[Dagli
scritti della Beata Maria Deluil-Martiny, l'eroica Fondatrice delle Figlie del
Cuore di Gesù]
Di fronte alla Chiesa di Cristo si erge quasi svelata, resa ardita dalle
sventure dei tempi, l'infernale chiesa di Satana, che per lungo tempo ha ordito
le sue congiure nell'ombra e ha coperto col segreto più profondo i suoi
abominevoli errori, i suoi ignobili misteri e i suoi odiosi disegni. Essa cerca
pazzamente di annientare i diritti di Dio in questo mondo, di rovesciare la
Chiesa e ogni base dell'ordine sociale cristiano; di esaltare la pretesa
perfezione naturale dell'uomo e la sua indipendenza da Dio, la distruzione di
ogni autorità, il dominio della materia, del disordine, dell'empietà; infine la
negazione stessa di Dio: né Dio, né padrone! Ecco, care Sorelle, il riassunto
delle dottrine di questa scuola infernale.
E se volete conoscere la causa di questi fatti dolorosi e strani, la santa
Chiesa stessa vi risponde con la voce di Pio IX: "Colui che avrà ben
compreso il carattere, le tendenze, lo scopo delle sette segrete, massoniche o
altre, la natura e lo svolgimento della lotta universale dichiarata alla
Chiesa, non potrà mettere in dubbio che la presente calamità va attribuita
principalmente, come propria causa, alle astuzie e alle macchinazioni delle
medesime, di cui la sinagoga di Satana è composta».
Causa agente di questo male immenso sono dunque specialmente le Società
Segrete, la cui diffusione è diventata prodigiosa, e che, in un modo o
nell'altro, sembrano far capo alla massoneria; e a questo male si dà, sia pure
con interpretazioni diverse, il nome di Rivoluzione sociale e religiosa.
E notate bene, care Sorelle, che qui non si tratta di politica; la politica
è una maschera per le sette; esse accettano qualsiasi forma di governo, purché
possano guidarlo, corromperlo e raggiungere per suo mezzo il loro scopo
infernale. Stolta ed empia utopia! Hanno persino creduto, dicono, dimenticando
l'intervento divino e le promesse fatte da Gesù Cristo alla sua Chiesa, di poter
un giorno metter le mani sul Papato e collocare uno dei loro sulla cattedra di
Pietro per rendere la rivoluzione padrona del mondo, e sostituire il regno di
Gesù Cristo con quello di Satana.
Questi infami disegni sono costantemente sventati dall'assistenza
soprannaturale che Dio dà alla sua Chiesa. Governare le anime per il trionfo
del male, tale è lo scopo delle sette segrete. La Chiesa sola ha il diritto e
il potere di governarle per condurle a Dio, la setta invece si sforza di
compiere il disegno di Satana e dell'uomo insieme uniti nella ribellione a Dio.
Il disegno infernale, che è l'attuazione della dottrina della massoneria,
sostituisce i pretesi diritti dell'uomo ai diritti e alla legge di Dio, e,
sconvolgendo ogni principio di ordine, pone l'uomo fine a se stesso. E' l'empia
e satanica apoteosi dell'umanità, ossia l'uomo sacrilegamente messo al posto di
Dio. Persino l'idea religiosa deve scomparire; tutto diventa umano, cioè
indipendente dalla legge divina e da ogni fine soprannaturale, l'organizzazione,
il potere, i mezzi e lo scopo.
La ragione ribelle e una falsa scienza soppiantano la fede e la verità;
l'idea, impropriamente chiamata laica, e che si dovrebbe invece chiamare
satanica, è sostituita all'idea religiosa.
La setta segreta assale, insegue e vuol distruggere insieme la religione,
la morale, la famiglia, la proprietà, l'educazione cristiana, ogni onesto
governo, la vera libertà ed infine il Papato, che essa considera come il centro
e la garanzia di tutte queste grandi cose che costituiscono la società, e che
le fanno da base. La setta mira a tutto distruggere per arrivare a ciò che essa
chiama lo stato di natura, che è in realtà l'anarchia, la forza selvaggia, la
barbarie; non più culto a Dio, ma l'autoadorazione dell'uomo; non più doveri,
ma egoismo sfrenato e la soddisfazione degli istinti più mostruosi, con
qualsiasi mezzo.
Questo
scritto di John Vennari, prende in esame l'Istruzione Permanente
dell'Alta Vendita, l'unico documento segreto massonico che svela il progetto di sovversione della Chiesa cattolica, la cui pubblicazione fu voluta da Papi come Pio IX e Leone XIII. In esso si descrive la strategia diabolica messa in atto dai massoni per distruggere la Chiesa mediante il contagio della
sua Gerarchia con le idee liberali. In questo modo, sono stati diffusi
tra i cattolici i principî massonici (dignità dell'uomo, libertà
religiosa, tolleranza, ecc...) sotto il manto dell'«aggiornamento».
Questo agile libretto offre al lettore una conoscenza del pericolo
costituito dalla sètta massonica ed espone la verità circa gli scopi occulti di questa potente organizzazione segreta.
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l Prefazione
Il lettore italiano, con la traduzione del presente studio di John Vennari, ha la possibilità di riflettere sull'inquietante similitudine esistente tra i programmi della Massoneria e la situazione ecclesiale scaturita dal Concilio Vaticano II. Infatti, l'Autore ricorda come la
potente Loggia massonica dell'Alta Vendita, nell'Ottocento, auspicava di
poter introdurre negli ambienti cattolici i principî fondamentali della sètta, quali il naturalismo e il relativismo religioso. L'ambizioso e temerario progetto intendeva conquistare alla
causa dei «Fratelli», non solo dei sacerdoti e dei Vescovi imbevuti di
questi errori, ma addirittura un Papa che, dal Soglio pontificio,
avrebbe favorito e consolidato la penetrazione massonica nella società. Effettivamente, questi principî, attraverso il cavallo di Troia del modernismo, sono penetrati in seno alla Chiesa, seppur fieramente combattuti da Papa San Pio X (1903-1914) e da altre eminenti figure del clero cattolico, quali il Cardinale Gaetano De Lai (1853-1928), Mons. Umberto Benigni (1862-1934), i Monsignori Andrea, Jacopo e Gottardo Scotton e don Paolo De Töht (1881-1965). Durante il Concilio Vaticano II, i seguaci del neomodernismo riuscirono ad imporre, alla maggioranza dei cattolici, gli errori già condannati dal Magistero di Pio IX (1846-1878), con l'Enciclica Quanta Cura, di San Pio X, con l'Enciclica Pascendi Dominici Gregis e da Pio XII (1939-1958), con l'Enciclica Humani Generis. Dopo la
morte di Pio XII, sul Trono di Pietro siedono dei personaggi che,
effettivamente, insegnano delle dottrine di chiara matrice massonica.
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Cardinale De Lai | Don Paolo De Töht | Mons. U. Benigni |
Sarebbe sbagliato, però, parlare di «Papi massoni»: infatti, questi individui, benché canonicamente eletti al Pontificato, non sono formalmente Papi, poiché, non attuando il bene della Chiesa e insegnando l'errore, non possono ricevere da Cristo l'autorità suprema, per governare, insegnare e santificare la Chiesa 2.
Quindi, come dimostra l'Autore, vi è una chiara coincidenza di
insegnamento tra i principî massonici e le teorie neomodernistiche del
Concilio Vaticano II; ma il progetto dei sèttari di avere un Papa
imbevuto di principî massonici e dunque, oggettivamente al servizio della Massoneria, non si è potuto realizzare, né mai si potrà realizzare. Parlare
quindi di «Papa massone» o comunque di «Papa che insegna l'errore» è in
contrasto con l'autentica fede cattolica; prima l'insegnamento di Giovanni Paolo II (1920-2005) e ora di Benedetto XVI è certamente in sintonia con i principî delle Logge ma, come abbiamo visto, non si tratta di Magistero della Chiesa,
poiché questi «papi» non sono rivestiti dell'autorità pontificia.
Paradossalmente, se le Logge non sono riuscite ad avere un «Papa»
secondo le loro necessità, si può invece sostenere che, in un certo
senso, hanno ottenuto dei «tradizionalisti» secondo le loro necessità,
poiché negando l'infallibilità pontificia e umiliando abitualmente la figura del Romano Pontefice, essi - di fatto - arrecano danno alla Chiesa. Il cattolico, quindi, per conservare integralmente la fede 3 deve abbeverarsi alla fonte sicura dell'insegnamento dei veri Papi, per poter ricevere i mezzi necessari per contrastare i nemici della Chiesa e, contemporaneamente, crescere nell'amore per il «dolce Cristo in terra», che gli stessi nemici vorrebbero cancellare.
Per quanto riguarda la posizione dei Sedeprivazionisti,
pur condividendo di loro tutto l'aspetto dottrinario, tranne la Tesi di Cassiciacum che avevo richiesto ma non ho mai letto perchè mai ricevuta, noi di questo Blog prendiamo ad esempio la posizione di Prudenzia di Monsignor Lefebvre rispetto al probblema dell'autorità Divinamente assisitita:
"Come un
successore di Pietro ha potuto, in così poco tempo,
causare più danni alla Chiesa che la Rivoluzione dell' '
89? (... ). Abbiamo veramente un papa oppure un
intruso seduto sulla cattedra di Pietro? Beati coloro che sono vissuti e che
sono morti senza doversi porre una simile questione!".
Tale è l'interrogativo che si pone mons. Lefebvre in Cor Unum, bollettino
interno della Fraternità, l'8 novembre 1979. Si tratta del
defunto papa Paolo VI - come già nell'estate calda del 1976 - ma si
tratterà anche ben presto di Giovanni-Paolo II.
"Come può avvenire,
date le promesse di Nostro Signore Gesù Cristo al suo Vicario, che questo medesimo Vicario possa nello stesso tempo, da sé o
per mezzo di altri, corrompere la fede dei fedeli?".
Alcuni dicono:
professa delle eresie, ha promulgato la libertà religiosa,
ha firmato l'art. 7 del Novus Ordo Missae; ora una eretico
non può essere papa, dunque non è papa, dunque
non gli si deve l'obbedienza. Si tratta di una logica semplice e comoda che riposa
su di una opinione teologica che degli autori seri hanno sostenuto in astratto.
Ma, in concreto, si può affermare l'eresia formale di un papa? Chi avrà l'autorità per farlo? Chi farà al pontefice le
monizioni necessarie per constatarlo? Inoltre questo ragionamento, in
pratica, "mette la Chiesa in una situazione inestricabile. Chi ci dirà
dov'è il futuro papa? Come potrà essere designato, dal momento che non vi sono più cardinali" poiché il papa non è papa?
"Questo spirito è uno spirito
scismatico". D'altra parte "la visibilità della Chiesa è troppo
necessaria perché Dio possa ometterla per dei decenni".
Alla "logica
teorica" di un Padre Guérard des Lauriers, mons, Lefebvre
preferisce "una
sapienza superiore: la logica della carità e della prudenza".
"Forse un
giorno, fra trenta o quarant’anni, una sessione di cardinali riunita da un futuro papa studierà e giudicherà il pontificato
di Paolo VI,l (e anche quello dei Suoi degni sucessori); forse dirà che vi sono elementi che avrebbero dovuto saltare agli
occhi dei contemporanei, delle affermazioni
di questo papa assolutamente contrarie alla Tradizione.
Preferisco, sino ad ora, considerare come
papa colui che, per lo meno, è sul soglio di Pietro; e
se un giorno si scoprisse in modo certo che questo papa non era papa,
avrò tuttavia fatto il mio dovere.
Al di fuori dei casi
in cui usa del suo carisma di infallibilità, il papa può
errare. Perché
dunque scandalizzarci e dire: "Allora non è più papa", come Ario si
scandalizzava delle umiliazioni del Signore che durante la sua Passione diceva
"Mio Dio perché mi hai abbandonato?" e ragionava: "Allora non è
Dio!". Non sappiamo fino a dove un papa "trascinato da non so quale
spirito o da quale formazione, sottomesso a
quali pressioni o per negligenza" possa condurre la Chiesa a perdere la fede; ma "noi constatiamo i
fatti. Preferisco partire da questo principio: dobbiamo difendere la
nostra fede; su questo punto il nostro dovere è fuor di dubbio".
(Tratto da Marcel Lefebvre:
una vita, di mons. Bernard Tissier
de Mallerais, Clovis, Etampes, 2002, p. 532 s.)
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La massoneria è pronta per sferrare il suo attacco alla Chiesa dall'interno:
"Abbiamo già compiuto gran parte del nostro lavoro, però non possiamo dire di avere realizzato lo scopo della nostra opera. La Chiesa Cattolica è ancora viva (....) dobbiamo distruggerla, senza il minimo ritardo e senza pietà! Fate divenire Cardinali e Vescovi qualcuno dei nostri figli, in modo che essi distruggano la Chiesa Cattolica"...
- Joseph Jacobs, Jewish Contributions To Civilization -
"Bisogna mentire come un demonio, non timidamente e solo di sfuggita, ma arditamente e sempre" - Il Massone Voltaire -
Yves Maursaudon, massone della Gran Loggia di Francia: «Pensiamo
che un massone degno di questo nome, e che sia anch'egli impegnato a
praticare la tolleranza, non possa che felicitarsi senza alcuna
restrizione dei risultati irreversibili del Concilio, qualunque ne siano
le conclusioni momentanee. Noi applaudiamo a queste manifestazioni così
inattese da essere talvolta brutali, ma era evidente che la Chiesa più dogmatica doveva un giorno scomparire o adattarsi, e per adattarsi ritornare alle sorgenti [...]. (I cattolici) non dovranno dimenticare che ogni strada conduce a Dio (e tante sono le dimore nella casa del Padre mio...) e mantenersi in questa coraggiosa nozione di libertà di pensiero che - si può veramente parlare di rivoluzione - partita dalle nostre Logge massoniche, si è magnificamente estesa sotto la Basilica di San Pietro» .
- Gran Loggia di Francia: «È
proprio di tutti gli integralismi religiosi sostituirsi alla Divinità
di cui reclamano essere un'istituzione codificante la rivelazione,
potendo condannare, con la coscienza perfettamente tranquilla e in nome
di Dio, chiunque contravviene alle sue regole. Più di un secolo fa la
Chiesa cattolica romana non era lontana da somigliare a questo modello.
Il suo autoritarismo dogmatico non ci aveva risparmiati. Ma
fortunatamente, sotto l'impulso di uomini generosi come i Papi Giovanni
XXIII e Paolo VI un Concilio risvegliò grandi speranze e diede a questa Chiesa un altro volto. La libertà di coscienza cominciò ad essere presa in considerazione nello stesso momento in cui si avviava un dialogo con la Massoneria» .
Le espressioni «libertà di coscienza» e «libertà di pensiero» di questo
testo e del testo precedente sono evidentemente da intendere nel loro
senso massonico. Esse designano due di queste «libertà liberali», nate
nelle Logge e costantemente condannate dal Magistero della Chiesa fino
al 1962.
- Marcel Prelot, senatore del dipartimento del Doubs e cattolico liberale: «Abbiamo lottato per un secolo e mezzo per far prevalere le nostre idee all'interno della Chiesa, e non ci siamo riusciti. È venuto infine il Vaticano II e abbiamo trionfato. Le tesi e i principî del cattolicesimo liberale sono ormai stati accettati definitivamente e ufficialmente dalla santa Chiesa»
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l Introduzione
Pochi cattolici conoscono l'Istruzione permanente dell'Alta Vendita, un documento segreto scritto agli inizi del XIX secolo che descrive accuratamente il disegno di sovversione della Chiesa cattolica. L'Alta Vendita era la Loggia più elevata della Carboneria, una Società Segreta italiana con collegamenti con la Massoneria e che, insieme a quest'ultima, venne condannata dalla Chiesa cattolica 4. Nel suo libro Freemasonry and the Anti-Christian Movement («La Massoneria e il movimento anticristiano»), Padre Edward Cahill s.j. (1868-1941) scrive: «Si presume comunemente che (l'Alta Vendita) sia stata la centrale operativa della Massoneria europea» 5. La Carboneria era molto attiva in Italia e in Francia. Nel suo libro Athanasius and the Church of Our Time («Sant'Atanasio e la Chiesa del nostro tempo»), Mons. Rudolph Graber (1903-1992), Vescovo di Ratisbona, cita un massone secondo cui «la mèta (della Massoneria) non è più la distruzione della Chiesa, ma di avvalersene infiltrandola» 6. In altre parole, siccome la Massoneria non può distruggere completamente la Chiesa di Cristo, non solo progetta di sradicare l'influenza del cattolicesimo nella società, ma anche di usare la struttura della
Chiesa come uno strumento di «rinnovamento», di «progresso» e di
«illuminazione intellettuale» per promuovere molti dei suoi principî e
scopi.