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venerdì 19 ottobre 2018

Pseudo canonizzazione di un demolitore della fede...


Ha osato!
Dopo aver “canonizzato”, il 27 aprile 2014, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, Francesco-Bergoglio ci ritorna con la “canonizzazione”, il 14 ottobre scorso, di Paolo VI.
I modernisti che occupano la sede di Pietro da sessant’anni non usano neanche più i guanti, non esitano davanti ad alcuna provocazione: si “beatificano” e si “canonizzano” gli uni gli altri in tutta fretta. Fu infatti Giovanni Paolo II che inaugurò tale andazzo, “beatificando”, il 3 settembre del 2000, Giovanni XXIII; e per fare ingoiare la pillola lo stesso giorno “beatificò” Pio IX.
Un farsi beffa del mondo intero: onorare contemporaneamente il Papa del Syllabus e l’organizzatore del Vaticano II… il Pontefice dell’intransigenza cattolica in un mondo rivoltatosi contro Dio, e il propagatore della libertà religiosa e del culto dell’uomo.
Naturalmente, alla “canonizzazione” di Pio IX non è mai seguita la sua canonizzazione, contrariamente a quanto avvenuto con Giovanni XXIII. Si trattò semplicemente di un sotterfugio per evitare che i tradizionalisti si mettessero a gridare.
D’altronde, è impensabile per gli apostati oggi in Vaticano “canonizzare” il Papa di QuantaCura, che si opponeva energicamente al mondo e alla civiltà moderna.

Dichiarando santi i tre principali responsabili del Vaticano II: della sua organizzazione (Giovanni XXIII), del suo svolgimento (Paolo VI) e della sua applicazione (Montini e Wojtyla), Bergoglio ha inteso canonizzare il “concilio” e tutte le riforme disastrose che ne sono derivate sul piano dottrinale, morale, pastorale, liturgico, sacramentale e disciplinare.
I frutti avvelenati del Vaticano II sono fin troppo visibili: crollo delle vocazioni religiose e sacerdotali, rarefazione dell’assistenza alle funzioni domenicali, perdita della fede, indifferentismo e scetticismo, crollo dello spirito apostolico e missionario, disgregazione dei riferimenti morali, incultura religiosa abissale, apostasia universale, depravazione dei costumi, perdita del pudore e della modestia cristiana nel linguaggio, nelle conversazioni, nell’abbigliamento, sviluppo dell’ateismo e del materialismo, proliferazione di sette e di maghi di ogni genere, promozione delle unioni contro-natura, massacro degli innocenti attraverso l’aborto e la pornografia di massa, rifiuto della trasmissione della vita tramite la banalizzazione della contraccezione, lacerazione delle famiglie, esplosione dei suicidi, individualismo forsennato, depressioni, ecc.
I briganti, gli intrusi che occupano la sede di Pietro da sessant’anni vogliono che si consideri la loro opera demoniaca come santa, benedetta, voluta da Dio. Siamo al cospetto dell’inversione più totale e al cinismo più assoluto. Ma è l’intero nostro mondo moderno che è fondato sull’inversione, che promuove la menzogna e l’errore e rigetta la verità, che preferisce la laidezza alla bellezza, che sceglie il male e rifiuta il bene e, peggio ancora, fa il male chiamandolo bene e demonizza il bene.

venerdì 12 ottobre 2018

La Sodomia a stretto legame con l'eresia Conciliare Vaticanosecondista...

 
Anni fa un confratello mi riferì un episodio sconcertante, secondo il quale un Officiale di Curia notoriamente omosessuale era stato sottoposto a degli esorcismi perché aveva preso l'abitudine, durante i suoi immondi festini, di bestemmiare il nome di Dio, cosa che aveva dato luogo a fenomeni di possessione diabolica. L'empio monsignore morì di lì a poco di un male incurabile, compianto dai suoi sodali. A quell'epoca le checche del Vaticano si muovevano ancora con prudenza, non perché non fossero numerose, ma perché vigeva quel tacito accordo che nell'esercito americano è compendiato dall'adagio Don't ask, don't tell, ossia Non chiedere, non dire. Anche se poi in molti sapevano chi aveva quelpenchant e chi no. Monsignori che uscivano in borghese nottetempo dal Laterano, indossando jeans e giubbotto di pelle, e che l'indomani affiancavano il Santo Padre ai pontificali. Preti che si allontanavano dalla canonica per far volta ai calidarj. Studenti di Atenei Pontificj che andavano a passeggiare a Villa Giulia. Seminaristi dediti ad un opinabile apostolato vespertino a Monte Caprino. Era la generazione del Concilio, che alla veste talare preferiva gli abiti firmati e gli occhiali da sole. Vanesj e fatui, inclini alla risatina isterica e ad apostrofarsi con pronomi e nomignoli femminili, ma pur sempre guardinghi, perché sul soglio sedeva il virile Wojtyla. Il quale era talmente intento a propagandar l'ecumenismo di Assisi da non accorgersi che proprio al suo fianco c'erano personaggi noti col nome di battaglia di Jessica.

I vizj, allora, li chiamavano vizietti, come se il diminutivo potesse rendere meno riprovevole la condotta di chi li praticava. Ed era un vizietto forse anche quello del mai abbastanza esecrato Montini, con i suoi modi da calvinista, i trascorsi ambrosiani che molti non han mai voluto approfondire e che pure gli meritarono accuse nemmen troppo velate. Certo è che su quel pontificato - e sulla congerie di Presuli che sotto di esso assursero ai più alti gradi della Gerarchia - grava ancor oggi, anzi oggi ancor più di ieri, l'ombra sinistra del ricatto, al punto da lasciar supporre che molte decisioni d'allora trovassero giustificazione solo nel terrore che qualche burattinaio potesse decidere di lasciar trapelare scabrosi dettaglj sul conto del sodomita di Concesio. Il quale, non a caso, tra pochi giorni verrà elevato agli onori degli altari, in riconoscimento del suo contributo all'opera di devastazione della Chiesa e quale devoto tributo dei suoi beneficiati.

Fu alla fine del papato wojtyliano che gli immondi seguaci di Sodoma trovaron coraggio di serrare i ranghi, raccogliendo intorno a sé una schiera di zelatori del tempio di simile natura, sicché potemmo vedere il povero Papa polacco conciato con paramenti circensi, o costretto ad assistere a grottesche performances di saltimbachi seminudi coram Pontifice, e di selvaggi in apparecchio adamiticocoram Sanctissimo. L'autore di quegli scempj ancor oggi imperversa nei Sacri Palazzi, ancorché prossimo al sacello, col suo codazzo di questuanti che il tempo ha trasformato da naiadi in clergyman in vecchi rancorosi. Ma mentre Giovanni Paolo II si andava spegnendo, in Vaticano la falange sodomitica levava il capo, non senza scandali e scandaletti al limite del ridicolo: ecco allora il segretario dell'Eminentissimo, per gli intimi Carmen, colto in flagrante nei gabinetti a Termini e frettolosamente spedito in partibus, il canonico con la manomorta fermato sul 62, il chierico che batte in San Pietro importunando i turisti, il prete al cinema porno, il frate ammazzato nei giardinetti da un prostituto e via enumerando. 

lunedì 10 settembre 2018

La cloaca Vaticanosecondista...



Orge omosessuali in Vaticano, scandali pedofili: non c’è un continente, non un angolo di terra che siano risparmiati dai crimini dei “preti” o dei “vescovi” modernisti, dall’Irlanda all’Australia, dagli Stati Uniti al Cile. Ogni tanto, la denuncia di un prete pedofilo riempie i titoli dei giornali. Poi il clamore indignato si spegne, la cosa viene dimenticata. Non appena viene fuori un altro episodio, ecco che ritornato i soliti discorsi: la colpa è del celibato, la colpa è del rifiuto della contraccezione, la colpa è del conservatorismo. Come se far sposare i preti risolvesse il problema della pedofilia… a meno che non si voglia considerare di farli sposare con dei ragazzi!

In tutti questi abominevoli scandali, non si tratta di casi isolati, di pecore nere, ma di un sistema mafioso, pedo-criminale, di reti di omosessuali e di pedomani che hanno l’appoggio, discreto ma reale, delle più alte autorità della setta conciliare. Non stiamo più parlando di un prete indegno, di una specie di verruca su un corpo globalmente sano, di sporcizia indesiderata negli ingranaggi ben oliati di una macchina in funzione. No, si tratta di un sistema criminale che non si può più dissimulare, tanto è gigantesco.

Uno scandalo inedito

Il 25 agosto 2018, una lettera di 11 pagine redatta da “Mons.” Carlo Maria Viganò, ex ambasciatore del Vaticano negli Stati Uniti, chiama in causa i più alti gradi della “gerarchia” vaticana. La pedofilia è un sistema, camuffato da «reti omosessuali», e Bergoglio, lungi dal lottare contro questa “piovra”, fa parte della cospirazione. Ecco, in sintesi, cosa ci fa sapere Viganò con le sue accuse, prima di arrivare a chiedere le dimissioni di Francesco. Lo scandalo è inedito per la sua ampiezza.

Inedito, ma non del tutto inatteso. Fin dal 2017, si stringeva la morsa attorno ai debosciati, ai depravati e ai criminali che popolano il Vaticano e le alte cariche della Chiesa conciliare. Fu per primo George Pell, “arcivescovo” di Sydney, nominato nel 2014 “cardinale-prefetto” della Segreteria per l’Economia, ad essere coinvolto nelle accuse di violenza sessuale. Questa Segreteria era stata creata da Bergoglio; una bella ricompensa per Pell messo a questo nuovo posto, alle dirette di pendenze di Francesco, una bella prova di fiducia data da Bergoglio. Nel giugno 2017, la stampa australiana rivela l’indagine di cui è oggetto. Sarà processato in Australia. Era il numero tre in Vaticano. La vicenda avrà prodotto sicuramente i sudori freddi ai perversi prelati che affollano le strade di Roma. Ma questo non impedì la ripresa del ritmo delle orge. Francesco arrivò persino a difendere un “vescovo” che aveva soffocato degli scandali pedofili in Cile. Il 22 gennaio scorso, egli ha detto cinicamente ai giornalisti: “Voi, con buona volontà, mi dite che ci sono delle vittime, ma io non le ho viste, perché non si sono presentate”.

Nuovo errore. Oggi, le vittime hanno la sfortunata tendenza a rifiutarsi di tacere. In Cile, è una lettera di una vittima di un “prete” pedofilo che accusa Francesco: lo sapeva dal 2015. Sapeva che il “vescovo” che difendeva, Juan Barros, aveva assistito più volte alle aggressioni sessuali di “padre” Fernando Karadima. Juan Barros aveva coperto il “prete” pedofilo, e Francesco copriva il “vescovo”. “Sono convinto che sia innocente”, disse Francesco, se non con la mano sul cuore almeno con la sua solita aria bonacciona. Eppure lo sapeva da tre anni.

giovedì 2 agosto 2018

Cardinale satanico della falsa Chiesa conciliare...



Il cardinale,  fasullo della falsa Chiesa Vaticanoisecondista, Francesco Coccopalmerio, 80, pro-gay, il cui segretario è stato trovato nel 2017 in un festino omosessuale con droga, supporta l'inter-comunione.
Parlando la giornalista di corte di Francesco, Andrea Tornielli, su Vatican Insider(August 1), Coccopalmerio ha definito un documento eretico dei vescovi tedeschi che "permette" la Comunione ai Protestanti "importante" e "scritto con grande cura".

Secondo Coccopalmerio, I Protestanti sposati con Cattolici dovrebbero ricevere la Comunione "ogni volta" che partecipano alla Santa Messa per non "dividere" la coppia [anche se alla coppia non interessa non condividere la stessa fede].

Per lui, "non è una condizione necessaria" credere nella dottrina Cattolica della transustanziazione per poter ricevere la Santa Comunione, ma è "sufficiente credere" che pane e vino consacrati nella Santa Messa rappresentino corpo e sangue di Gesù Cristo.

Questa eresia è stata condannata dal Concilio di Trento: "Se qualcuno dice che la fede da sola è una preparazione sufficiente per ricevere il Sacramento della Santissima Eucarestia, anatema su lui" - Sessione XIII, Canone XI.

Foto: Francesco Coccopalmerio, © Universidad Pontificia Comillas ICAI-ICADE, #newsDpvjiiokps

mercoledì 6 giugno 2018

Il falso ed eretico ecumenismo degli apostoli di satana...

Cosi parla sull'ecumenismo il pagliaccio eretico Argentino:
 L'eretico Hilarion insieme all'eretico bergoglione...

"E davanti a voi io vorrei ribadire – in modo speciale davanti a te, caro fratello, e davanti a tutti voi – che la Chiesa cattolica mai permetterà che dai suoi nasca un atteggiamento di divisione. Noi mai ci permetteremo di fare questo, non lo voglio. A Mosca – in Russia – c’è un solo Patriarcato: il vostro. Noi non ne avremo un altro. E quando qualche fedele cattolico, sia laico, sacerdote o vescovo, prende la bandiera dell’uniatismo che non funziona più, che è finita, per me è anche un dolore. Si devono rispettare le Chiese che sono unite a Roma, ma l’uniatismo come cammino di unità oggi non va".

La prestigiosa Enciclopedia Cattolica (Vol. V, Vaticano, Imprimatur 8 ottobre 1950, Coll. 63-65) afferma: La teoria dell'ecumenismo - Parola derivata da «ecumenico», ossia universale, che viene adoperata nei tempi moderni per indicare ogni sorta di attività religiosa che non si limiti ai problemi interni di una Chiesa cristiana. Nel senso proprio ecumenismo è la teoria più recente escogitata dai movimenti interconfessionali, specialmente protestanti, per raggiungere l’unione delle Chiese cristiane. Qui si parla dell’ecumenismo in senso stretto. L'ecumenismo presuppone come sua base l’eguaglianza di tutte e Chiese dinanzi al problema dell’unione.
Ciò sotto il triplice aspetto psicologico, storico ed escatologico: a) Psicologicamente tutte le Chiese devono riconoscersi ugualmente colpevoli della separazione, cosicché, invece di incolparsi l’una l’altra, ognuna ha da chiedere perdono; b) Storicamente nessuna Chiesa, dopo la separazione, può credersi la Chiesa unica e totale di Cristo, ma soltanto parte di quest’unica Chiesa: conseguentemente, nessuna può arrogarsi il diritto di obbligare le altre a ritornare a lei, bensì tutte debbono sentire l’obbligo di riunirsi tra loro, (vaneggiando di) ricostituire la Chiesa Una e Santa fondata dal Salvatore; c) Escatologicamente la Chiesa futura, risultante dall’unione, non potrà essere identica a nessuna delle Chiese ora esistenti.
La S. Chiesa ecumenica, che sorgerà in questa nuova Pentecoste, sorpasserà ugualmente tutte le singole confessioni cristiane. Si vede subito che tali teorie sono in contrasto con la fede cattolica. Esse tuttavia offrono un certo (apparente) vantaggio di ordine pratico, togliendo tra le varie Chiese ogni rivalità, e prospettando tutto l’arduo problema dell’unione in un piano senza ortodossi ed eretici, senza vincitori e senza vinti. Perciò si sono moltiplicate le riviste unionistiche con il titolo di Oecumenica, perfino le due più importanti associazioni internazionali unionistiche, Life and Work e Faith and Order, si sono fuse nel 1946 in una sola con il titolo «Concilio ecumenico», il cui primo congresso venne celebrato ad Amsterdam dal 22 agosto al 5 settembre 1948.
Ecumenismo protestante. Data l’origine dell’ecumenismo, esso trovò larga accoglienza nel campo protestante. Luterani, calvinisti, anglicani e le altre sètte minori costituiscono l’elemento più numeroso dell’ecumenismo, il quale trovò anche nei protestanti i suoi principali autori; e ciò benché non regni tra di loro un accordo perfetto (La prestigiosa Enciclopedia Cattolica dedica un'intera voce all'argomento, ivi. Coll 65-70, che qui non tratteremo, ndR).

Ecumenismo orientale. Gli orientali separati logicamente dovrebbero prendere posizione contro l’ecumenismo, giacché essi, al pari dei cattolici, si proclamano l’unica vera Chiesa di Cristo. Nondimeno i principali esponenti delle Chiese orientali e gli autori più rinomati si dimostrano pronti a schierarsi accanto agli ecumenisti protestanti.
Il pensiero degli orientali è stato raccolto nel volume Il problema ecumenico nella coscienza ortodossa, pubblicato dall’YMCA (s. d.) di Parigi. In generale si può dire che gli ecumenisti orientali, principalmente russi, si riallacciano al concetto della «Chiesa universale», tanto frequente tra i pensatori russi del secolo XIX. Alcuni distinguono tra l’essenza o natura e la forma della Chiesa (nel linguaggio della teologia cattolica questi concetti rispondono al corpo ed all’anima, ovvero alla materia ed alla forma della Chiesa), per dire che la Chiesa ecumenica futura conserverà la forma della Chiesa loro, ma in un corpo nuovo, più universale, attraverso il quale essa possa sviluppare tutte le sue pienezze di vita e di santità. Altri più radicali e senza scrupoli teologici, come Nicolao Berdjaev, distinguono lo spirito e la confessione, troppo angusta nelle formole dogmatiche. Tutte queste impalcature della Chiesa orientale, al pari di quelle delle altre Chiese cristiane, sono destinate a scomparire nella Chiesa futura; lo spirito invece (a loro dire) rimarrà intatto nella fusione con le altre Chiese cristiane.

giovedì 8 marzo 2018

LA BALLA DI Medugorje...

INVITIAMO TUTTI I MEDUGORIANI CHE SONO CERTI CHE LÀ APPAIA LA SS VERGINE, A LEGGERE QUESTA NOTIZIA 
(tratta dal sito di Mark Waterinckx, ingegnere belga che per anni credette a quelle apparizioni).
Nel giugno del 1985 p. Slavko barbaric, guida dei ‘veggenti’ dopo p. Tomislav, in disubbidienza agli ordini del suo vescovo Zanic, volle far dipingere un quadro ufficiale della ‘Madonna di Medugorje’, di grosse dimensioni. Colui che avrebbe dovuto dipingerlo sarebbe stato ‘scelto’ dal Cielo, attraverso una suora del movimento carismatico, Briege McKenna, irlandese dotata di doni particolari: lettura dei cuori, guarigioni, bilocazione, profezia e chi più ne ha più ne metta. Il nome del pittore prescelto fu Leopold Baijot, il quale, ricevuto l’incarico fece sapere che la sua modella sarebbe stata la moglie stessa, certa Mireille Ory.
A garanzia che la scelta fosse gradita anche alla Madonna, inviarono la ‘veggente’ Mirjana per chiederle (alla Gospa) la sua benedizione. La risposta fu pressochè immediata: “La Madonna ha detto che la moglie di Leopold Baijot sarebbe un bel modello!”

Immensa felicità, grande esaltazione da parte di tutti i fans! Gli apologeti [primo fra tutti p. René Laurentin], esaltarono ogni pennellata di Baijot; arrivarono ad affermare che il suo dipinto non poteva che essere stato creato se non sotto ispirazione degli angeli; poi si disse che quel quadro era miracoloso; ecc… ecc…
Quello che non è mai stato detto è che fine abbia fatto quel quadro ‘miracoloso’. Dopo poco tempo, infatti, sparì dalla circolazione e fu messo in un angolo del seminterrato dei frati francescani del luogo.
E un’altra cosa non fu mai detta, e cioè che il ‘modello’ scelto per rappresentare il quadro ufficiale della Madonna di Medugorje, la signora Mireille Ory, non era la moglie del pittore, ma l’amante.

giovedì 1 marzo 2018

«Sì, tutto è vero; ma ora, per questi tali, non vi è nessun rimedio, perché di continuo, mi calpestano e mi flagellano».

  SANTA VERONICA GIULIANI PARLA AI SACERDOTI
 
Questa notte, dopo lungo travaglio, ho avuto il raccoglimento nel quale il Signore mi ha fatto vedere  una moltitudine di sacerdoti, tutti con abito sacerdotale; ma anche, nel medesimo punto, mi ha fatto comprendere che, fra essi, vi sono molti Giuda e suoi nemici; [...]. In un subito, una parte di essi sono divenuti come mostri infernali e peggio che gli stessi demoni. A questa vista così spaventevole il Signore, da capo a piedi tutto grondava sangue; ed, in questo punto, mi ha comunicato che quel sangue che Lui versava, glielo facevano versare i peccati e sacrilegi che commettevano detti sacerdoti, ed erano come tante spade e pugnali, come tante ferite e colpi verso Sua Divina Maestà. E mi fece vedere quel suo prezio-sissimo sangue scorrere come un fiume per terra, acciò io vedessi la poca stima e poco conto che ne faceva chi aveva potestà di tenerlo nelle medesime  mani ed anche riceverlo indegnamente, come facevano tutti quei tali che Egli mi faceva vedere.

Io gli domandai se mi volesse fare intendere chi erano, ma Egli mi disse: «No, questi non si sapranno sino al dì del Giudizio. Già sono tutti condannati al fuoco eterno». Io risposi: «Sia fatta la vostra santa volontà! Ma ditemi, Signore, Voi non mi avete eletta per mezzana fra Voi e i peccatori? Ora io eccomi pronta anche a dare la vita e il sangue, per- la gloria vostra e per salute di queste anime». II Signore mi disse: «Sì, tutto è vero; ma ora, per questi tali, non vi è nessun rimedio, perché di continuo, mi calpestano e mi flagellano». Così dicendo, con volto tutto severo, ha detto: «Ite, maledicti!». Oh, Dio! In un subito, li ho veduti sparire come densissimo fumo. Quelli, invece, che erano restati con la veste sacerdotale, il Signori li ha benedetti, e li ha confermati padroni del suo Corpo e del suo Sangue (D 1,926).

Una volta il Signore mi fece comprendere quanto gli dispiacciono le offese che gli recano i religiosi  ed, in particolare, quelli che si fanno padroni del suo Santissimo Corpo e Sangue, cioè i sacerdoti. «Questi tali - così mi disse il Signore - sono cagione di tirare al precipizio tutto il mondo, perché si servono di me, mi prendono, mi tengono nelle loro inani, non per magnificarrni, ma per farmi ogni ignominia ed oltraggio». Poi mi disse: «Mira». In un subito mi fece vedere, tutti quei tali divenuti più spaventevoli degli stessi demoni: «Non posso fare grazie a questi; no, no, no!». E, di nuovo, li scacciò da Sé, con la maledizione (D II, 9).

Dopo la santa Comunione, subito fui rapita in estasi e vidi Nostro Signore Glorioso, il quale così mi disse: «Io sono il tuo Sposo; [...]. Fermati in me; confermati nel mio volere e non dubitare. Sono io per te. Dimmi: Che brami?». In quel momento gli raccomandai una persona e, nello stesso istante, me la fece vedere: sembrava un demonio dell'inferno, tant'è che il Signore si copriva il volto per non guardarla. Domandai al Signore chi fosse quel mostro d'inferno ed Egli mi disse che era quel tale che io gli raccomandai. Oh, Dio! Che spavento mi diede! Non sto a dire chi esso sia; bensì che non è di questa città, ma che sta qui ed è anche un sacerdote. Iddio mi fece capire che costui aveva tutto il suo pensiero nelle cose della terra e che ambiva molto alle dignità umane, la qual cosa reca a Iddio molto dispiacere, poiché questi sono cuori attaccati alle ricchezze, in cui regna una superbia occulta che il Signore non può tollerare, specie nei sacerdoti.
Capii così che Iddio sta tra le mani di questi tali come stava tra le mani di Giuda, il traditore. Subito dopo disparve tutto come denso fumo (D II, 58).

mercoledì 28 febbraio 2018

Meglio tardi che mai, Bergoglione dichiatrato eretico conclamato...

La chiesa ceca ha riconosciuto Bergoglio eretico insieme al patriarcato di costantinopoli

 La concezione di Lettera pastorale per i vescovi della Repubblica Ceca

In questo anno storico, in cui festeggiamo il centesimo anno dalla fondazione della Repubblica Ceca, noi, i vescovi cechi, vogliamo partecipare efficacemente alla sua crescita spirituale. Consideriamo il nostro compito primario davanti a Dio e davanti al popolo ceco.
Siamo nel periodo della Quaresima. Pertanto, chiediamo ai fedeli di usare questo tempo per il loro rinnovamento spirituale mediante la preghiera e gli atti di pentimento. Seguendo l’esempio dei padri spirituali, seguiamo un vecchio proverbio: “Le azioni parlano più delle parole”. Pertanto, nella nostra coscienza ci sentiamo obbligati a dare l’esempio a voi, nostri figli e figlie spirituali, ammettendo autocriticamente la nostra stessa colpa, cioè mostrando il pentimento. Dopo la dovuta considerazione e l’accettazione di critiche dolorose, siamo giunti alla conclusione di compiere dei passi radicali di pentimento.
Un impulso ispiratore e critico è venuto, tra gli altri, dal Patriarcato Cattolico Bizantino, verso il quale non abbiamo rapporti amichevoli per il momento, ma dobbiamo ammettere che hanno ragione in molte cose.
Se prendiamo nota del periodo successivo alla Rivoluzione di velluto, il numero di cattolici sotto la guida spirituale del cardinale Miloslav Vlk è diminuito di un milione in 10 anni. Non possiamo dare la colpa a questa apostasia solo per le circostanze che non potremmo cambiare.

Un altro fatto doloroso che dobbiamo ammettere con un cuore pesante riguarda la restituzione. Lo stavamo combattendo fino al punto di spargere il sangue invece di lottare per la salvezza delle anime immortali. La nostra preoccupazione per la restituzione ci ha sfinito così tanto che non siamo stati in grado di percepire la diffusione delle eresie nella sfera spirituale. Abbiamo trascurato di mettere in guardia i sacerdoti e i seminaristi contro di esse e non abbiamo purificato da esse la letteratura cattolica.
Il cardinale M. Vlk, il principale rappresentante del movimento dei Focolari, pronunciò apertamente l’eresia in televisione, dicendo che noi confessiamo lo stesso dio con i musulmani (Allah). Al momento attuale dell’intensa islamizzazione dell’Europa, questa eresia non solo porta alla distruzione del cristianesimo in Europa, ma crea anche le condizioni per il genocidio dell’Europa.
Abbiamo trascurato di istruire i credenti cattolici prima delle elezioni presidenziali che non si trattava della scelta delle persone ma della scelta di un sistema. Scegliere un sistema che accetti l’islamizzazione e la globalizzazione significherebbe scegliere l’autodistruzione del cristianesimo e della nazione. Purtroppo, è stata anche colpa nostra che molti politici cattolici hanno promosso la via della morte piuttosto che la via della vita. La tragedia è che anche alcuni di noi, vescovi cattolici, hanno votato per la via della morte. Ora confessiamo la nostra colpa davanti alla nazione come veri uomini.

martedì 2 gennaio 2018

IL VOMITO MODERNISTA NELLA NOTTE DI NATALE...

Fonte: Opportune Inportune

Fratello errore e sorella apostasia - L'eretico don Fredo Olivero cancella il Credo alla Messa di Natale 

Nella chiesa di San Rocco a Torino, la notte di Natale, padre Chiaffredo Olivero ha pensato bene di infondere pace e serenità nei fedeli ivi raccolti, facendo pubblica dichiarazione di apostasia. 

Il celebrante, al posto del Credo, ha fatto cantare un canto insulso e melenso - composto da Jean Marie Benjamin, musicata da Riz Ortolani, e interpretata da Claudio Baglioni per il film Fratello Sole, sorella Luna di Franco Zeffirelli del 1972 - ed ha così spiegato le ragioni della sua opinabilissima scelta: 

Sapete perché non dico il Credo? Perché non ci credo. Se qualcuno di voi lo capisce... Io che ho studiato un po' di anni, ho capito che era una cosa che non capivo e che non potevo accettare. Cantiamo qualcos'altro che dica le cose essenziali della nostra fede: Dolce sentire.

Il video è stato pubblicato sul sito della chiesa di San Rocco (qui, si senta dal minuto 26:45).
Nota mia: il video è stato tolto ed in maniera maldestra e ipocrita è stato sostituito con un altro dove la frase incriminata è stata tagliata.
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Al posto della professione di fede del Simbolo Niceno-Costantinopolitano, ecco cos'ha scelto la mente malata del sacerdote apostata:

Dolce sentire come nel mio cuore
ora umilmente, sta nascendo amore.
Dolce è capire che non son più solo,
ma che son parte di una immensa vita,
che generosa risplende intorno a me:
dono di Lui, del suo immenso amor.

mercoledì 20 dicembre 2017

I sacramenti di Satana....

 Questo sarebbe l'annuncio di un pseudo sacerdote conciliare sul Sacramento della Confessione, si può ben dire che questi sono preti "bastardi" di satana amministranti falsi sacramenti stanici. Vergogna!!!


Il cantiere della conversione ........ Ci vuole una comunità di fratelli e sorelle con i quali fare un cammino di conversione. Il cambiamento della mia vita non è solo affar mio, non riguarda soltanto la mia esistenza e le mie scelte, ma coinvolge sempre gli altri. Non c’è conversione possibile senza qualcuno che mi apra gli occhi e che mi prenda per mano. Per convertirci abbiamo bisogno di una comunità di fratelli con cui camminare, sostenerci, comprenderci. Dio chiama sempre un popolo alla salvezza.  Il sacramento della penitenza  Per questo vogliamo rinnovare il modo di celebrare il sacramento della penitenza, rimettendo al centro la misericordia di Dio (Dio non si stanca mai di perdonarci, ricorda sempre Papa Francesco) e il cammino di conversione del cuore (che non è solo “liberarsi la coscienza”). Questo sacramento ha visto tante modalità celebrative nella storia della Chiesa e crediamo sia importante non fissarsi soltanto sulla “confessione auricolare” che abbiamo ereditato, dove al centro sembra esserci il colloquio con il prete. Mercoledì 20 a S. Giovanni e domenica 24 a Novellara celebreremo comunitariamente il sacramento della penitenza, accogliendo la Parola che ci annuncia il “giorno della salvezza” e ci racconta la misericordia senza limiti di Dio che “ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio unigenito, non per condannare, ma per salvare” (cfr Gv 3). Poi ci riconosceremo peccatori davanti a lui come il pubblicano che battendosi il petto diceva: “abbi pietà di me peccatore”. Ci metteremo in cammino, come popolo per ricevere la assoluzione personale del peccato e rinnovare la grazia del Battesimo che ci ha purificati. Infine pregheremo perché la grazia del sacramento porti frutto nelle nostre vite e nella nostra comunità e il mondo renda gloria a Dio vedendo le nostre opere. Qualcuno guarderà con sospetto questa diversa modalità celebrativa. Comprendo un po’ di smarrimento di fronte alle novità. Sarà possibile nei prossimi giorni celebrare il sacramento nel modo tradizionale grazie alla disponibilità dei sacerdoti. L’importante è che tutti apriamo il cuore alla conversione, accogliendo la grazia di questo tempo.
                                                                                                 Don Giordano

http://www.novellara.net/wp-content/uploads/2017/12/Bollettino-n.-46.pdf

martedì 12 dicembre 2017

"Oggi non solo l'Urbe e l'Italia, ma il mondo intero è minacciato".

DISCORSO ATTUALISSIMO DELL'ULTIMO PONTEFICE CATTOLICO ALL'EX AZIONE CATTOLICA ORAMAI MODERNIZZATA DALL'AZIONE NEFASTA VATICANOSECONDISTA... 
 


«Nel contemplare questa magnifica adunanza di Uomini di Azione Cattolica, la prima parola che viene alle Nostre labbra é di ringraziamento a Dio per averCi fatto dono di un così grandioso e devoto spettacolo; poi, di riconoscenza a voi, diletti figli, per averlo voluto attuare dinanzi al Nostro sguardo esultante.

Noi ben sappiamo quali minacciose nubi si addensano sul mondo, e solo il Signore Gesù conosce la Nostra continua trepidazione per la sorte di una umanità, di cui Egli, Supremo Pastore invisibile, volle che Noi fossimo visibile padre e maestro. Essa intanto procede per un cammino che ogni giorno si manifesta più arduo, mentre sembrerebbe che i mezzi portentosi della scienza dovessero, non diciamo « cospargerlo di fiori », ma almeno diminuire, se non addirittura estirpare, la congerie di triboli e di spine che lo ingombrano.

Di tanto in tanto però — a confermarCi in questa trepida ansia — vuole Gesù nella sua bontà che le nubi si squarcino e appaia trionfante un raggio di sole; segno che i nembi anche più oscuri non distruggono la luce, ma soltanto ne nascondono il fulgore.

Ed ecco ora un pacifico esercito di uomini militanti nell'Azione Cattolica Italiana; cristiani vivi e vivificatori; pane buono e insieme preziosissimo fermento in mezzo alla massa degli altri uomini; centocinquanta mila, la maggior parte padri di famiglia, che vivono il loro battesimo e si adoperano a farlo vivere dagli altri. Né siete tutti. Centinaia di migliaia di Uomini Cattolici, trattenuti da gravi motivi, sono qui presenti con l'ardore del loro spirito, della loro fede, del loro amore. Uomini maturi e di ogni condizione: dirigenti, professionisti, impiegati, insegnanti, operai, lavoratori dei campi, militari: tutti fratelli ìn Cristo, tutti uniti come in un solo palpito di un unico cuore.

Vorremmo che poteste ammirare anche voi la stupenda visione che si offre in questo momento ai Nostri occhi; brameremmo che sentiste nel profondo dell'animo con quanto amore Noi vorremmo — se fosse possibile — scendere in mezzo a voi e abbracciarvi tutti, come se foste uno solo.

Diletti figli! Voi siete venuti a Roma per festeggiare il trentennio della vostra Unione — la prima delle Associazioni Nazionali di A. C. — Cinque anni or sono, gli Uomini che convennero nell'Urbe erano settanta mila; oggi quel numero è raddoppiato ed è qualche cosa di più che un simbolo del moltiplicato fervore della vostra vita cristiana.

giovedì 7 dicembre 2017

"A questo punto non credo sussistano dubbi sul fatto che Bergoglio sia eretico formale"...

 
Rispondo volentieri all'appello di fra' Cristoforo (qui), e mi permetto due commenti. 


I. La Preghiera del Signore


Il primo commento riguarda l'intenzione - sinora paventata, ma che presumibilmente troverà realizzazione a breve - di modificare le parole della Preghiera del Signore (il Padre Nostro) in italiano. Non entro nel merito della validità della traduzione, perché ritengo che il testo attuale sia conforme alla versione della Vulgata, e che questa sia coperta dal carisma dell'inerranza, così come definito dai Sacri Canoni. Rimando al commento di San Tommaso, Expositio in orationem dominicam, art. VI. Non c'è nessuna necessità di modificare adesso il Padre Nostro, quando peraltro il livello di istruzione religiosa dei fedeli è ai mini termini: sarebbe come occuparsi dei fiori ai balconi o del colore della tappezzeria delle poltrone in un edificio distrutto da un terremoto. 

Ciò che considero cosa gravissima è la smania di novità che anima - sin dal Vaticano II - questa presunta ricerca di maggior fedeltà nei testi liturgici e della preghiera, che insinua un'idea di provvisorietà inquietante. Pare che la Chiesa abbia insegnato per secoli una preghiera che solo ora, grazie alle ben note competenze di fine esegeta e di altissimo filologo di Bergoglio, è restituita alla sua genuina traduzione. Abbiamo pregato male per secoli, abbiamo ingannato il popolo con una traduzione che falsificherebbe le parole di Cristo, abbiamo insegnato ai nostri figli a credere che il Signore ci tenta, e che la Chiesa ha sbagliato. E se ha sbagliato sul Padre Nostro, probabilmente si troveranno altre mille occasioni per rettificare presunti errori di traduzione. Era lo stesso alibi col quale ci è stata gabellata la riforma liturgica, che in materia di traduzioni postconciliari ad usum modernistarum ha raggiunto i risultati ben noti.
Verrebbe da dire che, proprio per evitare la mutevolezza di significato dei termini che inevitabilmente colpisce ogni lingua viva, la Chiesa ha voluto preservare la purezza della propria dottrina e della propria preghiera ufficiale cristallizzandola nelle immutabili parole del latino, lingua morta per il mondo, e resa sacra dal Cristianesimo. E infatti il Concilio, quel latino, l'ha abolito nei fatti, preferendogli la lingua dei carrettieri.

lunedì 9 ottobre 2017

Affinchè tutto sia più chiaro.....


Redatto da
Fra. Michele Dimond, O.S.B.
Fra. Pietro Dimond, O.S.B.

 Antipapa Paolo VI, "Solennemente" alla fine di ciascun documento del Vaticano II: "Ciascuna ed ognuna delle cose avanzate in questo decreto ha vinto il consenso dei padri. Noi, anche, mediante l'autorità Apostolica conferitaci dal Cristo, Ci uniamo ai venerabili padri nell'approvare, decretare e stabilire queste cose nello Spirito Santo ed ordiniamo che ciò che è sino ad ora stato inattuato dal sinodo venga pubblicato per la gloria di Dio… Io, Paolo, vescovo della Chiesa Cattolica." [1]
Le eresie del Vaticano II sono state esposte in dettaglio. Si è anche mostrata la verità donde gli uomini aventi implementato tale concilio acattolico non furono dei veri Papi della Chiesa Cattolica, bensì degli Antipapi. Nonostante tutta l'evidenza alcuna gente rimane ancora non convinta. Essa sostiene che furono sì presenti dei problemi dottrinali con il Vaticano II ma che ciò non costituì alcun problema per Antipapa Paolo VI perocché egli non promulgò infallibilmente alcuna delle eresie del Vaticano II. "Le eresie del Vaticano II non importano", essa asserisce, "poiché il Vaticano II non fu infallibile." Si mostra la realtà per la quale se Antipapa Paolo VI fosse stato un vero Papa i documenti del Vaticano II sarebbero stati promulgati infallibilmente. Ciò dimostra, nuovamente, l'effettività per cui Antipapa Paolo VI, l'eretico avente promulgato gli apostatici documenti del Vaticano II, avente tentato di cambiare i riti di tutti i 7 Sacramenti, avente tentato di trasformare la Santa Messa in un servizio Protestante, avente supervisionato lo smantellamento sistematico mondiale del Cattolicesimo, avente tentato di rovinare il sistema scolastico mondiale Cattolico ed avente iniziato la più grande apostasia dal Cattolicesimo della storia, non fu e non sarebbe potuto essere un vero Papa. Egli fu un Antipapa.
Esistono 3 condizioni da rispettare acciocché un Papa insegni infallibilmente. Prima, il Papa deve svolgere il suo dovere di pastore e di maestro di tutti i Cristiani. Seconda, egli deve insegnare secondo la sua suprema autorità Apostolica. Terza, egli deve spiegare una dottrina di Fede Cattolica o morale, da essere creduta dalla Chiesa Universale. Ove un Papa adempiesse tali condizioni egli, tramite l'assistenza Divina promessagli come successore di San Pietro, opererebbe infallibilmente, siccome insegnato dalla seguente definizione del Concilio Vaticano I. 
Papa Pio IX, Concilio Vaticano I, Sessione 4, Capitolo 4, 1870: "… il Romano Pontefice, ove parlante ex-cathedra [dalla Sedia di San Pietro], cioè, [1] ove svolgente il dovere di pastore ed insegnante di tutti i Cristiani [2] secondo la sua suprema autorità Apostolica, [3] spiegante una dottrina di Fede o morale da essere sostenuta dalla Chiesa Universale, tramite l'assistenza Divina promessagli nel beato Pietro, opera con quell'infallibilità con cui il Divino Redentore desiderò che la Sua Chiesa venisse istruita nel difendere la dottrina sulla Fede e la morale; pertanto, tali definizioni del Romano Pontefice stesso e non provenienti dal consenso della Chiesa sono inalterabili. Se alcuno presumesse di contraddire questa Nostra definizione, Iddio non voglia, che egli sia anatema." [2]
Si dimostra ora, punto per punto, la verità per cui la promulgazione dei documenti del Vaticano II da parte di Antipapa Paolo VI apparve adempiere tutti e 3 tali requisiti, la quale avrebbe reso i documenti del Vaticano II infallibili ove egli fosse stato un vero Papa.

Prima, un Papa deve agire come pastore e maestro di tutti i Cristiani

 Il primo prerequisito acciocché un Papa insegni infallibilmente è quello donde egli deve agire come pastore e maestro di tutti i Cristiani. Se egli fosse stato un vero Papa Antipapa Paolo VI avrebbe adempiuto tale prerequisito.

Ciascuno dei 16 documenti del Vaticano II incomincia con le seguenti parole:
"Paolo, vescovo, servo dei servi di Dio, assieme ai padri del sacro concilio in eterna memoria.". [3]
Papa Eugenio IV incominciò la sessione nona del dogmatico Concilio di Firenze con le seguenti parole: "Eugenio, vescovo, servo dei servi di Dio, in eterno conto.". [4] Papa Giulio II incominciò la sessione terza del dogmatico Concilio Laterano V con le seguenti parole: "Giulio, vescovo, servo dei servi di Dio, con l'approvazione del sacro concilio, in eterno conto.". [5] Papa Pio IX incominciò la sessione prima del dogmatico Concilio Vaticano I con le seguenti parole: "Pio, vescovo, servo dei servi di Dio, con l'approvazione del sacro concilio, in eterno conto.". [6] Tale è la consueta maniera per cui i decreti dei concili dogmatici, generali ed ecumenici vengono incominciati dai Papi. Antipapa Paolo VI incominciò ogni documento del Concilio Vaticano II nello stesso esatto modo, con le stesse esatte parole.
Nell'incominciare ciascun documento del Vaticano II in tale maniera Antipapa Paolo VI avrebbe chiaramente adempiuto il primo prerequisito onde insegnare infallibilmente qualora fosse stato un vero Papa.

"Gli eretici e gli scismatici sono esclusi dal Supremo Pontificato per mezzo di Legge Divina medesima"...

Fonte: VaticanoCattolico...

Obiezione 10: Papa Pio XII, in Vacantis Apostolicae Sedis, dichiara che un cardinale, non importa sotto quale scomunica quegli si trovi, può essere eletto Papa.


Redatto da
Fra. Michele Dimond, O.S.B.
Fra. Pietro Dimond, O.S.B.


Papa Pio XII, Vacantis Apostolicae Sedis, 08/12/1945: "34. Nessuno dei cardinali può in modo alcuno o per mezzo di pretesto di scomunica, sospensione ed interdizione alcuna o di qualunque altro impedimento Ecclesiastico essere escluso nell'elezione attiva e passiva del Supremo Pontefice. Noi, dunque, sospendiamo tali censure solamente per gli scopi di detta elezione; in altri tempi esse devono rimanere in vigore. (AAS 38, 1946, pagina 76.)"

Risposta: come già mostrato è un dogma che gli eretici non sono membri della Chiesa Cattolica e che un Papa è il capo della Chiesa Cattolica. È un fatto dogmatico, quindi, che un eretico non può essere il capo della Chiesa Cattolica, giacché egli non ne è membro.

Pertanto, che cosa intende Papa Pio XII in Vacantis Apostolicae Sedis? Innanzitutto, occorre comprendere l'effettività per la quale le scomuniche possono essere subite per molte ragioni. Storicamente, le scomuniche venivano distinte per mezzo dei termini maggiore e minore. Le scomuniche maggiori venivano subite per eresia e per scisma, peccati contro la Fede Cattolica, e per certi altri maggiori peccati. Coloro i quali ricevevano la scomunica maggiore per eresia non erano membri della Chiesa Cattolica, come si è dimostrato in grande dettaglio. Le scomuniche minori, invece, non rimuovevano una persona dalla Chiesa Cattolica, esse bensì le vietavano di partecipare alla vita Sacramentale della Chiesa Cattolica. Papa Benedetto XIV operò nota della distinzione.

    Papa Benedetto XIV, Ex quo primum (23), 03/01/1756: "Inoltre gli eretici e gli scismatici sono soggetti alla censura delle scomuniche maggiori mediante la legge del Can. de Ligu. 23, Quest. 5 e del Can. Nulli, quest. 5, Dist. 19." [58]

La scomunica minore, invece, veniva subita per cose come la violazione di un segreto del Santo Uffizio, per la falsificazione delle reliquie (canone 2326), per la violazione di un convento (canone 2342) e così via. Tali sono tutte punizioni Ecclesiastiche. Tali azioni, sebbene gravemente peccaminose, non separano una persona dalla Chiesa Cattolica. Inoltre, benché i termini scomunica maggiore e minore non siano più utilizzati rimane un fatto quello donde una persona può incorrere in una scomunica per qualcos'altro al di fuori dell'eresia e non essere, dunque, separata dalla Chiesa Cattolica, siccome può incorrere in una scomunica per eresia ed essere, dunque, separata dalla Chiesa Cattolica.

martedì 26 settembre 2017

“Quelli che si definiscono ‘tradizionalisti’ in realtà, sono dei rivoluzionari…”...

62 dissidenti hanno accusato pubblicamente l’attuale pontefice di propagare l’eresia. Il papa non può sbagliare. Finché non contraddice gli insegnamenti dei suoi predecessori. Ecco perché in Vaticano sono tutti lontani dal cuore del problema. “Quelli che si definiscono ‘tradizionalisti’ in realtà, sono dei rivoluzionari…”.

“È stato dato scandalo alla Chiesa e al mondo”
Apocalissi vaticana. Quelli che non sopportano il papa ‘guevarista’, alias Francesco/Bergoglio, si sono contati, hanno un nome e una firma e un documento che li accomuna. Il documento, pubblicato sul sito www.correctiofilialis.org, è stato firmato da 62 ‘dissidenti’, tra cui Ettore Gotti Tedeschi, già presidente dello Ior dal 2009 al 2012. Dietro la dicitura devota, correctio filialis, e l’incipit adornato (i dissidenti si dicono “mossi dalla fedeltà a Nostro Signore Gesù Cristo, dall’amore alla Chiesa e al papato, e dalla devozione filiale verso di Lei”), scatta l’accusa, eclatante. Le parole del papa inscritte nell’esortazione apostolica Amoris laetitia, sarebbero all’origine “della propagazione di alcune eresie”. Detto come va detto, è scritto, “È stato dato scandalo alla Chiesa e al mondo, in materia di fede e di morale, mediante la pubblicazione di Amoris laetitia e mediante altri atti attraverso i quali Vostra Santità ha reso sufficientemente chiari la portata e il fine di questo documento”. Cosa non va a costoro? Ad esempio, che i divorziati risposati possano, comunque, accedere all’Eucarestia. Tra le tante cose (il documento va avanti per 26 pagine, lo trovate qui) che si rimproverano a Papa Francesco c’è anche “una simpatia senza precedenti di Vostra Santità per Martin Lutero” testimoniata dall’“affinità tra le idee di Lutero sulla legge, la giustificazione e il matrimonio e quelle insegnate o favorite da Vostra Santità”. In un breve passaggio, per altro, la Correctio sottolinea “i limiti dell’infallibilità papale”. A questo punto, chi ci capisce è bravo. Il papa strizza l’occhio ai divorziati, non è più infallibile e s’accompagna allo scismatico Lutero. “Sa qual è il problema?”. No, mi aiuti a capire. “Che Bergoglio non è che la punta di un iceberg. La massa dell’iceberg è il ‘modernismo’. I firmatari della Correctio, che si dicono ‘tradizionalisti’, in realtà sono dei rivoluzionari. Per usare una immagine politica: appartengono alla destra di uno schieramento parlamentare che comunque si riconosce nel Concilio Vaticano II, il cuore del problema”.  

venerdì 22 settembre 2017

"perciocché essa non è la Chiesa Cattolica, ma la contro Chiesa Cattolica degli ultimi tempi profetizzata".

Antipapa Francesco proclama "con sicurezza" ed "autorità Magistrale" che la riforma liturgica del novus ordo è "irreversibile"

 

Redatto da
Monastero della Famiglia Santissima

Giovedì 24/08/2017, durante un indirizzo alla sessantottesima Settimana liturgica nazionale Italiana, Antipapa Francesco ha affermato con presunta certezza ed autorità da Magistero Ecclesiastico che la forma "liturgica" post-Vaticano II, chiaramente includente l'abominevole nuova "messa", è irreversibile.
Antipapa Francesco, 24/08/2017: "Oggi c'è ancora da lavorare in questa direzione, in particolare riscoprendo i motivi delle decisioni compiute con la riforma liturgica, superando letture infondate e superficiali, ricezioni parziali e prassi che la sfigurano. Non si tratta di ripensare la riforma rivedendone le scelte, ma di conoscerne meglio le ragioni sottese, anche tramite la documentazione storica, come di interiorizzarne i principii ispiratori e di osservare la disciplina che la regola. Dopo questo Magistero, dopo questo lungo cammino possiamo affermare con sicurezza e con autorità Magistrale che la riforma liturgica è irreversibile." (http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2017/august/documents/papa-francesco_20170824_settimana-liturgica-nazionale.html)
La dichiarazione di Antipapa Francesco è un altro colpo devastante nei confronti di quei falsi tradizionalisti e di quei sedeplenisti ancora invano speranti nella setta del Vaticano II e nei suoi Antipapi apostatici. Essa sfascia nuovamente il mito sotto il quale cotanti di essi operano, nonché quello per cui gli Antipapi del Vaticano II non hanno tentato di imporre alcuno dei mali od alcuna delle false dottrine della setta del Vaticano II, siccome la nuova "messa" ed il Vaticano II, in maniera autoritativa: sì invece, essi lo hanno fatto, tuttavia, essi non sono da Dio stati ivi protetti in quanto non dei validi Papi.
La dichiarazione di Antipapa Francesco è un'altra conferma della verità donde la setta del Vaticano II non è la Chiesa Cattolica, bensì una contro Chiesa Cattolica guidata da Antipapi eretici. Quei Cattolici sostenenti che la Sedia di San Pietro sia vacante sono nel giusto: non esiste alcuna maniera onde essere veramente tradizionali riconoscendo ostinatamente gli Antipapi del Vaticano II come Papi. Nella vera Chiesa Cattolica esiste speranza; nella setta del Vaticano II esiste nessuna speranza: ciò è perciocché essa non è la Chiesa Cattolica, ma la contro Chiesa Cattolica degli ultimi tempi profetizzata.

venerdì 4 agosto 2017

ECCO A VOI I SATANASSI FALSI GESUITI CONCILIARI, movimento eretico da dove proviene il fasullo Bergoglione...

Fonte: Acta Aposticae Sedis
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A San Giorgio in Salici (Verona) i comboniani hanno celebrato la prima “messa di rito luterano”. Qui sotto la “liturgia” eucaristica . vi si parla di Dio dai mille volti …
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mercoledì 19 luglio 2017

"La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità".

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Ritrovato un fascicolo di Paolo Borsellino, emergono nomi pesanti – Il fascicolo assegnato a Borsellino l’ 8 luglio 1992 (11 giorni prima di essere ucciso…) conferma le indagini del Giudice sulla trattativa Stato-Mafia con nomi pesantissimi di capimafia, politici e vertici dei servizi segreti. E Vi meravigliate che è stato ammazzato?


Ritrovato un fascicolo di Paolo Borsellino, emergono nomi pesanti


La ricostruzione dei giornalisti del Fatto Quotidiano, Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, mette i brividi: Borsellino è stato ucciso perché stava indagando, formalmente, sulla trattativa Stato-Mafia.


La conferma arriva dal ritrovamento di un fascicolo assegnato a Borsellino in data 8 luglio 1992 (11 giorni prima di essere ucciso…) in cui viene fuori l’ufficialità dell’indagine e i nomi delle persone coinvolte.
Nomi pesanti. Nomi di capimafia. Nomi di politici. Nomi di esponenti dei servizi segreti.
In piena stagione stragista, a metà giugno del ‘92, un anonimo di otto pagine scatenò fibrillazione e panico nei palazzi del potere politico-giudiziario: sosteneva che l’ex ministro dc Calogero Mannino aveva incontrato Totò Riina in una sacrestia di San Giuseppe Jato (Palermo).