Signore, dal Vicario ripartirà la salvezza.
    Dal vertice.
    Non dalla base.
    "Santo" Lefebvre giustamente ha tenuto accesa la fiamma della tradizione tra i fedeli, ma questi solo uniti in preghiera e nella Fede di sempre avranno degni risultati nell'unione della Comunione dei Santi poichè la Chiesa militante non può agire distaccata dalla Chiesa purgante e dalla Chiesa trionfante...
    E la preghiera e la riparazione CATTOLICA da troppo, troppo tempo mancano...

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