"L'azione delle sette segrete è essenzialmente satanica"
Ho amato ed apprezzato per molti aspetti questa realtà, anche se ne siamo usciti insieme io e mia moglie dopo 22 anni, entrambi profondamente distrutti nella persona.
Ne sono usciti anche i nostri figli, che insieme a noi "sin dal loro concepimento" erano stati formati nel Cammino.
La mia intenzione è solo quella di unire la mia voce a quella di tantissimi altri, tra cui sacerdoti e vescovi più credibili ed autorevoli di me, allo scopo di contribuire a far luce sui numerosi e spesso nascosti aspetti negativi del Cammino (in genere se ne conoscono solo gli aspetti più appariscenti, legati a liturgie accattivanti e suggestive), che ha bisogno di rinnovarsi in alcuni contenuti dottrinali e nei metodi formativi che mortificano al persona; che deve uscire da una gestione autarchica, verticistica ed autoritaria, tanto da configurarsi a tutti gli effetti come una "chiesa nella Chiesa".
Siamo entrati nel Cammino nel 1980, quando il nostro Parroco di allora chiese questo tipo di esperienza nella sua Parrocchia.
Venne a catechizzare una coppia proveniente da... (il prof. Mario Severi e la moglie Gemma), accompagnata da un cantore e da un giovane presbitero. Il cantore ed il presbitero sono cambiati negli anni, tranne questa coppia di catechisti.
Dopo un anno siamo stati nominati catechisti anche io e mia moglie insieme ad altre tre coppie.
Con queste coppie abbiamo evangelizzato per oltre un ventennio anche in altre parrocchie.
Abbiamo avuto modo, così, di seguire numerose comunità e di partecipare ai frequenti incontri neocatecumenali organizzati a livello diocesano e regionale. Per cui conosciamo molto bene dall'interno e non per sentito dire, il cammino neocatecumenale.
Per 22 anni abbiamo seguito il Cammino con serietà gioia e fedeltà al cosiddetto "tripode", cioè alla celebrazione settimanale della Parola, al'Eucaristia del sabato sera, alla convivenza mensile.
In qualità di catechisti, per circa vent'anni abbiamo dedicato gran parte della nostra vita all'evangelizzazione e alla cura di diverse comunità, con dedizione e gioia, ma anche co9n tanta sofferenza a causa dei frequenti contrasti col resto dell'equipe dovuti al tentativo da parte nostra di dare alla predicazione un taglio meno moralistico, più libero e gioioso, tentativi che si scontravano sistematicamente con l'atteggiamento troppo legalista del capo-equipe.
Non posso non allargare il discorso sui rapporti tra me e mia moglie, parlando del nostro matrimonio. E non posso parlarne che in positivo, Con mia moglie in tanti anni di matrimonio mai una forte lite o un contrasto che abbia messo in crisi per un solo giorno il nostro matrimonio.
Il Signore ci ha dato di vivere il matrimonio in uno spirito di fedeltà, di unità. di collaborazione, di costante intesa anche nelle piccole cose, di reciproco completamento.
Ma tutto ciò ha deposto in nostro sfavore in sede di "scrutinio" per l'ammissione al "Rito del Padre Nostro", scrutino condotto dall'equipe itinerante che seguiva la nostra comunità e che faceva capo al dott. Mario Severi in qualità di capo-equipe e al sac. Aldo Sensi in qualità di presbitero.
Nel cammino occorre necessariamente confessare grandi peccati e pervenire ad una visione negativa di se stessi, percependosi come "schifo e nullità". Pertanto siamo stati presi per ciechi ed ipocriti, in quanto, invece di confessare incomprensioni, gelosie e litigi in famiglia, abbiamo parlato in positivo del nostro rapporto di coppia.
Ma soprattutto ha allarmato i catechisti il fatto che io abbia osato criticare, sempre in sede di scrutinio, il taglio troppo negativo della predicazione nel cammino, che, come si sa, è tutta incentrata su concetto di "croce [quale croce? ndR] e di peccato"; una negatività che a poco a poco genera, soprattutto nei giovani, un senso di impotenza e di sfiducia di base. Frequenti in tale contesto i casi di depressione! Consapevole di questo, osai dire ai catechisti in fase di scrutinio per l'ammissione al rito del "Padre nostro":
"... sono convinto che all'origine di tanti gravi problemi esistenziali nei giovani c'è una diffusa e gravissima sfiducia di base: per cui, nonostante l'apparenza, sono fragili, incapaci di credere nelle loro potenzialità e di guardare con fiducia ed ottimismo "dentro" e "fuori" di loro. Purtroppo la predicazione del cammino, tutta incentrata su una visione negativa dell'uomo, che li costringe a percepirsi solo come grandi peccatori, impossibilitati a compiere il bene, non li aiuta certo a recuperare ottimismo e fiducia...!"
Nel cammino non è ammessa nessuna critica... ed abbiamo pagato! E così siamo stati giudicati dai nostri catechisti non maturi per il "Rito del Padre nostro"; siamo stati inoltre esonerati da catechisti, costretti a lasciare dopo 22 anni la nostra comunità ed inviati in una comunità che si trovava in una tappa inferiore di cammino. Praticamente un modo indiretto per mandarci via!
Per tutti i fratelli della nostra comunità e soprattutto delle comunità catechizzate da noi ed ancora sotto la nostra guida si trattò di un provvedimento inaspettato e scioccante, che provocò profondo turbamento negli animi di molti, essendo conosciuti come la coppia di catechisti più disponibili verso i fratelli e tra quelli più fedeli al cammino.
Naturalmente, sentendoci in pace con la nostra coscienza, sono seguiti mesi di notti insonni e di profondissimo abbattimento spirituale, acuito dalla totale indifferenza e dall'atteggiamento di abbandono da parte di quasi tutti i "fratelli" di comunità; anche da parte dei "fratelli di equipe, coi quali si erano condivise per tantissimi anni nottate di incontri, catechesi, convivenze, gioie e sofferenze.
Come mai?
Il motivo l'ho scoperto in seguito, leggendo le numerosissime testimonianze di altri che, come noi, hanno dovuto lasciare il cammino. E' Kiko, tramite i suoi catechisti, ad ordinare ai "fratelli" delle comunità di "lasciar cuocere nel loro brodo" (sic) quanti entrano in crisi e lasciano anche temporaneamente il cammino. E questo perché il "pensiero critico" può mettere in crisi la struttura verticistica di questa realtà, per cui è bene stare alla larga da quanti "osano pensare"!
L'abbattimento morale è stato grandissimo! Tanto più che sin dall'inizio avevamo aderito al cammino con tutta la nostra anima, con tutto il nostro corpo, con tutte le nostre sostanze!
Infatti ci siamo lasciati coinvolgere al punto da trascurare salute, lavoro, famiglia, rapporti con amici e parenti: per non parlare della decima mensile sugli stipendi, della vendita dei beni al secondo scrutinio, dei continui versamenti in denaro per far fronte (noi ed i nostri 4 figli) a convivenze in albergo, alle raccolte per i catechisti itineranti e per i seminari "Redemptoris Mater", ecc.
[...]
Quanto all'acqua sporca che contamina il cammino, si analizzino le pagine seguenti, nella speranza, condivisa anche da tantissimi neocatecumeni che non hanno la forza di lasciare questa realtà, che le Autorità religiose competenti intervengano attraverso iniziative immediate e concrete; iniziative volte a rinnovare questo movimento, perché possa rispondere meglio alla dignità della persona e al magistero della Chiesa.
(seguono un centinaio di pagine....)
Ringrazio Gianluca per l'inserimento del bellissimo brano della Beata Maria Deluil-Martiny: la sua visione del piano di salvezza divino, così luminosa e piena di fede è come un balsamo che scende a consolare e rafforzare le nostre risorse, spesso deboli, e soggette allo scoraggiamento....
RispondiEliminaE' tutto vero: Cristo ha già vinto il mondo. Anche se oggi noi vediamo le vittorie dei suoi nemici, sappiamo che sono vittorie di battaglie intermedie, ma la guerra complessiva è stata già vinta da Gesù Signore nostro. E le nostre cicatrici di guerra, portate per amore di Lui, già sono il frutto e la caparra della vittoria finale.
Credo che questo pensiero sia di enorme consolazione per noi e per tutti i fratelli che intervengono in questo blog; per questo invito tutti a considerare sempre che tutte queste denuncie devono continuare ad essere fatte, perchè questa è la battaglia che siamo chiamati a fare come cristiani battezzati e cresimati, e pur tuttavia senza cedere alla tentazione di un giudizio amaro e di una condanna definitiva verso le singole persone(che spetta a Dio solo), che potrebbero nascere da un animo deluso ed (giustamente)indignato per la palese connivenza dei Pastori con il proliferare del male e della menzogna.
Noi siamo qui a stigmatizzare l'inganno, senza pietà, smascherandolo apertamente, eppure coloro che sono gli "ingannatori",già a loro volta ingannati, a qualunque categoria appartengano, dal Papa all'ultimo laico, devono essere sempre nelle nostre preghiere, affinchè quello che umanamente non è più sperabile (la loro conversione), diventi possibile presso l'onnipotenza di Dio.
Il Vaticano è chiaramente complice della setta Neocatecumenale. Non è difficile capire che per entrambi ci sono dei vantaggi pratici da spartire.
RispondiEliminaRiporto di seguito alcuni passi interessanti del libro riportato nel post e che lo riassumono.
Paradosi
Dio spinge al male: "Il Signore s'incaricherà di farvi sperimentare quei peccati che pensate di non avere così scoprirete di non avere fede e di essere anche voi dei peccatori"
p. 87
"Il CN gestisce somme ingenti con le quali ottiene silenzi e complicità tra le Gerarchie della Chiesa" p. 113
"... facendo un calcolo per difetto, credo che il vescovo di quella Diocesi (che non è tra le maggiori d'Italia) in pochi anni abbia ricevuto non meno di due miliardi di lire...". P. 114
"Nonostante le vistose distorsioni dogmatiche presenti nelle catechesi impartite... il Pontificio Consiglio per i Laici, il 29 giugno 2002 ne ha approvato gli Statuti". p. 134. E' evidente il perché!!!
"Permangono tutti gli errori dottrinali ed in particolare la visione negativa dell'uomo con la conseguente distruzione della personalità" p. 134. Tanto su queste cose il Vaticano non s'interessa!!
"Numerose le persone distrutte nella personalità, con gravi ed irreversibili danni mentali fino alle soglie della pazzia.
Naturalmente questi casi i catechisti li tengono ben nascosti, quando possono, persino ai membri del movimento. E neppure i vescovi ne vengono a conoscenza. In tutti gli incontri si fa solo apologia del Cammino. p. 27
E ci si potrebbe aspettare il contrario?!?!?
Dev'essere un "carisma spagnolo" quello di vivere la religione in forma settaria. Se penso all'Opus Dei, non si può non concludere che si tratta di altra setta con forme coercitive, così com'è stata descritta da varie persone che l'hanno abbandonata dopo averla lungamente servita.
RispondiEliminaOnora il padre e la madre,affinchè si prolunghino i tuoi giorni sulla terra e tu possa essere felice.Francamente è un dolore vedere tanti genitori anziani di famiglie cattoliche cristiane praticanti,abbandonare i propri cari dopo anni di sacrificio a badanti straniere e case di cura,spero che la Parola del Signore ci illumuni,e ci faccia comprendere sempre piu a cosa siamo chiamati, ogni giorno per fare la sua volonta e non la nostra.GRADIREI APRIRE UN CONFRONTO LEALE SU QUESTO COMANDAMENTO,DICEVA SANT'IRENEO (LA GLORIA DI DIO E L'UOMO VIVENTE).PACE E BENE.
RispondiEliminacomplimenti a i 2 anonimi e alla serva di dio a.rita siete gia in odore di santita,non so chi papa vi santifichera forse ex vescovo MILINGO?
RispondiEliminaComplimenti a te, splendido ingenuo, poiché vivi in una situazione rovinata e la difendi non rendentoti conto di che rovina sia.
EliminaOvviamente ad analisi fin troppo precise, non puoi che rispondere con l'ironia e il buttarla sul ridere.
Sei in una situazione molto penosa e difficile: è infatti arduo difendere tutto questo carozzone di contraddizioni e di errori che è la chiesa conciliare...
12 anni fa un ragazzo conobbe una ragazza, lei lo invitò in una parrocchia per ascoltare alcune persone, dopo 5 minuti il ragazzo dormiva come un bebè!! il giorno dopo un catechista rimproverò la ragazza dicendogli di non portare mai più quel dormiglione a una catechesi! ma la ragazza, forse spinta dall'amore non diede peso alle parole del catechista e si ripresentò in compagnia del ragazzo, ma quella stessa sera, il catechista prese in disparte la ragazza e con tono minaccioso gli disse: come hai osato portarlo ancora, mi hai disobbedito, uno che dorme nella casa del signore è un peccatore e tu sei sua complice!!! la ragazza, scandalizzata, quella sera, dopo 7 anni di cammino neocatecumenale, decise di uscirne!!! quel ragazzo sono io e la ragazza ancora oggi mi ringrazia per averla liberata, siamo felicemente sposati e atei......
RispondiEliminaSe la storia non è inventata, si può solo concludere che la ragazza che era neocat già da sette anni non aveva incontrato nessun Dio in quel cammino, altrimenti non avrebbe perso la fede per la stolta prepotenza di un catechista qualunque. Ma purtroppo sono cose che a chi frequenta per anni il Cammino Neocatecumenale succedono: ho notizia di una ex comunità del centro italia, malamente chiusa dai catechisti, che per protesta alle violenze psicologiche subite all'interno del Cammino, e' diventata nella quasi totalità non credente, ed attualmente non battezzano neanche più i loro bambini....
EliminaMa di questi "frutti" del Cammino la Gerarchia della Chiesa non parla mai.....
credimi è andata così! vabbè quella è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. ci sono state altre situazioni anomale nel corso degli anni, come quella di fare la tata a gratis x i figli dei fratelli di comunità! che razza di genitori sono, fanno figli manco fossero conigli! e poi le giovani ragazze devono sbattersi x accudirli!! mi viene in mente lo slogan del gratta e vinci: ti piace vincere facile?
EliminaAnche se è andata così, anonimo,
Eliminané quello che hai raccontato, né alcun altra cosa giustifica l'abbandonare del tutto la fede in Dio, a causa di gente scellerata che disonora il suo Nome santo. Non si può diventare ATEI per reazione, perchè così è Dio in Persona che si conbatte - e Lui non è responsabile dei peccati degli uomini - mentre invece bisogna denunciare e combattere i suoi falsi servi, che fanno della sua Chiesa una spelonca di ladri. Vi invito a tornare alla Fede, dando a quell'esperienza vissuta il valore che ha: una brutta parentesi vissuta fra eretici e nemici di Cristo e della Chiesa. Non date a Dio le colpe che hanno gli uomini.
Che Iddio vi illumini.