Antefatto.
Il 1 dicembre, la diocesi di Goiás (Brasile) ha realizzato un "evento" nell'ambito della giornata mondiale per la lotta all'AIDS che è durato per tutto il giorno. Per l'occasione la Cattedrale di Sant'Anna è stata "opportunamente addobbata".
Alcuni degli "addobbi conciliari anti AIDS" all'interno della cattedrale
A "vantaggio" dei giovani presenti (per lo più studenti delle scuole pubbliche) sono stati anche proiettati video sulla prevenzione e l'uso del preservativo, ed alla sera nella piazza antistante la chiesa sono stati distribuiti dei kit contenenti ciascuno 4 preservativi oltre a due scritti esplicativi sul loro uso e sulle malattie sessualmente trasmissibili, il tutto con contorno di spettacolo di ballo e di samba.
Di fronte alle proteste di alcuni cattolici, Fra Paulo Sérgio Cantanheide, OP Parroco della Cattedrale di Sant'Anna, ha difeso il vescovo conciliare Mons. Eugenio Rixen con la lettera aperta pubblicata nel seguente articolo di Radio Cristiandad.
Chiarimenti del Parroco di Goiás [Brasile]sulla decorazione pro-preservativi
Giovedi 9 dicembre 2010Radio Cristiandad
Era meglio che te ne stessi zitto...
Risposta ad un malinteso
Città di Goiás 06/12/2010 ( originale: http://www.paroquiadegoias.org.br/ )
Cari amici,
Salute e pace a tutti
Tutti sanno che non è nel mio stile lo scrivere una lettera aperta in risposta ad attacchi o per cercare di spiegare situazioni controverse, ma ora sono costretto a prendere posizione perché la faccenda sta penalizzando una seconda persona a causa di un evento di cui sono il solo responabile. La persona a cui mi riferisco è il nostro Vescovo diocesano Eugenio Rixen, che è stato il bersaglio della folle furia di gruppi conservatori di ideologia tridentina e contrari alle definizioni del Concilio Vaticano II. [E' proprio tutta una definizione!!! N.d.R.]
La penultima settimana di novembre ho avuto contatti con funzionari del Dipartimento della Salute della Città i quali hanno proposto di organizzare dei momenti di riflessione sulla lotta globale contro l'AIDS e hanno chiesto l'aiuto della parrocchia di Sant'Anna per mezzo della Pastorale di accoglienza ai portatori di HIV.
Abbiamo realizzato due riunioni per preparare l'evento, nelle quali è stato chiarito che la Chiesa cattolica non intende la prevenzione dell'HIV come distribuzione di preservativi, ma come un cammino di umanizzazione della sessualità. [GRAZIE BENEDETTO XVI, quanto ti devono gli apostati per le tue ultime dichiarazioni! N.d.R.]
Stando così le cose, si è stabilito che se il Ministero della Sanità avesse voluto svolgere attività comprendenti la distribuzione di preservativi avrebbe dovuto farlo in un altro spazio, dato che la Cattedrale sarebbe stata disponibile solo per la parte formativa ed educativa degli alunni delle scuole pubbliche.
E così è stato fatto, il Dipartimento della Salute ha fatto montare un tendone in piazza per la distribuzione del materiale e ha realizzato uno spettacolo musicale per la cerimonia di chiusura. Ricordo che la piazza non è di proprietà della Chiesa ed io sono pienamente convinto che non siamo più nel Medioevo, in cui la Chiesa coltivava l'illusione di poter definire le azioni del Governo.
Un inconveniente dovuto al Dipartimento della Pubblica Istruzione è stato quello di utilizzare il muro della chiesa per appendere poster incoraggianti l'uso del preservativo senza consultarmi. A questo proposito confesso che sono responsabile di questo inconveniente, perché non ho fatto un'indagine inquisitoriale sulla decorazione dell'ambiente e ho sorvolato sulla presenza di detti manifesti.
Alcune persone estremamente malintenzionate hanno fotografato tali poster e li hanno pubblicati su Internet, accusando la Chiesa di Goiás di aver distribuito preservativi e di aver favorito la fornicazione.
La riflessione fatta da me e dal Pastore William della Chiesa di Dio [protestante, N.d.R.] con il gruppo di alunni che sono passati per la Cattedrale di Sant'Anna, nel pomeriggio del 1° dicembre è stata l'esatto opposto di ciò per cui siamo stati accusati, poiché abbiamo cercato di sensibilizzare all'accoglienza fraterna dei portatori di HIV, e la prevenzione è stata trattata sul piano spirituale, che implica una comprensione matura della sessualità ed il rispetto per sé e per gli altri. Gli insegnanti che hanno accompagnato gli studenti quel pomeriggio possono testimoniare ciò che affermo.
A partire dall'ultima campagna elettorale, Mons. Eugenio ha subito attacchi personali da un'ala conservatrice della Chiesa per aver assunto una posizione contraria al determinismo elettorale di alcuni gruppi che, utilizzando il nome della Conferenza Episcopale Brasiliana, insistevano a voler stabilire per quali candidati i fedeli non dovevano votare. Le varie accuse che circolano contro la Diocesi di Goiás, risultato di un plagio dannoso ed anti-etico, sono solo un altro capitolo di questa crociata interna condotta da gruppi conservatori della Chiesa, che insistono nel voler fare della Diocesi di Goiás e del suo Vescovo un capro espiatorio a causa del loro fondamentalismo ed anacronismo ecclesiale.
Sono più di cinque anni che mi trovo a capo del lavoro pastorale della Parrocchia della Cattedrale di Sant'Anna, ed ho sempre ricevuto dal mio Vescovo la fiducia e l'autonomia per svolgere compiti di natura sociale ed in collaborazione con altri segmenti della società. Prima di organizzare l'evento della giornata mondiale della lotta contro l'AIDS avevo comunicato a Mons. Eugenio quale sarebbe stata la modalità di partecipazione della Chiesa ed egli si è rammaricato di non poter presenziare all'evento.
Pertanto, ribadisco che ho l'intera responsabilità in relazione all'evento svoltosi nella Cattedrale di Sant'Anna il 1° dicembre e sono a disposizione di coloro che volessero ulteriori spiegazioni su quanto accaduto.
Sono maggiorenne, rispondo delle mie azioni e non ritengo sia giusto che il Vescovo della Diocesi di Goiás sia calunniato a causa di una questione della quale detengo io la responsabilità. Sono aperto al dialogo fraterno e alla comprensione con qualsiasi gruppo ecclesiale, tuttavia, non mi faccio intimidire da persecuzioni, da posizioni neo-inquisitoriali né da diffamazione e da denunce di possessione diabolica, perché io sono libero! Credo che la Chiesa sia uno spazio in cui si vive nella libertà dei Figli di Dio. E, soprattutto, vivo radicato nella verità del Vangelo di Gesù.
Beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male a causa mia contro di voi.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Mt 5, 11-12 Mt 5, 11-12
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Mt 5, 11-12 Mt 5, 11-12
Fra Paulo Sérgio Cantanheide, OP
Parroco della Cattedrale di Sant'Anna
Non ho veramente parole!!!
RispondiEliminaSiamo in linea con il degrado,effetto della confusione dottrinale del Concilio che non ha posto limiti nè stabilito linee univoche di interpretazione della dottrina. E siamo in linea anche con quanti, veggenti, avvertirono del degrado nella Chiesa, preda di apostasie ed eresie.Come sempre succede, anche nella vita pratica, il ritorno e la ricerca della strada percorsa da secoli garantisce la stabilità nostra e di poter raggiungere una mèta definita e sicura. Il resto è perdere tempo a cercare altra strada che non si sa dove porta.
RispondiEliminaMi chiedo, con triste ironia, se il Papa non richiamerà a Roma questo vescovo, davanti a diversi cardinali, per chiedere spiegazioni su questa carnevalata, così come fu fatto per le legittime e motivate istanze dei vescovi giapponesi solo perchè si opposero alla diffusione di discordie generate da setta eretica introdottasi nella Chiesa e protetta dall'alto...Due pesi e due misure. 2forte coi deboli e debole coi forti"Vedremo!
RispondiEliminaNon mi illudo, l'evangelizzazione da parte dei NC non l'ho benedetta io!
RispondiEliminaRimango sempre rispettoso del pontefice ma cosa dovrei aspettarmi dalla sua ermenutica della continuità?