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venerdì 7 giugno 2013

PECCATO CHE NON SI FACCIANO MAI NOMI DEGLI ASSASINI DELLA FEDE CONCILIARE...

Bell'editoriale di Radicati nella Fede, peccato che come al solito non si facciano i nomi dei responsabili de questo evidente sfascio della fede incominciato col diabolico Conciliabolo Vaticano II. Chiaramente noi continueremo a denunciare questi bellimbusti distruttori della cristianità e non entreremo mai nella somma ipocrisia di chi si ritiene più o meno tradizionale come i Francescani dell'Immacolata ed alcuni personaggi della Fraternità San Pio X, che oramai da tempo hanno abbandonato la linea del loro fondatore ...

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NON PIANGE PIU' NESSUNO


Editoriale di Radicati nella fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (dove si celebra la messa tradizionale)
anno VI - GIUGNO 2013 n. 6


Se non ci sono più preti non piange quasi più nessuno. È questa la triste constatazione che ci tocca fare.

Assistiamo alla più grande crisi sacerdotale della storia della Chiesa, intere terre in Europa sono ormai senza sacerdote e tutto tace. Non sentirete nemmeno un vescovo gridare all'allarme, piangere con i suoi fedeli, domandare a tutti una grande preghiera per le vocazioni sacerdotali; intimare un digiuno e una grande supplica perché il Signore abbia pietà del suo popolo.

Sentirete, questo sì, vescovi e responsabili di curia descrivere i numeri di questo calo vertiginoso di presenza dei preti nella Chiesa, li sentirete elencare i dati pacatamente, troppo pacatamente, in modo distaccato, come se fosse una situazione da accettare così com'è, anzi la chance per una nuova Chiesa più di popolo.

Nella nostra terra italiana, terra di antica cristianità, assisteremo in questi prossimi anni alla scomparsa delle parrocchie, allo stravolgimento, impensabile fino a qualche anno fa, della struttura più semplice del Cattolicesimo, di quella trama di comunità parrocchiali dove la vita cristiana era naturale per tutti... ma l'assoluta maggioranza dei cattolici impegnati farà finta di niente, perché i pastori hanno già fatto così.

È un “cataclisma”, un “terremoto”... ma nessuno piange, si fa finta di niente.
Si fa finta di niente, perché bisogna che la favola della primavera del Concilio continui. Ci si sottrae a qualsiasi verifica storica, si nega l'evidenza di una crisi senza precedenti.

E si prepara un futuro che ci sembra poco cattolico.Sì, perché si parla di “ristrutturare” l'assetto delle comunità cristiane, di fare spazio ai laici (come se in questi anni non ne avessero avuto a sufficienza), si inventa un nuovo genere di fedeli cristiani che diventeranno gli addetti delle parrocchie, che di fatto sostituiranno i preti.
Fedeli laici “clericalizzati”, un nuovo genere di preti che terranno le chiese... e nell'attesa di una qualche messa predicheranno loro, come cristiani adulti, il Verbo di verità...

 ...ma nessuno piange, nessuno prega gridando a Dio.

Forse non gridano perché da anni qualcuno ha preparato questo terremoto nella Chiesa.

Hanno svilito il sacerdozio cattolico, trasformando i preti da uomini di Dio ad operatori sociali delle comunità.
Hanno ridotto loro il breviario e la preghiera, gli hanno imposto un abito secolare per essere come tutti, gli hanno detto di aggiornarsi perché il mondo andava avanti... e gli hanno detto di non esagerare la propria importanza, ma di condividere il proprio compito con i fedeli, con tutti.

E come colpo di grazia gli hanno dato una messa che è diventata la prova generale del cataclisma nella Chiesa: non più preghiera profonda, non più adorazione di Dio presente, non più unione intima al sacrificio propiziatorio di Cristo in Croce, ma cena santa della comunità. Tutta incentrata sull'uomo e non su Dio, tutta un parlare estenuante per fare catechesi e comunità. Una messa che è tutto un andirivieni di laici sull'altare, prova generale di quell'andirivieni di signori e signore che saranno le nostre ex parrocchie senza prete.

E con la messa “mondana”, hanno inculcato la dottrina del sacerdozio universale dei fedeli... stravolgendone il significato. I battezzati sono un popolo sacerdotale in quanto devono offrire se stessi in sacrificio, in unione con Cristo crocifisso, offrire tutta la loro vita con Gesù.
I fedeli devono santificarsi: questo è il sacerdozio universale dei battezzati.
Ma i fedeli non partecipano al sacerdozio ordinato che è di altra natura, che conforma a Cristo sacerdote.
E’ attraverso il sacramento dell’Ordine che Cristo si rende presente nella grazia dei sacramenti. Se non ci fossero più preti sarebbero finite sia la Chiesa che la grazia dei sacramenti.

Martin Lutero e il Protestantesimo fecero proprio così: distrussero il sacerdozio cattolico dicendo che tutti sono sacerdoti: sottolineando appunto il sacerdozio universale, il laicato.

Nella pratica della ristrutturazione delle parrocchie forse si finirà così: diverso sarebbe stato affrontare questa crisi con nel cuore e nella mente un'alta stima del sacramento dell'ordine, sapendo che il prete è uno dei doni più grandi per la Chiesa e per il popolo tutto; ma così non è: si affronterà questa crisi dopo anni di protestantizzazione e di relativizzazione del compito dei preti.

Si affronterà questa crisi dopo anni di confusione totale nella vita del clero; dopo anni di disabitudine alla messa quotidiana e alla dottrina cattolica: così i fedeli faranno senza il prete, anzi già fanno senza. E quando un prete arriverà, non sapranno più che farsene, abituati a credere che il Signore li salva senza di loro e i loro sacramenti.

A noi sembra ingiusto far finta di niente.

http://www.ematube.it/public/upload/jorge_bergoglio_papa_francesco.jpg
 "Bergoglio capo della setta eretica modernista che ha occupato il Vaticano dal Conciliabolo Vaticano II"...
 
Per questo chiediamo ai nostri fedeli di pregare con forza perché il Signore torni a concedere, come un tempo, tanti sacerdoti alla sua Chiesa.

Cari fedeli, in questo mese di giugno, che è il mese delle sacre ordinazioni, abbiamo il coraggio di chiedere, anche con le lacrime, questa grazia al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.

E teniamo come dono preziosissimo la Messa di sempre, la Messa della tradizione, che sola saprà dare nuovi preti alla Chiesa di Dio.

6 commenti:

  1. Nelle vostre tesi non vedo alcun desiderio di mantenersi cattolici,bensì in voi vedo la vera rottura della tradizione Cattolica. Celebrate tanto San Pio X,ma non tenete conto che lo Stesso Santo Pontefice afferma nel Catechismo Maggiore :"No, nelle cose che ci propone a credere, la Chiesa non può sbagliare, perché secondo la promessa di Gesù Cristo Ella è perennemente assistita dallo Spirito Santo"; e ancora :"Si, la Chiesa cattolica è infallibile, epperò quelli che rifiutano le sue definizioni perdono la fede e diventano eretici." Senza tenere conto di tutta la tradizione cattolica per cui :" nella Chiesa Romana non può mai albergare l'errore". Voi siete i distruttori dell'unità della Chiesa,voi volete invano conservare la tradizione cattolica,ma vi è Tradizione solamente quando si è legati al Romano Pontefice.

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  2. Ma caro Gianluca bello, il catechismo è stato modificato e sostituito proprio perchè San Pio X parlava di una Chiesa Cattolica... Forse non leggi bene o leggi solo i titoli con invettiva. Ripassa indietro e ti renderai conto di come si affronti ogni problema e la distruzione della Tradizione cattolica che è la base su cui ha poggiato la Chiesa da millenni. Senza Tradizione la Chiesa che era roccia diventa sabbia modificabile dalle onde del modernismo. E così succede !
    E' sbagliato dire che vi è tradizione solo se si è legati al Pontefice. E' pontefice SOLO quello legato alla Tradizione e che basa tutta la sua predicazione su questa. Altrimenti che razza di pontefice è ? Appunto quelli che tu stimi! Da questo si capisce che sei cattolico di tradizione fasulla, sei solo legato al potere apparente del papa di turno. Solo ossequiare è importante. Inginocchiarsi davanti al simbolo del potere ecclesiale; solo questo importa.La Tradizione è solo un'ombra per quelli come te. Ombra che diventa viva solo se messa vicino ad un simbolo di potere, ormai defunto poichè abiurato ed usurpato. Questo è il senso della Tradizione per personaggi come te. Non riescono più a capire la differenza abissale tra la Tradizione che è la base della fede e della Chiesa cattolica e la simbologia del potere come ormai è diventato il potere papale attuale. E' diventato solo un simbolo di cui gli stessi rappresentanti si vergognano (vedi abiura di Ratzinger, vedi comportamento di Bergoglio, vescovo di Roma)
    Se non si capiscono questi segni non si è capito nulla di quel che sia la Tradizione.

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  3. Si può condividere l'analisi , molto più difficile mi sembra condividere le soluzioni.
    Il Sedevacantismo ha i suoi bei pasticci sulle spalle. Se Lefebvre fu animato da sincero amore per la Chiesa, altrettanto non può dirsi per tanti personaggi che hanno calcato la scena. In questi anni , a fronte di una crisi innegabile, non di rado si sono visti tradizionalisti finire fianco a fianco con laicisti sfegatati (vedi il caso Berger ecc.). C'è qualche corto circuito di troppo , temo.

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  4. I corto-circuiti sono quelli degli etichettatori di comodo che , usufruendo della confusione ecclesiastica imperante, decidono di etichettare (è la comodità neuronale per qualunque cervello) tutti coloro che dispiaciuti e con occhi aperti si distaccano da una falsa chiesa che si regge ormai sul nulla: nulla tradizione, nulla di fedeltà reciproca, nulla di gerarchia e nulla di chiara impostazione missionaria di conversione.

    Chi si distacca dal potere finisce solo e come tale è soggetto a mille forze che lo distraggono e lo confondono. Ma la sua forza è la resistenza alla Tradizione cattolica che si allaccia alla Parola di Gesù ed al fondamento della Chiesa stessa.
    Senza questo legame , qualsiasi "chiesa" è destinata a perdersi e finire! Anche quella ufficiale, che infatti sta perdendo ogni pezzo arcivescovile e cardinale , con un "papa" che non osa definirsi papa e fa di tutto per apparire "democratico" ed "universale" sotto ogni aspetto, anche quello dogmatico..

    Il che è tutto dire, alla faccia degli etichettatori !

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  5. Lefebvrismo, sedevacantismo, papolatrismo sono etichette che possono rappresentare solo una parte della realtà tristissima di questi tempi di confusione totale.
    Importante è non farsi travolgere dall'autoritarismo che regge ognuna di queste "latrie" ovvero dedizione assoluta ad un pensiero che cerca di comprendre la situazione reale.
    Ognuna è una teoria che ha i suoi punti di validità.
    Nascono per la mancanza di vera autorità. L'abolizione proclamata e mostrata con azioni ed immagini, dell'autorità ecclesiale (dell'unica vera chiesa, la Cattolica) ha generato lo sbandamento che ha prodotto i Lefebvre e quanti hanno seguito e dissentito da lui portandosi su posizioni ancora più decise.

    Si spera solo che il Signore ponga fine allo sbandamento provocato dalla alte gerarchie, corrotte e preda di ideologie mondane, per ristrutturare ancora l'unica vera Chiesa sotto un vero capo, detto papa.

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  6. La malafede sta, senza dubbio, in chi ha visto certe cose, e fa finta che non siano avvenute. Chi ha visto l'apostata Wojtyla BACIARE IL CORANO, e continua a spacciarlo per Pontefice, è egli stesso colpevole. Nessuna illusione al riguardo. Come ebbe a dire Mons. Lefebvre: IO NON SONO UN GIUDA, IO NON HO ABBRACCIATO FIDEL CASTRO!!!!!

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