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giovedì 13 settembre 2012

Vescovo eretico professa la sua "fede" falsa con la cosidetta "religione" mussulmana... Codesto personaggio è un degno figlio del recente suicidato Cardinal Martini...

 
L'ex Vicario generale del recente, suicidato, Cardinale modernista Martini, professa pubblicamente la sua falsa fede cattolica asserendo di essere in comunione con la cosidetta "religione" mussulmana che dell'impronta di Dio non ne ha nemmeno una lontana parentela... 

Questi altro non sono che i frutti della diabolica dottrina concilare sul dialogo interreligioso professata pubblicamente dai Vescovi e Pontefici conciliari e post Concilari...

Naturalmente questi apostati nessuno li ferma...
 
di Alessandro  Gnocchi e Mario Palmaro

La notizia non è freschissima perché, a cercare bene, la si sarebbe trovata a pagina 3 del numero del 24 agosto [2012] del settimanale “Il Ticino”, organo della diocesi di Pavia.
Non sarà freschissima, ma siccome nessuno l’ha portata in luce risulta nuova fiammante e, a voler rendere onore a quel mestieraccio che è il giornalismo, è anche enorme e può venire riassunta così: il vescovo di Pavia, monsignor Giovanni Giudici, è in comunione di fede con i musulmani. Parola sua.

Perché non si tratta di una malevola interpretazione di uno testo redatto in stile ambiguo che si presta a più letture e a più ermeneutiche. No, qui è tutto chiarissimo e precisissimo e di ermeneutica ce ne può essere una sola. Il messaggio che monsignor Giudici ha inviato alla “Guida della Comunità musulmana di Pavia” in occasione della fine del Ramadan finisce proprio così: “Grati della Vostra testimonianza, si sentiamo in comunione di fede e di preghiera”.

Purtroppo, questo gran finale, diciamo così iperecumenico, non si può neanche definire un colpo di scena poiché il testo del messaggio lo lascia presagire fin dall’inizio e durante tutto lo svolgimento.

In poche righe, il pastore che dovrebbe aiutare i fedeli pavesi a conservare la fede cattolica è stato capace di infilare una discreta serie di quelle che, fino a poco tempo fa, si aveva la buona creanza di chiamare eresie.
Leggere per credere: “Come Vescovo di questa comunità ecclesiale pavese, voglio esprimere a nome mio e della comunità sentimenti di vicinanza e di presenza alla Comunità musulmana pavese, in occasione della chiusura dl mese sacro del Ramadan 2012. Sappiamo che avete celebrato la discesa celeste del Libro sacro del Corano, applicandovi a una lettura più intensa e pia della Parola di Dio e che avete offerto a Dio il sacrificio del vostro digiuno quotidiano. Grati della Vostra testimonianza, ci sentiamo in comunione di preghiera e di fede.
Con stima, Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia
”.

Dal messaggio di “Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia” si evince che il Corano è un Libro sacro disceso dal Cielo. Dunque, se è di origine celeste deve per forza di cose contenere la Parola di Dio, parrebbe, proprio come il Vecchio e il Nuovo Testamento.

Qui si ha il pudore di usare il condizionale “parrebbe”, ma le maiuscole profuse da monsignor Giudici inducono a far piazza pulita di ogni prudenza.

Da non sottovalutare neppure l’apprezzamento dell’offerta a Dio del sacrificio quotidiano del digiuno da parte della comunità musulmana. Se monsignor Giudici crede ancora nel valore sacrificale della Messa, come dovrebbe fare qualsiasi cattolico, mette i brividi sentirlo usare lo stesso termine che definisce la rinnovazione del Sacrificio del Calvario e le pratiche di una religione che, non essendo vera, può solo essere falsa.

Religione con la quale, se le parole e la sintassi hanno ancora un senso, il Vescovo di Pavia si sente in comunione.

Rimane da rilevare che gli stessi sentimenti di vicinanza, di presenza, di stima e di comunione di preghiera e fede provati per i musulmani, monsignor Giudici non li prova per quei cattolici che mesi fa avevano intenzione di presentare a Pavia il libro di Roberto de Mattei sul Concilio Vaticano II. In quell’occasione, il Vescovo fu pronto e inflessibile nell’impedire l’associazione del nome e del marchio della sua diocesi all’iniziativa, forse troppo cattolica, tanto da metterlo in imbarazzo.

Per comprendere giova ricordare che monsignore può essere definito una riuscitissima creatura del cardinale Martini, che nel 1991 lo volle vicario generale della sua diocesi. Insomma, l’albero ha dato i frutti che doveva dare.



 L'eretico giudici col recente suicidato modernista Cardinal Martini...
Non servono commenti. Solo la considerazione che, fino a qualche decennio fa, affermazioni come quelle del Vescovo di Pavia non sarebbero state permesse neppure a un chierichetto durante la gita parrocchiale.

55 commenti:

  1. Definire suicida Martini dimostra che non avete argomenti seri da contrapporre.

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    1. Definire suicida Martini significa solo applicare un concetto morale in senso rigorosamente stretto e massimalistico che non lascia spazio alcuno alla situazione personale e alla coscienza individuale. Ma è esattamente questo a contraddistinguere il fondamentalismo. E questo blog è fondamentalista!

      Lo stesso criterio morale veniva applicato in Irlanda, fino a qualche decennio fa, nel caso delle ragazze madri. L'idea giusta (dal punto di vista morale cattolico) era che il sesso fuori dal matrimonio fosse peccato. L'applicazione fu tale che quelle ragazze si trovarono la vita rovinata per sempre.

      Il fondamentalismo, infatti, ha sempre principi massimalistici e, in definitiva, non si cura delle persone ma dell'applicazione della legge.

      Perciò si attira reazioni diametralmente opposte come il relativismo e l'agnosticismo. Ci vuole proprio tanta intelligenza per rendersene conto?

      Forse è più semplice cancellare queste osservazioni e non pensarci più, come hanno fatto sempre tutti i regimi ideologici nei riguardi di chi li invitava a ragionare!! E se questa è "libertà" cristiana io sono imperatore della Cina!

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    2. Una volta c'era la consuetudine di non giudicare i morti per pietà verso di loro. Che fine ha fatto questa consuetudine? Non è che questi signori che amano tanto la tradizione poi alla fine non la conoscano affatto?

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    3. Quella che tu chiami tradizione (e significa consuetudine) non è la Tradizione di cui parliamo noi (cioè la Parola di Dio rivelata e tramandata).
      Se non lo sai, sei pregato di istruirti.
      Se lo sapevi e fingi, smetti di fare il commediante.

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  2. E noi dovremmo sentirci in comunione con questo vescovo, col collegio episcopale che è complice, col papa che finge di non sapere?
    Chi garantisce la fede cattolica?
    Chi ci salva da questi lupi travestiti?
    Non è inquietante tutto ciò?

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    Risposte
    1. Voi spostate sempre il problema sugli ALTRI. Ma cosa fate voi e con che stile lo fate? In questo blog il lettore non respira uno spirito realmente alternativo ma uno spirito di crociata, di sfida, di pretesa orgogliosa. Vi pare che con questo la gente vi dia credito?? Io penso proprio di no!

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    2. Un blog non è per tutti....è per coloro che sentono l'esigenza di seguirlo, perchè si riconoscono in esso, o perchè vedono che dipana loro dei dubbi che altrove non risolvono.
      Le persone che non gradiscono il nostro linguaggio ed il nostro modo di pòrci possono spostarsi su altri lidi, più consoni alla loro sensibilità.

      In questo blog non "il lettore" in generale, ma LEI non respira quello che secondo lei dovrebbe "respirare"...A noi interessa solo che si respiri uno spirito non "alternativo", ma cattolico.
      Se poi il cattolicesimo oggi - a causa della deriva della fede giunta a livelli tali che in vescovo può professare la sua fede per l'islamismo - crea seri problemi di accettazione della legge di DIo, questo è un problema che appartiene a chi rifiuta, non a chi propone.

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    3. il compito del cattolico è di lavorare insieme ai sacerdoti ortodossi per la regalità sociale di Cristo. non esiste nulla che deve contrapporsi a questo regno di Giustizia. bisogna infatti levare da mezzo qualunque ostacolo affinché egli regni. anche chi è eretico va schiacciato col martello della vera dottrina!
      manuel

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    4. Non tutti i blog sono per tutti, ma a tutti i blog è richiesta almeno la civiltà. C'è qui la civiltà?

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    5. Hai sbagliato blog, o stai facendo il censimento?

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  3. ovviamente questo vescovo è lui che non è in comunione con noi come tutte le conferenze episcopalie lo stesso papa che contitua a tenere allargato il confine della Chiesa anche agli eretici.noi conosciamo la regola della Fede quindi siamo apposto davanti al Signore; diverso per loro che dovrebbero confessare questi brutti peccati contro Cristo.
    manuel

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    Risposte
    1. Un conto è la regola della fede, un altro conto è l'applicazione della stessa. In nome della regola della fede, nella storia, sono state giustificate oscenità, persecuzioni, condanne a morte, che oggi anche il tradizionalista più duro eisterebbe a fare. Se il collega di lavoro professa agnosticisimo davanti ad un cattolico tradizionalista, quest'ultimo non pensa di denunciarlo per farlo "abbruciare al rogo". Ma forse non lo pensa perché... non lo può più fare!

      In compenso attraverso questo blog si bruciano degli ideali "autodafé" contro le persone in quanto tali. Come dire che dai tempi dell'inquisizione nulla è cambiato!

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    2. Che belli i tempi dell'Inquisizione! Se fossero conosciuti meglio dagli ignoranti odierni che se ne riempiono la bocca, sarebbero auspicabili. Tempi in cui fu inventato l'arresto domiciliare ovvero uno non poteva uscire da una contea 100 Kmq. circa...hai voglia, altrochè stare in casa come adesso!

      Torquemada ebreo convertito, nominato da ebrei convertiti per riconoscere i marrani falsi convertiti fu trucemente descritto dalla Rivoluzione francese apposta per denigrare il più possibile le "cose" cattoliche e religiose.

      Quasi tutti ai tempi nostri, ignoranti del passato ci cascano ancora, citando con orrore l'Inquisizione.
      Santa fu e santa sarebbe ancora."Egregi" manigoldi come la spia degli anglicani in Inghilterra che fece squartare decine di cattolici, quando fu preso fu messo a pieno diritto al rogo, poichè giammai pentito delle sue nefandezze!

      Di esempi ne sono pieni i libri che nessuno legge mai poichè non " a la page".
      Miserabili !

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    3. Miserabile sei tu!! E' mai santo dico SANTO uccidere un solo uomo (fosse uno solo!) in nome della fede? Ricordati che pure i nazisti avevano più misericordia: almeno loro mettevano nei forni crematori dei morti, non la gente viva, come succedeva in Spagna! Ma a voi voltate gli occhi a questo e coprite tutto col velo della santità. Blasfemi!

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  4. Personalmente non auspico il rogo per nessuno. Il suggestivo brano di letteratura dell'anonimo delle 15:12 non c'entra nulla col thread. Né io né la Redazione, penso, vogliamo colpire la persona del vescovo di Pavia, ma solo denunciare l'assoluta (ripeto assoluta) incompatibilità tra il ruolo di vescovo cattolico e l'operato del suddetto pavese. Gesù ha istituito il collegio apostolico, che continua nell'episcopato cattolico, perché fosse segno sensibile, vivente e certo della sua presenza di maestro, santificatore e guida del popolo credente, per sottrarlo alle false suggestioni del soggettivismo e delle interpretazioni individuali della fede e della morale. L'operato del vescovo pavese annulla la ragione d'essere della Chiesa gerarchica voluta dal Cristo, gettando i fedeli in braccio al più disinvolto relativismo religioso, un qualunquismo banale di buon vicinato borghese, che falsifica e annulla le distinzioni e conduce colpevolmente all'uso improprio e spiritualmente mortale del termine "comunione". Un delitto peggiore difficilmente si può attribuire ad un vescovo. Il minimo che un fedele cattolico ordinario può pretendere dal suo vescovo è chiarezza e fedeltà nella dottrina. Se i vescovi non vogliono più garantire questo servizio alla Verità, che hanno un giorno giurato, vengono meno alla loro ragione di esistere e se ne devono andare inesorabilmente. In tempi normalmente tranquilli si deve pretendere non il rogo, ma che il Papa lo destituisca, come richiede anche il Codice di diritto Canonico, che prevede che un chierico eretico, o che favorisce l'eresia, perda, ipso facto, l'autorità del proprio ufficio. Questo io pretendo, non altro dalla Somma Autorità che sta a guardare: pena il disorientamento e la fuga delle pecore colpite dall'ovile (cfr. Zaccaria 11).

    RispondiElimina
  5. C'è un controllo (che è aumentato dalla morte del cardinal Martini da ricordare la censura)
    sui blog che sono contro il modernismo nella Chiesa.
    Questo controllo viene effettuato dai laicisti (no laici, ma laicisti, coloro che vogliono una chiesa sottomessa al potente di turno, tipo quella cinese, in maniera da fare una FINTA CHIESA che possono manovrare a loro piacimento, con una FINTA democrazia).
    Sono persone che sembrano sempre cadere dal fico,
    sempre scandalizzate,
    censori che mostrano un moralismo vomitevole
    con l'intento di impedire la libera espressione dell'opinione che vorrebbero affossare.
    A questi dà fastidio
    che nei blog si possa ANCORA (fino a quando?)
    contestare ciò che si trova non in linea con la fede cattolica.
    Tenco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tenco fai finta di non capire o non capisci davvero?

      Che vai a farfugliare di laicisti che fanno il controllo visto che manco conosci chi ti sta a scrivere dall'altra parte?

      O forse per il fatto di avere una fede integrista pensi di avere il lume della chiaroveggenza?

      Una persona può esprimere le sue idee ovunque basta che rimanga nei limiti della decenza. E quando su questo forum uno in nome di una fede integrale, si augura di "schiacciare il suo prossimo col martello della vera dottrina" e non viene censurato né corretto, allora il limite della decenza è AMPIAMENTE superato.

      E' vero che le opinioni di chi commenta i post sono personali, ma è pur vero che se su un mio blog io intervengo a censurare e sorvolo su queste cose, allora sono corresponsabile.

      E se altri si scandalizzano per il clima di questo blog che porta alcuni a queste affermazioni talebane, questo non è moralismo e non è "impedire la libera espressione dell'opinione" ma è preservare un poco di civiltà.

      Nessuno neppure in nome di Dio deve imporre le sue dottrine agli altri con violenza fisica o verbale. Questo, ripeto, può rasentare se non proprio entrare nel denunciabile.

      La discussione è libera, l'opinione può essere rispettabile, l'imposizione violenta non è MAI giustificabile! Se non vi va bene questa regola (di un paese democratico) prendete armi e bagagli e trasferitevi negli Emirati Arabi dove su questo particolare la pensano come voi.

      Elimina
    2. anonimo delle 02:51,
      mi pare che sia tu a fingere di non capire (motivo per cui avevo eliminato altri tuoi interventi): "schiacciare l'eretico col martello della vera dottrina" è palesemente una frase figurata dell'effetto demolitore che ha la Parola di Dio sulle menzogne ispirate dal demonio, nel corso dei secoli, col fine di mettere confusione nella Chiesa del Signore Gesù Cristo e nel suo santo insegnamento. Cosa che Manuel, che ha scritto questa frase, ha capito molto bene.

      Per questo San Paolo usa l'immagine del guerriero "bardato per la battaglia" quando descrive la sua armatura da guerra e ne paragona le varie parti agli strumenti di difesa che ha un cristiano per difendersi dagli attacchi del nemico di Dio:
      "Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. [...]
      Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità,
      rivestiti con la corazza della giustizia,
      e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace.
      Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno;
      prendete anche l’elmo della salvezza,
      e la SPADA DELLO SPIRITO, cioè la Parola di Dio." (Ef 6, 10-20)
      Vedi dunque come San Paolo definisce un cristiano, con l'immagine forte del guerriero che va in guerra, non per fare carezze ma per combattere ed eliminare l'avversario (spirituale, beninteso). E lo barda di tutto punto: la cintura, la corazza, i calzari, lo scudo, l'elmo, la spada.
      Definisce la Parola di Dio "spada dello spirito", ma la spada uccide, ed è un'espressione molto più forte di quella del martello, usata da Manuel.

      Forse ora si dirà che San Paolo oggi non sarebbe una persona "civile", perchè la "civiltà" è progredita rispetto a quella dei suoi tempi...giusto? Ma noi preferiamo tenerci stretti lo spirito di Fortezza di San Paolo, rispetto allo spirito di "civiltà" falsamente democratica, ma che in realtà nasconde la tolleranza (altro termine molto "civile" oggi parecchio abusato)per tutte le menzogne eretiche che imperversano da ogni parte.

      San Giovanni va anche oltre, nell'Apocalisse, quando dice che il Signore Gesù al suo ritorno "ucciderà l'empio con il soffio della suo bocca", altra immagine del potere della Parola di Dio contro la menzogna demoniaca. Vogliamo dire che San Giovanni era un incivile, e che Cristo, quando tornerà sarà così "incivile" che bisognerebbe denunciarlo e mandarlo negli Emirati Arabi o in mezzo ai talebani?

      Fate la cortesia quando scrivete: non fingete di non capire...qui nessuno vuole la morte al rogo o per schiacciamento di martelli o di spade per nessuno...sono espressioni per rendono la natura del combattimento spirituale a cui in questi tempi buii siamo chiamati come cristiani, ed i toni volutamente usati in questo blog, negli articoli, volutamente tenuti alti affinchè tocchino meglio l'attenzione del lettore, sono utilizzati con lo spirito della lettera agli efesini di San Paolo. (Secondo me non c'era alcun bisogno di specificarlo, ma a quanto pare bisogna perdere tempo a rimarcare anche l'ovvio e lo scontato...)

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    3. Confermo quanto detto da Anna Rita.
      Infatti Sant'Antonio da Padova, dottore della Chiesa, di carattere mitissimo, ma inflessibile nel difendere la santa dottrina contro gli eretici, fu soprannominato "martello degli eretici" (malleus haereticorum), in senso, ovviamente, figurato.
      Smettiamola di stracciarci le vesti, come i farisei.

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    4. Ben detto, caro A. delle 13:27; ma quando uno non vuol capire, finge di non capire.
      Così fa pure la figura dello scemo.
      In compenso insinua strepitosi vantaggi che ci verrebbero dal portare acqua al nostro mulino.
      Mi viene da ridere...

      Elimina
  6. Essere in disaccordo è controllare?

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    1. Continuare ad intervenire per puro "puntiglio", come ha detto l'anonimo che ho bannato, tanto per il gusto di riempire con decine di commenti banali, inutili, fuorivianti dall'argomento del thread, è un modo di controllare, cioè di impedire al blog il suo abituale andamento.
      Per questo continuerò a censurarvi.

      Elimina
  7. Ma perchè flagellarsi e autorturarsi: state facendo questo gran sacrificio a star tra gente che dà "fastidio" e che suscita "antipatia"!
    Che bravi, che fate i fioretti! Oppure siete degli autolesionisti?
    O non avete niente da fare?

    RispondiElimina
  8. Chiudete i commenti o posticipateli con la moderazione facendo passare solo quelli cattolici. La sezione commenti è ormai illeggibile.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. O povera anima e vittima scandalizzata.... hai per caso scambiato il Cristianesimo per qualcosa come una dottrina nella quale il confronto è impossibile??? Neppure nel Medioevo era così!

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    2. il mio sottoscrivo ovviemante era indirizzato ad anonimo delle 22.28

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    3. Sottoscrivo per l'anonimo delle 22:31!!

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    4. Non chiudiamo proprio niente.
      Questo è esattamente quello che vogliono i disturbatori che stanno imperversando da giorni qua. I commenti non cattolici che lasciamo passare servono a dare il termometro delle condizioni in cui versa il mondo di oggi, compresa la chiesa CONCILIARE, e nei casi in cui ne vale la pena, danno l'occasione di rispondere e di schiarire le idee a qualcuno.
      A chi la pagina risulta "illegibile" può risolvere non leggendo... Cercate di capire che non viviamo dentro il pc, e non possiamo stare qui a censurare a tutte le ore: censuriamo quando ci è possibile, come fanno tutte le redazioni del mondo, e nel frattempo, fra una censura e l'altra, sopporterete pazientemente le banalità che poi saranno eliminate.

      Colgo l'occasione per dire a chi si straccia le vesti perchè vede bannare i suoi ineffabili posts, che fintanto che leggerò commenti apertamente o implicitamente offensivi, e concepiti unicamente con l'intento di criticare e demolire, privi di ogni più piccola volontà di dialogo o confronto, questi commenti, anche se camuffati con una falsa educazione, verranno inesorabilmente cancellati. Questo spazio web è come se fosse una casa privata (paghiamo per tenerlo aperto), ed uno in casa propria ha il diritto di esprimersi come meglio crede, senza essere costretto a sobbarcarsi le filippiche di chi non gradisce i contenuti ed i modi espressivi scelti, ma chi entra in casa d'altri dovrebbe invece farlo con rispetto e chiedendo "permesso".

      Quindi tutti coloro che entrano qui pretendendo di criticare a priori tutto quanto e pretendendo anche che chi sta da questa parte abbia le giornate fatte di 48 ore per poter rispondere a tutte le contumelie che riceve, se ne facciano una ragione: verranno cancellati impietosamente, finchè non impareranno a comportarsi in casa d'altri e ad interloquire portando il rispetto che pretendono per loro stessi.

      Elimina
  9. Sottoscrivo pure io: l'anonimo delle 22:31 ha pienamente ragione!
    QUello delle 22:28 vuole per caso trasformare questo posto in una dittatura stalinista dove si parla solo per dire "avete ragione!"???

    RispondiElimina
  10. Ma il tipo delle 22:28 vuole leggere solo quello che ha già pensato essere giusto e gli da ragione??? Ma ragiona o vuole sentire solo proclami?? Io proprio non capisco questa mentalità!

    RispondiElimina
  11. Tanti anonimi e forse pochi personaggi hanno scritto ultimamente per lamentarsi della linea integralista del sito. Secondo loro ci sarebbe intolleranza verso chi critica gli articoli, perché (sempre secondo loro) la Redazione pretenderebbe di costringere tutti a pensare allo stesso modo. Di ciò fanno gli scandalizzati, quasi fossero agnellini sacrificali. Giungono a citare con solenne gravità brani evangelici d'effetto, che però non c'entrano niente con la materia trattata; si lamentano al vento delle nostre lamentele e criticano le nostre critiche, ma, a ben guardare non entrano mai nel merito degli argomenti proposti. Per esempio, stando al thread: perché mai avrebbe fatto bene il Vescovo di Pavia a simpatizzare, diciamo così, coi musulmani? Dicano loro, i modernisti, in base a quale criterio cattolico il vescovo avrebbe agito bene. Io non ho ancora letto una sola riga di argomenti in sua difesa. Si lamentano che noi siamo contro? Dicano loro perché sarebbero a favore!
    Pretendono rilanciare il concilio (suppongo il 21°, l'unico che conoscono, probabilmente) sbattendoci sotto il naso i nomi più indecenti dell'eterodossia, tra cui spiccano nomi della lista Pecorelli e dell'apostasia ecumenica, per celebrare l'anno della fede. Mi viene un dubbio: quale fede avrà mai in mente Benedetto XVI per l'anno della fede?
    I primi sintomi di questa varicella, che si intravvedono nelle iniziative dello zelantissimo Card. Ravasi, ci fanno presagire una fede ecumenica, sincretica, pancristiana, ecologista, sociofilantropica, che possa traghettare la Chiesa dei poveri verso la povera chiesa al servizio del nuovo padrone del mondo che sistemerà tutte le cose.
    Bravi, avanti così, servi dell'oscuro signore.
    Riceverete certamente la degna ricompensa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Michele stai facendo di tutta l'erba un fascio giusto per tirare l'acqua al tuo mulino.

      Il vescovo di Brescia nel dialogo elogiativo con i mussulmani non agisce in qualità di vescovo ma ha un comportamento differente, questo mi sembra evidente.
      Solo che a differenza di voi, so perfettamente che per giudicare un vescovo bisogna essere irreprensibili sotto tutti i punti di vista. Per questo preferisco non spingermi oltre. Tu lo sei? I gestori del blog lo sono? Lo sapete che quando uno fa appello alla dottrina immediatamente si osserva anche il suo modo di vivere perché l'una e l'altro non possono essere asetticamente disgiunti?

      E se li disgiungiamo su che livello ci poniamo? Siamo al di sopra di un vescovo o al di sopra del papa? Ecco tutta una serie di domande logicissime alle quali qui si fa perfetto orecchio da mercante!

      La migliore carità à la verità, si dice. Sennonché questa verità è totalmente priva di carità! Anche il demonio sa tutte le verità ma è senza carità. Volete essergli simili?

      La notizia allegata sulle celebrazioni per il Concilio vaticano II non è che una notizia di cronaca con tanto di riferimento web. Nulla di più. Non comporta né uno schierarsi a favore né uno schierarsi contro. Ma se qui queste notizie non sono precedute da un "quei maledetti modernisti eretici che una volta avrebbero bruciato al rogo" viene cestinata.

      Capisco che vivete in una situazione psicologicamente difficile ma vedete di non oscurare quel minimo di razionalità con le vostre folli paure o manìe di persecuzione.

      Elimina
    2. Come si vede che sei in mala fede, Anonimo delle 01:39, e per niente competente, tranne che sullo stile del demonio!!!
      Sei così disinformato, che confondi il vescovo di Brescia (!) con quello di Pavia.
      Poi enunci un principio che non sta da nessuna parte come se fosse cattolicissimo con estrema disinvoltura.
      Dici: Per giudicare un vescovo bisogna essere irreprensibili sotto tutti i punti di vista. Mai sentita questa! San Paolo diceva di vantarsi delle sue debolezze e si professava il più grande peccatore.
      Il tuo principio varrebbe se uno predicasse una propria ideologia, ma il cristianesimo non è un'idea, che ha bisogno della correttezza del garante. Il Cristianesimo è un fatto storico, veramente accaduto: Cristo morto e risorto, che può essere raccontato anche dall'ultimo miserabile.
      Se si dovesse aspettare di essere perfetti per annunciare il vangelo, il mondo aspetterebbe ancora e vorrebbe dire che si fonda su di una pretesa perfezione umana. Grazie a Dio non è così. Siccome dici il contrario (nella storia della Chiesa mai si è detto quel che dici tu) deve essere chiaro a tutti i lettori che sei un emerito imbroglione che vieni qui a confondere le carte.
      Il diritto della Chiesa, anzi, dice che se un chierico manca ad un suo dovere, anche i laici hanno il dirito/dovere di denunciarlo formalmente al legittimo superiore attraverso la via gerarchica: il prete al vescovo, il vescovo al metropolita, il metropolita al primate, il primate al papa.
      Quanto al resto, l'esperienza mi insegna che chi ha la fissa della psicologia e della razionalità ha la lingua che batte dove il dente duole.

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    3. Replica confusa e per niente razionale: mescolamento di piani e di argomentazioni, asserzioni apodittiche e affatto logiche. Auspici di carità senza verità: rovesciamento delle essenze; nebbia del pensiero; buio della ragione.

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    4. Ovviamente l'intervento precedente era una risposta all'Anonimo dell'1:39

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    5. Nella storia della CHiesa - documenti alla mano - le uniche personalità che hanno potuto far fronte alle eresie erano dei santi non dei personaggi pieni di boria come voi.
      Iniziate a scorrere la storia e tiratemi fuori i nomi.
      Il fatto è, vedete, che voi volete giudicare tutti e non essere giudicati da nessuno. Questo è evidente!

      Elimina
    6. Mi citi un santo negatore di verità o che abbia anteposto la carità alla verità, altrimenti non c'è l'evidenza che lei sostiene; e quanto alle borie, fossi in lei, mi guarderei allo specchio.

      Elimina
  12. X Michele
    che chiede:
    "quale fede avrà mai in mente Benedetto XVI per l'anno della fede?"

    So di fare una domanda provocatoria, ma segui il Magistero di Benedetto XVI
    oppure,
    come i modernisti che fanno iniziare la Chiesa dal Concilio Vaticano II,
    segui il Magistero dei papi ante-concilio?
    Tenco


    RispondiElimina
  13. x Tenco

    bisogna sempre verificare SE e QUANDO il Magistero del papa regnante (=vivente) SI CONFORMA al Magistero ininterrotto, o lo contraddice. E purtroppo tante volte lo contraddice, v. Assisi3, dove il Papa ha detto: "Tutte le religioni sono diverse vie alla Verità", in apertissimo e tremendo contrasto con la "Mortalium animos" di PIO XI, che INFALLIBILMENTE condanna le riunioni interreligiose, secondo il Magistero ininterrotto, da Pietro I a tutti i papi, fino al 1960. Ma lei, a quanto pare, non dà alcun peso a queste contraddizioni, derivanti dal gran concilio che proclama la libertà religiosa, contro tutto il Magistero perenne?
    Secondo lei Tenco, visto che si dice per giustificare l'assurdo meeting (di natura RELATIVISTA E INDIFFERENTISTA, lo tenga ben presente, se lei crede che il Cristianesimo è l'UNICA vera Religione, Divina, rivelata da Dio tesso, altrimenti come non detto, caro Tenco!): "...ma non dategli peso, Assisi non è un atto di magistero, è un'iniziativa diplomatica ecc. ecc..", mi dica: si può insegnare una cosa indiscutibile a parole, e fare il contrario coi fatti (cioè usare la prassi che contraddice un insegnamento immutabile) ? può il Vicario di Cristo continuamente contraddire le parole con le iniziative prese "da dottore privato etc." ?

    Ester

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    2. Ester ha perfettamente indovinato il mio pensiero e la ringrazio.
      Infatti se invece del papa regnante, avessi in casa il PAPA' che un giorno dice una cosa, un altro giorno ne dice un'altra, poi distingue tra figli e figliastri, picchia la sposa, parla male di nonni e bisnonni, comincerei a pormi qualche problema.
      Il mio è comunque un dubbio, un sospetto, visti i precedenti:
      stiamo a vedere quel che succede.

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    3. Ricordo che la nostra religione non ha un libro, tipo il Corano che i fedeli dicono sceso dal cielo;

      Gesù ci ha dato Pietro (e sopra di lui c'è solo Cristo)
      con il potere di aprire e di chiudere le Porte del Paradiso.
      Io concordo con voi su tutto,
      ritengo che abbiate svolto il ruolo di S.Paolo che consigliò Pietro,
      ma, arrivati al soglio papale
      TACCIO.
      Diversamente, non andate da nessuna parte!
      In Cristo Gesù
      Tenco

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    4. Per adesso hai perfettamente ragione, caro Tenco, ma difficilmente noi laici arriviamo al soglio papale. Io non mi chiamo Andrea Riccardi o Tecla Famiglietti.
      Vorrei però che fossero molti vescovi a svolgere il ruolo di san Paolo nei confronti di san Pietro, ma non ne se ne vede uno. Senz'altro ci andrebbe Mons. Williamson, ma non lo lasciano passare, mentre il Papa preferisce farsi consigliare da Riccardo di Segni o dal venerabile maestro del B'nai B'rit.

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    5. x MICHELE
      Ti ricordo che è Pietro ad avere in mano il TIMONE della nave.
      E', ad un certo punto (quello del soglio papale),
      solo una questione di fede
      nelle promesse di Cristo.
      E' un punto che non si può varcare!
      Tenco

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    6. Tenco,
      le promesse di Cristo riguardano le sorti della Chiesa, non della persona di "Pietro" ("...su questa pietra fonderò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarrano CONTRO DI ESSA.") le porte degli inferi non prevarranno contro la Chiesa, non contro Pietro.
      Invece in altro passo il Signore dice: "Simone, Simone...satana vi sta cercando per vagliarvi come il grano, ma IO ho pregato per te, perchè non venga meno la tua fede, e tu, UNA VOLTA RAVVEDUTO, conferma i tuoi fratelli."

      Il fatto che il Signore pregasse per Pietro ci dice che Pietro non è stato costituito esente da attacchi e crisi sulla fede (e la storia lo insegna)e che la sua fede "può venir meno" (e la storia lo insegna), ci dice anche che in queste crisi Pietro può cadere benissimo ed ingannarsi, ci dice che dopo esservi caduto ha bisogno di RAVVEDERSI, per poter riconfermare nell'ortodossia i suoi fratelli, cioè l'episcopato.

      Vedi dunque che quello di "Pietro" non è un ruolo inattaccabile, tutto il contrario, e che è solo la Chiesa tutta intera ad essere santa, immacolata, indefettibile. Il papa è infallibile solo quando si pronuncia ex cattedra, cioè sotto l'azione diretta dello Spirito Santo. Perciò le promesse di invincibilità appartengono alla Chiesa, non a Pietro. Capico il tuo sacro rispetto per Pietro, lo rispettiamo profondamente tutti, e vorremmo viverlo tutti come te, ma dobbiamo operare un discernimento, per non rischiare di apprendere verità ed eresie allo stesso tempo.

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  14. La Chiesa è in continuo mutamento dalla sua nascita, se ne faccia una ragione. Non per nulla la Chiesa ha chiesto scusa per gli errori del passato, tra cui l'intolleranza verso altre religioni. Assisi in tutte le sue 3 manifestazioni rappresenta il meglio della Chiesa dei nostri giorni e ciò trova ampio riscontro tra i fedeli.

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    1. Caro anonimo delle 11:01, solo gli ignoranti non sanno che la Chiesa lungo la storia è stata un insieme di continuità e di rotture. Nella storia è successo veramente di tutto e dare la colpa agli "altri" per dire che "gli altri hanno cambiato e non noi" a volte è molto arduo e penoso.
      Nella storia ci sono stati papi che definivano l'infallibilità un' "opera del demonio" e poi qualcun altro l'ha definita "verità divina".
      Nella storia Leone III diceva "io non posso da solo mettere mano alla verità della Chiesa" e poi Pio IX ha deciso che il papa lo può fare "ex sese"!
      Nel Medioevo c'era un detto: "Un papa bolla e l'altro sbolla", proprio per indicare questa fluttuazione della CHiesa nella storia. Certamente queste variazioni e fluttuazioni erano più lente nel tempo (al punto da far sembrare "semper idem", come diceva il cardinale Ottaviani) ma c'erano (pur conservando contemporaneamente elementi di continuità col passato)

      Quando la società cambia anche la Chiesa cambia. Per questo la Chiesa antica NON E' la Chiesa medioevale. La Chiesa medioevale NON E' la Chiesa moderna. La Chiesa moderna NON E' la Chiesa contemporanea. Però per vedere questo bisogna togliersi gli occhiali dell'ideologia.

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    2. Mi sembra che l'Anonimo delle 11:24 cada nel frequente errore di confondere il livello dottrinale con quello pastorale e politico.
      Le negazioni papali sull'infallibilità qui riportate, senza fonti, nomi e date precise, sono totalmente gratuite e gratuitamente vanno respinte.

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    3. Certamente i tuoi libri non li riporteranno mai, mio caro, ma queste sono cose note a chi studia tali argomenti in modo un poco approfondito. Tanto anche se ti facessi vedere il sole tu lo negheresti. Per quanto riguarda la definizione di "Infallibilità come opera del male" la si trova nell'enciclica di un papa nel XV secolo. Per quanto riguarda la Leone III c'è un bello studio in merito con citazioni documentali fatte da un certo Peri, bibliotecario vaticano. Ma tanto a te queste cose non importano. Tu hai il catechismo di Pio X.

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    4. No, caro anonimo delle 12:46. Sono molto interessato alle tue citazioni documentali. Perciò ti prego vivamente di segnalarmi questa enciclica del XV secolo per poterti rispondere degnamente. Su Leone III non ricordo nulla in proposito sul momento: dammi qualche giorno per verificare, poi ti risponderò.
      Resta il fatto che le frasi riportate, anche quando fossero di un papa, se non rientrano nella tipologia delle 4 condizioni previste dalla Costituzione "Pastor aeternus", non godono della infallibilità dottrinale e, come espressioni di pensiero privato, valgono poco o nulla.

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    5. Risposta perfetta!

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    6. Mi dispiace per l'anonimo delle 14.22 e precedenti:
      questo modo di procedere non è corretto.
      Quando si interviene per confutare un concetto che non si condivide, e si presentano delle argomentazioni per controbattere l'altrui pensiero, queste argomentazioni devono essere complete, per dar modo agli altri di verificarle ed eventualmente prendere atto della giustezza dell'osservazione fatta.
      Ma se il lavoro viene lasciato a metà, fornendo dati non verificabili in tempo reale, e non dando la possibilità a chi legge di toccare con mano la storicità e la concretezza del dato proposto, è come pretendere che le proprie parole vengano credute "per fede" e così ottenere di soppiatto una ragione che non si è conquistata correttamente.

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  15. I dogmi sono gli stessi di sempre, perchè la Verità è una.
    All'uomo contemporaneo non puoi dare il catechismo di S.Pio X e dirgli "studia e credi!"
    Anche al papa piacerebbe (penso io) starsene seduto sullo scranno e lanciare anatemi a chi gli rompe...., che tutto il giorno e tutti i giorni lo stanno a provocare su quello che dice, su quello che fa....
    Deve sbattersi a viaggiare qua e là, alla sua età e sorbirsi la boscia di diplomatici e di capi di stato che dicono una cosa e ne pensano un'altra!
    Si mettono in discussione tutti gli oggetti del credere e si nega anche l'evidenza della natura.
    "Io sono il papa e, se ti va di essere cattolico, fa' così; sennò sei anatema!!!"
    Oggi non puoi che testimoniare con la vita e con le parole, altrimenti non annunci niente; ai dogmi si arriva in un percorso di fede che magari inizia già solo con il credere a un creatore (ed è qui la scintilla che c'è nelle altre fedi!), cosa che è già notevole perchè riconosco che non sono io il fattore e il legislatore.
    I cattolici sono pochi, forse, ma oggi, nella società odierna, quelli che ci sono (a parte quelli che ci si dichiarano per vantaggi che non voglio considerare qui)
    lo sono per convinzione e non più per convenzione.

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