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martedì 2 aprile 2013

IL MODERNISMO STRISCIANTE DI BERGOGLIO...

Ci è stato segnalato questo interessante articolo di Fides et Forma, di Francesco Colafemmina, dove vengono esaminate alcune interessanti affermazioni del modernista Vescovo "Bergoglio". In molti si sono scandalizzati della nostra presa di posizione riguardo questo ennesimo personaggio modernista, che si è appropriato del Papato, ma se si sa leggere ciò che dice Bergoglio si comprende che questo signore tutto è tranne che cattolico, se poi non si vuole intendere chi sia Bergoglio si rimanga pure nel proprio acciecamento filo Papista. Una cosa è certa, non ce ne vogliano i modernisti, ma questa è la verità: anche Bergoglio, come anche i suoi 5 predecessori, se fossero campati al tempo di San Pio X sarebbero stati condannati per eresia e mandati a fare la calzetta in qualche galera...
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L'abdicante Ratzinger, emerito modernista, e il Suo sucessore Bergoglio nella prosecuzione del carnevale anticristiano conciliare...

Mons. Marcel Lefebvre diceva, riguardo ai modernisti, assassini conciliari della Fede : "hanno un orrore istintivo al Dogma"...

 
Il Cardinale cubano Ortega ha divulgato, previo consenso di Francesco, il testo di una riflessione  del futuro Papa esposta in occasione delle congregazioni generali precedenti il conclave. Mi ha molto colpito la patetica e un po' sartriana espressione di "periferie esistenziali" usata da Bergoglio in quell'occasione. L'ho così cercata sul web. E mi è improvvisamente apparso il testo di una omelia del Cardinal Bergoglio del 16 maggio 2007 in occasione della conferenza del CELAM ad Aparecida in Brasile. Eccone una traduzione (le discrepanze fra maiuscole e minuscole sono contenute nel testo originale). Sembra che Bergoglio faccia la seguente equazione: Chiesa dogmatica = Chiesa che pretende di comprendere senza affidarsi allo Spirito = Chiesa gnostica = Chiesa autoreferenziale. 
A questa riflessione va aggiunta quella sulla "mondanità spirituale" in De Lubac, che risale alla stessa epoca. Fu citata da Bergoglio in una intervista a 30Giorni, nella quale il Cardinale aggiungeva questa idea della Chiesa che "deve uscire da se stessa" e che non può coincidere "con la fede dei tradizionalisti", ma "con una fedeltà che è sempre un cambiamento, un fiorire, una crescita." Il Cardinal Martini ne parlò in un suo volume "Qualcosa di personale", affermando: "Una Chiesa può predicare tutte le verità dogmatiche in maniera perfetta ma non esser convinta del primato di Dio." (p.131). Ma De Lubac parlava di "mondanità spirituale" in un senso diametralmente opposto a quello inteso da Martini e da Bergoglio (mondanità spirituale = farisaismo della Chiesa chiusa in se stessa): "noi intendiamo con essa ciò che praticamente si presenta come un distaccamento dall'altra mondanità, ma il cui ideale morale, vedi spirituale, sarebbe in luogo della gloria del Signore, quella dell'uomo e il suo perfezionamento. Una attitudine radicalmente antropocentrica, ecco la mondanità dello spirito." (H.De Lubac, Méditations sur l'Eglise, p. 327). La mondanità spirituale di cui parlava De Lubac è quella massonica, antropocentrica, che mira al perfezionamento dell'uomo e alla sua glorificazione.  Tutto ciò dimostra che le parole di Bergoglio non vanno lette alla luce degli scandali e delle trappole che hanno costellato il papato di Benedetto XVI. 

Omelia del Cardinal Bergoglio, 16 Marzo 2007
Nell'ora di passare da questo mondo al Padre, che è come dire nell'ora del suo addio, Gesù fa tutte queste raccomandazioni che ci piace tanto assaporare e ripetere, e che in qualche modo riviviamo in questo tempo pasquale: fra Pasqua e Pentecoste. E Gesù inizia nel passaggio di oggi, facendo un avvertimento: ho molte cose da dire ma ora non le comprenderete. Avevano condiviso con Gesù questi giorni dopo la Pasqua e tuttavia non comprendevano ancora. Nel momento stesso dell'ascensione gli chiedono di instaurare qui il suo regno, e li rimprovera il Signore per la loro incredulità. C'è qualcosa che gli impedisce di comprendere. Però il Signore gli dice: quando verrà lo spirito, allora sì. Sarà incaricato di insegnare tutte quelle cose che io ora per quanto le possa dire non le possono comprendere. E richiama l'attenzione sull'espressione: quando verrà lo spirito della verità, vi introdurrà in tutta la verità. E' come dire che lo spirito ci introduce nella verità, ci apre il cammino, è proprio dello spirito aprire il cammino, e il primo cammino che ci apre è quello verso il mistero. Lo spirito di Gesù ci introduce nel mistero e ci conduce a questa sapienza conoscitiva che distrugge ogni pretesa gnostica nella Chiesa. 
Lo Spirito che ci conduce al mistero attraverso il quale il suo popolo, la sua Chiesa, diventa una chiesa adoratrice, orante davanti al mistero di Dio. Ci apre il cammino verso il mistero di Dio. E d'altro canto lo stesso spirito è quello che in qualche modo provoca la dispersione di questo piccolo gruppo. O attraverso questa forte persecuzione a Gerusalemme, o attraverso ispirazioni: o dice a Filippo di andare verso Gaza perché di là passerà un ministro dell'economia della regina d'Etiopia che dev'esser battezzato ed evangelizzato o a Pietro di fare lo stesso con Cornelio, o a Paolo con il macedone o sempre a Paolo ispirandogli di incontrare i semi del verbo in questo tempio di Atene o a Paolo dandogli il coraggio di affrontare Pietro quando cade nella tentazione del rispetto umano. Lo stesso Spirito che va suscitando tutte queste cose in questa chiesa che si estende, ma che è lo stesso spirito a spingere: inviami Sila e Timoteo, non entrare in Bitinia, così va segnando, o per così dire proietta verso le periferie, non solo le periferie geografiche, non solo le periferie del mondo conosciuto della cultura, ma anche le periferie esistenziali. Lo spirito è ciò che ci conduce, e che porta lungo il cammino di tutta la periferia umana: quella del disconoscimento di Dio proprio di tanta gente, dell'ingiustizia, del dolore, della solitudine, quella del senso della vita, tante periferie esistenziali che dobbiamo evangelizzare, ma è sempre lo spirito che ci deve condurre lì. Quindi questo spirito che da un lato ci introduce nel mistero di Dio perché la sua Chiesa sia adoratrice ed orante e d'altro canto ci sparge in tutte le periferie esistenziali perché la sua Chiesa sia evangelizzatrice. 

Questo spirito d'altronde è il creatore della diversità della Chiesa e va seminando carismi: a uno una cosa, all'altro un'altra e la comunità la rende quanto più diversa possibile e mentre semina la diversità ammassa la unità in armonia perché Egli è l'armonia. Questo è ciò che ci promette Gesù, questo è ciò che ci invia, questo spirito. Uno spirito che ci libera dalla sufficienza della nostra conoscenza che ci conduce alla gnosi. Uno spirito che spingendoci all'evangelizzazione ci libera dal costituirci in una chiesa autoreferenziale, come la donna storpia del Vangelo che non fa altro che guardare se stessa e il popolo di Dio dalla sua prospettiva. E in questa tensione fra queste due trascendenze, il mistero di Dio, e le periferie umane, si muove la nostra vita di discepoli e battezzati. Così camminando nella Chiesa, tutti, tutti siamo discepoli dal battesimo. Il Signore di questo popolo di Dio ne taglia fuori alcuni, li separa ma non li esclude dall'essere pastori, separati ma non esclusi, inclusi nel popolo ed è lo spirito che fomenta questo dialogo così bello fra il popolo e il suo pastore. Oggi siamo qui, tutti battezzati, alcuni di noi separati ma non esclusi da questo stesso popolo, dall'essere pastori tutti uniti intorno a Maria, la Madre del Signore, chiedendo di essere fortificati nello spirito."

Postiamo anche il pertinente intervento di Baronio, sempre sullo stesso articolo di Colafemmina:
 "Nel gergo comune, che riflette il buon senso, si dice "fuori di sé" per intendere lo stato di alienazione pericoloso e patologico di una persona. Uscire da sé, secondo le parole di Bergoglio, dovrebbe essere un nuovo modo di evangelizzare il mondo, rinunziando all'autoreferenzialità di cui la Chiesa secondo lui soffrirebbe.

Pare invece che questa autoreferenzialità sia piuttosto una delle manifestazioni della sindrome ossessivo-compulsiva che la setta conciliare continua a ripetere dal Vaticano II. Essa è la sola - e se ne bea - ad essere veramente autoreferenziale, poiché fa strame della millenaria Tradizione cattolica e si limita ad innalzare il grottesco totem del Concilio sulle rovine della Dottrina, della Morale, della Spiritualità, dell'arte e della cultura.

La setta conciliare si ghettizza da sé, ed ora non si accontenta di abbassare la maestà della Sposa del Re Divino distruggendone i riti e gli insegnamenti, ma vuole addirittura rivendicare il monopolio su tutti i ghetti del mondo, sulle cosiddette periferie dell'umanità, trascinando nella miseria, nell'abbruttimento e nell'ignoranza l'intero gregge cattolico, anziché innalzare i miseri e i diseredati alla dignità di figli di Dio e della Chiesa Romana.

Visione miserabile, pauperista nel modo più abbietto ed eretico, demagogica come nemmeno durante il pontificato di Giovanni Paolo II si era visto.

Coerentemente con questa impostazione, gli "apostoli" cui Bergoglio laverà i piedi sono carcerati, delinquenti, emarginati e - ça va sans dire - di altre religioni. Essi non devono essere gli "eletti" ai quali il Signore dà l'esempio di umiltà, ma devono essere l'esatto contrario, ossia i reietti che nell'umiltà forzata vivono quotidianamente, senza essere stati scelti per alcuna missione divina.

E ancora: uscire da sé come sinonimo di uscire dalle sacrestie. L'esatto opposto di quanto fece il Santo Curato d'Ars, che per convertire il paese del quale era parroco decise di rimanere in adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento, anziché uscire nelle piazze a predicare al popolo che già allora era sulla via del paganesimo. I frutti di quella preghiera adorante si sono visti: si vedranno anche quelli, infelici, di questo attivismo mondano.

E siamo solo all'inizio
".


 bergoglio_pepe

Per terminare su questa raccolta di stafalcioni di Bergoglio, citiamo un altro piccolo passo dell'intervista tratta da 30 giorni:
"Ciò significa vanificare anche tutte le vostre soluzioni funzionaliste, i vostri consolidati piani e sistemi pastorali…
BERGOGLIO: Non ho detto che i sistemi pastorali siano inutili. Anzi. Di per sé tutto ciò che può condurre per i cammini di Dio è buono. Ai miei sacerdoti ho detto: «Fate tutto quello che dovete, i vostri doveri ministeriali li sapete, prendetevi le vostre responsabilità e poi lasciate aperta la porta». I nostri sociologi religiosi ci dicono che l’influsso di una parrocchia è di seicento metri intorno a questa. A Buenos Aires ci sono circa duemila metri tra una parrocchia e l’altra. Ho detto allora ai sacerdoti: «Se potete, affittate un garage e, se trovate qualche laico disposto, che vada! Stia un po’ con quella gente, faccia un po’ di catechesi e dia pure la comunione se glielo chiedono». Un parroco mi ha detto: «Ma padre, se facciamo questo la gente poi non viene più in chiesa». «Ma perché?» gli ho chiesto: «Adesso vengono a messa?». «No», ha risposto. E allora! Uscire da sé stessi è uscire anche dal recinto dell’orto dei propri convincimenti considerati inamovibili se questi rischiano di diventare un ostacolo, se chiudono l’orizzonte che è di Dio". 
Eh sì... sembra di sentir parlare l'eretico blasfemo Kiko Arguello, in definitiva sono tutti figli della stessa malattia che si chiama "MODERNISMO" LA CLOACA DI TUTTE LE ERESIE...  

5 commenti:

  1. Certo che l'umanità, tra Onu. massoneria, aborti è scesa così in basso che il Signore non intende darci nemmeno un papa che intenda fare il papa !

    Questa è la rovina di quelli che credono solo alle potenze e gerarchie umane e non vogliono guardare a Dio con occhi di bambino sognante e credente.

    Pure la chiesa, che era cattolica, è degenerata a tal punto che i "fedeli" non vedono più che è una chiesa che perde i pezzi persino della gerarchia! Perchè ?
    Perchè la gerarchia ha abbandonato la via del Signore quindi è una gerarchia senza Capo nè coda, appunto, "autoreferenziale"!
    Quindi, senza Dio, è monca ed inutile come inutile è ogni cosa quando manca la comunione con Lui.

    Bergoglio parla di chiesa autoreferenziale perchè non aveva capito che la chiesa è DEPOSITARIA, (quindi autoreferenziale SOLO quando mantiene la Tradizione ed i dogmi che la distinguono) non ondulante rispetto al PROPRIO SPIRITO! Già, perchè uno come lui si sente ispirato dallo Spirito Terza Persona, nel pronunciare certe espressioni, ma dire che è così significa proprio autoreferenziarsi, però senza nè miracoli, nè lingue diverse, nè altri doni dello Spirito...
    E quindi qual è lo spirito che lo illumina, senza questi prodigi?
    Girare il mondo avvicinandosi alle "periferie esistenziali" ?
    Già ma quali sono le periferie esistenziali da avvicinare ?
    Atei, massoni, poveri economici, idolatri, omicidi, fornicatori, adulteri,abortisti? E come avvicinarsi se non si intende parlare di Dio e della Sua Parola, ma solo fare la carità umanitaria tipica delle associazioni filantropiche, le ong, di cui ha parlato proprio il suddetto ?

    Linguaggio tipico modernista in cui si dice tutto e l'incoerenza di quanto detto prima!

    Grossi dubbi e paure vengono a me, leggendo di questi discorsi di Bergoglio

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    1. Io Iddio lo sogno un po' come un Chuck Norris versione colonnello Braddock, che aspetta sto personaggio dall'Altro Lato, paziente; e quando gli arriva davanti inizia a legnarlo sempre di più, in eterno.

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    2. Anche io sogno un Iddio come il suo: un colonnello Braddock che la attenda dall'Altro Lato per riservarle meticolosamente il medesimo trattamento. E in aeternum...............

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  2. ma io Chuk Norris lo conosco come texas-ranger, allevato dagli indiani e specializzato in arti marziali asiatiche.
    Comunque il risultato che ci immaginiamo/desideriamo è lo stesso!
    In verità io sono un po' più "cattivo", dato l'esempio orrendo che danno questi personaggi che ascendono, credo indegni, all'alto soglio, che essi considerano come fosse Alta Vendita, date le amicizie e gli elogi che ricevono...
    Preferirei che venissero legnati ora in modo che le pecorelle cattoliche si sveglino e si rendano conto prima di finire nel baratro.
    Quando vedo le persone che ad occhi sognanti in piazza san Pietro aspettano una parola del papocchio di turno, mi intristisco e penso al coinvolgimento affettivo, religioso e comportamentale che ricevono da certi discorsi...e tutta la deriva filosofica negativa che vi è dietro e di cui nessuno (di quelli) si accorge!

    Allora invoco il Signore perchè cessi lo scempio, ma non so se potrò vedere la rinascita della fede. Non so se mi sarà concesso quel tempo, forse dovranno passare decenni di devastazioni di nazioni -come ora in Siria- .

    Ma, se non muteranno radicalmente le situazioni, mi redno conto che quelle che erano considerate un tempo le nazioni "cattive", Russia e Cina, ora sono quelle che preservano la pace mondiale perchè si danno da fare per mantenere le situazioni senza sconvolgimenti.
    Mentre Usa, la servetta Inghilterra, ed Israele si danno da fare per creare il loro Nuovo Ordine Mondiale.

    Ma il Signore, come scrisse la beata Kat. Emmerick, "ha altre idee in testa" , quindi si vedranno tante sconvolgenti situazioni ,ancora, "papi" benedicenti...

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  3. Meno male che lei si è accorto della deriva filosofica negativa. La rinascita della fede e la palingenesi spirituale da lei auspicata sono bisogni che una mente sì alta come la sua non poteva non cogliere. Basta leggere il suo commento contro il "papocchio" di turno "da legnare": l'equilibrio mentale e l'altezza intellettuale dimostrati dalle sue parole sono davvero ragguardevoli. Un esempio per tutti. Certo lei è palesemente avulso da qualsiasi forma di scempio della ragione, del buon senso, dell'intelligenza, dell'educazione. Sono qualità che balzano subito all'occhio. Congratulazioni vivissime. Per lei si schiuderanno sicuramente le porte del Paradiso.

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