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venerdì 20 gennaio 2012

L'apostasia della Gerarchia Conciliare è compiuta...





Pontificium Consilium pro Laicis

Protocollo N. 1743/11/AIC110

Decreto
Con decreto dell’11 maggio 2008, il Pontificio Consiglio per i Laici ebbe ad approvare in modo definitivo lo statuto del Cammino Neocatecumenale e successivamente, dopo aver debitamente consultato la Congregazione per la Dottrina della Fede, con decreto del 26 dicembre 2010, diede la sua approvazione alla pubblicazione del  Direttorio Catechetico come sussidio valido e vincolante per le catechesi del Cammino Neocatecumenale.
Ora, visti gli articoli 131 e 133 § 1 e § 2  

...Articolo 131.
Il Consiglio è competente in quelle materie, che sono di pertinenza della Sede apostolica per la promozione ed il coordinamento dell'apostolato dei laici e, in generale, in quelle che concernono la vita cristiana dei laici in quanto tali...

...Articolo 133.
§ 1. Spetta ad esso di animare e sostenere i laici affinché partecipino alla vita e alla missione della Chiesa nel modo loro proprio, sia come singoli che come membri appartenenti ad associazioni, soprattutto perché adempiano il loro peculiare ufficio di permeare di spirito evangelico l'ordinamento delle realtà temporali.
§ 2. Favorisce la cooperazione dei laici nell'istruzione catechetica, nella vita liturgica e sacramentale e nelle opere di misericordia, di carità e di promozione sociale...

della Costituzione Apostolica “Pastor Bonus” sulla Curia Romana, il Pontificio Consiglio per i Laici, avuto il parere favorevole della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, concede l’approvazione a quelle celebrazioni contenute nel Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale che non risultano per loro natura già normate dai libri liturgici della Chiesa.
Dal Vaticano, l’8 gennaio 2012, festa del Battesimo del Signore.

Stanisław Card. Ryłko
Mons. Josef Clemens

Articolo 12 e 13 dello statuto definitivo che aveva gia' sancito l'approvazione della celebrazione blasfema neocatecumenale: STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE
 Art. 12
[Veglia pasquale]
§ 1. Cardine e fonte della vita cristiana è il mistero pasquale, vissuto e celebrato in modo eminente nel Santo Triduo,42 il cui fulgore irradia di luce l’intero anno liturgico.43 Esso costituisce pertanto il fulcro del Neocatecumenato, in quanto riscoperta dell’iniziazione cristiana.
§ 2. «La veglia pasquale, centro della liturgia cristiana, e la sua spiritualità battesimale, sono ispirazione per tutta la catechesi».44 È per questo motivo che, durante l’itinerario, i neocatecumeni sono iniziati gradualmente45 ad una più perfetta partecipazione a tutto ciò che la santa notte significa, celebra e realizza.
§ 3. In questo modo il Neocatecumenato stimolerà la parrocchia ad una celebrazione più ricca della veglia pasquale. 46

Art. 13
[Eucaristia]
§ 1. L’Eucaristia è essenziale al Neocatecumenato, in quanto catecumenato postbattesimale, vissuto in piccola comunità.47 L’Eucaristia infatti completa l’iniziazione cristiana.
§ 2. I neocatecumeni celebrano l’Eucaristia domenicale nella piccola comunità, dopoi primi vespri della Domenica. Tale celebrazione ha luogo secondo le disposizioni del Vescovo diocesano. Le celebrazioni dell’Eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli.

 § 3. Nella celebrazione dell’Eucaristia nelle piccole comunità si seguono i libri liturgici approvati del Rito Romano, fatta eccezione per le concessioni esplicite della Santa Sede. Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto.
§ 4. La celebrazione dell’Eucaristia nella piccola comunità è preparata sotto la guida del Presbitero, da un gruppo della comunità neocatecumenale, a turno, che prepara brevi monizioni alle letture, sceglie i canti, provvede il pane, il vino, i fiori, e cura il decoro e la dignità dei segni liturgici.





Ulteriore mandato missionario per le famiglie portatrici della dottrina eretica neocatecumenale che ingrosserà le fila della setta...

DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI ALLA COMUNITÀ SETTARIA ED ERETICA DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE Aula Paolo VI Venerdì, 20 gennaio 2012..




DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
ALLA COMUNITÀ ERETICA DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE

Aula Paolo VI
Venerdì, 20 gennaio 2012

Cari fratelli e sorelle,

anche quest’anno ho la gioia di potervi incontrare e condividere con voi questo momento di invio per la missione. Un saluto particolare a Kiko Argüello, a Carmen Hernández e a Don Mario Pezzi, e un affettuoso saluto a tutti voi: sacerdoti, seminaristi, famiglie, formatori e membri del Cammino Neocatecumenale. La vostra presenza oggi è una testimonianza visibile del vostro gioioso impegno di vivere la fede, in comunione con tutta la Chiesa e con il Successore di Pietro, e di essere coraggiosi annunciatori del Vangelo.

Nel brano di san Matteo che abbiamo ascoltato, gli Apostoli ricevono un preciso mandato di Gesù: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28, 19). Inizialmente avevano dubitato, nel loro cuore c’era ancora l’incertezza, lo stupore di fronte all’evento della risurrezione. Ed è Gesù stesso, il Risorto – sottolinea l’Evangelista – che si avvicina a loro, fa sentire la sua presenza, li invia ad insegnare tutto ciò che ha comunicato loro, donando una certezza che accompagna ogni annunciatore di Cristo: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20). Sono parole che risuonano forti nel vostro cuore. Avete cantato Resurrexit, che esprime la fede nel Vivente, in Colui che, in un supremo atto di amore, ha vinto il peccato e la morte e dona all’uomo, a noi, il calore dell’amore di Dio, la speranza di essere salvati, un futuro di eternità. 
 

In questi decenni di vita del Cammino un vostro fermo impegno è stato di proclamare il Cristo Risorto, rispondere alle sue parole con generosità, abbandonando spesso sicurezze personali e materiali, lasciando anche i propri Paesi, affrontando situazioni nuove e non sempre facili. Portare Cristo agli uomini e portare gli uomini a Cristo: questo è ciò che anima ogni opera evangelizzatrice. Voi lo realizzate in un cammino che aiuta a far riscoprire a chi ha già ricevuto il Battesimo la bellezza della vita di fede, la gioia di essere cristiani. Il “seguire Cristo” esige l’avventura personale della ricerca di Lui, dell’andare con Lui, ma comporta sempre anche uscire dalla chiusura dell’io, spezzare l’individualismo che spesso caratterizza la società del nostro tempo, per sostituire l’egoismo con la comunità dell’uomo nuovo in Gesù Cristo. E questo avviene in un profondo rapporto personale con Lui, nell’ascolto della sua parola, nel percorrere il cammino che ci ha indicato, ma avviene anche inseparabilmente nel credere con la sua Chiesa, con i santi, nei quali si fa sempre e nuovamente conoscere il vero volto della Sposa di Cristo.

E’ un impegno - lo sappiamo - non sempre facile. A volte siete presenti in luoghi in cui vi è bisogno di un primo annuncio del Vangelo, la missio ad gentes; spesso, invece, in aree, che, pur avendo conosciuto Cristo, sono diventate indifferenti alla fede: il secolarismo vi ha eclissato il senso di Dio e oscurato i valori cristiani. Qui il vostro impegno e la vostra testimonianza siano come il lievito che, con pazienza, rispettando i tempi, con sensus Ecclesiae, fa crescere tutta la massa. La Chiesa ha riconosciuto nel Cammino un particolare dono che lo Spirito Santo ha dato ai nostri tempi e l’approvazione degli Statuti e del “Direttorio Catechetico” ne sono un segno. Vi incoraggio ad offrire il vostro originale contributo alla causa del Vangelo. Nella vostra preziosa opera ricercate sempre una profonda comunione con la Sede Apostolica e con i Pastori delle Chiese particolari, nelle quali siete inseriti: l’unità e l’armonia del Corpo ecclesiale sono una importante testimonianza a Cristo e al suo Vangelo nel mondo in cui viviamo.

Care famiglie, la Chiesa vi ringrazia; ha bisogno di voi per la nuova evangelizzazione. La famiglia è una cellula importante per la comunità ecclesiale, dove ci si forma alla vita umana e cristiana. Con grande gioia vedo i vostri figli, tanti bambini che guardano a voi, cari genitori, al vostro esempio. Un centinaio di famiglie sono in partenza per 12 Missioni ad gentes. Vi invito a non avere timore: chi porta il Vangelo non è mai solo. Saluto con affetto i sacerdoti e i seminaristi: amate Cristo e la Chiesa, comunicate la gioia di averLo incontrato e la bellezza di avere donato a Lui tutto. Saluto anche gli itineranti, i responsabili e tutte le comunità del Cammino. Continuate ad essere generosi con il Signore: non vi farà mancare la sua consolazione!

Poco fa vi è stato letto il Decreto con cui vengono approvate le celebrazioni presenti nel “Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale”, che non sono strettamente liturgiche, ma fanno parte dell’itinerario di crescita nella fede. E’ un altro elemento che vi mostra come la Chiesa vi accompagni con attenzione in un paziente discernimento, che comprende la vostra ricchezza, ma guarda anche alla comunione e all’armonia dell’intero Corpus Ecclesiae.


Questo fatto mi offre l’occasione per un breve pensiero sul valore della Liturgia. Il Concilio Vaticano II la definisce come l’opera di Cristo sacerdote e del suo corpo che è la Chiesa (cfr Sacrosanctum Concilium, 7). A prima vista ciò potrebbe apparire strano, perché sembra che l’opera di Cristo designi le azioni redentrici storiche di Gesù, la sua Passione, Morte e Risurrezione. In che senso allora la Liturgia è opera di Cristo? La Passione, Morte e Risurrezione di Gesù non sono solo avvenimenti storici; raggiungono e penetrano la storia, ma la trascendono e rimangono sempre presenti nel cuore di Cristo. Nell’azione liturgica della Chiesa c’è la presenza attiva di Cristo Risorto che rende presente ed efficace per noi oggi lo stesso Mistero pasquale, per la nostra salvezza; ci attira in questo atto di dono di Sé che nel suo cuore è sempre presente e ci fa partecipare a questa presenza del Mistero pasquale. Questa opera del Signore Gesù, che è il vero contenuto della Liturgia, l’entrare nella presenza del Mistero pasquale, è anche opera della Chiesa, che, essendo suo corpo, è un unico soggetto con Cristo – Christus totus caput et corpus – dice sant’Agostino. Nella celebrazione dei Sacramenti Cristo ci immerge nel Mistero pasquale per farci passare dalla morte alla vita, dal peccato all’esistenza nuova in Cristo.

Ciò vale in modo specialissimo per la celebrazione dell’Eucaristia, che, essendo il culmine della vita cristiana, è anche il cardine della sua riscoperta, alla quale il neocatecumenato tende. Come recitano i vostri Statuti, “L’Eucaristia è essenziale al Neocatecumenato, in quanto catecumenato post-battesimale, vissuto in piccola comunità” (art. 13 §1). Proprio al fine di favorire il riavvicinamento alla ricchezza della vita sacramentale da parte di persone che si sono allontanate dalla Chiesa, o non hanno ricevuto una formazione adeguata, i neocatecumenali possono celebrare l’Eucaristia domenicale nella piccola comunità, dopo i primi Vespri della domenica, secondo le disposizioni del Vescovo diocesano (cfr Statuti, art. 13 §2). Ma ogni celebrazione eucaristica è un’azione dell’unico Cristo insieme con la sua unica Chiesa e perciò essenzialmente aperta a tutti coloro che appartengono a questa sua Chiesa. Questo carattere pubblico della Santa Eucaristia si esprime nel fatto che ogni celebrazione della Santa Messa è ultimamente diretta dal Vescovo come membro del Collegio Episcopale, responsabile per una determinata Chiesa locale (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 26). La celebrazione nelle piccole comunità, regolata dai Libri liturgici, che vanno seguiti fedelmente, e con le particolarità approvate negli Statuti del Cammino, ha il compito di aiutare quanti percorrono l’itinerario neocatecumenale a percepire la grazia dell’essere inseriti nel mistero salvifico di Cristo, che rende possibile una testimonianza cristiana capace di assumere anche i tratti della radicalità. Al tempo stesso, la progressiva maturazione nella fede del singolo e della piccola comunità deve favorire il loro inserimento nella vita della grande comunità ecclesiale, che trova nella celebrazione liturgica della parrocchia, nella quale e per la quale si attua il Neocatecumenato (cfr Statuti, art. 6), la sua forma ordinaria. Ma anche durante il cammino è importante non separarsi dalla comunità parrocchiale, proprio nella celebrazione dell’Eucaristia che è il vero luogo dell’unità di tutti, dove il Signore ci abbraccia nei diversi stati della nostra maturità spirituale e ci unisce nell’unico pane che ci rende un unico corpo (cfr 1 Cor 10, 16s).

Coraggio! Il Signore non manca di accompagnarvi e anch’io vi assicuro la mia preghiera e vi ringrazio per i tanti segni di vicinanza. Vi chiedo di ricordarvi anche di me nelle vostre preghiere. La Santa Vergine Maria vi assista con il suo sguardo materno e vi sostenga la mia Benedizione Apostolica, che estendo a tutti i membri del Cammino. Grazie!

© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana

22 commenti:

  1. Ci sono notizie ufficiali? Come è andato l'incontro? è possibile leggere il discorso di Benedetto XVI? se potreste essere più dettagliati e precisi ve ne sarei grato..

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  2. Adesso che fai, aspetti nella valle di Giosafat , la guerra contro Gog e Magog?
    Posso mandarti a fare un qualcosa di circolare con un output?

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  3. Benchè non si tratti di un'ulteriore "nuova messa" - anche se di fatto lo è da anni per i NC - né di un'approvazione solenne motu proprio data, con bolla...etc...e neanche data dalla congragazione competente in materia liturgica resta la perplessità!

    E chi se l'aspettava che sotto un pontificato veramente riformatore nella continuità, restauratore della liturgia romana...etc...il cosiddetto cammino avesse tanto riconoscimento (statuti, direttorio e para-liturgie...) per continuare ad imperversare indisturbato in quel che resta della S. Chiesa.
    Neanche sotto il beato Giovanni Paolo II ci riuscirono e arrivarono a tanto. Eppure il campo era più libero.
    Cosa è successo?

    Quale mistero della divina permissione soggiace?
    Ci avviciniamo alla resa dei conti?

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  4. il Sovrano Pontefice con questo decreto di approvazione all'eretica messa Neocat. ha tradito e rinnegato la Santa Madre Chiesa, ha tradito noi cattolici, ha tradito e rinnegato N.S.Gesù Cristo, e infine ha tradito il suo essere papa.
    spero solo come San Pietro abbia la forza di pentirsi.

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  5. Ratzinger ha chiesto ai neocatecumenali di pregare per lui.
    Cos'altro vogliamo aggiungere...contento lui.


    ORA VOGLIAMO, noi FEDELI CATTOLICI, la stessa TOTALE apertura alla Fraternità San Pio X !

    PS:Temo invece che arriverà la bomba a ruota dei neocat, l'approvazione dell'entità mediugorie che dice il nulla, diffonde modernismo, e "a valanga" l'esatto contrario de La Salette e di Fatima.
    E una volta sistemati e taroccati definitivamente Gesù e la Madonna saremo al completo!

    La Salette insegna.

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  6. Estratto dal Capitolo 7 - L’abbattimento dei bastioni, del livro "La bataglia finale del diavolo":

    La demolizione della liturgia

    Prima del Vaticano II i Papi avevano difeso unanimemente l'antica liturgia Latina della Chiesa contro l'innovazione, riconoscendo all'immutabile lingua Latina di essere una barriera contro le eresie, come insegnò Papa Pio XII nella sua monumentale enciclica sulla liturgia, Mediator Dei. Se andiamo indietro nel tempo, vedremo come i “riformatori” Protestanti del 16° secolo non odiassero altro di più che la Messa Cattolica tradizionale in Latino, la liturgia Damasiano-Gregoriana che era stata il centro della vita della Chiesa sin dal 4° secolo (probabilmente ancora prima) fino alla “riforma” liturgica di Papa Paolo VI nel 1969.

    Per osservare questo desiderio di distruggere, questa voglia di abbattere gli antichi bastioni, non vi sono parole più adatte di quelle usate da Papa Paolo VI per spiegare la sua decisione di cancellare la Messa tradizionale in Latino, a distanza di più di 1500 anni, e di rimpiazzarla con un nuovo strano rito in vernacolo — un azione assolutamente senza precedenti e che i suoi predecessori avrebbero considerato del tutto impensabile:

    E' qui che la grande novità verrà notata, la grande novità del linguaggio. Non sarà più in latino, ma la lingua parlata sarà la lingua principale per la Messa. L'introduzione del vernacolo costituirà certamente un grande sacrificio per coloro che conoscono la bellezza, il potere e la sacralità espressiva del latino. Stiamo dipartendoci dalla lingua parlata nei secoli Cristiani; siamo quasi come dei profani intrusi all'interno della riserva letteraria dell'espressione sacra. Perderemo una gran parte di quella cosa artistica e spirituale, dalla bellezza incomparabile, quale è il Canto Gregoriano. Avremo motivi per rimpiangere questa decisione o almeno per essere perplessi. Cosa potremo mai sostituire alla lingua degli angeli? Stiamo dando via qualcosa dal valore incalcolabile. Perché? Cosa ci può mai essere di più prezioso di questi valori, tra i più elevati della nostra Chiesa?

    Esattamente, cos' è mai più prezioso di questi “valori, tra i più elevati della nostra Chiesa”? Secondo Paolo VI, è più prezioso essere apprezzati “dall'uomo moderno”, il quale è visto probabilmente dal Papa come assai ottuso ed incapace di capire le preghiere in latino contenute nel Messale Romano, anche se lo stesso Messale contiene la traduzione in vernacola di tali preghiere accanto alla versione in latino. Paolo VI, rispondendo da solo alla propria domanda, prosegue in questo modo:

    La risposta sembrerà banale, quasi prosaica. Ma è una buona risposta in quanto umana, apostolica. La comprensione della preghiera è più importante dei sontuosi vestiti in cui è regalmente vestita. La partecipazione della gente è più preziosa — in particolare la partecipazione della gente moderna, che apprezza il linguaggio semplice che possa essere facilmente compreso e convertito nel linguaggio di tutti i giorni.5

    Il discorso di Paolo VI è lapalissiano e rivelatore di ciò che è avvenuto all'intera Chiesa sin dal Concilio. I cambiamenti conciliari e post conciliari, tutti senza precedenti nella storia della Chiesa, sono il lavoro di intrusi profani, che operano per distruggere qualcosa dal valore incommensurabile, per abbattere i bastioni rimasti in piedi per secoli, non solo nella liturgia sacra, ma anche negli eterni insegnamenti della Chiesa. È un caso che il Vaticano II abbia causato una devastazione senza precedenti, dato che proprio questo era il risultato che si erano prefissi i primi attori del Concilio.Estratto dal Capitolo 7 del livro "La bataglia finale del diavolo" - http://www.devilsfinalbattle.com/it/ch7.htm

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  7. E MENTRE LA LITURGIA NEOCAT VIENE APPROVATA DAL PAPA, UNA CURIA LOCALE VIETA AD UN SEMINARISTA, CON TANTO DI CARTA E TIMBRI, DI USARE PER L'OCCASIONE DEL SUO DIACONATO UN CAMICE CON PIZZO. SIAMO AL COLMO DEL RIDICOLO.....

    Paradosi

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  8. Dio mio Dio mio perchè ci hai abbandonato? :( :( Andrea

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  9. Siamo al colmo del ridicolo....

    Siamo alla fine dei tempi...
    CVCRCI

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  10. La notizia pare sia stata accolta favorevolmente anche dagli altri blog cattolici presenti nella rete, in modo particolare quelli che sostengono e difendono le attività del Santo Padre e siccome, riguardo ai Catecumenali, egli li ha ricevuti e ha approvato la loro pseudo liturgia non cattolica, fanno a gara per schierarsi con il Papa e denigrare, ancora una volta, le voci di dissenso, soprattutto quelle provenienti da ambienti legati alla Tradizione o a fedeli che hanno vissuto per anni a contatto diretto con la sette kikiana e ne sono venuti fuori per il bene delle loro anime.
    Accade anche questo nella nostra Chiesa, che cioè non si possa più esprimere il proprio dissenso e contrarietà ad una decisione, come l'approvazione del rito kikiano, che rappresenta tutto il meccanismo ereticale vissuto dentro ogni comunità kikiana. La domanda allora è questa: quale è la "riforma della riforma" tanto benignamente applicata e riferita sempre come proveniente dal Santo Padre e tanto difesa da certi siti internet tanto impegnati a "difendere" il Magistero del Papa regnante ed ogni sua scelta? L'approvazione del rito kikiano rientra in quel progetto di riforma della riforma? La realtà è sotto gli occhi di tutti: si applaude e si promuove ad occhi chiusi ogni realtà che è nata e proviene da una interpretazione arbitraria e non cattolica del Vaticano II mentre si perseguita quanti seguono la Tradizione. Quando non si è capaci di correggere gli errori dottrinali e l'identità della Chiesa catttolica e della Tradizione ma si favorisce la confusione e il quieto vivere accogliendo tutti indistintemente, non si ama veramente la Chiesa e il bene delle anime. E non mi venissero a dire ora che il Santo Padre è stato costretto "da altri" ad approvare il rito kikiano. Sarebbe bastato un pò più di coraggio per correggere e riportare alla vera fede cattolica detto movimento kikiano anche affontando aspre critiche, quest'ultime molto temute ed evitate elegantemente in quel di Roma.
    Bene fa questo blog a dire tutta la verità.
    Luca

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    Risposte
    1. ...un po' più di coraggio.." credo, tristemente, che non si tratti solo di coraggio, ma di precise convinzioni di Ratzinger riguardo alla bontà del cammino nc. Cosa si può dedurre se diciamo che il cammino neocatecumenale è palesemente eretico nelle sue manifestazioni e liturgia e viene approvato dalla gerarchia cattolica?
      Deduciamo l'ovvio: ovvero che la gerarchia vaticana è eretica, adempiendo perfettamente quanto scritto ne "la battaglia finale del Diavolo" nelle profezie de La Salette e di Fatima e della Madonna di Akita. Ad Akita la Madonna annuncia, http://www.apostolidegliultimitempi.it/file_utente/apparizioni/AKITA.pdf oltrechè la corruzione quasi totale della chiesa anche la punizione dell'umanità intera sotto forma di fuoco che scenderà dal cielo. Quando avverrà non sappiamo! I tempi del Signore non sono i nostri, ma stiamo preparati come le vergini savie, fino alla fine della vita per evitare di essere colti impreparati o "neocatecumenizzati" quando avverrà la Punizione preannunciata.

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    2. Caro Andrea, Dio non ci ha abbandonato, noi lo abbiamo fatto, seguendo come pecoroni gli impazzimenti conciliari senza fiatare, sia per comodità, sia per ignavia...riducendo la Fede ad un tran tran sui generis domenicale...

      Ricordiamoci la RIPARAZIONE, visto che siamo nella COMUNIONE DEI SANTI dobbiamo riparare, con preghiere e mortificazioni il male commesso dagli eretici, da chi li segue nel PECCATO da questa COMUNIONE CHE VIENE DEPAUPERATA DELLA SUA ENERGIA sempre più...

      Se solo ci mettessimo tutti noi che capiamo la situazione con ancora più fervore e perseveranza in unità di preghiera, col SANTO ROSARIO, per riparare a questi orrori...
      Facciamolo, siamo in tempo!

      Elimina
    3. Quanta Verità nelle vostre parole e quale dura realtà!
      Il Signore vi conservi nella Fede e vi Benedica sempre.
      CVCRCI

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    4. caro stefano gavazzi la benedizione la impartisce il sacerdote e gradirei che la prossima volta tu dica il Signore ci conservi nella fede e ci benedica.tu fai il papà e non il papa.

      Elimina
    5. Quella di Stefano era palesemente una preghiera di intercessione per dei fratelli a cui ha voluto manifestare la sua stima, e certamente non era un mettersi in cattedra o assumersi un ruolo sacerdotale. Cosa che invece si assumono tutti i modernisti laici che pensano che senza la loro presenza una Messa non sia una Messa....

      Comunque suona molto strano questo bacchettare pubblicamente un conoscente (lei conosce Stefano, visto che sa che è un papà), con dei non-argomenti come questo, e magari restando pure nell'anonimato......mah!

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  11. Caro Luca la storiella che il santo Padre non c'entra è appunto una storiella, non è nè un riformatore nè un tradizionalista e il CN gli va più che bene come può andare bene anche la FSSPX se non dicesse la Verità, quelli che appoggiano il Papa, badi bene io ogni giorno prego per lui, cercano di autoconvincersi che tutto vada bene e che sono sulla strada giusta ma non vogliono vedere perchè questa per loro è una fede moooolto più facile!
    CVCRCI

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  12. Non mi meraviglia che la maggior parte dei blog cattolici, in omaggio al tradizionale ossequio al papa, accettino con convinzione quanto il papa dice e fa. Purtroppo chi si è svegliato dall'apostasia ? Chi ha il coraggio di gridare alla Chiesa tutta che l'eresia è diffusa e che la corruzione ossequiosa del mondo parte dal Concilio e si diffonde ai papi che seguono? Chi ha il coraggio di mostrare l'evidenza della doppiezza di Ratzinger che da una parte cerca di avvicinare la Tradizione e dall'altra apre continuamente a massonerie, sette ed eresie? Chi ha il coraggio e la voglia di vedere il compromesso, la doppiezza e la corruzione nella Chiesa? POCHISSIMI, perchè vedere fa male, tanto male!Quindi è meglio chinare testa e pensieri ed affidarsi al Verbo Papale Vaticano, pensando e sperando che l'obbedienza al Vicario sia di sconto al non aver ascoltato profezie e profeti! Ma! Che colpa abbiamo noi, se invece che tacere, vediamo e denunciamo quanto vediamo di ovvio e profetizzato ? Far aprire gli occhi dei credenti e dei figli obbedienti della Chiesa e mostrare la rovina della Chiesa pellegrina è errore secondo le dottrine attuali dei conciliaristi modernisti: "tutto va bene, che dite? Non portate rispetto al papa ed alla gerarchia!"
    PORTARE RISPETTO ALLA CHIESA NOSTRA DI SEMPRE ED AL CAPO DI ESSA, CRISTO, E' LA PRIORITA' DEI TEMPI BUI.CHE ROMA ED IL VATICANO SI CONVERTANO FINCHE' C'E' IL TEMPO, anche se sembra che la rovina travolga tutto.

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  13. Cari Stefano e Mardunolbo, sulla questione castellucci ll Papa «auspica che ogni mancanza di rispetto verso Dio, i santi e i simboli religiosi incontri la reazione ferma e composta della comunità cristiana, illuminata e guidata dai suoi pastori»...ma mi si permetta chi è l'unico e il primo che dovrebbe tuonare per mandato divino?
    E' magistero, è una gerarchia, mica lo si inventa...sinceramente siamo alla frutta...ma da tanto...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, sì, "auspichiamo, auspichiamo.." "guidata dai pastori.." ? Rylko ? Scola che nella giornata del migrante introduce giovani ballerine nel duomo di Milano ?Riscossa Cristiana ha proposto una supplica proprio a Scola. Vedremo Scola uscire dall'arcivescovado con la croce alla testa di sacerdoti e fedeli per frapporsi ai clienti del Teatro Parenti di Milano, dopo l'appello ? SE SUCCEDERA' LO SCRIVERO' QUI, ma lo sapranno tutti dalla Tv poichè sarebbe un avvenimento di tale portata da annunciarlo in Tv.

      Elimina
  14. BlaisePascal
    _______
    Non esiste una liturgia propria.

    "Una sola è la causa della salvezza dell’uomo, il sangue di Cristo"
    (Summa Theologiae, III, 60, 3, ob. 2).

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  15. La canonizzazione del papa eretico
    Leopoli (Ucraina), 14 febbraio 2014
    Segretaria di Stato
    della Città del Vaticano



    È una derisione del cristianesimo e di tutta l’umanità quando il Vaticano – in epoca in cui gli USA insieme all’UE hanno proclamato gender-omosessualità e rapimento dei bambini come priorità della loro politica – tace ipocritamente nei confronti di tali crimini e di fatto li approva. È la tragedia che al posto della parola chiara proclama la canonizzazione del papa apostata il quale ha dato la possibilità all’apostasia di massa dalla Chiesa ed alla satanizzazione dei popoli nei territori cattolici.

    La domenica, il 27 aprile del 2014, è confermata la data della canonizzazione del papa eretico Giovanni Paolo II.

    Il papa Onorio I (625-638) ha approvato una formulazione non chiara che riguardava l’eresia di monotelismo. Il Concilio ecumenico di Costantinopoli (680-681) ha dichiarato il papa di Roma Onorio I dopo la sua morte come eretico. I crimini di Giovanni Paolo II contro la purezza di fede non si possono paragonare con una leggera deviazione dottrinale di Onorio I scomunicato dopo la morte.

    Il predicatore ceco della penitenza Giovanni Hus fu ingiustamente bruciato a Costanza come eretico. Giovanni Paolo II dovrebbe essere bruciato giustamente come super-eretico. Al posto di questo Giovanni Paolo II viene proclamato santo. Le sue eresie negano l’essenza di tutta la dottrina della Chiesa cattolica.

    Le sue eresie Giovanni Paolo II copriva con la sua venerazione verso la Vergine Maria e con la lotta contro gli aborti. La realtà è che dall’altra parte ha aperto la porta allo spirito dell’anticristo all’interno della Chiesa.
    Giovanni Paolo II ha ricevuto dalla sacerdotessa del falso dio Śiva il segno magico, che esprime la consacrazione a quella divinità pagana! È uno scandalo perfino per i non cattolici!
    Giovanni Paolo II ha pubblicamente baciato il Corano! Questo gesto del capo della Chiesa è stato interpretato in modo che il Corano sia un libro sacro sullo stesso livello con la Sacra Scrittura! Ciò conduce verso il relativismo e il sincretismo!
    Durante il pontificato di Giovanni Paolo II nel nuovo Codice di Diritto Canonico è stata eliminata la scomunica latae sententiae per la partecipazione dei cattolici nelle organizzazioni dei massoni. Con questo si sono aperte le porte ai massoni che hanno svolto la loro attività criminale all’interno della Chiesa.
    Durante il pontificato di Giovanni Paolo II – lungo 26 anni – è avvenuta disgregazione di massa all’interno della Chiesa e l’apostasia da essa.
    Con il suo silenzio egli ha approvato il neomodernismo di teologia storico-critica. Essa come il risultato nega la divinità di Cristo, il Suo sacrificio redentore sulla croce e Cristo stesso come unica via verso la salvezza e l’ispirazione divina della Scrittura e tutti miracoli, inclusa la reale e storica risurrezione di Cristo!
    Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002 ha compiuto il gesto eretico ad Assisi. L’interpretazione di quel gesto ha incarnato un nuovo modo di pensare – eretico: che il cristianesimo e il paganesimo sono due uguali vie verso la salvezza.
    Egli ha taciuto e di fatto ha approvato l’omosessualità e pedofilia e contemporanee perversità sessuali promosse dall’ONU, dagli USA e dall’UE....

    http://vkpatriarhat.org.ua/it/?p=2933

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