LA PROFEZIA DI FATIMA E LO SCATENARSI DELLE BESTIE APOCALITTICHE
PROMESSI A FATIMA I DUE OSTACOLI ALLE BESTIE APOCALITTICHE
I miei articoli di novembre scorso, sulla
situazione mondiale guidata da stati terroristici, trovano ora
nell’articolo di Maurizio Blondet: «Putin spinto alla guerra».. Dalla
NATO e ora, dai suoi.» (20 maggio 2016), le informazioni specifiche
sulla guerra impostata.
In esso si fa presente la data di maggio 2017, cent’anni dalla prima Apparizione di Fatima.
Ora, come si sa, il principale marchio delle bestie apocalittiche finali è quello dell’inganno.
Per esempio sulla guerra in Siria. Perciò il mio:
SUL MALE PRESENTE NEL GOVERNO TERRORISTICO DEL MONDO – E il ruolo di
Maria Santissima nel suo superamento (6 novembre 2015), cerca di
inquadrare tale questione epocale, come confronto del peggior male con
il maggior BENE!
«Nell’ordine sociale del mondo ci voleva la prova
di una contrapposizione tra il bene voluto da Dio e un «bene» elucubrato
dall’uomo decaduto, che sono le maligne ideologie: in breve, tra
l’Ordine di segno divino, che è quello Cristiano e un «nuovo ordine» di
ideologie umane.
Si trattava della contrapposizione per mettere
alla prova quanti cercano la volontà di Dio di fronte al problema del
male, «questione teologica» cruciale su cui si confrontano i governi in
questa terra». E così una spaventosa guerra finale sta per essere
servita da satana!
Oggi, anche la Regina d’Inghilterra lascia
scappare che quanto sta per succedere sarà così disastroso da far
sembrare la II GG solo lo scossone in un buco stradale. Lo ha detto
irritata per dover leggere il discorso insulso preparato dal troppo
europoide 1º ministro. Si dica che Elisabetta si tiene ben informata di
continuo con i dossier del governo e altri.
Scrivevo: «Non sarà che per superare un male di
questa portata il Signore non richieda all’umanità la riflessione sul
peccato originale e sul mancato stupore di fronte al potere del Bene?
Perché esso è offerto nei nostri tempi all’insegna del ruolo della vera
Regina, Maria Santissima per una mirabile conversione nazionale e
mondiale al Regno di Cristo. È quanto s’intende considerare in seguito a
questo sorvolo sull’origine dei grandi mali presenti.»
E come altre volte, non mi riferivo ad articoli
delle ultime notizie per arrivare a delle durevole conclusioni, ma a uno
scritto degli anni ’30 «The rulers of Russia and the World» del Rv. Denis
Fahey, C.S.SP., D.D., D.PH., B.A., (Professor of Philosophy and Church
History, Holy Ghost Missionary College, Kimmage, Dublin.) Padre Fahey apre ricordando qualcosa di cruciale nella politica mondiale: «Nel suo noto libro, Genève contre la Paix,
pp. 83-92, il conte de St-Aulaire, ex ambasciatore di Francia a Madrid e
Londra, dà un interessante resoconto di una “lezione” sulla missione di
Israele tra le nazioni, da parte di un banchiere ebreo di New York. La
“lezione ” è stata “impartita” in una cena internazionale a BudaPesth
nel 1919, a pochi giorni dopo il crollo della Judaeo Bolshevist
dominazione di Bela-Kuhn sull’Ungheria cattolica. Il Conte spiega, in
via preliminare, che un certo numero di ebrei rivoluzionari, che erano
stati espulsi dall’Ungheria, erano tornati lì in uniformi americane dopo
l’armistizio, e che i loro rapporti hanno guidato il presidente Wilson
nel suo atteggiamento verso tutto quanto riguardava gli interessi di
Israele.