Santità, noi siamo ben consapevoli che uno dei principali doveri del Suo Ministero Petrino è l’unità del popolo di Dio, ma in verità una cappa di tenebra è scesa nei nostri cuori, prima di tutto per alcune Sue affermazioni contenute nel discorso del 10 Gennaio, poi per l’ulteriore mandato che Lei ha dato al Cammino Neocatecumenale per la cosiddetta Nuova Evangelizzazione.
Ci siamo chiesti che fine avevano fatto tutte le testimonianze di drammi, di sofferenze, di famiglie volutamente divise dai catechisti del Cammino, in nome di un primato assoluto che il Cammino “deve” esercitare sulla vita delle persone, fino ad arrivare a numerosi casi di suicidio, messi tutti a tacere, per non ledere l’immagine ufficiale del Cammino; tutte queste testimonianze sono state mandate alle Sedi competenti del Vaticano in questi svariati anni: avevamo già il sospetto che queste testimonianze fossero state messe impietosamente da parte, ma dopo questo evento ne abbiamo la certezza.
Nel Suo discorso ai Neocatecumenali del 10 Gennaio 2009 Lei ha esordito dicendo:
“… In special modo saluto il Cardinale Vicario, Agostino Vallini, come anche il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, che con dedizione vi ha seguiti nell’iter di approvazione dei vostri Statuti …”
Carissimo Santo Padre, noi siamo al corrente del fatto che Lei non ha mai firmato l’approvazione definitiva dello Statuto del Cammino Neocatecumenale, ma lo ha fatto soltanto il Cardinal Rylko, con la ridicola consegna fatta a Kiko Arguello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi, nella sede della Congregazione del Pontificio Consiglio per i Laici il giorno 13 Giugno 2008, e ciò è avvenuto appunto in contrapposizione alla Sua decisione di attendere, per una eventuale successiva conferma degli statuti, il giudizio della Congregazione per la Dottrina della Fede, riguardante le catechesi contenute negli “Orientamenti alle equipes di catechisti” ed anche per tutte le altre catechesi del direttorio del Cammino da Voi possedute da svariati anni, e il giudizio della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti per quanto concerne la Celebrazione Eucaristica del Cammino neocatecumenale, evidentemente abusiva ed assolutamente non Cattolica.
Quindi, come interpretare le sue parole di elogio per il suddetto Cardinale?
Tutti sanno che codesto Cardinale ha volontariamente disubbidito alla Sua Volontà di attendere, prima di firmare un’approvazione a quegli Statuti, la difficile quanto improbabile approvazione delle aberranti catechesi del Cammino, e l’approvazione del rito Eucaristico neocatecumenale, completamente inventato da Kiko Arguello, contenente molti aspetti protestanti e soprattutto ebraici, di cui il più grave e fuorviante è la nuova attualizzazione del Seder Pasquale ebraico, principio fondante di tutto quel rito e motivo principale per cui Kiko si rifiuta di far ricevere ai neocatecumenali la Comunione con le ostie e muovendo in processione.
Lo stesso Kiko, nell’Annuncio di Quaresima, tenuto a Madrid nel 2006, ha rivelato ai suoi catechisti più anziani le manovre che questo personaggio (il Card. Rylko) ha architettato per far modificare il testo della “Dies Domini”, affinché non fosse tolta al Cammino l’Eucarestia celebrata sempre separatamente dal resto della Chiesa, e gli intrighi ideati per riuscire ad aggirare le Sue direttive di cambiamento circa quell’Eucarestia, manifestate con la lettera del Cardinale Arinze. … E questo Cardinale viene lodato? Tutto ciò è un MISTERO!
Poi nel Suo discorso ha proseguito dicendo:
“… Voi oggi siete qui riuniti per rinnovare questa stessa professione di fede. La vostra presenza, così folta ed animata, sta a testimoniare i prodigi operati dal Signore nei trascorsi 4 decenni; essa indica anche l’impegno con cui intendete proseguire il cammino iniziato, un cammino di fedele sequela di Cristo e di coraggiosa testimonianza del suo Vangelo, non solo qui a Roma ma dovunque la Provvidenza vi conduca; un cammino di docile adesione alle direttive dei Pastori e di comunione con tutte le altre componenti del Popolo di Dio. Voi questo intendete fare, ben consapevoli che aiutare gli uomini di questo nostro tempo ad incontrare Gesù Cristo, Redentore dell’uomo, costituisce la missione della Chiesa e di ogni battezzato …”
Quindi, il nostro Dio avrebbe operato i seguenti prodigi:
1) Disubbidienza palese al Magistero Petrino e prevaricazioni perpetrate ai danni della Gerarchia e di tutta la Chiesa, per tutti questi anni, appunto quaranta.
2) Prassi liturgica completamente non Cattolica e neanche Cristiana, nella quale si commettono peccati di ogni genere, di cui i più gravi sono i sacrilegi contro il Santissimo Sacramento, denunciati svariate volte, anche da noi stessi nelle lettere che Le abbiamo inviato, i quali non possono essere né sconfessati, né evitati dal Cammino, poiché fanno parte della dottrina di Kiko.
3) Dottrina eretica Neocatecumenale, che utilizzano indisturbati ancora oggi per formare nuove comunità (infischiandosene della Dottrina della Chiesa Cattolica), contenuta nelle aberranti Catechesi, dette anche “Orientamenti alle Equipes di Catechisti”;
ma purtroppo tali catechesi sono state implicitamente avallate dalla Santa Sede, quando ha approvato questo iniquo Statuto, di cui tutti gli articoli rimandano costantemente e capziosamente ad esse.
4) Violenze psicologiche di ogni genere, commesse contro i fedeli che fanno parte del Cammino Neocatecumenale, di cui alcuni, giungendo alla disperazione, si sono addirittura tolti la vita.
5) Violenze e mancanza di rispetto verso quella Gerarchia che osa contestarli: emblematico è il caso della morte di Mons. Pagani, che Le avevamo denunciato nella nostra lettera datata 29 Aprile 2008:
“… Mons. Pagani Vescovo di Perugia, faremo comprendere ancor più con quale violenza possano arrivare a trattare con chiunque non la pensasse come loro, e in particolar modo questa testimonianza fa comprendere il loro modo di agire, privo di ogni rispetto, verso la Gerarchia della Chiesa: Il 2 Marzo 1988 il Vescovo Cesare Pagani ricevette la visita i Responsabili dei Neocatecumenali per la regione Umbria: Giorgio Filippucci, Responsabile dell’Equipe dei catechisti, sua moglie Lucia Filippucci, il sacerdote Padre Andrea Papa e un seminarista del Cammino Neocatecumenale. Dopo una violenta discussione il Monsignore fu accusato da essi di osteggiare codesto movimento, e poiché il Vescovo soffriva di cardiopatia, due ore dopo il colloquio morì di infarto. Successivamente cosa fecero questi grandi catechisti? Dissero durante le loro catechesi a tutta la regione che il Monsignore era stato “castigato da Dio, perché aveva osteggiato il Cammino Neocatecumenale”. Questa menzogna dura ancora oggi in tutte le comunità umbre. Qualche anno dopo Giorgio Filippucci morì esattamente come il Monsignore, e a tutt’oggi viene ricordato come un santo …”
6) Menzogne dette sia ai fedeli che a chi governa la Chiesa: uso illecito del denaro, estorto ai fedeli del Cammino, poi utilizzato per comperare la compiacenza di tantissimi Sacerdoti e Vescovi e Cardinali …
E si potrebbe andare ancora avanti con questa lista, in particolar modo sul problema dei loro Seminari Redemptoris Mater: Lei stesso ne ha avuto una chiara testimonianza, nella vicenda del Seminario del Giappone, e cioè come questi Seminari siano indebitamente comandati da Kiko Arguello e dalla sua cerchia.
Veramente Dio ha ispirato e benedetto codeste opere? ASSURDO!
Forse Lei, Santità, è a conoscenza di cose che noi non sappiamo sulle cosiddette opere buone di codesta setta … ma se per “frutti di fede” si intende il prosperare di intere famiglie nel Cammino, che pare manifestino una presunta gioia di vita ed una presunta crescita nella fede, va considerato che codeste famiglie vengono allegramente ed inconsapevolmente cresciute nel Luteranesimo e nel Giudaismo di stampo gnostico, e quanto alla loro apparente gioia e floridezza, basterebbe fare un’esperienza di vita insieme ad esse, magari in Itineranza, per accorgersi che il senso cristiano di queste famiglie è solo apparente e che nascondono immensi disagi spirituali ed esistenziali e squilibri psicologici.
E’quanto è accaduto ad Anna Rita, che è stata in Itineranza, in coppia con un’altra ragazza umbra e con una famiglia romana del Cammino, stando con loro “in missione” a Toulon, in Francia, dall’Ottobre 1996 al Giugno 1997, vivendo con essi a stretto contatto (nella stessa casa per sette mesi, poi in un appartamento con la ragazza durante gli ultimi due mesi). Questa famiglia che al tempo contava otto figli più un’altra in arrivo, veniva da un tentativo fallimentare di missione a Taiwan (Singapore), da cui erano dovuti andar via a causa delle insuperabili difficoltà incontrate dai figli con la lingua cinese nella scuola del posto, al punto che tutti, anche i più grandi, erano costretti ad andare all’Asilo infantile, poiché non comprendendo una parola di cinese non potevano studiare. I genitori poi erano entrati in crisi per il comportamento delle ragazze in missione che erano lì, le quali si rifiutavano di andare a casa loro per i lavori domestici, perché effettivamente erano state inviate solo per l’evangelizzazione, cioè “per andare a fare la Traditio ai parroci”.
Quindi in questo successivo tentativo francese, i genitori di questi figli erano disposti a tutto pur di non fallire nuovamente nella missione e si sono comportati di conseguenza, cioè senza scrupoli, sotto molti punti di vista:
1) tenendo quasi in schiavitù Anna Rita e l’altra ragazza, a lavorare per loro nella loro casa per tutta la giornata, per sette mesi, comprese le domeniche, senza un giorno di riposo;
2) senza sufficiente tempo per il sonno (cominciavano a lavorare, svegliando e vestendo i bambini da accompagnare a scuola, fin dalle 6.30 del mattino, sospendendo di lavorare solo alle 14.00 dopo il pranzo, poi riprendendo dalle 16.00 fino alle 23.00), tutti i giorni;
3) senza adeguati spazi di preghiera (non era loro concesso dal Responsabile del Sud della Francia, che era d’accordo con la coppia, di andare alla Messa o di prendersi mezz’ora per le Lodi mattutine, perché – diceva - “non si era in Monastero, ma in Missione, e bisognava lavorare”);inoltre alla richiesta delle ragazze di pregare insieme una volta al giorno, i genitori avevano risposto rifiutandosi di pregare con le ragazze, tranne che alle Lodi della Domenica mattina, perché il fatto di pregare insieme alle ragazze in missione “non era previsto nella prassi del Cammino”;
4) senza concedere loro le celebrazioni della Parola, alle quali andava quasi sempre la coppia, mentre loro restavamo a guardare i bambini a casa (veniva loro concessa l’Eucarestia del Sabato sera, perché allora si muoveva tutta la famiglia);
5) senza una vera comunione fraterna perché le due ragazze erano sempre viste con diffidenza dai genitori, che spesso entravano in casa “in punta di piedi” per controllarle;
6) senza un minimo di sincerità e di carità cristiana, poiché hanno mentito sul loro conto con tutti, dando loro la colpa di un incidente stradale che aveva causato una loro figlia e dei relativi danni all’automobile prestata da un fratello di Parigi, impedendo ad Anna Rita con l’inganno di preparare, insieme ad altri cantori, i canti per la Veglia Pasquale, trattando l’altra ragazza con discriminazione per provocarne le gelosie, e non nascondendo neanche la loro malvagia soddisfazione quando morì all’improvviso, a Febbraio, il catechista delle ragazze, Giorgio Filippucci, che loro non sopportavano perché, per tutelare Anna Rita dagli intrighi dell’Itineranza, che lui conosceva bene per esperienza, le impose di scendere in Italia ogni due mesi, per riposarsi per qualche giorno stando con la sua comunità;
7) ma soprattutto, la cosa più grave di tutte, cercando di contrastare con l’indifferenza (da parte della madre) e con la repressione violenta (da parte del padre) le ribellioni, le depressioni, le angosce, le crisi isteriche e le continue agitazioni dei loro figli, che non volevano stare in missione, ma volevano vivere a Roma.
Tutto questo si è protratto per nove mesi, fino al Raduno a Porto San Giorgio del Giugno 1997, tenuto con tutti gli itineranti e con Kiko, il quale era palesemente d’accordo con loro e col Responsabile della Francia per riconfermarli in Missione, nonostante la volontà contraria dei figli. Ciò è apparso chiaramente quando Kiko ha pubblicamente chiesto ai due genitori di dare la loro esperienza della missione e, fingendo di non sapere nulla, ha loro chiesto come stavano i figli (i quali infatti non erano stati invitati alla Convivenza per testimoniare, neanche i più grandi) ed i genitori, mentendo spudoratamente, hanno detto che i figli erano contenti di stare in Francia e che stavano bene! Nessuno li ha contraddetti: non il Responsabile della Francia che sapeva tutto, non la ragazza che stava con Anna Rita e nemmeno Anna Rita, che era stata derisa da Kiko poco prima, perché lui era già al corrente dei vari “problemi di rapporti” senza che lei li avesse specificati, e la derideva perché a suo dire si scandalizzava degli altri …
Quindi nessuno disse la verità sulla situazione, allora Kiko disse: “Bene, siete riconfermati per la Francia! Un applauso a questi fratelli!”
Anna Rita non ebbe il coraggio di alzarsi in piedi e svergognare tutti, compreso Kiko, perché era schiava del Cammino, dei loro giudizi, e perché aveva paura che se avesse detto che i figli stavano tutti male, i genitori si sarebbero poi vendicati sui figli, accusandoli di aver parlato troppo con le due ragazze.
Tacque e decise di abbandonare quel luogo di cattiverie gratuite, di ipocrisia e di imposture che è l’Itineranza neocatecumenale. In seguito ha saputo che questa famiglia, in missione nel Sud della Francia, è una delle famiglie di cui Kiko va più fiero, e che porta spesso ad esempio … ma lei che ha vissuto con loro sa molte altre cose, sa cosa si nasconde dietro alla loro presunta “eroicità missionaria”, dietro a quella “cristianità esemplare”.
Questo, Santità, è ciò che generalmente si nasconde dietro ai cosiddetti “frutti di fede”dei Neocatecumenali, e Le assicuriamo che, per le confidenze ricevute da un serio Sacerdote che è a contatto con gli itineranti del Cammino da molto tempo, dietro c’è anche molto di peggio! Delitti innominabili, che se venissero denunciati dalle vittime che li hanno subiti alle Autorità Civili (cosa che queste vittime non faranno mai perché verrebbero immediatamente estromesse dal Cammino, a cui hanno dato tutta la loro disponibilità, perdendo lavoro, soldi e sostanze, e non saprebbero più come sopravvivere) ne uscirebbe materiale da Codice Penale, con sentenze di decenni di carcere.
Quindi risulta chiaro che il Cammino Neocatecumenale non è venuto da Lei il 10 Gennaio per professare la sua fedeltà al Successore degli Apostoli, ma sono venuti da Lei perché a loro serviva la Sua approvazione, per poi usarla in maniera indebita per portare avanti le loro opere, non secondo Dio, ma secondo il principe delle tenebre, Satana.
Perciò anche questo ulteriore passaggio del Suo discorso per noi risulta un MISTERO.
Lei, Santità, proseguiva dicendo:
“… Tutto ebbe inizio qui a Roma, quarant’anni or sono, quando nella Parrocchia dei Santi Martiri Canadesi si costituirono le prime comunità del Cammino neocatecumenale. Come non benedire il Signore per i frutti spirituali che, attraverso il metodo di evangelizzazione da voi attuato, si sono potuti raccogliere in questi anni? Quante fresche energie apostoliche sono state suscitate sia tra i sacerdoti che tra i laici! Quanti uomini e donne, e quante famiglie, che si erano allontanate dalla comunità ecclesiale o avevano abbandonato la pratica della vita cristiana, attraverso l’annuncio del kerygma e l’itinerario di riscoperta del Battesimo, sono state aiutate a ritrovare la gioia della fede e l’entusiasmo della testimonianza evangelica! La recente approvazione degli Statuti del “Cammino” da parte del Pontificio Consiglio per i Laici è venuta a suggellare la stima e la benevolenza con cui la Santa Sede segue l’opera che il Signore ha suscitato attraverso i vostri Iniziatori. Il Papa, Vescovo di Roma, vi ringrazia per il generoso servizio che rendete all’evangelizzazione di questa Città e per la dedizione con cui vi prodigate per recare l’annuncio cristiano in ogni suo ambiente. La vostra già tanto benemerita azione apostolica sarà ancor più efficace nella misura in cui vi sforzerete di coltivare costantemente quell’anelito verso l’unità che Gesù ha comunicato ai Dodici durante l’Ultima Cena..”
Queste Sue espressioni sono per noi … veramente sconcertanti, non abbiamo parole … ci siamo detti che forse Lei non conosce nulla di codesta setta, quindi anche questo Suo dire rimane per noi un MISTERO.
“… So con quanto zelo stiano operando le comunità del Cammino Neocatecumenale in ben 103 parrocchie di Roma. Mentre vi incoraggio a proseguire in questo impegno, vi esorto ad intensificare la vostra adesione a tutte le direttive del Cardinale Vicario, mio diretto collaboratore nel governo pastorale della Diocesi. L’inserimento organico del “Cammino” nella pastorale diocesana e la sua unità con le altre realtà ecclesiali torneranno a beneficio dell’intero popolo cristiano, e renderanno più proficuo lo sforzo della Diocesi teso a un rinnovato annuncio del Vangelo in questa nostra Città.... E voi, ponendovi con piena disponibilità al servizio del Vescovo, come ricordano i vostri Statuti, potrete essere di esempio per tante Chiese locali, che guardano giustamente a quella di Roma come al modello a cui fare riferimento …”
Potrebbero essere esempio di che cosa? Sono notissime le opere nefaste di codesto movimento in seno alla Chiesa Universale (ultimo e significativo è lo scandalo di Imola e Ravenna): se Lei non lo sa nelle 103 parrocchie consegnate ai neocatecumenali di Roma, come in tutte le altre sparse nel mondo, essi stanno distruggendo ciò che di Cattolico c’era ancora in esse, per istituire la chiesa di Kiko Arguello, e anche questo fatto è stato ampiamente denunciato da tantissimi fedeli, (siamo in contatto con dei fedeli della Diocesi di Roma che sono stati estromessi da ogni servizio nelle loro Parrocchie, in cui è presente il Cammino, perché non si sono piegati alle loro modalità e ala loro dottrina). Quindi noi non comprendiamo il Suo incoraggiamento affinché proseguano in questo “loro impegno”di devastazione.
Anche codesto passaggio risulta per noi un MISTERO.
“… C’è un altro frutto spirituale maturato in questi quarant’anni, per il quale vorrei ringraziare insieme con voi la Provvidenza divina: è il grande numero di sacerdoti e di persone consacrate che il Signore ha suscitato nelle vostre comunità. Tanti sacerdoti sono impegnati nelle parrocchie e in altri campi di apostolato diocesano, tanti sono missionari itineranti in varie Nazioni: essi rendono un generoso servizio alla Chiesa di Roma, e la Chiesa di Roma offre un prezioso servizio all’evangelizzazione nel mondo. E’ una vera “primavera di speranza” per la comunità diocesana di Roma e per la Chiesa! Ringrazio il Rettore e i suoi collaboratori del Seminario Redemptoris Mater di Roma per l’opera educativa che essi svolgono. Il loro compito non è facile, ma molto importante per il futuro della Chiesa. Li incoraggio pertanto a proseguire in questa missione, adottando gli indirizzi formativi proposti tanto dalla Santa Sede quanto dalla Diocesi. L’obiettivo a cui occorre mirare da parte di tutti i formatori è quello di preparare presbiteri ben inseriti nel presbiterio diocesano e nella pastorale sia parrocchiale che diocesana.”
Santità, nell’ultima lettera che Le avevamo mandato, Le scrivevamo:
“… Nella Domus Galileae, come anche in tutti i Seminari “Neocatecumenali” del mondo sono stati già formati più di 1000 seminaristi, cioè più di mille “schegge impazzite” che andranno in tutte le Parrocchie rovinando la sana Dottrina [che è ciò che accade ad esempio nella Parrocchia del Sacro Cuore di Centobuchi (AP), come da lettera allegata], senza contare la numerosa schiera di Sacerdoti di formazione prettamente cattolica e di Vescovi che hanno difeso, agevolato, ed in moltissimi casi insegnato queste eresie creando dei grandi danni a tantissime persone sia a livello spirituale che fisico. I circa 70 Seminari Redentoris Mater che Kiko ha eretto in tutto il mondo vengono celebrati come uno dei maggiori e “fantastici frutti” del Cammino Neocatecumenale, di cui “lo Spirito Santo” avrebbe fatto “dono” alla Chiesa; in realtà, per rendersi conto della grande piaga che costituiscono i Seminari Redentoris Mater in seno alla Chiesa Cattolica, occorre prendere coscienza del fatto che i seminaristi continuano regolarmente tutte le tappe del Cammino all’interno della comunità più vicina al Seminario loro assegnato; che studiano le “splendide” catechesi di Kiko che usano quando vanno ad evangelizzare per aprire nuove comunità; che si preparano sui testi decisi dal Rettore che è sempre un neocatecumeno e che ricevono ulteriori indottrinamenti di misteriosa provenienza che, una volta ordinati presbiteri ed impiantati nelle parrocchie, trasmetteranno nel catechismo ai bambini, riempiendoli di false notizie sulla Sacra Scrittura e mandando loro dei messaggi contrastanti con l‟insegnamento di Gesù e della Chiesa. (Alleghiamo una chiara prova di quanto appena detto.) Purtroppo i Vescovi, custodi del deposito della fede, oltre che ricevere le ingenti somme di denaro che regolarmente i “generosissimi” Neocatecumenali depongono nelle loro mani, nella maggior parte dei casi altro non fanno: occorrerebbe invece vegliare attentamente sull’operato dei Rettori i quali, essendo tutti indistintamente di formazione e di mentalità neocatecumenale, hanno compiuto il percorso iniziatico di codesto cammino, dando un’ubbidienza cieca ai loro catechisti (perché nel Cammino Neocatecumenale il catechista esercita autorità assoluta anche sul Sacerdote), che a loro volta in nome di Kiko amministrano e guidano codesti Seminari. In realtà per riportare nell’ortodossia la formazione dei seminaristi che avviene in questi seminari Neocatecumenali, bisognerebbe prima di tutto non permettere più che questi catechisti solchino la porta dei seminari ed eliminare totalmente le catechesi di Kiko Arguello contenute nelle 3000 pagine di eresie protestanti-ebraiche (di cui sono a conoscenza anche le Congregazioni competenti per il “caso Neocatecumenali” da oltre dieci anni e che non sono ancora state rese pubbliche perché non approvate). Infine basterebbe vedere come sono strutturalmente progettati e realizzati (da Kiko Arguello) questi seminari, per rendersi conto che di Cattolico hanno ben poco. Anche queste strutture sono state costruite e vengono mantenute in piedi con denaro estorto a persone ignare del loro vero uso, e con denaro di dubbia provenienza ( organizzazione “mondiale senza nome” ).”
Ora, probabilmente, quanto Le scrivemmo non è servito a niente, o forse si … ma Lei in questo passaggio ha affermato che le cosiddette vocazioni Neocatecumenali sarebbero “frutti spirituali donati dal Signore”, questo purtroppo non corrisponde alla verità e come le abbiamo scritto subito sopra, Lei ne ha avuto un esempio nel caso del Giappone. Lei li incoraggia in questa missione con la speranza che codesti seminari si incardino nelle varie Diocesi dove operano, ma le garantiamo che questo non avverrà mai, come d'altronde sino ad oggi non è accaduto.
Quindi anche questo passaggio rimane per noi un MISTERO:
“… Cari fratelli e sorelle, la pagina evangelica che è stata proclamata, ci ha richiamato le esigenze e le condizioni della missione apostolica. Le parole di Gesù, riferiteci dall’evangelista san Matteo, risuonano come un invito a non scoraggiarci dinanzi alle difficoltà, a non ricercare umani successi, a non temere incomprensioni e persino persecuzioni. Incoraggiano piuttosto a porre la fiducia unicamente nella potenza di Cristo, a prendere la “propria croce” e a seguire le orme del nostro Redentore che, in questo tempo natalizio ormai al termine, ci è apparso nell’umiltà e nella povertà di Betlemme. La Vergine Santa, modello di ogni discepolo di Cristo e “casa di benedizione” come avete cantato, vi aiuti a realizzare con gioia e fedeltà il mandato che la Chiesa con fiducia vi affida.”
In questo passaggio sembra che i Neocatecumenali siano “i poveri perseguitati”, che siano “i grandi incompresi”, ma questo purtroppo non corrisponde alla verità dei fatti, perché è tutto il contrario: è la setta dei Neocatecumenali che perseguita da quaranta anni la vera Chiesa Cattolica, e la constatazione che la Chiesa di oggi guardi con fiducia, per la Nuova Evangelizzazione, a questa setta … ci sembra veramente inquietante.
E soprattutto: da quando in qua, difendere la parrocchia (da parte di un parroco) o la diocesi (da parte di un vescovo serio) dall’entrata distruttrice di questa gente, affinché la Chiesa sia difesa dall’eresia, significa “perseguitare”?? Da quando in qua combattere la Menzogna è un atto di “persecuzione” ??
Anche questo passaggio finale rimane per noi un MISTERO.
....Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà .... (LC 22, 41-42)
Carissimo Santo Padre, ci siamo posti in maniera molto seria, delle domande sulla virtù dell’Obbedienza.
- Esiste un limite all’obbedienza?
- Sin dove si deve spingere l’obbedienza?
- Esiste una disobbedienza che sia legittima e anzi doverosa davanti a Dio, anche nel caso in cui ciò dovesse implicare scandalo, divisione, persecuzione o addirittura una scissione tra uomini che professino la stessa fede nel Signore Gesù Cristo?
- Esiste una forma di disobbedienza, in cui si possa manifestare una santa ira ed un sano spirito di giudizio, tale che sia giusta e virtuosa agli occhi di Dio?
La somma e perfetta Obbedienza, nella sua forma più alta, è stata operata prima di tutto e tutti dal Signore Gesù nell’Orto degli Ulivi, manifestata dalla sopra citata preghiera rivolta al Padre nel passo della Scrittura Lc 22, 41-42 . Subito dopo viene la perfetta obbedienza di Maria Santissima, Corredentrice insieme al Figlio Suo di tutto il genere umano del passato, di quello del loro tempo, di quello del tempo di oggi, e di tutte le genti del tempo futuro, sino alla fine dei tempi. Subito dopo l’obbedienza della Madre di Dio, in termini di perfezione, si ha l’obbedienza di tutti i Santi dal tempo dei Patriarchi sino ad oggi.
Di conseguenza tutti noi, dal più piccolo al più grande, attraverso il dono del Battesimo, siamo chiamati ad obbedire. Per tutti i battezzati, obbedire a Dio è un dovere e soprattutto un atto di amore verso la Santissima Trinità, che ci ha ottenuto la Salvezza mediante il Sangue Preziosissimo del Signore nostro Gesù Cristo: ...Considera, quando sei battezzato, donde viene il Battesimo, se non dalla Croce di Cristo, dalla morte di Cristo. Tutto il mistero sta nel fatto che egli ha patito per te. In lui tu sei redento, in lui tu sei salvato [Sant'Ambrogio, De sacramentis, 2, 6: PL 16, 425C]...
Ma per chiarire appieno il nostro pensiero sulla virtù dell’Obbedienza, ( in riferimento alla consegna degli Statuti definitivi concessi al Cammino Neocatecumenale da parte della Congregazione del Pontificio Consiglio per i Laici il giorno 13 Giugno 2008, e alla conferma della Santa Sede seguita il 10 Gennaio 2009, a cui i neocatecumenali sono chiamati ad obbedire, e allo stesso tempo chi non fa parte del Cammino è chiamato ad obbedire accettandoli come Movimento Cristiano e Cattolico) riportiamo l’esperienza di un uomo ateo, che, dopo aver vissuto i primi trent’anni della sua vita totalmente lontano da Dio, cinque anni or sono venne “folgorato sulla via di Damasco” .
La genesi di quella conversione avvenne nel contesto di un fatto concreto. Mentre quell’uomo stava lavorando come “barista”, durante il suo servizio notturno, verso le tre e trenta della notte, sentì nell’interno del suo cuore un nome ed un cognome di un sacerdote, a lui sconosciuto, al quale doveva presentarsi, ed anche il nome della chiesa in cui operava. Quest’uomo non sapeva di chi fosse quella voce, ma obbedì come attratto da una forza straordinaria, che andava oltre il fatto che per trenta anni avesse vissuto come un pagano, compiendo ogni sorta di peccati, prima di tutto verso Dio, poi verso se stesso ed il prossimo. Per quest’uomo si può ben dire che nella sua vita si è adempiuta la parola di San Paolo che dice: “[3]Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, [4]fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, [5]e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. [6]In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. [7]Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. [8]Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. [9]Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. [10]Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me”. (1 Corinzi)
Per quell’uomo che aveva ricevuto solo il Battesimo da bambino, che in trenta anni non aveva ricevuto il Sacramento della Penitenza, ne’ il Sacramento della Santissima Eucarestia, ed infine neanche il Sacramento della Cresima, senza conoscere nulla della dottrina Cattolica, senza ricordarsi nemmeno come si facesse il Segno della Croce, ed infine senza ricordarsi neanche il Padre Nostro e l’Ave Maria, ci fu un’illuminazione in cui comprese che quella voce e quella straordinaria forza che lo spingeva ad obbedire, erano la Persona di Gesù Cristo nostro Signore. Sì, quell’uomo trovò la fede (che in germe era già in lui in virtù del Battesimo ricevuto da bambino) nell’incontro con la Persona viva del Dio-Uomo Gesù Cristo e da allora vive nella Speranza della Carità divina. Egli trovò tutte le risposte alle sue domande mai chiarite sul senso della sua vita e si è avviato, con l’aiuto della Grazia di Dio, nel cammino cristiano verso la Patria Celeste. Trovò infatti (il giorno seguente) quel Sacerdote e ricevette in seguito tutti i restanti Sacramenti, (Confessione, Eucaristia, Cresima); infine si consacrò a Maria Santissima attraverso il “ Trattato della vera devozione a Maria” di San Luigi Maria Grignon de Monfort, che in un passo dice: ” [53]Ciò che Lucifero ha perduto con l'orgoglio, Maria l'ha conquistato con l'umiltà. Ciò che Eva ha dannato e perduto con la disobbedienza, Maria l'ha salvato con l'obbedienza. Eva, obbedendo al serpente, ha rovinato con sé tutti i suoi figli, che abbandonò in potere del demonio. Maria, rimanendo perfettamente fedele a Dio, ha salvato con sé tutti i suoi figli e servi, che consacrò alla sua Maestà.
Dopo cinque anni, e qui veniamo ai giorni d’oggi, a quest’uomo è accaduto un avvenimento che farà comprendere il nostro pensiero sull’Obbedienza. Trovandosi in una chiesa, durante la celebrazione della Santa Messa, raccolto in preghiera nel momento della Consacrazione, notò nel Sacerdote celebrante, un francescano, un grandissimo amore verso la Santissima Eucaristia: colpito da questo fatto provò a sua volta una grande attrazione verso il Santissimo Sacramento, così dopo essersi comunicato tornò al suo posto pieno di commozione, si mise in ginocchio, chiuse gli occhi, ringraziò il Signore e subito dopo si sentì dire nel cuore: “Io sono molto contento di questo mio sacerdote, perché mi ama con tutto il cuore attraverso il Santissimo Sacramento, ma Io ti dico di andare a dirgli che presto lui si presenterà davanti a Me e se non vuole andare in Purgatorio, ad espiare le sue imperfezioni, se vuole entrare direttamente in Paradiso, smetta di dare il Santissimo Sacramento sulle mani dei fedeli”. Allora quest’uomo, mentre stava in ginocchio, pensò e disse: “Signore Gesù che cosa mi hai chiesto di fare?? Questo Tuo sacerdote nemmeno mi conosce e neanche io lo conosco, sicuramente si scandalizzerà e mi caccerà come fossi un pazzo visionario. Signore Gesù, se proprio vuoi che io lo faccia e se è vero che sei Tu che me lo chiedi e non è la mia mente che mi inganna, o peggio ancora, il diavolo che me lo dice, fai in modo che questo avvenga.”
Nei giorni seguenti, quest’uomo, andò sempre alla Santa Messa dove celebrava questo sacerdote, ma niente accadeva. Dopo qualche tempo ebbe un incontro con un anziano sacerdote, e gli raccontò questo fatto, l’anziano sacerdote gli disse di stare tranquillo e di pregare il Signore di indicargli la via per obbedire alla Sua gravosa richiesta. Quando finì l’incontro, con l’anziano sacerdote, andò via e appena girato l’angolo della casa incredibilmente si trovò di fronte il Sacerdote francescano (a cui doveva dire le parole gravose che aveva sentito in preghiera durante la Comunione) il quale, con un bellissimo sorriso, e a braccia aperte in segno di abbraccio, si protendeva verso di lui. I due si abbracciarono come se si conoscessero da sempre, allora quest’uomo prese coraggio, dato che aveva capito che era stato il Signore a fare tutto questo, e ripeté ciò che aveva sentito nel suo cuore in preghiera, al sacerdote francescano. Questi gli rispose che lui ormai da anni combatteva questa pratica abominevole, di dare il Corpo di Cristo sulle mani dei fedeli; gli disse anche che questo accadeva grazie alla Massoneria, che fece introdurre questa pratica dopo il Concilio Vaticano II, gli confessò che provava dolore a dare la Comunione sulle mani e che aveva parlato di tutto ciò al suo Vescovo, (sua Eccellenza Mons. Ignazio Sanna, Vescovo di Oristano), che lo “richiamò all’Obbedienza”, dicendogli che non poteva rifiutarsi di dare la Comunione sulle mani dei fedeli. Questo francescano aggiunse che in virtù del suo Voto di Obbedienza, non poteva non obbedire al Vescovo e per questo si sentiva obbligato a continuare a dare la Santa Comunione sulle mani dei fedeli. Perciò tutto questo accade purtroppo tuttora, oggi.
Dall’esperienza di quest’uomo nasce la nostra considerazione sull’obbedienza.
... [11]Non dire: (Mi son ribellato per colpa del Signore), perché ciò che egli detesta, non devi farlo. [12]Non dire: «Egli mi ha sviato», perché egli non ha bisogno di un peccatore. [13]Il Signore odia ogni abominio, esso non è voluto da chi teme Dio. [14]Egli da principio creò l'uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. [15]Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buon volere. [16]Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano. [17]Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. [18]Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto. [19]I suoi occhi su coloro che lo temono, egli conosce ogni azione degli uomini. [20]Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare.... (Siracide 15)
Naturalmente chiunque è libero di credere o non credere all’esperienza di quest’uomo, a noi interessa solo far comprendere il nostro punto di vista sull’Obbedienza.
Se questo Sacerdote è cosciente che la pratica (abominevole) di dare la Santa Comunione sulle mani dei fedeli è stata inserita dalla Massoneria ecclesiastica , in realtà costui a chi sta veramente obbedendo? Sta obbedendo alla Massoneria e non al suo Vescovo in quanto tale, quindi - di fatto - il suo Voto di Obbedienza in questo caso decade, divenendo una tale obbedienza addirittura un peccato, considerando che si tratta di un Sacerdote pienamente cosciente dell’origine di questa pratica.
San Massimiliano Maria Colbe scriveva in una delle sue lettere: “Dio, scienza e sapienza infinita, che conosce perfettamente quello che dobbiamo fare per aumentare la sua gloria, manifesta normalmente la sua volontà mediante i suoi rappresentanti sulla terra. L’obbedienza, ed essa sola, è quella che ci manifesta con certezza la Divina volontà. E’ vero che il superiore può errare, ma chi obbedisce non sbaglia. L’unica eccezione si verifica quando il superiore comanda qualcosa che chiaramente, anche in cose minime, va contro la legge divina. In questo caso egli non è interprete della volontà di Dio.”
In sintesi il pensiero di San Massimiliano Maria Colbe sull’obbedienza coincide con il nostro pensiero e il nostro pensiero ( per Grazia) coincide con la parola di Dio:
[29] “Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.” ( Atti 5 )
L’abominevole pratica di dare l’Eucarestia sulle mani dei fedeli, è stata reintrodotta nella Chiesa Cattolica per volontà della Massoneria, e da questa è stato trasmesso alla Massoneria ecclesiastica il comando di diffonderla, a partire dal Concilio Vaticano II. A dimostrazione del fatto alleghiamo un documento tratto dalla rivista: "TEOLOGICA" n.14 MAR/APR 1998, pag.22-25 Ed.Segno - Udine Italia. Questo piano massonico, finalizzato alla distruzione della Chiesa Cattolica, consegnato nel 1962 ai Vescovi Cattolici massoni, quale “elaborazione” delle idee del Vaticano II, è già in buona parte realizzato all’interno della Chiesa (e questo è sotto gli occhi di tutti), ma nel Cammino Neocatecumenale esso è perfettamente e minuziosamente messo in pratica in ogni suo singolo punto già dagli albori del Cammino, nel lontano 1965 (fatta eccezione per gli ultimi punti del diabolico programma che si devono ancora storicamente verificare) e questo sta a riprova del fatto che gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale obbediscono ad una mentalità e ad una impostazione prettamente ebreo-massonica, servendosi di una dottrina totalmente protestante, come strumento per giungere alla distruzione della dottrina cattolica, ed in definitiva alla distruzione di tutto il Cattolicesimo inteso in tutti i suoi aspetti, che essi possono attaccare e demolire facilmente proprio per il fatto di poter operare dall’interno. (A questo proposito, Santità, stiamo lavorando ad una lunga e dettagliata analisi di comparazione tra ogni singolo punto del programma massonico, e ciò che accade abitualmente nella prassi del Cammino Neocatecumenale, “secondo le linee proposte dagli iniziatori”. Non appena tale lavoro sarà completato, sarà nostra cura inviarglielo prontamente.)
Ora, che un cammino di fede cristiana che miri alla conversione e alla santificazione di coloro che lo frequentano abbia, anche per sbaglio, una sola lontana somiglianza con un programma massonico è di per se motivo di imbarazzo e di inquietudine, ma che addirittura coincida con esso in ogni singolo punto è assolutamente indicativo sull’origine di quella realtà e perciò del tutto scandaloso, così come è parimenti scandaloso che ci fosse anche una lontana possibilità che venisse approvato dalla Chiesa. Ebbene questo autentico SCANDALO si è purtroppo consumato il 10 Gennaio 2009, quando la Santa Sede, nella Persona di Sua Santità, ha definitivamente approvato l’iniquo Statuto di questa setta eretica, sancendo ufficialmente l’entrata nella Chiesa del Cammino Neocatecumenale, come “realtà ecclesiale cattolica” a tutti gli effetti. E dato che Kiko Arguello sostiene che il Cammino da lui ideato, porta avanti il cosiddetto rinnovamento del Concilio Vaticano II, possiamo affermare che se la Chiesa Cattolica, per attuare un “rinnovamento” e per dare impulso alla “nuova evangelizzazione” ha bisogno di un cammino protestante e Giudeo - massonico, questo significa che il Concilio Vaticano II ha miseramente fallito e che la nostra Santa Madre Chiesa è ridotta veramente male …
Ora, da quanto appena desunto ci si chiede, in riferimento alla riflessione appena fatta sull’Obbedienza: come è possibile “ubbidire” agli uomini piuttosto che a Dio, accettando l’approvazione ufficiale - da parte della Gerarchia - di un simile Statuto (tutto menzognero e studiato apposta per prevaricare le leggi della Chiesa), soprattutto in riferimento agli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti (catechesi totalmente eretiche e difatti mai approvate) e all’Articolo n.13 riguardante l’Eucarestia (il quale ad arte è stato studiato a tavolino, con spirito di totale menzogna, al fine di portare avanti – come ha detto Kiko – la catechesi giudaica sul Seder Pasquale e niente affatto la Santa Eucarestia cattolica che è centro e culmine di una vera iniziazione cristiana!)??
Titolo I [ Natura e attuazione del Cammino Neocatecumenale ]
Art. 2 [Attuazione del Cammino Neocatecumenale]
[…] il Cammino Neocatecumenale si attua nelle diocesi:
1°. sotto la giurisdizione, la direzione del Vescovo diocesano […]
2º. secondo «le linee proposte dagli iniziatori», contenute nel presente Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti
Art. 7 [Il Neocatecumenato si attua in piccola comunità]
§ 2. Modello della comunità neocatecumenale è la Sacra Famiglia di Nazareth, luogo storico dove il Verbo di Dio, fatto Uomo, si fa adulto crescendo «in sapienza, età e grazia», stando sottomesso a Giuseppe e Maria.18 Nella comunità i neocatecumeni divengono adulti nella fede, crescendo in umiltà, semplicità e lode, sottomessi alla Chiesa.
Titolo II [Il Neocatecumenato]
Capitolo II [Catechesi iniziali]
Art. 9 [Kerigma e celebrazioni]
Il Neocatecumenato comincia nella parrocchia, su invito del Parroco, con delle catechesi kerigmatiche, chiamate catechesi iniziali, contenute negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti.
Art. 10 [Nascita della comunità neocatecumenale]
§ 3.La comunità neocatecumenale è affidata alla cura pastorale del Parroco e del presbitero da lui incaricato (cfr. art. 27). Inoltre la comunità indica, mediante votazione, un responsabile laico e alcuni corresponsabili, che vengono confermati dal Parroco e dall’équipe dei catechisti. Essi collaborano con il Presbitero per assicurare che la comunità percorra l’itinerario del Cammino Neocatecumenale, secondo quanto stabilito nello Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti e per curare gli aspetti organizzativi.
Art. 11 [Celebrazione settimanale della Parola]
§ 1. Ciascuna comunità neocatecumenale settimanalmente ha una celebrazione della Parola di Dio, di norma con quattro letture, secondo i temi indicati dagli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti per ogni tappa.
Capitolo III [Parola, Liturgia, Comunità]
Art. 13 [Eucaristia]
§ 1. L’Eucaristia è essenziale al Neocatecumenato, in quanto catecumenato post-battesimale, vissuto in piccola comunità. L’Eucaristia infatti completa l’iniziazione cristiana.
§ 2. I neocatecumeni celebrano l’Eucaristia domenicale nella piccola comunità, dopo i primi vespri della Domenica. Tale celebrazione ha luogo secondo le disposizioni del Vescovo diocesano. Le celebrazioni dell’Eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli.
§ 3. Nella celebrazione dell’Eucaristia nelle piccole comunità si seguono i libri liturgici approvati del Rito Romano, fatta eccezione per le concessioni esplicite della Santa Sede. Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto.
§ 4. La celebrazione dell’Eucaristia nella piccola comunità è preparata sotto la guida del Presbitero, da un gruppo della comunità neocatecumenale, a turno, che prepara brevi monizioni alle letture, sceglie i canti, provvede il pane, il vino, i fiori, e cura il decoro e la dignità dei segni liturgici.
Sezione 3 [Comunità]
Art. 16 [L’esperienza della koinonia e i frutti della comunità]
§ 1. Nella misura in cui i neocatecumeni crescono nella fede, cominciano a manifestarsi i segni della koinonia: il non giudicare, la non resistenza al malvagio, il perdono e l’amore al nemico. La koinonia si visibilizza anche nel soccorso ai bisognosi, nella sollecitudine per i malati, per i sofferenti e per gli anziani e nel sostegno, per quanto possibile, di coloro che sono in missione, secondo quanto indicato negli Orientamenti alle Équipes di Catechisti. I neocatecumeni vengono gradualmente formati a un sempre più profondo spirito di comunione e di aiuto reciproco.
Titolo V [Modalità del servizio della catechesi]
Art. 28 [Catechisti]
§ 1. Le équipes di catechisti sono composte da alcuni laici, eletti in conformità all’art. 17 § 3, e da un presbitero.
§ 2. Le équipes di catechisti, come esplicitato nel presente Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti:
1º. su invito del parroco danno le catechesi iniziali che avviano un processo di gestazione alla fede in cui si formano le comunità; […]
Art. 29 [Formazione dei catechisti]
[…]
5°. infine, preparano ogni catechesi e passaggio del Neocatecumenato, per quanto possibile insieme al presbitero, leggendo in ambiente di preghiera i brani corrispondenti della Sacra Scrittura, del Catechismo della Chiesa Cattolica e degli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti, che ravvivano in loro la «parola di salvezza» (At 13,26) che essi stessi hanno ricevuto oralmente dai propri catechisti.
Dagli articoli sopra riportati, facciamo notare che in tutti gli articoli riguardanti la catechizzazione dei catecumeni essa si rifà immancabilmente e principalmente alle famose catechesi eretiche di Kiko e Carmen le quali, per essere notoriamente tali, non sono mai state approvate né dalla Congregazione competente (quella per la Dottrina della Fede) né tanto meno dalla Santa Sede.
Ebbene, nei vari articoli, tali catechesi eretiche e non autorizzate, chiamate anche “Orientamenti alle equipes dei catechisti” vengono direttamente e artatamente nominate per ben undici volte, con il preciso scopo di legittimarle implicitamente, indipendentemente dal giudizio della Chiesa. E questo sinistro metodo di aggirare le leggi che regolano l’approvazione della dottrina nella Chiesa, è stato purtroppo realmente legittimato dal Pontefice quando, il 10 Gennaio 2009, avendo approvato definitivamente questo Statuto, in cui gli Orientamenti vengono indiscutibilmente imposti come condizio sine qua non per il rispetto del carisma degli iniziatori e della natura stessa Cammino, sono state implicitamente accettate anche le catechesi in esso proposte!
Ed è ben per questo che c’è il grande timore che il prossimo passo da attendersi – Dio non lo voglia - sia la consequenziale approvazione di quella eretica e blasfema dottrina, come del resto lo stesso Kiko Arguello si è sfacciatamente permesso di affermare nella conferenza stampa del Giugno 2008!
Inoltre, in riferimento al blasfemo Art. 7: “Modello della comunità neocatecumenale è la Sacra Famiglia di Nazareth”, lo sdegno raggiunge il culmine, come già Le avevamo scritto nella nostra prima lettera:
“Ora come si può pensare che sia la verità quella che vanno annunciando i Signori Carmen e Kiko e tutti i loro catechisti?
Essi affermano tutti e due di aver visto la Vergine Santa.
A Kiko la Vergine Maria, avrebbe detto: “Bisogna fare piccole comunità come la Sacra Famiglia di Nazareth, che vivano in umiltà, semplicità e lode, dove l’altro è Cristo”
La Carmen invece racconta: “Io pensavo di fondare, con alcune amiche, qualcosa di nuovo, ma ho sentito dalla Madonna: “No …, è la Chiesa: benedetta tu fra le donne, sarà la Chiesa”.
Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di andare contro la Dottrina e il Magistero della Chiesa Cattolica?
Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di mistificare e distorcere a proprio tornaconto la Parola di Dio, che si è fatta Carne in Lei, ed è suo Figlio?
Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di distruggere in vari modi il Sacerdozio Ministeriale?
Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di formarsi dottrinalmente con i Protestanti e sul Catechismo Olandese?
Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di devastare la Liturgia e negare il Sacrificio Eucaristico di suo Figlio, con abusi, Sacrilegi e peccati di ogni genere?
Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di togliere dai cuori il senso del pentimento del peccato, cioè il Santo Timore di Dio, scardinando così a lungo andare la Confessione Sacramentale individuale?
Forse che la Vergine Santa avrebbe detto loro di distruggere le coscienze di tutti i suoi figli, con ogni sorta di menzogne e violenze psicologiche?
A proposito di questo,ci fu un caso agghiacciante, due anni fa a Terni: di un uomo anziano che stava in una Comunità Neocatecumenale di Terni. Quest’uomo aveva avuto problemi con la moglie e si erano separati. Accadde che nel corso di una convivenza mensile, durante il giro di esperienze, un fratello gli si scagliò contro accusandolo di questo suo doloroso problema personale che lo affliggeva da tempo; in seguito a ciò l’uomo abbandonò la comunità, entrò in depressione e a distanza di un mese, un giorno prese il suo nipotino di quattro o cinque anni e lo uccise a colpi di roncola davanti ad una chiesa e subito si tolse la vita anche lui. Questa notizia ci fu data dal Responsabile della mia ex comunità, che era un suo amico di famiglia. Ma il Responsabile della comunità che quest’uomo per vent’anni anni aveva frequentato, negò che avesse mai fatto il Cammino insieme a loro. (Che splendido esempio di KOINONIA in chi, come quel Responsabile, da anni ormai, aveva già “finito” il Cammino!!)
Dove sono le comunità come la Santa Famiglia di Nazareth? Dove sono l’umiltà, la semplicità e lo spirito di lode? Dove si vede che “l’altro” in comunità è “Cristo”?
Ogni commento è superfluo.”
Come si può affermare che le comunità neocatecumenali siano strutturate “a modello della Sacra Famiglia di Nazareth”, quando Kiko negli “Orientamenti alle equipes dei catechisti” afferma:
“Il cristianesimo non è un moralismo. Gesù Cristo non è affatto un ideale di vita. Gesù Cristo non è venuto a darci l'esempio e ad insegnarci a compiere la legge. Dio ha manifestato agli uomini la sua volontà dando la legge sul monte Sinai, con i dieci comandamenti. Questa legge nessuno l'ha potuta compiere. Come dice l'apostolo san Giovanni: "Se diciamo che non abbia mo peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi... Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di Dio un bugiardo". Quindi, se la legge mosaica nessuno l'ha potuta compiere né giustificarsi mediante essa, come ci darà Gesù Cristo una legge ancora più difficile? Come potremo compiere qualcosa di ancora più difficile? (Mosè al quadrato, come dicono i protestanti). Se già prima la legge era ardua e nessuno l'ha compiuta, tanto che la legge ha dimostrato che tutti noi siamo peccatori, come compiere ora il discorso della montagna, che è ancora più difficile? Perché Gesù Cristo dice: "Avete udito che fu detto: non commettere adulterio (per commettere adulterio bisognava accostarsi a una donna diversa dalla propria moglie), ma Io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore". Gesù Cristo porta la legge a un grado ancora più difficile di prima. Così quando dice: "Avete udito: non uccidere (per essere un assassino bisognava ammazzare qualcuno fisicamente), ma lo vi dico: chiunque dice al fratello: imbecille, è già colpevole di omicidio. Come si può capire una cosa simile? Se era impossibile compiere la legge di Mosè, come può Gesù Cristo darci una legge nuova, col sermone della montagna, ancora più impossibile da compiere? La gente pensa che Gesù Cristo è venuto a darci una legge più perfetta della precedente e che, con la sua vita e la sua morte (la sua sofferenza soprattutto), ci ha dato l'esempio perché noi si faccia lo stesso. Per queste persone Gesù Cristo è un ideale, un modello di vita, un esempio. Non è così. Questo sarebbe convertire il cristianesimo in un moralismo: la giustificazione della persona mediante il compimento della nuova legge, con l'aiuto dei sacramenti. Così molta gente pensa: Gesù Cristo ci ha dato dei sacramenti perché, accostandoci ad essi, abbiamo la forza di compiere la legge; inoltre ci ha dato l'esempio con la sua vita dicendoci: vedete come faccio io? Così fate anche voi. Se poi chiedi alla gente: tu lo fai? ti rispondono: via, io non sono Gesù Cristo, non sono mica un santo... Il cristianesimo non è per nulla un moralismo. Perché, se Gesù Cristo fosse venuto a darci un ideale di vita, come avrebbe potuto darci un ideale talmente alto, talmente elevato, che nessuno lo può raggiungere?” ( Or., pag. 125-126)
E come è possibile che la Santa Sede approvi un simile articolo di statuto se è in possesso delle catechesi fatte da codesti eretici da svariati anni, oltre alle innumerevoli testimonianze mandate alle varie Congregazioni da persone con la vita distrutta, che hanno denunciato tutte le azioni malvagie di Kiko Arguello e dei suoi catechisti, compiute in totale disubbidienza alle disposizioni dategli dai vari Papi in questi anni??
Qual’ è dunque lo scandalo maggiore? Forse quello che Kiko Arguello e tutta la sua cerchia vanno dicendo e facendo? Assolutamente no, perché quello che predicano questi personaggi è già stato condannato solennemente dalla Chiesa Cattolica fin dai suoi inizi sino al 1957, dopodiché è arrivato il “Concilio Vaticano II” che ha aperto le porte “al fumo di satana” (parole di Paolo VI).
In verità il più grande scandalo è il comportamento della Gerarchia della Chiesa Cattolica a partire dal Concilio Vaticano II sino ad oggi: prima di tutto TACENDO di fronte alle storture (commettendo un evidente peccato di OMISSIONE), poi ACCETTANDO ingentissime somme di denaro, (il gravissimo peccato di SIMONIA!) che di fatto ha tappato a Parroci, Vescovi e Cardinali la bocca ed infine abbracciando personalmente e predicando tutte queste eresie, cosa che conferma il fatto che LA GRANDE APOSTASIA da Dio è da tempo in atto, in primis dentro la Chiesa Cattolica.
Non è forse già annunciato nella Parola di Dio?
“Noi vi preghiamo, o fratelli, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, e per l'adunamento nostro con lui, che non vi lasciate sì presto smuovere dai vostri sentimenti, né atterrire, o dallo spirito, o da ragionamento, o da lettera come scritta da noi, quasi imminente sia il dì del Signore. Nessuno vi seduca in alcun modo; imperocchè (ciò non sarà) se prima non sia seguita l'apostasia e non sia manifestato l'uomo del peccato, il figliuolo di perdizione.” (Tessalonicesi 2)
Non l’ha predetto anche il Signore Gesù, quello stesso Signore Gesù a cui codesti Consacrati sono misticamente sposati per adempiere un ministero che neanche gli Angeli hanno?
“[15]Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, [16]allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, [17]chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, [18]e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. [19]Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. [20]Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. [21]Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. [22]E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. [23]Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete. [24]Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. [25]Ecco, io ve l'ho predetto.” (Matteo 24,15-25)
Non l’ha forse detto anche San Pio X ?
“Nel rivolgervi la prima volta la parola dalla cattedra del supremo apostolato, alla quale, per inscrutabile disposizione di Dio, fummo elevati, non fa d'uopo che ricordiamo con quali lacrime e calde istanze ci adoperammo di allontanar da Noi questo formidabile peso del pontificato... Per passarci di ogni altro motivo, ci atterrivano sopra ogni cosa le funestissime condizioni, in cui ora versa l'umano consorzio. Giacchè chi non iscorge che la società umana, più che nelle passate età, trovasi ora in preda ad un malessere gravissimo e profondo, che, crescendo ogni dì di più e corrodendola insino all'intimo, la trae a rovina? Voi comprendete, o Venerabili Fratelli, quale sia questo morbo: l'apostasia da Dio... Ai nostri giorni veramente contro il proprio Creatore fremettero le genti e i popoli meditarono cose vane; talchè è comune il grido dei nemici di Dio: Allontanati da noi. E conforme a ciò, vediamo nei più degli uomini estinguersi ogni rispetto verso Iddio eterno, senza più riguardo al suo supremo volere nelle manifestazioni della vita privata e pubblica; che, anzi, con ogni sforzo, con ogni artifizio si cerca che fin la memoria di Dio e la sua conoscenza sia del tutto distrutta.
Chi tutto questo considera, bene ha ragione di temere che siffatta perversità di mente sia quasi un saggio e forse il cominciamento dei mali, che agli estremi tempi son riserbati, e che già sia nel mondo il figlio di perdizione di cui parla l'Apostolo. Tanta infatti è l'audacia e l'ira, con cui si perseguita da per tutto la religione, si combattono i dogmi della fede, e si adopera sfrontatamente a sterpare, ad annientare ogni rapporto dell'uomo colla Divinità! In quella vece, ciò che appunto, secondo il dire del medesimo Apostolo, è il carattere proprio dell'Anticristo, l'uomo stesso con infinita temerità, si è posto in luogo di Dio, sollevandosi sopra tutto ciò che chiamasi Iddio; per modo che, quantunque non possa spegnere interamente in sè stesso ogni notizia di Dio, pure, manomessa la maestà di lui, ha fatto dell'universo quasi un tempio a sè medesimo per esservi adorato. Si asside nel tempio di Dio, mostrandosi quasi fosse Dio." (Enciclica di Sua Santità Pio X: E supremi apostolatus cathedra)
E Leone XIII ?
1901, in una lettera in data del 29 giugno e indirizzata ai Superiori Generali degli Ordini ed Istituti religiosi, Leone XIII insisteva ancora sul pericolo dell'apostasia:
"Non è a meravigliarsi - scriveva il chiaroveggente Pontefice - che contro gli ordini ed istituti religiosi, come in altri tempi, imperversi la Città del mondo, massime quella setta che, con sacrileghi patti, è più strettamente avvinta al principe stesso di questo mondo, e più servilmente gli ubbidisce. Pur troppo nei loro disegni lo sbandeggiamento e l'estinzione degli Ordini religiosi è un'abile mossa a condurre innanzi il meditato proposito dell'apostasia delle nazioni cattoliche da Gesù Cristo.”
Quindi si può affermare senza dubbio che: prima che avvenga la riunificazione della Chiesa Militante con quella Celeste Trionfante, si vedrà con certezza “l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo”, ed il Luogo Santo è - in senso lato - la Chiesa Cattolica con la sua Gerarchia, più particolarmente è il luogo fisico che più rappresenta nel mondo la Cattolicità e cioè la Basilica di San Pietro in Roma E CIO’ CHE SI PERMETTE AVVENGA AL SUO INTERNO, ed infine ancora più eminentemente rappresenta il Santissimo Sacramento eucaristico, il Quale, quando ci sarà sottratto del tutto (cosa che è già cominciata togliendolo dal centro delle chiese per relegarlo in un cantuccio, dal quale spesso non si vede più neanche la “lampada rossa” - di cui parlava S.S. Pio XII- che Lo individua), riuscendo ad inculcare completamente la negazione del Sacrificio Divino cosa che questi terribili eretici stanno da quarant’anni predicando con la benedizione della Chiesa Cattolica, e soprattutto riuscendo a rapinarci della Sua Presenza Santissima impedendo la Transustanziazione per aver mutato o la natura degli accidenti o le parole della Consacrazione (come già accade pronunciando “per tutti” e non “per molti” come disse il Signore) o peggio per aver mutato la fede del Ministro Sacro (che se è un neocatecumenale crede solo ad una presenza spirituale e limitata alla lunghezza della Liturgia e non crede ad un Sacrificio di tipo redentivo ma alla riesumazione del Seder Pasquale ebraico!) allora … allora nei Tabernacoli non rimarrà veramente più nessuno, allora le nostre chiese pian piano diverranno “desolate” perché prive dello Sposo Divino che è la Vita stessa della Chiesa, allora quella “desolazione” sarà in se stessa anche un “abominio”, perché gli stessi uomini di Chiesa avranno orrendamente scelto, per sé e per tutti, quella desolazione.
Tutti questi Consacrati, coscienti o non, che hanno svenduto per un “piatto di lenticchie” il proprio ministero, si stanno adoperando efficacemente per portare l'abominio della desolazione. Questo linguaggio è troppo duro? E’ sicuramente meno duro del linguaggio che userà il Signore nel Giorno del Giudizio, poiché davanti a Lui, ogni piccola azione malvagia da noi giudicata di poco conto, è come una montagna; figuriamoci che giudizio riceveranno coloro che si stanno adoperando per portare la GRANDE APOSTASIA DENTRO IL LUOGO SANTO.
Quindi questo Articolo n.7 [Il Neocatecumenato si attua in piccola comunità …]” che dice che le comunità neocatecumenali sono strutturate e portate avanti seguendo il modello della Santa famiglia di Nazareth è da rigettare come falso e blasfemo.
Inoltre, Il Cardinale Stanislaw Rylko, e i fondatori del Cammino Neocatecumenale, Kiko Arguello, Carmen Hernàndez e Padre Mario Pezzi e tutti coloro che in questi quarant’anni li hanno spalleggiati, vorrebbero farci intendere che in queste comunità neocatecumenali, la Sacra Scrittura, la vera Tradizione della Chiesa Cattolica, ed il Catechismo della Chiesa Cattolica, siano da mettere in relazione con le aberranti catechesi contenute negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti(!), vorrebbero inoltre farci intendere che il modo di celebrare l’Eucarestia in queste comunità sia da considerare ortodosso e non blasfemo.
Ci si chiede fortemente che tipo di formazione teologica abbiano ricevuto prima di tutto il Cardinale Rylko (che ha contribuito falsamente a far approvare tale Statuto) e tutti i Vescovi, (soprattutto quelli che hanno deposto le firme sul documento a Lei presentato il 28 Aprile 2008 e che erano presenti assieme ad alcuni Cardinali dal 24 al 29 Marzo 2008 presso la Domus Galilaeae sul Monte delle Beatitudini in Israele, affinché Lei approvasse il Cammino Neocatecumenale) e tutti i Consacrati che in questi anni li hanno accompagnati e spalleggiati!
E soprattutto ci si chiede, dato che le azioni perpetrate nel tempo da questi Consacrati e da questi laici eretici sono note a tutti, che fine abbia fatto il Magistero di PIO PP. VII, datoci nell’Enciclica "DIU SATIS", promulgata per fermare le azioni di persone come queste, che si aggirano nel Vaticano e nelle varie Diocesi del mondo??
(E non annoverate nel Clero nessuno; non affidate a nessuno "l’amministrazione dei misteri di Dio"; non tollerate che nessuno riceva le confessioni o parli al pubblico dei fedeli; non date a nessuno alcuna funzione o incarico prima di avere attentamente esaminato, indagato e accuratamente provato se la sua anima sia conforme a Dio. Poiché "così non avessimo imparato per esperienza che grande quantità di pseudo-apostoli si sono diffusi in quest’epoca, pseudo-apostoli che sono subdoli lavoratori i quali si fanno passare per Apostoli di Cristo", dai quali, se non facciamo attenzione, certamente "saranno corrotti i fedeli, come Eva fu sedotta dal serpente con l’astuzia, e decadranno dalla semplicità cristiana". E bisogna che voi "badiate bensì a tutto il gregge nel quale lo Spirito Santo vi pose come Vescovi"; ma soprattutto i fanciulli e gli adolescenti reclamano la vigile, zelante, attiva opera del vostro paterno amore e della vostra benevolenza: i fanciulli e gli adolescenti che Gesù Cristo così caldamente raccomandò a Noi, sia con l’esempio che con le parole; e coloro che tentano di rovesciare le istituzioni pubbliche e private e di mettere sottosopra tutti i diritti umani e divini, hanno fatto ogni sforzo per avvelenare e corrompere le loro tenere anime, sperando così di compiere i loro premeditati misfatti. E infatti non ignoriamo che essi sono simili a cera molle e possono essere facilmente maneggiati, piegati da tutte le parti e plasmati: e una volta assunta una forma, crescendo induriscono in questa e la mantengono molto tenacemente, respingendone ogni altra; donde quel proverbio che va per le bocche di tutti: "Chi segue una data via nell’adolescenza, anche invecchiando non se ne allontanerà". Non fate in modo, dunque, Venerabili Fratelli, "che coloro che si occupano di cose mondane siano più saggi di coloro che seguono nella loro vita giustizia e verità". Considerate attentamente a quali uomini siano affidati i fanciulli e gli adolescenti nei seminari e nei collegi, in quali discipline siano istruiti, quali maestri siano scelti nei licei, che lezioni si tengano; sorvegliate assiduamente, indagate, esplorate ogni cosa; scacciate e tenete lontani "i lupi rapaci che non risparmiano" il gregge degl’innocenti agnelli; e se per caso si sono introdotti in qualche luogo spingeteli fuori e sterminateli immantinente, "secondo il potere che Dio vi diede per l’edificazione".)
Ed ancora:
( La salute stessa della Chiesa, dello Stato, dei Principi e di tutti i mortali, salute che dobbiamo considerare molto più cara e più importante della nostra vita, esige che questo potere sia tutto da Noi esplicato nel distruggere quel mortale flagello dei libri. Questo argomento trattò largamente e a fondo con voi il Nostro Predecessore Clemente XIII di felice memoria in una sua Lettera direttavi il 25 Novembre 1766. E non parliamo soltanto di strappare dalle mani degli uomini, di distruggere completamente bruciandoli quei libri nei quali si dà contro la dottrina di Cristo apertamente; ma anche e soprattutto bisogna impedire che arrivino alle menti e agli occhi di tutti quei libri che operano più nascostamente e più insidiosamente. Per riconoscerli "non c’è bisogno", dice Cipriano (Dell’unità della Chiesa), "di un lungo trattato e di argomentazioni; in breve, vi è una facile prova di verità: Dio dice a Pietro: Pascola le mie pecore". Dunque le pecore di Cristo debbono ritenere salutare per loro quel pascolo nel quale le ha poste la voce autorevole di Pietro, a esso debbono dedicarsi e con esso nutrirsi: e stimare assolutamente peccaminose ed esiziali le cose dalle quali tale voce li richiami e li distolga; e non debbono lasciarsi attrarre da alcuna apparenza né travolgere da alcuna seduzione. Coloro che non si mostrano così obbedienti, non si possono certo annoverare fra le pecorelle di Cristo. Su questo punto, Venerabili Fratelli, non possiamo chiudere gli occhi, né tacere, né essere troppo indulgenti: se infatti non è frenata e repressa così grande libertà di pensiero e di parola, di leggere e di scrivere, sembrerà che per tanto tempo siamo stati sollevati dal male che da così lungo tempo ci affligge, per il senno e le forze dei più sapienti e potenti re e duci; ma che, scomparsa ed estinta la loro stirpe (inorridiamo nel dirlo, pure bisogna dirlo) quello dilagherà di più e acquisterà forza abbracciando tutta la terra, né per l’avvenire basteranno a distruggerlo o ad allontanarlo legioni di soldati, guardie, sentinelle, munizioni di città e fortificazioni di imperi. Ognuno di noi, Venerabili Fratelli, si sente commosso ed esaltato dal fatto che Dio ci assegnò il Profeta Ezechiele: "O figlio dell’uomo, io ti ho posto come vedetta nella casa di Israele: tu udrai dalla mia bocca la mia parola e l’annuncerai loro. Se quando io dico all’empio: morrai di morte, tu non glielo annuncerai... l’empio morrà nella sua malvagità: e io esigerò da te il suo sangue". Queste parole, lo confessiamo, Ci vanno stimolando giorno e notte, e non Ci permetteranno mai di essere incerti o esitanti nell’adempimento del Nostro dovere; e vi promettiamo e garantiamo che non solo saremo il vostro collaboratore e fautore, ma anche il primo e il capo)
Abbiamo il forte sospetto che in questo caso non si agirà affatto, neanche spostandoli di sede (come si è fatto in passato nei confronti di tutti quei Consacrati che per anni hanno profanato e violentato i piccoli fra i più piccoli, cioè i bambini), ma si metteranno a tacere i loro delitti, permettendo loro di continuare a stuprare le coscienze.
E non sembri azzardato il paragone, perché chi, impugnando coscientemente la Verità Rivelata insinua attraverso false dottrine l’Eresia e la Menzogna, nelle coscienze e nei cuori dei piccoli nella fede, allontanandoli dalla conoscenza e dall’amore per Cristo, non si macchia in realtà di un delitto minore rispetto a chi con la malizia e la forza fisica distrugge l’innocenza. Ma come giustamente Lei, Santità, ha saputo trovare espressioni di una giusta severità nei confronti dei primi, voglia considerare ugualmente urgente difendere i piccoli nella fede dai violentatori dell’anima.
Difatti ben profetizzava di costoro San Pio X nell’Enciclica PASCENDI DOMINICI GREGIS,
descrivendo con una esattezza impressionante sia la natura che il comportamento, di questi attentatori della Verità, siano essi ecclesiastici o laici, ed aggiungendo anche le linee guida per i provvedimenti da intraprendere con codesti personaggi:
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Ed ancora:
(Di più, non pongono già la scure ai rami od ai germogli; ma alla radice medesima, cioè alla fede ed alle fibre di lei più profonde. Intaccata poi questa radice della immortalità, continuano a far correre il veleno per tutto l'albero in guisa, che niuna parte risparmiano della cattolica verità, niuna che non cerchino di contaminare. Inoltre, nell'adoperare le loro mille arti per nuocere, niuno li supera di accortezza e di astuzia: giacché la fanno promiscuamente da razionalisti e da cattolici, e ciò con sì fina simulazione da trarre agevolmente in inganno ogni incauto; e poiché sono temerari quanto altri mai, non vi è conseguenza da cui rifuggano e che non ispaccino con animo franco ed imperterrito. Si aggiunga di più, e ciò è acconcissimo a confonder le menti, il menar che essi fanno una vita operosissima, un'assidua e forte applicazione ad ogni fatta di studi, e, il più sovente, la fama di una condotta austera. Finalmente, e questo spegne quasi ogni speranza di guarigione, dalle stesse loro dottrine sono formati al disprezzo di ogni autorità e di ogni freno; e, adagiatisi in una falsa coscienza, si persuadono che sia amore di verità ciò che è infatti superbia ed ostinazione. Sì, sperammo a dir vero di riuscire quando che fosse a richiamar costoro a più savi divisamenti; al qual fine li trattammo dapprima come figli con soavità, passammo poi ad un far severo, e finalmente, benché a malincuore, usammo pure i pubblici castighi. Ma voi sapete, o Venerabili Fratelli, come tutto riuscì indarno: sembrarono abbassar la fronte per un istante, ma la rialzarono subito con maggiore alterigia. E potremmo forse tuttora dissimulare se non si trattasse che sol di loro: ma trattasi invece della sicurezza del nome cattolico. Fa dunque mestieri di uscir da un silenzio, che ormai sarebbe colpa, per far conoscere alla Chiesa tutta chi sieno infatti costoro che così mal si camuffano.)
Il 6 febbraio del 1981 anche Giovanni Paolo II doveva constatare che “si sono propalate vere e proprie eresie in campo dogmatico e morale, creando dubbi, confusioni, ribellioni; si è manomessa anche la liturgia. Immersi nel “relativismo” intellettuale e morale, e perciò nel permissivismo, i cristiani sono tentati dall'ateismo, dall'agnosticismo, vagamente moralistico, da un cristianesimo sociologico, senza dogmi definiti e senza morale oggettiva”.
In definitiva, dopo aver esposto il nostro pensiero sulla Virtù dell’obbedienza, rispondiamo alle domande che ci siamo posti.
- Esiste un limite all’obbedienza?
Sì, esiste un limite … e questo limite si da nel momento in cui Chi è stato preposto da Dio a pascere il Suo Gregge approvi una dottrina non cattolica, e in questo caso approvi definitivamente lo Statuto di un movimento dalla dottrina palesemente anti cattolica, additandolo ai fedeli come legittimo percorso di fede e lodandone i cosiddetti “frutti” di fede; il Pastore che compie questo agisce contro la legge stessa di Dio, di cui è amministratore e non possessore, e non deve essere ascoltato né seguito in tali insegnamenti.
- Sin dove si deve spingere l’obbedienza?
Si deve spingere sino dove chi la pratichi non vada oltre la vera Dottrina Cattolica professata dalla Chiesa per 2000 anni.
- Esiste una disobbedienza che sia legittima e anzi doverosa davanti a Dio, anche nel caso in cui ciò dovesse implicare scandalo, divisione, persecuzione o addirittura una scissione tra uomini che professino la stessa fede nel Signore Gesù Cristo?
Sì, tale disobbedienza, praticata dopo doveroso discernimento e studio della sana Dottrina cattolica, è lecita quando è spinta dall’amore alla Verità rivelata dal Signore a Pietro e ai suoi Successori. Lo stesso san Pietro di cui Lei è Successore ce lo insegna:
(Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. [30]Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce. [31]Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati. [32]E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui). (Atti degli Apostoli)
- Esiste una forma di disobbedienza, in cui si possa manifestare una santa ira ed un sano spirito di giudizio, tale che sia giusta e virtuosa agli occhi di Dio?
Sì esiste, lo stesso Signore Gesù ce l’ha insegnata per primo, quando è entrato nel Tempio di Gerusalemme e facendo una sferza di cordicelle cacciò tutti fuori dal tempio dicendo: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera, ma voi ne fate una spelonca di ladri”.
In seconda istanza, molti pensano che dentro la Chiesa Cattolica ci sia “posto per tutti”, cioè che ci possa entrare chiunque, come se la Chiesa di Cristo fosse un enorme carrozzone in cui “tutto fa brodo”, e che si debba dialogare con chiunque, ma il problema è che quando ci si appresta per queste vie è difficile non giungere, pur di mantenere un dialogo, a svendere la Dottrina del Signore di fronte agli erranti.
Per questo dice il Signore:
[51]Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. [52]D'ora innanzi in una casa di cinque persone [53]si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». (LC, 12)
Quindi, dopo tutti i tentativi, operati da parte dei vari Pontefici, di correggere con Discorsi ed Esortazioni le deviazioni settarie del Cammino Neocatecumenale, tentativi caduti tutti indistintamente nel vuoto durante questi quarant’anni, come non giungere ad usare i modi che Cristo adottò con chi si mostrava disubbidiente in modo impenitente?
Ci sono stati e ci sono tuttora, dopo quaranta anni, tentativi in tal senso dei vari Pontefici, compreso Lei, Santità, e questo nonostante tutte le denuncie (giunte alle Sedi competenti del Vaticano e alla Sua Persona) sulle aberrazioni della loro dottrina, sul loro Culto eucaristico sostanzialmente inventato dal falso profeta Kiko Arguello e circa i numerosi casi di suicidio avvenuti dentro codesta setta.
Noi però, consapevoli - per esperienza vissuta - dell’assoluta malvagità dell’origine di questa setta e del suo impenitente iniziatore, ci vediamo costretti per amore della Verità, che è il Signore stesso, a rigettare completamente questo movimento dalla dottrina protestante e giudaico- cabalista che, come tale, è pericolosissimo per la salute spirituale, mentale ed esistenziale di tutti i fedeli.
Pertanto: consideriamo la consegna ufficiale dello Statuto del CN, data ai Neocatecumenali dal Pontificio Consiglio per i laici, nella persona del Card. Stanislaw Rylko, il 13 Giugno 2008, un atto assolutamente arbitrario e prevaricatore della volontà di Sua Santità che, ne siamo al corrente, si era rifiutata di firmare l’approvazione ( firma tutt’ora infatti inesistente) prima di un pronunciamento delle Sacre Congregazioni del Culto Divino e della Dottrina per la Fede; codesto
atto fu tanto offensivo verso il rispetto per l’Autorità del Ministero petrino, quanto offensiva, scandalosa ed ereticamente aberrante fu la Conferenza Stampa che come frutto ne seguì il giorno successivo, nella quale l’Arguello vaneggiava le sue folli tesi circa la sua abominevole “eucarestia ebraica” che da quarant’anni gli viene permesso di inculcare ai malcapitati che frequentano il suo tenebroso Cammino! E per tali motivi, in Nome di Gesù Cristo, noi rifiutiamo questo atto.
Inoltre, consideriamo altrettanto incredibile ed ancor più inspiegabile la cerimonia che ha visto Lei, Santità, confermare ufficialmente la suddetta approvazione del Pontificio Consiglio per i Laici data al Cammino Neocatecumenale durante l’incontro avvenuto in San Pietro il 10 Gennaio scorso. Siamo rimasti esterrefatti nell’ascoltare parole di lode nei confronti del Card. Rylko e della sua inaccettabile prevaricazione; siamo rimasti sconvolti nell’ascoltare parole di “ringraziamento” a Dio per i cosiddetti “frutti” ( i numeri non fanno l’ortodossia!) usciti da queste comunità eretiche; siamo rimasti senza parole per l’invito fatto agli aderenti a quella setta di accettare la “croce della persecuzione”, quando in realtà sono loro che perseguitano la Chiesa da quarant’anni, insozzandone la dottrina ed imperversando con prepotenza ed orgoglio nelle parrocchie ( lo ripetiamo: da quando in qua il rifiuto di un vescovo o di un parroco alla loro tirannica invadenza, al fine di difendere la Santa Fede Cattolica che nella loro predicazione essi negano, può chiamarsi “persecuzione”??); siamo rimasti sconcertati nell’ascoltare l’esortazione con cui venivano invitati a seguire la Pastorale Diocesana, quando è stato approvato uno Statuto completamente fraudolento poiché in ogni suo articolo rimanda tutto, come condizione irrinunciabile, agli “Orientamenti alle Equipes dei Catechisti”, cioè alle loro eretiche catechesi (e perciò approvando lo Statuto implicitamente si legittima anche quella dottrina), nelle quali si insegna proprio il “fallimento della Pastorale Diocesana”. Infine, onta inaccettabile, l’invio ufficiale delle comunità in missione, cioè l’invio da parte della Chiesa Cattolica per l’evangelizzazione (ma sarebbe meglio dire per la protestantizzazione e la giudaizzazione!) delle parrocchie ad opera di un movimento manifestamente eretico.
Bene,visto che due lettere non sono servite al Papa per capire, e neanche una terza, sarà il caso allora di inviarne un'altra molto breve e succinta tramite religiosi FIDATI che accertino che il papa riceva nelle sue mani tale lettera. Altrimenti tutto finisce come le prime lettere. Come per le situazioni di pedofilia in cui il papa a Malta è uscito scosso dalle testimonianze, è chiaro che del "cammino" eretico ne ha avuto sempre una informazione distorta. Finchè non ci sarà qualcuno che riuscirà ad avvicinarlo e parlargli direttamente avendo il tempo di ascoltare, lui non farà più di tanto perchè NON SA !Bisogna evitare i Filoni in agguato che senz'altro intercettano ogni lettera e comunicazione che possa esporre la realtà del "cammino".Ormai la situazione è questa, del resto è indubbio che un papa deve servirsi di collaboratori per essere messo al corrente delle situazioni del mondo, ma se questi collaboratori sono corrotti o collusi, come fa il papa ad accorgersi ?Prudenza ed astuzia devono accompagnare le lettere perchè arrivino a destinazione. Poi, una volta certo che il papa ha letto e non provvede, allora, e solo allora si potrà capire che per la Chiesa e l'umanità arriverà il castigo di Dio con il suo Ritorno per la fine dei tempi ( e l'inizio dell'era nuova...senza neocat.)
RispondiEliminamardunolbo... (non optevi scegliere un nome meno astruso?).
RispondiEliminaPer tua informazione non solo il Papa Benedetto XVI conosce perfettamente il Cammino Neocatecumenale (per averne visionato il diterrorio e la prassi per oltre 5 anni quando era Prefetto della congregazione della fede)ma l'ha anche richiesto in Germania quando era un "semplice" professore di teologia a Tubinga.
Ciao...
Infatti a distanza di un anno, dopo l'approvazione dell'eretico e GNOSTICO (PERCHè SEFRETO) direttorio catechetico e dopo l'approvazione della prassi liturgica, ci siamo resi conto che le eresie di Kiko&Company vengono drammaticamente accettate, lodate e promosse per la "nuova evangelizzazione" proprio dallo stesso Pontefice....
EliminaQuesto significa una cosa sola: che la Gerarchia di questa Chiesa conciliare è ugualmente eretica, tanto quanto i cosiddetti carismatici, trascinatori di folle inebetite, di cui amano circondarsi! E questa Gerarchia, stanne certo, ne risponderà davanti a Dio.
Tu ne risponderai davanti a Dio! Ma come ti permetti Satana! La Chiesa è di Dio,Dio l'ha fondata ed è Dio stesso a guidarla,la Chiesa non vacilla poichè Dio la sorregge! Non giudicare per sentito dire,pregherò per te
EliminaIO NON GIUDICO PER SENTITO DIRE!!! iO SONO STATA PER DIECI ANNI NEL DIABOLICO CAMMINO NEOCATECUMENALE, ED HO PAGATO IN PRIMA PERSONA LA DEVASTAZIONE CHE QUELLA DOTTRINA ERETICA DETERMINA SU CHI LA ASCOLTA!! QUINDI COME TI PERMETTI TU!!
EliminaCONOSCO BENISSIMO IL CAMMINO, CONOSCO BENISSIMO LE SUE PRASSI INTERNE, CONOSCO PERSONALMENTE KIKO ARGUELLO, PERCHE' SE NON TI DISPIACE SONO STATA ANCHE ITINERANTE, E CONOOSCO LE SUE PESTIFERE CATECHESI. E PARLO PER ESPERIENZA. QUINDI TACI E SPARISCI!
IO RISPONDERO' A DIO DELLE MIE OPERE, COME ANCHE TU DELLE TUE, COME TUTTI GLI UOMINI CHE COMPARIRANNO DI FRONTE A LUI, E LUI SA CHE DICO IL VERO. SEI UN MENZOGNERO, CHE DIFENDE LA MENZOGNA: PERCHE' UN CONTO E' LA CHIESA CORPO MISTICO DI CRISTO,SANTA E IMMACOLATA COME IL SUO SIGNORE, E UN CONTO E' LA GERARCHIA CHE FORMA IL CORPUS DOCENDI E REGENDI DELLA CHIESA INTERA, E QUESTA GERARCHIA PUO' ESSERE CORROTTA.
MI CHIAMI "SATANA" E POI DICI CHE PREGHI PER ME??? NON FARLO! NON VOGLIO LE TUE FALSE PREGHIERE, DIRETTE A CHISSA' CHI... PREGA PIUTTOSTO PER TE STESSO, CHE DIO TI DONI UN BRICIOLO DI SAPIENZA ED ABBIA PIETA' D TE.
Come fate a dire che le catechesi sono eretiche!!!!! Non fatemi ridere, i miei catechisti le fanno con il magistero della chiesa, le varie encicliche, la didakè e altri libri che fanno parte della dottrina della chiesa in mano!!!!! Capisco che non vi piaccia, ma evitate di mettere falsità in giro, perchè, se non lo sapete è un peccato molto grave!!!!!!! E ricordate che Cristo è risorto! :)
RispondiEliminaCaro Lorenzo,
Eliminami piacerebbe tanto che tu ci dicessi cosa intendi per "magistero"...
Ma poichè non lo sai perchè quello che dici è solo per sentito dire, te lo spiego io: si intende tutto l'isegnamento dottrinale e dogmatico, dei pontefici di tutti i secoli.
Ora questo è impossibile, perchè in questa nuova chiesa conciliare l'unico magistero e le uniche encicliche che vengono menzionati ed utilizzati, sono solo quelli che vanno dal Concilio in poi, i quali si sono paurosamente allontanati dalla dottrina cattolica di sempre, con il fine di avvicinarsi il più possibile ai fratelli separati, e quindi sono di stampo ecumenico e perciò non cattolico. La didakè è un insieme di massime fatte risalire agli Apostoli, per altro molto generiche, e non può essere un testo dottrinale su cui basarsi, perchè troppo ristretto e parziale negli argomenti che tratta.
Infine, quelli che chiami "libri che fanno parte della dottrina della Chiesa" cosa sono? Quali sono? hi sono gli autori? Sempre gente che ha teorizzato il Concilio Vaticano II, i soliti teologi del nulla che hanno diffuso il progressismo ed il modernismo nella Chiesa! Gente allontanata da Pio XII come eretica e sollevata dai loro incarichi di insegnamento!
Non credo proprio che i tuoi catechisti usino la Summa Teologica di San Tommaso d'Aquino, o gli scritti di Sant'Agostino d'Ippona, che sono i capisaldi della teologia Scolastica della Chiesa. E se per caso usassero testi del genere, o di altri Padri antichi, senza riconoscere l'abisso teologico che corre fra costoro e le eresie protestanti e giudaiche di Kiko, vuol dire che non capiscono un accidente di quello che leggono. Mi spiace...
Ma vergognati.Eretico,ne risponderai a Dio in persona! Chi ti credi di essere? Forse il Cristo sceso in terra? Ma prega più che altro per la tua anima,cerca di convertirti e allontanati da satana
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