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domenica 10 febbraio 2013

Quarto processo...

 
Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  9 febbraio
2013
 Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://www.dinoscopus.org/italiano/italianiprincipale.html
http://www.giornalettismo.com/wp-content/uploads/2012/10/vescovo-williamson-770x577.jpg 

Quarto processo

Un lettore mi chiede del mio ultimo processo e della condanna per “negazione dell’Olocausto” emessa dal Tribunale Regionale di Ratisbona, nella Germania del Sud, il 16 gennaio. I lettori ricorderanno che la mia colpa originaria è stata quella di aver detto ad un intervistatore della televisione svedese, il 1 novembre del 2008, nell’intimità della sagrestia del seminario tedesco della Fraternità San Pio X, ma in territorio tedesco, che io credevo che né “sei milioni di Ebrei” fossero morti sotto il regime di Hitler nella seconda guerra mondiale, né che un solo Ebreo fosse morto in una “camera a gas”.

Per aver espresso queste convinzioni in Germania, dove la “negazione dell’Olocausto” è un reato penale, nel 2010 fui condannato dal Tribunale Regionale di Ratisbona, e la pena avrebbe dovuto essere di € 10.000 di multa.
Io presentai appello. Lo stesso Tribunale mi condannò di nuovo nel 2011, ma la multa venne ridotta a € 6.500. Mi appellai ancora, così che il caso passò ad un organismo superiore, il Tribunale Provinciale di Norimberga, che, mi avevano detto, fosse meno soggetto alle pressioni esterne. Qui i tre giudici annullarono il processo per vizi procedurali, e imposero allo Stato bavarese il pagamento delle mie spese legali, ma lasciandolo libero di correggere gli errori procedurali e di ricominciare tutto daccapo.

Ora, non solo ciò che è noto come “Olocausto” serve come religione secolare del Nuovo Ordine Mondiale (Auschwitz che rimpiazza il Calvario, le camere a gas che rimpiazzano la Croce di Nostro Signore e i sei milioni che fanno la parte del Redentore), ma mi sembra che i Tedeschi del dopoguerra abbiano difficoltà a rispettare loro stessi se prima non si battono il petto per i presunti crimini del Terzo Reich. Così perseguono la “negazione dell’Olocausto” come una sorta di rivalsa dettata dalla disperazione, e il 16 gennaio sono stato processato per la terza volta davanti ad un giudice donna di Ratisbona.

Due avvocati tedeschi hanno lottato duramente per la mia difesa, ma invano - Sono stato condannato di nuovo. Tuttavia, la giudice ha ridimensionato l’aspetto morale dell’accusa e, avuta compassione per la mia condizione di disoccupato, ha ridotto la multa a € 1.600. Non c’è dubbio che lo Stato della Baviera sarebbe stato ben felice di sbarazzarsi del caso, se solo io avessi accettato di pagare la multa così tanto ridotta. Un nobile collega della FSSPX mi ha chiesto di concedergli il privilegio di pagare tutto lui. Ma qui è in giuoco molto più che il solo denaro. Qui sono coinvolti: una grande nazione, la vera religione e l’Ordine Mondiale di Dio.

“La verità è potente e prevarrà”, dicevano i Latini. Così, ogni nazione, religione o Ordine Mondiale che si fondi sulla menzogna, è fragile e alla fine crollerà.
Ora, la verità poggia sulla corrispondenza della mia mente con la realtà e non sugli auspici di un nazionale rispetto di sé, né sui bisogni provati da una religione, né tampoco sulle esigenze di un Ordine Mondiale senza Dio. E la verità storica scaturisce dalle prove, di cui le più affidabili sono i resti materiali del passato, perché sono sufficientemente indipendenti dalle emozioni umane. “Per questo sono nato e per questo sono venuto al mondo; per rendere testimonianza alla verità”, dice Nostro Signore (Gv. XVIII, 37).
Che tranquillità nelle parole divine!

Ho gentilmente rifiutato l’offerta del mio collega, ma se qualcuno di voi avesse piacere di contribuire alle spese legali, è bene accetto un bonifico bancario sul mio conto in Inghilterra:
-IBAN: GB63NWBK60020960609826 – BIC: NWBKGB2L.
Da notare che dalla Germania il BIC è diverso: NWBKGB2131M.

Vi ringrazio in anticipo per ogni aiuto. Ho presentato di nuovo appello.

Kyrie eleison.

Londra, Inghilterra

2 commenti:

  1. Inviando questa notizia diretta, di un monsignore che si trova sottoposto a processo per avere avuto dubbi, si trova incredulità e spostamento del discorso sull'Olocausto- gran Verità Dogmatica-

    E' talmente infilato nelle zucche di tutti, che non si valuta l'assurdità di una legge che punisca il "reo" di dubitare, ma ci si adombra perchè qualcuno dubita!

    La propaganda martellante ha funzionato proprio bene, non c'è che dire...

    Bravo Williamson che ha avuto il coraggio di porre il dubbio.
    Il fatto stesso che una legge punisca chi pone dubbi sui numeri di un massacro, indica che il "massacro" va revisionato ed analizzato meglio.
    Oppure ci sono altri massacri di cui non si vuol parlare, per farne esistere Uno Solo!

    RispondiElimina
  2. Bravo Mons. Richard Williamson!
    Qui non è in gioco solo il diritto di divulgare idee non conformi, bensì il diritto collettivo all'autodifesa.
    Dio aiuti Lei e tutti coloro che combattono questa battaglia, una battaglia giusta in difesa della Verità e della Libertà.

    RispondiElimina

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