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mercoledì 11 aprile 2012

SI VA FORSE VERSO L'ABOLIZIONE DELLA BLASFEMA LITURGIA NEOCATECUMENALE? Staremo a vedere gli svilippi.....

 Si spera che queste informazioni di Magister, che sappiamo persona seria e bene informata, siano attendibili...
È la messa secondo il rito del Cammino neocatecumenale. Benedetto XVI ha ordinato alla congregazione per la dottrina della fede di esaminarlo a fondo. La sua condanna pare segnata

di Sandro Magister

ROMA, 11 aprile 2012 – Con una lettera autografa al cardinale William J. Levada, Benedetto XVI ha ordinato alla congregazione per la dottrina della fede di accertare se le messe dei neocatecumenali sono o no conformi alla dottrina e alla prassi liturgica della Chiesa cattolica. Un "problema", questo, che il papa giudica "di grande urgenza" per tutta la Chiesa. Benedetto XVI è da tempo in allarme per le modalità particolari con cui le comunità del Cammino neocatecumenale celebrano le loro messe, il sabato sera, in locali separati. A far crescere in lui l'allarme è stata anche la trama ordita alle sue spalle in curia lo scorso inverno, di cui www.chiesa ha dato conto nei seguenti servizi: > "Placet" o "Non placet"? La scommessa di Carmen e Kiko (13.1.2012) > Diario Vaticano / Ai neocatecumenali il diploma. Ma non quello che si aspettavano (23.1.2012) Era accaduto che il pontificio consiglio per i laici presieduto dal cardinale Stanislaw Rylko aveva predisposto il testo di un decreto di approvazione globale di tutte le celebrazioni liturgiche ed extraliturgiche del Cammino neocatecumenale, da rendersi pubblico il 20 gennaio in occasione di un previsto incontro del papa con il Cammino. Il decreto era stato redatto su indicazione della congregazione per il culto divino, presieduta dal cardinale Antonio Cañizares Llovera. I fondatori e leader del Cammino, Francisco "Kiko" Argüello e Carmen Hernández, ne furono informati e anticiparono festanti ai loro seguaci l'imminente approvazione. Il tutto all'insaputa del papa. Benedetto XVI venne a conoscenza del testo del decreto pochi giorni prima dell'incontro del 20 gennaio. Lo trovò sconclusionato e sbagliato. Ordinò che fosse cancellato e riscritto secondo le sue indicazioni. (e se fosse vero questo rimane comunque grave)
 
 Infatti, il 20 gennaio, il decreto che fu promulgato si limitò ad approvare le cerimonie extraliturgiche che scandiscono le tappe catechistiche del Cammino. Il papa, nel suo discorso, mise in chiaro che solo queste erano convalidate. Mentre a proposito della messa impartì ai neocatecumenali una vera e propria lezione – quasi un ultimatum – su come celebrarla in piena fedeltà alle norme liturgiche e in effettiva comunione con la Chiesa. In quegli stessi giorni Benedetto XVI ricevette in udienza il nuovo arcivescovo di Berlino, Rainer Maria Woelki, uomo di sua fiducia, che di lì a poco avrebbe fatto cardinale. Woelki gli parlò tra l'altro proprio delle difficoltà che i neocatecumenali creavano nella sua diocesi, con le loro messe separate del sabato sera, officiate da una trentina di sacerdoti appartenenti al Cammino. Il papa chiese a Woelki di fargli avere un appunto scritto sulla materia. Il 31 gennaio Woelki gli inviò una lettera con informazioni più dettagliate. Pochi giorni dopo, l'11 febbraio, il papa inoltrò copia di questa lettera alla congregazione per la dottrina della fede, assieme alla sua richiesta di esaminare al più presto la questione, che "concerne non soltanto l'arcidiocesi di Berlino".
 La commissione d'esame presieduta dalla congregazione per la dottrina della fede si sarebbe dovuta avvalere, secondo le indicazioni del papa, della collaborazione di altri due dicasteri vaticani: la congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, e il pontificio consiglio per i laici. E così è stato. Il 26 marzo, nel Palazzo del Sant'Uffizio, sotto la presidenza del segretario della congregazione per la dottrina della fede, l'arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, gesuita, si sono riuniti per un primo esame della questione i segretari degli altri due dicasteri – per il culto divino l'arcivescovo Augustine J. Di Noia, domenicano, e per i laici il vescovo Josef Clemens – e quattro esperti da loro designati. Un quinto esperto, assente, dom Cassiano Folsom, priore del monastero di San Benedetto a Norcia, inviò per iscritto il suo parere. I giudizi espressi sono stati tutti critici delle messe dei neocatecumenali. Molto severo è risultato anche quello che la stessa congregazione per la dottrina della fede aveva chiesto, prima della riunione, al teologo e neocardinale Karl J. Becker, gesuita, professore emerito alla Pontificia Università Gregoriana e consultore del dicastero. Il dossier predisposto per la riunione dalla congregazione per la dottrina della fede comprendeva la lettera del papa dell'11 febbraio, la lettera del cardinale Woelki al papa nell'originale tedesco e in versione inglese, il parere del cardinale Becker e una traccia per la discussione nella quale si metteva esplicitamente in dubbio la conformità alla dottrina e alla prassi liturgica della Chiesa cattolica dell'art. 13 § 2 dello statuto dei neocatecumenali, quello con cui essi giustificano le loro messe separate del sabato sera. In realtà, il pericolo temuto da Benedetto XVI e da molti vescovi – come risulta dalle numerose denunce pervenute in Vaticanoè che le modalità particolari con cui le comunità neocatecumenali di tutto il mondo celebrano le loro messe introducano di fatto nella liturgia latina un nuovo "rito" artificialmente composto dai fondatori del Cammino, estraneo alla tradizione liturgica, carico di ambiguità dottrinali e fattore di divisione nella comunità dei fedeli. Alla commissione da lui voluta, il papa ha affidato il compito di accertare la fondatezza di questi timori. In vista di decisioni conseguenti. I giudizi elaborati dalla commissione saranno esaminati in una prossima riunione plenaria della congregazione per la dottrina della fede, un mercoledì – una "feria quarta" – della seconda metà di aprile.

43 commenti:

  1. Grazie della splendida notizia che lascia un po' di respiro di speranza, in mezzo alla devastazione che si vede ogni giorno nella Chiesa.

    Spero in una bocciatura solenne della mensa neocatec. che sarebbe una sana mazzata di risveglio per quelli irretiti ancora dalla rappresentazione giudaico-luterana della setta.

    Oltre a tutto, una liturgia non propriamente ortodossa, dovrebbe anche far riflettere, papa e vescovi, che non può essere altro che espressione delle idee di base che la animano...Sarebbe logica deduzione, ma la logica, si sa, ora latita ad ogni livello.

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  2. Ottimo, ha fatto benissimo Papa BXVI a SBUGIARDARE la pseudoliturgia dei neocat!
    PERO' CHE STIA IN GUARDIA E ATTENTO, PERCHE' I VERI SUOI NEMICI SONO NELL'EPISCOPATO!
    BlaisePascal

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  3. Speriamo che il santo padre si ricreda, speriamo che non tocchi la messa neocat che esprime il carisma di kiko, speriamo e preghiamo....

    Pasquale

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    Risposte
    1. Una domanda a Pasquale da un "ignorante" in cammino (non neocat.) : ma - secondo lei - la Divina Liturgia deve celebrare il Sacrificio e la Resurrezione di Dio o esprimere il carisma di un povero peccatore, che si chiami Kiko o dir si voglia?

      Per favore risponda, è importante - soprattutto per voi - capire chi state servendo

      In pace

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    2. Cosa fa ancora qui il Pasqua-luccio mentitore che dice che non scriverà più e ricompare per ossessione masochista?

      Non farti del male ,Pasqualuccio, non farci divertire ! Non sta bene!

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  4. Caro Anonimo (sono anonimo anch'io, ma Lei poi si firma "Pasquale")... Io appartengo alla Chiesa cattolica, quella che celebra la S. Messa con il rito introdotto da Paolo VI. Non faccio parte, per tanto, della schiera dei seguaci della Fraternità di San Pio X. Ora mi permetto di chiedere a Lei, gentile Sig. Pasquale: cosa significa quanto Lei scrive? Il suo Salvatore è Gesù Cristo o il Sig. Kiko? (per cortesia, usiamo le maiuscole! Esprimono rispetto e correttezza!) Per quale ragione si preoccupa del carisma del fondatore del Cammino Neocatecumenale, quando qualunque buon cristiano dovrebbe fare sue le parole di San Giovanni Battista: "io devo dimunuire, Lui (riferendosi a Cristo) deve crescere". Per quale ragione il carisma del Sig. Kiko dovrebbe aver posto nella celebrazione della S. Messa? Egli è forse un Corredentore? Io davvero non comprendo! Fosse anche il Sig. Kiko il più santo tra i Santi (potrebbe anche esserlo!), il punto di riferimento di ogni credente (e in primo luogo anche del Sig. Kiko) è sempre e solo il "carisma" del Cristo! Un grande abbraccio fraterno a Lei, Sig. Pasquale e un augurio di buona salute di tutto cuore!

    RispondiElimina
  5. Forza, Benedetto XVI! Non vedo altra speranza - se si hanno davvero a cuore le sorti della nostra povera Chiesa e un certo graduale ritorno verso la retta via, contro la deriva cui si andrebbe probabilmente incontro, vista la "qualità" di tanta parte dell'alto clero odierno - che quella di un ancora lungo pontificato del Santo Padre attuale. Purtroppo l'età e gli anni che passano non giocano a suo favore. Staremo comunque a vedere, e che il Signore ci assista.
    Tommaso Pellegrino - Torino

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  6. La liturgia è culto a Dio ma il carisma di Kiko consiste nell'averle dato una forma perché sia fatta in spirito e verità, perché i cristiani si sentano veramente tali, bisognosi del perdono del Padre, e non gente che si autogiustifica.
    Perciò la Messa neocat ha questo spirito semplice e umile di lode all'unico Padre. Sacrificare questo spirito per paura di eresie inesistenti è, secondo me, svuotarla dal carisma che Kiko ha dato ad ogni cosa nel nc, messa compresa. Per questo spero che il papa non faccia quest'errore e che venga ben consigliato per il bene del Cammino e della Chiesa.
    Preghiamo per questo!

    Pasquale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pasquale, o chiunque tu sia...
      il tuo post è una mistificazione colossale.
      La Santa Messa Cattolica, intendo l'unico rito cattolico, cioè quello precedente al '69, è l'atto di culto a Dio le cui coordinate ci sono state lasciate da nostro Signore Gesù Cristo, che operò questo sublime miracolo della Sua perenne Presenza reale sulla terra prima della Sua Passione e morte. Non credo proprio che un atto di Nostro Signore manchi di "spirito e verità" e che lo stesso Signore Gesù dovesse aspettare Kiko Arguello che gli insegnasse a pregare in spirito e verità. Spero che tu ti renda conto della grave sciocchezza che hai detto.

      Se poi questo cosiddetto spirito "sincero" che tu credi di scorgere nell'eucarestia neocatecumenale, ci fosse anche veramente, per lo meno per i piccoli in buona fede, questo non ti autorizza, con la solita supponenza kikiana, a pensare e sostenere che chi partecipi alla vera liturgia cattolica preghi meno "in spirito e verità", quindi sia meno autenticamente cristiano, meno cosciente dei propri peccati, meno "bisognoso di perdono", o addirittura tendente ad "autogiustificarsi". Qui siamo veramente al ridicolo!

      Credo seriamente che quell'uomo metta in pericolo le facoltà mentali di chi lo ascolta...Tu dici che l'eucarestia è una lode all'unico Padre, e poi sostieni che nell'eucarestia neocat le eresie soono inesistenti. Ne hai appena pronunciata una! La Messa NON E' UN ATTO DI LODE ALL'UNICO DIO, primo perchè Dio NON E' UNICO MA E' TRINO, e nell'atto di culto sono compresi anche il Figlio e lo Spirito Santo. Secondo perchè non è un atto di lode, ma un Sacrificio espiatorio, propiziatorio, lautretico, impetratorio e redentivo per gli uomini.

      Al contrario invece, quello che tu chami "carisma" di Kiko, il quale non si è inventato nulla perchè la Messa cattolica conteneva già tutto quello che lui crede di averle dato, la svuota proprio delle sue principali caratteristiche appena elencate, snaturandola, togliendole la sua natura redentivae di salvazione, trasformandola in una caricatura di sedèr pasquale ebraico che non c'azzecca nulla con la Nuova ed eterna Alleanza fondata sul Sangue prezioso del Figlio di Dio, Dio come il Padre.

      Per questo spero che torni in te, abbandoni il kikismo e ti converti al cattolicesimo, fuori del quale noon c'è salvezza.

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    2. Siete solo dei cristiani "della domenica"!

      Pasquale

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    3. E voi del sabato sera.........
      saluti a john travolta!
      CVCRCI

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    4. Ecco.....caro Pasquale o come ti chiami,
      questa tua ultima frase conferma perfettamente quello che ti ho risposto nel primo capoverso:
      avete il giudizio incorporato, avete bevuto avidamente tutto il giudizio negativo e terribile che Kiko nutre verso la Chiesa di Cristo e che vi ha inoculato come un veleno mortale.

      Avete assorbito tutto il suo odio (è proprio il caso di dirlo) verso la Chiesa(che vi ha instillato già dalla seconda catechesi iniziale, quando dice che "la pastorale cattolica sacramentale HA FALLITO, perchè in chiesa non va più nessuno, e quindi serve la sua pastorale di evangelizzazione, col fine di neocatecumenalizzare tutte le parrocchie") ed avete aderito al suo pensiero eretico di ergersi a riformatore e salvatore della Chiesa, e vi siete convinti che l'unico cristiano sia Kiko e quelli che seguono lui. E non riuscite neanche a capire che questi pensieri esclusivisti che vi sono stati inculcati, hanno qualcosa di fortemente malato, di patologico, che tecnicamente si chiama "delirio paranoide".

      Sì, Pasquale, pensare "noi soli siamo i veri cristiani, tutti gli altri sono cristianucci della domenica" è un pensiero paranoico (anche contrario a San Paolo che dice "ognuno consideri gli altri superiori a se stesso"), denota esaltazione di se', stato di fanatismo scollegato dalla realtà, e spirito settario.

      Diffidate, vi supplico, da chi vi mette in testa queste balordaggini, solo per moltiplicare gli adepti, ed aderite alla vera dottrina di Gesù, perchè in questi pensieri non c'è nessuna umiltà, nessuna semplicità, nessuno spirito di lode, nessuna attitudine a porsi davanti a Dio "in spirito e verità".

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    5. Si dimostra sempre più che avevo ragione, ma ragione di carità, a suggerire a Pasqualuccio e soci di trovare un bravo psichiatra,(mi fu suggerito che basti anche uno psicologo, ma ci vuole anche una terapia farmacologica all'inizio...)cristiano!

      Ovviamente tale suggerimento, come ogni suggerimento sincero ed amoroso,ai tempi nostri di "misericordia alla Roncalli" viene considerato spregevole e frutto di superbia.

      Ma la gravità delle affermazioni del supposto Pasquale sono tali e così frutto evidente di inoculazione ossessiva, e di mancanza di libertà di pensiero, che una cura drastica è necessaria, per lui e per tutti quelli che pensano come lui!

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  7. Caro anonimo del rito rifotmato, lei parla di rispetto ma ipocritamente dice di non essere un seguage di Mons. lefebvre o della FSSPX, come se qui ci fossero seguagi di un eretico come kiko mancando di rispetto a loro ed a noi.
    Io, personalmente lo scrivo piccolo perchè non è un nome ma un diminutivo e l'avrei scritto piccolo ugualmente perchè non ho rispetto per chi travia le anime delle persone e le instrada verso l'inferno, il termine seguage è più consono alla setta NC e non ai cattolici come noi che seguiamo Cristo e la Chiesa Cattolica di cui Mons. L. è solo un normale vescovo che appare chissà chi perchè è rimasto uno dei pochi ad essere cattolico, in altri tempi sarebbe stato un perfetto sconosciuto al mondo.
    Il rispetto o osservanza non si deve a tutti indistintamente e soprattutto a chi compie il male!
    Se vuole il rispetto inizi con un Vescovo della Chiesa cattolica costituito in autorità che ha sempre governato per il bene e si comporti anche lei da cattolico, ad esempio abbandonando la messa massonico protestante!
    CVCRCI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi perdoni Stefano,
      premesso che non sono l'anonimo a cui Lei fa riferimento nella sua risposta, ma volevo chiederLe : se uno fosse impossibilitato a partecipare ad altro tipo di Messa che non sia quella conciliare, perchè nella zona in cui abita non ci sono altri tipi di Liturgia, sarebbe per questo meno cattolico? Sarebbe come dire che chi non ha conosciuto Dio non per sua colpa, sarebbe automaticamente condannato. Non pensa di aver espresso un giudizio ingiusto?
      In pace e con stima

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    2. Ah ce risemo co sta ignoranza invincibile...
      1) Io parlavo proprio di lei infatti ho specificato che parlavo del rispetto e del rito riformato che non è quello eretico del NC.
      2) riguardo a chi non conosce Dio, oggi mi deve spiegare chi non lo conosce? solo quelli che non vogliono
      3) Come lei ben saprà può chidere al suo Vescovo di celebrare la Santa messa Cattolica con il rito del 1962 formando un gruppo stabile, visto che lei non sostiene gruppo che si oppongono alla messa di PVI le servono altre due persone (deutches liturgische Institut)per formare un gruppo stabile se ha famiglia ha rsiolto il problema nessuno è impossibilitato finchè non ha il niet del vescovo e può ricorrere all'ED, mentre così mi sembra che lei abbia una giustificazione.
      4) Quale giudizio? a cosa si riferisce alla messa protestante? non sono io che lo dico ma i fatti, ho detto forse che lei è meno cattolico? No,Ho parlato forse di ignoranza invinicbile?No
      sono tutte cose che ha scritto lei e se vuol approfondire l'argomento ignoranza invincibile possiamo farlo, perchè è proprio un argomento ridiciolo nel 2012!
      Saluti
      CVCRCI

      Elimina
    3. Gent. Sig. Gavazzi, Le chiedo di scusarmi (sono l'anonimo del rito riformato). Credo di capire di averLa involontariamente offesa, nell'uso della parola "seguace", che, in effetti, Lei percepisce, giustamente, come ricca di significato negativo. Devo essere sincero, non ho prestato dovuta attenzione al linguaggio. Di questo Le chiedo nuovamente scusa. Non credo di essere un ipocrita. Come non credo affatto che la FSSPX sia eretica. Questo, mi creda, non lo credo affatto. La ringrazio sinceramente per l'esortazione a "comportarmi da cattolico", di cui terrò conto nel dovuto modo. La prego comunque di non definirmi ipocrita. Quanto poi allo scrivere le lettere maiuscolo per rispetto... non spetta a me giudicare coloro che sono i miei interlocutori, anche quando sono nella intima convinzione dei loro errori. Quindi offro sinceramente il mio rispetto anche al Sig. Pasquale, che ritengo un po' fuori strada, visto che la vicenda umana del Sig. Kiko non può certo paragonarsi al magistero bimillenario di Santa Madre Chiesa. Sarebbe a dire che la Chiesa non ha trovato forma fino al ventesimo secolo? (Perdonerà la mia sincerità il Sig. Pasquale!) Scusandomi ancora con Lei, Sig. Stefano, per l'involontaria offesa, mi permetta di dichiarare stima nei confronti di Lei e della FSSPX. Laus Deo.

      Elimina
    4. Non si deve scusare con me per me non è un problema, però lei dice di comportarsi da cattolico e poi però agisce come un non cattolico, perchè se non si fa distinzione tra bene e male allora Cristo non è Dio, coloro che perseverano nel male vanno corretti e finchè sono nel male agiscono male e non gli si deve rispetto, visto che Annarita mi ha dato l'Ok adesso le dico cosa è il rispetto poi lei può continuare a fare ciò che vuole, qui, in questo blog noi amiamo cristianamente tutti ma amiamo prima di tutto Cristo che è Via Verità e vita.

      IL RISPETTO

      Le virtù si distinguono in base al loro oggetto.
      Ma l'oggetto dell'osservanza non è distinto dall'oggetto della pietà. Infatti Cicerone [De invent. 2, 53] afferma che "il rispetto consiste nell'ossequio e nella deferenza che vengono usati verso uomini superiori in dignità".
      Ma anche la pietà presta ossequio e deferenza ai genitori, che sono superiori in dignità.
      Quindi l'osservanza, o rispetto, non è una virtù distinta dalla pietà.
      Come si è già notato [q. 101, a. 1], le virtù vanno distinte seguendo i medesimi gradi di dignità delle varie persone alle quali dobbiamo qualcosa.
      Il rispetto o osservanza “consiste nell'ossequio e nella deferenza che vengono usati verso uomini superiori in dignità". (Cic. De inv. 2,53) ma la dignità è un valore o meglio una qualità che si aggiunge all’ente, in questo caso la persona ed è suddivisa in ontologica e morale.
      In quanto dignità naturale, cioè della natura umana, tutti siamo costituiti in eguale dignità, si deve più rispetto ad un uomo che ad un cane (vallo a dire agli animalisti), poiché l’uomo è costituito in una dignità superiore da Dio, questo aspetto riguarda l’essere.
      La dignità morale appartiene, invece, alla persona e dipende dalle sue azioni e riguarda l’agire.
      Il rispetto è una virtù, facente parte della giustizia, virtù cardinale.
      Come tutte “le virtù vanno distinte seguendo i medesimi gradi di dignità delle varie persone alle quali dobbiamo qualcosa”(ST pII q 101 a1 r).
      Ma non dobbiamo qualche cosa alla dignità della natura umana, ma alla dignità della persona umana che comprendere la dignità ontologica e morale insieme.
      Ora se una persona persegue il male o mette in atto comportamenti che non hanno come fine il bene, perde questa dignità, semmai fosse costituita come autorità e colui che deve rispetto non è tenuto ad averne.
      Se si dovesse avere rispetto di tutti gli uomini, tra cui e compreso anche l’onore, si dovrebbe portare rispetto ed onore anche ai seguaci di satana o a satana stesso, la cui dignità naturale è superiore a quella dell’uomo, essendo costituito come entità intellettiva, ma la sua malvagità distingue gli atti della sua persona e la sua dignità, che infatti diciamo decaduta.
      Quindi non si deve rispetto a tutti!
      Con questo ragionamento perverso è stato permesso agli uomini di spargere l’errore attraverso il falso concetto di dignità umana e conseguentemente di libertà “religiosa”.
      Tanto era dovuto.
      CVCRCI

      Elimina
    5. Sono il solito anonimo del rito riformato.
      Gent. Sig. Stefano, devo confessarLe che ho apprezzamento verso di Lei. Anche se io ho imparato a scrivere dissimulando il mio temperamento (il che non è necessariamente una conquista), Le posso assicurare che non siamo tanto distanti l'uno dall'altro. La ringrazio pertanto per la risposta. A proposito dell'applicazione del Motu Proprio di Benedetto XVI: non è inusuale che un nutrito gruppo di fedeli si veda opporre un netto rifiuto, comunque e in ogni caso, alla richiesta di poter assistere alla S. Messa di sempre. D'altra parte, conoscendo i pasticci liturgici di molti sacerdoti, non oso immaginare cosa potrebbe riuscire, se si cimentassero nell'officiare una S. Messa con il rito preconciliare! Tornando a noi, trovo puntuale la sua delucidazione sul valore del rispetto. Da parte mia posso dirLe soltanto una cosa: Lei ed io siamo tenuti, per fede nelle parole del nostro Maestro e Signore, a denunciare l'errore, ma dobbiamo astenerci dal giudizio sul singolo individuo. Come si possa adempiere al primo e al secondo compito congiuntamente, sinceramente, mi sfugge! Come si possa amare i propri nemici, pur rimanendo fermi nella condanna delle loro credenze, pure mi fugge! Se poi si possa amare senza rispettare, io non lo so! Certo, Lei ed io possiamo mandarci pubblicamente e reciprocamente a "tal paese" e poi, nell'intimo della nostra stanza, pregare l'uno per l'altro! Come poi si possa schierarsi contro gli eretici porgendo l'altra guancia... proprio non lo capisco. Una cosa però so per certo: tutti, nessuno escluso, siamo racchiusi nell'errore: chi in un modo, chi nell'altro. Tanto per fare un esempio, se mi è concesso: la gent.e Sig.a A. Rita cade in errore quando scrive che "Dio non è unico ma Trino". Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono una cosa sola. Vicevera la nostra religione cattolica sarebbe politeista. Il Mistero Trinitario consiste proprio in questo, nell'unicità delle Tre Persone Divine (si tratta probabilmente di una svista nella concitazione dello scrivere). Poi bene dichiara la stessa Sig.a A. Rita quando sostiene che la S. Messa è un Sacrificio. E qui son dolori, perché il rito riformato, oramai, sembra davvero completamente dimentico di questo fondamento. Come può comprendere, caro Sig. Stefano, non sono certo un sostenitore del messale di Paolo VI. Laus Deo.

      Elimina
    6. Sig. anonimo non posso condividere tutto ciò che lei ha scritto, perchè quello che lei sostiene avvalora un modo modernista di comportarsi verso l'errore, tengo anzitutto a sottolineare che io non giudico la persona nella sua natura ma l'azione che moralmente è ben visibile ed è questa che va condannata, pur non sapendolo lo ha fatto anche lei con Annarita, ha analizzato una frase (in questo caso una svista lo posso ben dire) ed ha detto che è errata, bisogna amare il prossimo in quanto cretaura del Signore e nella sua natura che è buona ma condannare gli atti moralmentecattivo, altrimenti tutto diventa buono e questo purtroppo è la realtà dei fatti.
      C'è poi da distinguere l'eresia dall'errore in entrambi i casi si deve amare la natura umana non l'errore e la correzione è giàatto di carità.
      Bisogna farla finita con l'errato concetto di giudizio con questa storia l'errore non si condanna mai, nel caso di kiko:
      1)Lui insegna degli errori consapevolmente e con ostinazione:errore di eresia
      2)Pone in atto azioni contro la fede cattolica non finalizzati al bene quindi i suoi comportamenti sono malvagi e non meritevoli di rispetto
      3)Deve essere amata la sua natura e pregare affinchè si converta
      Riflettiamo sull'esempio di satana è stato costituito da Dio in superiorità (e la sua natura è buona!) ma nessuno di noi si sogna di rispettarlo o di amarlo, per analogia vale per gli uomini.
      Ecco come si può amare la persona e condannare i suoi errori, possiamo definirla disgraziata (senza grazia), ricordando il nostro stato prima di loro amare ciò che è buono in loro (la natura) rigettando il male e pregando perchè dalla disgrazia giungano alla Grazia.
      Per quanto riguarda la Santa Messa ha provato col vescovo? Ha detto no?
      Ricorra all'Ecclesia Dei, ricordi che lex orandi è lex credendi, mi spiace ma nella messa NO la lex orandi non è la stessa chiunque ce lo dica.
      Combatta per ottenere la messa, Cristo la ricolmerà di grazie, ognuno di noi ha il suo compito.
      Sempre suo in Cristo
      CVCRCI

      Elimina
    7. "A. Rita cade in errore quando scrive che "Dio non è unico ma Trino". Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono una cosa sola. Viceversa la nostra religione cattolica sarebbe politeista. Il Mistero Trinitario consiste proprio in questo, nell'unicità delle Tre Persone Divine "

      Mi spiace anonimo...
      ma è lei che si sbaglia: la Dottrina Trinitaria è chiara e parla di UNICITA' DELLA NATURA DIVINA, ma di MOLTEPLICITA' DELLE PERSONE. Non si tratta di una sola Persona con tre sostanze diverse (paternità, figliolanza, santità), ma di TRE PERSONE DISTINTE E DIVERSE FRA LORO, CHE HANNO LA MEDESIMA SOSTANZA DIVINA. La dottrina dice "uguali e distinte", laddove UGUALI significa che tutte e tre sono DIO, sono di natura divina, e "DISTINTE" che appunto sono una diversa e distinguibile dall'altra. L'unicità consiste solo nell'uguaglianza della dignità divina, non nel fatto che siano una sola persona. Che poi formino una sola unità DI AMORE, CIOE' CHE SIANO TALMENTE UNITE DA AMORE DIVINO DA MUOVERSI ED AGIRE SEMPRE INSIEME, su questo non ci piove. Mi spiace per lei, ma se questo significa - secondo lei - che i cristiani sarebbero politeisti, beh allora lo siamo (ma non è così), perchè noi adoriamo il vero Dio, che è UNO NELLA DIVINITA', ma TRINO nel numero delle PERSONE DIVINE.

      E non a caso ho voluto precisare questo di sopra, perchè il più grande inganno di questi tempi, che ci accomuna pericolosamente al vecchio ebraismo e peggio ancora al Giudaismo, è proprio il monoteismo giudaico, che nulla a che fare con la Rivelazione di Dio che ci ha dato Gesù Cristo Signore, il quale è stato fatto ammazzare dai giudei proprio per aver detto di essere Dio anche Lui, oltre a suo Padre, Dio come suo Padre. Cioè una seconda persona divina oltre a quella del Padre.

      E non a caso l'ho detto perchè nella dottrina giudaizzata dei neocatecumenali, c'è purtroppo questo ritorno al monoteismo giudaico, che necessariamente nega la triplicità della Santissima Trinità(si vada a rileggere nel blog l'articolo contro le eresie sulla Trinità di Kiko Arguello)e fa passare l'eucarestia come un atto di lode all'unico Dio (che secondo il monoteismo sarebbe solo il Padre), in cui Cristo figura solo come un mediatore fra Dio e l'uomo, quando invece essendo Dio Lui stesso l'atto laeutretico del Sacrificio(cioè di adorazione completa) è rivolto anche al Figlio, il quale non solo come Uomo si è immolato sulla Croce, ma anche e soprattutto come Dio.

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    8. Gent.ma Sig.a A. Rita, La ringrazio per la sua puntuale e utile precisazione. Siamo perfettamente concordi sulla dottrina trinitaria. Unica sostanza divina e tre persone distinte; perfetto! Mi permetto però di farLe un'appunto, ammettendo, se vuole, una mia ignoranza: semplicemente non sapevo che la teologia del Cammino fosse pure antitrinitaria. Lo apprendo ora grazie alla sua solerzia. E dopo la sua precisazione, mi risulta comprensibile il suo pensiero. Io non sono affetto da monoteismo giudaico o altra stramberia del genere; e proprio per questo il suo scritto mi è parso uno svarione dovuto (come ho sottolineato) alla foga nello scrivere! Nemmeno mi sogno di definire la fede cattolica politeista e avevo per certo la stessa cosa riguardo a Lei. Forse non ho espresso correttamente il mio benevolo appunto - me ne scuso - ma La prego (e Vi prego) di non prendere ogni affermazione come un possibile attacco alle Vostre posizioni. Non è infatti così. Se Lei avrà la pazienza di rileggere la successione dei miei interventi, comprenderà che l'unica ragione per la quale mi sono intromesso era motivata dalla volontà di esprimere disappunto nei confronti delle posizioni espresse dal Sig. Pasquale. Di seguito mi sono beccato dell'iprocrita, sono stato tacciato di comportamento non cattolico - va benissimo, non c'è problema: anzi, d'ora in poi mi presenterò con lo pseudonimo di "ipocrita del rito riformato" che pure mi piace! - Forse ha ragione il Sig. Stefano, che pure ringrazio per la sua risposta: sono probabilmente contagiato dal modernismo religioso. Se è così, sappia, Sig. A. Rita , che sto adoperandomi per correggermi. Però, abbia fiducia che i miei interventi non provengono dal proposito di contestare Lei, o il Sig. Stefano. Figuriamoci poi se era mia intenzione esprimere un giudizio su di Lei, Sig. A. Rita. Mi piacerebbe anzi risuscire nell'intento di conoscervi meglio, dialogando piacevolmente con voi! Vi abbraccio. Un salutone.

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    9. Tranquillo, anonimo...
      non c'è assolutamente nulla di personale nelle mie risposte verso di lei...se a volte può riscontrare una certa vivacità nell'espressione o nei contenuti che si usano, non lo attribuisca ad una volontà di polemica con l'interlocutore, ma solo alla preoccupazione che temi di primaria importanza come quelli dottrinali, siano evidenziati in modo chiaro ed ortodosso per chiunque legga, passando di qui.

      Mi spiace che si sia sentito attaccato o etichettato in qualche maniera, sono gli inconvenienti del dialogare senza potersi vedere in faccia, cioè non potendo sempre inquadrare bene le intenzioni di chi scrive...personalmente non mi sono sentita né giudicata, né contrastata da lei, solo mi sono preoccupata di chiarire alcuni punti essenziali.

      Come piccolo consiglio per conoscerci meglio, la invito a crearsi un account con un nickname, tanto per riconoscersi al volo negli interventi. :))
      Poi, sicuramente, il Signore farà il resto...

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    10. Da: Ipocrita del rito riformato :)

      Gent.ma Sig.ra A.rita, nessun problema! Mi rendo perfettamente conto delle difficoltà. Cordialmente.

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  8. A tale scopo se A.rita e G.luca lo permettono potrei postare una breve riflessione a riguardo.
    CVCRCI

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  9. Annarita perdonami ma sarebbe il caso di togliere la bestemmia che ha appena scritto pasquale poi copiare queste cose ed inoltrarle al vescovo della sua diocesi, certo non si risolverà nulla ma forse acquisteremmo meriti innanzi a Dio.
    Queste cose sono offensive per Cristo, la chiesa ed i santi fedeli che ne fanno parte sono scandalose per chi legge.
    CVCRCI

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    1. Stef, ho risposto a Pasquale...
      ..meglio replicare che togliere.

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  10. Io dico che se il grande e Santo Vianney avesse visto un tavolo da ristoragip con sopra quella cosa a sette braccia simbolo del dannato Sinedrio, avrebbe vomitato. Don Bosco avrebbe avuto un ictus. San Gaspare Del Bufalo un eritema. San Marco d'Aviano avrebbe organizzato una crociata, e San Pio X li avrebbe ammazzati a turibolate. Del resto, Nostro Signore Gesù prese a calci nel posteriore e a frustate coloro che appestavano l'aria nel Tempio con la loro indebitissima presenza...
    Riccardo da Aosta

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    1. Esagerato! Non ci si può opporre alla modernizzazione della Chiesa.

      Pasquale

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    2. Ah sì?? Caro sedicente "Pasquale"?
      Quindi "la modernizzazione" presuppone in se' la perdita dell'ortodossia dottrinale? Presuppone la perdita della fedeltà all'insegnamento di Nostro Signore? Presuppone la perdita del senso del Sacro e del rispetto della Presenza di Dio, il Quale fa cadere in ginocchio chi si trova al Suo cospetto e non permette di andare a ricevere le Sacre Specie in piedi e con le braccia conserte (come fa Kiko), come se uno andasse a trovare suo cugino???

      Quindi la modernizzazione presuppone la mediocrità dello spirito, e soprattutto presuppone la prostituzione della propria fede ad altre credenze, con l'uso di simboli tipici di altre confessioni e soprattutto con l'uso DEI SIMBOLI DEGLI UCCISORI DEL NOSTRO DIO E SIGNORE GESU' CRISTO???
      Ma cos'è questa modernizzazione? Fornicazione con la Menzogna? Tenetevi la vostra modernizzazione, ma abbiate almeno il ritegno di non chiamarvi più cristiani.

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  11. Per Stefano Gavazzi ed A.Rita - vorrei una precisazione in merito a quanto dice Stefano nel commento del giorno 11 aprile alle ore 10,42. Per formare un gruppo stabile per aver la Messa Gregoriana, c'e' bisogno di tre persone come dice Stefano nel commento, in base a (Deutches Liturgische Institut), oppure come riportato da vari opuscoli d'istruzione dell'Ecclesia Dei, il gruppo deve essere formato almeno da una trentina di persone? In fondo sia il motu proprio Summorum Pontificum che l'Universae Ecclesiae parlano di un numero molto piu' alto di tre. Dico questo anche perche' abbiamo parlato con Stefano ed avevamo intenzione di incontrarci con l'Ordinario della diocesi per chiarire anche altre cose e Stefano lo sa'.

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    1. Berni,
      per quanto ne so io, basta avere a disposizione una chiesa, un Sacerdote che sia disposto a celebrare "more antiquo" (sul numero dei fedeli non ti so dire), e non occorre chiedere proprio nulla al Vescovo del luogo, tantomeno il permesso di celebrare.
      Magari Stefano saprà essere più preciso di me.

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    2. Beh allora la chiesa deve essere messa a disposizione dalla curia o dall'ordinario nei casi di pochi fedeli(art. 17 comma 2 UE)e senza impedimenti, il requisito non è il numero ma il gruppo stabile però secondo il canonista Norbert Ludecke ed un documento ufficiale della CET il numero di tre è sufficiente e non è consentito ai vescovi aumentarne il numero ma attenzione c'è sempre l'art.19.
      Il caso che citi tu è giusto Annarita ma è dalla parte del sacerdote e non serve il numero perchè egli può celebrare sine populo ma possono intervenire senza obbligo i fedeli o essere avvisati pubblicamente (punto 4 CET), in questo caso non c'è alcuno impedimento ma attenzione perchè l'art. 23 non dice che possono sempre celebrare la messa antica ma solo sine populo quindi questo documento della CET è importantissimo che ribadisce quanto invece riportato nel SP all'art. 4 omesso nell'UE.
      Queste poche righe potrebbero essere utili all'anonimo del rito riformato, in realtà c'è da combattere ma le possibilità per ottenerlo ci sono.
      CVCRCI

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    3. In diritto ed in giurisprudenza vale il detto tres faciunt collegium.
      CVCRCI

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  12. "I sogni son desideri.." figuriamoci se Benedetto XVI abolisce la messa neocat, lui che è figlio del CVII e quindi modernista. si limiteranno tuttalpiù a fare qualche correzione che come sempre non verrà seguita dai neocat.

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    1. Concordo! "correzione non seguita dai neocatecumena-listi" ,certo, loro sono "er mejo" della chiesa (giudaico-luterana con pucciata nel cattolicesimo)

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  13. Vorrei tanto che la notizia di Magister fosse vera, ma non ci crederò finché verrà la conferma dal Vaticano. Benedetto XVI conosce benissimo il CamminoNC e da tanto tempo ha letto le denunce di Don Villa e di altri teologi al riguardo. Sembra strano che solo ora si rivolga alla Congregazione per la Dottrina della fede per ottenerne dei chiarimenti. Se fosse vero, meglio tardi che mai. Però è molto strano. Si tratterebbe di una conversione del Papa. Una vera inversione a U. Un miracolo. Ma perché poi? Magari!
    MICHELE

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    1. Giusta osservazione, Michele, la tua...
      ci sarebbero molte cose da dire...pare che il Papa si sia mosso in seguito all'incontro in udienza privata con Rainer Maria Woelki, Arcivescovo di Berlino, le cui denuncie sulle divisioni che i neocat causano nella sua diocesi lo avrebbero risolto ad indire questa commissione di studio dell'eucarestia neocat....

      ..ma non erano forse le stesse denuncie fatte decenni fa da Padre Zoffoli, da Don Gino Conti, da Don Elio Marighetto, dalla conferenza episcopale dell'Umbria, dalla conferenza episcopale pugliese, dal Vescovo Emerito di Brescia, DAI VESCOVI GIAPPONESI e da innumerevoli lettere di testimonianze pervenute a valanga in Vaticano durante questi anni, di fedeli con gravi danni personali ricevuti all'interno di questa setta giudaica travestita da realtà ecclesiale?..E delle quali denuncie il Card. Ratzinger ebbe a rispondere a chi gli ricordava tutti gli abusi e sacrilegi liturgici commessi ogni sabato sera: "Sappiamo tutto, sappiamo tutto..."? Perchè allora siffatto provvedimento esce fuori solo oggi, dopo che tutte le altre approvazioni sono già state conquistate?

      Forse che il Papa abbia agito solo oggi, perchè prima impossibilitato a muoversi da tutte le strategie vaticane operate alle sue spalle dai protettori curiali che il Cammino vanta presso i sacri palazzi? Che abbia dovuto scegliere un momento strategico, per operare di sorpresa? Se fosse così, c'è da ringraziare davvero il Signore, e la "santa" astuzia che questo pontefice è costretto ad usare...prendendo atto dell'allucinante situazione morale in cui la Chiesa conciliare versa.

      Ma ci potrebbe essere un'altra ipotesi ugualmente fattibile, più brutta ma più prevedibile, perchè più legata agli elementi reali che emergono:
      Ratzinger conosce da tempo il Cammino, ne conosce minuziosamente la storta dottrina, ne conosce la pessima liturgia e ne conosce le prassi interne, ma fino ad oggi oltre che pronunciare delle flebili correzioni pubbliche (senza peraltro disporre che venissero concretamente obbedite)non ha fatto. Con questo atteggiamento ha dimostrato nella pratica di appoggiare il Cammino, più che purificarlo, anche attraverso le varie festicciole di approvazione da Lui presiedute, con discorsi laudatori, applausi, sorrisi ed invii missionari ufficiali.

      Che quest'ultima iniziativa non sia invece la via INAPPELLABILE per far ottenere loro l'ultima approvazione SCRITTA, NERO SU BIANCO, che ancora mancava loro?? Se quella commissione della Dottrina della Fede dovesse alla fine, in barba ai primi giudizi negativi espressi, concedere l'approvazione DOTTRINALE di quell'eucarestia, chi potrebbe più toccarli???? Umanamente nessuno.

      A quel punto, davvero solo un intervento diretto di Dio Onnipotente potrebbe riportare la verità e la giustizia nella sua martoriata Chiesa...Non sappiamo quale delle due ipotesi sia reale, e possiamo solo attendere lo svolgimento dei fatti.

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  14. Confesso di non conoscere,almeno nei dettagli,i cosiddetti Neocatecumenali,seppure conoscendone,oramai,la stravaganza,l'inopportunità e l'eresia che li caratterizza,e ribadendone,perciò,la mia ferma contrarietà.Premesso ciò,non posso non esprimere l'impressione ricevuta nella lettura e nella metabolizzazione di espressioni del tipo "il carisma di kiko",poiché,appunto,non conoscendo,almeno nei dettagli,come detto in precedenza,pensavo di trovarmi di fronte ad espressioni di stile buddista, o simili,degni di una qualche realtà giapponese,o comunque,perfettamente orientaleggiante.Comunque,queste riunioni dei neocatecumenali,con tutto il rispetto per chi magari può essere in buona fede,sembrano sale da ristorante.Soffermandomi ancora sull'espressione il "k"-arisma di kiko,vorrei aggiungere che nulla avrebbe a che vedere,per esempio,con l'espressione comune "il carisma di San Francesco",poiché in ambito propriamente modernista,a mio parere,saremmo di fronte a manifestazioni di di tipo "carismatico",ovvero appartenenti ad un contesto fondato su quello che potremmo definire "carismatismo",che si esprime in una individualità da "società alternativa";un ottica,quindi,di tipo individualistico(es.il karisma di kiko) che si ramifica,o meglio,si "somatizza" nella Liturgia,che,invece dovrebbe essere "Cuore pulsante della Chiesa",manifestazione di Dio e non una sorta di "teofania di kiko" o di chicchessia. Altrimenti avremmo liturgie di A,liturgie di B,liturgie di C ecc...(tutte tendenti ad essere espressione di individualismi carismatici e di frammentazione protestante della Chiesa).Ed è proprio qui,d'altra parte,che si aprono le porte a quello che può essere "il culto del gruppo",contesti in cui si costruisce,pian piano,quella impalcatura che allontana dall'Autorità in nome di tante autorità o opinionismi(carismatici),che,assimilati formalmente "nelle varie liturgie",possono assumere anche espressioni di tipo idolatrico; e questo non va bene,poiché la Liturgia non può essere "incarnazione" del carisma o dell'idea di turno. Ci manca solo qualche liturgia estremamente ecumeni-sta,con qualche canna di bambù,qualche statuetta e qualche preghierina in salsa yoga.

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    1. Grazie anonimo!..
      Queste osservazioni, espresse da chi palesemente IGNORA del tutto chi sia Kiko Arguello e cosa sia il Cammino Neocatecumenale, assumono un sapore altamente significativo, perchè a pronunciarle è qualcuno al di là di ogni sospetto di una volontà di polemica, con una posizione neutra e pertanto assolutamente obiettiva.

      Davvero interessante l'effetto che certe espressioni neocat suscitano in chi non li conosce, ed ignora il fenomeno...

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    2. Se il precedente anonimo è così digiuno di neocatecumenali, perchè dice testualmente "conoscendone... l'eresia che li caratterizza"?
      Quantomeno una bizzarra contraddizione...

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    3. Forse perchè abbiamo messo così tanti articoli sulle loro eresie, ARGOMENTANDOLE con chiarezza e precisione, da averle fatte conoscere e inquadrare anche a chi non li ha mai incontrati??....

      Stai tranquillo, anonimo neocat, che certi giochetti non hanno asilo in questo blog, li lasciamo tutti a chi come voi si intende molto bene di finzione e mistificazione. Saluti

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