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venerdì 8 giugno 2012

Monsignor Lefebvre: "Ci rimane un'unica soluzione: abbandonare quei testimoni pericolosi per attaccarci fermamente alla Tradizione, ossia al magistero ufficiale della Chiesa lungo venti secoli".

Più volte ho proposto ciò che diceva Monsignor Lefebvre rispetto a futuri colloqui con gli assassini della fede, in questo scritto del 1988 il Monsignore chiariva in maniera inequivocabile in che modo dovevano avvenire i futuri colloqui con questa gente che ha occupato il Vaticano: "Fideliter n°66 Setembre Ottobre 1988
Riguardo alla ripresa dei contatti con Roma. Porrò la questione sul piano dottrinale:"Siete d'accordo con le grandi encicliche dei Papi che vi hanno preceduto? Siete d'accordo con "Quanta Cura" di Pio IX, "Immortale Dei" e "Libertas" di Leone XIII, "Pascendi" di San Pio X, "Quas primas" di Pio XI, "Humani Generis" di Pio XII. Accettate ancora il giuramento antimodernista? Siete ancora per il Regno Sociale di NSGC? Se non accettate la dottrina dei vostri predecessori è inutile di parlare. Finche non avrete accettato di riformare il Concilio considerando la dottrina di questi Papi che vi hanno preceduto nessun dialogo è possibile. E’ inutile. Cosi le posizioni sono più chiare. (Conferenza tenuta al ritiro sacerdotale a Econe il 4 settembre 1987 "Sous la Banniere" n.133 ottobre 2007 p.4).
Intanto ci chiediamo, i colloqui sono stati fatti seguendo la linea di Monsignor Lefebvre? E' chiaro che questo non è stato fatto.  Nel frattempo  Monsignor Fellay ci viene a dire che le cose stanno cambiando in meglio e che della Gerarchia modernista Vaticana ci si può fidare portando come esempio l'introduzione dell'esame di coscienza Sacerdotale usata prima del Conciliabolo, ed oggi nella stessa Fraternità, durante l'anno Sacerdotale dimenticando volutamente che in quell'anno è stato rifiutato di prendere come protettore il Santo Curato D'ars dicendo, i modernisti, che la Sua figura non era adatta ai tempi, e questo sarebbe un cambiamento? Assurdo. I novelli sacerdoti concilari hanno forse smesso di celebrare il pestifero Novus OIrror Missae? Assolutamente no. Nei seminari dicenti cattolici si continua ad insegnare tutta la dottrina pestifera Conciliare? Assolutamente si. Hanno forse smesso, i modernisti, di predicare il falso ecumenismo la eretica libertà religiosa ecc? Assolutamente no, anzi è stato indetto uno scandaloso Anno della fede basata sugli insegnamenti eretici Conciliari. Si potrebbe continuare a lungo a portare degli esempi che dimostrano che questa gerarchia corrotta non è assolutamente cambiata anzi è radicalmente peggiorata: "...Ora, da questo punto di vista, il pensiero di Benedetto XVI è migliore di quello di Giovanni Paolo II? Basta leggere lo studio di uno di noi tre su La fede in pericolo per la ragione, per rendersi conto che il pensiero del Papa attuale è ugualmente impregnato di soggettivismo. Tutta la fantasia soggettiva dell’uomo al posto della realtà oggettiva di Dio. Tutta la religione cattolica sottomessa al mondo moderno. Come si può credere che un accordo pratico possa risolvere un tale problema?" (lettera dei tre Vescovi a Monsignor Fellay).
  Monsignor Fellay con la Sua condotta và chiaramente contro ciò che inseganava colui che gli ha insegato anche a respirare, cioè Monsignor Lefebvre: " "Bisogna tenere, assolutamente tenere, tenere ad ogni costo. E adesso vengo a quello che senza dubbio vi interessa; ma io dico: Roma ha perso la fede, cari amici, Roma è nell'apostasia. Queste non sono parole, non sono parole (sparate) in aria che vi dico, è la verità! Roma è nell'apostasia. Non si può più dare fiducia a questa gente. Hanno abbandonato la Chiesa, abbandonano la Chiesa, e sicuro, sicuro, sicuro. L'ho riassunto al cardinale Ratzinger in poche parole, perche diciamo che è difficile di riassumere tutta questa situazione; ma gli ho detto: "Eminenza, veda, anche se Voi ci accordaste un vescovo, anche se Voi ci accordaste una certa autonomia rispetto ai vescovi, anche se Voi ci accordaste tutta la liturgia del 1962, se ci accordaste di continuare i seminari della Fraternità, come lo stiamo facendo ora, noi non possiamo collaborare, e impossibile, impossibile, perche lavoriamo in due direzioni diametralmente opposte: Voi lavorate alla decristianizzazione della società, della persona umana e della Chiesa e noi invece lavoriamo alla cristianizzazione. Ecco che non ci si può capire".

I definitiva  facciamo nostra la richiesta dei tre Vescovi della fraternità, che si oppongono ad un accordo con la Gerarchia modernista della Chiesa, a Monsignor Fellay...
(lettera dei tre Vescovi a Monsignor Fellay).
...Monsignore, signori abbé, fate attenzione, voi conducete la Fraternità ad un punto dal quale non potrà più cambiare strada, ad una profonda divisione senza ritorno e, se concluderete un tale accordo, sotto delle potenti influenze distruttive che essa non sopporterà. Se fino ad oggi i vescovi della Fraternità l’hanno protetta è proprio perché Mons. Lefebvre rifiutò un accordo pratico. Poiché la situazione sostanzialmente non è cambiata, poiché la condizione posta dal Capitolo del 2006 non si è affatto realizzata (cambiamento dottrinale di Roma che permettesse un accordo pratico), date ancora ascolto al vostro Fondatore. Egli aveva ragione 25 anni fa. Egli ha ragione ancora oggi. Nel suo nome noi vi scongiuriamo: non impegnate la Fraternità in un accordo puramente pratico.

Con i nostri saluti più cordiali e fraterni, in Cristo e Maria,

Mons. Afonso de Galarreta
Mons. Bernard Tissier de Mallerais
Mons. Richard Williamson
 
 Intervista a monsignor Fellay...
DICI: Il 2012 non è il 1988, l’anno della sua consacrazione episcopale. Nel 2009 sono state ritirate le scomuniche, nel 2007 è stato riconosciuto ufficialmente che la Messa tridentina non era «mai stata abrogata», ma adesso certuni nella Fraternità deplorano che la Chiesa non si sia ancora convertita. Il loro rifiuto a priori di un riconoscimento canonico è dovuto a 40 anni di situazione eccezionale che hanno comportato una certa incomprensione della sottomissione all’autorità?
Mons. Fellay: Ciò che accade adesso mostra chiaramente alcune delle nostre debolezze di fronte ai pericoli creati dalla situazione in cui ci troviamo. Uno dei pericoli maggiori è di finire con l’inventarsi un’idea di Chiesa che parrebbe ideale, ma che in effetti non trova riscontro nella storia reale della Chiesa. Certuni pretendono che per lavorare «in sicurezza» nella Chiesa occorra che essa sia preliminarmente ripulita da ogni errore. È questo che si dice quando si afferma che prima di ogni accordo Roma deve convertirsi, o che perché si possa lavorare gli errori devono prima essere stati eliminati. Ma questa non è la realtà. Basta guardare al passato della Chiesa, spesso e perfino quasi sempre, si vede che nella Chiesa sono disseminati degli errori. Ora, i santi riformatori, per combattere questi errori, non l’hanno lasciata. Nostro Signore ci ha insegnato che ci sarà sempre della mala erba fino alla fine di tempi. Non solo la buona erba, non solo del grano.
Al tempo degli Ariani, i Vescovi hanno operato in mezzo agli errori per convincere della verità coloro che si sbagliavano. Non dicevano di voler rimanere fuori, come dicono oggi certuni. Certo, bisogna sempre fare molta attenzione a queste parole ‘fuori’, dentro’, perché noi siamo della Chiesa, noi siamo cattolici. Ma possiamo per questo rifiutarci di convincere quelli che sono nella Chiesa, col pretesto che sono pieni di errori? Guardiamo ciò che hanno fatto i santi! Se il Buon Dio ci permette di trovarci in una situazione nuova, in una battaglia ravvicinata al servizio della verità… Ecco la realtà che ci presenta la storia della Chiesa. Il Vangelo paragona il cristiano al lievito, e noi vorremmo che la pasta lievitasse senza trovarci all’interno della pasta?
In questa situazione, attualmente presentata da certuni come una situazione impossibile, ci si chiede di venire a lavorare come hanno fatto tutti i santi riformatori di tutti i tempi. Certamente, questo non elimina il pericolo. Ma se noi abbiamo sufficiente libertà per agire, per vivere e per svilupparci, questo si deve fare. Penso davvero che questo si debba fare, a condizione che noi si abbia la protezione sufficiente.
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Fonte: San Pio X.it
In questo 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, vi proponiamo di rileggere alcuni testi di Mons. Lefebvre che chiariscono le ragioni della sua battaglia, per la fede, condotta in opposizione anche delle autorità ecclesiastiche, ma proprio per amore della Chiesa e del Papa.

Non si può seguire un concilio in cui il Papa propone delle novità contrarie alla Tradizione, perché il Papa deve essere il custode della Tradizione.
Estratti della conferenza spirituale tenuta a Écône il 14 settembre 1975
 
Credo che in definitiva il problema sia assai semplice. Noi non rifiutiamo niente, se non quello che possa opporsi a una tradizione solida, chiara e a una definizione della fede che è stata fatta dai concili, dai Papi da duemila anni. Evidentemente immagino che il Santo Padre davanti a questa risposta dica: “Ma dunque lei suppone che, nel Concilio, nelle riforme, negli orientamenti post-conciliari ci siano delle cose che possono essere contrarie alla Tradizione e che possono essere, insomma, pericolose per la fede e far diventare protestanti e modernisti?”.
Io penso che, se il Santo Padre mi facesse una simile domanda, direi: “Osservi i fatti”. Io non cerco niente, non si vuole né condannare né attaccare nessuno; ci sono i fatti: la gente perde la fede, i sacerdoti diventano protestanti e modernisti. Le conseguenze ci sono e sono evidenti, assolutamente evidenti. I catechismi non sono più dei catechismi cattolici e le università non insegnano più l’ortodossia. Che fare? Insomma c’è qualcosa che non è normale.
Devono riconoscere che noi conserviamo le tradizioni e che siamo un seminario tradizionale. E per il fatto che noi conserviamo queste tradizioni, conserviamo la liturgia tradizionale, per il fatto che conserviamo infine gli orientamenti tradizionali, siamo condannabili in nome del Concilio, dunque a partire dal Concilio è sorto qualcosa di nuovo che si oppone alla Tradizione. Non è altrimenti comprensibile.
E’ inaudito pensarlo. Ma questo dato di fatto si impone. “Allora – ci diranno - siete contro il Papa, siete contro la Chiesa”. Noi non siamo affatto contro il Papa. Siamo i migliori difensori del Papa. Siamo coloro che sono uniti – direi – in un modo più intimo con il Papa. Perché? Che cos’è il Papa? Ecco ciò che dice il Papa Pio IX nella sua costituzione Pastor æternus in cui definisce solennemente l’infallibilità del Pontificia: “Lo Spirito Santo in effetti non è stato promesso ai successori di Pietro per permettere loro di divulgare una dottrina nuova, ma per custodire santamente ed esporre fedelmente con la sua assistenza la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede”.
Quindi per noi è semplice. Il Papa, i sucessori di san Pietro, non hanno ricevuto lo Spirito Santo «per divulgare una dottrina nuova» ma per «custodire santamente» ed «esporre fedelmente con la sua assistenza la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede». Questo è quello che facciamo. Ci consacriamo a questo, potrei dire con tutto il cuore, con tutta l’anima. Tutte le vostre giornate trascorse in seminario, non hanno altro fine che scrutare il deposito della fede; voi scrutate la rivelazione data da Nostro Signore e che ci è stata trasmessa dagli apostoli  e, fino ai nostri giorni, dai successori di Pietro.
Dunque se il Papa è davvero un successore di Pietro, non può non continuare la Tradizione, non può non portare con sé questo deposito, altrimenti dove lo troveremmo? È lui che ha ricevuto l’onere di questo deposito della fede per trasmetterlo e noi teniamo a esso come alle nostre pupille. Siamo attaccato a quel che il Papa ha di più caro: difendere il deposito della fede, trasmettere il deposito della fede, la rivelazioni degli apostoli,  date agli apostoli da Nostro Signore. Dunque noi non siamo affatto contro il Papa.
Tutta la legge della Chiesa è fatta per difendere la fede. Nessuna legge può essere invocata per condannare  coloro che vogliono conservare la fede.
Tutte le opposizioni giuridiche che possono esserci fatte, le pene e tutto ciò che fa parte del diritto positivo non tocca ciò che è di legge divina. La legge divina ci impone di credere. «Colui che crederà sarà salvato, colui che non crederà sarà condannato». Ecco la prima delle leggi, che è una legge divina.Le leggi umane come il diritto canonico, le pene che comporta e via dicendo, sono certamente utili. Siamo ben disposti a sottometterci a tutte queste leggi, ma nella misura in cui esse sostengono la legge principale per la quale sono fatte.
Tutto il diritto canonico è fatto per conservare e sostenere la nostra fede. Tutta la legge positiva della Chiesa è fatta per appoggiare e difendere la legge divina naturale e positiva. Tuttavia nelle leggi esiste una gerarchia. Di conseguenza, se noi per il fatto di osservare la legge divina, per il fatto di osservare la legge della fede, siamo attaccati dalla legge positiva della Chiesa, una legge che comunque è, in definitiva, una legge ecclesiastica, questo non ha alcun valore.
Perché questa legge positiva va contro la legge che ne è alla base, che è il suo fondamento proprio; il fondamento proprio del diritto canonico. Perciò, anche se domani io ricevessi una lettera del Papa che dica: “lei è scomunicato, lei è interdetto, lei è sospeso ecc.”, anche se mi dessero tutte le punizioni del diritto canonico, questo non ha alcun valore. Io continuerei come se nulla fosse, perché non si può, facendo pressione col diritto ecclesiastico, farci disobbedire alla legge divina.  Ci dicono: “Voi dovete allinearvi al Concilio, dovete allinearvi alle riforme post-conciliari”.
Noi sappiamo benissimo che, se ci allineassimo a tutto quello che è stato fatto, andremmo dolcemente ma sicuramente verso gli errori, saremmo avvelenati dal liberalismo, dal modernismo, e anche dal comunismo, arriveremmo fino al comunismo. Ebbene, non c’è niente da fare, nessuno può costringerci a questo, nessuno. Nessuno può costringerci a seguire questa strada che è una strada avvelenata, non c’è niente da fare.
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  Nel 1992, Mons. Lefebvre scriveva: «Più si analizzano i documenti del Vaticano II e l’interpretazione che ne è stata data dalle autorità della Chiesa, più ci si accorge che si tratta, non solo di alcuni errori, l’ecumenismo, la libertà religiosa, la collegialità, un certo liberalismo, ma anche di una perversione dello spirito» (Fideliter n. 87, pp. 5 e 6).
 
ACCUSO IL CONCILIO
Mons. Lefebvre attira l'attenzione sulla pubblicazione dei suoi interventi durante il Concilio. Questi testi testimoniano la reazione cattolica di fronte alle infiltrazioni nemiche del Vaticano II nella Chiesa. Conferenze del 18 e del 27 agosto 1976.
Questi documenti manifesteranno con evidenza che orientamenti liberali e modernisti si fecero strada ed ebbero un'influenza pre-ponderante, grazie al vero complotto dei Cardinali della riva del Reno, sfortunatamente sostenuti da Papa Paolo VI. Gli equivoci e le ambiguità di questo Concilio pastorale contenevano il veleno che si è diffuso in tutta la Chiesa tramite le riforme e le applicazioni conciliari. Da questo Concilio è nata una nuova Chiesa riformata che S.E. Mons. Benelli chiama egli stesso "la Chiesa conciliare".
Per ben comprendere e quantificare la nocività di questo Concilio bisogna studiarlo alla luce dei documenti pontifici che mettono in guardia i Vescovi, il clero e i fedeli dalla congiura dei nemici della Chiesa che agiscono attraverso il liberalismo e il modernismo, e ciò - tra poco - da oltre due secoli. Occorre anche conoscere i documenti degli avversari della Chiesa e specialmente delle società segrete, che prepararono questo Concilio da oltre un secolo. Infine sarà molto istruttivo seguire le reazioni dei protestanti, dei massoni e dei cattolici liberali, durante e dopo questo Concilio. La conclusione s'impone, soprattutto dopo l'immenso disastro che subisce la Chiesa a partire da questo Concilio: questo evento rovinoso per la Chiesa cattolica e per tutta la civiltà cristiana non è stato diretto e guidato dallo Spirito Santo.
Perché questo titolo, Accuso il Concilio? Perché noi abbiamo le basi per affermare, grazie ad argomenti tanto di critica interna quanto di critica esterna, che lo spirito che ha dominato il Concilio e che ne ha ispirato tanti testi ambigui ed equivoci e anche francamente errati, non è lo Spirito Santo, ma lo spirito del mondo moderno, spirito liberale, Teilhardiano, modernista, opposto al regno di Nostro Signore Gesù Cristo. [...]
È quindi indispensabile smitizzare questo Concilio che hanno voluto pastorale a causa del loro orrore istintivo per il dogma, e per facilitare l'introduzione ufficiale delle idee liberali in un testo della Chiesa. Ma una volta conclusa l'operazione, essi dogmatizzano il Concilio, lo paragonano a quello di Nicea, lo pretendono simile agli altri se non superiore! [...]
A poco a poco gli occhi si aprono su di una congiura stupefacente preparata da lunga data. Questa scoperta obbliga a domandarsi quale sia stato in tutta quest'opera il ruolo del Papa, quale sia stata la sua responsabilità. In verità, essa pare schiacciante, malgrado il desiderio di scagionarlo da questo mostruoso tradimento della Chiesa. Ma, se noi lasciamo a Dio e ai futuri veri successori di Pietro il giudizio su queste cose, non è per questo meno certo che il Concilio sia stato sviato dal suo scopo da un gruppo di congiurati e che ci sia impossibile penetrare in questa congiura, quand'anche in questo Concilio ci fossero molti testi soddisfacenti. Perché i testi buoni sono serviti per far accettare i testi equivoci, minati, ingannevoli.
 Ci rimane un'unica soluzione: abbandonare quei testimoni pericolosi per attaccarci fermamente alla Tradizione, ossia al magistero ufficiale della Chiesa lungo venti secoli.

24 commenti:

  1. " Ecco ciò che dice il Papa Pio IX nella sua costituzione Pastor æternus in cui definisce solennemente l’infallibilità del Pontificia: “Lo Spirito Santo in effetti non è stato promesso ai successori di Pietro per permettere loro di divulgare una dottrina nuova, ma per custodire santamente ed esporre fedelmente con la sua assistenza la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede”.
    Quindi per noi è semplice.IL PAPA ,I SUCCESSORI DI SAN PIETRO NON HANNO RICEVUTO LO SPIRITO SANTO.."

    ".Le leggi umane come il diritto canonico, le pene che comporta e via dicendo, sono certamente utili. Siamo ben disposti a sottometterci a tutte queste leggi, ma nella misura in cui esse sostengono la legge principale per la quale sono fatte...Perciò, anche se domani io ricevessi una lettera del Papa che dica: “lei è scomunicato, lei è interdetto, lei è sospeso ecc.”, anche se mi dessero tutte le punizioni del diritto canonico, questo NON HA ALCUN VALORE. Io continuerei come se nulla fosse, perché non si può, facendo pressione col diritto ecclesiastico, farci disobbedire alla legge divina..."

    COSI' PARLO' LEFEBVRE!
    OGNUNO NE TRAGGA LE DEDUZIONI LOGICHE SENZA CONTORSIONI MENTALI PER NEGARE L'EVIDENZA.

    RispondiElimina
  2. Scusa Mardu ma la frase:"Quindi per noi è semplice.IL PAPA ,I SUCCESSORI DI SAN PIETRO NON HANNO RICEVUTO LO SPIRITO SANTO.."
    è tua?
    CVCRCI

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    Risposte
    1. No, è scritto sopra, è di Lefebvre e prosegue:
      " non hanno ricevuto lo Spirito Santo «per divulgare una dottrina nuova» ma per «custodire santamente» ed «esporre fedelmente con la sua assistenza la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede».
      Nel momento in cui ciò non viene fatto, è perchè lo Spirito Santo non ha agito sopra questi!

      Perchè non ha agito? Per impossibilità ad agire.
      Perchè impossibilità? perchè se un uomo è sottoposto a pensieri o dottrine o religiosità malvagia, non agisce di certo lo Spirito Santo...ma un altro spirito che santo non è!

      Elimina
    2. Bisogna stare sempre attenti a non tagliare maldestramente le frasi riportate, dato che si potrebbe stravolgete il senso di ciò che è stato detto.

      Elimina
    3. vada a prendere lezione di tradizione dove sa lei...Risponda al blog!
      Faccia commenti inerenti!
      Abbiamo già avuto settari neocatecumenali passati di qua.
      Stare in tema, grazie!
      Mi illumini d'immenso,lei che sa e può per via della sua saggezza.
      Ascolterò beato...oppure se preferisce, faccia minacce anche lei.

      Elimina
    4. Io sono Cattolica!!
      Mi ero permessa di far notare quello che ho scritto: di non tagliare le citazioni malamente. Perché così aveva stravolto il discorso di Mons Lefebvre. E la mi scusi!

      Possibile che chiunque le si rivolge per farle notare un qualcosa lei lo taccia di NeoCat o di andarci?
      Si calmi! Respiri e poi dica una bella preghiera.
      Oremus!

      Elimina
    5. "Bisogna stare sempre attenti a non tagliare maldestramente le frasi riportate, dato che si potrebbe stravolgete il senso di ciò che è stato detto."

      Nel caso particolare della frase riportata da Mardunolbo, anche tagliandola o meno, il risultato finale non cambia:

      "Quindi per noi è semplice.IL PAPA ,I SUCCESSORI DI SAN PIETRO NON HANNO RICEVUTO LO SPIRITO SANTO.."

      "Quindi per noi è semplice. Il Papa, i successori di San Pietro non hanno ricevuto lo Spirito Santo «per divulgare una dottrina nuova» ma per «custodire santamente» ed «esporre fedelmente con la sua assistenza la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede».

      Ovvio che se hanno ricevuto lo Spirito Santo, lo hanno ricevuto per custodire e trasmettere il vero deposito della Fede trasmessa dagli Apostoli; dal momento che invece divulgano una nuova dottrina, diversa da quella insegnata da Cristo e trasmessa dai Dodici, lo Spirito Santo che certamente avevano ricevuto, se lo sono perso per strada, quindi è come se "non lo avessero ricevuto".

      Perchè non esiste peccato più grande, per un ecclesiastico, che impugnare la Verità rivelata, e dove si compie ciò la Grazia va perduta e lo Spirito Santo si allontana.

      Elimina
    6. Da persona semplice che legge ho notato che dire:

      1. "IL PAPA , I SUCCESSORI DI SAN PIETRO NON HANNO RICEVUTO LO SPIRITO SANTO.."

      Oppure

      2. "Il Papa, i successori di San pietro non hanno ricevuto lo Spirito Santo «per divulgare una dottrina nuova» ma per «custodire santamente» ed «esporre fedelmente con la sua assistenza la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede».


      Oggettivamente equivale a dire

      1 come che il Papa ed i successori di San Pietro, non hanno (mai) ricevuto lo Spirito Santo.

      2 come che il Papà ed i successori di San Pietro hanno ricevuto lo Spirito Santo per «custodire santamente» ed «esporre fedelmente con la sua assistenza la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede.

      Io oggettivamebte non riesco a leggerlo come dici tu.

      Elimina
    7. Pardon! Errore di diteggiatura:
      ovviamente Papa e non papà

      Elimina
    8. Io, invece,
      siccome è una frase di Mons. Lefebvre, e considerato tutto il contesto del suo discorso, davo per scontato che "il papa, i successori di San Pietro" fossero quelli della chiesa post-conciliare.

      Anche perchè quella frase, presa in modo assoluto, cioè che "il papa in generale" e "TUTTI i successori di San Pietro, non abbiano (mai) ricevuto lo Spirito Santo" è un ASSURDO DOTTRINALE.
      Né Mons. Lefebvre, né alcuno sano di mente avrebbe mai potuto pronunciarla...

      Elimina
    9. Certo che Mons. Lefebvre non l'avebbre mai pronunciata. Ecco perché ho suggerito di fare attenzione nel tagliare le citazioni. Proprio perché ci potrebbero essere dei malintesi in chi legge. Infatti Stefano aveva chiesto chiarimenti se fosse stata scritta dal mardu e non da Lefebvre.

      Elimina
    10. Basta leggere l'argomento invece di leggere solo i commenti..Stefano aveva fretta evidentemente, e turbato dal commento ha chiesto lumi.
      Non mi pare che per questo si debba instaurare una polemica, se non per far deviare ancora una volta dall'argomento principale.

      Ribadisco: metodica conosciuta ed adottata dai settari, neocatecu, in particolare

      La sostanza non cambia: i papi postconciliari non hanno ricevuto lo Spirito Santo.
      Se poi aggiungiamo la nota di mons. Tissier riguardo al papa Ratzinger filo-nestoriano, quindi praticamente di eresia nestoriana, su quale specchio dobbiamo arrampicarci come gechi?
      Bisogna citare anche la riga per le cattolinde ?

      Elimina
    11. Non condivido affatto il suo atteggiamento Sig Mardunolbo. Ma le assicuro comunque le mie preghiere: che lei possa trovare la pace che solo Nostro Signore Gesù Cristo ci può dare.

      In effetti il pericolo per la fraternità ci sarà sempre, ma confido in nostro Signore che sa sempre tramutare il male on bene. E se lui vorrà, nell'arco di qualche decennio riusciremo a restaurare tutto in Cristo.

      “Se sono nell’errore che Dio me ne liberi, se sono nel giusto che Dio mi ci mantenga”

      dico anch'io parafrasando s. Giovanna d’Arco.

      Buona notte

      In Cristo

      Linda

      Elimina
  3. " Noi abbiamo le basi per affermare, grazie ad argomenti tanto di critica interna quanto di critica esterna, che lo spirito che ha dominato il Concilio e che ne ha ispirato tanti testi ambigui ed equivoci e anche francamente errati, NON E' LO SPIRITO SANTO MA E' LO SPIRITO DEL MONDO MODERNO, spirito liberale, Teilhardiano, modernista, opposto al regno di Nostro Signore Gesù Cristo. [...]
    È quindi indispensabile smitizzare questo Concilio che hanno voluto pastorale a causa del loro orrore istintivo per il dogma, e per facilitare l'introduzione ufficiale delle idee liberali in un testo della Chiesa. Ma una volta conclusa l'operazione, essi dogmatizzano il Concilio, lo paragonano a quello di Nicea, lo pretendono simile agli altri se non superiore! [...]"

    Chi lo disse ?
    Indovina indovinello sarà forse Mardunello ?
    Chi ha usato il pluralE maiestatis ?
    Forse ancora il Mardunello?

    RispondiElimina
  4. e don Abrahamowicz, aggiunge (ullallà pure lui vien citato-diranno i tradizionalisti papolatri!)pure l'analisi su quanto la shoà sia diventata il dogma punitivo sui cristiani responsabili delle stragi:

    " Le leggi circa la libertà si stanno restringendo. Oggi, in più paesi vige il divieto formale di fare certi discorsi scientifici su certi aspetti dei campi di concentramento della Seconda Guerra Mondiale. La confusione storica che è venuta a formarsi circa questa tematica ha generato quella confusione psicologica di cui prima. Ma la confusione, da storica e psicologica, ha anche i suoi riflessi nella società tutta intera, nei suoi aspetti politici, finanziari e anche e soprattutto religiosi.
    L’ecumenismo ha fatto confusione su Dio. Ora il Dio Trino non è il dio né del Talmud né del Corano. Questa confusione giova a chi verrà un giorno farsi adorare come dio: l’anticristo. I suoi precursori: l’indiscussa “autorità” mediatica: “hanno detto che,…”, autorità che comanda despoticamente sull’immaginario collettivo, relegando agli arresti domiciliari la ragione, colei che rende ragione della veridicità dei Vangeli e della religione rivelata, che invece viene oggi dichiarata rilevare dell’immaginario: un mondo capovolto.
    Finché non è vietato di essere cattolici, ma ché lo si può essere anche se solo in quanto scomunicati dalla setta modernista, propter metum judaeorum, confessiamo il credo dei nostri padri, serviamo Dio nella liturgia bimillenaria non contaminata dal modernismo, rivendichiamo il regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo! Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat! "

    Don Abrahamowicz, per chi non lo sapesse è un altro espulso dalla Fraternità per aver osato sfidare il "gran DOGMA"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "...quanto la shoà sia diventata il dogma punitivo sui cristiani responsabili delle stragi:..."

      I responsabili delle stragi non erano cristiani. Questo lo affermano gli ebrei per strumentalizzare a loro vantaggio la storia, passare per "povere vittime del Cristianesimo", ma lla realtà è ben diversa. I Nazisti non eranoo cristiani, anche se da ppiccolo furoono battezzati, professavano una nuova RELIGIONE PAGANA imposta da Hitler, il quale era un alto grado degli Illuminati di Baviera, quindi un Massone. I Massoni NON SONO cristiani. Esistono video e intere trasmissioni/documentario che trasmettono le immagini del tempo del Terzo Reich, con celebrazioni pagane e festeggiamenti in massa di uomini e donne posti su carri, che in mezzo a mille torce accese inneggiavano in costume adamitico al nuovo paganesimo germanico. Gente interamente plagiata. Questi erano i nazisti, dire che fossero cristiani è follia allo stato puro.

      Elimina
  5. Oh Oh ragazzi ma che succede, ho fatto quella domanda proprio perchè non riuscivo a vederla nel contesto, non avevo osservato i puntini, Mardu era solo un chiarimento non è che chiunque fa una domanda e Neocatecumenale, basta spiegarsi.
    Comunque dopo dici:La sostanza non cambia: i papi postconciliari non hanno ricevuto lo Spirito Santo.
    Questo è sbagliato non è un'affermazione provata direi che Annarita si è avvicinata alla spiegazione delle cose.
    Cosa vuol dire che un Papa come questi non possa più insegnare infallibilmente, ricordo a tutti che l'assistenza dello Spirito Santo è negativa!
    CVCRCI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Stefano! Infatti non sono MAI stata dei neocatecumenali (una setta eretica!). E MAI lo sarò.

      Elimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. Il Papa, i sucessori di san Pietro, non hanno ricevuto lo Spirito Santo «per divulgare una dottrina nuova» ma per «custodire santamente» ed «esporre fedelmente con la sua assistenza la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede».

    Non hanno ricevuto A per fare questo e quell'altro...
    Ma lo hanno ricevuto.
    La frase è molto chiara. Hanno ricevuto lo Spirito Santo ma, o non ne fanno uso, o ne fanno scorretto uso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stiano parlando de: "il papa, i successori di San Pietro"...

      1) Hanno ricevuto lo Spirito Santo SE E QUANDO la loro elezione è avvenuta in modo corretto, senza l'intrusione di forze mondane. (Sappiamo che riguardo alle elezioni conciliari e post conciliari, il sospetto rimane.)

      2)Lo hanno ricevuto, ma POSSONO PERDERLO, con un "non uso" o con un "mal uso", E TRAMITE PENTIMENTO POSSONO RITROVARLO, perchè c'è una "Grazia di Stato" che lavora per il ravvedimento fino all'ultimo istante della vita, ma solo in caso di elezione valida.

      Torniamo sempre al solito punto: il dubbio della validità delle ultime elezioni. Mons. Lefebvre se lo chiedeva e per prudenza sospendeva il giudizio, ma sappiamo che negli ultimi anni di vita il suo sospetto (dopo Assisi) prendeva seriamente corpo ed esortò i quattro vescovi a cominciare a "preparare" i fedeli ad ogni evenienza....ma sappiamo anche che queste ultime sue dichiarazioni sono state censurate, e si sa anche da parte di chi.

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  8. Molto interessante:
    http://deovolente-tradidiquodetaccepi.blogspot.it/2012/06/b-xvi-il-venerato-arcivescovo-lefebvre.html


    Da queste parole contenute nell'articolo del link sopra;(Benedetto XVI sembra chiedere ai vescovi e preti della Fraternità di consentirgli di simulare una pubblica "discordia" con loro, per aiutarlo a trattare con un'intrattabile risma collegiale di vescovi.), è tutto chiaro, ora sappiamo che la FSSPX e il Papa stanno governando egregiamente la "barca di Pietro!" Preghiamo tutti così come chiedono la fraternità e il Santo Padre.

    CRISTUS VINCIT CRISTUS REGNAT CRISTUS IMPERAT

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  9. sì, quest'è bbona !
    Anche Mussolini disse che fu Churchill a spingerlo ad entrare in guerra per frenare le mire di Hitler...Risultato?
    le lettere di Churchill pubblicate non erano così esplicite come Mussolini disse, si sa come andò a finire la guerra per l'Italia.

    Le ipotesi arzigogolate, come quelle che qui si leggono, fossero vere indicherebbero una fase nuova della Chiesa. Non c'è dubbio che in cuor mio vorrei sperare fosse così..

    >Ma tra le tante ad indicare questa ingarbugliata trama, c'è una frase che suona falsa: "Nondimeno il Papa sta facendo quello che può per rassicurare i suoi figli più leali ed esortarli a mantenere la rotta. In fatti e parole sta dando continuamente manifestazione della sua volontà. "I frutti sono buoni, quindi lì c'è lo Spirito Santo".

    Già, anche per i neocatecumenali disse ciò.
    Inoltre l'ipotesi che il papa sia vessato da "lupi" intorno a lui, mi fa ricordare la frase di Riccardo da Aosta che disse che in Vaticano vi sono personaggi che ricordano più i chihuahua che i cani da pastore.

    Parere personale:
    Fellay sta cercando ogni strada per convincere i riottosi a seguirlo. Una è questa di ipotizzare oscure trame per rientrare e difendere il papa che chiama.
    Molto probabilmente è una sua ipotesi personale, fatta a posteriori forse in buona fede, per giustificare vieppiù il suo desiderio di "reintegro".

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  10. Giustamente Annarita riferisci le ultime volontà di mons. Lefebvre, il quale si era persuaso che l'apostasia fosse ormai in atto in Vaticano e da parte dei papi, ed esortava quindi i suoi a preparare i fedeli cattolici della sede vacante di Pietro.
    Ma non dicendolo brutalmente per non scandalizzare ed intimidire i cattolici di una situazione così terribile.

    Poi tutto si spense con la sua morte e fu spento da Fellay che aveva altre idee in cuor suo.
    Poi vi fu anche mons Guerard des Lauriers che prima fece l'ipotesi della sede vacante poi la ritirò.
    E cosi via molti personaggi di calibro che vagarono qua e là senza sapere bene dove inserirsi.

    Tutto ciò mi indica di certo che, il dopo concilio e le azioni dei papi ad avvalorarlo, crearono lo sconcerto più grande negli ecclesiastici che si ritrovarono DI FATTO senza più la guida papale che seguiva la rotta di secoli e ...cominciarono le tesi e le peregrinazioni da un gruppo all'altro, uscite e ritorni...Ed i fedeli ne risentirono allora come ne risentono adesso ancora !

    i modernisti continuano a percorrere le loro diverse strade con approvazioni papali di vario genere.

    I tradizionalisti oscillano dall'obbedienza alla disobbedienza papale cercando un "modus vivendi" che concilii la fedeltà al Vicario e la disobbedienza ad un falso vicario forse precursore di anticristo.

    In questi casi un papa vero non può esimersi dal parlare chiaro; il parlare in modo contorto non è da papa! Preferire la salvezza dei fedeli rimasti non è un'opzione possibile, ma E' L'UNICA OPZIONE!

    Il resto è pura politica di dominio e di potere, che sembra da tanti indizi la prevalente e la più concretamente attuata.

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