...Dopo questo primo intervento iniziale, Papa Francesco ha dato spazio ad
alcune domande dei presenti, ma prima ha spiegato in che modo vada
inteso l’amore cristiano, gratuito, simboleggiato dai pochi pani e pesci
del Vangelo che sfamarono una folla:
“Non si moltiplicarono. No, non è la verità: semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Non finirono. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia… No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che – se vogliamo – quello che possediamo non termina”...
“Non si moltiplicarono. No, non è la verità: semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Non finirono. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia… No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che – se vogliamo – quello che possediamo non termina”...
ORAMAI SONO SENZA FACCIA E SI MOSTRANO PER QUELLO CHE SONO...
Rimano solo da constatare che questo signore non è cattolico quindi ne consegue che non è un lecito Pontefice della Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo. Come i suoi 5 predecessori Bergoglio si può definire Pontefice della "nuova Chiesa eretica Conciliare", ripeto egli non è Cattolico.
Insegnare al prossimo di disubbidire ad un lecito Pontefice Cattolico è un eresia, ma insegnare a resistere a questi signori, modernisti, è lecito e doveroso. Questo nostro dire è solamente un constatare la situazione odierna della Chiesa visibile che alto non è che la "nuova chiesa Conciliare", quindi gli ultimi 6 Pontefici di essa sono leciti solamente in essa, ma non sono leciti, in quanto eterodossi, nella vera Chiesa Cattolica di Nostro Signore Gesù Cristo, quindi, come disse il Cardinale Journet: "Quanto all'assioma "Dove è il Papa lì è la Chiesa" vale quando il Papa si comporta come Papa e capo della Chiesa; nel caso contrario, né la Chiesa è in lui, né lui nella Chiesa (Caietano, II, II, 39.1 "L'Eglise du Verbe Incarné", voi. II, pp. 839-840).
La Chiesa nelle Litanie dei Santi domanda a Dio: “Affinché vi degnate di conservare nella Santa Religione il Sommo Pontefice e tutta la Gerarchia, vi preghiamo, Signore, ascoltaci!”. Ne consegue che è possibile che il Papa si allontani dalla Santa Religione" è evidentemente ciò che viviamo oggi nella Chiesa visibile, questi signori condannati, in quanto modernisti, si sono separati da tempo, sempre che lo siano mai stati, dalla vera Chiesa Cattolica quindi dargli una qualche obbedienza è assolutamente un operare contro Dio e la vera Chiesa Cattolica che per adesso e per permissione di Dio è apparentemente appena visibile in coloro che hanno resistito a questi impostori che vivono a sbaffo dentro le mura del Vaticano...
Guido da Vienne (futuro Callisto II), S.Godofredo da Amiens, S.Ugo de Grenoble e altri vescovi, riuniti nel Sinodo di Vienna (1112), inviarono al Papa Pasquale II le decisioni da loro adottate (per salvaguardare la fede n.d.r.), scrivendogli anche: "Se, come assolutamente non crediamo, sceglierete un'altra via , e vi rifiuterete di confermare le decisioni di nostra paternità, che Dio ci aiuti, poiché così ci allontanereste dalla vostra ubbidienza" (citato da Bouix. Tract. de Papa", tornii, p.650)
"Decretimi" de Graziano: "II Papa da nessuno dev'essere giudicato, a meno che si allontani dalla fede" (Pars: I, dist.40, cap.IV, Canon "Si Papa").
San Tommaso d'Aquino, studiando l'episodio in cui S. Paolo ha biasimato S. Pietro (cfr. Gal.II, 11-14), scrive : "Ai prelati è stato dato l'esempio di umiltà, affinché non rifiutino d'accettare rimproveri da parte dei loro inferiori e sudditi: e ai sudditi (fu dato) esempio di zelo e libertà, affinché non temano di correggere i loro prelati, soprattutto quando il crimine fosse pubblico e risultasse di pericolo per molti (...). La riprensione è stata giusta e utile e il suo motivo non era lieve: si trattava di pericolo per la preservazione della verità evangelica (...). Il modo in cui avvenne la riprensione è stato conveniente, poiché fu pubblico e manifesto. Per questo S. Paolo scrive: "Ho parlato a Cefas" cioè a Pietro, "davanti a tutti", poiché la simulazione praticata da S. Pietro portava pericolo a tutti" (ad. Gai. II, 11-14; lect. Ili; nn. 77; 83-84).
San Tommaso d'Aquino: "Essendoci pericolo prossimo per la fede, i prelati devono essere ripresi, anche pubblicamente dai sudditi" (Sum. Teol. II-11, a XXXIII. IV, ad 2)
San Roberto Bellarmino: "Così come è lecito resistere al Pontefice che aggredisce il corpo, così è anche lecito resistere a quello che aggredisce l'anima o che perturba l'ordine civile, o, soprattutto, a quello che tentasse di distruggere la Chiesa. Dico che è lecito resistergli non facendo quello che ordina e impedendo l'esecuzione della sua volontà" ("De Rom. Pont." Lib.II. c.29).
Il medesimo santo approvò la 15ª proposizione dei teologi di Venezia i quali dicevano che “quando il Sommo Pontefice fulmina una sentenza di scomunica ingiusta o nulla, non la si deve accettare”
Dom Guéranger: "Quando il pastore si trasforma in lupo, è al gregge che in primo luogo tocca difendersi. Senz'altro normalmente la dottrina scende dai Vescovi al popolo fedele e i sudditi, nel dominio della Fede, non devono giudicare i loro capi. Ci sono, però, nel tesoro della Rivelazione punti essenziali, che ogni cristiano, in considerazione del suo stesso titolo di cristiano, necessariamente conosce e obbligatoriamente deve difendere" (L'Année Liturgique, festa di S.Cirillo di Alessandria, pp.340-341).
Suarez: "E in questo secondo modo il Papa potrebbe essere scismatico nel caso non volesse avere con tutto il corpo della Chiesa l'unione e la congiunzione dovuta, come lo sarebbe (...) se volesse sovvertire tutte le cerimonie ecclesiastiche fondate sulla tradizione apostolica" ("De Cantate", disp. XII, sect. I, n.2, pp.733-734).
"Se (il Papa) emanasse un ordine contrario ai buoni costumi, non gli si deve ubbidire; se provasse a fare qualcosa manifestamente opposto alla giustizia e al bene comune, sarà lecito resistergli " ("De fide", disp. X, sect. VI, n.16)
Cardinale Journet: "Quanto all'assioma "Dove è il Papa lì è la Chiesa" vale quando il Papa si comporta come Papa e capo della Chiesa; nel caso contrario, né la Chiesa è in lui, né lui nella Chiesa (Caietano, II, II, 39.1 "L'Eglise du Verbe Incarné", voi. II, pp. 839-840).
La Chiesa nelle Litanie dei Santi domanda a Dio: “Affinché vi degnate di conservare nella Santa Religione il Sommo Pontefice e tutta la Gerarchia, vi preghiamo, Signore, ascoltaci!”. Ne consegue che è possibile che il Papa si allontani dalla Santa Religione...
Rimano solo da constatare che questo signore non è cattolico quindi ne consegue che non è un lecito Pontefice della Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo. Come i suoi 5 predecessori Bergoglio si può definire Pontefice della "nuova Chiesa eretica Conciliare", ripeto egli non è Cattolico.
Insegnare al prossimo di disubbidire ad un lecito Pontefice Cattolico è un eresia, ma insegnare a resistere a questi signori, modernisti, è lecito e doveroso. Questo nostro dire è solamente un constatare la situazione odierna della Chiesa visibile che alto non è che la "nuova chiesa Conciliare", quindi gli ultimi 6 Pontefici di essa sono leciti solamente in essa, ma non sono leciti, in quanto eterodossi, nella vera Chiesa Cattolica di Nostro Signore Gesù Cristo, quindi, come disse il Cardinale Journet: "Quanto all'assioma "Dove è il Papa lì è la Chiesa" vale quando il Papa si comporta come Papa e capo della Chiesa; nel caso contrario, né la Chiesa è in lui, né lui nella Chiesa (Caietano, II, II, 39.1 "L'Eglise du Verbe Incarné", voi. II, pp. 839-840).
La Chiesa nelle Litanie dei Santi domanda a Dio: “Affinché vi degnate di conservare nella Santa Religione il Sommo Pontefice e tutta la Gerarchia, vi preghiamo, Signore, ascoltaci!”. Ne consegue che è possibile che il Papa si allontani dalla Santa Religione" è evidentemente ciò che viviamo oggi nella Chiesa visibile, questi signori condannati, in quanto modernisti, si sono separati da tempo, sempre che lo siano mai stati, dalla vera Chiesa Cattolica quindi dargli una qualche obbedienza è assolutamente un operare contro Dio e la vera Chiesa Cattolica che per adesso e per permissione di Dio è apparentemente appena visibile in coloro che hanno resistito a questi impostori che vivono a sbaffo dentro le mura del Vaticano...
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Papa Innocenzo III: "Soltanto per il peccato che commettessi in materia di fede, io potrei essere giudicato dalla Chiesa" (Sermo IV in cons. Pont.. P.L. 217.670)
Papa Felice III: "Non resistere all’errore è approvarlo, non difendere la verità è ucciderla. Chiunque manca di opporsi ad una prevaricazione manifesta può essere considerato un complice occulto” (citato da Leone XIII nella sua lettera ai Vescovi italiani 08/12/1892)
Papa San Leone: "Anatematizziamo Onorio (Papa), che non ha istruito questa Chiesa apostolica con la dottrina della Tradizione apostolica ma ha permesso con un sacrilego tradimento che fosse macchiata la fede immacolata e non ha estinto, come competeva alla sua autorità apostolica, la fiamma incipiente dell'eresia, ma l'ha fomentata con la sua negligenza" (Denz.Sch. 563 e 561).
Papa Adriano II: "Onorio è stato anatematizzato dagli Orientali: però si deve ricordare che egli è stato accusato di eresia, unico crimine che rende legittima la resistenza degli inferiori ai superiori, come anche il rifiuto delle loro dottrine perniciose" (Alloc. Ili lect. in Conc. XIII, act.VII - citato da Billot. Traci, de Eccles. Christi", tom. I, p.619).
Papa Leone XIII: "Allorché manca il diritto di comandare o il comandamento è contrario alla ragione, alla legge eterna, all’autorità di Dio, allora è lecito disobbedire agli uomini per obbedire a Dio” (Enc. “Libertas Praestantissimum n.15)Papa Felice III: "Non resistere all’errore è approvarlo, non difendere la verità è ucciderla. Chiunque manca di opporsi ad una prevaricazione manifesta può essere considerato un complice occulto” (citato da Leone XIII nella sua lettera ai Vescovi italiani 08/12/1892)
Papa San Leone: "Anatematizziamo Onorio (Papa), che non ha istruito questa Chiesa apostolica con la dottrina della Tradizione apostolica ma ha permesso con un sacrilego tradimento che fosse macchiata la fede immacolata e non ha estinto, come competeva alla sua autorità apostolica, la fiamma incipiente dell'eresia, ma l'ha fomentata con la sua negligenza" (Denz.Sch. 563 e 561).
Papa Adriano II: "Onorio è stato anatematizzato dagli Orientali: però si deve ricordare che egli è stato accusato di eresia, unico crimine che rende legittima la resistenza degli inferiori ai superiori, come anche il rifiuto delle loro dottrine perniciose" (Alloc. Ili lect. in Conc. XIII, act.VII - citato da Billot. Traci, de Eccles. Christi", tom. I, p.619).
Guido da Vienne (futuro Callisto II), S.Godofredo da Amiens, S.Ugo de Grenoble e altri vescovi, riuniti nel Sinodo di Vienna (1112), inviarono al Papa Pasquale II le decisioni da loro adottate (per salvaguardare la fede n.d.r.), scrivendogli anche: "Se, come assolutamente non crediamo, sceglierete un'altra via , e vi rifiuterete di confermare le decisioni di nostra paternità, che Dio ci aiuti, poiché così ci allontanereste dalla vostra ubbidienza" (citato da Bouix. Tract. de Papa", tornii, p.650)
"Decretimi" de Graziano: "II Papa da nessuno dev'essere giudicato, a meno che si allontani dalla fede" (Pars: I, dist.40, cap.IV, Canon "Si Papa").
San Tommaso d'Aquino, studiando l'episodio in cui S. Paolo ha biasimato S. Pietro (cfr. Gal.II, 11-14), scrive : "Ai prelati è stato dato l'esempio di umiltà, affinché non rifiutino d'accettare rimproveri da parte dei loro inferiori e sudditi: e ai sudditi (fu dato) esempio di zelo e libertà, affinché non temano di correggere i loro prelati, soprattutto quando il crimine fosse pubblico e risultasse di pericolo per molti (...). La riprensione è stata giusta e utile e il suo motivo non era lieve: si trattava di pericolo per la preservazione della verità evangelica (...). Il modo in cui avvenne la riprensione è stato conveniente, poiché fu pubblico e manifesto. Per questo S. Paolo scrive: "Ho parlato a Cefas" cioè a Pietro, "davanti a tutti", poiché la simulazione praticata da S. Pietro portava pericolo a tutti" (ad. Gai. II, 11-14; lect. Ili; nn. 77; 83-84).
San Tommaso d'Aquino: "Essendoci pericolo prossimo per la fede, i prelati devono essere ripresi, anche pubblicamente dai sudditi" (Sum. Teol. II-11, a XXXIII. IV, ad 2)
San Roberto Bellarmino: "Così come è lecito resistere al Pontefice che aggredisce il corpo, così è anche lecito resistere a quello che aggredisce l'anima o che perturba l'ordine civile, o, soprattutto, a quello che tentasse di distruggere la Chiesa. Dico che è lecito resistergli non facendo quello che ordina e impedendo l'esecuzione della sua volontà" ("De Rom. Pont." Lib.II. c.29).
Il medesimo santo approvò la 15ª proposizione dei teologi di Venezia i quali dicevano che “quando il Sommo Pontefice fulmina una sentenza di scomunica ingiusta o nulla, non la si deve accettare”
Dom Guéranger: "Quando il pastore si trasforma in lupo, è al gregge che in primo luogo tocca difendersi. Senz'altro normalmente la dottrina scende dai Vescovi al popolo fedele e i sudditi, nel dominio della Fede, non devono giudicare i loro capi. Ci sono, però, nel tesoro della Rivelazione punti essenziali, che ogni cristiano, in considerazione del suo stesso titolo di cristiano, necessariamente conosce e obbligatoriamente deve difendere" (L'Année Liturgique, festa di S.Cirillo di Alessandria, pp.340-341).
Suarez: "E in questo secondo modo il Papa potrebbe essere scismatico nel caso non volesse avere con tutto il corpo della Chiesa l'unione e la congiunzione dovuta, come lo sarebbe (...) se volesse sovvertire tutte le cerimonie ecclesiastiche fondate sulla tradizione apostolica" ("De Cantate", disp. XII, sect. I, n.2, pp.733-734).
"Se (il Papa) emanasse un ordine contrario ai buoni costumi, non gli si deve ubbidire; se provasse a fare qualcosa manifestamente opposto alla giustizia e al bene comune, sarà lecito resistergli " ("De fide", disp. X, sect. VI, n.16)
Cardinale Journet: "Quanto all'assioma "Dove è il Papa lì è la Chiesa" vale quando il Papa si comporta come Papa e capo della Chiesa; nel caso contrario, né la Chiesa è in lui, né lui nella Chiesa (Caietano, II, II, 39.1 "L'Eglise du Verbe Incarné", voi. II, pp. 839-840).
La Chiesa nelle Litanie dei Santi domanda a Dio: “Affinché vi degnate di conservare nella Santa Religione il Sommo Pontefice e tutta la Gerarchia, vi preghiamo, Signore, ascoltaci!”. Ne consegue che è possibile che il Papa si allontani dalla Santa Religione...
Desta stupore, ma neppure tanto, quest'interpretazione personalistica del verbo evangelico da parte del "vescovo di Roma" Bergoglio.
RispondiEliminaSe lo facesse un povero curato di campagna farebbe il suo danno ma sarebbe limitato. Se lo facesse un vescovo il danno sarebbe maggiore ma almeno non sarebbe universale. Fatto dal Bergoglio il danno è enorme, soprattutto in coloro che, a digiuno di ogni rudimento catechetico e tradizionale, si vanno a fidare di un tal simpaticone bell'imbusto.
Egli, come è stato più volte detto, non è che un prete del sessantotto (con tutta quella carica anti-tradizionale che contraddistingueva quel tipo di clero) divenuto papa. Il danno è immenso e ne ringraziamo il collegio cardinalizio che lo ha eletto e che, evidentemente, ha agito non con criteri dettati dalla fede ma dall'opportunità del momento. E che non ci vengano ancora a dire che è lo Spirito Santo ad averlo voluto. Lo Spirito Santo non può volere che la sua Chiesa cada in oscenità del genere!
Immagino l'aurea di straordinarietà che circondava il papa mentre affermava: "I pani non si sono moltiplicati ma semplicemente non sono finiti". E poi, ovviamente, tutti ad applaudire!
Questo modo d'interpretare la Scrittura finisce per relativizzare i suoi stessi concetti poiché, spesso, dietro a ciò non c'è che l'incredulità ai miracoli. Siccome non può esistere una tale cosa, allora si cerca una interpretazione razionale alternativa, che non generi scandalo nelle anime di agnostici e di non credenti; tanto ai credenti (quelli che voglion seriamente credere) gente come Bergoglio non pare proprio interessare! Si sentirebbe, infatti giudicato da loro!
Un procedimento legato alla tradizione (cosa che oramai nel cattolicesimo non esiste quasi più) avrebbe imposto al Bergoglio di anaizzare il termine "moltiplicare" nei vangeli greci e, di seguito, l'interpretazione che di essi veniva fatta dai Padri e dai teologi successivi.
La pericope matteana (Mt 14,13-21) non parla in termini di "moltiplicazione" ma il dato sembra sotteso. Non è possibile distribuire a tutta la folla 5 pani e 2 pesci in modo che pure ne avanzino dodici sporte piene!
Pure la pericope marciana (Mc 6,30-44) non adopera il termine "moltiplicare" ma termina con un particolare in più rispetto a quella matteana: "raccolsero dodici ceste piene di frammenti, e anche dei pesci (che quindi non erano solo due!). Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini".
Che dietro ad una situazione del genere possa esserci stata una vera e propria moltiplicazione è assurdo il negarlo, almeno se si rimane fedeli ai dati evangelici così come li troviamo.
Neppure il vangelo di Giovanni (Gv 6,1-14) e di Luca (Lc 9, 10-17) parlano chiaramente in termini di "moltiplicazione" ma il concetto è sotteso tanto è vero che i sottotitoli a tutti questi capitoli scrivono "Moltiplicazione dei pani e dei pesci".
Bergoglio è veramente una contraddizione continua! Non crede al papato tradizionale, ma si appoggia alla sua autorità per diffondere imprecisioni, se non vere e proprie eresie dietro alle quali c'è l'antipatia al sacro e al miracolo.
RispondiEliminaParla di Bibbia come di riferimento fondamentale, ma poi ne svuota il contenuto con le sue interpretazioni personalistiche.
Non crede alla tradizione. Come ogni prete del '68 per lui non può che avere il significato di un museo.
Sostituisce la spiritualità con la sociologia, come ogni prete progressista che "si rispetti".
In breve: è un disastro coperto da sorrisoni simpatici e manate sulla spalla (alle quali cadono proni i Mass media nazionali e internazionali). E tutti credono che sia un "gran papa". Ma dove????
Che futuro può avere la Chiesa di Bergoglio? Il minimo che può accadere alla chiesa bergogliana è abortire, poiché, avendo il germe della dissoluzione in sé, non ha neppure la forza di nascere!
Lo spiego. Se nel cattolicesimo la Tradizione non fa più il collante tra i cristiani (è ritenuta opinabile e reinterpretabile, nel migliore dei casi), se l'autorità non si può più esercitare (lo stesso Benedetto XVI non imponeva nulla ma consigliava solo), se la legge non vincola più nessuno, il papato può essere e rimanere popolare solo nella misura in cui accellera e legittima il processo dissolutorio e protestantizzante della Chiesa in atto.
Poi, inevitabilmente, la pagherà amaramente lui stesso, vedendosi confinato a un "primum inter pares" e costantemente disobbedito.
E che Bergoglio non veda che, con il suo fare miope accellera questa dissoluzione è solo uno dei segni funesti di questi tempi. E' il segno di un Cattolicesimo sempre più in crisi, che non trae più da se stesso forza e ragione ma aspetta l'elemosina del consenso da "quelli di fuori".
E noi sappiamo bene chi sono "quelli"....
Un ultimo appunto.
RispondiEliminaChe "tipo" di "fedeli" si tira dietro il Bergoglio?
E' una domanda che bisogna porsi.
Conosco una tizia, che lavora presso un'amministrazione pubblica, la cui vita non è affatto uno specchio di virtù. Allontanata dalla famiglia, la quale a più riprese ha cercato di farla rinsavire ma inutilmente, mena un'esistenza alla continua ricerca di uomini in varie chat d'incontri.
Siccome non sa "stare senza" si adatta a qualsiasi situazione e, pur avendo un'età attorno alla cinquantina, si comporta come una quindicenne sbarazzina. So che è chiacchieratissima, dove lavora, proprio perché cerca "selvaggina" anche in orario di lavoro.
Ha una vita disordinatissima e passa da un problema ad un altro.
Religiosamente si può qualificare come di fatto agnostica, oltre ad avere un'ignoranza crassa e invincibile. E' una che in romanesco si potrebbe chiaramente chiamare come "buzzicona".
Eppure nella sua pagina facebook da qualche tempo in qua campeggia la figura di "papa" Bergoglio. "Si sarà convertita?" ci si potrebbe chiedere. No, la sua vita non è cambiata.
Il Bergoglio diventa il punto catalizzatore anche di gente di questo tipo e questo suggerisce che, in lui, vedono uno che li giustifica, seppur indirettamente. Ecco il tipo di "fedeli" che Bergoglio attira.
http://www.introiboadaltaredei.info/2012/07/03/la-moltiplicazione-dei-pani-e-dei-pesci-era-solo-condivisione/
RispondiEliminaNon si può che concordare con quanto scrive Ad Superna...
RispondiEliminaMi permetto di inserire una lettera che mi è arrivata e che indica come vi sia un certo risveglio di coscienza cattolica là dove la testa funziona ancora secondo logica.
Peccato che tali analisi siano pane per pochi poichè misconosciute o taciute....
"Verona, 8 maggio 2013
A SUA SANTITÀ PAPA FRANCESCO
A S.E.R. CARD. VALLINI VICARIO DIOCESI DI ROMA
GRAVE SACRILEGIO A ROMA
Mi unisco alle molte segnalazioni di laici inviate alle nostre autorità ecclesiastiche in merito all’episodio dissacrante avvenuto in piazza S. Giovanni in Laterano il 1° maggio, per fare ulteriormente presente la gravità della cosa. Riassumo in breve per chi non ne fosse a conoscenza: proprio nel cuore della cristianità, in piazza S. Giovanni in Laterano di fronte alla Chiesa omonima, gli organizzatori hanno permesso che sul palco salisse un giovane vestito da frate che ha scimmiottato parole e formule della Consacrazione delle Sacre Ostie nella celebrazione eucaristica elevando un volgarissimo preservativo come segno di salvezza. Alla fine si è spogliato nudo con gesti osceni. Tutto registrato e documentato.
Alla luce di questi fatti sacrileghi, chiedo cortesemente, a nome di moltissimi fedeli scandalizzati e addolorati per questo episodio, che la diocesi di Roma provveda a riparare pubblicamente, o con processione o con Santa Messa, a questo sacrilegio che serva anche come deterrente per impedire che si ripetano in futuro episodi del genere. Molti si chiedono, sconcertati e addolorati, per qual motivo debbano essere sempre i laici ad avanzare queste richieste mentre da parte ecclesiastica vige ormai da decenni il più rigoroso silenzio, soprattutto da parte dei Vescovi. Qui si tratta di peccati gravi di omissione perché il peccato può essere compiuto, dice il catechismo in: pensieri, parole, opere, omissioni! Non dare idee chiare alla gente, con interventi mirati, davanti ad episodi pubblici così scandalosi o dissacranti è un grave peccato di omissione, di cui si deve rispondere davanti a Dio.
"A segue....
..."Non posso altresì tacere lo sconcerto di molti fedeli davanti al silenzio inspiegabile anche dello stesso Papa Francesco non solo in questa deplorevole occasione del 1° maggio che riguarda proprio la sua diocesi, Roma, ma anche davanti alla legalizzazione dei matrimoni gay con adozione di bambini in Francia. Perfino Putin si è dimostrato indignato ordinando che non venissero più inviati in Francia bambini russi! E il Papa? E la Chiesa cattolica? Non esiste anche per noi cattolici una “santa indignazione” davanti a episodi di una tale gravità? Ci saremmo tutti aspettati di sentire tuonare il Papa con fermezza, come nella storia della Chiesa è sempre accaduto davanti a comportamenti iniqui e scandalosi della società civile, e invece ci vengono somministrate omelie quotidiane sia pure simpatiche ma inopportune per il ruolo di un Papa!
RispondiEliminaCome può Papa Francesco incitare i giovani ad andare contro corrente, se Lui per primo non ne dà l’esempio? Se avesse parlato con forza prima della promulgazione della legge in qualità di Pastore, non solo di Roma, come va proclamando, ma del mondo intero, molto probabilmente non avrebbero ottenuto la maggioranza nel parlamento francese e avremmo evitato l’aggiunta di un peccato gravissimo.
" B segue
..."Infatti a questo punto di immoralità inaudita dove si sta accettando qualunque tipo di comportamento immorale e illecito col tacito silenzio della Chiesa, ormai nessuno ha più il coraggio di affermare che LA SODOMIA, IL PECCATO IMPURO CONTRO NATURA E’ UNO DEI PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO, assieme all’omicidio volontario, all’oppressione dei poveri e alla frode nel salario agli operai. Quale Vescovo, quale parroco insegna più queste norme fondamentali della nostra Fede cristiana? Tutti stanno zitti, oppure si fanno sentire per deplorare sempre e solo la pedofilia perchè così hanno deciso i nemici della Chiesa per sputarle addosso e spillarle quattrini, ma in quanto a condannare l’omosessualità, se ne guardano bene.
RispondiEliminaAnzi gli ecclesiastici vicini al Papa, Mons. Paglia, Mons. Piero Marini, Padre Federico Lombardi, il direttore di Avvenire, il Presidente dei Giuristi cattolici, Francesco D’Agostino e altri, si sono proclamati ufficialmente pro diritti gay, dal momento che hanno dichiarato ufficialmente: NO AL MATRIMONIO OMOSESSUALE E ALL’ADOZIONE DI BAMBINI, MA SI’ ALLA DIFESA DEI DIRITTI GAY!! Allora a questo punto, è come se avessero detto: Cari fedeli cattolici, fate pure quello che volete della vostra vita, (adulterio, impurità, prostituzione ecc.) purchè non abbiate la pretesa di chiamarlo matrimonio. E Papa Francesco dov’era davanti a queste dichiarazioni peccaminose? Davanti allo scandalo della cosiddetta omoeresia nella Chiesa più volte, ma inutilmente denunciata da alcuni sacerdoti coraggiosi?
Non si può celebrare l’Eucarestia, confessare, fare catechesi ecc. insomma non si può essere sacerdote, vivendo in una situazione costante di peccato impuro come se fosse normale, perché sono comportamenti sacrileghi puniti con l’Inferno. E invece è proprio quello che sta accadendo con la benedizione ufficiale dei collaboratori di Papa Francesco e col suo inspiegabile silenzio. Dico questo con profondo dolore, perché io ho sempre amato il Papa, come Santa Romana Chiesa ci insegna, ma questi sono i tempi delle tenebre. Che Dio abbia pietà e misericordia di tutti noi.
patrizia@patriziastella.com - www.patriziastella.com
COME NON ESSERE D'ACCORDO ? SOLO I CRETINI O GLI IPOCRITI ANCORA NON VOGLIONO VEDERE..Cerchiamo di non essere tra questi!
Ragazzi, dalla solita omelia a braccio di questa mattina sembra proprio che il 'papa' Francesco abbia letto questo post del vostro Blog e non gli sia tanto piaciuto... :-)
Eliminahttp://www.gloria.tv/?media=446134
Al Bergoglio può non piacere quanto vuole. Non si tratta di opinioni esclusivamente personali, magari dettate da un'amarezza preconcetta nei suoi riguardi.
EliminaSi tratta di realtà simili a "leggi fisiche". Se vai contro una legge fisica il risultato che ottieni può essere solo di un certo tipo, non di un altro. Nel mondo delle leggi spirituali la situazione è perfettamente analoga.
Un papa che si inventa il vangelo che vuole lui, lo copre con la glassa del populismo e del "voiamose bene", che ha in antipatia i gesti tradizionali della liturgia e del suo ministero, a cosa ma può andare incontro? Crede che otterrà la stima dei fedeli più sensibili coscienti? E' un bell'illuso.
Oltre ad essere illuso è un'anima grossolana. So per certo che il clero di Roma (almeno alcuni) inizia a ridergli dietro: sta divenendo una barzelletta. D'altra parte il sorriso da Stanlio ce l'ha.
Temo che chiedere a costui di essere qualcosa di meglio significhi farlo uscire dalla sua natura. Di qui l'odio e l'antipatia per chi gli ricorda che essere papa così proprio NON VA'!!!
Riguardo alla lettera dove si mette a nudo il silenzio ecclesiastico per certe realtà che indignano altri, perché meravigliarsi ancora?
EliminaL'alto clero cattolico (e gran parte di tutto il resto del clero) vive una sorta di dicotomia stranissima: a parole dicono una cosa, a fatti manifestano anche il suo contrario. E' come una sorta di SCISSIONE delle personalità, di schizofrenia.
Questo fenomeno l'ho osservato moltissime volte e oramai ne sono convinto.
Papa Francesco non è da meno. Parla di "andare contro corrente", buttando là uno slogan che vuol dire tutto e niente, poi si acquatta in silenzio e non vuole prendere posizione. E' lo stesso atteggiamento che aveva quando era arcivescovo.
Alla fine è gente che non serve a nulla, buona solo a menare la lingua ossia il can per l'aia e a beare i poveri illusi. Si fa presto a smascherare questo genere di persone.
Da Ratzinger a Bergoglio, è come essere passati dalla padella alle braci.
Sine timore, ....occhè tu sei il neocatecumeno di turno?
RispondiEliminaPoichè ho visto che in seconda fila c'erano la solita carmencita ed il solito kiko bello che ascoltavano!
Dalla predichina bergogliesca non risulta affatto che si parli del blog , se non di un generico "non parlar male degli altri". Forse poteva essere rivolta ai due capi della setta, ben capace di devastare chi si allontana da lei.Sei d'accordo ?
Questo blog indica talmente tante fonti ecclesiali, nelle sue analisi, che anche un papa dovrebbe trovare arzigogoli come "ermenutica della continuità" per cercare di cambiare la realtà dei fatti esposti.
Ratzinger ci ha tentato, in merito al disastro reale provocato dal Concilio, rispondendo alle pressanti richieste di tanti laici ed ecclesiastici ferocemente dubbiosi sui valori conciliari....
@mardunolbo:
EliminaNo, guarda. Io condivido al 100% quello che è scritto nel vostro post. Sto dalla parte vostra.
E dei Neocatecumenali so soltanto che Padre Pio li definì "i falsi profeti"....
Aggiungerei pure che, nello stesso discorso, papa Bergoglio ha anche proposto di "vendere le chiese per dare da mangiare ai poveri".
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/caritas-caritas-caritas-24904/
E dei "poveri di spirito" non si preoccupa nessuno?!
E' facile vendere il prodotto del sudore e sangue altrui. Oltre ad essere facile è pure stupido perché vendere una chiesa significa iniziare a smantellare il Cristianesimo da un territorio.
EliminaEcco perché il ministero bergogliano in Argentina è stato fallimentare!
Si conferma come un iconoclasta e un uomo di una stupidità senza fondo. Solo chi è come lui non è in grado di vederne la pericolosità.
Anche questo di vendere le chiese per sfamare i poveri, alla fine, è un luogo comune trito e ritrito dei preti del '68 ai quali il Bergoglio appartiene!
Questo proverbio spagnolo calza a pennello al Bergoglio:
RispondiEliminaAunque la mona se vista de seda, mona se queda.
Anche se una scimmia si veste di seta, scimmia rimane.
Ho letto il proverbio spagnolo. Il titolo della sua autobiografia è perfetto. L'operato del Papa non sarà certo fermato dalle menzogne, dalle contumelie scritte da quattro idioti fautori di questo blog e dalla loro spregevole cricca.
EliminaEcco qua uno,appunto, il pero, già caduto altre volte, già definito poco sopra alla fine della lettera di Patrizia Stella.
EliminaIncoercibilità a comparire e mostrarsi per quel che si è nella maggioranza dei non vedenti...
L'emozionalità del livoroso nel leggere argomentazioni , è talmente forte da confondere contumelie con analisi.
Quindi ciò che gli sgorga dal cuore è quello che pensa di interpretare negli altri:
la sua propria idiozia.
Si vorrebbe sinceramente che tutte le cose dette fossero favole, nate nella mente di persone assurde e cattive.
RispondiEliminaNon consideriamo per un attimo "chi lo dice" e fermiamoci ai semplici fatti esposti di cui rifacciamo un breve elenco:
1) il papa non ama la liturgia tradizionale e le forme tradizionali della liturgia: ne ha dato ripetute prove nel suo ministero argentino. Come papa ha tolto il latino dalle sue celebrazioni più che ha potuto (lo si vede pure oggi, nella messa di Pentecoste. Per quanto i fedeli siano internazionali, la messa è stata allo stesso livello di una messa parrocchiale italiana). Io ho la netta percezione che stare in un quadro che lo rimandi a qualcosa di "fisso" e ieratico lo deprime. Certo non lo si vede far salti di gioia! E oggi il Bergoglio sembrava proprio depresso...
2) il papa, in quanto arcivescovo, si è concesso di "concelebrare" in una liturgia ebraica, cosa che nel diritto ecclesiastico orientale prevede la deposizione immediata del chierico che lo fa e in quello occidentale (CJC 1917) la scomunica.
3) il papa ama fare affermazioni che travalicano il senso dei vangeli che vuole commentare, creando "strane novità" (= vedi il commento sulla moltiplicazione dei pani) che creano precedenti molto gravi, se si considera che pure il ministero ordinario papale ha una sua venerabilità (quando è ortodosso, ovviamente).
4) il papa promuove una visione di tipo pauperistico, al punto che molte testate nazionali e non lo hanno definito "il papa pauperista". Il pauperismo in quanto tale è stato condannato dalla Chiesa.
5) il papa ha cordialmente in antipatia ogni segno del suo ministero che possa ricordare una certa magnificenza o una certa eccellenza del papato. L'universalità del ministero papale, sottolineata da segni come la clamide e le scarpe rosse, derivata dal modello imperiale romano, è stata da lui rigettata e sostituita da... nulla! Questo, inutile dirlo, confligge con la dottrina tradizionale del papato com'era stata insegnata almeno fino a 50 anni fa', dal momento che le cose credute devono essere mostrate in una qualche forma simbolica. Tuttavia, la sua intenzione pare essere "relativizzare" tale dottrina e questo è stato osservato da molte parti. Sarà solo il tempo a darci ragione più chiaramente.
Per il momento mi fermo qui ma si potrebbe evidentemente continuare.
Ebbene, questi sono fatti indipendenti da chi è "pro" e da chi è "contro". Questi fatti DA SOLI muovono l'indignazione dei fedeli legati ad una immagine tradizionale della Chiesa, il che è ampiamente comprensibile.
Questi fatti possono lasciare totalmente indifferenti coloro che, oramai, hanno deciso in cuor loro che le essenzialità non esistono più, neppure le esclusività e che, in fondo, il Cristianesimo non è che una concretizzazione storica dello spirito religioso presente in ogni uomo. In Arabia sarà l'Islam, in India l'Induismo, ecc.
Allora chi ricorda che non puo' essere così, crea l'indignazione di chi, in fondo in fondo, è divenuto un relativista cosa che riguarda gran parte del cattolicesimo attuale!
Il mondo cattolico si divide in due gruppi di indignati, al di là di un terzo amplissimo gruppo costituito dagli indifferenti:
1) coloro che lo sono nel non vedere i segni tradizionali
2) coloro che, vedendo i primi, non tollerano che esista ancora gente "ancorata al passato".
Le cose stanno così.
Poi cerchiamo di non difendere l'indifendibile: lo stile personale bergogliano non è certo di qualità "surfine". Ha il fare del prete di campagna grezzo e un po' pretenzioso, anche se passa per simpatico. Lo si nota pure dal modo ciondolante con cui muove il suo corpo e i movimenti del corpo non sono senza collegamento alcuno con le disposizioni dell'animo (se abbiamo una visione un poco olistica della persona).
RispondiEliminaQuindi che sia divenuto papa ("la scimmia che veste di seta"), non ha abolito di certo la sua natura. Chi sa vedere queste cose nella loro
realtà e non le scambia per insulti ha capito perfettamente tutto. Chi preferisce vedere in questo degli insulti ha evidentemente BISOGNO che lo siano per sentirsi vittima ed avere ragione contro ogni fatto contrario.
Che il papa dica "Buongiorno, buon appetito" (a quando "buona digestione e buona defecazione?") non significa che sia necessariamente gentile, dal momento che la delicatezza di una persona la si vede in mille altre cose (come in quella di non maltrattare il cerimoniere appena eletto come papa).
Mio Dio che impressione.... Ho visto il canale tv 2000. Nella liturgia il papa si deprime (fa una tristezza!) ma quando gira tra la gente sembra un bambino nella giostra: si anima e torna felice!
RispondiEliminaSono cose strane, molto strane...
Ho appena sentito un prete di Roma e gli ho detto di questa mia impressione. Mi risponde: "No, quella di B. non è depressione per la liturgia ma allergia. Io lo ho visto dal vero e ho constatato lo stesso!". Altro non aggiungo.
EliminaB. ,l'episcopo, ha il comportamento, l'allergia alla liturgia cattolica, la depressione per le chiese antiche e profonde, tipiche del framassone...aggiungasi il desiderio di disperdere il patrimonio culturale (cos'è altro la ricchezza in ori e pregiate opere della Chiesa?) ed il quadro completo pone fortissimi dubbi al riguardo.
RispondiEliminaMah ! Bisognerebbe sapere quanti esorcisti nominati, o se lo ha mai fatto, nella sua diocesi originaria.
Anche questo sarebbe indicativo come segnale.
La sensazione è che si sente completamente "fuor d'acqua" ed i panni del papa in senso spirituale, come capo ed anche, in senso materiale, non gli stanno proprio addosso !
@sine timore, chiedo scusa di aver avuto la sensazione e di averlo supposto legato alla setta "horribilis"
Non posso dimenticare quanto letto, al proposito dei discorsi fatti qui, in una dichiarazione recente sull'elezione di Bergoglio:
RispondiElimina".. Tutti gli atti di Jorge M.Bergoglio nella sua sede di Buenos Aires, attestano, senza ombra di dubbio, che egli intende il suo ruolo, in ordine al dialogo interreligioso, specialmente col giudaismo e l'ecumenismo (giungendo al punto di farsi benedire ed imporre le mani dagli eretici), in fraterna unione con tutti i nemici della Chiesa e di Cristo, nel più totale disprezzo della Tradizione dogmatica, liturgica e disciplinare della Chiesa Cattolica.
Una simile, pubblica, abituale intenzione, è INCOMPATIBILE con l'essere Papa, cioè con l'essere "una cum" il Capo invisibile della Chiesa, Gesù Cristo Nostro Signore.
E' questa l'analisi che ci sembra dover fare per comprendere l'attuale situazione dell'autorità della Chiesa....." Sodalitium 15 marzo 2013
L'omelia fatta oggi, nella messa di Pentecoste, non mi è parsa male, almeno nelle sue linee generali. Premetto che non l'ho potuta sentire interamente ma solo a stralci o anche riportata dai giornalisti.
RispondiEliminaInvitare i movimenti (che in realtà hanno dimensione settaria) a non chiudersi in loro stessi e a non essere autoreferenti è il MINIMO che si possa mai dire.
Il passo successivo, però, è: cosa dobbiamo guardare, che stile dobbiamo avere? E giunge logico vedere cosa propone il "vescovo di Roma" con il suo comportamento.
E qui cade il palco!
Infatti invece di assumere uno stile universale di Chiesa (dunque cattolico) si assume uno stile di provenienza extra cristiana, maturata assai probabilmente negli ambienti che mardunolbo rivela.
Poi se si guarda come reagisce il papa davanti alla liturgia uno in buona fede farebbe spontaneamente come lui: fuggire dalla preghiera, ridurla il più possibile ad una forma scheletrica per tuffarsi finalmente tra le braccia della folla-comunità a fare FIESTA!
Beh.... dire "criticabile" è dire mooolto poco!
Io continuo a dire che questo fintissimo Gorgoglio, prototipo del venditore di frigoriferi agli eschimesi, ha la faccia da cekista. Toglietegli la papalina e mettetegli un cappello sovietico a visiera, ne verrà fuori un incrocio tra Beria, Ezov, Dzerdzinskij e Jagoda. Questo è buono che ha la Tokarev sotto la tonaca.
RispondiElimina...Tokarev con silenziatore o senza ? io penso con.
RispondiEliminaTra ieri ed oggi lessi di esorcismi effettuati dagli ultimi papi. Si è aggiunta la voce di quel sacerdote che a me è sempre parso un po' strano, ex partigiano (a suo dire) di padre G. Amorth.
Questi asserisce che sia stato fatto esorcismo, il vaticano nega, ma lui insiste che gli altri non capiscono, ma esorcismo fu.
Insomma una gran confusione regna nei "sacri palazzi" e fuori...
Sono personalmente molto dubbioso sia che papi ultimi abbiano fatto esorcismi,sia che credano a sufficienza per poterli fare. Woityla addirittura riteneva l'Inferno spoglio di anime!
Mi chiedo come si possa avere il coraggio di attribuire capacità di esorcismo ad un religioso che quasi non crede all'Inferno.
Un altro ha dichiarato il Limbo come luogo metaforico , mai esistito , e l'Inferno come luogo dell'anima non come struttura a sè stante.
Quindi deludenti ed amare sono le voci sparse dai giornalisti vaticanisti, sui timori del diavolo a proposito di questi papi quando fanno o fecero esorcismo.
Sono proprio tristi tempi in cui le menzogne si sprecano e le esaltazioni degli indegni vengono proclamate per seminare leggende.
E' necessario stare molto attenti a non dare credito a simili notizie.Avere fede e ragionare con la testa per non cadere nelle versioni morbide della dottrina e del magistero adatte ai nostri tempi, per credenti di ogni religione!
Eeeeehhhh! Amorth! Ha 'visto' più diavoli lui che escort il Berlusca, e stranamente nessuno di questi gli ha mai instillato il minimo dubbio su roncalli, montini, wojtyla, Concilione & c. .... El Diablero della Bassa sembra uscire da una brochure del RnS, suvvia...
EliminaFrancisco (al menos, Bergoglio), no está a favor del "matrimonio" gay, pero SÏ de sus derechos civiles como el "mal menor". Defendió ésto, y los demás Obispos de Buenos Aires se opusieron, especialmente Mons. Héctor Aguer, quien dijo: o todo, o nada, pero nó medias tintas.
RispondiEliminaUna duda que tengo: ¡Ël volvió a cambiar en la Consagración, "por todos", en vez de "por muchos"? Porque lo leí en algún blog. Ultimamente en Argentina, se había vuelto al "por muchos". Sería importante confirmar o desmentir ésto, porque también daría a entender sus creencias de que todos los hombres nos salvaremos.
Ale, fosse che sia modificato in "por muchos" invece che "por todos" come vorrebbero i cardinali moderni, ecumenici !
RispondiEliminaHanno modificato anche le preghiere della messa, hanno modificato ed imbastardito la messa trasformandola in messa-mensa per renderla analoga alla celebrazione luterana.
Forse qualche dubbio affiora in qualche sacerdote e ricomincia a dire che la salvezza non è per "tutti" ma per "molti" o pochi che siano, ovvero coloro che ascoltano e mettono in pratica la Parola di Dio.
Ale, vai a mirar el ultimo capitulo del blog. Aquì puede notar el obispo di Genova, cardenal Bagnasco, que comunica gay e transgender con multa tranquillitad a una ceremonia por el defunto prete de putas, transgender, criminales ed otro , que teneva como parificado Bibia, codego civil, ed "El Capital" de Karl Marx...Es un exemplo muy claro de la iglesia nueva ecumenista conciliare, ex catholica.