«Alla base di tutti e diciannove
gli interventi conciliari dell’arcivescovo di Colonia in cui sono
formulate questioni teologico-sistematiche – ha ricordato Müller –,
stanno bozze predisposte da Ratzinger». Queste sono le affermazioni dell'eretico Muller sull'operato dell'abdicante Ratzinger sul suo operato durante il Conciliabolo Vaticano II. Noi di questo Blog da tempo affermiamo chiaramente che Ratzinger è uno dei fautori del disastro conciliare, sembra incredibile che chi dice di difendere la Tradizione, che Ratzinger ha contribuito ad annacquare col modernismo, non parli chiaramente su codesto personaggio che ha raggiunto il culmine del suo essere "modernista" abdicando dal ministero Petrino seguendo ciò che gli dice la sua coscienza anzichè seguire "fino alla fine dei suoi giorni" non la sua ma la Volontà di Dio.
Subito sotto le parole inqualificabili dell'innominato Muller riportiamo uno dei tanti Video del Circo davanti a Ratzinger. Una cosa è certa ai tempi della Vera Chiesa Cattolica questi personaggi del Circo, promoter dei diritti dei Gay, non sarebbero mai entrati nemmeno in Piazza San Pietro...
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Aveva solo 35 anni al
momento dell’apertura del Concilio Vaticano II, eppure il suo fu un
prezioso apporto per la formulazione di alcuni dei testi che hanno
modellato la Chiesa in questi ultimi 50 anni. E in seguito, nel suo
cammino da teologo e pastore, Joseph Ratinger ha compiuto un cammino
coerente, che ha avuto la sua massima espressione nel suo magistero da
Pontefice. Lo sottolineava alcuni mesi fa l’arcivescovo Gerhard Ludwig
Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, nella
sua riflessione sul settimo volume dell’«Opera omnia» di Ratzinger dal
titolo «L’insegnamento del Concilio:
formulazione-trasmissione-interpretazione».
«Joseph Ratzinger, da teologo, ha contribuito a dar forma e ha accompagnato il Concilio in tutte le sue fasi», notava il prefetto. E, poi, «nella fase della ricezione, egli non si stanca di ricordare che il Concilio va valutato e compreso alla luce della sua intenzione autentica. Il Concilio è parte integrante della storia della Chiesa e pertanto lo si può comprendere correttamente solo se viene considerato questo contesto di duemila anni». La partecipazione di Ratzinger al Vaticano II si realizzò nella doppia veste di consigliere teologico dell’arcivescovo di Colonia, Josef Frings, e di perito, collaboratore delle Commissioni che elaborarono gli schemi alla base della «Lumen Gentium» e della «Dei Verbum», partecipando anche alla stesura del decreto «Ad Gentes». Incontrando il clero romano giovedì scorso Ratzinger ha ricordato l’episodio dal quale nacque la collaborazione con Frings, che nel 1961 chiese al giovane docente di Bonn una bozza per un intervento sull’ormai prossimo Concilio da tenere a Genova. Un testo che fu apprezzato dallo stesso Giovanni XXIII e che gli valse la piena fiducia di Frings. «Alla base di tutti e diciannove gli interventi conciliari dell’arcivescovo di Colonia in cui sono formulate questioni teologico-sistematiche – ha ricordato Müller –, stanno bozze predisposte da Ratzinger». Per questi motivi, afferma ancora il prefetto, «il Concilio ha la calligrafia di Benedetto XVI». Negli anni post conciliari, poi, Ratzinger veniva spesso richiesto per conferenze e interviste sul Concilio. Egli, nota ancora Müller, «trasmise per così dire “di prima mano” al lettore i risultati del Concilio, stimolando il dibattito e la ricezione». Tra il 1966 e il 2003, poi, Ratzinger ha prodotto testi di commento ai documenti conciliari, che, secondo l’attuale prefetto della Congregazione della dottrina della fede, «appartengono ai classici della teologia». Un’opera che, secondo Müller, ha sempre posto al suo centro «l’insieme indissolubile tra Sacra Scrittura, la completa e integrale Tradizione e il Magistero» secondo quella «ermeneutica della riforma nella continuità» invocata da Ratzinger nel suo primo discorso natalizio alla Curia Romana del 2005.
«Joseph Ratzinger, da teologo, ha contribuito a dar forma e ha accompagnato il Concilio in tutte le sue fasi», notava il prefetto. E, poi, «nella fase della ricezione, egli non si stanca di ricordare che il Concilio va valutato e compreso alla luce della sua intenzione autentica. Il Concilio è parte integrante della storia della Chiesa e pertanto lo si può comprendere correttamente solo se viene considerato questo contesto di duemila anni». La partecipazione di Ratzinger al Vaticano II si realizzò nella doppia veste di consigliere teologico dell’arcivescovo di Colonia, Josef Frings, e di perito, collaboratore delle Commissioni che elaborarono gli schemi alla base della «Lumen Gentium» e della «Dei Verbum», partecipando anche alla stesura del decreto «Ad Gentes». Incontrando il clero romano giovedì scorso Ratzinger ha ricordato l’episodio dal quale nacque la collaborazione con Frings, che nel 1961 chiese al giovane docente di Bonn una bozza per un intervento sull’ormai prossimo Concilio da tenere a Genova. Un testo che fu apprezzato dallo stesso Giovanni XXIII e che gli valse la piena fiducia di Frings. «Alla base di tutti e diciannove gli interventi conciliari dell’arcivescovo di Colonia in cui sono formulate questioni teologico-sistematiche – ha ricordato Müller –, stanno bozze predisposte da Ratzinger». Per questi motivi, afferma ancora il prefetto, «il Concilio ha la calligrafia di Benedetto XVI». Negli anni post conciliari, poi, Ratzinger veniva spesso richiesto per conferenze e interviste sul Concilio. Egli, nota ancora Müller, «trasmise per così dire “di prima mano” al lettore i risultati del Concilio, stimolando il dibattito e la ricezione». Tra il 1966 e il 2003, poi, Ratzinger ha prodotto testi di commento ai documenti conciliari, che, secondo l’attuale prefetto della Congregazione della dottrina della fede, «appartengono ai classici della teologia». Un’opera che, secondo Müller, ha sempre posto al suo centro «l’insieme indissolubile tra Sacra Scrittura, la completa e integrale Tradizione e il Magistero» secondo quella «ermeneutica della riforma nella continuità» invocata da Ratzinger nel suo primo discorso natalizio alla Curia Romana del 2005.
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Questi signori del circo sono tra i promotori del GAY CIRCUS. Cosa ci facevano in Vaticano i promotori di codesto scempio?
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LE IMMAGINI E IL VIDEO SONO INEQUIVOCABILI E NON MERITANO NESSUN COMMENTO, DIFATTI PARLANO DA SOLE...
Il Signore Dio non lascia debiti, il sabato ha sempre pagato tutti.
RispondiEliminaIl papa che non solo assiste ma permette queste cose! E quelle anziane suore sporcaccione che gustano con eccitazione questa squallida esibizione!
RispondiEliminaInaudito...
Avevo notato anch'io, con molta tristezza, la particolare espressione delle suore....Sono questi i virus del demonio, che inoculati dentro lo spirito, lo feriscono e lavorano per distogliere dall'unione con Dio....
EliminaE la totale mancanza di pudore e di Timore di Dio di questi circensi, che osano presentarsi davanti al Vicario di Cristo in quegli arnesi (come anche l'abbigliamento della "signorina sculettante" che fa loro da valletta)risulta talmente squallido che se non fosse da denunciare sui tetti, bisognerebbe stenderci sopra un velo pietoso e sotterrarsi dalla vergogna al posto loro.
"bene"!
RispondiEliminaAltre frasi ed immagini che chiariscono , se ne ce fosse ancora bisogno, ai dubbiosi, di quale pasta fosse Ratzinger.
Ma forse ai duri d'orecchio, che in realtà sono duri di cuore, non basteranno nè gli elogi di Kiko, nè quelli di Mueller :
"...«il Concilio ha la calligrafia di Benedetto XVI». Negli anni post conciliari, poi, Ratzinger veniva spesso richiesto per conferenze e interviste sul Concilio..."
Per chi loda il Sacro Concilio Vat II , Ratzinger ne è il portavoce ed il supporto.
Per favore tacciano quelli che sparlano del concilio ma si emozionano e si prostrano davanti al nome di Ratzinger.
Per i pochi che hanno capito la rovina del Concilio VatII, e nutrono dubbi ancora sul ruolo di Ratzinger, se non hanno voluto credere a don Villa, credano almeno adesso a Mueller , suo portavoce e sodale in raccapriccianti decisioni nel cedere chiese a favore di luterani ed anglicani, ma contro ogni sacerdote tradizionalista !
Infatti, carissimo Mardu,
Eliminaquesta frase di Mueller («il Concilio ha la calligrafia di Benedetto XVI») è una delle poche "a verso" che abbia detto.... per il resto, è uno yogurt di eresie.