L'apocalittica giudaica: un veleno di lunghissimo corso dal blog Andrea Carancini
Sì Sì No No, questo
interessante testo su un argomento di estrema importanza (apparso sul numero di
Agosto 2012 della rivista in questione).Da meditare anche l'ultimo
paragrafo sulla "Shoah". Buona lettura.
L’APOCALITTICA
e
il dialogo impossibile
Francesco Hayez: La
distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.
C.
L’Apocalittica
L’Apocalittica non è da
confondersi con l’Apocalisse di San Giovanni[1]. La letteratura
apocalittica è il «complesso di scritti pseudonimi giudaici sorti tra il sec. II a. C. e il sec. II d.
C.»[2]. Essa nasce al tempo in cui l’Ellenismo pagano trionfa
in Israele, e il Tempio viene profanato (168-164 a. C.). Il successo di
Antioco Epifane (+164 a. C.)[3], la conquista
della Giudea da parte di Roma con Pompeo (63 a. C.) e, infine, la distruzione
del Tempio con Tito (70 d. C.) e della Giudea con Adriano (135 d. C.) accendono
sempre più la speranza della riscossa
nazionale giudaica, sotto la guida dei “falsi profeti” predetti da
Gesù.
L’Apocalittica
apocrifa[4], per rafforzare questo revanscismo
nazionalistico, si serve dei Profeti canonici dell’Antico Testamento e li
arricchisce di predizioni immaginifiche che descrivono il trionfo di Israele sui Pagani o
non-Ebrei (gojim): «Israele sarà
liberato e vendicato, e, guidato da Jahweh e dal suo Messia, si satollerà nella
pace e nell’abbondanza; le 12 Tribù
torneranno per imperare sulle Genti domate e calpestate»[5].
Il Regno “di questo
mondo”
L’Apocalittica
apocrifa giudaica ha un carattere eminentemente “esoterico”[6] ed è attribuita
comunemente agli Esseni[7]. Monsignor
Antonino Romeo scrive che essa tratta «della finale rivincita divina sulle forze del male
trionfanti attualmente; della vendetta sulle Genti e della restaurazione
gloriosa di Israele. […]. Il Regno di
Dio riveste generalmente l’ aspetto
nazionalistico-terreno:
schiacciante rivincita di Israele, colmo per sempre di prosperità e di dominio»[8]. Il regno di
Israele o del Messia, che s’identifica con la Nazione giudaica, “sarà di questo mondo, […], e riporterà l’Eden quaggiù. In tale
concezione giudaica, la persona umana conta ben poco: Israele diventa realtà assoluta e
trascendente, la redenzione è collettiva anziché individuale, anzi cosmica più che antropologica. […]. Il
Messia è rappresentato come un re ed un
eroe militante. […]. Mai il Messia è
intravisto come redentore spirituale, espiatore dei peccati del mondo”[9]. In breve, «il
tema supremo appare in funzione esclusiva della glorificazione di Israele, la ‘fede’ è
l’impaziente attesa della bramata vendetta sulle Genti. L’aspirazione all’unione con Dio, l’ amore
di Dio e del prossimo esulano completamente da questi scritti Apocalittici,
che fomentano la passione di rivincita e di dominio mondiale. […]. Verso le Genti
gli Apocalittici sono implacabili: ogni compassione per loro passerebbe per
debolezza di fede. […]. I ‘veggenti’ dell’ Apocalittica infieriscono con voluttà
feroce, con odio insaziabile. Le “apocalissi” assumono un posto decisivo nell’
astiosa propaganda contro le Genti; sono ordigni di guerra […]; al contrario del
Vangelo (Mt. VI, 34), la religione
apocalittica ha un solo cruccio e ansia: l’Avvenire […] gli Imperi delle Genti
si annienteranno a vicenda finché il
dominio universale non passerà a Israele»[10]. Ne consegue
«il particolarismo giudaico,
condannato dal Vangelo. Il più ambizioso
nazionalismo vi rincara le sue pretese. Le Genti vi sono più disprezzate ed odiate che mai: il
fosso tra Israele ed esse si trasforma in abisso»[11].
Un ostacolo al
Vangelo
Secondo alcuni
esegeti (J. Klausner) l’Apocalittica “funge da collegamento tra il Vecchio
Testamento e il Talmud”[12] e il “suo esoterismo l’ accosta alla Cabala”
(Romeo /Spadafora, cit.). Tuttavia, specifica monsignor Romeo, «l’Apocalittica ha falsificato il Vecchio
Testamento e, abbassando l’ ideale messianico dei Profeti, ha ostruito le vie al
Vangelo, ha predisposto i Giudei a respingere Gesù. Presentando un Messia
che ridona a Israele l’ indipendenza politica e gli procura il dominio universale l’Apocalittica
accentuò il particolarismo nazionalistico e spinse Israele alla ribellione contro Cristo e
contro Roma, quindi al disastro»[13].
Veri e falsi
profeti
Anche
monsignor
Francesco Spadafora qualifica l’
Apocalittica come «odio atroce contro i
Gentili, morbosa attesa della rivoluzione e della liberazione futura di Israele.
All’Apocalittica si deve la formazione del più acceso nazionalismo ebraico, che sfocerà nella ribellione
all’Impero romano. Tramite essa si spiega
la fiducia cieca dei Giudei per straordinarie rivincite nazionali vaticinate
dai ‘falsi profeti’»[14].
L’Abate Giuseppe Ricciotti, da parte sua,
scrive: «ai veri ‘Profeti’ dell’Antico Testamento erano succeduti i falsi
‘veggenti’ dell’ Apocalittica: i Rabbini, gli Scribi e i Farisei; ma l’opera di
costoro non poteva sostituire adeguatamente quella dei primi. […]. Il Profeta,
sotto l’azione dello Spirito Santo, era una “fonte di acque vive” (Ger. II, 13), lo scriba incanalava
quelle acque facendole confluire nello stagno della casuistica. […]. I Profeti avevano parlato
condizionatamente, e in particolar modo avevano annunciato le grandi
promesse di Dio al popolo d’Israele in
dipendenza dell’atteggiamento futuro di costui. L’Apocalittica al contrario non conosce
condizioni; ciò che fu vaticinato deve avverarsi infallibilmente»[15].
Il Messianismo terreno e il
dramma d’Israele
Monsignor
Francesco Spadafora scrive: «il
Messianismo è la dottrina sul Messia e il suo Regno o Nuova Alleanza; […] esso
costituisce il punto centrale
d’incontro e di opposizione tra il giudaismo e il cristianesimo»[16].
Tutto l’Antico
Testamento è proteso a Cristo e al suo Regno. Infatti il Messia «verrà ucciso
proprio da Israele, che gli resiste e lo disprezza (Is. LIII, 8 s.), ma che espierà con un
lutto nazionale il suo crimine (Zach.
XII, 8-13; Mt. XXIV, 30; Jo. XIX, 37)»[17]. Il vero
Messia, Gesù Cristo, è soprattutto Re spirituale di tutti gli uomini e non di
una sola Nazione e quindi non potrà non essere odiato, combattuto e messo a
morte dai “falsi profeti” o “veggenti” dell’Apocalittica che dal 170 a. C. aveva
cominciato a corrompere la Fede del vero Israele in senso millenaristico, temporalistico,
mondialistico e di dominazione universale. Non occorre aspettare “I Protocolli dei Savi di Sion” per
conoscere le mire di dominazione mondialista dell ’Israele infedele; basta
leggere l’ Apocalittica apocrifa dei Farisei, Rabbini, Scribi ed Esseni.
Questo fu il
dramma di Israele: aver seguito nella maggior parte un falso concetto di Messia cosmico, militante e temporale
(che è un puro uomo o addirittura una collettività: Israele stesso, “padrone di questo mondo”) ed aver
rifiutato, tranne “una piccola
reliquia”, il vero Messia, Salvatore di tutti gli uomini, il cui Impero è
universale, definitivo, spirituale e soprattutto proteso verso l’aldilà. La sua
morte in Croce è l’unico Sacrificio
perfetto e senza macchia (“oblatio
munda”, Mal. I, 11).
Purtroppo «i
Giudei [apocalittici], nonostante la paziente insistenza del Redentore nel
rettificare e correggere i loro preconcetti falsi, rimasero fatalmente fuori della salvezza
(cfr. Mt. VIII, 1 s.)»[18]. Certamente
l’Antica Alleanza, «concretata nel patto del Sinai, è l’unica vera religione, ma sfocerà in
un’Alleanza più perfetta e definitiva, estesa a tutte le genti; Israele ne
sarà il veicolo conduttore; un discendente di Davide ne sarà il realizzatore»[19], ma «il periodo
maccabico orientò i Giudei verso un’interpretazione errata del Messia, che si
afferma nella letteratura apocrifa e rabbinica. […]. L’ opposizione tra la Rivelazione attuata
dal Cristo e la interpretazione giudaica dominante non poteva essere più
stridente; essa fu fatale a Israele, che rimase fuori dalla salvezza eterna.
[…]. Gli israeliti avrebbero preso le idee mitologiche applicandole alla loro
Nazione: lo sconvolgimento cosmico
avrebbe rovinato i pagani, mentre avrebbe dato a Israele felicità terrena
definitiva»[20].
Padre Alberto Vaccari spiega che «il
Messianismo è un concetto proprio delle religioni ebraica e cristiana, punto
centrale d’intesa e insieme di opposizione fra di esse, d’ intesa quanto alle Profezie dell’ Antico
Testamento, di opposizione quanto
all’interpretazione di esse»[21]. Mentre per i Profeti dell’ Antico
Testamento il Messia è una persona, per i veggenti dell’Apocalittica apocrifa è
una collettività e precisamente il popolo d’Israele, che conseguirà la prosperità nazionale, il predominio su
tutte le altre Nazioni[22]. Inoltre «un
Messia morto e risorto, un Messianismo che si era adempiuto in Gesù Cristo, era
la nuova Fede che gli Apostoli dovevano predicare a tutto il mondo, cominciando
dai Giudei. Ma per questi un Messia messo in croce era uno ‘scandalo’ , come per
i Pagani una ‘follia’ (I Cor. I, 23).
[…]. L’opposizione, che tale predicazione trovò presso la maggior parte della
nazione giudaica ha la sua prima radice nel diverso concetto che s’era formato
del Messianismo […] mentre il mondo
romano accettò il Messia ripudiato dai Giudei. […]. La prima conseguenza
della venuta del Messia [secondo l’Apocalittica] consiste nel ritorno degli
Ebrei, numericamente aumentati, in Palestina e la riedificazione di Gerusalemme
e del Tempio»[23].
CONCLUSIONE
1°) La “Riscossa nazionale” di Israele è il Fine ultimo dell’
Apocalittica e del Messianismo rabbinico;
2°) i “falsi profeti” dell’Apocalittica messianistica temporale
sono figura di tutti gli “eresiarchi” che verranno nel corso dei tempi sino
alla fine del mondo;
3°) il trionfo spietato e senza misericordia di
Israele sui non-Ebrei è parte integrante dell’Apocalittica, che è il cuore
del Giudaismo rabbinico talmudico/cabalistico post-biblico;
4°) l’Impero d’Israele sarà mondiale e
dispotico sui ‘non-Ebrei’ assimilati a “bestie parlanti”;
5°) questo
nazionalismo terreno esasperato porta al particolarismo, al culto della razza
ebraica e quindi al disprezzo dei gojim,
ossia al razzismo più radicale;
6°)
l’Apocalittica o il Giudaismo rabbinico
post-biblico non crede all’aldilà, ma vuole portare il “cielo” in terra e
non la terra al Cielo;
7°) il sogno di
riportare l’Eden in terra lo si
ritrova nel corso della storia nelle varie eresie millenaristiche, gnostiche,
gioachimite, socialistiche, scientistiche, le quali hanno – invece – reso la
terra un “inferno”;
8°) Israele è una realtà assoluta e
trascendente, che prende il posto di Dio;
9°) per
l’Apocalittica l’uomo singolo non conta nulla ed ecco la via aperta al totalitarismo o al
collettivismo marxista;
10°) inoltre
l’Apocalittica del rabbinismo giudaico-talmudico è tutta protesa verso “l’Avvenire” come il socialismo e questo
spiega la natura essenzialmente
socialistica del sionismo fondato sui kibbutz, per cui i teo/conservatori che
vogliono vedere nello Stato d’Israele l’antemurale del comunismo prendono
“lucciole per lanterne”;
11°) il Messia del
giudaismo rabbinico è un Messia militante
e guerriero, che assicurerà a Israele la vittoria e la vendetta più spietata
sui gojim, ossia sui ‘non-Ebrei’;
12°) l’amore di
Dio e del prossimo propter Deum, che
è l’anima dell’Antico e del Nuovo Testamento, sono totalmente assenti nell’
Apocalittica messianistica del giudaismo post-biblico e vengono rimpiazzati
dalla sete di dominio universale e
imperialistico schiavista, che nulla ha a che veder con il sano
“colonialismo” civilizzatore e missionario del Cristianesimo;
13°) in breve l’Apocalittica è un “ordigno bellico” (A. Romeo). Infatti la
storia, che è la “maestra” meno ascoltata dagli uomini, ci insegna che
l’Apocalittica scatenò le rivolte giudaiche contro Roma (63 d. C.) con la
conseguente reazione di quest’ultima e la distruzione prima del Tempio di
Gerusalemme (70), poi della Giudea (135) e le varie “catastrofi” (in ebraico “shoah”) che si sono abbattute sul popolo
ebraico (1492 espulsione dalla Spagna, 1933-45 “Leggi razziali” anti-giudaiche).
A partire dal 2011 si sta attraversando una
fase molto più critica che rischia di portare alla catastrofe nucleare e
mondiale;
14°) lo studio
dell’Apocalittica sfata la leggenda del Cristianesimo anti-romano e della
romanità anticristiana. Infatti Roma ha accolto il Vangelo mentre la Giudea si è
rivoltata contro i Romani e ne è stata distrutta per cui non è stato il Cristianesimo il nemico di
Roma, ma il giudaismo rabbinico, come non è stata Roma la persecutrice del
Cristianesimo, ma il giudaismo si è servito di alcuni personaggi di Roma (v.
Poppea e Nerone) per scatenare le persecuzioni anticristiane.
L’Apocalittica e
l’ecumenismo
Religiosamente
l’Apocalittica è la miglior confutazione
dell’ ecumenismo o del dialogo giudaico-cristiano; infatti il falso
Messianismo ebraico è l’ ostacolo invalicabile tra il Cristianesimo e il giudaismo attuale, che non ha nulla a che
vedere con i Profeti dell’ Antico Testamento, ma rimanda al Talmud e alla
Cabala.
I veri Profeti
dell’Antico Testamento hanno parlato dell’Alleanza di Dio con il popolo di
Israele al condizionale, ossia Dio sceglie Israele a condizione che questo Gli
resti fedele, se invece Lo tradirà
Dio abbandonerà Israele, mentre per i
“falsi veggenti” dell’Apocalittica giudaico-rabbinica l’Alleanza è
incondizionata e perciò, anche se Israele abbandona Dio, Egli mai abbandonerà
Israele.
La dottrina
cattolica, seguendo i veri Profeti, applica a Israele ciò che insegna sulle
singole anime: “Deus non deserit nisi
prius deseratur”; solo se viene abbandonato, Dio abbandona l’anima o il
popolo che si è scelto. Il “Vecchio Patto” con Israele era condizionato e, siccome
Israele ha rifiutato il vero Messia, Gesù Cristo, Dio lo ha abbandonato ed ha
stretto una “Nuova ed Eterna Alleanza” che abbraccia tutti i popoli (Gentili
e “la piccola reliquia” del vero
Israele fedele a Mosè, ai Profeti e a Cristo-Dio). Per cui anche se “i doni di
Dio sono senza pentimento” da parte di Dio, da parte dell’uomo o dei popoli
possono essere rifiutati ed allora Dio abbandona chi Lo abbandona.
Come si vede,
questa paradossale teoria dell’elezione
incondizionata ed assoluta di Israele è stata ripresa dal concilio Vaticano II
nel senso dell’Apocalittica rabbinica e in rottura con la Tradizione
apostolica.
Tra
Cristianesimo e giudaismo post-biblico vi è un contrasto che più stridente non è
possibile immaginare: Gesù Messia
e Redentore delle anime di tutti gli uomini è avversato e odiato
dall’Apocalittica rabbinica, che vuole un Messia guerriero e temporale, il quale
dia soltanto a Israele il dominio su tutto l’universo. Questo contrasto ha
portato inevitabilmente il giudaismo rabbinico a mettere in croce Gesù e tale
odio permane nel giudaismo odierno verso il Cristianesimo, il quale non cessa di
essere perseguitato come lo furono gli Apostoli, i primi cristiani e lo sarà
sino alla fine del mondo.
Anche la questione della “shoah” presentata dal giudaismo
Messianico Apocalittico come “Olocausto” non è una semplice questione storica, ma ha
una valenza teologica anticristiana e anticristica, dacché vuole
rimpiazzare il Sacrificio di Cristo con quello di Israele.
Basilius
[1]
Y.
Colombo,
voce “Apocalisse”, in “Enciclopedia Italiana”, Roma,
1929-1936, II ed. 1950, vol. III, col. 654.
[2]
A.
Romeo,
voce “Apocalittica”, in “Enciclopedia Cattolica”, Città del
Vaticano, 1948, I vol., col. 1615.
[3]
Antioco IV Epifane (175-164 a. C.) fu il re dei Seleucidi di Siria, persecutore
della vera religione mosaica dell’Antico Testamento che volle trasformare in
cultura ellenica. Egli depredò il Tempio di Gerusalemme ed impose sotto pena
di morte un culto idolatrico a
Giove, la cui statua fu eretta dentro il Tempio in cui si trovava la presenza di
Dio o “shekinah”. Fu
l’“abominazione della desolazione del Luogo Santo” (Dan., IX, 27), figura di quella più
terribile dell’ Anticristo finale. La Bibbia narra la sua storia nei II Libri
dei Maccabei, sette fratelli che
organizzarono la rivolta contro Antioco e lo sconfissero (cfr. F. Spadafora, Dizionario Biblico, Roma, Studium, III
ed., 1963, pp. 34-35). I Maccabei rappresentano la lotta del vero Israele contro
l’Ellenismo di Alessandro Magno (356-323 a. C.) e l’amore verso Roma, già
presente nell’Antico Testamento attorno al 100 a. C. (I Macc., VIII, 1 s.). Tuttavia il
nazionalismo esasperato dell’Apocalittica e del Messianismo rabbinico spinsero
–
tramite gli “zeloti” o “sicari” (da “sica” piccolo pugnale) –
la Giudea contro Roma, che con Pompeo Magno (63 a. C.) invase la Terra Santa per
giungere poi con Tito
nel 70 d. C., alla distruzione del
Tempio, privo oramai della “shekinah” dopo il deicidio.
[4]
“Apocrifi” sono i Libri non
riconosciuti dalla Chiesa come divinamente ispirati e perciò esclusi dal
‘Canone’ della S. Scrittura e non ammessi alla lettura pubblica nella Chiesa,
nonostante una certa somiglianza con i “Libri canonici” o divinamente ispirati
della Bibbia. Quindi il Libro apocrifo è da escludersi perché non divinamente
rivelato, non ispirato e privo d’inerranza biblica. Tali libri erano per lo più
messi in circolazione da sette ereticali e gnosticheggianti, che mediante essi
volevano dare alla loro dottrina un certo fondamento e una qual autorevolezza
(cfr. “Enciclopedia Cattolica”, voce ‘Apocrifi’, Città del Vaticano, 1948,
vol. I, coll. 1627-1633). “Canonici”
sono quei Libri ispirati da Dio che sono regola (“canòn”) della verità e riconosciuti
dalla Chiesa come tali (cfr. S.
Zarb, Il canone biblico, Roma,
1937).
[5]
A.
Romeo,
cit., col. 1616.
[6]
ID., col. 1617.
[7]
Gli “Esseni” sono una setta religiosa
del tempo di Gesù. Essi sorgono probabilmente al tempo dei Maccabei (dal 150 a.
C. al 70 d. C.). La loro sede principale si trovava ad Engaddi, presso il Mar
Morto. Essi erano ancora più esteriormente osservanti dei Farisei e vivevano in
comunità (cfr. M. J. Lagrange, Le Judaisme avant Jésus-Christ, Parigi,
1931, pp. 307-330; J. Bonsirven,
Le Judaisme Palestinien au temp de Jésus
Christ, Parigi, 1934, I vol., pp. 63 ss.).
[8]
A.
Romeo,
cit., col. 1617.
[9]
A.
Romeo,
cit., col., 1618.
[10]
A.
Romeo,
cit., col. 1619.
[11]
A.
Romeo,
cit., col. 1620.
[12]
A.
Romeo,
cit., col. 1624.
[13]
A.
Romeo,
cit., col. 1624.
[14]
F.
Spadafora,
Dizionario Biblico, III ed., 1963,
Roma, Studium, voce “Apocalittica”, p. 42.
[15]
G.
Ricciotti
voce “Apocalittica”, in “Enciclopedia
Italiana”, Roma, II ed., 1950, III vol. coll.
657-658.
[16]
F.
Spadafora,
Dizionario Biblico, III ed., 1963,
Roma, Studium, voce “Messia”, p.
410.
[17]
F.
Spadafora,
Dizionario Biblico, III ed., 1963,
Roma, Studium, voce “Messia”, p.
413.
[18]
F.
Spadafora,
Dizionario Biblico, III ed., 1963,
Roma, Studium, voce “Messia”, pp. 413-414; Id., “Enciclopedia Cattolica”, Città del
Vaticano, 1952, voce “Messia”, vol.
VIII, coll. 843-849.
[19]
F.
Spadafora,
voce “Messia”, in “Enciclopedia
Cattolica”, Città del Vaticano, vol. VIII, 1952, col. 843; cfr. A. Vaccari, La Redenzione, Roma, 1934.
[20]
F.
Spadafora,
voce “Messia”, in “Enciclopedia
Cattolica”, Città del Vaticano, vol. VIII, 1952, coll. 844-848.
[21]
A.
Vaccari,
voce “Messianismo”, in “Enciclopedia
Italiana”, Roma, II ed., 1951, vol. XXII, p. 953.
[22]
A.
Vaccari,
voce “Messianismo”, in “Enciclopedia
Italiana”, Roma, II ed., 1951, vol. XXII, p. 955.
[23]
A.
Vaccari,
voce “Messianismo”, in “Enciclopedia
Italiana”, Roma, II ed., 1951, vol. XXII, p. 957.
Cfr. A. Lémann, Histoire complète de l’idée messianique chez
le peuple d’Israel, Lione, 1909.
Il neocattolico:
RispondiElimina"Macchè queste son tutte balle antiebraiche per confondere i cristiani! Non le voglio neanche leggere...."
Avanti il primo!Quando uno è accecato è accecato,e certe verità non le vuole nè vedere nè sentire...proprio come i Farisei del tempo, intrisi di Càbala ed Apocalittica talmudica.
Nemmeno Gesù con i miracoli li ha scalfiti dalla loro perversione, figuriamoci noi...
Detto da chi non vuol vedere gli ultimi 50 anni suona strano
EliminaE chi ci dice che,con la bomba atomica su Nagasaki,che causò lo sterminio,pare di un terzo dei cattolici del Giappone,qualche giudaico-rabbinico,visto l'astio con la Chiesa Cattolica,non avesse pure gioito.Si potrebbe aggiungere,ma io non penso che sia solo ironia della storia,che i frutti diretti ed indiretti del giudaismo,siano la principale causa dell'anti-cristianesimo.Anche relativamente al marxismo(e da tutto ciò che ne è derivato).Lo stesso,dicasi per le politiche usraeliane e dei loro frutti,del sionismo internazionale e bancario,dell'adulterazione del cristianesimo operata dai (s)cristiani sionisti delle sette americane(e dagli influssi nostrani in salsa pseudo-cattolica)con i loro risvolti e i riflessi che conosciamo.Per non parlare delle moderne politiche progressiste,compresa la diffusione esponenziale della pornografia tra i goim americani(ci sono prove concrete),compresi gli "sputi" di tal lady gaga ai fans.Si può aggiungere il sostegno morale ed il finanziamento ai partiti progressisti di casa nostra(e non solo),come il Partito Radicale,furente anticattolico,dal momento che molti di loro sono tesserati da quelle parti,ed alcuni di loro passano da una sponda all'altra.C'è stato addirittura chi(o meglio nel sito del quale),nel giorno di Pasqua,discolpa i giudei ed incolpa i romani soltanto,pur di formare il cristiano israeliano.Come scrivevano e pensavano i "cattolici di 200 anni fa",quae sursum est Jerusalem libera est,quae est mater nostra.Cordiali Saluti.
RispondiEliminaNon ho voluto parlare mica di "complotto" o di architetture nel mio commento(quello realtivo all'atomica),cosa che invece fai tu.E' cosa innegabile,che i seguaci del rabbinismo odino i cristiani ed alcuni di loro si compiacciono della morte di Cristo.Vallo a dire a chi,recentemente,nel parlamento israeliano ha strappato il Vangelo,rilegandolo nella "spazzatura della Storia".
EliminaMarxism,to which all branches of Socialism necessarily adhere,was originated by Jew Karl Marx,himself of rabbinical descent and has been dominated by them from the beginning. Marx did not actually originate anything;he merely “streamlined” Talmudism for Gentile consumption.Elizabeth Dilling.
RispondiEliminaThank you, Elizabeth!
Elimina:-)