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domenica 3 giugno 2012

“Noi siamo scomunicati da parte di modernisti, gente che è stata condannata dai papi precedenti. Allora che cosa ci può fare ciò? Siamo condannati da gente che è condannata! Da gente che dovrebbe essere condannata pubblicamente!” (Mons. Lefebvre, Econe, giugno 1988)

Foto di uno scandaloso Sacrilegio...
 San Paolo: "Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna" (1 Cor 11, 27-29).

Quanto al ministro di questo sacramento, il santo sinodo dichiara, che sono false e del tutto aliene dalla verità del vangelo tutte quelle dottrine che estendono perniciosamente a qualsiasi altro uomo, oltre i vescovi e i sacerdoti, il ministero delle chiavi. Esse ritengono che quelle parole del Signore: Tutto ciò che legherete sulla terra, sarà legato anche in cielo, e tutto ciò che scioglierete sulla terra, sarà sciolto anche in cielo (263) e: a quelli, di cui avrete rimesso i peccati, saranno rimessi, a quelli, di cui li avrete ritenuti, saranno ritenuti (264) siano state dette a tutti i fedeli del Cristo, senza differenza alcuna e senza distinzione, contro l’istituzione di questo sacramento; così che ognuno abbia il potere di rimettere i peccati: quelli pubblici con la correzione, se chi viene corretto si sottomette; i segreti, attraverso una spontanea confessione, fatta a chiunque.
Il concilio insegna pure che anche quei sacerdoti che sono in peccato mortale, per la grazia dello Spirito santo, conferita nell’ordinazione, esercitano la funzione di perdonare i peccati come ministri di Cristo e che non giudicano secondo verità quelli che sostengono che questo potere manchi ai sacerdoti cattivi.
Quantunque, poi, l’assoluzione del sacerdote sia l’elargizione di un beneficio che si fa ad altri, essa non è soltanto un nudo ministero di annunziare il vangelo o di dichiarare rimessi i peccati, ma come un atto giudiziario, essa è pronunciata come la sentenza di un giudice.
Perciò il penitente non deve compiacersi tanto della sua fede, da credere che, se anche non avesse alcuna contrizione, o mancasse al sacerdote l’intenzione di agire seriamente o di assolvere, egli sia davvero assolto, dinanzi a Dio, per la sola fede. La fede, infatti, non potrebbe operare in nessun modo la remissione dei peccati e si dimostrerebbe negligentissimo della sua salvezza, chi si accorgesse che un sacerdote lo assolve per ischerzo, e non ne cercasse diligentemente un altro.

Canoni sul Sacramento della Confessione, Concilio di Trento...
4. Se qualcuno negherà che per la remissione completa e perfetta dei peccati si richiedano, nel penitente, come materia del sacramento della penitenza, questi tre atti: la contrizione, la confessione e la soddisfazione, che sono le tre parti della penitenza o dirà che due sole sono le parti della penitenza, e cioè: i terrori indotti alla coscienza dalla conoscenza del peccato e la fede, concepita attraverso il vangelo o l’assoluzione, per cui ciascuno crede che gli sono rimessi i peccati per mezzo del Cristo, sia anatema.
5. Se qualcuno dirà che quella contrizione, che si ottiene con l’esame, il raccoglimento, e la detestazione dei peccati — per cui uno, ripensando alla propria vita nell’amarezza della sua anima (289), riflettendo alla gravità, alla moltitudine, alla bruttezza dei suoi peccati, alla perdita della beatitudine eterna e all’essere incorso nella eterna dannazione, col proposito di una vita migliore — non è un dolore vero ed utile, che non prepara alla grazia, ma che rende l’uomo ipocrita e ancor più peccatore e che, finalmente, essa è un dolore imposto, non libero e volontario, sia anatema.

 Un anno dopo le consacrazioni… “Fideliter” nel nr. 70 (luglio-agosto 1989) pubblica un intervista di Monsignore Lefebvre . Ecco qualche citazione: “Mettersi dentro la Chiesa, che cosa vuol dire? E anzitutto di quale Chiesa si parla? Se si tratta della chiesa conciliare, noi che l’abbiamo combattuta per vent’anni perché vogliamo la Chiesa Cattolica, dovremmo entrare in questa chiesa conciliare, per cosi dire, renderla cattolica? E un’illusione totale! (…) Questa storia della chiesa visibile di Dom Gerard e di M. Madiran è puerile. E’ incredibile che parlando di chiesa visibile si osi parlare di chiesa conciliare, in opposizione alla Chiesa Cattolica che noi cerchiamo di rappresentare e di continuare.” (…)

PAPA: "DIVORZIATI RISPOSATI SONO PIENAMENTE NELLA CHIESA"


Salvatore Izzo  (AGI) - Milano, 2 giu.
"Ai divorziati risposati dobbiamo dire che la Chiesa li ama, devono vederlo e sentire che realmente facciamo il possibile per aiutarli". Lo ha detto il Papa alla Festa delle Famiglie all'aeroporto di Bresso.
"Non sono fuori della Chiesa", ha scandito, spiegando che "anche se non possono ricevere l'assoluzione e l'Eucaristia, vivono pienamente nella Chiesa". Secondo Benedetto XVI, "il contatto con un sacerdote per loro puo' essere ugualmente importante, poi seguano la liturgia eucaristica vera e partecipata: se entrano in comunione possono essere spiritualmente uniti a Cristo".
"I divorziati risposati - ha auspicato il Papa - trovino conforto in una vita di fede e con l'aiuto della comunita' la sofferenza non sia per loro un tormento fisico e psichico. La loro sofferenza se interiormente accettata e' dono per tutti". "Il problema dei divorziati risposati - ha detto ancora il Pontefice - resta uno dei grandi porblemi della Chiesa di oggi: la sofferenza e' grande dobbiamo aiutare queste persone a vivere la loro sofferenza e impegnarci anche nella prevenzione, approfondire dall'inizio con i ragazzi l'innamoramento, seguirli nel fidanzamento, accompagnare le coppie durante il matrimonio".
 La domanda sui divorziati risposati e' stata posta al Pontefice da una coppia di psicologi impegnati nella terapia delle coppie. "Grazie per il vostro lavoro - ha detto  il Pontefice alla coppia - perche' la psicoterapia e' molto necesaria alle famiglie in difficolta'".

Questa ce la dovrebbe spiegare un po' meglio... se un divorziato risposato continua a vivere nel sua stato come potrebbe vivere unito alla Chiesa? Il divorzio è un peccato grave e il successivo matrimonio è completamente nullo quindi chi si risposa, dopo essersi divorziato, vive in uno stato di adulterio (tranne che se il precedente stato era di concubinato), quindi di peccato continuato. E se in questa convivenza peccaminosa si consuma l'atto sessuale ecco peccati mortali aggiunti ad altri peccati. Il Papa poi asserisce che se i divorziatri risposati "entrano in comunione" possono essere "spiritualmente uniti a Cristo durante la Messa". Questa affermazione è essurda, se uno sta nella situazione di peccato grave continuato è impossibile che stia unito spiritualmente  al Signore.
Forse il Pontefice post Conciliabolo intende che questi divorziati risposati sono uniti con la nuova Chiesa inventata di sana pianta nel Conciliabolo. E questo sarebbe correggere gli errori dei fedeli nei confronti del Signore? Sarebbe ammonire i peccatori, dando loro la coscienza del peso dei loro atti? E questo sarebbe difendere in maniera integrale il Sacramento del Matrimonio? Forse sarebbe meglio che questi nuovi teologi conciliari si studiassero un po' di catechismo, sì il  Catechiesmo di San Pio X...
Ma oggi, nella Festa della Santissima Trinità, vogliamo (anzichè ascoltare queste nuove tesi moderniste), aderire alla vera Dottrina Cattolica della Chiesa, proposta da veri Santi della Chiesa, come Sant'Atanasio...
 
   
Simbolo di Sant'Atanasio 
 "Quicumque vult"
 
(Breviarium Romanum: ad Primam, in Festo Sanctíssimae Trinitátis) 
(Breviario Romano: Ufficio di Prima nella Festa della SS. Trinità)
Quicúmque vult salvus esse,  * ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem:  Quam nisi quisque íntegram inviolatámque serváverit, * absque dúbio in aetérnum períbit.    Fides autem cathólica haec est: * ut unum Deum in Trinitáte, et Trinitátem in unitáte venerémur. 
Neque confundéntes persónas, * neque substántiam seperántes. 
Alia est enim persóna Patris, alia Fílii, * alia Spíritus Sancti: 
 

Sed Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti una est divínitas, * aequális glória, coaetérna maiéstas.  
Qualis Pater, talis Fílius, * talis Spíritus Sanctus. 
Increátus Pater, increátus Fílius, * increátus Spíritus Sanctus. 
Immènsus Pater, imménsus Fílius, * imménsus Spíritus Sanctus.  
Aetérnus Pater, aetérnus Fílius, * aetérnus Spíritus Sanctus. 
Et tamen non tres aetérni, * sed unus aetérnus.     Sicut non tres increáti, nec tres imménsi, * sed unus increátus, et unus imménsus.  
 

Simíliter omnípotens Pater, omnípotens Fílius, * omnípotens Spíritus Sanctus.   
Et tamen non tres omnipoténtes, * sed unus omnípotens. 
Ita Deus Pater, Deus Fílius, * Deus Spíritus Sanctus.    Et tamen non tres dii, * sed unus est Deus.    Ita Dóminus Pater, Dóminus Fílius, * Dóminus Spíritus Sanctus. 
Et tamen non tres Dómini, * sed unus est Dóminus. 
Quia, sicut singillátim unamquámque persónam Deum ac Dóminum confitéri christiána veritáte compéllimur: * ita tres Deos aut Dóminos dícere cathólica religióne prohibémur. 
Pater a nullo est factus: * nec creátus, nec génitus. 
Fílius a Patre solo est:* non factus, nec creátus, sed génitus. 
Spíritus Sanctus a Patre et Fílio: * non factus, nec creátus, nec génitus, sed procédens.
 

Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Fílius, non tres Fílii: * unus Spíritus Sanctus, non tres Spíritus Sancti.
Et in hac Trinitáte nihil prius aut postérius, nihil maius aut minus: * sed totae tres persónae coaetèrnae sibi sunt et coaequáles. 
Ita ut per ómnia, sicut iam supra dictum est, * et únitas in Trinitáte, et Trínitas in unitáte veneránda sit. 
Qui vult ergo salvus esse, * ita de Trinitáte séntiat. 
Sed necessárium est ad aetérnam salútem, * ut incarnatiónem quoque Dómini nostri Iesu Christi fidéliter credat.
Est ergo fides recta ut credámus et confiteámur, * quia Dóminus noster Iesus Christus, Dei Fílius, Deus et homo est. 
 

Deus est ex substántia Patris ante saécula génitus: * et homo est ex substántia matris in saéculo natus.
 
 

Perféctus Deus, perféctus homo: * ex ánima rationáli et humána carne subsístens. 
Aequális Patri secúndum divinitátem: * minor Patre secúndum humanitátem. 
Qui, licet Deus sit et homo, * non duo tamen, sed unus est Christus. .   Unus autem non conversióne divinitátis in carnem, * sed assumptióne humanitátis in Deum. 
 

Unus omníno, non confusióne substántiae, * sed unitáte persónae. 
Nam sicut ánima rationális et caro unus est homo:  ita Deus et homo unus est Christus. 
 

Qui passus est pro salúte nostra: descéndit ad ínferos: * tértia die resurréxit a mórtuis. 
Ascéndit ad coélos, sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis: * inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos. 
Ad cuius advéntum omnes hómines resúrgere habent cum corpóribus suis: * et redditúri sunt de factis própriis ratiónem. 
Et qui bona egérunt, ibunt in vitam aetérnam: * qui vero mala, in ígnem aetérnum. 
 
 

Haec est fides cathólica, * quam nisi quisque fidéliter firmitérque credíderit, salvus esse non póterit.  Amen.
Chiunque voglia salvarsi, * deve anzitutto possedere la fede cattolica: Colui che non la conserva integra ed inviolata * perirà senza dubbio in eterno.
 

La fede cattolica è questa: * che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità.
Senza confondere le persone, * e senza separare la sostanza.
Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio, * ed altra quella dello Spirito Santo. 
Ma Padre, Figlio e Spirito Santo sono una sola divinità, * con uguale gloria e coeterna maestà. 
Quale è il Padre, tale è il Figlio, * tale lo Spirito Santo. 
Increato il Padre, increato il Figlio, * increato lo Spirito Santo. 
Immenso il Padre, immenso il Figlio, * immenso lo Spirito Santo.
Eterno il Padre, eterno il Figlio, * eterno lo Spirito Santo 
E tuttavia non vi sono tre eterni, * ma un solo eterno.
Come pure non vi sono tre increati, né tre immensi, * ma un solo increato e un solo immenso.
Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, * onnipotente lo Spirito Santo.     E tuttavia non vi sono tre onnipotenti, * ma un solo onnipotente.   Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, * lo Spirito Santo è Dio.   E tuttavia non vi sono tre dei, * ma un solo Dio.
Signore è il Padre, Signore è il Figlio, * Signore è lo Spirito Santo.
E tuttavia non vi sono tre Signori, * ma un solo Signore.  
Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore: * così la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori. 
Il Padre non è stato fatto da alcuno: * né creato, né generato.   Il Figlio è dal solo Padre: * non fatto, né creato, ma generato.
Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio: * non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente.
Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri: un solo Figlio, non tre Figli: * un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi.
E in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o dopo, nulla di maggiore o minore: * ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali.
Cosicché in tutto, come già detto prima, * va venerata l'unità nella Trinità e la Trinità nell'unità.
 

Chi dunque vuole salvarsi, * pensi in tal modo della Trinità.
Ma per l'eterna salvezza è necessario, * credere fedelmente anche all'Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo.
La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo, * che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo.
È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità: * è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre.  
Perfetto Dio, perfetto uomo: * sussistente dall'anima razionale e dalla carne umana.
Uguale al Padre secondo la divinità:* inferiore al Padre secondo l'umanità. 
E tuttavia, benché sia Dio e uomo, * non è duplice ma è un solo Cristo.   Uno solo, non per conversione della divinità in carne, * ma per assunzione dell'umanità in Dio.  
Totalmente uno, non per confusione di sostanze, * ma per l'unità della persona.
Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo, * così Dio e uomo sono un solo Cristo. 
Che patì per la nostra salvezza: discese agli inferi: * il terzo giorno è risuscitato dai morti.
 

É salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: * e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti.
Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere con i loro corpi: * e dovranno rendere conto delle proprie azioni.
Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna: * coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno.
Questa è la fede cattolica, * e non potrà essere salvo se non colui che l'abbraccerà fedelmente e fermamente.  Amen.

28 commenti:

  1. Tutto quanto è scritto qui è profondamente ed inequivocabilmente giusto !

    Aggiungo che la contrizione del proprio stato di divorziato (e risposato!)può esserci in quei casi, senz'altro numerosissimi, in cui è difficoltoso umanamente arrivare ad una soluzione canonico/religiosa del matrimonio...
    (Divorziato e risposato,avevo precisato, poichè chi è solo divorziato, senza convivenza,ha usufruito della possibilità dello Stato, ma non è soggetto alla disciplina ecclesiale che gli/le impedisce la Comunione, poichè a livello ecclesiale è come se fosse -separato-)

    Per tutti gli altri, che se ne sono fregati del dovere religioso e della coerenza, che RAZZA DI COMUNIONE CON LA CHIESA può mai esserci ?

    E chiarisco che può essere umanamente difficoltoso arrivare ad uno scioglimento perchè le difficoltà insite nel reperire testimonianze o nel dimostrare la propria realtà può essere difficile per molti.

    Ma che almeno vi sia la disposizione d'animo ed il tentativo onesto per non dare scandalo alla comunità dei fedeli.Per questi, e solo per questi(pochissimi) poteva andare bene il discorso papale!

    Per la maggior parte dei divorziati/risposati il deisiderio di essere in comunione con la chiesa è il "pio" desiderio di fare il proprio comodo, ma essere comunque in "sintonia" con il gruppo !

    Mi fanno una grande pena tutti coloro che sono andati a vedere ed osannare il papa, poichè sono povere pecorelle che non si accorgono di quanto vengono rese confuse proprio da quello che dovrebbe essere il vicario del Pastore.

    Ma ormai Pietro non pasce più le pecore del Signore....

    La mia personale, pessimista opinione, è che i bei discorsi sulla famiglia tra uomo e donna vengano fatti perchè il popolo cattolico li richiede.

    Non sono ancora maturi i tempi di ammettere famiglie omo, se non da parte di qualche vescovo che saggia il terreno.

    Ma tutte queste analisi, a quanti serviranno?
    Speriamo a tanti!

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  2. Chiarisco meglio:
    Tra i divorziati/risposati CON LA CONTRIZIONE ED IL DISAGIO, di essere fuori dalla comunità ecclesiale, moltissimi sono coloro che hanno avuto difficoltà a reperire argomenti e testimonianze.

    Per gli altri che non hanno alcuna contrizione perchè mai hanno provato a sciogliere il matrimonio, e sono la maggior parte, non esiste alcun disagio se non il "pio" desiderio di tornare nel gruppo per potersi definire sempre "cattolici"

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  3. La verità è che molta gente si sposa in Chiesa solo perché così fan tutti e i sacerdoti sono interessati solo all'obolo che costoro danno. Se si fosse più attenti con le coppie ci sarebbero meno divorzi tra i cattolici.

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  4. “Mettersi dentro la Chiesa, che cosa vuol dire? E anzitutto di quale Chiesa si parla? Se si tratta della chiesa conciliare, noi che l’abbiamo combattuta per vent’anni perché vogliamo la Chiesa Cattolica, dovremmo entrare in questa chiesa conciliare, per cosi dire, renderla cattolica? E un’illusione totale! (…)

    -La FSSPX è nata nella Comunione, malgrado le divergenze, e nella Chiesa del concilio nel 1970.

    -Nel 1988, non Lefevbre, che non lo avrebbe fatto mai e poi mai, ma il Vaticano, ruppe questa Comunione con la scomunica.

    -Nel 2009 la remissione della Scomunica cercata da tutti e quattro i Vescovi.

    -Nel 2009 la comunione è tornata. "Monsignor Lefebvre! I suoi 4 vescovi si sono messi già dentro"!

    -La FSSPX è già collusa, SONO IN COMUNIONE CON Benedetto XVI...si legga la lettera del Superiore generale a nome di tutta la Fraternità "NOI crediamo fermamente al Primato di Pietro e alle sue prerogative, e per questo ci fa tanto soffrire l'attuale situazione".
    e ancora: "NOI esprimiamo la nostra gratitudine filiale al santo Padre per questo atto che, al di là della Fraternità Sacerdotale San Pio X, rappresenterà un beneficio per tutta la Chiesa. La Nostra Fraternità desidera poter aiutare sempre di più il Papa nel portare rimedio alla crisi senza precedenti che attualmente investe il mondo cattolico e che il papa Giovanni Paolo II ha definito come situazione di "apostasia silenziosa".

    - essendo tornati nella Comunione col Papa con addirittura queste pompose premesse, il passo successivo è una evidente regolarizzazione con uno statuto canonico.

    -Non è chiaro perchè ora, e solo ora, i tre Vescovi, Williamson in testa, stiano mettendo in piedi questo casino contro la regolarizzazione...dicendo addirittura che non vogliono entrare nella chiesa quando ci sono già dentro " mai con questa Chiesa, non è la Chiesa Cattolica"...!

    Se volevano rimanere fuori, scomunicati, (tanto, han sempre detto che non era forse nemmeno valida) potevano non accettare la revoca della scomunica, semplice...anzi, non cercarla nemmeno!
    Invece l'han cercata.
    Se ora non hanno capito che la revoca delle scomuniche li pone in comunione con l'acerrimo nemico liberale ed hegeliano, sono un po' confusi... A MENO CHE REVOCA O NON REVOCA LE SCOMUNICHE NON GLI SIANO MAI INTERESSATE POICHE' DA SEMPRE HANNO CONSIDERATO LA CHIESA VISIBILE COME QUELLA "NON CHIESA" INCAPACE DI SCOMUNICARE QUALCUNO...OPPURE SOLO LA BARCA DI PIETRO TOTALMENTE INFESTATA DAI NEMICI DI DIO, COMPRESO PIETRO...

    Ma allora perchè tutta questa messa in scena, dalla COMMOVENTE richiesta delle revoche e tanti bla bla bla...(ED ORA DI COLPO TANTA TEOLOGIA CONTRO IL CVII COME SE LO AVESSERO FATTO IERI)

    Io lo so amici miei..c'è qualcuno, che non è quello che dice di essere, c'è qualcuno, ed io so chi è, che non vuole che la Chiesa di Cristo torni alla Tradizione...

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  5. Perchè son tutti molto confusi! E chi non lo sarebbe con una situazione del genere?
    Come può un sacerdote cattolico od un credente cattolico essere in antitesi al papa ?
    Ecco la "sindrome da capovacante" terribile che coglie chiunque.

    "La teologia" contro il vat.II l'ha sempre fatta ed organizzata Fellay.
    Il quale nei convegni tuonava contro, ma con lettere ed in fronte al papa, belava come agnellino...

    E quindi ha contribuito ad aumentare lo sconcerto.Direi che si comporta in modo parallelo al papa che tuona contro certe "eresie", ma poi ne aggiunge altre.
    Fuori Fellay e si ricominci !

    La norma è semplice a dirsi, difficilissima a prodursi: O Roma torna cattolica o la Fraternità rimane cattolica,ma fuori Roma

    RispondiElimina
  6. GHERGON,
    siccome la tua affermazione secondo cui la revoca delle scomuniche sia stata chiesta al Papa " da tutti e quattro i vescovi" (cosa che a me non risulta) è molto ma molto grave (perchè significa che tutti e quattro, non solo Fellay, hanno rinnegato la fede e il Magistero cattolici) mi metteresti per favore LA FONTE CERTA E DOCUMENTATA di questa notizia?

    E' molto importante che affermando cose così gravi si sia in grado di comprovarle con dei documenti INOPPUGNABILI! Altrimenti se quello che hai scritto è solo una tua personale deduzione ed una tua ipotesi, TI PREGO DI SPECIFICARLO CHIARAMENTE!

    Attribuire ai tre vescovi una diretta volontà di supplica della revoca, quando non ci sono prove di questo, per il fatto che abbiano magari taciuto di fronte alla manifesta volontà del Superiore Generale di chiederla, o anche di fronte alle plateali celebrazioni di ringraziamento organizzate da Fellay a revoca concessa ( e se hanno taciuto è stato per non farsi buttare fuori come è toccato ad Abrahamovicz e a don Meramo, e a chiunque non abbia taciuto!) E' UN'ILLAZIONE MOLTO GRAVE, E SE MI PERMETTI NETTAMENTE PEGGIORE DEL FATTO DI EVENTUALMENTE "INFANGARE" UN CARDINALE DECEDUTO DA MEZZO SECOLO, PERCHE' COSTORO SONO VIVI E VEGETI E COSI' SI ATTENTA ALLA LORO ATTUALE DIGNITA' CATTOLICA!

    ASPETTO URGENTEMENTE UNA TUA RISPOSTA SU QUESTO.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non c'è bisogno di documenti Anna Rita, quando si elegge un Superiore generale, e gli si da carta bianca si accetta in toto tutto quello che fa.
      Lo potevano bloccare subito, se non erano d'accordo.
      E d'altronde Fellay ha sempre lavorato con il loro tacito consenso a nome di tutta la Fraternità San Pio X.

      Elimina
    2. Dobbiamo forse pensare che i tre siano dei poveretti sotto il giogo di un despota? No. Se non erano d'accordo che Fellay si desse da fare per togliere le scomuniche lo potevano bloccare prima, con la loro autorità di Vescovi, destituendolo immediatamente.
      Ma gli hanno dato carta bianca.
      Il documento che cerchi è la sua nomina a superiore generale.
      Che non credo sia in rete.

      Elimina
    3. No.
      Il documento che ti ho chiesto non è la nomina di Fellay, ma un documento di RICHIESTA ESPLICITA DELLA REVOCA DELLA SCOMUNICA, FIRMATO DA TUTTI E QUATTRO I VESCOVI. Se questo documento non ce l'hai, perchè non esiste, le tue sono solo deduzioni personali, anzi, sono accuse belle e buone lanciate gratuitamente contro i tre vescovi.

      Elimina
    4. Perdonami Anna Rita, allora mi vuoi dire che ai tre, se gliele toglievano o no, non gli interessava nulla?

      Cioè che se rimanevano scomunicati, per loro era uguale?

      Allora mi vuoi dire
      1 che contrari al farsi revocare le scomuniche, hanno lasciato fare a Fellay, questo, a tutti i sacerdoti?

      2 Ma allora se ritenevano la revoca della scomunica, una cosa negativa, hanno lasciato i propri sacerdoti in balia di un despota che agiva negativamente...
      Non è un comportamento caritatevole nei confronti dei propri retti sacerdoti...

      Spero proprio che in realtà, la revoca la volessero anche loro...

      Elimina
    5. La metti troppo semplice.
      Certo che a loro della scomunica non importava proprio niente, perchè era illegittima, e come tale nulla (soprattutto agli occhi di Dio).

      1) Hanno lasciato fare a Fellay per il rispetto al Superiore, che stai predicando anche tu da settimane, ed anche perchè questo gesto rientrava in una speranza di approccio dottrinale con Roma (è una santa umiliazione chiedere la revoca di una cosa nulla, che dall'altra parte si considera valida). Stiamo parlando del 2009, quando ancora dovevano cominciare i colloqui, quindi tutte le speranze erano lecite da nutrire...

      2) la revoca della scomunica non implicava affatto tutti i loro sacerdoti, che non erano stati scomunicati come loro, ma allontanati canonicamente, cioè non incardinati, in conseguenza alla scomunica ricevuta dai vescovi. Perciò se i colloqui dottrinali fossero giunti a buon fine e fosse arrivato il tempo anche per un accordo pratico, questo avrebbe fatto un gran bene ai loro Sacerdoti, che avrebbero ricevuto l'incardinazione. Loro speravano questo... Invece Fellay, nonostante siano falliti i colloqui dottrinali, ha continuato a contrattare per un semplice accordo pratico, eliminando l'aspetto della Fede, e rischiando di compiere un atto ecumenico col carrozzone conciliare.

      Elimina
    6. Anna Rita non è così, a loro la revoca della scomunica importava eccome, altro che non gliene importava niente.
      Ho visto che il discorso prosegue nel nuovo post, metterò lì i documenti che mi hai chiesto ieri.

      Elimina
  7. Seconda domanda per Ghergon:
    per cortesia, chiarisci questa tua frase: "Io lo so amici miei..c'è qualcuno, che non è quello che dice di essere, c'è qualcuno, ed io so chi è, che non vuole che la Chiesa di Cristo torni alla Tradizione..."

    Dicci, per piacere, quello che tu "sapresti" e che noi non sappiamo (sempre con le fonti).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' mia opinione, anzi convinzione, che Williamson, stia facendo di tutto per fare in modo che la tradizione non rientri nella Chiesa Cattolica.
      La sua ostilità improvvisa, dopo aver dato carta bianca per anni a Fellay è del tutto sospetta.

      Elimina
    2. Appunto, è tua opinione e convinzione personale, ma non corrisponde alla storicità dei fatti....
      Se ti vai a leggere i dicumenti pubblicati sul sito "una vox" relativi al 2006, come sto facendo io adesso, troverai che in quel Capitolo (e questo i tre vescovi nell'ultima lettera a Fellay, glielo hanno ricordato) venne deciso che i continui tentativi di avvicinamento a Roma, che anche Lefebvre aveva tentato, andavano certamente fatti, ma non senza appurare un ritorno di Roma alla cattolicità perduta.

      Dopo la revoca della scomunica, Williamson ribadì l'importanza di tentare i colloqui dottrinali, e che NON sarebbe stato accettabile nessun accordo pratico con Roma, se i colloqui non avessero rivelato esiti positivi di avvicinamento DOTTRINALE.
      Ed è sempre rimansto di questa opinione.

      Infatti ricorderai che nella riunione che fecero nel 2011 ad Albano tutti i Superiori di Distretto nazionale, Williamson MANCAVA, perchè visto che i colloqui dottrinali erano palesemente falliti, lui era contrario a qualunque accordo con Roma, perciò non si presentò ad Albano e quindi NON DETTE ALCUNA CARTE BIANCA A FELLAY, a differenza di tutti gli altri.

      Oltretutto, data la sua posizione (colloqui dottrinali falliti = niente accordi),non venne affatto invitato da Fellay alla riunione (bella mossa! Eliminiamo i contrari!!), e questo non per le vecchie storie sulla shoà, ma per le sue posizioni diverse sull'accordo!

      Altro che "incoerenza" o peggio "ostilità del ripristino della Tradizione"! E' Williamson l'unico coerente fin dall'inizio di questa storia! E Fellay un despota, che ELIMINA chi non sia d'accordo con lui, in un modo o nell'altro!

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    3. Ok, ma una volta che accetti una revoca, sei di colpo in comunione con la Chiesa...e non puoi più dire, no, sempre a priori con questa Chiesa.
      Devi cercare il meglio, come sta facendo Mons.Fellay
      Allora ti chiedo, visto che stai leggendo i documenti precisi.
      Williamson ha accettato la revoca della scomunica? Ne ha detto qualcosa?
      L'ha accettata passivamente? Attivamente?
      Non gli interessa?
      La reputa negativa, positiva?

      Il fatto è che la FSSPX ora è in comunione, mi chiedo lui quanto lo sia.

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    4. Carissimo,
      le tue parole mi hanno fatto fare una riflessione importante, che non avevo ancora mai fatto...
      Lo scriverò domani, vista l'ora tarda...
      buonanotte..

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  8. "Fuori Fellay e si ricominci!"

    Ricominciare? Ma se han già finito. Sono dentro. Stop. E non possono tirarsi indietro...

    Mi esprimerò meglio.

    Sono entrati, loro, di proposito, tutta la Fraternità è rientrata, sono in comunione col Papa, è stata data la revoca delle scomuniche, l'hanno accolta con gioia e tripudio! Tutti.

    Ma come!?
    Williamson prima si fa togliere la scomunica, festeggiano tutti contenti, poi adesso, finge di non essere più in Comunione col Papa che ora ritiene nemico peggio di prima, e grida che questa non è la Chiesa Cattolica?!

    Perchè ha accettato la revoca?
    Ora che è in comunione per sua scelta dice che non vuole rientrare!

    Ma lasciatelo perdere!

    Fellay, mi sembra proprio, l'unica persona coerente e corretta.

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    1. GHERGON,
      LEGGI I MIEI DUE POST PER TE, SOPRA AL TUO, E RISPONDI.

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    2. x Ghergon.
      Tua madre ti prende a sberle e ti sbatte fuori di casa per ingiusto motivo o per eccesso di collera.
      Tu vaghi da tuoi amici in attesa che sbollisca la collera di tua madre.
      Tua madre si ravvede e ti riaccoglie in casa.
      Non saresti contento dicendo "grazie mamma, per avermi ripreso" facendo i salti di gioia ???

      Ma se, dopo averti ripreso in casa comincia a farti un elenco di oneri impossibili ad accettare ,tipo (luciderai le mie scarpe tutti i giorni prima di andare al tuo lavoro ed andrai a dormire all'1 di notte) tu che faresti?
      Sottoscrivi pur di stare in casa?

      Io me ne andrei sbattendo la porta e dicendole "tu non sei una madre, ma una padrona e non sei il tuo ruolo, quindi non mi interessi più, trovati un altro figlio/schiavo,non io"

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    3. ti rispondo subito.
      1 potrebbe essere che le sberle siano solo un apparenza, cioè uno pensa di averle date, ma chi le ha ricevute, non le ha sentite...probabilmente, troppo scotch whisky...

      2 Se la mammina cara ti sommerge di lavoro anche impossibile, accetti e fai tutto il possibile, per via del quarto comandamento...se no è peccato mortale.
      Sempre che tu consideri tua mammina la tua vera madre...

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    4. Personalmente amo i gechi, ma io non riesco ad arrampicarmi sugli specchi.
      In relazione al comandamento, onoro mio padre e mia madre non soltanto per l'obbedienza ma FONDAMENTALMENTE portando loro onore, ovvero facendo sì che il mio comportamento dia loro onore, anche se loro non lo capiscono o si sentissero offesi.
      Quando sono morti, pure, dar loro onore significa far sì che il mio comportamento, agli altri, dia onore ai genitori.
      Tanto per chiarire.

      Abbiamo decisamente una visione differente dell'impostazione dei rapporti sia famigliari sia ecclesiali.

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    5. Caro Mardunolbo se il genitore non ti capisce e rimane offeso, è certo che non gli stai portando onore...
      Questo spiega il quarto comandamento, essere subordinati ai superiori financhè non ci chiedano cose contrarie al volere di Dio.
      Temo che davvero la mia visione sia diversa dalla tua;)

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    6. "se se il genitore non ti capisce e rimane offeso, è certo che non gli stai portando onore..."
      Caro Ghergon, mi chiedo per quale arcano motivo non sia neocatecumenale, visto che l'emotività domina, almeno in apparenza, le tue relazioni.

      Non è che tu abbia sbagliato direzione? Forse che il "cammino"...?

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  9. Annarita guarda in posta elettronica e troverai altro materiale.
    Ciao

    Paradosi

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