ECCO LA SOLUZIONE PER LA DERIVA MODERNISTA DELLA CHIESA ATTUALE...
venerdì 18 marzo 2011
VATICANO II DIETRO FRONT!...
«Siate forti! Non si deve cedere dove non bisogna cedere... Si deve combattere, non con mezzi termini, ma con coraggio; non di nascosto, ma in pubblico; non a porte chiuse, ma a cielo aperto».
(San Pio X)
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Sul piano umano e concreto, cioè, il Vaticano II nel suo adeguamento al mondo, coi suoi Documenti Pastorali, ispirati e addirittura concordati con l’alta massoneria ebraica del B’nai B’rith, ha rinnegato, in pratica, la Fede in maniera radicale, come appare sin troppo chiaro a chi segue gli sviluppi del processo di auto-demolizione da parte del Vaticano II. La distruzione del cattolicesimo sta arrivando, ormai, allo stadio finale. Nulla è stato risparmiato, non una sola Istituzione, un solo Libro Canonico. Ci è stato dato un nuovo Messale, un nuovo Pontificale, un nuovo Rituale, un nuovo Diritto Canonico, un nuovo Catechismo, una nuova Bibbia, una nuova Carità cristiana sostituita dalla “solidarietà”.
L’improvviso capovolgimento della linea dottrinale cattolica, operato da una Alleanza di Cardinali e vescovi francesi e belgi, animati dai periti Rahner, Küng, De Lubac, Chenu, Congàr, e dai gesuiti del Pontificio Istituto Biblico, ha fatto del Vaticano II un nefasto “conciliabolo” di Concilii dei “periti” neo-modernisti, che hanno ingannato la massa ignara dei Padri conciliari. Ma come hanno colpito la dottrina
della Chiesa?.. Non c’è verità rivelata che sia stata lasciata intatta, ad incominciare dalle due Costituzioni presentate come espressioni essenziali proprie del Concilio: la “Lumen Gentium” e la “Gaudium et spes”, con errori dogmatici, come l’espressione per cui il Corpo Mistico di Gesù Cristo “sussiste” nella Chiesa cattolica, che contraddice l’identità espressa da San Paolo, cioè il Corpo di Cristo, e contro il Magistero perenne, infallibile, della Chiesa, contraddicendo anche il dogma “fuori della Chiesa non c’è salvezza”... Per tacere, poi, dei Documenti palesemente erronei: “Nostra aetatae” (sulle religioni non cristiane) e “Dignitatis humanae” (sulla libertà religiosa); errori che sono all’origine di manifestazioni eretiche e sincretiste, come la giornata ecumenica di Assisi.
Ma allora, lo Spirito Santo non aiutò i Papi del Concilio?.. Mons. Spadafora spiega così: «L’assistenza dello Spirito Santo presuppone che, da parte del Papa, vi sia una corrispondenza senza riserve; se que sta corrispondenza manca, l’assistenza dello Spirito Santo è puramente negativa, cioè impedisce solo che il Vicario di Cristo imponga alla Chiesa, come un dogma infallibile, l’errore».
Dopo quello sopradetto, la Chiesa malata di Concilio si sta sviluppando, soprattutto su: l’eresia maggiore della “Libertà religiosa”, l’eresia della “Fraternità” universale. Quindi, il post-Concilio non è altro che la conseguenza naturale e necessaria del Concilio, il paniere dei cattivi frutti di quell’albero inquinato che assicurarono la continuità, la legalità dell’azione dei Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II. La conclusione, perciò, dovrebbe essere chiara: un ritorno a un Vaticano III di un Papa riparatore.
Un documento di importanza teologica è la Costituzione Apostolica “Cum ex Apostolaus officio” di Papa Paolo IV, in cui impegna la pienezza dei suoi poteri: «Con questa Nostra Costituzione, valida in perpetuo, in odio a così grande crimine (eresia), in rapporto al quale nessun altro può essere più grave e pernicioso nella Chiesa di Dio, nella pienezza della Apostolica potestà, stabiliamo, decretiamo e definiamo» apertamente che «lo stesso Romano Pontefice, che prima della sua promozione a Cardinale,o alla sua elevazione a Romano Pontefice, avesse deviato dalla Fede cattolica, o fosse caduto in qualche eresia, o fosse incorso in uno scisma, o abbia questo suscitato, sia nulla, non valida, e senza alcun valore, la promozione o elevazione, anche se avvenuta con la concordanza e l’unanime consenso di tutti i cardinali».
ECCO LA SOLUZIONE PER LA DERIVA MODERNISTA DELLA CHIESA ATTUALE...
ECCO LA SOLUZIONE PER LA DERIVA MODERNISTA DELLA CHIESA ATTUALE...
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Questa analisi è corretta, e di semplice esposizione. e finalmente cancella ogni "puerile" tentativo di porre la questione sotto l'ottica delle "ermeneutiche", insomma legittimando la possibilità di interpretare in modi diversi i documenti di un concilio (cosa impossibile sia con i documenti degli altri concilii, come delle precedenti encicliche papali che sono chiarissime e unidirezionali).
RispondiEliminaConcordo pienamente con gianluca quando sostiene che per fare chiarezza, e per sancire definitivamente o la cancellazione della Chiesa Post-conciliare, o lo scisma fra le 2 Chiese attuali, sia necessario un nuovo concilio Vaticano III. Chiarezza porta a consapevolezza e la consapevolezza porta alla scelta.
Se si vuole andare nella decisione del modernismo, chi sta sul soglio pontificio deve certificarlo formalmente, oppure tornare indietro. Lasciare che queste discussioni avvengano a livello di teologi, abbiamo visto a cosa porta... a modifiche tassello per tassello, e poii non sai più chi sei.
Appoggio questa proposta del Vaticano III. Ma avviso gianluca che secondo me sarebbe solo il pretesto per andare ancora più in là.... Ma almeno vi sarà chiarezza e la si smetterà con l'idea Rahneriana di una sola Chiesa con più teologie discordanti (preludio all'ateismo).
Alessio
non capisco perché bisogna essere per forza estremisti.
RispondiEliminaC'è la soluzione di mons. Gherardini.
Il concilio va smitizzato e non bisogna dimenticare che contiene documenti di quattro diversi livelli, non tutti dello stesso tipo di autorità e quindi non tutti infallibili.
Purtroppo in molti di essi sono state inserite formule ambigue che la teologia egemone modernista ha applicato attraverso la 'pastorale', senza scalfire dichiaratamente i dogmi, ma di fatto bypassandoli e quindi escludendoli e implicando una 'rottura' con la Tradizione de facto se non de iure.
Al momento presente c'è ancora una soluzione praticabile senza rinnegare tutto il concilio, che resta valido per tutti gli insegnamenti che possono 'leggersi' in continuità col Magistero di Sempre. Ma questo lo può fare autoritativamente solo il Papa, pronunciandosi esplicitamente sui noti nodi controversi.
Il problema è che il Papa non sembra disposto a farlo e il concilio continua ad essere applicato dai teologi - il che è improprio perché estromette l'attività di governo del Pontefice - e proprio dai teologi della cultura egemone...
La Chiesa Cattolica dal CVII non ha più l'assistenza dello Spirito Santo, perchè propagandando la libertà religiosa a chiari fatti, ha rinunciato ad assolvere l'imperituro comando di Cristo:
RispondiElimina«Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. [19]Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, [20]insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato, ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (matteo 28,20)
La teologia ci insegna che l'assistenza è direttamente legata alla condizione di insegnare ammaestrare e battezzare tutte le nazioni nell'Unica Verità, in perpetuo, se si rinuncia all'adempimento di quest'ordine divino l'assistenza dello Spirito Santo decade..." fate questo-ed ecco io sono, sarò con voi.."
La Chiesa ha rinunciato: il Papa e i vescovi non incitano più nessuno ebreo, induista, musulmano o pagano alla conversione...anzi cercano la convivenza e la preghiera comunitaria, lasciando questi poveretti nel pieno errore.
La prova che l'assistenza divina non esiste più è la Chiesa relativizzata, apostata che oggi fa più male che bene.
I diritti e i comandi di Cristo sono da essa perfettamente villipesi.
L'errore è un male.
E il male non ha diritti.
Una religione falsa è un errore, un errore è un male, un male un peccato.
Il diritto di aderire a religioni false, cioè errate, cioè cattive, è un male e un peccato.
La libertà religiosa ha dato il permesso agli uomini di peccare, se la Chiesa da liceità al peccato non è più la Chiesa della Verità.
E' una chiesa che si scomunica da sola.
Un'altra cosa: ho iniziato a leggere nella pausa pranzo il libro di Don Luigi Villa. Ci sono cose che non condivido ed altre sì, ma non è questo lo scopo di questo commento.
RispondiEliminaIndipendentemente dal merito, nel metodo questo sacerdote non la manda certo a dire...
Se un decimo dei sacerdoti fossero schietti e sinceri come lui, secondo me vi sarebbe poca confusione. Magari una sana "scazzottata", ma almeno sono convinto che alla fine ognuno avrebbe consapevolezza di ciò in cui credere, esattamente l'opposto della situazione in cui mi trovo io, che nonostante direzioni spirituali a destra e a manca di vari sacerdoti che mi dicono uno "nero" e l'altro "bianco", non mi ci raccapezzo più.
per Mic:
RispondiEliminaIl Papa non correggerà mai i documenti del Concilio con la Sua autorità:
primo, perchè Lui è uno dei fautori di questi documenti ambigui, perchè ti ricordo che Ratzingher stava seduto nei banchetti dei modernisti;
secondo punto: l'autorità papale è decaduta, grazie ai diabolici modernisti, con il falso concetto di collegialità introdotto nel pernicioso Concilio modernista Vaticano II.
Pensavo che l'esperienza della setta diabolica neocatecumenale avesse insegnato qualche cosa rispetto a queste problematiche, che sono partite dal Concilio.
Per capire da che parte stare basta leggere Catechismi ed Encicliche preconcilio, quelle che insegnano la dottrina millenaria di noi Cattolici.
RispondiEliminaQuando ci si forma su la Verità ivi contenuta e si pongono quelle solide basi cultural dottrinali che Gesù ci ha insegnato in tanti secoli di Magistero si scopre che gli individui che oggi muovono la Chiesa sono solo una imitazione infingarda.
E' un amaro risveglio...
Mic ha detto bene, è stato fatto un lavoro di fino di prim'ordine, bypassando i dogmi per non incorrere in scomuniche varie, si sono letteralmente sovrapposti a questi lasciandoli di fatto intatti, ma oscurandoli con insegnamenti erronei vari.
Ma di questo la colpa fu ed è sempre della Chiesa militante che si è fatta fregare per totale ignoranza catechetica, quando uno dei primi doveri del cristiano è istruirsi nella Fede.
per Ale:
RispondiEliminacarissimo, l'auspicio di un eventuale "Concilio Vaticano III" che riformi veramente la Chiesa, secondo verità e Dottrina, non è di Gianluca (anche se in via teorica lo condivide) ma dello stesso Don Luigi Villa, di cui questo articolo è uno stralcio del suo scritto.
Personalmente considero una pia utopia il solo immaginare che, al punto in cui siamo, si possa suggerire un Concilio restauratore delle Verità calpestate e bandite...c'è poi il pericolo di coloro che vorrebbero un Vaticano III addirittura per dogmatizzare le novazioni del Vaticano II....ma in sostanza MANCA un Papa che possa ripristinare la fisionomia che la Chiesa aveva, prima che venissero aperte le porte ad ogni vento di dottrina. E temo che il motivo lo abbia detto Gianluca: chi nasce modernista, non può morire "tradizionale". Non nomino neanche la "continuità" perchè non vedo dove sia...
per Mic:
RispondiEliminaCIAOOOOO :-))))
Volevo chederti(nella mia ignoranza...): quali sono i quattro livelli dei documenti conciliari?
E quali fra questi documenti sono definiti "infallibili"? Ne esistono?...Lo chiedo perchè la stessa "Dei Verbum", definita "dogmatica" non mi pare molto infallibile, dato che mette sullo stesso piano, nella Liturgia, la Parola di Dio e le Sacre Specie, sostenendo che esistano "due mense", quella della Parola e quella eucaristica, dimenticando che proclamare la Parola di Dio significa renderlo presente intellettivamente e spiritualmente, ma non FISICAMENTE,cosa invece operata dalla Presenza reale del Corpo e del Sangue del Signore... questo è solo un esempio di una infinità che si potrebbe fare, e che forse fa parte dei nodi controversi di cui parli tu. Purtroppo però proprio questi concetti, inseriti in documenti "dogmatici", sembra siano quelli che si sia voluti rendere indiscutibili e da inculcare come nuova teologia, non già nelle interpretazioni orali e peregrine dei vari teologi, ma nei testi scritti del Concilio...
Io ricordo bene la supplica di Gherardini a Sua Santità: ma non sarà che S.S. non ha dato risposta alcuna perchè, su queste questioni, per Lui non c'è nulla da chiarire?....
Vaticano II è pastorale, non dogmatico, quindi non obbliga. È effimero per sua indole.
RispondiElimina46 anni dopo, non si sa ancora cosa abbia voluto dire (ermeneutica della continuità o della rottura? Chi lo sa?) Ad alto livello, si sono spesi fiumi di inchiostro, di tempo, di riunioni,di scambi d'opinioni, di colloqui,ecc... per capire se è cattolico o meno. E sembra che non lo è. Che l'eresia sia proposta da un vescovo o da un gregge di vescovi non toglie che sia una eresia.
Alla fine vale la famosa espressione: nel concilio, tutto ciò che è nuovo non è buono e tutto ciò che è buono non è nuovo.
Caro Mic, vale la pena continuare a cercare una verità, una via, una identità in questa nebbia crassa? Non si tratta di estremismo, ma di buon senso.
Credo che l'unica soluzione è di ignorare questo infausto periodo e la sua origine e di ritornare alla sana realtà cattolica:la Messa, la dottrina, la missionarietà.
Non c'è altra via: dalla nebbia non esce la luce e abbiamo già perso troppo tempo a voler difendere l'indifendibile a discapito della preghiera per salvare la Chiesa dai vermi che la dissolvono.
Provaci a fare a meno di Vaticano II e ti ritroverai cattolico semplicemente (non estremista), senza crisi ne turbamento, cosi come si ritrova un bel sole e l'aria tersa dopo la tempesta.
È la mia esperienza. Mi hanno fatto guerra, ma sto benissimo, eccetto che assisto con estrema sofferenza a questo sfacelo.
Grazie Rocher per le tue parole e benvenuto!
RispondiElimina:-)
I fatti, i segni, le manifestazioni dei due ultimi papi, sono le evidenze che, pur facendo soffrire, devono farci aprire gli occhi.Le discussioni teologiche che ci sovrastano o che ci avvincono non tolgono nulla alla spietata analisi pratica che dobbiamo fare. Quando i fedeli sono costretti ad analizzare e capire perchè la Chiesa ha certi comportamenti contrastanti. è segno che la Chiesa è in confusione, ovvero che le gerarchie della Chiesa sono in confusione!Perchè sono in confusione? Primo perchè manca evidentemente una retta fede ed una retta coscienza. Quanta fede e quanta coscienza troviamo in semplici sacerdoti che parlano chiaro ! Perchè più si sale e più si perde il "sensus fidei" nella gerarchia?Secondo,Perchè sono tentati dal potere del mondo o corrotti interamente. le parole sono spesso vuote,non ci colpiscono perchè sono frasi fatte senza Amore e senza Fede. Discorsi dotti, ma insipidi...Perchè? Chi li fa non crede a quel che dice. Si cerca in tutti i modi di scrutare qualcosa di bello, di trovare una giustificazione alla miseria, ma è necessario accettare la tragica realtà di una Chiesa senza capo e con una dirigenza falsa. Socci ha descritto nel libro di Fatima le menzogne di un cardinale che siede in Vaticano. Quando si mente a quel livello cosa mai si può trovare di giustificabile, ancora? Nulla!Perchè il papa non agisce contro questi errori se non scrivere libri che hanno la valenza di un libro, non sono espressione dogmatica di un capo della Chiesa?Non solo ma chiede pure, come fosse una bella espressione di democrazia, di confutare o discutere su quanto scrive, che per fortuna nonha il coraggio di dichiarare dogmatico(ALTRIMENTI SAREBBE SCOMUNICATO "IPSO FACTO" SU CERTE AFFERMAZIONI,ma molti lo potrebbero capire!). Come si commenta qui e come venne scritto in tempi passati, cercare la vecchia dottrina precedente il rempo di confusione è l'àncora di salvezza per il credente e permette la prosecuzione della Chiesa Cattolica, nello spirito dei pochi(o tanti) fedeli che si rifanno alla tradizione.Non c'è altra via...La Chiesa ora è presente nella tradizione che prosegue in alcune oasi, tra cui la fraternità S.Pio X, per il resto non c'è più chiesa ma un ibrido che sta coinvolgendo altre religioni e cristiani separati in una "chiesa universale" che non ha nulla a che vedere con la Chiesa Sposa di Cristo.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPer A.Rita
RispondiEliminasui diversi livelli di validità dei testi conciliari leggi qui
si tratta di una limpida relazione di Mons. Gherardini al Convegno di dicembre.
Se guardi poi nella colonna di sinistra del blog trovi molti documenti di massima per la consultazione e le più importanti relazioni del convegno
W IL CONCILIO VATICANO II CHE CI HA LIBERATI DAL FORMALISMO E DAL CLERICALISMO PRECONCILIARE!! W GIOVANNI XXIII E PAOLO VI (ETERNA SIA LA LORO MEMORIA!); VIVA IL LORO CORAGGIO NEL MODERNIZZARE LA CHIESA CONTRO I PROFETI DI SVENTURA DI IERI E DI OGGI; VIVA LO SPIRITO DEL VATICANO II, CONCILIO PIU' IMPORTANTE, PER CERTI VERSI, DI EFESO E DI CALCEDONIA!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaNON POTETE METTERVI CONTRO IL VATICANO II, VOI DISOBBEDITE ALLA CHIESA CONCILIARE E A PAPI SANTI CHE LO HANNO CELEBRATO, CANONIZZANDO PER SEMPRE IL NUOVO CORSO CONCILIARE. CHE ESSI SIANO BENEDETTI, PREGHERO' PER LA VOSTRA CONVERSIONE!!!!
RispondiEliminabravo sono d'accordo.i frutti dello Spirito sono nel Concilio e sta a noi portarlo avanti. Non ha scardinato nessun dogma, ha solo suggerito un modo nuovo di evangelizzare e la Chiesa si è resa conto che deve metterdi in discussione sul metodo non sui contenuti per essere credibile e per annunciare ad un mondo che cambia. Dio sia lodato per l'intuizione di Giovanni XXIII! Diffondiamo il Concilio e ricordiamoci da laici che se possiamo stare qui e dire il nostro pensiero è proprio grazie al Concilio.
EliminaCaro pasquale,
RispondiEliminaautore degli ultimi due deliri postati:
smattila di cianciare i tuoi squilibrati "gridi pubblicitari", per favorire un concilio che più diffuso di così si muore. Le tue parole si commentano da sole. E lo stato interiore in cui ti ha ridotto questa chiesa del concilio è ben evidente a chiunque legga.
Certo che possiamo parlare contro il concilio Vat.II, che non è un dogma, e contro i papi che lo hanno orchestrato e reralizzato.
"Santi" quei due papi?? Preghiamo perchè almeno si siano salvati l'anima....
Perchè 'Viva il Concilio' http://www.vivailconcilio.it/index.php
RispondiElimina'Viva il Concilio' è anzitutto espressione di ringraziamento, poiché lungo i secoli della sua storia alla Chiesa non è mai venuta meno l’assistenza dello Spirito Santo. Nel caso del concilio Vaticano II, ancora una volta, lo Spirito di Dio non ha lesinato i suoi doni, versandoci in grembo «una misura buona, pigiata, scossa e traboccante» (Lc 6,38b). Deo gratias.
'Viva il Concilio', oltre ad essere una benedizione, costituisce una promessa: solo a condizione di rinnovare la fedeltà e la verità di quell’evento spirituale sarà possibile per la Chiesa cattolica disporre dei doni ricevuti e tenerne viva la memoria. In modo tenace Paolo VI ha richiamato il dovere ecclesiale della “fedeltà al Concilio”, poiché trattandosi di un evento che chiama in causa la responsabilità apostolica, prima «dobbiamo comprenderlo» poi «dobbiamo seguirlo».
'Viva il Concilio' è un compito che si fonda sulla memoria, impegna il presente e apre alla profezia. Occorre «ricordare che il Concilio scaturì dal grande cuore del papa Giovanni XXIII […] Noi tutti siamo davvero debitori di questo straordinario evento ecclesiale» (Benedetto XVI). Per questo, la lezione dell’ultimo Concilio dev’essere accolta come «la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre» (Giovanni Paolo II).
'Viva il Concilio' vuol essere, per ultimo, un sito web - promosso da Giacomo Canobbio, Piero Coda, Severino Dianich, Massimo Nardello, Gilles Routhier, Marco Vergottini, con i cardinali Carlo M. Martini e Roberto Tucci, e il vescovo Luigi Bettazzi. Vi si troveranno a) fonti; b) interventi magisteriali; c) saggi teologici; d) iniziative (testi, video, convegni e pubblicazioni), utili per sollecitare il popolo di Dio a leggere e interpretare “nel cono di luce del Concilio” (Paolo VI) l’agire e la testimonianza ecclesiale nell’oggi della storia.
IL CONCILIO VATICANO II: UNA PRIMAVERA ANCORA VIVA
RispondiEliminadi Mons. Bruno Forte (Arcivescovo di Chieti-Vasto)
Tratto dal sito della Diocesi di Chieti-Vasto
Da quella straordinaria sera dell'11 Ottobre 1962, quando Giovanni XXIII, il "Papa buono", dalla finestra del Palazzo Apostolico inviò una carezza a tutti i bambini della terra, suscitando un'ondata universale di tenerezza commossa, che al suo sguardo paterno sembrava coinvolgere persino la luna, enormi trasformazioni sono avvenute nella vita della Chiesa e del mondo. Grazie al Concilio Vaticano II, inaugurato quel giorno, si può dire che i processi della storia della Chiesa e della vicenda dell'umanità intera si sono avvicinati e intrecciati come forse mai prima era avvenuto. Mai un'assise conciliare aveva prestato tanta attenzione alle sfide del tempo; mai la storia era entrata con tanta consapevolezza nell'autocoscienza della Chiesa; mai allo stesso modo i Vescovi in Concilio avevano avuto coscienza di essere essi stessi protagonisti di una svolta dalle conseguenze epocali. Lo si rileva seguendo la struttura fondamentale della riflessione conciliare nella sua triplice articolazione in rapporto al passato, al presente e al futuro della fede.
[...] il Vaticano II si offre come il Concilio della storia per la vigorosa attenzione al presente, a quel "frattempo" che sta fra il "già" della prima venuta di Cristo e il "non ancora" del suo ritorno: la coscienza dell'oggi ispira l'istanza pastorale che è a fondamento di tutto ciò che il Concilio ha detto. Lo dimostra la genesi vivacissima e a volte sofferta dei testi conciliari, in una tensione spesso evidente fra mentalità legate al passato e alla sua conservazione e sensibilità aperte all'oggi di Dio nel tempo e al futuro della Sua promessa. Anche se questa tensione non va enfatizzata, perché il Concilio è stato uno straordinario evento di comunione e di obbedienza di tutta la Chiesa al suo Signore, si può affermare che il Vaticano II appare sotto molti profili come un nuovo inizio, più che un compimento: lo dimostra anche il semplice confronto fa i testi preparatori e quelli definitivi, con una differenza qualitativa fra di essi che agli occhi di una lettura di fede mostra palesemente l'intervento sorprendente dello Spirito Santo. Come amava affermare Giovanni XXIII, "non è il Vangelo che cambia, siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio". Di questo programma Paolo VI seppe farsi infaticabile garante, la cui opera si può vedere riassunta nell'icona delle sue esequie, così descritte dal maggiore ecclesiologo del Novecento, Yves Congar: "Sul suolo un feretro. Sopra… il libro dei Vangeli, aperto e di cui una leggera brezza voltava le pagine. Paolo! Il nome che egli aveva scelto… Il Vangelo, Gesù Cristo, l'amore assoluto della sua vita nella fede!".