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sabato 3 novembre 2012

Le bugie ormai hanno le gambe corte...

 
Il "modernista" Cardinale Cañizares spiega perché ha accettato di presiedere in San Pietro alla Messa di sabato per i fedeli del pellegrinaggio «Una cum Papa nostro». Ora essere Una Cum col Papa è sacrosanto, e secondo la Volontà di Dio, non come fanno gli eretici e scismatici Protestanti e "Ortodossi" che rigettano il Primato Pietrino. Ma se oggi ci ritroviamo un Pontefice, come gli ultimi quattro, che promulga la dottrina eterodossa conciliare, si può essere "Una Cum" con Lui? Assolutamente no, chiunque cambi la dottrina bimillenaria della Chiesa per sostituirla con dottrine precedentemente condannate come eretiche, non è attendibile come Successore degno di Pietro, quindi in definitiva, se si è Cristiani integrali coerenti non si può essere in comunione con chi distrugge la fede.
Si può essere in comunione con chi professa pubblicamente il falso ecumenismo?
Si può essere in comunione con chi professa la falsa libertà religiosa?
Si può essere in comunione con chi professa la dottrina eretica di "Nostra Aetate", documeno redatto e pensato dalla massoneria ebraica?
Si può essere in comunione con chi professa e pratica l'eretica dottrina sulla falsa collegialità?
Si può essere in comunione con chi, volontariamente ha affossato il Messaggio di Fatima, che metteva in guardia proprio dalla deriva della fede, dal 1960 in poi, per causa del conciliabolo, a cui Lui stesso ha contribuito a dare una piega modernista?
Si può essere in comunione con chi difende, approva e manda in giro per il mondo autentiche sette eretiche per la cosidetta "Nuova Evangelizzazione" come il Cammino Neocatecumenale?
Si può essere in comunione con chi ha contribuito alla distruzione del Regno Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo?
Infine si può essere in comunione con chi , abitualmente e pubblicamente, celebra il "Novus Orror Missae" che è nato per sopprimere la vera Messa, che è il "Vetus Ordo"?
Chiaramente la risposta è "NON POSSUMUS".
Si può solo pregare affinchè, chi detiene questo potere Divino del successore di Pietro, recuperi il senno e abbracci la vera fede (rigettando la fede "conciliare") da trasmettere a tutti i fedeli che riconoscono e si assogettano, anima e corpo, a Nostro Signore Gesù Cristo come Dio e Signore della Terra e del Cielo.
Nella seguente intervista Il Cardinale, che passa dal pietoso "Novus Ordo Missae" alla cosidetta Messa blasfema ed eretica Neocatecumenale per poi passare al "Vetus Ordo", spiega le motivazioni del Suo presiedere il rito antico: "portare tutti a comprendere ed accettare la Riforma Liturgica del pestifero e diabolico Concilio Vaticano II. E mentendo, come chi sta sopra di Lui, afferma che il "Novus Orror Missae" è uguale al "Vetus Ordo", che è l'unica e lecita Messa Cattolica. Anche un bambino si accorgerebbe che non sono lo stesso rito.
Lo stesso Fidel Castro, che è un assassino miscredente e comunista scomunicato, si è accorto che è un altro rito: "Come è cambiata la liturgia da quando ero giovane!". Ma nonostante che sia facilmente dimostrabile che il "Novus Orror Missae" è totalmente contrario al "Vetus Ordo" questi modernisti, occupanti le sacre mura vaticane vanno in giro scorazzando qua' e là dicendo, mentendo spudoratamrente, che i due riti sono la stessa espressione della Messa Cattolica: "Ho accettato perché è un modo per far comprendere che è normale l’uso del messale del 1962: esistono due forme dello stesso rito, ma è lo stesso rito e dunque è normale usarlo nella celebrazione".
Inoltre per far capire cosa pensi Ratzinger della vera Messa cattolica leggiamo cosa scrisse in uno dei Suoi libri:
Fonte Sito: Crisi della Chiesa...

problemi e risultati del concilio vaticano II - joseph ratzinger
Ecco le pagine riguardanti la Messa tridentina. Le parti più interessanti sono state sottolineate in giallo.

 ratzinger sulla messa tridentina

ratzinger sulla messa tridentina


Se questo è il pensiero di Joseph Ratzinger - un pensiero modernista che il Nostro non ha mai rinnegato - come si può anche solo pensare che ci troviamo di fronte ad un conservatore o ad un «tradizionalista» che restaurerà la Chiesa?
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Prima di leggere questa pietosa intervista al Cardinal Canizares proponiamo un importante Omelia di Monsignor Lefebvre fatta a Torino affinchè chi ha ricevuto da Dio il mandato di salvare il Sacerdozio cattolico, la vera Messa cattolica e l'integrità della fede cattolica non ceda alle lusinghe, firmando un "ignobile accordo pratico" con questi modernisti, bugiardi e assasini della vera fede cattolica, che da 50 anni stanno distruggendo ciò che di cattolico è ancora rimasto nella Chiesa...

Cruccas gianluca
Anna Rita Onofri


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di Andrea Tornielli


«Ho accettato volentieri di celebrare la messa di sabato prossimo per i pellegrini venuti a ringraziare il Papa per il dono del motu proprio Summorum Pontificum: è un modo per far comprendere che è normale usare la forma straordinaria dell’unico rito romano…». Il cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, risponde così alla domanda di Vatican Insider sul significato della celebrazione che avrà luogo sabato prossimo, 3 novembre, alle ore 15, presso l’altare della Cattedra nella basilica di San Pietro. Proprio questa mattina, il portavoce del pellegrinaggio intitolato «Una cum Papa nostro» ha annunciato la presenza alla celebrazione anche dell’arcivescovo Augustine Di Noia, vicepresidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.


Qual è il senso di questo pellegrinaggio?


«È quello di rendere grazie a Dio e di ringraziare il Papa per il motu proprio di cinque anni fa, che ha riconosciuto il valore della liturgia celebrata secondo il messale del beato Giovanni XXIII sottolineando la continuità della tradizione nel rito romano. Riconoscendo la liturgia precedente si comprende che nel riformare non si nega ciò che era in uso precedentemente».


Perché ha accettato di celebrare la messa per i pellegrini che seguono il rito preconciliare?


«Ho accettato perché è un modo per far comprendere che è normale l’uso del messale del 1962: esistono due forme dello stesso rito, ma è lo stesso rito e dunque è normale usarlo nella celebrazione. Ho già celebrato diverse volte con il messale del beato Giovanni XXIII e lo farò volentieri anche questa volta. La Congregazione della quale il Papa mi ha chiamato ad essere Prefetto non ha nulla in contrario all’uso della liturgia antica, anche se il compito proprio del nostro dicastero è di approfondire il significato del rinnovamento liturgico secondo le direttive della costituzione Sacrosanctum Concilium e dunque di metterci sulla scia del Concilio Vaticano II. A questo proposito bisogna dire che anche la forma straordinaria del rito romano deve essere illuminata da quella costituzione conciliare, che nei primi dieci paragrafi approfondisce il vero spirito della liturgia e dunque vale per tutti i riti».
 
Cinque anni dopo come giudica l’attuazione del motu proprio Summorum Pontificum?


«Non conosco nei dettagli ciò che avviene nel mondo, anche perché la competenza su questo è della Commissione Ecclesia Dei, ma credo che poco a poco si cominci a comprendere come la liturgia è fondamentale nella Chiesa e noi dobbiamo ravvivare il senso del mistero e del sacro nelle nostre celebrazioni. Inoltre mi sembra che a cinque anni di distanza si possa meglio comprendere come non si tratti soltanto di alcuni fedeli che vivono nella nostalgia del latino, ma che si tratti di approfondire il senso della liturgia. Tutti siamo Chiesa, tutti viviamo la stessa comunione. Il Papa Benedetto XVI lo ha spiegato molto bene e nel primo anniversario del motu proprio ha ricordato che “nessuno è di troppo nella Chiesa”».


da vaticaninsider.lastampa.it

28 commenti:

  1. Ma è possibile che le contese che mettete in campo possano assomigliare a schermaglie simili a quelle dei politici? Negare il primato di Pietro significa sconfessare lo Spirito Santo che agisce sulla Chiesa! Vorrei capire poi quali sono le differenze sostanziali tra il vecchio e il nuovo rito?

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  2. Beh anonimo non pensavo ci fossero ancora tra voi, che frequentate questo sito, persone che non hanno letto il breve esame critico al novus ordo dei Cardinali Bacci ed ottaviani.
    Vorrei solo citarle la definizione scandalosa della messa dell'art. 7 dell'Institutio Generalis del 1969 poi parzialmente modificato proprio grazie ai suddetti cardinali. Legga e capirà le differenze.

    N. 7 [versione 1969]: "La cena del Signore, o messa, è la sacra sinassi o assemblea del popolo di Dio, presieduta dal sacerdote, per celebrare il memoriale del Signore. Vale perciò eminentemente per questa assemblea locale della Santa Chiesa, la promessa del Cristo: 'Là dove due o tre sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro' (Mt XVIII 20)".

    Lo confronti con il Cap. I della Sessione XVII del Concilio di Trento e ci dica se è uguale.

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    Risposte
    1. Concilio di Trento Sess. XXII Cap. I

      Questo Dio e Signore nostro, dunque, anche se una
      sola volta (333) si sarebbe immolato sull’altare della croce, attraverso la morte, a Dio Padre, per
      compiere una redenzione eterna; perché, tuttavia, il suo sacerdozio non avrebbe dovuto tramontare
      con la morte, nell’ultima cena, la notte in cui fu tradito (334), per lasciare alla Chiesa, sua amata
      sposa, un sacrificio visibile (come esige l’umana natura), con cui venisse significato quello cruento
      che avrebbe offerto una sola volta sulla croce, prolungandone la memoria fino alla fine del mondo,
      e la cui efficacia salutare fosse applicata alla remissione di quelle colpe che ogni giorno
      commettiamo; egli, dunque, dicendosi costituito sacerdote in eterno secondo l’ordine di
      Melchisedech (335), offrí a Dio padre il suo corpo e il suo sangue sotto le specie del pane e del
      vino, e lo diede, perché lo prendessero, agli apostoli (che in quel momento costituiva sacerdoti del
      nuovo testamento) sotto i simboli delle stesse cose (del pane, cioè, e del vino), e comandò ad essi e
      ai loro successori nel sacerdozio che l’offrissero, con queste parole: Fate questo in memoria di me
      (336), ecc., come sempre le ha intese ed ha insegnato la Chiesa cattolica.
      Catechismo della Chiesa cattolica
      1323 « Il nostro Salvatore nell'ultima Cena, la notte in cui veniva tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, col quale perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, e per affidare così alla sua diletta Sposa, la Chiesa, il memoriale della sua morte e risurrezione: sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della gloria futura ».
      Ho letto anche le altre parti del Concilio di Trento e gli altri articoli del Catechismo, ma non ho colto alcuna differenza sostanziale. Ho anche trovato un messale romano “vecchio” e confrontando i due riti non ho trovato tante differenze se non quelle legate alla gestualità, alla lingua. L’unica cosa che ho colto è il fatto che nel primo l’assemblea non partecipasse se non marginalmente alla celebrazione, mentre nella celebrazione attuale è l’assemblea presieduta da sacerdote che offre il sacrificio. Il sacerdote resta l’unico che consacra il pane rendendolo Corpo di Cristo.
      Ritengo che la vecchia Messa e l’odierna non abbiano differenze sostanziali e spero che alcune incomprensioni siano superate affinchè il Corpo Mistico di Cristo sia unito.

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    2. Bene allora lei è cieco!
      Oltre ad essere un menzognero perchè la definizione che ho postato parla di una sinassi e non di un sacrificio.
      Ma le farò notare due ultime cose per far vedere a tutti come lei dica il falso. (invito sempre a leggere lo studio dei cardinal bacci e Ottaviani anche se non serve a nulla con gli eretici impenitenti)
      Riguardo alla actuosa partecipazione:

      Can. 1342. § 2: Concionari in ecclesia vetantur laici omnes, etsi religiosi.
      Ora invece:
      Can. 766 - I laici possono essere ammessi a predicare in una chiesa o in un oratorio, se in determinate circostanze lo richieda la necessità o in casi particolari l’utilità lo consigli, secondo le disposizioni della Conferenza Episcopale, e salvo il can. 767, § 1.

      Ma è lo stesso Paolo VI ed il suo successore che confermano la diversa natura di questa messa, infatti nella messale leggiamo: Nelle formule seguenti le parole del Signore si pronunziano con voce chiara e distinta, come è richiesto dalla loro natura.
      Invece nei canoni del concilio di Trento si legge: Se qualcuno dirà che il rito della chiesa Romana, secondo il quale parte del canone e le parole della consacrazione si profferiscono a bassa voce, è da riprovarsi; o che la messa debba essere celebrata solo nella lingua del popolo; o che nell’offrire il calice non debba esser mischiata l’acqua col vino, perché ciò sarebbe contro l’istituzione di Cristo, sia anatema

      Non sostanziali? un anatema non è sostanziale?

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    3. Oggi la nostra società sta affrontando una crisi profonda, la famiglia vacilla, l'economia non è più a favore dell'uomo, ma contro. Pochi e senza alcuno scrupolo speculano sul lavoro di molti. Assistiamo alla mercificazione del corpo a favore delle più squallide e riprovevoli manifestazioni animalesche. L'unica cosa che conta è la televisione, internet e i soldi.
      L'unica cosa che produce l'anatema è la partecipazione di noi laici al sacrificio di Cristo. Noi Chiesa, laici e clero, siamo chiamati alla santità nella stessa uguale misura, quindi anche noi abbiamo la necessità di partecipare attivamente alla Santa Messa. Gli anatemi cambiano con i tempi la sostanza no! La sostanza non è la parola pronunciata a voce bassa, ma la nostra santità richiesta dal sacrificio di Cristo, al quale per essere più forti, nelle difficoltà quotidiane dobbiamo far parte, anzi dobbiamo fare della nostra vita un'offerta quotidiana al Padre.

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    4. Errore: "la Chiesa è una società ineguale in cui per diritto divino, alcuni sono superiori con l'autorità (papa e vescovi) d'insegnare altri sono sudditi (i fedeli)con l'obbligo di accettare l'insegnamento della Fede..." (P. Parente dizionario di teologia dogmatica ala voce discente)
      Quindi lei non partecipa attivamente a un bel niente obbedisce e non può cambiare nulla degli anatemi perchè sono legge di Dio per mezzo dell'insegnamento infallibile della Chiesa in questo caso di un concilio dogmatico, altro suo errore.
      L'evoluzione dei dogmi è stata condannata dalla Chiesa.
      Mi dispiace per lei ma questa è la Fede cattolica!

      Elimina
  3. Scusate sessione XXII.

    RispondiElimina
  4. No - non si puo' essere in comunione con coloro che praticano e professano le dottrine scaturite dal conciliabolo. Infatti, oggi, io vero tradizionalista, non mi metto in fila in Via della Conciliazione, perche' rifiuto l'ipocrisia, come dite voi A.Rita e Gianluca, non si puo' celebrare il Novus Ordo poi il rito neocatecumenale, poi oggi il Vetus Ordo Missae - dice il Signore non si possono servire due padroni, (Vetus Ordo = La Santa Chiesa - Novus Ordo = il mondo) Dio e mammona non e' la stessa cosa, anche se per il Card. Canizares sembra sia tutto normale; per Lui va bene il minestrone, per me no. Ma cosa possiamo aspettarci dai derivati di questo conciliabolo, se non quello che dite voi sopra?

    RispondiElimina
  5. E' ora di dire apertamente a tutti senza paura, che i seguaci e coloro che hanno celebrato il conciliabolo, dal 1960 in poi, hanno fondato una nuova chiesa in antitesi alla vera Chiesa Cattolica. I Card. Ottaviani e Bacci con il breve esame critico avevano avuto sentore (anzi erano proprio sicuri) che la Chiesa di Roma, con il Vaticano II si sarebbe allontanata dalla Vera Chiesa Cattolica e a (papa) Montini lo dissero apertamente. Ma Montini non ne volle sapere, anche perche' come diceva Roncalli, i profeti di sventura avrebbero fatto una brutta fine. La fine che hanno fatto fare Lor Signori alla Chiesa di Cristo, basta guardare come l'hanno conciata. Sono passati solo 50 anni. Questi i risultati, anziche una nuova primavera o nuova Pentecoste, l'abbisso. Ma cosa ci si poteva aspettare di meglio?

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  6. Ad anonimo - Concilio di Trento Sessione XXII Cap. I e Novus Ordo Conc. VII-
    Ma quello che hai scritto sopra ti sembra uguale o simile tra Vetus et Novus? Ti do' un consiglio da vecchio insegnante di lettere ed anche di religione - Vai a scuola e ricomincia dalle vocali e dai numeri, impara bene l'analisi grammaticale e l'analisi logica e leggi, leggi tanto, ma poi analizza, ne hai molto bisogno di imparare. Cercati un buon professore di italiano che ti analizzi parola per parola. Se non riesci neanche in questo fatti insegnare presso qualche istituto religioso post-conciliare. E' solo un mio consiglio, ma seguilo, potresti averne dei benefici anche per altre cose della tua vita.

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    Risposte
    1. Vista la mia ignoranza, in effetti non ho finito neppure l'istituto professionale, spiegami, invece di offendermi. Non è polemica la mia, ma non ho colto alcune differenza, forse col tuo aiuto potrei capire qualcosa in più.

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    2. Basta leggere il breve esame critico di cui sopra, ma ancor di più basterebbe andare alla messa tridentina per capire che le due cose sono diverse poi lei sa che l'oggetto si capisce dalla sua definizione "è evidente, infatti, che l'essenza è ciò che viene indicato con la definizione della cosa" (San Tommaso - de ente et essentia 2) e ha letto la definizione della nuova messa che non è la stessa cosa di quella del Tridentino.
      Per infine convincersi che chiunque dica diversamente sta mentendo.
      Sia sereno non serve nessuna laurea o altro per essere cattolici basta aderire con l'intelletto e la volontà alla vERITà RIVELATA e che la Santa Chiesa ci propone a credere. (quelle insegnate infallibilmente chiaramente)e poi Berni ha regione e non l'ha offesa se lei non riesce a distinguere due diverse proprosizioni è necessario farsi aiutare da qualcuno.

      Elimina
  7. Ultima risposta ad anonimo in quanto non ho tempo da perdere.
    L'offertorio del Vetus Ordo, offre a Dio Padre Onnipotente, per la salvezza dell'umanita' intera, l'Agnello immacolato (che e' Gesu') e non i frutti della terra ed il lavoro dell'uomo. La consacrazione e' incompleta nel novus ordo. La Messa di rito Romano Tridentino e' un sacrificio che il ministro consacrato offre a Dio ed alla Trinita' intera. Il novus ordo e' una delle tante preghiere comunitarie in cui il sacerdote e' presidente di assemblea. Nel rito antico ogni S.Messa con o senza popolo ha un valore di salvezza (leggiti cosa dice Dom Prosper Gueranguer nel testo La S.Messa). Nel nuovo rito, si celebra, se c'e' gente, in quanto e' rito comunitario. La Santa Messa e' del Sacerdote che chiede, intercedendo, per il suo popolo, la salvezza ed il perdono dei peccati - il popolo assiste, perche' non ha alcun potere datogli da Cristo. Nel nuovo rito la comunita' presente ci manca poco che fa' cio' che deve fare un ministro consacrato, infatti sale sull'altare etc.etc. l'altro se n on lo sai o ci fai leggi e impara. - Ultimo: la S.Messa Vetus Ordo e' il sacrificio incruento di Cristo in quanto il sacrificio cruento e' avvenuto sulla Croce 2000 anni fa'. STOP.

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  8. "Vista la mia ignoranza"
    Non vorrei mai offendere nessuno. Ma quando io non conosco qualche materia, prima di scrivere baggianate sui giornali con i quali collaboro, mi informo, studio il compitino come ci dice l'Europa in politica, poi intervengo, altrimenti, pur di non arrecare danni a terzi, mi astengo. Impara anche questo. Cerca l'umilta'. Chi si umilia sara' esaltato diceva Gesu' etc. Ho contatti continui con varie Societa' religiose sia tradizionaliste che progressiste o come le chiamate voi biritualiste - a molte mie domande non vogliono rispondere. Chi ha la coscienza a posto ed e' preparato non ha paura di rispondere. Ma io glielo dico in faccia.

    RispondiElimina
  9. "Le bugie hanno ormai le gambe corte"
    Gli organizzatori della grande manifestazione per "IL SUMMORUM PONTIFICUM" hanno hanno fatto una enorme propaganda per la giornata di oggi. Mi sono sintonizzato sulle varie TV vaticaniste che tutti conoscete, oggi alle ore 14,45 per rendermi conto e vedere un po' tutto. Nessuna TV ha trasmesso niente, contrariamente a tutto cio' che fa' la Chiesa e viene continuamente trasmesso dalle loro TV. Basta guardare CTV o SAT 2000 che trasmette tutti i mercoledi gli incontri del Papa. Purtroppo le cose preconciliari interessano poco, visto che gli organizzatori non sono proprio progressisti puri, meglio non far conoscere alcunche'. Chi si illude che le cose si possano rivedere e togliere gli errori, rimarra' molto male. Meglio non illudersi. La Madonna di Fatima Ci ha detto una grande verita' e si sta' verificando di giorno in giorno da 50 anni. Ma come facciamo a non credere alla Madonna?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le bugie hanno le gambe corte.

      QUOTO!!

      concordo con tutto ciò che hanno scritto gli ottimi Berni e Divus Thomas.

      A Berni poi aggiungo anche che ha azzeccato tutto ciò che riguarda la "grande menifestazione summorum pontificum" ma de che?

      Può un cattolico accettare che la sua dottrina principe venga trattata come una manifestazione?

      E poi ci sono ancora certi illusi/e, che più che illusi, sembrano i nuovi "sapienscatechisti" dell'indottrinamento equilibrista postconcidiabolo.

      In pratica il messaggio della nuova imposisizione postconcitradimordenista suona così:

      " basta lamentele, si vada avanti così nulla si può fare, perchè il papa avendo avuto la facoltà di cambiare il rito noi dobbiamo accettarlo l'ha voluto il papa e quindi la si smetta di criticare!!!
      Si vada comunque al NO chi non può andare al VO, perchè è valida e se il prete la clebra con fede non ti può far male."


      Ah si? bene allora di che preoccuparsi se basta andare al NO e con il Rosario in mano si attende la Consacrazione, perchè il resto (omelie e chiasso) in effetti ...non sono proprie della liturgia cattolica...come se una persona che ha bisogno di essere dissetata spiritualmente (e il VO E' LA bevanda), avessero tutti l'accortezza di prendere delle simili precauzioni....e chi non ha queste accortezze, perchè non sa o perchè la propria condizione psicologica, non glielo permette, che bevanda si gusta? E dai oggi e dai domani son proprio sicuri questi tromboni che dal pulpito web proclamano questi "consigli" che tutto il resto può attendere e che è il caso di smetterla di lamentarsi? Sun sum corda?

      Incredibile ma vero...chi ha i mezzi, invece di chiedere a forza di ELIMINARE IL NO, ondivagano tra una pseudo esperienza e bacchettate ed offese a chiunque critica e alza la voce, contro l'abuso di potere a partire da paoloVI che ha distrutto l'unità della fede e la vera Messa Cattolica, imponendo un rito studiato a tavolino con 6 pastori protestanti calvinisti, che NON CREDONO NELLA REALE PRESENZA.

      Ed infine i sacerdoti che sanno tutto questo, non si sentono divisi a metà? che cosa aspettano mons. e vescovi che dicono di avere a cuore le anime dei fedeli a CHIEDERE CHE VENGA ELIMINATO QUESTO RITO NO CHE NON E' CATTOLICO, ma BENSì un ibrido protestante giudaizzante? Aspettano che tutti perdano la fede e diventino gli schiavi dei talmudisti, per mantenere la "pace"? Quale pace di grazia?

      Mi facciano il piacere stiano zitti e si preoccupino di ramazzare il pavimento... la sporcizia continua ad accumularsi.

      Elimina
  10. “Un Ignazio di Loyola, una Teresa di Avila, un Giovanni della Croce hanno formato la loro religiosità fuori della liturgia, senza un profondo legame con essa, unicamente in base al
    LORO INCONTRO PERSONALE CON DIO
    e alla loro esperienza individuale della Chiesa.”

    Grande Ratzinger!
    Proprio vero che
    poca cultura religiosa fa degli eretici,
    molta fa dei Santi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. “Un Ignazio di Loyola, una Teresa di Avila, un Giovanni della Croce hanno formato la loro religiosità fuori della liturgia, senza un profondo legame con essa, unicamente in base al LORO INCONTRO PERSONALE CON DIO e alla loro esperienza individuale della Chiesa.”

      Questa è la frase in assoluto più spaventosa e menzognera che un papa potesse mai pronunciare. Detta poi in riferimento all'unica Messa Cattolica è una bestemmia. Non esiste vera e sana religiosità fuori dalla Grazia che sprigiona la Santa Messa, perchè non esiste altro nutrimento per l'anima se non il Corpo santissimo di Cristo ed il suo Sangue preziosissimo.

      Roba da rabbrividire.

      Elimina
    2. ...E COME LO INCONTRI DIO, A LIVELLO PERSONALE, SE NON RICEVENDOLO SACRAMENTALMENTE??!
      E QUALE MIGLIORE "ESPERIENZA INDIVIDUALE DELLA CHIESA" POTREBBE MAI ESSERCI, SE NON GODENDO DEL DONO SUPREMO CHE LA CHIESA ELARGISCE AI BATTEZZATI: LA SANTA MESSA??!

      Elimina
  11. "Incontro personale con Dio" Toh, guarda sembra che qualcuno abbia incontrato invece prima la Wehrmacht poi Dio , forse come rifugio personale ?

    Abbia pazienza l'amato Ratzinger (da molti, purtroppo) e molti altri che qui osano scrivere ripetendo senza analisi, che L'INCONTRO PERSONALE CON DIO LO SI PUò AVERE SOLO DOPO AVER AVUTO L'INCONTRO PERSONALE CON LA FEDE E LA DOTTRINA DELLA CHIESA DI SEMPRE !!!

    Ma ,davvero? toh, neanche Ratzinger forse ci aveva pensato.....!
    MALE, MOLTO MALE! Perchè così si instillano deviazioni eretiche nelle menti dei fedeli, ma da lui non mi aspetto di più.

    NON possumus ! Ben detto ! anche se si fa parte della schiera dei pochi che hanno avuto il CORAGGIO si rinnegare il compromesso e la rinnegazione della Fede effettuati da papi eretici !
    Non possumus" hanno detto al papa, quei pochi sacerdoti fedeli al Vangelo ed alla Dottrina di sempre e celebrano messa non "CON" il papa, ma con tutti i papi della Chiesa e dei Santi che fanno parte della Chiesa Trionfante.
    La Chiesa militante è ormai ridotta a migliaia di esemplari che arrancano sul sentiero nascosto mentre la Chiesa ex cattolica universal-massonica procede a squilli di trombe ecumeniche verso la fossa eterna....con un gran seguito, purtroppo!

    RispondiElimina
  12. "Si può essere in comunione con chi...?"
    Cari Gianluca e Anna Rita, soltanto ora posso leggere il vostro articolo, dopo molti impegni e dopo che le pesanti critiche nei vostro confronti, giuntemi da alcuni amici, mi avevano lasciato perplesso.
    E' la prima volta che mi capita di dissentire.
    Così come è materialmente formulato, il vostro articolo è una inequivocabile dichiarazione di Sede Vacante. Chi dice che non si può essere in comunione col Papa, perché insegna o fa certe cose, si scomunica da sé, o scomunica il Papa, se le parole hanno il senso che manifestano. Se non hanno questo senso, dovrei dire che siamo nell'ambiguità e nella confusione più assoluta. Badate bene: voi avete il diritto di professare le idee che volete e fare le scelte che ritenete più opportune: io le leggerò sempre con attenzione e rispetto come faccio anche per altri, però esigo trasparenza senza equivoci. Le domande che ponete sono terribilmente inquietanti e direi perfino indispensabili, ma da parte di una redazione che le formula, non è ammissibile che non venga data anche la riposta necessaria, affinché la provocazione non si trasformi in domanda retorica a cui si debba per forza rispondere: "Non possiamo essere in comunione col Papa", come infatti recita la vostra conclusione.
    Da parte mia risponderei a queste pericolose domande:
    "Se il Papa insegnasse tali errori ex cathedra non potrei essere in comunione con lui, ma dal momento che egli apertamente e insistentemente rinuncia all'autorità di cui potrebbe avvalersi, pur col cuore sanguinante, mi sento con lui in comunione di fede: quella che professa ex cathedra e che, per il momento non ha ancora violato".
    Attendo con impazienza la vostra gentile risposta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Carissimo Michele scusami se ti rispondo solo ora, ma sono tornato adesso dal lavoro.

      Per quanto riguarda la risposta alla tua domanda prendo spunto da ciò che disse Monsignor Lefebvre, che gli accordisti oramai non ricordano più:

      "Bisogna tenere, assolutamente tenere, tenere ad ogni costo. E adesso vengo a quello che senza dubbio vi interessa; ma io dico: Roma ha perso la fede, cari amici, Roma è nell'apostasia. Queste non sono parole, non sono parole (sparate) in aria che vi dico, è la verità! Roma è nell'apostasia. Non si può più dare fiducia a questa gente. Hanno abbandonato la Chiesa, abbandonano la Chiesa, e sicuro, sicuro, sicuro. L'ho riassunto al cardinale Ratzinger in poche parole, perche diciamo che è difficile di riassumere tutta questa situazione; ma gli ho detto: "Eminenza, veda, anche se Voi ci accordaste un vescovo, anche se Voi ci accordaste una certa autonomia rispetto ai vescovi, anche se Voi ci accordaste tutta la liturgia del 1962, se ci accordaste di continuare i seminari della Fraternità, come lo stiamo facendo ora, noi non possiamo collaborare, e impossibile, impossibile, perche lavoriamo in due direzioni diametralmente opposte: Voi lavorate alla decristianizzazione della società, della persona umana e della Chiesa e noi invece lavoriamo alla cristianizzazione. Ecco che non ci si può capire".

      Come vedi la posizione del Monsignore era chiara, "con questa gente non ci si può intebdere perchè pubblicamente impongono e professano una flsa fede cristiana", quindi il problema è proprio la fede cattolica integrale che questi gerarchi non hanno perchè hanno aderito alla falsa chiesa conciliare partorita nel conciliabolo vaticano II. Lo stesso fatto che la Fraternità debba avere dei colloqui per poter entrare in questa falsa chiesa cattolica fà intendere che non sono "Una Cum" con questi pontefici conciliari e post conciliari, difatti è inconcepibile, per chi riconosce e accetta la dottrina sul primato Petrino avere dei colloqui per avere una qualche comunione con lui, o lo si è o non lo si è. Quindi è chiaro quelli della San Pio X che rimangono fedeli alla vera fede cattolica non possono essere in comunione con chi abitualmente distrugge questa vera fede. Per quanto riguasrda l'autorità che questi eterodossi pontefici non utilizzerebbero e vero solo per quanto riguarda le decisioni prese verso la vera tradizione della fede cattolica, invece per la falsa fede conciliare l'adoperano a sufficienza. Quindi le domande che ho posto si rispondono da sole: "chiunque professi la vera fede cattolica romana apostolica non può essere in comunione con gli occupanti delle mura Vaticane in quanto sono modernisti e quindi condannati abbondantemente dai Pontefici pre conciliabolo. Questa posizione non è sedevacantista ma realista, questa gente Vaticana non è più attendibile come cattolica ma attendibile solo come modernista per i soli modernisti e i cosidetti "tradizionali" moderati che hanno i piedi in due staffe e purtroppo dentro la Fraternità ce ne sono in abbondanza...

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    2. Caro Gianluca,
      ti ringrazio per avermi risposto, anche se non dici nulla di nuovo.
      Le parole di Lefebvre che riporti, ormai le conosco a memoria: ma lui sapeva distinguere tra la fede privata del Papa e la fede pubblica ex cathedra, che dalle tue parole non si distingue. L'eresia, per essere tale deve essere dichiarata formalmente, riconosciuta pubblicamente ecc.: cosa che non è mai stato possibile provare: la sede vacante può essere solo ipotizzata, ma non provata. Le tue parole illustrano bene il tuo giudizio sulla questione degli accordi tra la Fraternità san Pio X e Roma ed io condivido il giudizio, ma sono un pasticcio di contraddizioni sulla sede vacante: vorrebbero negarla, ma nella sostanza la affermano. Questo non è l'evangelico Sì, Sì, No, No. A differenza di come io ho impostato la questione dell'Una cum (l'essere in comunione), mi sembra che tu neghi ogni forma pubblica di comunione, cosa che non ti è permessa e che non serve al caso. Certamente qualche papa del passato potrà essere all'inferno per non avere avuto fede. In questo caso significa che nella sua vita avrà recitato ipocritamente la parte del credente senza esserlo. A me questo non interessa e non sono io che debbo giudicarlo. A me interessa soltanto che questo tipo di papa abbia professato pubblicamente, ex cathedra, la vera fede cattolica, ci credesse o no. E questo ruolo pubblico, purtroppo per noi, gli ultimi cinque pontefici l'hanno esercitato, tenendosi sul filo del rasoio, ma l'hanno esercitato, perché tutte le corbellerie eretiche che hanno detto e fatto, le hanno fatte comunque con astuzia fuori dal quadro previsto dall'infallibilità. Questa distinzione è fondamentale, ma manca nelle tue parole, che rimangono ambigue e fumose. Per quanto riguarda invece l'uso e l'abuso dell'autorità siamo perfettamente d'accordo. Che questi papi siano come le sette teste della bestia nel capitolo XVII dell'Apocalisse, nel senso che lavorano per lui e ne rappresentano il potere è ormai vero, a prescindere dal fatto che lo facciano coscientemente e liberamente, ma che siano anticristi o antipapi non ne sarei sicuro, eccetto che per l'ultimo che deve ancora venire: l'ottavo, che prenderà il posto del settimo. Questo lo approfondiremo un'altra volta, ma ribadisco comunque che il termine usato di "realismo" non può assolutamente contrapporsi in modo univoco al "sedevacantismo".
      Cordiali saluti.

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    3. Carissimo Michele, il magistero ordinario dei Pontefici, anche se non si pronincia ex Cattedra, se si rifà alle dottrine pre conciliari sono infallibili perchè dogmmatiche, quindi il dichiarasi in comunione con chi abitualmente contraddice e và contro queste infallibili dottrine è fuori della chiesa automaticamente in quanto sono degli eretici. Per quanto riguarda il papato ci vorrebbe un autorità, credo Cardinalizia o Vescovile, per dichiarare illegittimo un Pontefice. Questo non è avvenuto perchè o erano venduti al modernismo o erano codardi per prendersi una tale responsabilità. il Cardinal Siri ha dato ordine che venissero aperte le sue memorie dopo 10 anni della sua morte, e in esse sono contenuti i segreti dei conclavi dove lui è stato eletto ma poi costretto ad non accettare l'elezione, questo lo cito per far comprendere che forse lo Spirito Santo in quelle elezioni proprio nin c'era dentro la cappella Sistina. Quindi il discorso della pronunciazione della sede vacante riguarda la gerarchia cattolica, ma per quanto il modernismo conclamato di questi ultimi 4 Pontefici è abbastanza chiaro che lo sono, quindi condannati dalla stessa dottrina precedente a loro che li inchioda al muro.

      Ripeto non si può essere in comunione con chi professa pubblicamente il modernismo quindi con Ratzinger, ora Pontefice della "Nuova Chiesa Conciliare" ma pregare per lui affinchè il Signore lo illumini perchè smetta di essere modernista, questa secondo me è l'unica forma di "Una Cum" non nella fede, perchè diametralmente contraria, ma solo nella preghiera...

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    4. Caro Michele,
      desidero rispondere anch'io alle tue osservazioni...
      Non mi stupisce affatto che ti siano giunte pesanti critiche nei nostri confronti...è già molto che nella Fraternità ancora non ci abbiano negato i Sacramenti, come stanno già facendo in Inghilterra con i gestori dei blog che hanno difeso Mons. Williamson. Ma noi andiamo avanti, senza tentennamenti di sorta, e gli altri decidano pure quello che vogliono. E nello stesso modo in cui cerchiamo di difendere la verità, a qualunque costo, ugualmente siamo anche molto chiari nei nostri articoli, contrariamente a quanto interpreti tu.

      No Michele, l'articolo non dichiara la Sede Vacante (non ne avremmo nemmeno l'autorità), anzi afferma che essere in comunione col Sommo Pontefice è sacrosanto: "Ora, essere Una Cum col Papa è sacrosanto, e secondo la Volontà di Dio, non come fanno gli eretici e scismatici Protestanti e "Ortodossi" che rigettano il Primato Pietrino."

      Quello che l'articolo cerca di fare - a causa della terribile drammaticità di questa situazione che mostra un'Autorità impazzita - è invitare le persone a riflettere seriamente sul problema dell'Autorità, lasciando che la riflessione rimanga aperta, e le conclusioni sospese. Per questo tu hai ricevuto l'impressione che si sia poco chiari, o confusi, o ambigui, ma non è così....il discorso è molto semplice: il cattolico è tenuto ad essere in comunione col suo pontefice, pena il non essere cattolico. Ma se il pontefice smette di essere cattolico, il fedele non può continuare ad essere in comunione con lui, pena il cessare, a sua volta, di essere cattolico. Su questo non ci piove, credo.

      Ora, quello che rimane in sospeso, è il discorso della cattolicità di questo Papa: se Costui è cattolico va seguito in quello che dice e bisogna essere in comunione con lui; se non lo è, non va seguito e non si può essere in comunione con lui. Tu dici che costui è ancora cattolico perchè non ha negato i dogmi precedenti, ed io ti rispondo che implicitamente li nega tutti i giorni, perchè predica il contrario di quello che i dogmi proclamano. Il Papa, caro Michele, dovrebbe essere infallibile anche nel suo Magistero Ordinario, perchè se in questo si rifacesse al magistero precedente, sarebbe sicuramente infallibile, ma siccome si rifà alle eresie moderniste, costui predica tutti i giorni le eresie, ed in definitiva nega i dogmi.

      Se non sono stata ancora chiara, lo ribadisco...Questi sono tempi cattivi, di tenebra, e bisogna tenere duro e difendere la Fede...quindi non solo abbiamo il diritto di riflettere tutti insieme sull'autenticità di questi papi, ma direi che ne abbiamo quasi il dovere. Altro che "chi non è in comunione col Papa si scomunica da solo"!
      Papa Ratzinger, come i suoi predecessori fino a Giovannone, sono tutti CONDANNATI COME MODERNISTI, dal Magistero Pontificio infallibile della Chiesa di sempre, e se la Chiesa funzionasse, costoro avrebbero tutti dovuto subire un processo canonico e venire destituiti.

      Quindi, Michele, di fronte a questa situazione, noi, di proposito, lasciamo aperta la discussione perchè è estremamente SERIO lasciarla in sospeso, perchè a rigore di logica questi Papi non dimostrano più di avere la Grazia del Primato Petrino, ma siccome noi laici non possiamo stabilirlo con certezza assoluta, è SERIO lasciare che almeno chi legge ci rifletta legittimamente. (Questo articolo è un invito al ragionamento, all'uso del cervello sostenuto dalla Fede.)

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    5. Cari Anna Rita e Gianluca,
      neppure io sono contrario per principio all'ipotesi della Sede Vacante, neppure sono certo del contrario e lascio aperto il caso senza verdetto, che non spetta a noi. Le considerazione che fate sullo stato della Chiesa le condivido ampiamente. Quello che non va, a parer mio, è che voi seguite quella scuola di pensiero secondo la quale anche il Magistero ordinario dei pontefici deve essere infallibile. Addirittura nel Thread presente voi mettete sullo stesso piano degli insegnamenti pontifici anche gli atti pastorali (es."Si può essere in comunione con chi affossa il segreto di Fatima.../ con chi manda in giro per il mondo i neocatecumenali...?"). Questa linea di pensiero è la stessa seguita dalla redazione di "Agerecontra" che dice esplicitamente d'essere sedevacantista, non però nel senso di dichiarare la Sede
      Vacante, ma di constatare la Sede Vacante. Si dice e non si dice: si gioca con le parole. Io non accetto questa scuola di pensiero secondo cui anche il magistero ordinario è sempre infallibile. Piuttosto dico che è infallibile quando si accorda con quello dichiaratamente dogmatico. Perciò non ogni pronunciamento papale, non ogni enciclica è per sé infallibile. Altrimenti si sarebbe costretti a dire che poiché molti pronunciamenti papali sono di fatto erronei, in contrasto coi dogmi, il papa non è legittimo e quindi la Sede è vacante. Si badi bene: potrebbe essere veramente vacante, ma per altre ragioni. Quella degli insegnamenti infallibili non è per niente (purtroppo) chiara e garantita. Le dottrine spurie sono caso mai l'indizio che c'è qualcosa di occulto nella Chiesa per cui la grazia dello Spirito non assiste chi dovrebbe assistere. Penso alla invalidità di tutti i conclavi da Giovanni XXIII in poi per vari motivi. Se venisse fuori con certezza che Roncalli fu iniziato alla Massoneria in Bulgaria, ne conseguirebbe che, da scomunicato, non poté essere vero papa. Gianluca ha citato le memorie del Card. Siri. Dove sono? Nessuno le ha mai viste! Se effettivamente fossero pubblicate e dicessero che i conclavi sono stati viziati da dolo, timore o costrizione, allora saremmo certi della Sede Vacante, della invalidità del Concilio Vaticano II, delle beatificazioi e canonizzazioni recenti ecc. ecc. Allora sarebbe chiaro a tutti perché, pur arrampicandosi sugli specchi, le dottrine conciliari e post fanno acqua da tutte le parti. Questo sarebbe infatti l'effetto, non la causa. Oppure: se si ritrovassero le memorie e le lettere del Card. Tisserant, già fatte scomparire in originale e in prima copia, o di altri conclavisti dell'epoca dicenti le stessa cosa, non ci sarebbe alcun problema a dichiarare da parte di chiunque la Sede Vacante. Ciò non è impossibile e, anzi, io spero che ciò avvenga, un giorno o l'altro. E' addirittura possibile che questi segreti escano dai cassetti della Massoneria del Nuovo Ordine Mondiale, quando, in fase avanzata di distruzione della Chiesa e di occupazione del potere, vorrà disfarsi degli ultimi brandelli di legittimità papale disilludendola.
      Concludendo: Se fossi sacerdote e dicessi "una cum" sarei legittimista, pur dissentendo dal magistero ordinario; se non lo dicessi sarei inesorabilmente sedevacantista, ritenendo il mag. ord. dirimente per la fede.
      A risentirci presto, magari col contributo (non ingiurioso, né fazioso, ma argomentato) anche di altri lettori.

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  13. Carissimi,

    Sarà che non se trova questo libro de J. Ratzinger per fare scarica? Se lo trovare, potete me invitare?

    Un saluto dal Brasile

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  14. Certo carissimo Gederson!
    Se lo troviamo in Rete te lo faremo sicuramente sapere!
    :-))

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