sabato 10 ottobre 2015

DOMÍNICA XX POST PENTECOSTEN - Maternità della Beata Vergine Maria - Santa Messa "Non Una Cum" con gli apostati Vaticanosecondisti...

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  EPISTOLA
Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Ephésios, 5, 15-21
Fratres: Vidéte quómodo caute ambulétis: non quasi insipiéntes, sed ut sapiéntes, rediméntes tempus, quóniam dies mali sunt. Proptérea nolíte fíeri imprudéntes, sed intelligéntes, quæ sit volúntas Dei. Et nolíte inebriári vino, in quo est luxúria: sed implémini Spíritu Sancto, loquéntes vobismetípsis in psalmis, et hymnis, et cánticis spirituálibus, cantántes, et psalléntes in córdibus vestris Dómino: grátias agéntes semper pro ómnibus, in nómine Dómini nostri Iesu Christi, Deo et Patri. Subiécti ínvicem in timóre Christi.
M. - Deo grátias.
Fratelli: vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio. E non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo. Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
M. - Deo grátias.

GRADUALE
Ps. 144, 15-16 - Oculi ómnium in te spérant, Dómine: et tu das illis escam in tempore opportúno. Aperis tu manum tuam: et imples omne ánimal benedictióne.
Sal. 144, 15-16 - Tutti rivolgono gli sguardi a Te, o Signore: dà loro il cibo al momento opportuno. Apri la tua mano e colmi di ogni benedizione ogni vivente.

ALLELÚIA

Allelúia, allelúia. Ps. 107, 2 - Parátum cor meum, Deus, parátum cor meum: cantábo, et psallam tibi, glória mea. Allelúia.
Allelúia, allelúia. Sal. 107, 2 - Il mio cuore è pronto, o Dio, il mio cuore è pronto: canterò e inneggerò a Te, che sei la mia gloria. Allelúia.
EVANGÉLIUM

Sequéntia S. Evangélii secundum Ioánnem, 4, 46-53
In illo témpore: Erat quídam régulus, cuius fílius infirmabátur Caphárnaum. Hic cum audísset, quia Iesus adveníret a Iudǽa in Galilǽam, ábiit ad eum, et rogábat eum ut descénderet, et sanáret fílium eius: incipiébat enim mori. Dixit ergo Iesus ad eum: Nisi signa et prodígia vidéritis, non créditis. Dicit ad eum régulus: Dómine, descénde priúsquam moriátur fílius meus. Dicit ei Iesus: Vade, fílius tuus vivit. Crédidit homo sermóni, quem dixit ei Iesus, et ibat. Iam áutem eo descendénte, servi occurrérunt ei, et nuntiavérunt dicéntes, quia fílius eius víveret. Interrogábat ergo horam ab eis, in qua mélius habúerit. Et dixérunt ei: Quia eri hora séptima relíquit eum febris. Cognóvit ergo pater, quia illa hora erat, in qua dixit ei Iesus: Fílius tuus vivit: et crédidit ipse, et domus eius tota.
M. - Laus tibi Christe.

In quel tempo Gesù andò di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete". Ma il funzionario del re insistette: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia". Gesù gli risponde: "Và, tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: "Tuo figlio vive!". S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: "Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato". Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive" e credette lui con tutta la sua famiglia.
M. - Laus tibi Christe.

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