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giovedì 17 maggio 2012

Ma che carini, i Deicidi impenitenti insieme con la setta eretica Neocatecumenale!...Giudei talmudici e "cristiani" giudaizzanti a braccetto

 Uno dei cambiamenti più dirompenti introdotti dal Vaticano II nella dottrina cattolica è certamente quello relativo all'insegnamento della Chiesa sul popolo ebraico. Fino a quarant'anni fa, infatti, tutti i teologi, poggiando saldamente sui Vangeli, sull'insegnamento dei Padri della Chiesa e sul Magistero ecclesiastico di quasi duemila anni, ritenevano che con la venuta di Gesù Cristo e con l'avvento della Nuova Alleanza suggellata con il Suo Sangue, il nuovo Israele di Dio non fosse più il popolo dell'Antica Alleanza, ma tutti gli uomini chiamati a far parte della Chiesa cattolica mediante il battesimo. Era inoltre opinione comune che gli ebrei contemporanei del Salvatore e quelli vissuti in seguito (nella misura in cui condividevano il «crocifiggilo» dei loro padri) fossero deicidi, ossia che si fossero macchiati del peggiore delitto: l'uccisione del Figlio di Dio e il rifiuto della Sua messianicità e divinità. Questo era ciò che credevano tutti i cattolici almeno fino al 1965, quando con l'approvazione del documento conciliare Nostra Ætate venne introdotta una nuova dottrina secondo la quale gli ebrei non erano affatto responsabili della morte di Gesù (addossata ingiustamente ai romani, semplici esecutori materiali della crocifissione), e che dunque non dovevano più essere ritenuti come maledetti da Dio per il loro enorme peccato. Proseguendo su questa linea di pensiero e di azione si andò ben oltre proclamando ancora in vigore l'Antica Alleanza tra Dio e il suo popolo 1, e dunque sostenendo di fatto che Dio non aveva rigettato Israele a causa del suo rifiuto di Cristo e della salvezza offerta dalla Redenzione da Lui operata sul Calvario 2; che l'antisemitismo era un sentimento alimentato nella popolazione dall'insegnamento cristiano preconciliare 3, e che tale sentimento sarebbe poi sfociato nella feroce persecuzione degli ebrei messa in atto dal nazismo e nell'Olocausto, di cui, dunque, la Chiesa sarebbe responsabile. Ed ecco che i massimi rappresentati della Sposa di Cristo, senza macchia e senza peccato, si sono prostrati e hanno chiesto perdono ai successori di Caifa per il delitto commesso da «popoli cristiani» (!?), fomentati nel loro odio verso gli ebrei da una lettura «distorta» dei Vangeli e dall'eccessiva foga di alcuni oratori cristiani dei primi secoli. Sta di fatto che questo documento conciliare - leggere per credere - non è corredato da alcuna nota, e questo perché questa strampalata tesi imposta ai fedeli di tutto l'orbe cattolico poggia sul nulla! Non un solo passo della Sacra Scrittura, non un solo Santo, non un solo Papa - almeno fino al 1962 - ha mai sostenuto una simile teoria. Al contrario, come risulta dalla lettura di questo agevole scritto, tutti i Santi, tutti i Padri della Chiesa e tutti i Papi hanno ribadito con fermezza la dottrina tradizionale. Ciononostante, tranne qualche voce fuori dal coro «politicamente scorretta» e quindi messa subito a tacere, il popolo cristiano, lentamente avvelenato da altre nuove dottrine partorite dal Concilio (ecumenismo, libertà religiosa, riforma Liturgica ecc...), ha accettato passivamente questo diktat e si è allineato con le novità. In realtà, dietro alla facciata dell'ecumenismo, il vecchio Israele continua a coltivare l'antico desiderio di assorbire il cristianesimo (nell'impossibilità di annientarlo) dopo averlo «purgato» dalla sua pretesa di religione divina. In fondo, non si tratta di una novità: già nell'era apostolica, la Chiesa dovette combattere la prima eresia, quella giudaizzante, la quale pretendeva che fosse imposta ai pagani che aderivano al cristianesimo la legge di Mosè. Tale eresia venne solennemente condannata da San Pietro e da San Paolo durante il primo Concilio della Chiesa tenutosi a Gerusalemme (At 15, 1-21). Al di là di ogni calcolo umano, di ogni volontà di compromesso e di qualsivoglia disegno di pace terrena, noi crediamo che ogni tradimento della verità evangelica sia un tradimento della fede che abbiamo ricevuto nel battesimo e che vogliamo conservare intatta fino alla nostra morte, anche se ciò comportasse l'incomprensione dei nostri fratelli e persino la persecuzione da parte di alcuni di essi, certi come siamo che presto il Signore ristabilirà la verità nella sua pienezza....
 ECCO I FRUTTI DEL DOCUMENTO MASSONICO NOSTRA AETATE, gli eretici falsi cristiani neocatecumenali e i Deicidi:



Il prestigioso auditorium Avery Fisher Hall di New York, ha visto, lo scorso 8 maggio, l'Orchestra e il Coro del Cammino Neocatecumenale esibirsi nella Sinfonia che vuole rendere omaggio alle vittime della Shoah, l'Olocausto degli ebrei.
A Symphonic Homage Prayer: Una Preghiera Sinfonica di Omaggio” è, infatti, il titolo di questa celebrazione in cui la Parola di Dio si è intrecciata con la  musica, attraverso la lettura del profeta Ezechiele, del Vangelo di Luca e il sottofondo della Sinfonia "La sofferenza degli innocenti".
L’opera è stata eseguita davanti a 3.000 persone, la maggior parte ebrei, tra cui più di 30 rabbini e circa dodici vescovi e autorità civili. Nel pubblico, inoltre, si contava la presenza di numerosi sopravvissuti all'Olocausto e delle loro famiglie.
"La sofferenza degli innocenti" è stata composta da Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, ed è stata eseguita da un coro e un'orchestra di 180 professionisti, provenienti da questa realtà ecclesiale.
La composizione musicale è nata davanti "alla realtà di scandalo di tanti innocenti che oggi portano i peccati degli altri", ha dichiarato Kiko  ed è stata creata, “tenendo come punto di riferimento la profezia di Simeone alla Vergine: Una spada le avrebbe trafitto l'anima nel vedere la morte di suo Figlio sulla croce”.
Questa celebrazione Sinfonico-Catechetica è una delle nuove iniziative del Cammino Neocatecumenale che ha come obiettivo costruire ponti con il popolo ebraico, dal momento che molti ebrei, per loro stessa affermazione, si sono sentiti identificati con la musica e il messaggio che essa veicola.
Dopo aver fatto tappa in diversi luoghi di tutto il mondo – Madrid, Parigi, Galilea, Betlemme e Gerusalemme - questa essa ha, quindi, raggiunto con successo anche alcune importanti città degli Stati Uniti.
La celebrazione dell’Avery Fisher Hall è iniziata con due dei più importanti rabbini della città di New York: il rabbino Greenberg e Rabbi Rosenbaum, che hanno offerto un saluto e guidato un momento di preghiera.
Subito dopo, Kiko Argüello è stato presentato a tutti da David Rosen, rabbino e direttore dell'American Jewish Committee, assessore per gli Affari interreligiosi del Gran Rabbinato di Gerusalemme e responsabile per le relazioni con la Santa Sede.
Prima dell’esibizione dell'Orchestra Sinfonica, Kiko ha spiegato l'origine della Sinfonia e l'importanza della sofferenza degli innocenti nella propria vita spirituale. L’iniziatore del Cammino ha raccontato, infatti, quando da giovane andò a vivere tra i “poveri più poveri” delle barracche di Palomeras Alta a Madrid, dove, tra l’altro, nacque la realtà ecclesiale del Cammino Neocatecumenale, ai tempi del Concilio Vaticano II.
L'evento è proseguito poi con le parole del rabbino Rosen, che ha confermato, ancora una volta, “il riconoscimento che il popolo ebraico trova nel Cammino Neocatecumenale per la riconciliazione e l'amicizia con la Chiesa”.
Uno dei momenti più emozionanti della serata è stato l’esecuzione dell'Orchestra e del Coro della preghiera dello Shema Israel, che tutti i partecipanti, di cui molti in lacrime, hanno accompagnato con il canto. La celebrazione si è conclusa ancora con il canto di un coro di prestigio di ebreo e con la preghiera in memoria delle vittime dell'Olocausto.
In tutto questo tempo, il Cammino Neocatecumenale ha ricevuto numerose manifestazioni di affetto e di sostegno per questa iniziativa a New York e in altre città degli Stati Uniti  che ha toccato, come Boston o Chicago. Molte di queste provengono da rabbini e dagli stessi ebrei che vedono come questo possa essere un supporto importante e un passo avanti delle relazioni tra il popolo ebraico e la Chiesa cattolica. (A. de Juana)
[Fonte: Zenit; Traduzione a cura di Salvatore Cernuzio] 

Representatives of Pope Benedict XVI:
- Most Rev. Arch. Carlo Maria Viganò, Apostolic Nuncio to the U.S.
- Most Rev. Arch. Francis Assisi Chullikatt, Permanent Observer of the Holy See to the U.N.
- H.E. Cardinal Timothy M. Dolan, Archbishop of New York
- H.E. Cardinal Antonio Cañizares Llovera, Prefect of the Congregation for Divine Worship
- H.E. Cardinal Seán P. O’Malley, Archbishop of Boston
- H.E. Cardinal Francis E. George, Archbishop of Chicago
- H.E. Cardinal Donald W. Wuerl, Archbishop of Washington
- H.E. Cardinal Christoph Schönborn, Archbishop of Vienna
- H.E. Cardinal Antonio María Rouco Varela, Archbishop of Madrid
- H.E. Cardinal Theodore E. McCarrick, Archbishop Emeritus of Washington
- H.E. Cardinal James F. Stafford, Major Penitentiary Emeritus of the Apostolic Penitentiary
- H.E. Cardinal Paul J. Cordes, Former President of the Pontifical Council “Cor Unum”
- Most Rev. Charles J. Chaput, Archbishop of Philadelphia
- Most Rev. John J. Myers, Archbishop of Newark
- Most Rev. Thomas G. Wenski, Archbishop of Miami
- Most Rev. Jerome E. Listecki, Archbishop of Milwaukee
- Most Rev. Nicholas A. DiMarzio, Bishop of Brooklyn
- Most Rev. William F. Murphy, Bishop of Rockville Centre
- Most Rev. David L. Ricken, Bishop of Green Bay
- Most Rev. Dale J. Melczek, Bishop of Gary
- Rabbi David Rosen, AJC International Director of Interreligious Relations, Chief Rabbinate of Israel Honorary Advisor on Interfaith Relations, Papal Knight of the Order of St. Gregory the Great
- Rabbi Arthur Schneier, host of Pope Benedict XVI in 2008, Park East Synagogue, NY, President, Appeal of Conscience Foundation
- Rabbi Eric J. Greenberg, Director of Interfaith Affairs, Anti-Defamation League, NY
- Rabbi Irving (Yitz) Greenberg, President Emeritus of the Jewish Life Network/Steinhardt Foundation, NY
- Rabbi Bob Kaplan, Director of CAUSE-NY, Jewish Community Relations Council, NY
- Rabbi Noam Marans, Director of Interreligious and Intergroup Relations, AJC, NY
- Rabbi Richard Marker, Past Chair of the International Jewish Committee for Interreligious Consultations, NY
- Rabbi Joseph Potasnik, Executive Vice President (and former President) of the New York Board of Rabbis
- Rabbi Jay Rosenbaum, Temple Israel of Lawrence, NY and Secretary General North American Board of Rabbis
- Rabbi Marc Schneier, President of the Foundation for Ethnic Understanding, NY
- Rabbi Lawrence S. Zierler, Jewish Center of Teaneck
- Mr. Abraham H. Foxman, National Director of the Anti-Defamation League (ADL) (L'ADL fa parte del B'Nai  B'Rith, massoni di prima cartella)
- Mr. David A. Harris, Executive Director of the American Jewish Committee (AJC)
- Ambassador Ronald S. Lauder, President of the World Jewish Congress (WJC)
- Mr. Robert Morgenthau, Former New York County District Attorney
- Mr. Haim Gutin, Consul, Tourism Commissioner North and South America, Ministry of Tourism, Government of Israel
(Notiamo dall'elenco, che il Card. Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti, era presente a questa bella rimpatriata fra i Giudei e gli eretici giudaizzanti. Quindi, se pensiamo che il Papa stia attendendo dalla CdF il respondo allo studio sull'eucarestia neocatecumenale, per "sapere" se sia veramente una celebrazione cattolica...ci viene tanto da ridere....)

In occasione dell’esecuzione della sinfonia “La Sofferenza degli Innocenti” a Boston, l'insensato modernista  Cardinale Seán Patrick O’Malley ha celebrato una Eucarestia blasfema con i membri dell’orchestra della setta eretica del Cammino Neocatecumenale e altri appartenenti alle comunità della zona.






Nella Basilica dei Santi Pietro e Paolo di Philadelphia, invece, Sua Eminenza il modernista Card. Paul Cordes ha celebrato una Eucarestia blasfema con le comunità eretiche neocatecumenali della parrocchia. Ha concelebrato Sua Eccellenza Mons. Charles Chaput, arcivescovo di Philadelphia. Nel video che segue si vede un momento della celebrazione.

10 commenti:

  1. Ohhhh, ma che bella rimpatriata per Kiko ed i suoi seguaci !

    Giusto questo bell'appuntamento sul Dogma Shoà ci voleva, per aprire gli occhi ancora chiusi di certi "tradizionalisti"afflitti da carenza papale acuta, unita a sindrome di Calimero (pulcino colorato estromesso dalla comunità galliancei per via del colore delle piume- color lefebvre-)

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  2. I simili si accompagnano sempre con i loro simili. Con questo nessuno ci può proibire di chiamare i NC filo-giudei.
    La morte di quei tanti poveretti nei campi di concentramento, temo, sia solo una puerile scusa per sancire e rafforzare certe allenaze in cui si mescolano interessi mondani con interessi religiosi.

    D'altra parte è QUESTA la chiesa conciliare (e il vaticano che la dirige) in cui gli interessi di stato (la segreteria di Stato) hanno testa su ogni questione religiosa (la congregazione della difesa della fede).

    Paradosi

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  3. Si dovrebbe cambiare nome in :Congrega antidiffamazione Dogma Shoà e per la Difesa dell'autorità papale.
    Visto che ormai questi due sono diventati i cardini basilari della fede cattolica così come è vista ora in Vaticano.

    Sul secondo cardine possono transare con i moderni-poverini un po' vivaci-per via della bonomia papale sulle disobbedienze.
    Ma solo con i moderni, guai per i tradizionalisti, cui si chiede tutto: abiura, obbedienza e giuramento sui documenti conciliari...

    Sul primo cardine non si transige per nulla;del resto i moderni accettano supini, i tradizionali devono chinare il capo o tacere senza disturbare la propaganda dei pifferai.

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  4. Allora, per essere precisi: piena solidarietà per tutti i perseguitati e coloro che sono morti ingiustamente. E' giusto ricordare gli orrori semplicemente perché non si ripetano più. Peccato che non si ricodino tutti gli altri orrori della sotira (genocidio degli armeni, ad esempio, degli italiani nelle foibe, ecc.).

    Ma qui il punto è un altro.

    Questo è solo un pretesto per coaugulare certe alleanze, interessi comuni, convergenze politiche con fini economici. Ben poco di quello che ci è presentato è vero. La verità si cela dietro questi segni che rimandano senz'altro ad altro.

    Ad alte sfere lo sanno bene, per questo i grandi papaveri vaticani non sono privi di colpe.

    Quello che pare come un banale "vogliamoci bene" o come un "abbraccio" tra tutte le religioni è, in realtà, un progetto in cui le religioni diventano collaboratrici di un ordine mondiale. Il fine è sempre politico-terreno mai spirituale anche se è presentato apparentemente come spirituale.

    La storia è vecchia d'altronde. In un periodo in cui non esistevano i partiti politici, a costantinopoli le fazioni religiose avevano valore politico. Accettare o rifiutare le definizioni del concilio di Calcedonia significava per i copti accettare o rifiutare il giogo bizantino. Essi volevano staccarsi dall'impero e usarono un'arma potente per farlo: rifiutare il concilio di Calcedonia. E così fu.

    Tutto questo a noi sfugge perché non ci hanno mai abituati a leggere le cose in questo modo (che poi è il modo più corretto). Per una realtà istituzionale di grandi dimensioni (come il Vaticano) la scelta religiosa ha sempre un valore politico e gioca nelle alleanze mondiali. Indirizzarsi ecumenicamente, abbracciando gli ebrei, significa inevitabilmene fare una scelta religiosa con un forte colore politico.

    Non che prima del Vaticano II non ci fossero state tentazioni politiche ma non erano così eclatanti e manifeste. Ho accennato a Pio XI che titubò molto prima di condannare il comunismo: gli si era prospettato un accordo con Stalin per aprire un seminario cattolico in Russia. Poi quando questo accordo saltò uscì l'enciclica contro il comunismo ateo.

    Un potere con forti valenze politiche, come il Vaticano, finisce, per forza di cose, per essere tentato di tacere davanti ai crimini. Magari può pure esserci qualcuno che, nel corso della storia, può avere avuto la tentazione di favorirli.

    Solo che oggi, rispetto al passato, ci presentano le cose sotto gli occhi e solo a mala pena mascherate con un poco di zucchero a velo. No, il Cattolicesimo non è libero e, soprattutto, non è libero di tornare alla sua tradizione classica. Questo è un dato di fatto. Si sono fatti legare mani e piedi da tanti "fratellini massoni"....

    Paradosi

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  5. Be, se per questo aggiungiamoci pure (solo per far capire da come parte lontano la deriva vaticana verso la rovina)che il papa PioXII fu accusato dal filosofo americano fascisteggiante,Ezra Pound (tramite lettere) di essere asservito agli ebrei per via di suo padre bancario e per altri particolari.

    Del resto come spiegarsi che la Madonna a Fatima abbia cominciato ad ammonire nel 1914?
    Perchè papa Pio XII si chiese con insistenza "ma perchè la Madonna apparve ad una pastorella per dire cose così gravi ? Sono molto preoccupato!"
    Poi sognò una tragedia immane con il papa fuggiasco e preti trucidati.

    Insomma lentamente i fatti della storia del XX secolo hanno condotto l'umanità a dei rifiuti netti della presenza Divina nei governi, ed i papi a lasciarsi coinvolgere dalla politica fine a sè stessa per mantenere un potere che era stato scosso con la perdita dello Stato pontificio.

    L'immersione nei governi laici, agnostici ed anticristiani ha indebolito la resistenza della Chiesa fino a farle ipotizzare di andare lei incontro al mondo per abbracciarlo e fare pace (è stato il fine di papa Roncalli.
    Invece di ergersi come roccia stabile e DIVERSA dal resto del mondo una filosofia naturalista e modernista l'ha indotta a cedere ed ADATTARSI.
    Ecco l'errore gravissimo di base.

    Le realtà non avvengono mai repentinamente, ma hanno spesso un'elaborazione lenta che sfugge alla stragrande maggioranza delle popolazioni.
    Pochissimi riescono ad elaborare visioni di crisi che prefigurando il futuro.
    Poichè partire dagli elementi che stanno intorno non è, in realtà, facile; la vita di ogni giorno impedisce di avere una visione globale della storia e solo l'analisi accurata di tanti elementi può portare alla diagnosi.

    "Un indizio non significa nulla; due indizi cominciano a far sospettare una pista; tre indizi sono una pista da seguire; più indizi danno una una pista certa che porta al movente".

    Ora viviamo nel pieno della crisi che ha origini antiche e ne subiamo le conseguenze che vedono tutti fuorchè le caprette razza "catecu" con la menorah tra i cornini che vivono felici poichè figlie perfette della crisi ecclesiale e dell'adattamento ecumenico: un'orchestra ben orchestrata !

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  6. Il giudaismo del Nuovo Testamento nega la Trinità di Dio e la Divinità di Nostro Signore. L’antigiudaismo TEOLOGICO che nulla c'entra con l'antisemitismo, condannato dalla Chiesa Cattolica, è quindi la conseguenza della fede cattolica nella SS. Trinità e nel SS. Redentore.


    LA VOCE DELLA CHIESA

    - La predicazione di San Pietro Apostolo

    Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei padri nostri ha glorificato il suo figliuolo Gesù, che voi metteste in man di Pilato e rinnegaste in faccia a lui, mentr'egli aveva deciso di liberarlo. Sì, voi rinnegaste il Santo e il Giusto, e chiedeste vi fosse graziato un omicida. Voi uccideste l'autore della vita; ma Dio l'ha risuscitato dai morti, e noi ne siamo testimoni. … Ma Dio ha così compiuto quel che per bocca di tutti i profeti aveva predetto: dover patire il suo Cristo. Ravvedetevi, dunque, e convertitevi, affinché siano rimessi i vostri peccati. (Atti 3, 13-19).
    Capi del popolo e anziani, vogliate ascoltare … sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele, che in nome del nostro Signore Gesù Cristo Nazareno, crocifisso da voi e risuscitato da Dio, per lui questo è innanzi a voi sano. Questa è la pietra, da voi edificatori sprezzata, che è divenuta pietra angolare. E in nessun altro è salute; perché non c'è sotto il cielo alcun altro nome dato agli uomini, dal quale possiamo aspettarci d'esser salvati (Atti 4, 8-12).
    Il Dio dei padri nostri, ha risuscitato Gesù che voi uccideste appendendolo a un legno (Atti 5 , 30).

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  7. PERCHE' ABBIAMO ATTESO 2000 ANNI PER VEDERE QUESTE COSE???

    Perché la Chiesa cattolica SAPEVA BENE che rano cose PROIBITE e che esisteva tutta una tradizione che le condannava.

    PERCHE' OGGI SI FANNO?

    Perché si è riusciti a dimenticarle e farle dimenticare.

    Poi si osa parlare di "unitario sviluppo" della dottrina col proprio passato????
    Ma chi vogliono prendere in giro???

    RispondiElimina
  8. "Il giudaismo del Nuovo Testamento nega la Trinità di Dio e la Divinità di Nostro Signore."

    Segnalo questo articolo che afferma esattamente questo:
    http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.it/2011/12/eresie-di-kiko-arguello-sulla.html

    "L’antigiudaismo TEOLOGICO che nulla c'entra con l'antisemitismo, condannato dalla Chiesa Cattolica, è quindi la conseguenza della fede cattolica nella SS. Trinità e nel SS. Redentore."

    Sottoscrivo in toto. Il fatto è che anche i nostri "fratellastri maggiori" lo sanno benissimo. Proprio per questo hanno strumentalizzato l'antisemitismo attribuendolo non solo all' antigiudaismo teologico, ma a chiunque si permetta di criticare, anche solo velatamente, qualunque cosa abbia a che fare con loro. La funzione ed il fine dell' ADL(Lega Anti Diffamazione) è infatti questo.

    RispondiElimina
  9. dice Paradosi:
    "Quello che pare come un banale "vogliamoci bene" o come un "abbraccio" tra tutte le religioni è, in realtà, un progetto in cui le religioni diventano collaboratrici di un ordine mondiale. Il fine è sempre politico-terreno mai spirituale anche se è presentato apparentemente come spirituale."

    Senza dubbio, Paradosi,
    non inviti alte cariche rabbiniche, e dell'Anti Deffamation League (che poi è un ramo del massonico B'Nai B'Rith) se certe alleanze politiche ed economiche non erano già fortemente consolidate prima del "lieto evento". Anzi, tutto fa pensare ad una organizzazione congiunta, in cui gli "invitati" siano in realtà i veri organizzatori di un evento pubblico che prende le sembianze di una inaugurazione ufficiale di collaborazione fra queste due realtà, di cui non si sa quale sia la più inquietante.....

    Ma c'è dell'altro, oltre questo... il delirio paranoide dell'Iniziatore, il quale si sente investito di una "mission impossible", nella quale lui sarebbe il ponte storico fra la religione ebraica e quella cattolica (bada bene, non cristiana ma cattolica!), quasi l'incarnazione vivente del messaggio della Nostra Aetatae.

    Non dobbiamo dimenticare che costui insegna ai suoi adepti più anziani (parola di Giuseppe Gennarini, Responsabile del Cammino negli USA)che "TEODOR HERZL, FONDATORE DEL SIONISMO, PROFETIZZO' CHE LA SALVEZZA DEL MONDO SAREBBE VENUTA DALL'UNIONE FRA GLI EBREI ED I CATTOLICI" (sic!!!)

    E' chiaro che costui si senta investito della funzione MESSIANICA di far unire il Giudaismo talmudico con il Cattolicesimo, da come si evince dai suoi "santini" che manda in giro fra i suoi seguaci. Guardate un po' qui:
    http://neocatecumenali.blogspot.it/2012/04/esilarante-il-santino-di-san-kiko.html

    Questo è il suo "santino":
    http://3.bp.blogspot.com/-cnMyej_Vtfg/T4X8ovv1ogI/AAAAAAAAAWc/4dFHJeEBuoA/s1600/santino-kiko.jpg

    RispondiElimina
  10. <<<
    La frase autografa, posta accanto alla sua immagine, afferma quanto segue:

    "Carissimi fratelli,
    vi offriamo questa immagine nel più profondo desiderio che preghiate per noi: per me, per Carmen e per il padre Mario.

    Siamo sorpresi e allo stesso tempo spaventati per quanto sta succedendo con gli ebrei. Forse che il MESSIA, presente in noi, voglia avvicinarsi al suo popolo? Noi non lo sappiamo. Quello che è importante, è che abbiamo bisogno del vostro sostegno, del vostro amore ma soprattutto delle vostre preghiere.
    Pregate per me.
    Kiko"

    Ecco come Kiko pone la faccenda di fronte ai suoi adepti... oltre a camuffarla da missione spirituale, ne fa una missione messianica, senza dubbio in chiave non cattolica. Kiko dice: "Forse che il MESSIA, presente in noi, voglia avvicinarsi al suo popolo?"
    Lui attribuisce a se stesso e alla sua creatura (il Cammino) una entità MESSIANICA, e questo è tipico della credenza ebraica del Messianismo, per cui quella parte di Israele che ancora aspetta il "Messia" crede che non sarà necessariamente una persona singola, ma potrebbe essere un evento storico, o un insieme di persone, o una corrente di pensiero,
    capace di cambiare il corso degli eventi e della storia....

    Kiko, che a detta di Carmen "è un messianista come lei", attribuisce a sè e ai suoi questa identità messianica, capace di creare la riconciliazione fra ebrei e cattolici, fonte (secondo lui, che evidentemente è anche un sionista, come quel Teodor Herlz che va citando) di salvezza per il mondo e per l'uomo.

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