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venerdì 25 luglio 2014

"IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" di Don Félix Sardà y Salvany, (Capitolo 40°)...

Continuiamo la publicazione del LIBRO "IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" DI Don Félix Sardà y Salvany.

Prima e seconda parte.

Terza e quarta parte.

Dal Capitolo 5° al Capitolo 8°.

Dal Capitolo 9° al Capitolo 12°.

Dal Capitolo 13° al Capitolo 16°.

Capitolo 17°.

Capitolo 18°.

Capitolo 19°.

Capitolo 20°.

Capitolo 21°.

Capitolo 22°.

Capitolo 23°.

Capitolo 24°.

Capitolo 25.

Capitolo 26.

Capitolo 27.

Capitolo 28°.

Capitolo 29°.

capitolo  30°.

Capitolo 31°.

Capitolo 32°.

Capitolo 33°.

Capitolo 34°.

Capitolo 35°.

Capitolo 36°.

Capitolo 37°.

Capitolo 38°.

Capitolo 39°.

«La parte dottrinale di cotesto libro, la quale riguarda il liberalismo, è eccellente, conforme ai documenti di Pio IX e di Leone XIII, e giudicata dalla Sacra Congregazione dell'Indice dottrina sana.» La Civiltà Cattolica, anno XXXIX, vol. IX della serie XIII, Roma 1888, pag. 346.

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Capitolo 40: se sia più conveniente difendere in abstracto le dottrine cattoliche contro il liberalismo o sia meglio difenderle per mezzo di un gruppo o partito che le personifichi.

È meglio difendere in abstracto le dottrine cattoliche contro il liberalismo o difenderle formando un partito che le rappresenti ? Questa domanda è stata posta 1000 volte, ma sicuramente mai presentata così nettamente come noi possiamo fare qui.

La confusione delle idee su questo punto, anche per molti cattolici veramente sinceri , ha dato luogo a molte formule di unione, al di fuori o non tenendo conto della politica, formule benintenzionate senza dubbio per qualcuno, ma che coprono per qualcun altro perfide e astute manovre.

Poniamo di nuovo dunque la domanda con completo candore e sincerità: è meglio difendere in abstracto le idee antiliberali o difenderle in concreto, cioè personificate in un partito francamente e risolutamente anti-liberale ?

Una buona parte dei nostri fratelli, quelli che pretendono, fosse anche invano, di restare neutrali in politica, optano per la difesa astratta. Quanto a noi, noi sosteniamo risolutamente di no. A nostro avviso il miglior mezzo, il solo pratico, percorribile e efficace, è di attaccare il liberalismo e di opporgli le idee anti-liberali, non in-abstracto ma in concreto, in altri termini, non a viva voce o per iscritto solamente, ma con il mezzo di un partito d'azione perfettamente anti-liberale.

Noi lo proveremo.

Di che si tratta qui ? Si tratta di difendere le idee pratiche, e un'applicazione pratica alla vita pubblica sociale, così come alle relazioni degli Stati moderni con la Chiesa di Dio.

Ora, quando si tratta di cercare, prima di tutto, dei risultati immediatamente pratici, i migliori procedimenti per raggiungere questo fine sono i procedimenti più pratici. Ebbene ! Il più pratico qui non è di difendere teoricamente le dottrine, ma di aiutare e di sostenere quelli che lavorano a impiantarle sul terreno pratico, di combattere, di screditare, di ridurre niente, se fosse possibile, quelli che sullo stesso terreno pratico si oppongono al loro trionfo.

Noi siamo stanchi di idealismi mistici e poetici che non conducono che a una vaga ammirazione della Verità, seppur conducono a ciò !

La Chiesa, come Dio, deve essere servita spiritu et veritate: "in spirito e verità", Cogitatione verbo et opere: "con il pensiero, la parola e l'azione".

Il problema che tiene attualmente il mondo nell'angoscia, è brutalmente pratico con tutta la forza dell'avverbio sottolineato. Per risolverlo, occorrono dunque meno ragionamenti e più opere, poiché: "l'amore è nei fatti e non nei bei discorsi", dice il proverbio.

Non è il chiacchiericcio liberale principalmente che ha rovesciato il mondo, ma il lavoro efficace pratico dei settari del liberalismo. Dio, il Vangelo, sono stati spossessati della loro sovranità sociale di 18 secoli molto più con le mani che con le lingue ed è con le mani piuttosto che con le lingue che bisogna rimetterli sul loro trono.

L'abbiamo detto sopra, le idee non si sostengono da sole, se restano sole esse non fanno il loro cammino, da sole esse non mettono il mondo intero a fuoco. Questa polvere non esplode che nel caso in cui qualcuno inserisca una miccia accesa.

Le eresie puramente teoriche e dottrinali hanno dato da fare poco alla Chiesa di Dio, il braccio che brandisce la spada ha servito meglio l'errore della penna che mette in fila viziosi sillogismi.

L’arianesimo non sarebbe stato niente senza l'appoggio degli imperatori ariani; il protestantesimo non sarebbe stato niente senza il favore dei principi tedeschi desiderosi di tagliare il giogo di Carlo V; e niente neppure l'anglicanesimo, senza l'appoggio dei Lord inglesi il cui appoggio fu guadagnato da Enrico VIII con i beni dei capitoli e dei monasteri.

È dunque urgente opporre la penna alla penna, la lingua la lingua, ma soprattutto il lavoro al lavoro, l'azione all'azione, il partito al partito, la politica alla politica e perfino in certe occasioni la spada alla spada.

Così sono sempre accadute le cose nel mondo, e così accadranno fino all'ultimo giorno. Dio ordinariamente non fa miracoli in favore della Fede nei suoi comandamenti, Egli vuole che Essa che è discesa sulla terra per vivervi umanamente, e con i mezzi umani dal momento che è radicata in un popolo, vi sia difesa umanamente e con mezzi umani.

Quello che si definisce un partito cattolico, o qualsiasi altro nome gli si possa dare, oggi si impone come una necessità. Esso ha l'aspetto di un fascio di forze cattoliche, un nucleo di buoni cattolici un insieme di lavori cattolici militanti in favore della Chiesa sul terreno umano su cui la Chiesa gerarchica in molte occasioni non può scendere. Che ci si impegni a darsi una politica cattolica, una legalità cattolica, un governo cattolico, con mezzi degni e cattolici, chi potrà biasimarlo ?

La Chiesa nel medioevo non ha benedetto la spada dei crociati, e ai nostri giorni la baionetta degli zuavi pontifici ? Non ha essa dato loro la loro bandiera ? Non ha essa attaccato sui loro petti le sue medaglie ? San Bernardo non si contentò di scrivere patetiche omelie sulla crociata, ma reclutò dei soldati e li lanciò sulle coste della Palestina.

Quale inconveniente c'è affinché un partito cattolico si lanci oggi nella crociata permessa dalle circostanze: crociata del giornalismo, crociata dei circoli, crociata delle elezioni, crociata delle manifestazioni pubbliche, aspettando l'ora storica in cui Dio invierà in soccorso del suo popolo prigioniero la spada di un nuovo Costantino o di un secondo Carlo Magno ?

Noi saremmo ben sorpresi se queste verità non apparissero come altrettante bestemmie alla setta liberale !

Ragione di più perché queste verità appaiano, a noi, le più grandi le più solide e le più appropriate al tempo presente.

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