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martedì 9 ottobre 2012

San Pio X: "Per verità non si allontana dal vero chi li ritenga fra i nemici della Chiesa i più dannosi". E dove si trovano oggi questi nemici dannosi alla Chiesa? Nei posti più alti ai vertici della Gerarchia...

La Civiltà Cattolica, anno 59°, vol. 4 (fasc. 1401, 29 ottobre 1908), Roma 1908, pag. 288-301. 

Articolo tratto dal benemerito sito: Progetto Barruel... 

IL MODERNISMO RIFORMISTA

L'eretico - che è l'anarchico dell'ordine religioso e morale - insorge volentieri, come l'anarchico politico e sociale, a nome di qualche idea, o piuttosto di qualche parola sublime, particolarmente al suono grandioso di rinnovazione, di progresso, di riforma. Solo, quando dalle altezze della speculazione scende alle enormezze dell'applicazione, alla pratica, egli si scopre qual'è di fatto: sotto il manto del riformatore ardimentoso un abbietto e orgoglioso pervertitore. Tutta la storia dei secoli cristiani è piena di questo fatto: e il fatto, del resto, ha la sua radice nell'istinto, già sovente denunziato, dell'errore e del vizio, che è di trasfigurarsi nelle sembianze della verità e della virtù. È quindi sommamente benemerito chi strappandogli la maschera a tempo, ne mette a nudo la laida figura, prima che la simulazione gli abbia procacciato credito e potenza a danno della religione e della morale, della Chiesa e della società. Ora ciò è avvenuto al modernismo, grazie sopra tutto alla vigorosa enciclica Pascendi: esso apparve nella sua vergognosa nudità, non saggio riformatore, quale si vanta, ma distruttore insipiente, ma pervertitore. E tale dobbiamo ora mostrarlo anche noi, brevemente, su le tracce dell'enciclica, per conchiudere, con questa rapida occhiata, la nostra già troppo lunga trattazione del modernismo.

I.

Ma innanzi tratto avvertiamo - per dissipare un equivoco, futile ma assai comodo ai modernisti e però troppo abusato - avvertiamo che non dicesi il modernismo pervertitore e distruttore per ciò solo che denunzi abusi o dimandi riforme, tutt'altro: sarebbe questo anzi un gran merito di sincerità e di zelo, ove si facesse debitamente, come fu proprio sempre delle anime nobili, disinteressate e sante. Infatti o per abuso s'intende più propriamente l'uso disordinato di alcun potere o diritto legittimo, ovvero più largamente vi si comprende qualsiasi specie di disordine, di inconveniente, di difetto. Ora nell'un senso e nell'altro è troppo chiaro che l'abuso non può mancare mai, a lungo andare, d'insinuarsi per qualche parte in qualsiasi opera, società o istituzione di creature razionali e libere, ma insieme manchevoli e finite. Il denunziarlo dunque in modo convenevole e più l'adoperarsi a rimuoverlo è opera onesta: spesso è difficile, talvolta delicata, ma sempre necessaria. E questa è l'opera del riformatore.
Nè l'opera, pertanto, di riforma è propria dell'età nostra, nè di questa o quella età: è di tutti i tempi. Nè vale solo per questa o quella condizione di società o di vita, ma è necessità, è legge, è quasi di essenza, della vita stessa umana, sia individuale o sociale. Più, la riforma è legge e condizione di progresso nelle cose tutte soggette a mutabilità o di scadimento o d'incremento: quindi riforma di studii e di idee nella vita scientifica, riforma di costumi e di leggi nella vita morale dell'individuo e della società, e via dicendo. Più ancora; per salire alla ragione ultima e profonda, questa legge o condizione della vita è ineluttabile e perpetua, siccome conseguenza intrinseca e necessaria della defettibilità per una parte, e per l'altra della perfettibilità dell'uomo e di quanto è soggetto all'uomo quaggiù. Dall'essere, cioè, defettibile viene che la creatura può scadere a mano a mano dalla sua nativa perfezione; dall'essere perfettibile segue che può essere ricondotta alla perfezione antica, che è quanto dire, riformata. La defettibilità fa l'uomo bisognoso; la perfettibilità lo fa capace di progresso, di emendazione o di riforma. Poichè, rispetto a ciò, è assioma ben vecchio nella vita dello spirito, che lo stesso non progredi retrogredi est.
Nè perchè facciano parte della Chiesa gli uomini, siano semplici fedeli, siano pastori, perdono punto o l'una o l'altra proprietà loro intrinseca, onde vanno soggetti ad abusi o certo a deficienze, e restano quindi bisognosi sempre ed insieme sempre capaci di perfezionamento o di riforme. Ma questo elemento umano, così mutevole ed imperfetto, che va unito all'elemento divino, costante e immutabile nella Chiesa, non va però mai con esso confuso, nè mai lo altera per abusi nè per riforme lo modifica, bensì mantenendolo fra abusi e riforme immutato, ne comprova col fatto stesso della sua storia la natura e l'origine diversa, cioè divina.
Ora nel confondere l'uno e l'altro elemento pecca anzitutto il modernismo riformista: esso chiama crisi della Chiesa, abusi e disordini della Chiesa quelli che sono nella Chiesa; e con ciò perverte il concetto della Chiesa stessa e ne rinnega l'origine e la vitalità divina, attribuendo a lei, alla sua essenza, al suo governo o costituzione essenziale gli abusi che sono proprii dei suoi membri infermi, con la conseguente necessità delle riforme. La Chiesa, in quanto società divina, quale uscì dalle mani di Cristo fondatore, non ha nè può avere macchia nè ruga nè altra imperfezione siffatta. Con lei è Cristo, maestro e autore della santità, fino alla consumazione dei secoli; e Cristo la preserva dalla corruzione della colpa come dal traviamento dell'errore, e così intatta egli la guida, fra la pestilenza del secolo e le torbide vicende della storia, serbandola sempre giovine e  fiorente per le sponsalizie eterne.
Quindi pure il corpo intero della Chiesa non è, nè può dirsi mai contaminato da abusi, nè che mai li approvi o li fomenti. Perchè, siccome scriveva al nostro proposito S. Agostino, «la Chiesa di Dio, così posta fra molta paglia e molta zizzania, molte cose tollera; ma quelle che sono contro la fede o la vita buona non approva, nè tace, nè fa» [1].
A tale distinzione, elementare ma vitalissima, non ponendo mente il modernista, e talora anzi positivamente irridendola, egli si accosta, o peggio entra innanzi, agli eretici tutti dei secoli andati, nominatamente al protestante della pseudo-riforma del secolo decimosesto, al giansenista del decimosettimo, al filosofo e libertino del decimottavo, al liberale del decimonono. Tutti costoro infatti sono concordi a gridar tralignata la Chiesa per gli abusi di alcuni suoi figli, bisognosa quindi d'essere svecchiata o riformata a loro capriccio sotto l'uno o l'altro pretesto; sebbene per alcuni il pretesto è la necessità di ricondurla indietro alla semplicità dei primi secoli, alla sublime povertà delle catacombe - e il maligno aggiunge con sarcasmo, alla paglia di Betlem - per altri è il bisogno di sospingerla innanzi, a seconda della corrente impetuosa dei tempi, di ringiovanirla nella freschezza perenne del progresso; perchè, fatta piacente al secolo, stringa con lui il nuovo connubio.
Fra questo doppio intento ondeggiano appunto i seguaci del modernismo riformista; e se discordano tra loro, ciò è solo nell'apparenza o in qualche proposito secondario: il principio onde muovono ad accusare la Chiesa stessa per gli abusi veri o supposti di alcuni suoi figli, è uno in tutti: lo spirito del mondo e il disamore della Chiesa. Quindi uno è pure in tutti l'esito finale: il pervertimento, non la riforma.
 

II.

E ciò appare altresì, con troppo trista evidenza, dallo strano contegno e dal modo con cui questi nuovi falsi riformatori, a somiglianza degli antichi, si fanno denunziatori di scandali e di abusi. Qui parliamo di cose a tutti note, in Italia e fuori di Italia: e senza che noi li ripetiamo ne ricorrono alla mente di ognuno gli autori. Come quelli antichi, così questi moderni o inventano o aggravano o propalano ingiustamente; come quelli antichi, appaiono quasi invasati da una smania, da una frenesia morbosa di calunnia, di esagerazione, di pettegolezzo. E questa frenesia mette lingua in ogni cosa; ogni cosa maledice o deprime, nè ha riguardo a persona, se non sia modernista o in qualche modo anticattolica; e che è peggio, scambia le ombre con la realtà, dà come veri fatti i sogni delle stravolte immaginazioni e i macchinamenti degli animi inveleniti, o infine sopra una tenuissima trama di verità viene ricamando tutta una tela fantastica di accuse, d'insinuazioni, di esagerazioni, insomma d'ingiustissime denunzie; le quali poi, ingrossate sformatamente, va propalando contro ogni ragione di giustizia, nonchè di carità e di convenienza. Tutto ciò a nome della sincerità e della lealtà; di cui si attribuiscono essi il vanto e per poco il monopolio. Ma noi qui diremo solo con ogni mitezza ciò che si scriveva, già, oltre un secolo fa, dei modernisti d'allora, del pari smaniosi di propalare scandali ed abusi:
«Può darsi che questa specie di mania sia zelo: ma può darsi altresì che sia avversione ed amor proprio. S'ella è zelo, dee trar la sua origine da un cuor retto, deve accompagnarsi colla carità e colla imparzialità. In tal caso non si udranno fremere le nostre labbra, quando ci verrà occasione di parlare dei disordini del clero, non si tingeranno di sangue i nostri occhi, non cercheremo compagni nelle nostre impetuose declamazioni, e non crederemo troppo volentieri a tutto quello che ci si racconta di tali disordini. Ma s'ella poi è avversione e amor proprio, le invettive si affolleranno con disordine su le nostre labbra, volgeremo le spalle a chiunque osi difendere la fama del clero, e si proverà una segreta compiacenza de' suoi mali e delle sue sventure. Gli Ebrei, i Turchi, gli eretici saranno nostri teneri fratelli, perchè non mettono nessun ostacolo alle nostre passioni, e perchè con noi accoppiano la lingua a maledire i preti e i claustrali», ecc..
Così scriveva il dotto e pio Alfonso Muzzarelli [2], all'entrare del secolo passato, e le sue parole sembrano di ieri: tanto bene si applicano ai modernisti; se non che questi ai teneri fratelli, nominati sopra, aggiungono atei, socialisti, massoni ed ogni simile generazione di nemici della Chiesa e con loro accoppiano la lingua a maledire non solo il clero, ma ciò che vi è di più sacro e reverendo nel magistero, nel culto, nel governo, nella morale in ogni cosa.
Nè occorre che andiamo qui in citazioni: sono bene, per via di esempio, alla memoria di tutti le maldicenze del «Santo» modernista e dei suoi devoti: «la Chiesa contrasta la ricerca della verità»... la Chiesa «incatena e soffoca tutto che dentro di lei vive giovanilmente»... la Chiesa «è ostile a chi vuole contendere ai nemici di Cristo la direzione del progresso sociale»... Peggio ancora - assai peggio di ciò che bestemmiavano i giansenisti - la Chiesa è inferma, se non moribonda addirittura, come altri la vogliono: quattro spiriti maligni «sono entrati nel suo corpo per farvi guerra allo Spirito Santo» e sono spirito di menzogna, spirito di dominazione del clero, spirito di avarizia, spirito d'immobilità. E quasi tanto non bastasse, un'altra gran piaga si aggiunge: il «difetto di coraggio morale» ; onde «piuttosto di mettersi in conflitto coi superiori, ci si mette in conflitto con Dio...» ; e con questo un cumulo di altri disordini e abusi.
Ma notisi che qui, come altrove, lo scrittore, degno di miglior soggetto, è un'eco semplice delle declamazioni appassionate di uomini ambiziosi e frivoli, i quali da anni, da oltre un decennio, venivano riempiendo di simili brutture le colonne dei loro giornali e periodici, quale, ad es., la Cultura Sociale, abusando della longanime tolleranza dei calunniati e dell'autorità stessa della Chiesa. Su quelle colonne, per darne un saggio, si poteva scrivere (agosto 1905) che «dall'epoca della Santa Alleanza... la nostra vita pubblica è stata e continua ad essere una grande menzogna, diretta contro gli interessi degli umili, del popolo, della verità e della giustizia, e contro il contenuto sociale del cristianesimo, soffocato dalle parvenze della reazione»! Così un maestro di vita pubblica modernista, che sogna l'alleanza col socialismo ateo. E altre insolenze non meno belle si avventavano periodicamente contro gli abusi della vita privata dei cattolici, e in genere di tutta la vita religiosa, dallo stesso maestro di modernismo riformista, il quale riserbava invece mille carezzevoli blandizie pei «teneri fratelli», nemici di Dio e di ogni religione.
 
Del resto, su tali insipienze dei riformisti nuovi non occorre più oltre insistere: essi vi si mostrano da se stessi, nell'abbiettezza del linguaggio, col marchio vecchio degli pseudo-riformatori, cioè dire distruttori insipienti e pervertitori.

III

Ma più assai ci si mostrano tali, quando per far riparo agli abusi veri o falsi, che essi denunziano così malamente, ci vengono a mettere innanzi le loro grandiose proposte di riforma. Di esse, come di punto più vitale per la questione di principio, parla energicamente l'enciclica, e ne descrive bene al vivo, ciò che andiamo dicendo, come le rovine si moltiplicano sotto i colpi del modernismo riformatore.
Questo infatti, più che il liberalismo, mira al cuore: vuole riformata anzi tutto la dottrina; quindi riformata la formazione filosofica e teologica delle giovani speranze della Chiesa, con la soppressione della filosofia scolastica e della teologia razionale; indi riformata l'istruzione dei fedeli, con la soppressione o mutazione radicale del catechismo, divenuto secondo alcuni «un trattatello sibillino di scolastica». Appresso, e logicamente, vuole riformato il culto, segnatamente con la diminuzione arbitraria o la soppressione delle divozioni esterne. Quindi pure riformato il governo e la costituzione ecclesiastica, massimamente per la parte disciplinare e dogmatica, introducendovi più largamente il clero inferiore ed il laicato, e diminuendo l'eccessivo accentramento dell'autorità; riformati gli organi dell'autorità che sono le congregazioni romane, particolarmente quelle più incommode del S. Officio e dell'Indice; riformato l'atteggiamento dell'autorità stessa nelle questioni politiche e sociali. Infine vuole riformata la morale, e quindi la vita tutta del popolo cristiano, singolarmente con dare prevalenza. alle virtù attive su le così dette passive; e con ciò altresì riformato il clero, riconducendolo all'antica povertà, ma insieme alla nuova libertà del modernismo, la quale, secondo certuni, vorrebbe anche soppresso il celibato; riformata insomma ogni cosa, salvo la vita degli stessi nuovi riformatori. Così la loro smania d'innovazione, come parla l'enciclica, «ha per oggetto quanto vi è nel cattolicismo».
E in tutte le proposte siffatte e in altre poco meno esiziali, i riformisti nuovi procedono rapidi, risoluti. Scoperto, o così creduto, l'abuso, hanno in pronto il rimedio: mettere mano alla radice, e di un colpo reciderla. Nè la radice, secondo essi, è la defettibilità o la colpa dell'individuo: è l'autorità stessa, il potere o il diritto, del quale si fa o si può fare abuso; è il soggetto, è l'istituzione in cui l'abuso stesso appare. Quindi attenuano essi o rigettano al tutto la legittimità dell'esistenza di quella istituzione, autorità o potere, del quale vedono o credono di vedere l'abuso; e procedendo conseguenti ai principii vogliono reciso di un tratto e distrutto, ovunque si trovi, il soggetto degli abusi, degli inconvenienti dei difetti, che loro dispiacciano.
Così è soggetto di abuso o d'inconvenienti l'istituzione rigidamente scolastica; è troppa austera, è ostica all'anemia intellettuale moderna: dunque si sopprima. È soggetto di abuso o d'inconveniente l'istruzione popolare, strettamente catechistica; è troppo arida, è dura per la frivolezza delle menti contemporanee: dunque si abolisca. E dopo ciò, alla scolastica gretta si sostituisca la positiva «evoluzionistica»; alla catechetica pedestre la conferenza «alata». Similmente è, o pare, soggetto di abuso il culto esterno; molte sue manifestazioni contrastano alla delicatezza dei tempi nostri: dunque si deprima, si sminuisca fino a ridurlo ai minimi termini; e alla «religione esteriore» sottentri la «religione interiore», la religione dello spirito, senza troppo impaccio di dogmi, di formule, di riti.
Lo stesso dicasi per quanto riguarda l'amministrazione e il governo, i decreti dell'autorità e dei suoi organi autentici, le congregazioni romane e i loro ordinamenti, le istituzioni religiose e i loro indirizzi, gli obblighi del popolo e quelli del clero: si corre alla negazione, si grida all'abolizione o alla trasformazione di quanto mostri qualche lato manchevole, qualche abuso.

Il modernista Martini, sul conciliabolo Vaticano II...

IV.

Ora questo procedere così spedito dei modernisti, a recidere ed abolire il soggetto per riformarvi l'abuso vero o supposto che sia, muove da un principio assurdo, da un sofisma. Per quel sofisma cioè che i logici chiamano fallacia dell'accidente, attribuiscono essi alla natura della cosa quello che le conviene solo in modo contingente e variabile, come sarebbe a dire, per caso o per abuso, per insipienza o per malizia dell'uomo. Ovvero per un altro sofisma simile al precedente - il sofisma della falsità di causa (non causa pro causa) - imputano, quasi a cagione propria al soggetto o alla cosa in sè, come all'autorità, alla legge, al metodo, l'effetto dell'abuso, per una semplice ragione di concomitanza, di successione o simile, che vi appaia, come sarebbe perchè l'effetto dell'abuso l'accompagna o lo segue in qualche caso particolare, o, poniamo anche, in molti. Sofisma frequente l'uno e l'altro per certa facile appariscenza; ma tanto più odioso in ogni parte della scienza e della vita, tanto più ripugnante a ragione, come sa ogni novizio di logica, anzi ogni semplice seguace del senso comune.
Che se il modernismo riformista muove da un principio così assurdo, non fa meraviglia che si metta per una via falsa e riesca ad assurde conseguenze: ad errori o eresie nell'ordine speculativo; a rimedi peggiori del male e  a rovine nell'ordine pratico.
Sono errori, e spesso eresie, le negazioni a cui esso trascorre della legittimità, della ragionevolezza o del debito di ciò che si trovi per sorte soggetto ad abusi. Sono rimedi peggiori del male, cioè rovine nell'ordine pratico, quei rimedii pratici e radicali che esso propone di menomazione, di abolizione o trasformazione, in cambio di riforma. Tanto più che, ammesso il loro principio o norma pratica di riforma - quella cioè di correre tosto a rinnegare la legittimità speculativamente, e praticamente a dìstruggere l'esistenza di ciò che va incontro ad abusi - nulla più sussiste, in qualsiasi ordine, d'intatto e di sicuro.
Non nell'ordine pratico; perchè non ci vuole alfine grande esperienza, nè grande acume di raziocinio a persuadersi che non si dà cosa al mondo, nella quale o per insipienza o per malizia dell'uomo non possa e a lungo andare non riesca a insinuarsi qualche abuso. E i modernisti stessi, per quanto si suppongano ottimisti, ossia ingenui oltre ogni credere, nelle proposte di riforme senza fine, e tutte rapide e radicali, che ci fanno, non oseranno forse sperar tanto.
Non nell'ordine speculativo; perchè come l'errore dal giro delle idee passa, per naturale estensione, all'ordine dei fatti, alla pratica; così, per un facile ricambio, dal giro dei fatti risale a quello delle idee, senza dire che già la colpa trae seco o presuppone un'ignoranza o un errore. Conforme a ciò, ogni disordine o abuso è facile occasione di errare; mentre chi lo sostiene cerca in un falso principio la propria giustificazione, e chi lo condanna trova nel fatto stesso dell'abuso un pretesto di trarne qualche falsa conclusione.
Ma nell'uno e nell'altro caso, come si è notato più volte nella storia dell'errore, si muove da uno stesso presupposto falso e da esso logicamente si tirano conclusioni contraddittorie.
Il presupposto falso è di confondere il diritto con l'uso, il dovere o il potere con l'attuazione o l'esercizio. Quindi la conclusione degli uni, che la legittimità dì quello scusi o legittimi il disordine di questo, cioè l'abuso. E quindi pure la conclusione degli altri che la illegittimità di questo mostri evidente la illegittimità di quello, cioè del diritto, e perciò la necessità di abolire il diritto stesso o il soggetto dell'abuso, perchè sia efficace la riforma. Sono conclusioni opposte fra di loro e in sè assurde, come ognun vede, ma dedotte logicamente da uno stesso principio. E però, se vale ancora qualche cosa la logica, esse basterebbero da sè, quando altro non vi fosse, a dimostrare la falsità del principio stesso. Dalla falsità e dalla contraddizione del conseguente non si può che risalire alla falsità dell'antecedente; come solo da un'assurdità di principio si può scendere logicamente ad assurdità di conclusioni per una parte così opposte e per altra così concordi nell'errare.
Chi dunque, secondo il dettato dell'antica sapienza, vuol evitare le conseguenze, bisogna che muti i principii, donde queste scaturiscono: Muta antecedentia, si vis vitare sequentia.
 

V.

Da tutte le cose dette si conferma novamente, che neppure in quest'ultimo estremo del loro sistema i modernisti sono moderni: essi continuano anche qui la vecchia tradizione del vizio e dell'errore.
E il simile notava già, fino dalla prima metà del secolo XV, il gran cancelliere parigino, Gersone, a proposito di molti eretici, anche de' suoi tempi; i quali avevano preso le mosse a traviare dal falso zelo o dal pretesto «di togliere gli scandali dalla casa di Dio per questa o quella via di predicazione». «Di qui - scriveva egli - le eresie contro il primato della Chiesa romana, che senza di essa vi abbia salute; contro le dotazioni della Chiesa universale, che sieno quasi veleno sparso sopra di lei e officina di ogni specie di simonia; contro la condizione splendida e l'ampia famiglia dei prelati, e quindi si possa dai secolari prendere loro ogni cosa; contro l'osservanza dei religiosi, quasi che contrastino alla libertà della legge di Cristo... e così di altre cose molte. Mentre spiacevano i costumi, nacquero gli errori: fu condannato per giunta lo stato, mentre vi si scorgeva spiacevole abuso, a esempio del medico stolto che distrugge il soggetto, mentre si sforza di cacciarne la malattia» [3].
E non meno fiero di Gersone insorgeva contro l'ipocrisia e la sofistica dei falsi riformatori Pietro d'Ailly, al Concilio di Costanza, con parole scultorie in cui vibra davvero il palpito dell'attualità e che noi altrove abbiamo ripetuto ai modernisti [4].
Scendendo poi all'età della pseudo-riforma e giù giù fino a quella del giansenismo, del gallicanesimo, del liberalismo dei tempi nostri, le testimonianze di questa sofistica nei pretesi riformatori sono tante e così palpabili che si rende inutile il farvi insistenza.

VI.

Piuttosto è a deplorare da capo, che il modernismo riformista peggiori di tanto anche questa vecchia sofistica; e, che è peggio ancora, la indirizzi a sommuovere di soppiatto gli stessi fondamenti della Chiesa, sotto colore di riforma. Chi ci ha tenuto dietro fin qui, non ne avrà più dubbio: chi ne ritenesse ancora qualche ombra, esamini posatamente i quattro capi di riforme, a che si possono ridurre le proposte ardimentose mentovate dall'enciclica e da noi sopra ricordate in compendio: insegnamento, culto, costituzione o governo e costumi.
Anche senza un lungo trattato - quale potrebbe pur farsi per ognuna di tali proposte in particolare - apparirà di primo tratto manifesto, com'esse portino seco un'infinità d'innovazioni, speculative e pratiche, le più radicali; onde infine il pervertimento e la distruzione di ciò che è la essenza stessa della Chiesa. Così l'insegnamento, riformato sopra le rovine della scolastica e del catechismo, nell'istituzione scientifica e nella istruzione popolare, vuole finire con la distruzione di tutto l'edifizio dottrinale del cattolicismo, anzi di ogni cristianesimo dommatico, per introdurvi in quel cambio un «cristianesimo etico» in perpetua evoluzione, con una forma nuova di religione o religiosità dell'avvenire.
Similmente il culto, riformato dal modernista o piuttosto menomato, se non affatto abolito, in tutte o quasi le manifestazioni esteriori, riesce a rompere o a rilassare il vincolo sociale della religione, a soffocare o a rattiepidire il fervore della stessa religione interna, che stante la natura dell'uomo, composta di anima e di corpo, deve espandersi di necessità in atti anche esteriori; infine riesce a stravolgere il concetto stesso del culto debito a Dio, il quale culto non è ristretto al solo spirito dell'uomo, ma a tutto l'uomo, di cui Dio è l'autore. Che se pure si vuole conservato il culto esterno secondo i placiti del simbolismo modernista, esso è ridotto a un'ombra, a un cadavere di culto, senza spirito nè vita, o più veramente a una forma d'impostura.
Nè meno grave è la innovazione che vagheggiano della costituzione e del governo della Chiesa: essa importa la negazione di non pochi dogmi, come della fondazione divina della Chiesa stessa, della sua unità monarchica, del primato di Pietro e dei suoi successori, con tutte le loro doti e prerogative: di più, una introduzione esplicita della prevalenza democratica, che finirebbe in un'anarchia, nella costituzione e nel governo ecclesiastico: questo verrebbe insomma stravolto nella sua triplice funzione, legislativa, giudiziaria ed esecutiva, secondo le teorie politiche del Rousseau, non senza molti riscontri con gli antichi vaneggiamenti dei legulei e degli imperialisti medievali, dei giansenisti e dei gallicani - di cui la storia ricorda i pestiferi effetti nei più gravi disordini - traendo seco un intero rivolgimento della disciplina e del dogma.
Non parliamo poi delle riforme di costumi o di morale; chè qui le proposte si moltiplicano tanto più facilmente, in quanto i modernisti parlano sempre di riformare altrui e non mai se medesimi, al contrario dei santi. Essi anzi s'indegnano, come per insulto, contro chiunque parli loro di pensare qualche poco a se stessi, di riformare le loro idee, i loro modi o costumi. Infatti l'esaminarsi, il pentirsi l'umiliarsi, l'ubbidire, il mortificarsi e tutte le virtù insomma che sono ordinate all'atto, primo e più necessario all'individuo, di perfezionare se stesso, vengono da essi disprezzate col nomignolo di «passive»; esaltate in loro vece, ed esse sole onorate del titolo pleonastico di «attive», le virtù ordinate all'azione esteriore, in cui l'uomo si effonde, si agita e si riversa tutto nel turbine della vita moderna, cercando i suoi modelli, non sul Calvario o a Betlem, ma là, oltre i mari, «nel paese della vita intensa».
Molto meno toccheremo ora delle proposte troppo dubbiamente sincere, di ritornar il clero all'antica povertà, e meno ancora di altre più delicate, quali, ad esempio, l'abolizione del celibato e la coeducazione dei due sessi, difesa quella da don Domenico Battaini, e questa da don Romolo Murri, i quali si guarderanno bene dallo smentirci.
Ora noi vogliamo finire qui, con la chiusa dolorosa del nostro santo Padre Pio X: - «Che si lascia dunque d'intatto nella Chiesa che non si debba da costoro e secondo i loro principii riformare?»- E se così è, non sono essi riformatori saggi, ma distruttori insipienti, ma pervertitori. E tanto basti.

Prospetto degli articoli della Civiltà Cattolica sul modernismo: Fascicolo Data: Anno Volume
Decreto Lamentabili, testo, traduzione e commento 1371 24 luglio 1907 58° III
Enciclica Pascendi testo latino 1374 18 sett. 1907 58° III
Enciclica Pascendi traduzione italiana 1375 28 sett. 1907 58° IV
Il modernismo filosofico (I parte) 1377 22 ottobre 1907 58° IV
Il modernismo filosofico (II parte) 1379 28 novembre 1907 58° IV
Motu Proprio Prestantia Scripturae Sacrae lat./it 1379 27 novembre 1907 58° IV
Il modernismo teologico (I parte)
1381 26 dic. 1907 59° I
Il modernismo teologico (II parte) 1382 8 genn. 1908 59° I
Il modernismo teologico (III parte) 1384 5 febbr. 1908 59° I
Il modernismo teologico e il Concilio Vaticano
1386 12 marzo 1908 59° I
Il modernismo teologico e il suo sistema di conciliazione
1388 10 aprile 1908 59° II
Il modernismo ascetico 1390 6 maggio 1908 59° II
Il modernismo apologetico 1391 29 maggio 1908 59° II
Il modernismo riformista 1401 29 ottobre 1908 59° IV

NOTE:

[1] «Ecclesia Dei inter multam paleam multaque zizania constituta, multa tolerat; et tamen quae sunt contra fidem vel bonam vitam non approbat, nec tacet, nec facit». Ep. 55 ad Ianuar. Cf. Migne, Patrol. lat., XXXII, 221 s.
[2] Il buon uso della logica in materia di religione. 4a ediz. Roma 1807. Tom. 1, p. 113 ss.
[3] Gerson, De consol. theol., lib. III, 2. Una simile osservazione faceva altresì, con molta vivezza, a proposito di Arnaldo da Brescia, un suo contemporaneo, Guntero cistercense, nel poema Ligurinus, scritto in lode del Barbarossa (lib. III, v. 288; cf. Migne Patrol. lat., CCXII, 370); ove si duole che l'eresiarca dai veri abusi dei chierici deducesse false conseguenze, e che dalle sue false conseguenze i chierici traessero pretesto a non correggersi degli abusi: ond'egli esclama, in quei suoi esametri bonarii ma efficaci:


«Et fateor, pulchram fallendi noverat artem,
Veris falsa probans quia tantum falsa loquendo

Fallere nemo potest; veri sub imagine falsum

Influit, et furtim deceptas occupat aures».
 
[4] Cf. Civ. Catt., 1906 (3 febb.), p. 257.

51 commenti:

  1. Parole Sante che fanno meditare....

    Se i fosse un grande Papa come lui, oggi la Chiesa soffrirebbe meno e la giustizia sociale pure.

    E' un dato di fatto, da quando la Chiesa ha voltato le spalle a Cristo, l'Italia è in crisi morale e finanziaria.

    Prima Dio e il resto vi sarà dato in più.

    RispondiElimina
  2. Sarei proprio curioso di vedere un Pio X oggi....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah! be...sicuramente non avrebbe mai fatto l'equilibrista e non avrebbe mai permesso l'ingresso dei satanici demolitori modernisti liberali all'interno dell'Ovile. Come?

      a) Non avrebbe permesso lo scioglimento del S. Uffizio

      b) Non avrebbe permesso una nuova messa, studiata per di più assieme a sei pastori protestanti.

      c) Non avrebbe permesso certe nomine come quelle fatte da Gp2 a B16

      d) Non avrebbe permesso l'ingresso nella chiesa dei fanatici, anticattolici movimenti post conciliari, focolari, rinnovamento, neocatecumenali, s.egidio e altre schifose realtà movimentiste.

      e)Non avrebbe mai portato avanti un dialogo impossibile con gli eretici e scismatici

      f)Non avrebbe mai baciato corani, non avrebbe mai permesso il mea culpa nei confronti dei luterani, perchè lui era un Papa Santo e i Papi Santi sono uniti a Cristo, con la luce della verità tutta intera, inoltre non era un ignorante in storia come quei che hanno chiesto scusa delle colpe della Chiesa, senza tener conto di ciò che Martiri antichi e moderni continuano a subire.


      Già facendo questo non si saremmo mai arrivati a questo punto.

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  3. Vedremo quando sarà santificato GPII.

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    1. Beh! allora Dio in persona provvederà a sistemar le cose....NON ti, vi preoccupate...

      I diabolici modernisti si sa... l'hanno santificato ancora quando era vivente ...... ma, poichè la santificazione è un atto importante e implica l'infallibilità ...vedremo chi si assumerà la responsabilità....

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    2. Vedremo, ma ciò avrà serie conseguenze per il mondo tradizionaista.

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    3. Ti piacerebbe eh? invece caruccio, se e quando succederà sappi che ci penserà Dio....come? non lo so ...le vie del Signore sono infinite....

      Altra cosa poichè gli eretici e scismatici cattoluteranortodossitalmudici non sanno che, se anche dovesse essere santificato uno come Gio.PaoloII, PER I CATTOLICI NULLA CAMBIA, IO COME CATTOLICO ME NE POSSO BENISSIMO FARE UN BAFFO .... NON E' MATERIA DI FEDE COME I DOGMI!!!!

      vai a fare il catecumeno nel tuo tempio protestante e lascia in pace i cattolici!!!!

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  4. Anch'io ne sono più che convinto, caro Delfino: non si può impugnare l'infallibilità..

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  5. Cari Tradiprotestanti avete inteso il discorso del Papa alla Messa di apertura dell'anno Santo della Fede?Il Papa ha detto:"Il riferimento ai documenti(del Vat.II°) mette al riparo dagli estremi di NOSTALGIE ANACRONISTICHE ".Basta con gli anacromismi la Chiesa va avanti accettate il Vaticano II e il Magistero Post Vaticano II voi e la FSSPX.Altrimenti non vi resta che lo scisma il tradiprotestantesimo o addiruttura l'eresia espilicita.Rientrate nella Chiesa se non volete fare come Lutero.

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    1. egregio luterano eretico e scismatico, tu dovresti sapere che cos'è la vera eresia e il vero scisma, quindi non venir a far il maestrino.

      Vedremo a che punto arriva il papa, sapendo ben che il cattolico deve saper distinguere, ciò che è conforme con la tradizione e ciò che non lo è, sapendo ben distinguere ciò che dice l'uomo simone da Pietro.

      Luterano caro, vai a far compagnia ai tdg e ai talmudisti quello è il tuo posto, il resto è fuffa che viene da una bocca corrotta dall'eresia a cui tu appartieni.

      Il cv2 NON potrà mai essere assunto come dogma nemmeno se fosse il papa a dirlo ci mancherebbe!!

      Tu, possiedi una ignoranza abissale in materia di fede e pensi che tutti i cattolici che ormai da 50 anni son ammaestrati, siano stati cotti al puntino giusto....eh eh come si vede, che lo Spirito Santo vi ha preso a calci in c....o......medita, luteranortodossotalmudico.

      ossequi

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    2. Certo che lo so e voi ne siete una espressione chiara.Se non volete andare fuori dalla Chiesa,forse già ci siete,ubbidite al Successsore di Pietro.Se volete fondare una nuova chiesa fondata sulla idolatria di un vostro concetto di "tradizione" fate pure.Io preferiosco quella fondata da Cristo su Pietro e sugli Apostoli e sulla vera Tradizione e Sacra Scrittura.

      Voi non adorate Dio,la Santissima Trinità.Gesù Cristo ma la "tradizione" e in questo siete come Lutero.Lui parlava di Sola Scriptura voi parlate di "sola tradizionem" siete degli idolatri.Avete il culto della tradizione la idolatrate.

      Questa si che è eresia!

      Lo ripeto non siete per nulla differenti da Lutero,per questo siete protestanti in modo simile a lui.Non è più il Magietro del Papa il punto di riferimento ma siete voi a vole stabilire il giusto dallo sbagliato.Questo è esattamente quello che fanno i protestanti che rifiutano l'autorità del Magistero e ritengono di stabilire arbitrariamente il bene e il male.

      Andate per la vistra strada ma non siete certo cattolici.

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    3. quindi il cattolico saresti tu cattoluternortodossotalmudico?

      semplicemente fai ridere i polli e i pidochi!!!

      Mi dici bene bene cosa ne pensi del ministero petrino? accetti o no che il papa parli excathreda e che i Dogmi che SONO STATI DECRETATI FINORA SIANO INDISCUTIBLI? Dai coraggio modernista luterano eretico e scismatico...

      Che cosa ne dici della colleggialità che ha messo in discussione il ministero petrino?

      Che cosa ne dici dell'ecumenismo, dove mette in discussione la VERTA' RIVELATA DOGMA DELLA CHIESA IL PRIMO PER INTENDERCI... dove E' Gesù stesso ancora quando la Chiesa non era formata a dire che fuori di Essa non c'è salvezza? Con quel suo " ANDATE E PREDICATE BATTEZZATE NEL NOME DEL PADRE DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO, CHI CREDERA' SARA' SALVO CHI NON CREDERA' NO?

      Vai a zappar la terra invece di venir a fare maestrino, che come ho già detto, hai dimostrato efficacemente la tua ignoranza, pensa alla tua religione protestante invece di pensare ai cattolici.

      Personalmente mi fai solo ridere!!!

      Al papa si deve obbedienza quando conserva il deposito Gesù NON gli ha dato il permesso di cambiarlo ma di ustodirne l'integrità!!!


      CHIARO?

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    4. I dogmi saranno rielaborati e reinterpretati, il cammino del CVII è irreversibile. Se volete continuare a stare fuori dalla Chiesa è una vostra scelta ma siete sempre di meno e una chiesucola in più o una in meno non cambia nulla.

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    5. All'Anonimo cosa importa se siamo sempre di meno o di più?
      Gesù ha parlato di "piccolo resto": quindi è tutto già previsto, non ci facciamo illusioni. Si preoccupi piuttosto di rimanere nella Verità, che non gli succeda come nella parabola del Padrone che tardava a ritornare (Matteo 24). Anche là l'amministratore, essendo vacante il posto del Padrone, si era messo a rielaborare e reinterpretare le regole date dal Padrone, non sospettando mai e poi mai che l'andamento della casa non fosse irreversibile. L'amministratore se la prendeva coi pochi poveri servi che erano rimasti fedeli alle regole della casa e: giù botte da orbi.
      Sorpresa: un giorno il Padrone tornò... e allora...

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  6. quindi il cattolico saresti tu cattoluternortodossotalmudico?
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    Certo io sono cattolico più di te perchè rispetto tutto il Magistero della Chiesa pre e post Vaticano II cosa che tu non fai.Voi siete scismatici ed eretici.Con il talmud non ho nulla a che fare neanche con Lutero voi si invece dato che vi fate giudici di cosa è buono e cosa non è buono esattamete come fece Lutero che si sostituì al Magistero.Il Papa va ascoltato sempre non solo quando parla ex cathedra.Chi non ubbidisce al Papa non è cattolico ma protestante o scismaitico.
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    semplicemente fai ridere i polli e i pidochi!!!

    Mi dici bene bene cosa ne pensi del ministero petrino? accetti o no che il papa parli excathreda e che i Dogmi che SONO STATI DECRETATI FINORA SIANO INDISCUTIBLI? Dai coraggio modernista luterano eretico e scismatico...
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    Io si tu lo accetti?Vediamo se conosci i Dogmi?Ma la Fede non è costituita solo dai Dogmi ma da tutto il Magistero ordinario e straordinario.Non si è cattolici se si ascolta il Papa solo sui Dogmi e si tralascia tutto il resto.Si cammina nella Chiesa e con il Papa non solo su quello che piace o conviene.Se c'è qualche eretico e scismatico quello sei tu non io.
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    Che cosa ne dici della colleggialità che ha messo in discussione il ministero petrino?
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    Che ti sbagli perchè non sai le cose,non ho detto che sei ignorante per carità cristiana,la collegialità è sempre esistita nella Chiesa leggiti le Sacre Scritture e inolte la collegialità non mette affatto in discussione il primato di Pietro.Se tu conoscessi un po di storia della Chiesa invece di ragliare impareresti che già il Concilio Vaticano I insieme al Dogma dell'infallibilità del Papa voleva poi trattare della collegialità nella Chiesa che non significa ridurre l'autorità del Papa.Senonchè nel 1870 ci fu la breccia di Porta Pia,così impari un po di stroria,che mise in fuga i Padri Conciliari.
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    Che cosa ne dici dell'ecumenismo, dove mette in discussione la VERTA' RIVELATA DOGMA DELLA CHIESA IL PRIMO PER INTENDERCI... dove E' Gesù stesso ancora quando la Chiesa non era formata a dire che fuori di Essa non c'è salvezza? Con quel suo " ANDATE E PREDICATE BATTEZZATE NEL NOME DEL PADRE DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO, CHI CREDERA' SARA' SALVO CHI NON CREDERA' NO?
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    Quale Dogma metterebbe in discussione l'Ecumenismo?Gesù forse ha detto che si salvano solo i cattolici?Dove l'avrebbe detto?Veramente Gesù ha pregato perchè i suoi discepoli fossero uno come lui è il Padre sono uno.Quindi l'Ecumenismo risponde solo a questa preghiera di Gesù ma poi leggiti un po S.Tommaso D'aquino,ammso che tu sappia chi è, che è molto precedente al Vaticano II su cosa dice della salvezza di chi non appartiene giuridicamente alla Chiesa e ad altre religioni.Probailmente non hai neanche capito veramente cosa dice il Vaticano II ma parli per luoghi comuni.Neanche sai cosa significa appartenere all'anima della Chiesa pur non appartenedo alla Chiesa visibile.Probabilmente non sai nulla e ragli come un asino
    -----------------------------------------------------------------------
    continua

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    1. senti anonimo mi sa che qui l'unico a non sapere nulla, ma ripeti a manette le solite cose trite e ritrite, dei modernisti sei tu.
      Per S. Tommaso quale versione, quella originale o quella modernista?
      Si da il caso che per conoscere il vero pensiero del Santo in Questione bisogna leggere la traduzione antica.

      Ma si sa quelli come te, non sono altro che opportunisti e menzogneri, i sepolcri imbiancati i tiepidi quelli che saranno vomitati di cui parla Gesù. Con la bocca benedicono con il cuore maledicono.
      Così con la bocca dicono di ubbidire e poi con il cuore e quindi con i fatti concreti disubbidiscono altro che scismatici, voi siete diabolici.

      Concordo con quanto scritto da Delfino.

      Ci sono blog cosidetti "tradizionalisti" che bannano chi osa criticare il concilio o le contraddizioni palesi e fumogene dei papi postconiliari, emigra in quei lidi li troverai tanti maestrini vecchi e nuovi, con la cataratta o senza che ti indicano la via da seguire e andrai sul sicuro. Quando arriverà Cristo vedremo chi fra tutti si è mantenuto cattolico.

      Di te ho i miei dubbi.

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    2. Ancora con San Tommaso? Ma volete contestualizzare le cose o continuare a rivivere le fobie di PIo X? La filosofia classica ha avuto un senso quando le conoscenze scientifiche erano limitate, oggi la stessa filosofia converge nella scienza. Il fatto che viviate male il presente giustifica il vostro rifugiarsi in un passato idilliaco che mai è esistito.

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    3. Dunque Pio X, santo canonizzato aveva le fobie? Chi l'avrebbe diagnosticato? Allora il Papa che l'ha canonizzato non era infallibile. Allora le canonizzazioni non sono infallibili!
      Me ne rallegro assai, pensando a quella di Escrivà e non auspicando quella di Wojtyla.
      Dunque è stabilito che la filosofia converge nella scienza!
      Chissà se l'hanno scoperto i filosofi o gli scienziati?
      Ma se la filosofia indaga i principi a prescindere dalla materialità (metafisica), dovrebbe rimanere perennemante valida di fronte alla mutevolezza della scienza che, di fronte alla fragilità sfuggente della materia, sostituisce continuamente una teoria all'altra.
      Dunque che c'entra tutto ciò con la Verità dei dogmi rivelati da Cristo e illustrati dalla Chiesa, luce delle genti, garantita infallibilmente dall'assistenza dello Spirito del Padre fino alla consumazione dei secoli?
      Forse che l'Anonimo è uno psicoterapeuta in cerca di clienti insoddisfatti che vivono male il presente? Forse ha sbagliato indirizzo! Noi non desideriamo nessun Vaticano Terzo e ci basta essere fedeli a quanto il passato, che non è mai stato idillico, ci ha consegnato di vero, di giusto, di santo.

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  7. Vai a zappar la terra invece di venir a fare maestrino, che come ho già detto, hai dimostrato efficacemente la tua ignoranza, pensa alla tua religione protestante invece di pensare ai cattolici.

    Personalmente mi fai solo ridere!!!
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    Vai tu a zappare la terra,pala e piccone quello e il tuo genere ignorante,non sai neanche chi ti mantiene in piedi asino!!
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    Al papa si deve obbedienza quando conserva il deposito Gesù NON gli ha dato il permesso di cambiarlo ma di ustodirne l'integrità!!!
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    E chi stabilisce quando il Papa conserva il deposito della Fede tu forse?
    A chi doveva chiedere il permesso per fare il Concilio a Lefebrve?
    O doveva chiedere ilpermesso a te?

    Ma convertiti eretico scismatico!

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    Risposte
    1. O doveva chiedere ilpermesso a te?

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      NO DOVEVA CHIEDERLO ALLO SPIRITO SANTO E NON LO HA FATTO ......NON VI E' STATA LA FORMULAZIONE DI INFALLIBILITA'


      ripeto sei ignorante in materia vai a zappar la terra!!!!!!

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  8. Per quelli del tuo stampo diabolico modernista luternortodossitalmudisti, fautori del cv2 e CONDANNATI DALLA CHIESA COME ERETICI, hanno in ABOMINIO il sol pensiero che sopra al papa non ci sia nessuno all’infuori di Dio, hanno in abominio che quando parla excathreda nessuno possa mettere dito o lingua e così vanno dicendo che questo è un abuso di potere… …..

    Ah! Si? E come la mettiamo allora che voi diabolici difensori del cv2, che accusate di non essere cattolici i veri cattolici chi distingue le imposizioni e posizioni che vanno contro la Tradizione Deposito, andate a braccetto e ritenete dentro la chiesa e parte di essa eretici e scismatici del genere che dicono quanto sopra?


    ----quindi il ministero deve essere ridiscusso e lo ha fatto il vostro “santo” Gio.Paolo II con l’enciclica Ut unum sint nel 95…… non solo siete ignoranti ma anche ridicoli……compreso chi nel 95 ha scritto quell’enciclica. Verrà il giorno in cui al Soglio di Pietro salirà un Papa veramente Cattolico e scomunicherà tutti i predecessori che hanno appoggiato il concidiabolo vat2 e tutti i suoi unturelli compreso te…….io intanto aspetto non ho fretta.

    Che tu sia ignorante in materia di Fede Cattolica e che NON SEI CATTOLICO, lo si evince da cosa scrivi.

    1) l'antica colleggialità che ha causato simonia, abusi ed errori E' stata messa in ordine da Pastor Aeternum caro luterano apostata,

    2) E' la Tradizione che stabilisce se il papa sta conservando il Deposito, ficcatelo in testa luterano apostata.

    3) il Deposito la Tradizione NON E' EVOLUTIVA come le scimmie......che le hanno fatte diventare uomini.

    4) per stabilire una nuova pastorale NON SERVIVA IL concidiabolo egregio luranoortodossotalmudico, bastavano delle semplici direttive di magistero, egregio signore....

    5) il cv2 lo hanno voluto i nemici della Chiesa come del resto si è visto in questi 50 anni.....credevate di essere riusciti nel vostro intento ma purtoppo per voi anche quelli che non appartengono alla FSSPX come lo sono io, si son accorti delle vostre porcherie ...e credetemi personalmente sono incazzato nero....toccare la Chiesa e sfigurarne la dottrina a tal punto da cambiarla..... ma chi credete di essere?

    Vai a farti un giro in tandem piuttosto di scrivere c…..te sui blog che trattano temi seri della Fede Cattolica…… sembrate le piattole dei tdg quando suonate i campanelli delle case…. e venite a rompere i c.......i di Domenica giorno del Signore Gesù Cristo!!!!

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  9. Ha detto il Benedetto 16.

    “Inaspettatamente, l’incontro con i grandi temi dell’età moderna non avvenne nella grande costituzione pastorale, bensì in due documenti minori, la cui importanza è emersa solo poco a poco con la ricezione del concilio”.
    I due documenti sono la dichiarazione “Dignitatis humanae” sulla libertà religiosa e la dichiarazione “Nostra aetate” sulle relazioni con le religioni non cristiane.
    -----------------------------------
    Bene mi chiedo se costui (che dovrebbe essere il Pastore e custode della trasmissione della fede) abbia capito di cosa sta parlando, se di una partita di calcetto o del destino delle pecore CATTOLICHE a lui consegnate....
    Se ha ribadito che Gesù è uguale sempre ieri oggi e domani, e dopo che Gesù stesso ha condannato chi dopo averlo conosciuto rimane lontano e aggredisce la Sua Chiesa UNICA e Santa, a che cosa servono le logorroiche e insipienti parole che ha proferito il felicemente regnante papa sul concilio. Vat2 in queste ore?

    Mi chiedo che cosa vogliano dire queste righe tratte dall’osservatore romano ( uno dei peggiori cartacei che conosca), scrive infatti:

    -------------------------------------
    Inaspettatamente, l’incontro con i grandi temi dell’età moderna non avvenne nella grande Costituzione pastorale, bensì in due documenti minori, la cui importanza è emersa solo poco a poco con la ricezione del concilio. Si tratta anzitutto della Dichiarazione sulla libertà religiosa, richiesta e preparata con grande sollecitudine soprattuttodall’episcopato americano. La dottrina della tolleranza, così come era stata elaborata nei dettagli da Pio XII, non appariva più sufficiente dinanzi all’evolversi del pensiero filosofico e del modo di concepirsi dello Stato moderno.
    Si trattava della libertà di scegliere e di praticare la religione, come anche della libertà di cambiarla, in quanto
    diritti fondamentali alla libertà dell’uomo.
    ---------------------------------

    No comment!!!! …come se prima del maledetto cv2, la Chiesa con TUTTI I PAPI SANTI, non avesse mai lottato, protetto indirizzato aiutato chi avesse voluto cambiare la religione, come se prima di allora la Chiesa era li pronta con il fucile in mano, contro chi dal suo interno voleva andarsene.


    >>>>>>> CONTINUA .....

    RispondiElimina
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    1. >>>>>>>>>>>>>> prosegue ....


      Poi aggiunge:

      -------------------------

      I Padri conciliari non potevano e non volevano creare una Chiesa nuova, diversa. Non avevano né il mandato né l’incarico di farlo. Erano Padri
      del concilio con una voce e un diritto di decisione solo in quanto vescovi, vale a dire in virtù del sacramento e nella Chiesa sacramentale. Per questo non potevano e non volevano creare una fede diversa o una Chiesa nuova, bensì comprenderle ambedue in modo più profondo e quindi davvero “rinnovarle”. Perciò un’ermeneutica della rottura è assurda, contraria allo spirito e alla volontà dei Padri conciliari.

      ----------------------------------

      E qui mente sapendo di mentire, dice una cosa esatta e subito dopo la smentisce, ammette che il cv2 NON AVEVA NESSUNA INTENZIONE DI DECRETARE E DI DICHIARARE, e che quindi NON avrebbe dovuto cambiare nulla.....


      Una domanda santità....ma lei ci sta prendendo in giro?

      Beh! sappia che lei è sulla buona strada per essere giudicato severamente sia da Dio, quando dovrà presentarsi, sia dal futuro Papa VERAMENTE CATTOLICO E NON CATTOLUTERANO.... lei e i suoi amici predecessori che HANNO CAMBIATO SIA LA RELIGIONE CATTOLICA CHE IL VOLTO DELLA CHIESA SANTA VERRETE GIUDICATI E CONDANNATI NE SONO CERTO!!!

      La società malata, la crisi economica l'invasione di extracomunitari, le famiglie distrutte E' SOLO COLPA VOSTRA, perchè come diceva il santo Curato d'Ars che lasciare un paese senza un vero Sacerdote, dopo un po' gli abitanti si trasformeranno in bestie.

      LA BRUTTA STORIA DEL BIMBO DI PADOVA STRAPPATO CON LA FORZA, DALLA POLIZIA PERCHE' DOVEVA ANDARE IN UN ISTITUTO, A CAUSA DELLA CONTESA TRA GENITORI DIVORZIATI.....DOCET!!!!!!

      Quel bimbo c'e l'avranno sulla coscienza chi, come in questo momento sta festeggiando la rovina della fede CATTOLICA e dei seminari, dove al suo interno vengono preparati pastori luterani che non hanno mai avuto a cuore il bene delle famiglie e nemmeno delle anime, ANZICHE VERI SACERDOTI CATTOLICI.

      VERGOGNA!!!!!

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    2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    3. Questo Anonimo deve proprio essere uno psicologo fallito!

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    4. Succedono e sono successe cose raccapriccianti nelle famiglie "tradizionali" che quanto accaduto a Padova è una bazzecola. D'altro canto nessuno obbliga altri a divorziare, non vedo perchè imporlo a chi non è credente.

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    5. Anonimo delle 23:38, quando verrà la tua ora dovrai necessariamente dare delle spiegazioni a Dio, per quanto hai esternato.
      Accuse infamanti derivate dall'idiologia omosessualista. Infatti gli homosexxuali, pretendono di infangare la famiglia con padre e con madre, per aver il placet dell'opinione pubblica e di conseguenza avere così il via libera all'adozione di bimbi da parte di coppie homosexxuali.

      Ieri sera a porta a porta (uno shifo come al solito a parte qualche rara presenza di persone abbastanza rette), i soliti "oracoli del nulla" alla timperi hanno lanciato strali contro la madre del bimbo padovano, stracciandosi le vesti perchè il bimbo per crescere bene, deve avere due genitori ossia la madre e il padre...com'è che non fanno lo stesso diavolo a 4 per quei poveri bimbi vittime e martiri, adottati da questa infame forma di unione omosessuale quale l'unione omosessuale che pretende di chiamarsi "famiglia". Dove in questo caso la figura dei due genitori?

      anonimo dei miei stivali, Gesù ha detto, meglio per te che ti leghi una pietra al collo piuttosto che dare scandalo ai più piccoli....medita se ne hai il coraggio e fin che sei ancora in tempo...

      Se la famiglia naturale tra un uomo e una donna, è in crisi è colpa di questa chiesa malata di luteranesimomassonico.

      passo e chiudo.

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  10. So soltanto che Giovanni XXIII inaugurò il Vaticano II col proposito esplicito di non definire nessuna dottrina nuova. Paolo VI chiuse il concilio dichiarando esplicitamente che non era stata definita alcuna dottrina nuova, ma soltanto erano state presentate nuove linee pastorali.
    Ora Benedetto XVI vorrebbe imporre d'autorità il Vaticano II come vincolante dogmaticamente. Questo si chiama cambiar le carte in tavola, anzi, a partita finita. Questo non solo è evidentemente scorretto, ma invalido, in quanto abuso d'autorità. Ciò va detto ad alta voce e in faccia, come avrebbe fatto l'apostolo Paolo con Pietro: altro che obbedienza! Tacere è complicità.

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  11. Non si possono affermare cose rinnegando ciò che fu detto da altri Papi in precedenza per via magisteriale.O no? Non si possono prendere in giro i credenti.Poi ovviamente,come dicono altri,i conciliaristi più incalliti hanno anche paura di perdere tanti privilegi trasversali che lo status quo conciliare ha instaurato,poiché anche questo è vero.

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  12. ...i credenti o almeno quelli che dovrebbero essere tali.

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  13. Mi viene persino il sospetto (fondato) che Giovanni XXIII abbia fatto la dichiarazione inaugurale per scaltrezza e non destare allarmi, riservandosi poi di rovesciare il gioco in corso d'opera. Infatti, dopo avere lasciato inutilmente faticare due anni il Card. Ottaviani con la sua commissione ad allestire gli schemi preparatori, il giorno della prima seduta accettò pienamente l'intervento imprevisto (?) e non autorizzato del Card. Lienardt (massone d'alto corso), che chiese e ottenne di spazzare via gli schemi di Ottaviani per dare più possibilità all'assemblea di esprimersi!
    Analogamente prende più forza il sospetto che anche il Card. Ratzinger ci abbia presi in giro tutti quanti e continui a farlo (ma con minor destrezza)da Papa, quando nella Messa 'Pro eligendo Summo Pontifice', per accreditarsi come conservatore e restauratore, denunciò la dittatura del relativismo, che ora nei fatti persegue alacremente.
    Compatisco quelli di MIL e tutti i loro simpatizzanti (tra i quali anchio, un tempo)che non si arrendono all'evidenza dei continui schiaffi alla Tradizione e si illudono ancora sulla sapientissima restaurazione nella graduale riforma benedettiana...
    Aspetta e spera, ché già l'ora s'avvicina...

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    1. Caro Michele, non solo Mil ma anche altri blog,che trattano del periodo postconcilio o di "tradizione"

      E' oramai evidente come siano diventati disgustosamente equilibristi, cancellano interventi di persone che scrivono ciò che pensano della gerarchia corrotta vecchia e nuova, trattandoli a pesci in faccia, demonizzando e a volte umiliando l'interlocutore che non ha altri interessi, se non di far conoscere ciò che sta realmente succedendo, senza giri di parole.

      Queste persone vengono tacciate di arroganza, maleducazione e aggressività... lasciando passare pseudo e logorroiche interpretazioni centriste da due piedi in una scarpa.
      Questi sono blog che creano disagio e confusione.
      E' bene invece che la gerarchia sappia che cosa pensano di loro i poveri fedeli che hanno subito dei gravi torti ed abusi dottrinali.
      Un tempo la Chiesa condannava chi sbagliava ora condanna e umilia chi non ci sta ad essere indottrinato, in questa "nuova evangelizazione" che altro non è che puro protestantesimo. Poi sotto sotto criticano la FSSPX e mons. Lefebvre.
      Il papa quando sbaglia non si critica e neppure la gerarchia? e chi lo ha deciso lor signori o signore? Mi facciano il piacere....credo che questa sia una grave mancanza di carità e se si deve creare un blog dove a scrivere ci siano solo pochi eletti, meglio che quei blog cambino facciata. Fanno pena...con la scusa dell'aggressività ti tagliano la parola....

      Questo blog almeno non è mai stato un equilibrista, ma dice ciò che pensa e me compiaccio.

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    2. Ringrazio Michele e Mosè,
      per la chiarezza delle loro espressioni e per il lodevole coraggio di manifestarle tutte intere. Pensieri che personalmente condivido.

      Quanto a certi blog falsamente tradizionalisti, o nella migliore delle ipotesi egoisticamente "tradizionalisti" (che cioè cercano equilibri di accordi solo per una cosiddetta serenità personale e per evitare di prendere atto della situazione in toto, cosa che porterebbe la loro fede ad uno scandalo che sono incapaci di sopportare), personalmente ho smesso da tempo di seguirli, perchè l'ipocrisia ed il perbenismo fine a se stesso, con la situazione che abbiamo, sono una perdita di tempo.

      Grazie, Delfino,
      per la battaglia che hai portato avanti col modernista sfegatato che ha avuto la fantasia di venire a predicare qui....per rispetto alle tue risposte non l'ho censurato. Solo per questo.

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    3. Cara Annarita sono io che ringrazio te, per aver condiviso e capito, quanto scritto, facendo riferimento a certi blog, sinceramente non pensavo che esistessero tante faccie della stessa medaglia, ma si riconoscono alla fine da certi messaggi criptati o da certa censura.

      Non dico che bisogna lasciar passare cani e porci, ma l'umiliazione di non essere gradito perchè non in linea o non eletto tra le fila dei protetti pupilli di corte ....questa poi..... chi sarebbero i veri ingiuriosi o agressivi o maleducati?

      Un caro saluto

      Elimina
    4. Ahhh, che piacere per la mia anima leggere le risposte antimoderniste qui ! E leggere delle cantate in faccia a Ratzinger e sodàli vecchi e nuovi, mi conforta poichè trovare menti "libere" della libertà vera generata dalla Verità, è RARO, molto RARO !
      Complimenti ai vecchi blogghisti di Mil che si sono resi conto della inerzia colà e sono emigrati definitivamente.

      Qua si respira da tempo l'aria pura della Tradizione scritta, analizzata, ripercorsa , verificata e quindi gridata dai tetti di internet. E noi commentatori ne facciamo i portavoce...

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    5. Concordo carissimo Mardunolbo concordo!!! Credo che quando altri apriranno gli occhi, vedranno chi ha veramente difeso la Verità e chi invece è doppio e centrista, come appare in certi lidi che ripeto non è solo Mil. Questi lidi dovrebbero chiedere scusa per aver demonizzato, offeso, umiliato chi usava il linguaggio del bianco o del nero.

      S. Bernardo:

      " Se oso alzar la voce contro gli abusi, si tenta di chiudermi la bocca col pretesto che io, semplice monaco non devo giudicare i Vescovi."

      Bravi Annarita e Gianluca e vedeo che voi questo state facendo altri invece camminano con due piedi in una scarpa...ma prima o poi cadranno a terra. Che ipocriti!!!

      La verità è o bianca o nera non esiste il grigio nella verità, che già di per se è la summa di tanti colori, infatti se uno mescola tutti i colori della tavolozza che siano anche 100, il risultato è sempre lo stesso il grigio, ovvero il colore del modernista, verità mescolata ad eresia più o meno conclamata.

      Buona Domenica


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  14. Correggo:
    Cardinale Liénart

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  15. Gentilissima Annarita, non deve ringraziarmi ho scritto ciò che andava detto a uno dei tanti che fanno parte della chiesa parallela nata dopo il cv2, ad ogni modo la ringrazio nuovamente.

    Sembra incredibile ma purtroppo è tutto vero. Non trovo le giuste parole per definire il mio stato d'animo e nemmeno quelle per definire questa gerarchia e tutto quel mondo di pseudo preti e religiosi, che pare facciano a gara per teleingraziarsi eretici, apostati, scismatici e infedeli.

    Ah! si scusate non si debbono chiamare così, perchè essi sono nostri"fratelli" ci hanno inculcato....ben sapendo invece di mentire.

    La nuova dottrina introdotta con il cv2, (che non è cattolica ma protestante) ha tutto d'un tratto fatto divenire nostri fratelli anche chi non è battezzato, ben sapendo invece che chi fa parte della Chiesa è colui che riceve il Sacramento del Battesimo e della Cresima poi, gli altri debbono chiamarsi creature di Dio ma mai fratelli, perchè fratello si diventa alle condizioni appena dette.

    Inoltre la nuova dottrina introdotta con il cv2, ha fatto in modo che i seminari si svuotino, così da aver modo di laicizzare la Chiesa, come i protestanti. Poi oltre ad essere pochi che fanno? Non vanno certo a far visita ai fedeli o agli anziani, così da evitare cose orrende come quella successa al povero bimbo di Cittadella a Padova. No!! essi passano le giornate a scuola, molti di loro sono insegnanti....oppure scrivono libri, oppure non so che cosa fanno, proprio non so. Osservate come vivono i pastori protestanti, si fanno i c...i loro, hanno una famiglia la loro da mandare avanti, i fedeli? chissenefrega, durante la settimana possono anche crepare....è la domenica che interessa no?

    E' di oggi la notizia di quella povera anziana novantenne, seviziata dalla badante ucraina...scoperta solo, grazie ad una telecamera nascosta...ecco io penso, che se quella povera donna avesse avuto la visita regolare del sacerdote della parrocchia, quel mostro di ucraina, venuta in Italia a rubare il posto di lavoro (e guai a chi dice che non vi sono badanti italiane) a chi non si sarebbe mai permesso di fare una cosa del genere, si sarrebbe accorto di qualcosa....ma si sa, questi preti modernisti ecumenisti, prima di criticare un extracomunitario fanno a botte con gli italiani...sembra che non vedano l'ora di liberarsi degli italiani per onsegnare il nostro paese a questi loschi individui.

    Ripeto la colpa di tutto quello che sta accadendo in Italia e quindi crisi economica e sfacelo delle famiglie è solo colpa della nuova dottrina protestante inculcata con il maledettissimo e diabolico cv2.

    Se guardate i paesi protestanti di lunga data vedrete che quello che sta succedendo a noi, era già cominciato nei loro paesi.

    Il cv2 così i loro unturelli, sono già condannati dalle evidenze e dalla vera storia che ci circonda, aspetto solo che vengano condannati da un Papa veramente cattolico, che Cristo non ci farà mancare, perchè Sua è la Chiesa e di nessun altro. Non è del papa di turno ma di Cristo!!!


    Sono d'accordo anche su ciò che scrive riguardo certi blog cosidetti tradizionalisti perbenisti, ma che dimostrano di avere la puzza sotto al naso.

    Si vede lontano un miglio chi lo fa con vera passione e vero amore per la verità. La verità vi renderà liberi, infatti quale libertà se uno pensa alla faccia o agli applausi del mondo o teme l'ira di certa corrotta gerarchia? Questo chiamasi solo opportunismo.

    Ammiro la Fraternità, perchè anche se costantemente dileggiata e offesa, alla fine non ha ceduto all'eresia dei modernisti, diabolici e già condannati alla geenna, salvo pentimento e riparazione.

    Quale rispetto deve il fedele alla gerarchia, se questa ha voltato le spalle a Cristo?

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  16. Capisco perché Nostro Signore vi tiene fuori dalla Chiesa. "Chiesa e postconcilio" è un luogo di discussione aperto a tutti ma non si accettano integralismi e fanatismi che nulla hanno a che spartire con la Chiesa e la Fede. Alcuni interventi noon saranno mai tollerati.

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    1. Chiesa e post concilio? e che cos' è? Emigrato del postconcilio che si crede puro/a senza macchia....forse ha bisogno di pubblicità.....

      ma lo avete sentito/a, questo poveraccio/a, sa se nostro Signore ci tiene fuori dalla Chiesa....meno boria e puzza sotto al naso...che per fortuna, nessuno ti ha chiesto da farci da mestrino, o eleborare prediche o omelie da indultisti....personalmente non ne sento il bisogno, prego il Padrone della Messe so leggere, scrivere osservo e annoto.

      Se questo è il biglietto da visita del postconcilio meglio leggersi topolino....nulla a che spartire con la fede cattolica...si perchè è evidente che bisogna chiedere a costoro, come e chi è cattolico chi è dentro o chi è fuori....quanta superbia e fanatismo postconcilare.

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    3. Intanto c@glione lo dici a tuo padre o tua madre, sperando che nel frattempo tu abbia da loro appreso un po' di educazione.

      La tua ignoranza in materia di fede è abissale, tanto da non sapere che solo un altro papa può giudicare un papa e io qusto ho detto.

      Si sono certo che quando verrà un Papa veramente Cattolico, quelli che dal cv2 in poi hanno appoggiato le eresie che ora vediamo saranno condannati, non lo dico io c@glione, MA lo dice Gesù.

      Tutto passeràma le mie parole non passeranno mai, e le parole di Gesù sono già state tutte "codificate" nella Tradizione. Nulla doveva essere cambiato ma CUSTODITO!!!

      Poi io accuso gli altri perchè non mi vorrebbero nei loro blo? ma che ne sai tu dei blog in cui non sarei gradito?

      Ma fammi il piacere gira al largo, mitomane con la puzzetta sotto al naso. Ma tu guarda che cosa mi tocca leggere....incredibile la pochezza di certi c@glioni, che danno la patente di cattolicità o sanno se il Signore mi ha messo fuori dalla Chiesa...

      Ah! Una domanda, ma per caso tu provieni da quel blog di cui tanto paventi la patente di serietà, dove nessun "fanatismo" è tollerato che magari sarà lo stesso di cui faceva riferimento Mosè? E offendi a questo modo? Dai frutti li riconoscerete.

      Ha ragione Mosè, ci son tante faccie della stessa medaglia pseudo tradizionalista e me ne accorgo sempre più.

      La chiarezza della vcerità in fondo è un dono che non tutti possono avere o ottenere, bisogna aver coraggio e non avere doppi fini, come invece credo di te anonimo emigrato postconciliare.

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    4. Gentile Delfino mi sono accorto che non è passato il mio precedente commento nel quale volevo ringrziarla per aver risposto quanto si è meritato, questo povero ed inconsistente migrante postconcilare.

      Penosa difesa dell'indifendibile ammantata da pubblictà gratuita.Sic!!!

      Inoltre volevo ringraziarla per aver fatto cenno alla vicenda di quel povero bimbo padovano conteso tra i due genitori.

      Ad oggi vediamo i frutti del concidiabolo vatleaks II, nela società, inoltre concordo che la responsabilità maggiore è quella dei prelati usciti dal concidiabolo in poi. Verrà il giorno in cui dovranno rendere conto. E sinceramente per loro la vedo proprio dura.

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  17. Che lagna Delfino, populismo e fascismo d'accatto. Quanta ignoranza!

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    1. taci e migra altrove anonimucolo ,"ucolo" di ogni evidenza !

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    2. caro Mardunoldo, quel che scarabocchia l'anonimo è il lavaggio del cervello che fanno i massoni modernisti. Mi ricordo che è quanto disse tempo fa il monti presidente non eletto democraticamente...populismo e fascismo li chiama quando si difende la patria dagli assassini massoni.
      Eppure ci son prelati che ne fanno parte, a quando la pulizia all'interno della sacre mura e quindi automaticamente sarà pulizia anche nella società.

      Non me lo aspetto certo da B16..... chissà quando, ma verrà!!

      Intanto confidiamo e attendiamo.

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  18. Annarita e Gianluca sono l'esempio di cosa succede a chi lascia il Cammino Neocatecuenale e cone il diavolo li sta ingannado e girando dalla sua parte.Bene dice il vangelo quando il demonio lascia una casa poi la trova spazzata e adorna e trova sette spiriti peggiori di lui.E' successo prprio questo.

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    1. Al contrario!! Questo è il risultato della Grazia RICEVUTA da Gesù nella vita dei cari Annarita e Gianluca.

      Quanto a te fai solo pena e non oso pensare che fine farai a seguire l'abominevole guru satanico del kukko argu. Complimenti per la scelta...specie per "dipinti" da esso elaborati....si vede proprio che dietro alla sua "arte" c'è il serpente che si dimena e che gli guida il pennello.

      Da conati di vomito.

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    2. Infatti si caro morto dentro, vomito ogni qualvolta mi capita di vedere per sbaglio, il muso di quel gran maestro neogattocumeno e dei suoi concentrati di fede satanica, chiamati indegnamente "quadri".

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  19. Mi permetto di insistere su due questioni che non mi sono chiare:

    -Ogni enciclica o detto Magisteriale del papa è da considerarsi DOGMA, oppure (come io ritengo che sia)
    i dogmi immutabili sono sempre quelli, poi il papa, nel momento storico, fa l'analisi della situazione della società e dei pericoli in cui versa la fede in quel momento, e dà direttive per governare i problemi e dà indicazioni anche di METODO che possono essere valide in quel momento, ma non esserlo in altro tempo storico?

    -Non state voi esercitando egregiamente e giustamente la vostra LIBERTA' di COSCIENZA ribellandovi?

    In Cristo Gesù
    Tenco

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  20. La libertà di coscienza, come è intesa oggi, è la possibilità di valutare DOGMI già espressi e codificati , ed accettarli o meno. Libertà di coscienza è la possibilità, per ogni uomo, di affidarsi a qualsivoglia religione.
    La "libertà di coscienza" è l'appello esercitato dai poteri massonici anticattolici per identificare tutte le religioni come uguali.

    Non è un caso che anche qualche papa, da un po' di tempo in qua, ne parli con fervore con adattamento sospetto ai tempi....

    Diversamente da quel che appare a prima vista, qui non si applica la "libertà di coscienza" ma si applica rigidamente la libertà di critica sulla "libertà di coscienza" e su tutte le mnk..te dette da politici e religiosi vatican-secondini.
    Applicando quindi le normative espresse da secoli riguardo a queste moderne espressioni ed intendimenti che ripercorrono mooooolto fedelmente ideali massonici o luterani che sono sempre stati ben lontani dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana che è la depositaria della Fede e Tradizione trasmessa dagli Apostoli.

    La ricerca, la analisi accurata delle espressioni, anche di un papa eretico, non riguardano quindi la LIBERTA' DI COSCIENZA" bensì la libertà del cristiano cattolico di saper discernere il Vero dal Falso, rifacendosi a quanto scritto prima di lui da persone ben più colte e degne di lui.

    Spero di aver risposto a Tenco.

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