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giovedì 3 aprile 2014

"Perciò é di gran lunga preferibile non disporre della Santa Messa che prender parte a tale atto blasfemo. Molto meglio perire, piuttosto che porgere un solo granello d’incenso alla religione ecumenica dell’anticristo".

 LA DISPUTA tra Sant'Ilario Vescovo e il Papa
(dal libro Legenda Aurea del beato Jacopo da Varazze)
Foto: LA DISPUTA tra Sant'Ilario Vescovo e il Papa 
(dal libro Legenda Aurea del beato Jacopo da Varazze) 

A quell'epoca Leone Papa, corrotto dalla malafede degli eretici, convocò un concilio di tutti i vescovi, a cui andò anche Ilario, benchè non fosse stato chiamato. Quando lo seppe, il Papa dispose che nessuno si alzasse nè gli facesse posto. Appena entrò il Papa gli disse: 
-Sei tu Ilario il Gallo? 
-di Gallia- rispose,- non gallo. Infatti non sono nato in Gallia ma ne sono vescovo-.
Gli rispose il Papa: 
-e tu sei Ilario di Gallia, io sono Leone, successore degli apostoli alla sede di Roma e giudice.
-concediamo pure,- disse Ilario- che tu sei Leone, ma certo non quello della tribù di Giuda; e se siedi sul seggio a giudicare, certo non è la sede di maestà. 
Allora il Papa indignato si alzò e disse: 
-Aspetta che io torni e avrai ciò che meriti! 
-Ma se tu non tornerai, - rispose Ilario, - chi mi risponderà al posto tuo?- 
-Tornerò immediatamente e umilierò la tua superbia.-
Ma andato dove gli imponevano necessità corporali, il Papa mori' di dissenteria: gli uscirono tutti gli intestini e fini la vita in questo modo miserabile. Intanto Ilario, vedendo che nessuno si alzava si sedette pazientemente per terra dicendo: 
-La terra è del Signore.
E subito per volontà del Signore la terra su cui era seduto si sollevò fino all'altezza degli altri vescovi. Quando poi fu annunziato che il Papa era miseramente morto, Ilario si alzò, confermò ciascun vescovo nella fede cattolica e cosi li rimandò rinsaldati nelle loro sedi. 

Clorinda Scott  
A quell'epoca Leone Papa, corrotto dalla malafede degli eretici, convocò un concilio di tutti i vescovi, a cui andò anche Ilario, benchè non fosse stato chiamato. Quando lo seppe, il Papa dispose che nessuno si alzasse nè gli facesse posto. Appena entrò il Papa gli disse:
-Sei tu Ilario il Gallo?
-di Gallia- rispose,- non gallo. Infatti non sono nato in Gallia ma ne sono vescovo-.
Gli rispose il Papa:
-e tu sei Ilario di Gallia, io sono Leone, successore degli apostoli alla sede di Roma e giudice.
-concediamo pure,- disse Ilario- che tu sei Leone, ma certo non quello della tribù di Giuda; e se siedi sul seggio a giudicare, certo non è la sede di maestà.
Allora il Papa indignato si alzò e disse:
-Aspetta che io torni e avrai ciò che meriti!
-Ma se tu non tornerai, - rispose Ilario, - chi mi risponderà al posto tuo?-
-Tornerò immediatamente e umilierò la tua superbia.-
Ma andato dove gli imponevano necessità corporali, il Papa mori' di dissenteria: gli uscirono tutti gli intestini e fini la vita in questo modo miserabile. Intanto Ilario, vedendo che nessuno si alzava si sedette pazientemente per terra dicendo:
-La terra è del Signore.
E subito per volontà del Signore la terra su cui era seduto si sollevò fino all'altezza degli altri vescovi. Quando poi fu annunziato che il Papa era miseramente morto, Ilario si alzò, confermò ciascun vescovo nella fede cattolica e cosi li rimandò rinsaldati nelle loro sedi. 
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UNA CUM (In comunione con…)

 Traduzione di un articolo di don Antony Cekada a cura di Federico Colombera

E’ lecito assistere alle S. Messe in cui viene citato il nome di ‘Papa Francesco’ nel Canone?[1] 
 
di don Anthony Cekada
Negli ultimi anni il mondo legato alla tradizione si è spesso polemicamente interrogato circa l’opportunità e la legittimità per i cattolici di assistere alle Messe in cui il nome di un falso papa (come Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e ora Francesco I) è incluso nella prima preghiera del Canone.
Si tratta delle cosiddette Messe ‘una cum’, espressione latina parte del Canone in cui è inserito il nome del Papa regnante: “Una cum famulo tuo Papa nostro N.”, cioè, “[...] insieme col Tuo servo nostro Papa N. [...]”.
Ora, coloro i quali sono giunti a una corretta comprensione della situazione attuale della Chiesa – i ‘sedevacantisti’ – affermano che Bergoglio/Francesco I é un eretico, e quindi non un vero Papa. Perciò non ha chiaramente senso partecipare a una Messa in cui, qualche istante prima della consacrazione, il sacerdote afferma che Bergoglio è il “Papa nostro”.
Nonostante ciò, in molte località del mondo l’unica Messa tradizionale in latino accessibile é quella celebrata da un sacerdote appartenente alla Fraternità San Pio X, oppure vicino alle varie ‘correnti Motu Proprio[2] o indipendente che celebra appunto ‘una cum’. Il fedele, non avendo null’altro a disposizione, spesso cede alla tentazione e accetta ‘quello che passa il convento’, pur conservando la consapevolezza di quanto appena esposto. Perché non andare comunque a Messa e semplicemente ignorare il nome di Francesco I?
Per rispondere a questa domanda, ho consultato gli scritti dei vari liturgisti, canonisti e teologi pre-Conciliari, nonché molteplici sentenze e decreti papali. Queste sono infatti le fonti in cui noi sacerdoti dovremmo cercare risposte, piuttosto che prestare ascolto al nostro istinto, ai nostri precipitosi giudizi od opinioni personali.
Nel 2007, dopo un’accurata e piuttosto lunga ricerca, ho esposto le mie conclusioni in un articolo intitolato Il grano d’incenso: i sedevacantisti e la Messa ‘una cum’.  Lo scritto illustra le mie risposte al quesito di cui sopra: no, non è possibile non tener conto del nome di un falso papa (oggi Francesco I) nel Canone!
Se lo si fa, si asserisce implicitamente che egli é Papa a tutti gli effetti e partecipando attivamente alla celebrazione si presta addirittura più ampio credito a tale falsità. E quando si possiede integrale conoscenza del fatto che Francesco I non é Papa, la decisione é pure peccaminosa.
Nello scritto fornisco tutti i presupposti teologici e ampie prove documentali. Ma siccome non tutti i cattolici tradizionalisti sono in grado di leggere un lungo e complesso saggio – anche se non privo di umorismo e qualche scherzosa battuta che ho posto all’interno delle note a piè di pagina – ebbene, ho voluto qui  riassumere e sottoporre il tutto all’attenzione del lettore.
  1. 1.       Qual’é il significato della preghiera in cui i termini ‘una cum’ sono inseriti?
Possiamo rispondere alla nostra domanda da due punti di vista differenti: rispetto al significato della stessa – facendo cioè un’analisi logica e semantica – oppure focalizzarci sugli aspetti teologici – quali sono cioè le basi dottrinali che emergono e/o stanno alla radice dell’espressione.
  1. a.      Aspetti linguistici. L’inclusione del nome di Bergoglio nel Canone significa che egli é a tutti gli effetti il Papa regnante, “Papa nostro”. Noi sedevacantisti, per definizione, rifiutiamo categoricamente questa mera apparenza della realtà.
Nel contempo, si sostiene che il ‘papa’ argentino è anche membro dell’unica e vera Chiesa, perché si fa menzione del suo nome all’interno di una preghiera per la Chiesa.
Respingiamo anche quest’affermazione. La posizione sedevacantista si basa sulla dottrina di esperti canonisti e teologi che senza esitazione insegnano che, riassuntivamente, il venir meno dell’appartenenza alla Chiesa determina la perdita automatica della funzione pontificale da parte del papa eretico. Questi cioè si pone a causa dell’eresia stessa al di fuori della Chiesa e perciò perde automaticamente l’ufficio di cui, fino a quel momento, è stato titolare.
  1. b.     Aspetti teologici/dottrinali. I teologi, canonisti e liturgisti, come riportato nel mio articolo, interpretano e danno una spiegazione ortodossa all’espressione “una cum”, definendone il significato corrente.
Ora, alla luce delle conclusioni dottrinali di riferimento, supponiamo di voler includere il nome di Bergoglio nella preghiera. Di seguito, il risultato:
  • L’eretico/falso papa Bergoglio è “il capo della Chiesa, il vicario di Cristo, e il successore di San Pietro”;
  • L’omaggio così attribuito nel Canone si traduce ne “la principale e più solenne forma di comunione” con l’eretico/falso papa Bergoglio, che sarebbe “[fonte] di un pensiero e di una volontà che saldamente abbraccia l’unità cattolica”;
  • L’inclusione del nome dell’eretico/falso papa Bergoglio nel Canone lo rende “principio di unità” tra i cattolici;
  • Nel citare il nome dell’eretico/falso papa Bergoglio nel Canone manifestiamo certissimamente la nostra “piena comunione con la Chiesa universale”;
  • Il nome dell’eretico/falso papa Bergoglio nel Canone é garanzia della “cristallina ortodossia del celebrante”;
  • L’eretico/falso papa Bergoglio è il “Papa regnante, il pastore visibile e l’intermediario autorizzato presso il trono di Dio per tutti i membri del gregge”.
Noi sedevacantisti però, analizzando a fondo la situazione attuale della Chiesa, sappiamo che Bergoglio è un eresiarca e non un Papa, e quindi le deduzioni delineate sopra ci appaiono semplicemente ridicole.
Tuttavia, nel momento in cui il sacerdote decide di celebrare “[...] insieme col Tuo servo nostro Papa Francesco I [...]”, le sottoscrive in toto!
  1. 2.      Resta aperta per il fedele la possibilità di ‘negare il proprio consenso’ durante la Messa ‘una cum’?
Le celebrazioni ‘una cum’ sono dette da un sacerdote che, logicamente, recita pure la rimanente parte del Canone in cui si trova la frase discussa. Ora, al semplice fedele è permesso di non acconsentire, di evitare di unirsi al celebrante durante il Canone, rifiutando perciò di essere a propria volta “[...] insieme con” Francesco I, ma allo stesso tempo assolvere con la propria presenza l’obbligo domenicale/festivo beneficiando della grazia sacramentale annessa?
No, non è possibile! Per poter assolvere all’obbligo domenicale od ottenere le grazie sacramentali è necessario partecipare e assistere attivamente alla Messa. Prendere o lasciare, senza possibilità di scelta! Se non si partecipa attivamente alla celebrazione, non si adempie neppure parzialmente all’obbligo.
In Grano d’incenso fornisco un elenco di nove modalità attraverso le quali è possibile assistere attivamente. Ogni opzione costituisce, appunto, una forma di partecipazione attiva che, come insegnato dalla dottrina cattolica, si traduce nella “cooperazione o ‘far parte comune’ con un altro individuo nelle preghiere e funzioni di adorazione”.
Nell’articolo riporto i commenti di numerosi pontefici e teologi pre-conciliari che insegnano che i laici che assistono attivamente alla Messa esprimono automaticamente il loro consenso e concorrono moralmente con il sacerdote mentre offre il sacrificio. Dunque è questa stessa ‘unione morale’ a costituire il requisito fondamentale da osservare per poter rispettare l’obbligo.
Infine, ho dimostrato che i Padri della Chiesa – e pure Papa Pio XII nell’enciclica Mediator Dei – attestano che i fedeli che prendono parte attiva alla Messa ratificano, acconsentono e partecipano alle preghiere del Canone, pur mantenendo il più stretto silenzio.
Quindi non è possibile evitare di prestare il proprio consenso. La partecipazione attiva necessaria lega inestricabilmente a tutte le azioni del celebrante. Perciò quando quest’ultimo afferma nel Canone che intende offrire il sacrificio “[...] insieme col [...] nostro Papa Francesco I [...]”, cioé l’eretico e falso papa Ratzinger, beh … la sua preghiera è allo stesso tempo la tua preghiera!
  1. 3.      Perché é sbagliato partecipare?
Nel mio articolo rispondo ampiamente a questa domanda. E spiego che, una volta chiarita quale sia la reale situazione della Chiesa, una volta constatato che Bergoglio non è e non può essere il Papa della Chiesa Cattolica, ebbene, se con tali convinzioni si continua ad andare alla Messa ‘una cum’ di fatto ci si rende responsabili dei seguenti gravi errori:
  1. Si infrange gravemente l’ottavo comandamento, raccontando una bugia dannosa;
  2. Ci si pone in comunione con gli eretici che attualmente occupano la Chiesa;
  3. Si riconosce la legittimità della chiesa ecumenica mondialista e globalizzata;
  4. Si professa implicitamente una falsa religione;
  5. Si condona una violazione del diritto canonico;
  6. Si concorre a un peccato;
  7. Si offre la Messa in unione con l’eretico, falso papa Bergoglio;
  8. Si rende ossequio a un usurpatore di un ufficio ecclesiastico;
  9. Si rischia di fornire un’occasione per scandalizzare il prossimo;
  10. Il ‘clero della resistenza’, come la Fraternità di San Pio X e affiliati, oltre ad altri sacerdoti indipendenti ma comunque appartenenti alla stessa galassia dottrinale, celebra delle Messe gravemente illecite ed espone i fedeli al peccato di scisma.
Sicuramente nessuno vuole portare tali gravi colpe sulla coscienza. E voglio ribadire che le argomentazioni appena esposte non sono il prodotto di un capriccio del mio personale pensiero o una mia singolare opinione. Esse si basano invece sulla dottrina di diversi canonisti, moralisti, teologi e decreti approvati dai pontefici che ho inserito nell’articolo, con approfondita citazione delle fonti.
  1. 4.     Obiezioni, prego … !
Infine, nello scritto affronto 10 possibili obiezioni alle mie tesi e, sempre riferendomi alle diverse fonti teologiche, replico a ognuna di esse.
Qui sotto voglio brevemente riproporre le risposte ai più comuni dubbi, e per una più ampia trattazione invito ancora una volta il lettore a leggere l’intero saggio.
  1. L’obbligo domenicale ha la precedenza rispetto a tutte le altre considerazioni. Falso. Esistono delle valide motivazioni che possono rappresentare un obiettivo ostacolo. Assistere attivamente a una celebrazione ‘una cum’ significa che, tra le altre cose, la falsa chiesa e religione uscita del Vaticano II viene di fatto accolta. Ovviamente, ciò comporterebbe un considerevole danno spirituale, e quindi solleva il fedele dall’obbligo domenicale.
  2. Il sacerdote è in buona fede. Irrilevante. Ciò non altera l’interpretazione dei termini ‘una cum’, né attenua le nostre effettive responsabilità. Il singolo sacerdote può certamente essere inconsapevole del problema, però noi sappiamo come stanno le cose!
  3. Spesso i sacerdoti ‘sedevacantisti’ non sono d’accordo tra loro e sostengono opinioni contrastanti. Tali opinioni si debbono valutare rispetto alle ragioni per le quali vengono sostenute e, per esperienza diretta, si tratta per lo più di reazioni  istintive e/o dettate da contrasti interpersonali. Ma il nostro dovere è quello di attenerci alla sana teologia e non agli attaccamenti e ai peculiari sentimenti di parte.
Se ci sono dei sacerdoti che non si trovano d’accordo con le mie conclusioni, chiedo loro di studiare le medesime fonti da me analizzate, e successivamente confutare punto per punto i miei ragionamenti … e non ho ancora ricevuto alcuna risposta in tal senso, mai! Dunque, fino a quel momento, rimango convinto circa la validità delle mie tesi.
  1. Rifiutando la Messa ‘una cum’, la mia famiglia ed io rischiamo di perdere le grazie del sacramento e perciò la fede stessa. Risponderò francamente, seppur bruscamente: non è possibile ottenere alcuna grazia assistendo a una Messa in cui non ci si oppone a una bugia sacrilega che intende avvallare la legittimità di una gerarchia fasulla e di una falsa religione!
E per quanto riguarda la famiglia, i tuoi figli finiranno per perdere la fede perché corrotta dai chierici cripto-modernisti sostenitori del Motu proprio o dai velenosi errori sulla natura e la funzione del papato cattolico della Fraternità San Pio X, pure se si avvicinano devotamente al buon ciborio contenente ostie validamente consacrate. Dopo trent’anni di sacerdozio, ho visto parecchie famiglie un tempo saldamente tradizionaliste arrendersi lentamente alla nuova religione modernista proprio a causa delle Messe ‘una cum’. Consiglio dunque di non rischiare!
 ***
La religione inaugurata dal Concilio Vaticano II ha cercato di diffondere un credo mondialista, ecumenico e a-dogmatico. I ‘papi’ conciliari hanno issato un grande tendone da circo sotto il quale tutte le religioni sono indifferentemente accolte, e considerate più o meno valide.
Il circo è aperto a tutti e non vengono respinti nemmeno coloro che intendono mantenere un legame con la Messa tradizionale in latino. Unico requisito per l’ammissione: riconoscere Bergoglio come l’unico vero regista dello spettacolo! Di fatto, è proprio questo il contratto che firmiamo nel momento in cui il sacerdote – sia esso legato al Motu proprio, appartenente alla Fraternità San Pio X, o alla Fraternità San Pietro oppure indipendente – proclama nel Canone che intende offrire la Messa “[...] insieme col Tuo servo nostro Papa Francesco, [...] e con tutti i veri fedeli che professano la Fede Cattolica e Apostolica”.
Perciò é di gran lunga preferibile non disporre della Santa Messa che prender parte a tale atto blasfemo. Molto meglio perire, piuttosto che porgere un solo granello d’incenso alla religione ecumenica dell’anticristo.



[1] L’articolo è stato pubblicato nel 2008, quando il ‘papa regnante’ era Ratzinger/Benedetto XVI. L’autore ha poi acconsentito ad applicare quanto originariamente scritto con riferimento a Ratzinger al nuovo ‘papa’ Bergoglio/Francesco I, e ha rilasciato una nuova versione del testo datata marzo 2014 in cui, appunto, appare il nome del ‘pontefice’ argentino al posto del predecessore bavarese.
[2] Il ‘Motu Proprio Summorum Pontificum’ è la lettera apostolica firmata da Ratzinger nel luglio del 2007, in cui sono contenute le indicazioni per una regolamentazione delle celebrazioni secondo il ‘rito tridentino’ nel rispetto delle rubriche del messale promulgato da ‘papa’ Roncalli nel 1962.

13 commenti:

  1. Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima»

    Cari Annarita e Gianluca vedete cosa si ottiene a lasciare il Cammino?Siete fuori dalla Chiesa Cattolica.Attenzione che andate all'inferno.Curatevi avete bisogno di uno psichiatra secondo me.

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    Risposte
    1. Ecco qua cosa esce da una bocca presa dallo spirito immondo ! Invece di analizzare e commentare i pensieri scritti, si accusa e si sbava contro. Povero neocatecomunista ! Gli abbagli proseguono senza dargli tregua... il cervello è in pappa kikiana...

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  2. Anonimo, la frase evangelica che hai citato è la perfetta descrizione del tuo stato spirituale, ma purtroppo sei talmente accecato dalla tua superbia che neanche te ne accorgi, perchè il cammino nc porta proprio a questo. Se continuerai in questo modo, nella fossa infernale ci andrai a finire tu perchè sei un cieco che si fa guidare da un altro cieco, come quel settario di Kiko. Chi è fuori dalla Chiesa è esattamente Kiko assieme ai suoi compari come te in odore di eresia e ovviamente, tu dovresti sapere benissimo che gli eretici sono completamente fuori dalla Chiesa. Piuttosto, curati tu da un buon esorcista e chissà che in questo modo non diventi cattolico!

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  3. All'anonimo delle 19.33. Perchè invece di denigrare i gestori di questo blog non porti delle argomentazioni invece che insultare? Nessuno qui insulta gratuitamente il Papa o la Chiesa. Semplicemente si prende atto A PARTIRE DAI FATTI debitamente argomentati e dalla Tradizione bimillenaria della Chiesa Cattolica di come da 50 anni grazie proprio a elementi dello stampo di Kiko con l'avvallo della Santa Sede la Dottrina immutabile Cattolica si sia lordata con le peggiori eresie e ora sia diventata un'altra religione.
    Tornando alla questione: secondo quanto viene esposto, noi siamo destinati comunque a perire in eterno, non disponendo di una Santa Messa canonicamente valida, a causa dell'una cum. Questo mi pare insormontabile. Non posso pensare che Cristo non ci dia la possibilità di salvarci, o meglio, che ci lasci in balìa degli apostati senza soccorrere chi vorrebbe aderire integralmente alla dottrina cattolica ma per cause di forza maggiore non può.

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  4. E' un grosso problema da tutti i punti di vista. Già sono poche quelle che Padre Cekada chiama "motu mass": dobbiamo decidere per gravi motivi di non andare proprio a messa? Bergoglio mi appare come il peggiore, un vero strumento di satana, un anticipatore dell'anticristo. Io spero che i sacerdoti che recitano il Canone a voce bassissima omettano di menzionare il serpente. Nessuno può sapere cosa succede davvero in quei momenti .

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  5. Mi permetto di dare io una prima risposta ad Alvise D'este e Astroalex.
    primo: perchè morire in eterno non disponendo di una messa valida ? Dove è stato scritto ?
    Si scrive esattamente l'opposto !
    Ho letto e sentito che meglio di una falsa messa è una bella recita di rosario.
    Scusate, ma quando uno, come il sottoscritto od altri viaggiatori per il mondo, non trova , nelle nazioni dove va, una messa valida (e nemmeno una messa ....), che fa ? E' destinato a morire per sempre ? ma che dite ?

    Secondo: sono poche le messe NON "una cum Bergoglio"; purtroppo ! Sapete dove trovarle ?
    Meglio andare a quelle ! Se non si sa dove trovarle si può cercare al sito Sodalitium od Agere Contra.
    Siamo già fortunati noi italiani, poichè almeno una volta al mese ne possiamo trovare in ogni parte d'Italia.
    Una sana ed onesta messa fatta come il Signore comanda, vale mille volte una specie di messa recitata e composta secondo mille artifizi e astuzie.
    Sperare che un sacerdote reciti il Canone omettendo il nome dell'eretico, mi sembra volersi autogiustificare di una messa erronea ed eretica.
    Tralasciare questa e cercare quella giusta, credo sia la soluzione più saggia, senza trovare cavilli con supposizioni irreali.

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    Risposte
    1. Non so, mardunolbo. Condividio abbastanza quello che scrivi, ma "molto meglio perire che porgere un solo granello di incenso all'Anticristo" lo dice proprio l'autore dell'articolo, don Anthony Cekada. Condivido abbastanza quello che dici, ma sarebbe opportuno che queste gravi decisioni le prendessimo con l'aiuto di qualche valido sacerdote che senza pregiudizi e con sapienza nelle scritture, accetti di discutere queste tematiche. E' molto difficile trovarne qualcuno.

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  6. Che dire. , vi siete autogiustificati per il terzo comandamento. . .
    E avete pure la faccia tosta di sentirvi superiori ai nc.
    Sempre piu' di fuori come le campane.
    Che il Signore abbia misericordia dell'umanita'. .

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  7. Pappa kikiana nel cervello accusa gli altri di essere fuori come campane...contento lui, basta che vada a gracidare in altri siti più confacenti e noi siamo arcicontenti !

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  8. Sei tu Anonimo che in quanto eretico cerchi di giustificare e fare apparire bella e di ortodossia cattolica agli occhi altrui la pericolosa setta nc e sei tu piuttosto che hai la faccia tosta di sentirti superiore a coloro che amano la Tradizione, come d'altronde un vero cattolico dovrebbe essere, mentre nella setta nc non c'è proprio niente di cattolico, dunque fatti delle belle domande e datti delle belle risposte, perché purtroppo sei andato a finire in una setta che non ha nulla a che vedere col cattolicesimo tradizionale e ovviamente, chi appoggia questa setta anche e soprattutto ai “piani alti” è maggiormente un eretico (e anche Bergoglio l’appoggia in toto, in quanto soffre di determinate “allergie” che riportano al cattolicesimo…), perché si è allontanato dalla vera dottrina di Cristo e infatti sta scritto:” Guai a coloro che chiamano il bene male e il male, bene” e tu - assieme ai tuoi compagni di merende - stai facendo esattamente questo. Ormai non mi meraviglio nemmeno più che dalla bocca infernale di un eretico escano certe cose, perchè questo è l'atteggiamento tipico del demonio e di coloro che gli appartengono.

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  9. Lo stato attuale della chiesa che è di apostasia (Fatima-Akita) impone all'individuo di fare le sue scelte, senza ridiventare una pecora se non c'è (almeno nel visibile) un pastore. I pastori oggi sono falsi e dunque la scelta si sposta sull'individuo. Chi ha l'ideale di imbrancarsi a tutti i costi non è adatto a questo tempo che richiede un'ispirazione individuale. Le pecore oggi finiscono sul girarrosto dell'Anticristo........

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  10. Il vostro blog è un grido di oscenità contro la Chiesa e contro il Cammino che voi avete abbandonato. Non vi resta che precipitare sempre più in basso. Quando avrete conosciuto l'abiezione della vostra situazione forse ritornerete come il figliol prodigo e allora, miracolo!, vedrete la misericordia del Cammino che vi riabbraccerà stretti stretti. Tornate, il Cammino vi attende!

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  11. La vera oscenità sta esattamente nella eresia, nella malizia e menzogna, le quali appartengono al diavolo e ai suoi servitori e dunque, questa oscenità e aberrazione si trovano nel cn e in tutti coloro che lo seguono e lo appoggiano. Abietto sarai tu, sepolcro imbiancato e guida cieca che filtri il moscerino e ingoi il cammello!

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