domenica 3 ottobre 2010

Il nostro umile pensiero sulla cosidetta "Riforma della Riforma"...

Monsignor Lefebvre luminoso difensore della vera fede Cattolica


 Molti oggi auspicano, per esempio "Mons. Schneider sulla riforma della riforma", la cosidetta"riforma della riforma" della Santa Messa, introducendo un minestrone liturgico contenente parti del Messale modernista "Novus Ordo" introdotto da Paolo VI con parti della millenaria Messa di sempre "Vetus Ordo", per creare un unico Messale per la Chiesa (forse ancora Cattolica). Codesti Signori pur di non ammettere che il Messale di Paolo VI ha miseramente fallito perchè ha prodotto e sta producendo solo danni, si stanno per inventare un nuovo rito evidentemente inaccettabile: se il Messale di Paolo VI non corrisponde alla vera fede Cristiana  Cattolica sia abolito con ignominia, questo per i presenti ed i futuri credenti, e venga restaurato il Glorioso Rito "Vetus Ordo", senza gli inquinamenti dell'inaccettabile Messale di Paolo VI.

Ma da questa generazione di Consacrati che guidano attualmente la Chiesa c'è poco da aspettarsi quanto al riportare la Messa di sempre nel posto che gli spetta... Sicuramente, se Dio non li fermerà prima, faranno questo ulteriore minestrone modernistico, con il rischio che oltre ad archiviare il Novus Ordo potrebbero fare altrettanto con la Messa di sempre, sottraendo definitivamente alla Chiesa il suo unico e valido Sacrificio Eucaristico.  Daltronde hanno avvallato con lode la setta eretica Neocatecumenale con il loro blasfemo rito anti Cattolico ... Ma se dovessero eliminare i precedenti Riti, come si metterebbero con la cosiddetta "eucarestia neocatecumenale"??? 

Ben a ragione disse Monsignor Lefebvre circa lo stato della Chiesa Cattolica Romana:

Speriamo che chi governa oggi la comunita' San Pio X ricordi cio' che ha lasciato in eredità il suo fondatore e non scenda assolutamente a compromesso con questa gerarchia modernista, che ha preso possesso della Chiesa Cattolica, dal Concilio Vaticano II in poi.

1 commento:

  1. mons Schneider, a quanto sembra e scrive, è di profonda fede e cerca di avvicinare la nuova messa all'"antica" non viceversa, spiegando come la nuova messa abbia delle caratteristiche incongrue con il cattolicesimo ed il sacro.Suggerisce di reinserire alcuni pezzi di messa antica nella odierna per riprendere certi concetti e dottrine importanti.Ottima idea! Tutto ciò poichè si rende forse conto che dopo l'ubriacatura mondiale con le propriespecifiche lingue un ritorno completo ad una messa in latino non sarebbe accettato fuori dall'Europa, allora suggerisce una messa con parti in lingua locale e parti in lingua latina. Con un sistema siffatto, meno stravolgente dell'introduzione, a suo tempo, del N.O., ciascun fedele avrebbe identificazione nella "sua "messa che in realtà è messa "universale" poichè omologata ovunque e ripristinata secondo la Tradizione.Inoltre se questo sistema venisse applicato, pur lasciando la possibilità di sentire la messa "antica" la setta neocatecum. sarebbe completamente spiazzata non da un "ibrido" di messa, ma da una messa che pur con pezzi di lingua locale, riprende pari pari la dottrina e la ritualità antica riprendendo i dogmi ed esaltando il senso del Sacrificio come un tempo. Che potrebbero fare? Sarebbero pesci fuor d'acqua completamente ed irrimediabilmente e l'abbandono di tanti ne sarebbe l'inevitabile conseguenza.

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