Articolo di RadioCristianidad, sulle condizioni che verranno imposte alla Gerarchia modernista Romana per un eventuale accordo cosidetto "pratico"con essi....
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Presentiamo un'altra documentazione filtrata. Si tratta della Lettera Circolare ad uso interno della San Pio X firmata dal Padre Thouvenot. In essa si può leggere quelle che devono considerarsi le reali condizioni imposte a Roma.
La lettera è accompagnata dalla dichiarazione finale in varie lingue.
Per ora è in Francese. Stiamo provvedendo per la traduzione.
(traduzione della pagina in Spagnolo, del testo dell'articolo di RadioCristianidad, subito sotto la traduzione dal Francese della lettera interna della Fraternità)
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(traduzione della Lettera interna in Italiano, grazie ad un caro amico)
Il Segretario Generale
+ Menzingen, 18 Luglio 2012
Lettera interna
Il Segretario Generale
+ Menzingen, 18 Luglio 2012
Lettera interna
Eccellenze,
Signori Superiori e cari confratelli,
Nel corso del mese di maggio, Mons. Fellay si è recato in
Corsica, per effettuare le cresime di alcuni fedeli in un’atmosfera un po’ tesa
dopo che il vescovo del luogo aveva pensato bene di incaricarsene lui stesso.
Poi, il Superiore generale ha visitato il priorato di Marsiglia e la scuola di
Brignoles, dove ha conferito il sacramento della cresima e tenuto due
conferenze sull’attualità delle nostre relazioni romane.
Il 9 maggio è stato a Roma con il Primo Assistente, per
chiedere urgentemente a Mons. Pozzo la garanzia di poter continuare a
denunciare gli errori e gli scandali, nel caso in cui la Santa Sede erigesse
canonicamente la Fraternità in Prelatura. La discussione ha toccato in
particolare il riconoscimento della liceità del nuovo rito, cioè la bontà di
questa legge liturgica e quindi la legittimità di celebrare secondo il rito di
Paolo VI.
Infine, l’esame da parte di un’assemblea di cardinali, del
testo presentato da Mons. Fellay, ha portato a delle sostanziali richieste di
modifiche (oltre alla questione liturgica, riconoscimento «del Concilio
Vaticano II e del magistero posteriore per comprenderne la continuità con il
magistero anteriore», soppressione del nostro richiamo al giuramento
antimodernista e introduzione di richiami al nuovo catechismo, ecc). Queste
richieste sono state consegnate al nostro Superiore generale mercoledì 13
giugno. Mons. Fellay ha subito risposto che non poteva firmare una tale
dichiarazione. Siamo quindi ritornati al punto di partenza, cioè ad un punto
morto, come ha dichiarato Mons. Fellay a Ecône il 29 giugno.
Nel frattempo, il Superiore generale si è recato alla scuola
Santa Teresa di Schönenberg, per le cresime (il 13 maggio), in Austria
(Salisburgo e Vienna) e nella Repubblica Ceca (viaggio dal 16 al 21 maggio),
come pure al pellegrinaggio di Chartres a Pentecoste, e poi a Stoccarda, alla
fine del mese di maggio.
Il Primo Assistente era in Romagna all’inizio del mese di
maggio, per predicare un ritiro ai bambini. Dopo un passaggio a Roma, il 9
maggio, si è recato a Wangs (Svizzera) per la festa della scuola, il 13 maggio.
Il 20, in presenza del Superiore del distretto, ha celebrato la Messa di azione
di grazie per i 25 anni della nostra cappella di Goldau, nel cantone di Schwyz.
Alla fine di maggio si è recato in Germania, a Berlino e poi a Stoccarda, prima
di recarsi nel sud della Francia: alla scuola Saint-Joseph des Carmes, a
Montréal de l’ Aude, al priorato di Montpellier e poi a quello di Tolosa. Egli
ha visitato la Maison Notre-Dame, che a poco a poco si organizza per permettete
la realizzazione di un’autentica vita contemplativa nella nostra Fraternità.
Il Secondo Assistente è stato a Marsiglia il 6 maggio, prima
di volare in Kenya, dove in particolare ha benedetto la nuova costruzione del
noviziato della Suore Missionarie di Gesù e Maria. Egli ha anche predicato un
ritiro spirituale ad un buon numero di fedeli, a Kampala, in Uganda. Rientrato
il 13 giugno, Don Nély ha visitato il nuovo priorato di Nancy, il 17 giugno,
per poi recarsi a Suresnes, nella sede del distretto, dove ha messo al corrente
gli amici e benefattori della Fraternità degli ultimi sviluppi dei nostri
contatti romani.
Da parte sua, l’Economo generale, nel mese di maggio ha
percorso il Canada. Ha fatto un salto a Winona prima di recarsi a Dillwyn, in
Virginia, dove, finiti i lavori di scavo, sono state gettate le fondamenta del
futuro seminario degli Stati Uniti.
Capitolo generale
Si è svolto a Ecône dal 9 al 14 luglio, dopo un ritiro
sacerdotale predicato da Don Alain Lorans, già direttore di questo seminario.
Il Capitolo è iniziato con l’appello, la lettura delle regole del Capitolo e
l’esame delle convocazioni, nonché del caso di Mons. Williamson, che si è visto
sospeso dal suo ufficio di capitolare sulla base del canone 2331 §§ 1 e 2
(nuovo codice 1373). Il Capitolo ha dato il suo placet al Superiore generale
con una larghissima maggioranza [29 sì, 9 no, 1 astenuto (Mons. Fellay) - NDR].
In seguito i capitolari hanno invocato lo Spirito Santo, prima di prestare il
giuramento di conservare il segreto sulle deliberazioni del Capitolo. Quindi
sono iniziati i lavori.
Troverete allegata la Dichiarazione finale che il Capitolo ha adottato prima di sciogliersi e di recarsi alla
tomba del nostro venerato fondatore. Questa Dichiarazione sarà resa pubblica da
DICI, l’organo ufficiale di comunicazione della Casa generalizia.
Sono state anche definite meglio le Condizioni previe per un’eventuale
normalizzazione delle nostre relazioni con la Chiesa ufficiale:
Condizioni sine qua non che la Fraternità s’impone
e che richiede alle autorità romane prima di considerare un riconoscimento
canonico.:
1. Libertà di conservare,
trasmettere e insegnare la sana dottrina del Magistero costante della Chiesa e
della verità immutabile della divina Tradizione; libertà di difendere,
correggere, riprendere, anche pubblicamente, i fautori di errori o di novità
del modernismo, del liberalismo, del Concilio Vaticano II e delle loro
conseguenze;
2. Usare esclusivamente la
liturgia del 1962. Conservare la pratica sacramentale che abbiamo attualmente
(inclusi l’ordine, la cresima, il matrimonio);
3. Garanzia di almeno un vescovo;
Condizioni
auspicabili:
1. Tribunali ecclesiastici propri
di prima istanza;
2. Esenzione delle case della
Fraternità Sacerdotale San Pio X riguardo ai Vescovi diocesani;
3. Commissione Pontificia a Roma
per la Tradizione, dipendente dal Papa, con la maggioranza dei membri e con la
presidenza per la Tradizione.
Gli atti del Capitolo
saranno pubblicati su Cor unum, che
uscirà da qui alla fine del mese di luglio.
Voi sapete come la custodia del segreto naturale,
professionale o ordinato sia un dovere grave da osservare secondo giustizia.
Possa questa lettera circolare riservata ai Superiori e da comunicare ai membri
della Fraternità San Pio X, rimanere interna
alla nostra società, e non essere divulgata in pubblico e in particolare su
internet, nei forum o altri blog.
*
Roma
Mons. Fellay mi chiede di aggiungere le seguenti
considerazioni:
La Casa generalizia è ben cosciente dei turbamenti e delle
inquietudini – spesso esagerate – che hanno potuto essere causate da certe
ambiguità, ambiguità che Roma ha chiarite solo recentemente, in particolare con
la risposta della Congregazione per la Dottrina della Fede del 13 giugno
scorso. D’altronde, Mons. Fellay è riconoscente a Roma per aver chiarito nettamente alla fine la sua posizione, cosa
che permette ormai di trattare dei problemi più facilmente. Che adesso le
nostre forze si uniscano e si smetta di giudicare temerariamente il prossimo,
come di ridicolizzare gli uni gli altri in tutta impunità.
Vi prego di credere, Eccellenze, Signori Superiori e cari
confratelli, alla mia fedele e rispettosa devozione sacerdotale in Christo et
Maria.
Don Christian Thouvenot
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