Dall'«Omelia
sulla Pasqua» di Melitone di Sardi, vescovo
(Capp. 65-67; SC 123, 95-101)
L'agnello immolato ci strappò dalla morte
Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua, che è Cristo, «al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Gal 1, 5 ecc.). Egli scese dai cieli sulla terra per l'umanità sofferente; si rivestì della nostra umanità nel grembo della Vergine e nacque come uomo. Prese su di sé le sofferenze dell'uomo sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passioni della carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.
Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello, ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall'Egitto, e ci salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del Faraone. Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue.
Egli è colui che coprì di confusione la morte e gettò nel pianto il diavolo, come Mosè il faraone. Egli è colui che percosse l'iniquità e l'ingiustizia, come Mosè condannò alla sterilità l'Egitto.
Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al regno eterno. Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.
Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti. Egli è colui che fu ucciso in Abele, e in Isacco fu legato ai piedi. Andò pellegrinando in Giacobbe, e in Giuseppe fu venduto. Fu esposto sulle acque in Mosè, e nell'agnello fu sgozzato.
Fu perseguitato in Davide e nei profeti fu disonorato.
Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli. Egli è l'agnello che non apre bocca, egli è l'agnello ucciso, egli è nato da Maria, agnello senza macchia. Egli fu preso dal gregge, condotto all'uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce non gli fu spezzato osso e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione.
Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l'umanità dal profondo del sepolcro.
(Capp. 65-67; SC 123, 95-101)
L'agnello immolato ci strappò dalla morte
Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua, che è Cristo, «al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Gal 1, 5 ecc.). Egli scese dai cieli sulla terra per l'umanità sofferente; si rivestì della nostra umanità nel grembo della Vergine e nacque come uomo. Prese su di sé le sofferenze dell'uomo sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passioni della carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.
Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello, ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall'Egitto, e ci salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del Faraone. Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue.
Egli è colui che coprì di confusione la morte e gettò nel pianto il diavolo, come Mosè il faraone. Egli è colui che percosse l'iniquità e l'ingiustizia, come Mosè condannò alla sterilità l'Egitto.
Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al regno eterno. Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.
Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti. Egli è colui che fu ucciso in Abele, e in Isacco fu legato ai piedi. Andò pellegrinando in Giacobbe, e in Giuseppe fu venduto. Fu esposto sulle acque in Mosè, e nell'agnello fu sgozzato.
Fu perseguitato in Davide e nei profeti fu disonorato.
Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli. Egli è l'agnello che non apre bocca, egli è l'agnello ucciso, egli è nato da Maria, agnello senza macchia. Egli fu preso dal gregge, condotto all'uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce non gli fu spezzato osso e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione.
Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l'umanità dal profondo del sepolcro.
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EPISTOLA
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoliad
Corínthios 1 Cor. 11, 20-32
Fratres: Conveniéntibus vobis in unum, jam non est Domínicam cœnam manducáre. Unusquísque enim suam cœnam præsúmit ad manducándum. Et álius quidem ésurit : álius autem ébrius est. Numquid domos non habétis ad manducándum et bibéndum? aut ecclésiam Dei contémnitis, et confúnditis eos, qui non habent? Quid dicam vobis? Laudo vos? In hoc non laudo. Ego enim accépi a Dómino quod et trádidi vobis, quóniam Dóminus Jesus, in qua nocte tradebátur, accépit panem, et grátias agens tregit, et dixit : Accípite, et manducáte : hoc est corpus meum, quod pro vobis tradétur : hoc fácite in meam commemoratiónem. Simíliter et cálicem, postquam cœnávit, dicens : Hic calix novum Testaméntum est in meo sánguine : hoc fácite, quotiescúmque bibétis, in meam commemoratiónem. Quotiescúmque enim manducábitis panem hunc et cálicem bibétis : mortem Dómini annuntiábitis, donec véniat. Itaque quicúmque manducáverit panem hunc vel bíberit cálicem Dómini indígne, reus erit córporis et sánguinis Dómini. Probet autem seípsum homo : et sic de pane illo edat et de cálice bibat. Qui enim mandúcat et bibit indígne, judícium sibi mandúcat et bibit : non dijúdicans corpus Dómini. Ideo inter vos multi infirmi et imbecílles, et dórmiunt multi. Quod si nosmetípsos dijudicarémus, non útique judicarémur. Dum judicámur autem, a Dómino corrípimur, ut non cum hoc mundo damnémur.
M. - Deo grátias.
Fratelli: quando vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la
cena del Signore. Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende
prima il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco. Non avete
forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il
disprezzo sulla chiesa di Dio e far vergognare chi non ha niente? Che
devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo! Io, infatti, ho ricevuto dal
Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella
notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo
spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in
memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il
calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate
questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me". Ogni volta infatti
che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la
morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno
mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del
sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di
questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza
riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È
per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon
numero sono morti. Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi,
non saremmo giudicati; quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo
ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo.
GRADUALE
Phil. 2, 8-9
Christus factus est pro nobis obédiens
usque ad mortem, mortem autem crucis
V/.
Propter quod et Deus
exaltávit illum : et dedit illi nomen, quod est super omne nomen.
EVANGÉLIUM
Sequentia
sancti Evangelii secundum Ioannem. Io. 13, 1-15
Ante diem festum Paschæ, sciens Jesus, quia venit hora
ejus, ut tránseat ex hoc mundo ad Patrem : cum dilexísset suos, qui
erant in mundo, in finem diléxit eos. Et cœna facta, cum diábolus jam
misísset in cor, ut tráderet eum Judas Simónis Iscariótæ : sciens, quia
ómnia dedit ei Pater in manus, et quia a Deo exívit, et ad Deum vadit :
surgit a cena et ponit vestiménta sua : et cum accepísset línteum,
præcínxit se. Deinde mittit aquam in pelvim, et cœpit laváre pedes
discipulórum, et extérgere línteo, quo erat præcínctus. Venit ergo ad
Simónem Petrum. Et dicit ei Petrus : Dómine, tu mihi lavas pedes?
Respóndit Jesus et dixit ei : Quod ego fácio, tu nescis modo, scies
autem póstea. Dicit ei Petrus : Non lavábis mihi pedes in ætérnum.
Respóndit ei Jesus : Si non lávero te, non habébis partem mecum.
Dicit ei Simon Petrus : Dómine, non tantum pedes meos,
sed et manus et caput. Dicit ei Jesus : Qui lotus est, non índiget nisi
ut pedes lavet, sed est mundus totus. Et vos mundi estis, sed non omnes.
Sciébat enim, quisnam esset, qui tráderet eum : proptérea dixit : Non
estis mundi omnes. Postquam ergo lavit pedes eórum et accépit vestiménta
sua : cum recubuísset íterum, dixit eis : Scitis, quid fécerim vobis?
Vos vocátis me Magíster et Dómine : et bene dícitis : sum étenim. Si
ergo ego lavi pedes vestros, Dóminus et Magíster : et vos debétis alter
altérius laváre pedes. Exémplum enim dedi vobis, ut, quemádmodum ego
feci vobis, ita et vos faciátis.
M. - Laus tibi Christe.
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?". Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo". Gli disse Simon Pietro: "Non mi laverai mai i piedi!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!". Soggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti". Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: "Non tutti siete mondi". Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.
M. - Laus tibi Christe.
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?". Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo". Gli disse Simon Pietro: "Non mi laverai mai i piedi!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!". Soggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti". Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: "Non tutti siete mondi". Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.
M. - Laus tibi
Christe.
Il film Passion è quanto di più sublime è stato finora compiuto,al cinema, per ricordare la Passione di Nostro Signore.
RispondiEliminaGrazie di averne inserite delle sequenze !
Personalmente l'ho visto 3 volte e quando ricordo i momenti ultimi della vita di Gesù, inevitabilmente ricordo il film che infatti è strettamente fedele al Vangelo, anche se ha inserito alcuni dettagli che sarebbero suggeriti dalla beata Emmerich.
Ma nulla tolgono alla sequenza dei fatti evangelici.
Tutto era stato predetto da Lui, ma ci volle la Pentecoste perchè gli apostoli ricordassero bene e capissero il senso di tutto quanto avevano vissuto col Messia, che ritenevano prevalentemente come un nuovo Re che avrebbe riportato i fasti dell'antico Israele. Ogni tanto capivano che non sarebbe stato solo un re, ma i dubbi erano tanti e solo la tragedia e la Resurrezione potevano rischiarare la mente degli apostoli.
Bellissimo film, che tengo nella mia raccolta di DVD , consiglio di procurarsene una copia, prima che lo tolgano dalla circolazione.
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