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domenica 6 maggio 2012

"Quindi, la Neo-Chiesa ecumenica di Benedetto non è, come tale, la Chiesa cattolica".

 Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X
  5 maggio 2012

L'ecumenismo di Benedetto - IV

La Chiesa cattolica ha sempre insegnato di essere l’unica sola vera Chiesa di Gesù Cristo, tale che se anche venisse abbandonata dalla massa dei credenti, come accadrà alla fine del mondo (cfr. Luca XVIII, 8), essa non perderebbe la sua unità. San Cipriano dice che l’unità della Chiesa scaturisce dalla sua divina fondazione e viene consolidata dai celesti sacramenti, e “non può essere fatta a pezzi dalla forza di volontà avversa”. Le anime possono venir meno e separarsi da essa, ma la Chiesa che lasciano permane una. In questa ottica, “unità della Chiesa” può solo significare che le anime ritornano una ad una nell’unica vera Chiesa.

Non è questa la visione della Chiesa che ha il Vaticano II. Dicendo (Lumen Gentium 8) che la Chiesa di Cristo “sussiste nella” Chiesa cattolica, il Concilio ha spalancato la porta alla distinzione fra le due, e alla pretesa che la “vera” Chiesa di Cristo sia più ampia della “ristretta” Chiesa cattolica. In questa ottica, vi sarebbero dei pezzi della vera Chiesa di Cristo sparsi fuori dalla Chiesa cattolica, con la conseguenza che “unità della Chiesa” significherebbe mettere nuovamente insieme questi pezzi, senza che i singoli si siano convertiti uno ad uno. Era certamente questa la visione del brillante giovane teologo del Concilio, don Joseph Ratzinger, come dimostrano le sue stupefacenti parole  espresse poco dopo il Concilio e citate con tanto di riferimenti dal Dr. Schüler nel suo Benedetto XVI e l’auto-comprensione della Chiesa cattolica, pp. 17-19. Un breve riassunto mette in luce la deviazione:-

Laddove c’è il Vescovo, la Mensa e la Parola di Dio, lì è la “chiesa”. Questa reale ampia comunione cristiana, nel corso dei secoli è stata gravemente ridotta dalla centralizzazione romana, che ha spinto i protestanti a rompere con Roma. Le differenze dottrinali avrebbero dovuto essere tollerate. Così che l’ecumenismo di ritorno dev’essere sostituito con l’ecumenismo della coesistenza. Le chiese devono sostituire la Chiesa. I cattolici devono aprirsi. La conversione dev’essere relativa solo all’individuo che lo desidera. Gli errori protestanti sono, virtualmente, diritti protestanti.

Ma dov’è la fede in tutto questo parlare di Chiesa e di chiese? O la dottrina? Apparentemente in niente. E che tipo di unità può esistere tra anime che hanno credenze contraddittorie come quelle dei cattolici (vecchio stile) e dei protestanti? Si può solo trattare di una unità alquanto diversa da quella della Chiesa preconciliare, e quindi di una Chiesa alquanto diversa. Il giovane Ratzinger, infatti, lavorava ad una Neo-Chiesa. Ciò nonostante, l’unità della Neo-Chiesa divenne un problema. Primo perché l’unità della Chiesa è un dogma. Secondo perché, come Cardinale e Papa, Joseph Ratzinger si trovò a dover difendere l’unità della Neo-Chiesa contro dei rivoluzionari perfino più selvaggi di lui (p. e. il Padre Leonard Boff), per i quali la Neo-Chiesa “sussiste” ovunque, in molti pezzi diversi.

E Scüler continua a citare il Cardinale che sostiene che la Chiesa di Cristo ha la sua totale realizzazione nella Chiesa cattolica, ma senza escludere la sua parziale realizzazione altrove (ma allora in che modo sarebbe una?). Ugualmente l’identità della Chiesa di Cristo con la Chiesa cattolica sarebbe sostanziale, ma non esclusiva (ma come può essere un’identità se non esclusiva?). E ancora, la completa essenza della Chiesa di Cristo è nella Chiesa cattolica, ma altrove vi è anche un’essenza incompleta (ma come può esserci un’essenza completa se una parte di essa è altrove?). E così via.

In breve, la Neo-Chiesa di Benedetto XVI comprenderebbe elementi cattolici e non cattolici. Ma laddove una parte non sia cattolica, il tutto di cui fa parte non può essere un tutto cattolico. Quindi, la Neo-Chiesa ecumenica di Benedetto non è, come tale, la Chiesa cattolica.                                                             

Kyrie eleison.

Londra, Inghilterra

39 commenti:

  1. Ovvio che non lo è. La logica non ammette ambiguità. 'come possiamo accordarci? noi lavoriamo alla costruzione del Regno di Cristo, voi alla sua distruzione' disse SE Mons Lefebvre ai gangster d'Oltretevere.
    Riccardo da Aosta

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    Risposte
    1. Carissimi,

      Si veda il seguente confronto:

      1) Concetto di tradizione del modernismo:

      Tale è la sintesi della fede modernistica, in quanto risulta condannata dall'enciclica, cioè in una delle sue forme più risolutamente audaci: travolgimento intero delle dottrine cattoliche intorno al concetto di fede, e quindi di rivelazione, d'ispirazione, di tradizione: separazione o piuttosto opposizione tra fede e scienza, e infine una vera subordinazione della prima alla seconda, cioè una effettiva soppressione della fede stessa. La fede non più essenzialmente assenso della mente, o atto intellettuale, ma consenso di volontà, atto «emozionale»: derivata non più da rivelazione divina ma da un senso psicologico, ridotta all'intuizione, all'esperienza o coscienza interna: la rivelazione supposta parte integrale di questa esperienza stessa e sua espressione spontanea; la ispirazione un impulso a «formulare» l'esperienza; la tradizione una trasmissione di esperienza; il dogma, formulazione pratica o provvisoria di esperienza; e brevemente, tutto spiegato in ordine alle esperienze interne, o come anche dicono, alle coscienze, individuale e collettiva, in questo nuovo positivismo che si vanta positivismo spirituale. Di tutto questo sistema di fede nuova si possono ben antivedere di primo tratto le applicazioni necessarie e le conseguenze estreme rispetto alle relazioni della fede con la ragione e la scienza, rispetto al dogma, al rito, alla società ed autorità religiosa, alla Chiesa ed al Papa, a tutta la religione insomma; applicazioni e conseguenze così estreme che a molti cadrà il sospetto esservi forse esagerazioni nell'esposizione dei principii. La Civiltà Cattolica, anno 59°, vol. I (fasc. 1381, 26 dic. 1907), Roma 1908, pag. 19-34 - IL MODERNISMO TEOLOGICO - http://progettobarruel.zxq.net/novita/11/modernismo_teologico_I.html

      Anche:

      "L'immanenza teologica poi del modernista fa Iddio immanente nell'uomo, ma non d'ordinario in senso ortodosso, bensì confondendo l'azione di Dio, causa prima, con quella dell'uomo, causa seconda; ovvero il concorso divino dell'ordine naturale con quello di ordine soprannaturale, come fa il naturalismo deista: anzi alcuni trascorrono, più logicamente, sino a confondere non pure l'azione ma l'essere, secondo il naturalismo panteista.
      La permanenza divina finalmente è per rispetto all'immanenza ciò che l'esperienza privata rispetto all'esperienza trasmessa per tradizione, o, come altri dicono, la coscienza individuale rispetto alla coscienza collettiva; la quale ultima comprende in sè la somma delle esperienze private, ossia delle coscienze individuali. Così, proporzionalmente, l'immanenza divina, continuata in ciascuna di esse coscienze individuali, ci darebbe la permanenza divina nella coscienza collettiva". La Civiltà Cattolica anno 59° vol. 2 (fasc. 1388, 10 aprile 1908), Roma 1908. IL MODERNISMO TEOLOGICO E IL SUO SISTEMA DI CONCILIAZIONE

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    2. 2) Concetto della tradizione insegnata da Papa Benedetto XVI:

      La Tradizione è la comunione dei fedeli intorno ai legittimi Pastori nel corso della storia, una comunione che lo Spirito Santo alimenta assicurando il collegamento fra l'esperienza della fede apostolica, vissuta nell'originaria comunità dei discepoli, e l'esperienza attuale del Cristo nella sua Chiesa. In altre parole, la Tradizione è la continuità organica della Chiesa, Tempio santo di Dio Padre, eretto sul fondamento degli Apostoli e tenuto insieme dalla pietra angolare, Cristo, mediante l’azione vivificante dello Spirito: “Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito” (Ef 2,19-22). Grazie alla Tradizione, garantita dal ministero degli Apostoli e dei loro successori, l’acqua della vita scaturita dal costato di Cristo e il suo sangue salutare raggiungono le donne e gli uomini di tutti i tempi. Così, la Tradizione è la presenza permanente del Salvatore che viene a incontrarci, redimerci e santificarci nello Spirito mediante il ministero della sua Chiesa, a gloria del Padre.

      Concludendo e riassumendo, possiamo dunque dire che la Tradizione non è trasmissione di cose o di parole, una collezione di cose morte. La Tradizione è il fiume vivo che ci collega alle origini, il fiume vivo nel quale sempre le origini sono presenti. Il grande fiume che ci conduce al porto dell’eternità. Ed essendo così, in questo fiume vivo si realizza sempre di nuovo la parola del Signore, che abbiamo sentito all’inizio dalle labbra del lettore: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Udienza Generale di Papa Benedetto XVI http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2006/documents/hf_ben-xvi_aud_20060426_it.html

      Così il concetto di tradizione di Benedetto XVI, non è modernista?

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  2. Oh, bella !
    Un eretico, dunque, di nome Ratzinger ,novello teologo di novella teologia, pure lei di "liberazione", poi fu eletto papa...

    Dunque come la mettiamo con lo Spirito Santo che agisce per ispirare i cardinali elettori?

    Perchè, se il Ratzinger teologo eretico, fatto papa, si comportasse da papa cattolico, allora nulla da obiettare (vedi papa Borgia, terribile peccatore prima, poi eletto, si radrizzò a condurre dignitosamente la Chiesa).

    Ma se prosegue nel portare a compimento le sue teorie giovanili, ecco che dubbi affiorano e si fanno concreti.

    Se fu eletto da una maggior parte di cardinali massoni o modernisti (quindi eretici), se prosegue nel condurre la Chiesa nella direzione d'apostasia dalla Tradizione, è ispirato?
    E' da riconoscere come papa sì, ma senza obbedirgli ????? ma allora che papa è se non gli si deve obbedire ?

    Ecco la divisione teoretica tra i sedevacantisti e lefebvriani.
    Ecco la terribile angoscia che attanaglia i cattolici che vogliono approfondire quanto è ancora sano della Chiesa.
    Le divisioni in questo senso non devono essere accapigliamenti con discussioni infinite che non porteranno mai alcun risultato.

    PERCHE' IL RISULTATO, CIOE' LA VERITA' DI QUESTA TRAGEDIA SFUGGE ALLE MENTI DI CHIUNQUE. E SOLO IL SIGNORE PU0' PORRE RIMEDIO COI SUOI TEMPI E LE SUE MODALITA'.
    Che ,personalmente, ritengo saranno tragiche per tutti noi viventi cattolici e non.

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    Risposte
    1. parole sante le tue, noi poki cattolici ke c'interroghiamo su questi dilemmi stiamo vivendo travagli interiori ke solo ki si pone queste cose può capire, da una parte sapiamo ke la dottrina ci dice di credere nella chiesa e nel papa e dall'altra siamo testimoni sgomenti di parole e fatti detti dal papa ke non sempre si conciliano col suo ruolo, io dico solo in questo caos ke Dio abbia pietà di tutti noi

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  3. Caro Mardu Dio sta punendo la Chiesa come aveva detto la Madonna l'uomo ha abbandonato Dio è il Signore lascia fare perchè sa, tollerando questo male, che Egli Onnipotente trarrà un bene maggiore soprattutto per quelli che in questa prova e per questa Croce perseveranno nella vera Fede Cattolica è per la gloria di alcuni e per la sconfitta di altri che permette ciò ma mai per il male.
    Ecco perchè oggi abbiamo l'apostasia nella Chiesa ma questo corpo mistico è ancora vivo sebbene in agonia.
    Non si può obbedire ad un ordine sbagliato lo stesso Paolo ce lo ricorda se il Signore permette tutto ciò ha una ragione ma come dici tu "sfugge" alle nostre menti limitate.
    Non dimentichiamo che tutto ciò il Signore Gesù lo aveva predetto.
    CVCRCI

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  4. Questo intervento di Mons. Williamson è di una logica schiacciante. OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO BENEDICTO....

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    Risposte
    1. Mi sentirei un tantino in imbarazzo, personalmente, ad unirmi alla sua preghiera. Lei è assai indulgente con Ratzinger: che l'Onnipotente lo salvi pure, ci mancherebbe, ma che ce lo tolga presto e gli faccia fare un'ormai geologica di purgatorio.
      Riccardo da Aosta

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    2. Mi correggo: un'era geologica

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    3. Carissimo Riccardo,
      la Carità cristiana, come intuisce bene, richiede che si preghi per la salvezza eterna di tutte le anime, ancor più se si tratta dell'anima di colui che molto probabilmente è il Vicario di Cristo in terra, al Quale, se non mi sento in coscienza di dare tutto il credito e la sequela assoluta che si potrebbe in tempi migliori e più ortodossi, tuttavia do ancora quell'amore filiale che una figlia nutre comunque per il proprio Padre, palesemente ingannato e confuso nelle sue ideologie...
      Amore sofferto, amore deluso, amore disincantato, ma pur sempre un grande, grandissimo, immenso amore (che molto raramente esterno a parole).

      Quanto invece a suggerire al Signore di toglierlo quanto prima, questo davvero non mi sento di farlo: in un momento di tale pericolosa confusione generale, chiedere a Dio un Conclave (con le dinamiche interne che ormai sappiamo), la cui scelta cadrebbe quasi sicuramente su un soggetto nato, indottrinato ed ordinato sotto la cultura conciliare, mi sembra come chiedere una "sentenza finale".
      E' molto tempo che, ormai, quando prego, personalmente mi pongo alla Presenza dell'Altissimo in silenzio, e l'unica cosa che domando più con la presenza che con pensieri o parole, è che faccia Lui...quello che la sua divina Sapienza dispone...

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    4. x Riccardo da Aosta

      E' notizia confermata recentemente che Pontifice nostro Benedicto stia rimettendo finalmente le parole giuste (pro multis) nella Consacrazione...che è il primo e più grave problema del Nom!
      E lei vuole spedirlo all'altro mondo? Che Dio lo conservi cent'anni...E' il dopo Ratzinger che fa venire i brividi...

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    5. Lei non ha tutti i torti, ma io avrei fretta di saltare i passaggi e arrivare al Papa predetto dalla Vergine di Quito. Ecco perché vorrei passasse questo personaggio. Meno durano i conciliari, che come i loro compari sabaudi regnano purtroppo uno alla volta, meglio è.

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  5. Williamson sedeva sulla linea di mezzo ma vedo che ora comincia ad esporsi...dove tende?
    Se, come afferma, questa Chiesa non è quella Cattolica allora, la Chiesa Cattolica è, o terminata ufficialmente-e prosegue nei pochi eletti sedevacantisti-, o è invisibile- e prosegue nei pochi eletti sedeprivazionisti...
    Poi c'è la via di mezzo...
    I sedeprivazionisti, fra l'altro, hanno da sempre "inveito" contro i levefriani, cioè le "vie di mezzo", definendoli "gallicani" per via di questa ambiguità "è Papa.. Non è Papa"...e l'accusa gallicana, ha coinvolto anche Monsignor Lefebvre. I sedeprivazionisti non lo guardano con simpatia...anche se poi tutti sono usciti da Ecòne

    Begli intrecci, begli enigmi...

    E' vero sono una tragedia ed una punizione.
    Già l'ultima Chiesa pre CVII intimorita e sotto assedio dai massoni, imbavagliò la Madonna.
    Suor Lucia implorava, dall'altra parte temporeggiavano.
    La politica, le strategie, gli assetti mondiali, la prudenza mondana, il rispetto umano...demòni di mondo.
    La Chiesa, forte di Cristo, fece uno degli errori più gravi che potesse fare, mancare di Fede!
    Questo fu l'errore principe...non aspettarsi il sostegno di Dio, ma il voler fare prima da soli...(cosa che un cattolico mai deve fare)
    Se il Papa allora come oggi avesse usato appieno la sua Forza Divina per scacciare i malfattori dal Tempio, questi sarebbero filati a gambe levate in quattro e quattrotto, perchè Dio stesso li avrebbe cacciati...
    Ma quando non si ascolta Gesù e Colei che attraverso la quale, per volere di Dio, TUTTE le Grazie giungono, cosa si può sperare?
    Le punizioni "a bomba"! Comunismo, due guerre, milioni di morti, e infine la Chiesa disintegrata dal comunismo/e-cumenismo!
    E ci stupiamo?
    E 'un filo logico.
    La Madonna a Fatima, oltretutto ci disse per lo meno di riparare! E chi ripara?
    Nessuno.
    E ci stupiamo, ancora?
    Meritiamo una Chiesa fulgida di Verità e di splendore o una Chiesa mezza affondata ?
    Fate vobis.

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    Risposte
    1. Al di là.

      Per rispondere al Sig.r Ghergon: abbiamo quello che meritiamo! Anzi, forse meriteremmo anche peggio!
      Trovo il commento di cui sopra molto puntuale e concordo pienamente con l'autore.
      Ultimamente mi ha gelato il sangue la lettura di una (non più) recente intervista di Carlo Maria Martini. Quello che mi fà imbestialire non sono soltanto le indebite aperture verso "i temi dell'aborto, eutanasia, ecc.", quanto più il linguaggio con cui esse sono sostenute! In effetti aborto, eutanasia, ecc. sono soltanto "temi" (una volta, nelle parole degli uomini di Chiesa, essi erano "peccati", ma il peccatto sembra essere fuori moda, perché non politicamente corretto). Questi personaggi discorrono di tali orrori alla stregua di qualunque altro esercizio di retorica. Per poi affermare che nelle loro parole non si deve cercare alcuna affermazione, in quanto essi si limitano a proporre riflessioni, a mettere in campo una discusione.
      E' un modo di argomentare scorretto, sinuoso alla stregua delle spire di un serpente.
      E per molti Carlo Maria Martini era il candidato più probabile alla successione di Giovanni Paolo II (con dichiarata volontà di aprire un Concilio Vaticano III, se non ricordo male).
      Giungo dunque al commento del Sig.r Riccardo da Aosta.
      Siamo certi che convenga invocare la dipartira dell'attuale Papa? Almeno Benedetto XVI ha il merito di aver promulgato il Motu proprio e di aver inaugurato un'ermeneutica che già rappresenta un cambiamento sensibile rispetto al passato. E dopo di lui? Avremmo un papa della FSSPX? (Magari!) O avremo un papa Neocat.? (Oddio...!)
      Io non sarei molto ottimista!

      Al di là.

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  6. S. Ecc. Mons. Richard Williamson ha compreso bene che la chiesa ufficiale non può essere cattolica, il Papa(per amor di carità lo chiamo ancora così) non può essere eretico e allo stesso tempo rimanere il leggittimo successore di San Pietro, questo lo insegna la bolla papale infallibile ed eterna di papa Paolo IV, che afferma che chi è eretico perde di fatto la sua carica, fosse anche il papa.
    Comunque la carità ci spinge a pregare per colui che siede sul soglio pontificio, anche se lo ha fatto illecitamente ed invalidamente.
    Voglia il Signore aver pietà di tutti noi e darci la forza del martirio, visto che è vicina una grande persecuzione ai cattolici tradizionali.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se è così ha superato la Fraternità e ha raggiunto una posizione vicina al sedevacantismo.
      Ma la Fraternità non ha mai voluto giungere a tanto, perchè manca la dottrina e i precedenti chiari che possano avvallare l'ipotesi con certezza.
      Siccome il semplice fedele, malgrado la logica stringente del ragionamento-un eretico non è Papa- non ha l'autorità e nemmeno la dignità, nei confronti di un pontefice, per affermare questo, non può dichiarare così senza incorrere nel rischio di giudizio temerario.

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    2. Scusate,
      ma Williamson non si è mai sognato di dire che Papa Benedetto non sia Papa...semmai ha precisato il contrario: se andate a rileggere l'ultimo suo scritto pubblicato, quello della "Stichomythia drammatica", lui scrive testualmente:

      Tiepido: Ma allora, che egli sia Papa ci credi ancora?
      Fervido: Certo, ma per la sua conversione prego tuttora.

      Pertanto non è che Ratzinger abbia fatto qualcosa per salire "illecitamente e invalidamente" sul Soglio di Pietro: illecita ed invalida dottrinalmente è tutta la condizione attuale che la Chiesa conciliare sta vivendo, ed in questo può metterci le mani solo Dio.

      Ugualmente Williamson non ha affatto superato la posizione della Fraternità che, almeno su questo punto, rimane la posizione di Lefebvre. Anzi direi che fra i Vescovi della FSSPX, Williamson mi pare senz'altro il più fedele in tutto alla linea del suo Fondatore, pertanto nessun avvicinamento al sedevacantismo.

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  7. A ne non sembra così fondamentale, sapere che posizione occupa Razingher. Se vogliamo dirlo Papa diciamolo Papa, per me può anche essere il sindaco di Topolinia o l'Ammiraglio Nagumo. Dico solo, che sub specie aeternitatis fa parte della schiera dei cattivi, ecco tutto: i cattivi consapevoli intendo dire, i servi del Kahal. Vero è che Cristo, perdonò anche ai nemici e ai malvagi (ma per ricevere il perdono bisogna essere pentiti e fare poi frutti di conversione...): ma perdonare ai nemici non implica dimenticare i loro nomi. Non bisogna, cioè, solo applicare la norma che impone di essere semplici come colombe, ma anche l'altro 50 per cento...
    Riccardo da Aosta

    RispondiElimina
  8. indubbiamente questo Papa, come i due predecessori, ha accettato compromessi coi poteri del mondo che mai si sarebbero potuti immaginare prima delle riunioni di Assisi, che sono certo conseguenza diretta dello spirito ecumenista del concilio 21-mo. E' terribile sentirlo dichiarare che tutte le religioni sono rispettabili vie alla verità, compreso l'ateismo dichiarato e persistente (!) ma ancor più terribile sapere che la gran parte dei cattolici non si accorga più di queste affermazioni aberranti, contrarie alla testimonianza cristiana, quella dei Martiri....ciò accade per l'estrema tolleranza degli errori, voluta dal concilio e che è sfociata in indifferenza generale al valore della retta dottrina, dei dogmi fondanti del cattolicesimo, per cui o dentro o fuori della Chiesa non ha più importanza che cosa si professi.
    ma allora non si capisce perchè tutta questa necessità di "reintegrare" qualcuno, se tutti sono già "dentro" la chiesa universale (dell'amore, quella conciliare dialogante a 360°...)
    Indifferentismo di pecore e pastori, che viene considerato una nuova forma di "carità", migliore di quella che i Santi hanno conosciuto e praticato per 19 secoli....bah ! e se non entriamo con entusiasmo e docilità (ad OCCHI CHIUSI, come atto di fede cieca e irrazionale) in questo abbraccio indifferentista, chi saremo noi? ci chiameranno scismatici, ribelli (alla grande chiesa-calderone) ? nemici dell'umanità? tutti pronti a dirci "fuori voi!" ad emarginarci, citando il Vangelo, in quella parola: "amatevi l'un l'altro", questo il comandamento a cui si riferiscono, come unico criterio, che supererebbe le barriere dottrinali e confessionali, chissà....

    RispondiElimina
  9. a proposito del grave dilemma attuale: "accettare o rifiutare la riconciliazione della FSSPX con Roma" e tutti i dubbi connessi al SI' o al NO (incertezze dei cattolici, si tratti di simpatizzanti o di neutrali verso la Fraternità), ho letto sul web questo commento:

    "Rimanere nello statu quo attuale, con una Fraternità sostanzialmente divisa in due tronconi, uno che vuole operare all'interno della Chiesa visibile con precise garanzie, l'altro che si trincera in modo intransigente nella difesa d'una purezza della fede che viene negata dal rigetto dell'abbraccio del Papa, senza il quale non esiste vera Fede, sarebbe una rovina.
    Per la Fraternità che davvero assumerebbe l'essenza d'una setta [?!?....] e per la Chiesa che perderebbe tanti buoni sacerdoti che, uniti a Pietro, avrebbero campi più vasti per seminare e racco
    La situazione storica nella Chiesa non è più quella degli anni 80.
    Io ho sempre difeso la Fraternità da accuse assurde, non ho mai creduto ad una vera volontà scismatica in mons. Lefebvre e nei vari sacerdoti suoi primi collaboratori, ma di altri mi son sempre fidato poco, perché ne ho sentite di affermazioni inaccettabili. Ora, però, siamo al dunque: si deve realizzare concretamente il fine per cui fu fondata.
    Lefebvre, in un'intervista a 30Giorni subito dopo le consacrazioni ebbe a dire che la frattura si sarebbe ricomposta in pochi anni, che solo qualche prete e seminarista si sarebbero allontanati. Le cose sono andate diversamente.
    Il tempo della conciliazione piena è arrivato, finalmente: il Papa lo vuole. Chi si oppone si assumerà le sue responsabilità davanti alla Chiesa e al mondo".
    '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
    per me è fonte di gravi perplessità tale opinione, espressa da un blogger di lunga esperienza di fedele tradizionale; chiedo a voi che cosa ve ne pare di quelle affermazioni, specie della parte finale, che corrisponde ai miei timori (nel commento prec.)

    RispondiElimina
  10. Gentile Nebbia,

    personalmente queste valutazioni le trovo semplicemente IDIOTE.

    Se nota tutto l'intercalare del discorso, non si fa alcun riferimento a termini come "tradizione", "fede", "Dio", "Spiritualità", "Liturgia", "coerenza", ecc.

    Al posto di questi termini si trovano le solite considerazioni umane, quelle che nascono da un animo da coniglio, tutto pieno di paura all'idea di "cosa ne pensano gli altri", senza neppure curarsi di cosa ne potrebbe pensare Dio o equivocando quest'ultimo, con gli altri.

    Di questo spirito e di questa gente veramente non si sa che farne.

    Io vi trovo una malattia incurabile dello spirito. E' per questo che costoro sono conservatori e NON tradizionali. Il conservatore mantiene certe forme esterne del culto, certe strutture di pensiero, nella misura in cui non fanno del "male" e non scandalizzano, poiché ha davanti a sé più gli uomini che Dio. (Ultimamente pure l'Opus Dei si è messo contro la Fraternità san Pio X, segno, questo, che questa gente non è tradizionale ma solo conservatrice o che, più facilmente ancora, vogliono difendere una fettina di potere che sentirebbero minacciata qualcora la Fraternità godesse di piena cittadinanza nel mondo Cattolico odierno).

    Il tradizionale, al contrario, ha l'intelligenza delle cose profonde e non si fa impressionare se, anime flebili e facilmente scandalizzanti, lo intralciano.

    In definitiva: lasci perdere questi ragionamenti "ab hominem" e punti diritto all'essenziale. Si ricordi: una realtà ecclesiale che rientri anche per 999 punti su 1000 nella tradizione ma che, per un punto solo ne esce, non serve a niente.

    Paradosi

    RispondiElimina
  11. Errata Corrige:
    scandalizzanti - scandalizzabili

    RispondiElimina
  12. TORNATE AL CAMMINO, BASTA FANATISMI!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Proprio ciò che diceva il Sinedrio a Gesù. Lei ci conferma che il suo cammino non è la Retta Via tracciata dal Maestro.
      Riccardo da Aosta

      Elimina
  13. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  14. PASQUALE PIANTALA DI METTERE POST A RAFFICA SUL CAMMINO, CHE QUI SONO FUORI TEMA. NON FARE A "BRACCIO DI FERRO" CON ME, PERCHE' ANCHE SE NE INVII CENTO, TE LI TOLGO TUTTI. POSSIBILE CHE TU SIA TALMENTE ACCECATO ED OSSESSIONATO DAL CAMMINO, DA NON RIUSCIRE AD INSERIRTI IN NESSUN ALTRO ARGOMENTO??
    COMUNQUE SIA, IL PREPOTENTE LO FAI A CASA TUA. SE VUOI INTERVENIRE QUI, DEVI SEGUIRE LE REGOLE DI QUESTO BLOG.

    RispondiElimina
  15. X nebbia
    "blogger di lunga esperienza di fedele tradizionale" ?
    Perdoni nebbia, ma chi scrive "io ho sempre difeso la fraternità" la Fraternità non l'ha mai vista nemmeno da lontano.
    Oltretutto prima del Motu Proprio non esistevano blog tradizionalisti, quindi elimini anche la "lunga esperienza"...e ci metta "blogger del motu proprio" che è un tutto dire...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E concordo anche con Ghergon!!
      :))

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    2. I Blog "tradizionalisti" dopo il "motu proprio" mi fanno ridere.
      Se un domani un papa abolisse di nuovo la Messa di Pio V (come tentò di fare Paolo VI) che faranno questi signori??
      Da questi particolari si capisce che loro non servono la tradizione ma badano ad onorare gli uomini.


      Paradosi

      (P.S. Ma che ha Pasquale? E' malato?)

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    3. No, non è malato, solo non riesce a togliersi il paraocchi, vuoi per convenienza, o per ostinazione, o per dispetto o soprattutto, per timore. Abbandonare una posizione che inizialmente sembrava risolvere ogni problema di fede e di pratica della fede, non è nella capacità di tutti, ma solo di chi sa mettersi in discussione, costi quel che costi. Mi sembra che qui dentro, la quasi totalità dei partecipanti non si fermi a difendere con preconcetti quanto possa averli avvicinati alla fede ed alla Tradizione, od almeno così è per me. Capisco bene che non è facile abbandonare certe posizioni dottrinali per aprirsi ad altre nuove, o comunque diverse, meno settarie, meno intransigenti, meno esclusive, ma sicuramente più lecite, più fruttuose, più aperte ai bisogni propri ed altrui. E' vero che la fede è un dono, ma questo dono va coltivato con attenzione, con premura, con amore e ragione e la regola fondamentale per riuscire in questo è seguire la Tradizione ed il Magistero infallibile di Santa Madre Chiesa. Ogni qualvolta ci distaccheremo da questi caposaldi, saremo destinati a fallire, dimenticando che il cattolicesimo non è frutto umano, ma divino.
      Auguro a Pasquale di riuscire a capire tutto ciò, così come lo auguro a chiunque non l'abbia ancora compreso.
      Patrizia

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  16. Qualcuno potrebbe spiegarmi gentilmente cosa è il sedeprivazionismo?
    Inoltre cosa avrebbe predetto la santa Vergine a Quito riguardo al Papa?
    Grazie.

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  17. Michele,
    per quanto riguarda il "sedeprivazionismo" ti rimando a questo articolo:
    http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.it/2012/03/don-francesco-ricossa-e-il.html

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    1. Al di là.

      E io ho trovato le informazioni che richiede il Sig.r Michele, circa la Santa Vergine di Quito.
      Potete scaricare dal web il numero 413 di "Chiesa Viva" (febbraio del 2009); vi è un'amplissima ricognizione sulle apparizioni della Madonna a Quito; molto molto interessanti.
      In sostanza, riassumendo all'osso, la Madonna predisse colà l'ingerenza della Massoneria nella società civile e nella Chiesa, causa di una enorme perdita della fede cattolica. Tuttavia la Vergina ha pure predetto la venuta di un prelato di grande dignità che restaurerà lo spirito dei sacerdoti.
      Ecco in estrama sintesi.
      Cordialità.

      Al di là.

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    2. Concordo con Al di là, queste apparizioni sono significative per quanto stiamo vivendo, nonostante siano poco conosciute o comunque in maggior parte volutamente relegate alla realtà ecuadoregna. In queste apparizioni, la Santa Vergine parla della perdita della "bussola divina" e non ci vuole molto a capire che chi perde questa bussola, diviene preda degli eventi e del proprio io...
      Inoltre, suor Mariana vide sopra la testa di Cristo tre spade. Su ciascuna era scritto: "Punirò l'eresia, la bestemmia e l'impurità".
      Penso siano i tre maggior peccati odierni imperanti in questo mondo.
      Patrizia

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  18. La Vergine A Quito apparve a suor Mariana una religiosa spagnola che arrivò in Equador avventurosamente nel 1500 circa.

    La Madonna avvertì la suora di una crisi gravissima della Chiesa, nel XX secolo!
    Notare che La Madonna non parlò mai, in nessuna apparizione, di apostasia od eresia di papi.Credo personalmente, sarebbe stato terribilmente disturbante e disgregante per la fede cattolica dire ciò. Mi sembra ovvio il perchè...

    Quindi la Nostra Buona Madre avvertì di grave crisi di Chiesa, in ripetute apparizioni, senza scendere in particolari inutili o fuorvianti.

    Parlare di crisi grave di Chiesa basta ed avanza.
    Sta a ciascuno discernere, alla luce della ragione e della dottrina cattolica supporre che anche la gerarchia vaticana sia interessata o meno, o quanto, alla "crisi".

    Prendendo atto di questa crisi grave, alcuni teologi o fedeli, possono fare elucubrazioni al riguardo sul perchè o per come si sia arrivati a questa crisi.

    Ritengo che fondamentale deduzione sia essere certi della crisi.
    Chi la nega o pensa addirittura che non vi sia e che sia uno splendore di movimenti e di effervescenza cattolica, E' COMPLETAMENTE FUORVIATO, è ormai in una fossa !

    Riguardo poi al perchè ed alle spiegazioni al riguardo sulla crisi, si può essere d'accordo o meno, come si può essere d'accordo o meno sui ragionamenti teologici.

    Importante è MAI essere certi di una spiegazione umana o prendere parte decisa ad una spiegazione umana( sedeprivazionismo, lefebvrismo-ovvero papa sì,ma incompetente- sedevacantismo, conciliatorismo ecc.ecc.).

    Ogni ragionamento è il tentativo nostro, umano, di dare una ragione logica sulla base di quanto sappiamo e di quanto la Chiesa ha sempre fornito di spiegazioni, nei secoli.
    Ma le spiegazioni non possono avere la perfetta consonanza con gli avvenimenti umani che risentono di una Logica che è al di fuori della portata della nostra conoscenza.

    Per questo motivo sono sempre preoccupato quando qualcuno di noi ,cattolici fervidi e doloranti per la crisi, si orienta con decisione E SICUREZZA verso un gruppo che rappresenta una teoria esplicativa della crisi ecclesiale..
    Nessuno può essere certo. Puo' essere importante seguire una teoria ma dicendo:
    "MIO CARO SIGNORE, NON CONOSCO I TUOI DISEGNI E LA VIA PIU' GIUSTA IN QUESTO PERIODO DI CONFUSIONE. NON TROVO PIU' UN VICARIO DI CRISTO CHE MI GUIDA.PENSO DI AVER TROVATO UNA COMUNITA' CHE PIU' RISPONDE AI MIEI PENSIERI. MA SE SBAGLIO NELLE MIE CONVINZIONI, ABBI PIETA' POICHE', DISPERSO, HO CERCATO LA STRADA CHE HO RITENUTO PIU' GIUSTA PER SEGUIRE MEGLIO TE ED I TUOI INSEGNAMENTI, CHE SONO IL FINE DELLA MIA VITA E NON ALTRO"

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  19. Grazie delle spiegazioni. Veramente le avevo già lette, ma mi era sfuggito che il sedeprivazionismo fosse quello dell'IMBC. A rileggere tutte quelle tesi, le obiezioni e le controobiezioni mi è venuto un gran mal di testa.
    Poveri noi. Condivido comunque la posizione di Mardunolbo, fino a quando non arriveranno segni certi dal cielo.

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  20. Bravo Mardunolbo.
    Riccardo da Aosta

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