di Arai Daniele
Come si sa, i governi delle nazioni, o meglio, quelli che governano i
governi, sapevano che per scatenare una guerra dovevano coinvolgere le
genti; motivarle con ragioni forti poiché guerre causano morti e perdite
d’ogni genere. Perciò ricorrevano al martellamento della propaganda e
questa, se necessario, alle «false flag» per costruire la motivazione
che non c’era o non era abbastanza forte. La storia di queste false
provocazioni del «nemico» designato è la più truce e maledettamente
ingannevole; le più recenti evocano arsenali di armi per la distruzione
di massa, magari dello stesso popolo che tale governo nemico dice di
difendere, ma che altri poteri – detti democratici – dicono che andranno
difesi da loro. Insomma, una guerra per il diritto di liberare e
difendere popoli che poi devono scappare dai liberatori!
Ci voleva ora un motivo molto più reale e serio per chiamare alla
guerra. Perché uso il verbo nel passato? Come si presentava ieri e si
presenta oggi questo stato conflittuale che provoca guerre senza fine?
Nel così detto Medio Oriente non devono sventolare motivi molto forti
per scatenare una guerra, esse lì sono di casa dal tempo dell’Impero
ottomano e quando questo è scemato è subentrata la questione
palestinese; lì le guerre seguono una specie di «generazione spontanea».
Sì, ma ora le conseguenze di esse arrivano in Europa, dove si respira
di nuovo arie di guerra, ed è inutile fingere che non ci siamo e che non
ci riguardi. Oggi, se non siamo alla vigilia di quella che, come spesso
si dice, sarà la terza guerra mondiale, siamo alla vigilia di quella
peggiore che, come lasciò sfuggire la regina Elisabetta, farà ricordare
la IIª GG come un semplice buco nella strada. La prossima, che si può
dire sarà la quarta, per non escludere la terza, la nominata Guerra
fredda, che sembra vinta dal così detto Occidente, ma che fece comunque i
suoi milioni (45?) di morti fra la fine della IIª GG e la caduta del
muro di Berlino, potrebbe superarle tutte per quanto riguarda
devastazione e numero di vittime.
Ma se il «pericolo sovietico» si presentò arreso tra l’89 e il ’91 in
Europa, quale terribile nemico è rimasto per chiamare alla guerra oggi?
Putin? La sua Russia è nel mirino per aver annesso la Crimea, ma lì non
vi fu guerra. Allora, sarebbe per la difesa della Siria di Assad, che i
poteri occulti vogliono ostinatamente spodestato. Ci sarà una forte
ragione segreta per cui vale pure l’attuale devastazione totale del
Paese, senza limite di mezzi e di scadenze, per ottenerlo.