Forse il motivo per cui i vari pareri non favorevoli non emergono, si trova nel fatto che chi li esprime o viene emarginato (come nel caso di Monsignor Wiliamson), o addirittura estromesso come nel seguente caso.
Poichè riteniamo di essere obbiettivi, imparziali e liberi da rispetti umani, pubblichiamo la recente presa di posizione di Mons. Fellay nei confronti dell'ex Superiore del Distretto del Messico, P. Basilio Meramo; lo facciamo con l'intento di mostrare quanto nessuno a questo mondo sia evangelicamente perfetto, quanto sia facile operare contro la Virtù della Carità, e quanto esista il rischio di un esercizio dell'autorità funzionale al raggiungimento di determinati scopi. Davvero nulla si può mai dare per scontato... Finchè si vive su questa terra nessuno è "confermato in Grazia" e occorre sempre pregare molto per l'illuminazione di chi detiene l'autorità e la responsabilità di molte anime. Soprattutto in questo periodo di scelte decisive.
Lettera a Monsignor Fellay in risposta alla mia espulsione
dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X.
In ogni caso, faccio appello alla Roma Eterna, interponendo ricorso contro il decreto della mia espulsione, ai sensi del diritto canonico, canone 647, § 2, n° 4. Esso ha effetto sospensivo, per cui l’espulsione non è giuridicamente valida, è priva di effetto giuridico fino alla risoluzione del ricorso che comunque rimarrà sospeso, perché la Roma Eterna di oggi è invasa da prelati indegni che non compiono il loro dovere, ex officio, che non confermano i fedeli nella fede, ma fanno invece tutto il contrario corrompendo, prostituendo la fede e con essa il culto e la morale, violando la verità, il cui impero detestano quali anticristi. Tutto ciò fanno quasi fossero Dio, ovvero nel nome di Dio, della sacra obbedienza all’autorità e alla gerarchia della Chiesa. Mai si vide maggiore abominazione e desolazione nel luogo sacro, facendosi costoro adorare quasi fossero Dio, invocando la potestà divina, che invece pervertono ed calpestano. È perciò che Mons. Lefebvre nella sua dichiarazione del 30 di giugno del 1988 disse che “Roma è occupata da anticristi”. Anche se può apparire ironico, il tema rimane, come si dice, sospeso fino alla Parusía di Cristo.
Nonostante io debba sopportare (soffrire) con pazienza ed integrità l’ingiuria ricevuta, resto fermo di fronte a chi mi avversa, da sacerdote cattolico, apostolico e romano, resto fermo contro il modernismo della Roma anticristica, sulle orme di Mons. Lefebvre con la sua citata dichiarazione, della Roma modernista e liberale che perseguita a morte la sacrosanta ed infallibile Tradizione Cattolica, davanti alla quale oggi Lei, insieme a tutto il direttivo della Fraternità e agli altri tre vescovi, impunemente e vilmente appare cedere, consegnandoci sotto apparenza di bene nelle braccia del “magnanimo e paterno” Benedetto XVI, che è riuscito a sedurci con abile e sottile manipolazione facendoci cadere nella trappola.
Ora, col Suo permesso, rispedisco al mittente le Sue fulminanti e assurde accuse, almeno le più rilevanti e gravi di natura teologico-dottrinale. Sono stato imputato di false e pesanti accuse contro il Superiore Generale, di danno grave per aver assunto una posizione contraria, di ostinazione, di ribellione contro l’autorità, di scandalo, etc.
Stimato e reverendissimo Monsignore, Lei deve sapere che le false accuse contro di Lei sono certamente gravi, ma non false; se c’è falsità non è precisamente da parte mia (qualora lo fosse ne chiedo perdono), ma dalla sua, da molto tempo, da quando ha adottato un doppio linguaggio e non perché Lei sia bilingue, ma per il Suo grande dilemma su come portarci ad un accordo con Roma senza che ci si accorga del tradimento, che Lei copre sotto una falsa apparenza di bene.
Come è possibile accettare quello che Lei stesso affermò otto anni fa, (in un’intervista al quotidiano vallesano la Liberté dell’11 maggio 2001, apparso in DICI n° 8, il 18 maggio dello stesso anno) “che noi riconosciamo al 95% il Concilio Vaticano II”, senza essere liberale e modernista, quando perfino gli stessi liberali e modernisti riconoscono che il Concilio Vaticano II fu, come disse il Cardinale Suenens, “il 1789 nella Chiesa”, cioè la Rivoluzione Francese del 1789 all’interno della stessa Chiesa, o anche come affermò l’allora Cardinale Ratzinger ed oggi Benedetto XVI: “Il problema del Concilio fu assimilare i valori di due secoli di cultura liberale”! (Mons. M. Lefebvre, Ils l’ont découronné, introduzione).
È quindi chiaro ed evidente che chiunque conservi o accetti il Concilio Vaticano II per il 95%
Se ciò non bastasse, ci si chiede cosa rimane della Fraternità, della resistenza davanti al modernismo quando essa fa proprio, mantiene o accetta il 95% del nefasto e atipico Concilio Vaticano II, adogmatico e assurdo in se stesso, come concepire un cerchio quadrato o un triangolo con due soli lati o un matrimonio cattolico non indissolubile. Come dimostra il teologo domenicano Marín Solá, (successore sulla cattedra di Friburgo dell’eminente teologo tomista P. Norberto del Prato):
Mons. Lefebvre denunciava un patto di non aggressione tra la Chiesa e la massoneria, e Lei è disposto a scendere a patti con lui. “Un patto di non aggressione è stato concertato tra la Chiesa e la massoneria”, celato dietro al nome di “aggiornamento”, di “apertura al mondo”, di “ecumenismo” (Un Évèque Parle, p. 97). “D’ora in poi, la Chiesa accetta di non essere l’unica religione vera, l’unico mezzo per la salvezza eterna”. (Ibid. p. 97).
Per questo, l’allora Cardinale Ratzinger, oggi Benedetto XVI, arriva a riconoscere le altre false religioni come un cammino o delle vie straordinarie di salvezza, come si può leggere in questo testo di taglio conservatore, profondamente e subdolamente eretico: “… si è giunti a porre un’eccessiva enfasi sui valori delle religioni non cristiane, tanto che qualche teologo arriva perfino a presentare vie straordinarie di salvezza quali fossero vie ordinarie.” (Relazione sulla Fede, Ed. BAC Popolare, Madrid 1985, p. 220, ultima pagina).
Quando non bastasse, Mons. Lefebvre prendeva atto che: «“Questo concilio rappresenta, tanto agli occhi delle autorità romane quanto ai nostri, una nuova Chiesa che, d’altra parte essi chiamano “Chiesa Conciliare”» (Ibid. p. 97).
Mons. Lefebvre afferma che questo è stato un Concilio scismatico, se Lei ne conserva il 95% è dire che è scismatico al 95%, livello magnifico. Citiamo il testo (di Mons. Lefebvre, N.d.T.): “Noi crediamo di poter affermare, attenendoci alla critica interna ed esterna del Vaticano II, cioè analizzando i testi e studiando i particolari di questo Concilio, che questo, voltando le spalle alla Tradizione e rompendo con la Chiesa del passato, è un Concilio scismatico. L’albero si giudica dai frutti.” (Ibid. p. 97). Così, paradossalmente e assurdamente, Lei accetta il 95% della Nuova Chiesa post-conciliare, eretica ed apostata: come fa Lei, eretico e apostata al 95% - mica male come percentuale - a dichiararsi ancora fedele e degno successore di Mons. Lefebvre? Se non è falsità e tradimento questa, come definirla?
Mons. Lefebvre argomenta che: “Tutti coloro che cooperano all’applicazione di tale mutamento accettano ed aderiscono a questa nuova “Chiesa conciliare”… diventano scismatici (Ibid. p. 98). Oggi Lei mira ad un accordo con questa nuova Chiesa conciliare scismatica.
Inoltre Lei colma la misura pretendendo un riconoscimento ufficiale o una regolarizzazione della Fraternità con la Roma modernista e con il suo ecumenismo apostata, come lo definì Mons. Lefebvre: “Coloro che stimano un dovere minimizzare queste ricchezze e perfino negarle, non possono altro che condannare questi due vescovi e così confermano il loro scisma e la loro separazione da Nostro Signore e dal suo regno, a causa del loro laicismo ed del loro ecumenismo apostata.” (Itinéraire Spirituel, p. 9).
Sì, ecumenismo apostata, perché tale è, chiamato in linguaggio moderno dalle Scritture Grande Apostasia, ovvero apostasia universale o ecumenica. È a questa apostasia ecumenica, o ecumenismo apostata, che Lei ci vuole avvicinare, per poi trasformarci in adulteri e in scismatici, come disse Mons. Lefebvre: “Questa apostasia converte i suoi membri in adulteri e scismatici che si oppongono ad ogni tradizione, in rottura col passato della Chiesa e, pertanto, con la Chiesa di oggi nella misura in cui rimane fedele alla Chiesa di Nostro Signore. Tutto quello che continua ad essere fedele alla vera Chiesa è oggetto di persecuzioni selvagge e continue” (Ibid p. 70-71).
Nella lettera ai Vescovi del 10 di marzo di 2009, Benedetto XVI, dopo avere fatto allusione alla “remissione” della scomunica, come un gesto di buona e paterna volontà per invitare al ritorno “del figliol prodigo” i quattro vescovi della Fraternità, ricorda chiaramente ed esplicitamente che “non esercitano legittimamente ministero alcuno nella Chiesa”, dato che essi non hanno né missione, né posizione canonica, incorrendo nella sospensione a divinis fin quando la loro situazione non sarà regolarizzata dall’accettazione - a seguito delle discussioni dottrinali - del Concilio Vaticano II. Benedetto XVI si è espresso in questi termini (indicando la luna piena di Pasqua): “Con ciò è chiaro che i problemi ora da affrontare sono di natura essenzialmente dottrinale e si riferiscono soprattutto all’accettazione del Concilio Vaticano II e del magistero postconciliare dei Papi. (…) La Fraternità deve avere ben chiaro che l’autorità magistrale della Chiesa non può essere congelata all’anno 1962”. Qui appare chiaro l’obiettivo della Roma modernista e apostata, mentre Lei e gli altri tre Vescovi della Fraternità venite a dirci che andate a Roma a predicare la verità, a convertire, etc. Questo è ingannarsi e ingannare, considerando tutti stolti ed ingenui, al pari dello sciocco che si fissa sul dito che gli indica la luna. Il colmo è che Lei stesso ne dà conferma, quasi adottando le stesse parole di Benedetto XVI: “Lungi dal voler arrestare la Tradizione al 1962, noi desideriamo considerare quel Concilio Vaticano II e l’insegnamento postconciliare…” (Lettera del 12 marzo 2009) con la quale Lei (due giorni dopo) sollecitamente risponde al messaggio di Benedetto XVI, quando chiaramente le indica la luna. Questo da solo accerta e dimostra - mi perdoni Monsignore - il Suo linguaggio doppio, modernista e liberale, e manifesta la sua falsità e il suo tradimento.
Quindi Monsignore, è assurdo ed ingiusto che, per essermi opposto pubblicamente ed apertamente alla sua sinistra politica di reintegrazione nella cornice ufficiale della Nuova Chiesa conciliare e al suo ecumenismo scismatico ed apostata, Lei abbia l’ardire, nell’esercizio abusivo della Sua autorità, compromessa e cedevole coi principali e peggiori nemici della Chiesa, di espellermi, con le accuse false e ingiuriose di disubbidienza, di insubordinazione, di ostinazione, di scandalo, di ribellione, di mancanza di ammenda, di danno al bene comune della Fraternità; tutte accuse che molto facilmente potrei respingere al mittente, ma di questo si incaricherà il Divin Giudice quando verrà a giudicare i vivi e i morti. Solo in Lui ripongo la mia causa e lì ciascuno vedrà.
Oggi Lei ha voluto escludermi della Nuova Fraternità riciclata ai piedi della Nuova Chiesa conciliare, Nuova Fraternità e Nuova Chiesa alle quali mai appartenni né mai vorrò appartenere, poiché continuerò ad appartenere alla vera Chiesa e alla vera Fraternità. Lei mi espelle, per meglio dire mi scomunica della sua Nuova Fraternità. Poco mi importa, come poco importò a Mons. Lefebvre che lo scomunicassero dalla Nuova Chiesa, poiché, lungi dall’essere un disonore, un affronto, fu invece una vera onorificenza immarcescibile ed una prova della sua ortodossia, e non come Lei, come i quattro vescovi, che imbarazzati chiedete che vi sia tolto tale affronto davanti agli occhi del mondo, non volendo continuare a sopportare la Croce, considerandola ignominiosa, quasi che Cristo fosse sceso dalla Croce, strumento di massimo obbrobrio e sofferenza, quando invece Egli non lo fece, preferendo di morire crocifisso, vessato, preso a sputi, frustato, spogliato dalle sue vesti e da tutti abbandonato, onde fondare la sua Chiesa divina affidandole il testamento del suo Sangue versato sulla Croce. E questo testamento firmato col suo divino sangue, il suo corpo tutto immolato, è la Santa Messa che Lei in qualche modo ignora oggi come unica ed esclusiva, accettando come rito principale, ordinario e legittimo, la Messa spuria e bastarda, come la chiamò Mons. Lefebvre, al pari di tutti i nuovi sacramenti e i sacerdoti, mentre la Messa Tridentina nella Nuova Chiesa si riduce ad un rito occasionale, straordinario. Nuova Chiesa che è, o che sarà, la sede dell’Anticristo-Pseudoprofeta, perché come disse Nostra Signora de La Salette: “Roma perderà la fede e sarà la sede dell’Anticristo”. Chi ha occhi per vedere, veda e chi ha orecchi per udire, oda.
Per quanto possa apparire ironico, ma tali sono i fatti, oggi Lei mi decapita, senza neppure por mente al fatto che fu grazie a me che Lei accettò l’incarico di Superiore Generale, grazie al mio intervento al Capitolo Generale del 1994, ostacolando così la rielezione del P. Schmidberger che due anni prima cominciò a disporre tutto per essere rieletto e che quasi ci riuscì. A sorpresa fu Lei l’eletto, contro i suoi piani, grazie al mio intervento quando alzai la voce per invitarLa ad accettare l’incarico come una croce, ad immagine di San Pio X che accettò con fatica e fino alle lacrime la scelta miracolosa del conclave. Così Lei, dopo essersi ritirato per un po’ da solo col Padre Schmidberger nella stanza attigua (nella sala di registrazione), al quale mi opposi alzandomi in mezzo al concorso impavido e muto degli assistenti, inclusi gli altri tre vescovi, per dirigermi dal Padre Aulagnier, allora superiore di Francia per chiedergli che intervenisse ostacolando questi segreti, ma senza ottenere nessun risultato;fu così che Lei, terminato il breve intendimento col Padre Schmidberger, ritornò nella sala grande e accettò la Sua elezione.
Per colmo dell’ironia, bene al corrente di tutto ciò, mi tratta (maltratta) come succede in qualche romanzo, quando l’avvocato del diavolo dice: “Così il diavolo paga chi lo serve bene.”
Il dramma apocalittico che vive la Chiesa è contenuto profeticamente in tutta la liturgia della Quaresima, in forma grandiosa e solenne nella Settimana Santa e il Sacro Triduo ci mostra una Chiesa desolata, l’altare smantellato ed il tabernacolo vuoto, chiara immagine dell’accaduto non solo di 2000 anni fa con la Passione e morte di Cristo sulla Croce, ma anche di quello che potrebbe accadere alla Chiesa, corpo mistico di Cristo negli ultimi tempi apocalittici, prima della sua gloriosa Parusía che tutti dobbiamo sperare e che chiediamo incessantemente magari molte volte senza rendercene conto, chiedendo nel Paternoster che venga il suo regno (adveniat regnum tuum), o come dice anche san Giovanni Evangelista terminando il libro dell’Apocalisse: “Vieni Signore Gesù, Maranatá”.
Che Dio La perdoni, Monsignore, con tutto il suo Capitolo che mi condanna e mi esclude al pari di un concilio sinedrita, richiamandomi quello che fece con Nostro Signore Gesù Cristo il popolo eletto, quando si corruppe. Mi risuonano nelle orecchie le parole della liturgia: “Dissero gli infedeli: opprimiamo l’uomo giusto perché è contrario alle nostre opere”, (5ª antifona delle Lodi di Martedì Santo). Mi sovvengono tuttavia anche le confortanti parole del Profeta:
“Il Signore Dio è il mio protettore, per quel motivo non sarò imbarazzato; e così ho presentato il mio viso come una pietra dura e so che non rimarrò confuso” (Is 50, 7).
La saluto in questo patetico e significativo Triduo Sacro della solenne Settimana Maggiore, ricco di profetica allusione a quanto potrebbe accadere alla Chiesa negli ultimi tempi apocalittici, necessario preludio per la futura e gloriosa Pasqua di Resurrezione.
Orizaba, Giovedì Santo, 9 aprile di 2009.
Rassegnatevi,arrendetevi la FSSPX si accorderà con la Santa Sede.Gianluca e Annarita perderanno anche questo pretesto per ribellarsi a Dio.Questi sono i frutti della ribellione ridrursi in un vicolo cieco.Annarita e Gianluca hanno iniziato contestando il Cammino,poi sono passati al Papa,colpevole di sver approvato il Cammmino,poi sono passati al Vaticano II,suppongo che dopo l'accordo della FSSPX passeranno all attacco alla Fraternità.Fa ridere il distinguo FSSPX Mons.Lefebrve.Si sta verificando,in piccolo,quello che avvenne con la riforma protestante di Lutero.All'inizio Lutero non voleva fondare una nuova chiesa ma riformare la Chiesa Cattolica.Si ribellò al Papa e dalla sua ribellione scaturirono le chiese protestanti che lui non voleva.La divisione all'interno del protestantesimo fu una spina nel suo fianco.Ma il problema è che quando si perde il senso dell'autorità tutto crolla.Annarita e Gianluca siete ancora in tempo a rientrare nella Chiesa perchè come state facendo vi poenet fuori.E chi si pone fuori consapevolmente si pone fuori dalla salvezza e va a casa del diavolo.
RispondiEliminaConvincetevi la FSSPX si accorderà!Trnate in Cammino la vostra protesta è finita.
Pasquale Troisi
Gesú Cristo non si arrese al Sinedrio, ostacolo formidabile; dovremmo noi arrenderci al compare Coniglietto in sedicesimo, ostacolo inconsistentemente ridicolo? Dovremmo sfidare l'ira del Creatore e attirarci la rovina, per vilmente seguire il tuo stregone Kikudent o Cukident o come accidente si chiama? Ma sei tuonato?
EliminaPasquale vaffa'n bagno fresco che' ti spolveri la zucca dalla polvere eretica.
EliminaA Troisi eretico neocatecumenale neanche rispondo e troppo demente...
RispondiEliminaQualcuno sa tradurre dal Francese? Grazie per chi lo farà:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/05/lettera-di-mons-fellay-ai-vescovi-della.html
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/05/lettera-di-mons-fellay-agli-altri.html
Eliminatradotta
AL TROLL PASQUALE TROISI:
Eliminaintervengo con una sola parola, sperando che nessun'altro voglia risponderti, altrimenti cancellerò tutti gli interventi che usciranno fuori dall'argomento del thread.
VISTO CHE HAI LA SPUDORATEZZA DI TIRARE FUORI NIENTE MENO CHE MARTIN LUTERO, TUO PADRE NELLA FEDE, E COMPAGNO DI ERESIE DEL TUO KAPO ERETICO KIKO ARGUELLO, DACCI I NOMI DEGLI AUTORI SU CUI IL VOSTRO ERETICO FONDATORE VI FA STUDIARE TUTTE LE SCEMPIAGGINI CHE ANDATE DIFFONDENDO SULLA STORIA DELLA CHIESA CATTOLICA E SULLA STORIA DEI SACRAMENTI CATTOLICI.
POI VEDREMO CHI E' PROTESTANTE! SVERGOGNATO.
vale proprio il vecchio detto meglio soli che male accompagnati, se la FSSPX si accorderà con la roma pagnottista noi continueremo ad essere cattolici punto.
RispondiEliminaSono con te, io non cederò!
EliminaCVCRCI
anch'io stavo ora leggendo con apprensione e animo sconcertato (=cioè mi sento mancare tante certezze) quella lettera sul blog chiesaepostconcilio, in cui mons. Fellay esorta vivamente i tre vescovi ad uscire dalle loro posizioni rigide dove si ravvisano (così dice lui) poco senso del soprannaturale e poco realismo....e i bloggers, tranne uno, sono tutti entusiasti di tale paterna "ramanzina", piuttosto severa di mons. Fellay ai suoi confratelli, che non vogliono fidarsi della Provvidenza (così dice lui, perchè questo sarebbe il momento di andare incontro al Papa, al papa regnante in questo momento storico "favorevole" ad una urgente riunificazione.......)
RispondiEliminaChe cosa ne pensate ? io non so più che dire, sono immersa in totale confusione e paura sul futuro della Chiesa e di tutti noi....
Nebbia...
Eliminasto leggendo infatti la lettera di Mons. Fellay ed i commenti su Chiesaepostconcilio....
Innanzitutto mi sembra alquanto sconcertante che un vescovo si rivolga ad altri suoi confratelli, di dignità pari alla sua, (anche se con un'autorità diversa), liquidandone le ragioni con gli appellativi di "poco soprannaturali" e "poco realistici". Cioè vorrebbe significare, tanto per capirci, che l'unico vescovo con una fede e con una testa sia lui...
Scusate, ho un'emergenza...ci ritroviamo fra un'oretta...
Sono perfettamente d'accordo con la lettera di Monsignor Fellay.
RispondiEliminaLe cose sono nettamente cambiate dall'1988. Lefebvre stesso con condizioni neanche lontanamente paragonabili sarebbe stato lì lì per firmare se la sua coscienza non lo avesse fermato...ma il Signore lo fermò allora.
Era chiaro allora come oggi però la volontà di trovare costantemente un qualcosa di realmente accettabile.
Ma prima di gridare con fare isterico certi sacerdoti dovrebbero prima sapere esattamente i termini della questione..
Il fatto è che coloro che sono contro Mons.Fellay si stanno mostrando per quello che probabilmente sono sempre stati, sedevacantisti...e la loro presa di posizione ormai cristallizzata solo per partito preso e spesso anche per pruriti personali(anche politici) denota una scarsa capacità dinamica di operare in Cristo e per Cristo.
primo: come non eravamo sedevacantisti ieri, non lo saremo domani malgrado rifiuteremo l'accordo.
Eliminasecondo: è più plausibile che i sacerdoti che oggi accettano un accordo che si fonda non sulla dottrina ma su un aspetto pratico ( prelatura ) siano loro ad avere quelli che tu chiami pruriti personali e sopratutto politici.
Beh Ghergon io non sono d'accordo con Fellay eppure non sono sedevancantista, come dice fellay se il Papa può ancora parlare a nome di Cristo non è mica detto però che abbia la salvezza garantita!
EliminaCVCRCI
So bene che tu non sei sedevacantista, mi riferisco ai sacerdoti e vescovi della FSSPX che sono in disaccordo.
EliminaTemo, prevedo uno slittamento in questa posizione-suggerita dalle parole di Fellay e di Williamson- una posizione che sarà celata o meno ma da prendere in considerazione in tutti i suoi possibili aspetti.
All'anonimo rispondo in maniera ironica, rimarrete gallicani con un piede in due staffe?
EliminaPs: ma guardi che questa posizione è scivolosa e, o si cade da un parte o dall'altra...
è un'ironia che fa poco ridere, siamo molto più cattolici apostolici e romani noi di chi siede oggi nelle stanze del Vaticano o di te che giudichi senza conoscere.
EliminaI sacerdoti e vescovi sono nelle stesse posizioni di Mons Lefevbre che nessuno può tacciare di sedevacantismo.
Infatti non si tratta di sedevacantismo, ma di fedeltà ASSOLUTA alla Tradizione cattolica, costi quel che costi, e senza rispetti umani...
EliminaMio caro Ghergon etichettatore abusivo, gallicanesimo è proprio quello di stare con i piedi in due scarpe. ovvero mons Fellay...
EliminaEra meglio non insistere su questo argomento! L'ho detto ripetute volte, ma ora è meglio chiarire che gallicanesimo è proprio l'atteggiamento delle comunità transalpine (Galli transalpini) che non riconoscono l'autorità papale pur riconoscendo che è papa..
Ovvero: "Sì caro papa, riconosco che sei tale, ma non ti obbedisco comunque.."
Ovvero ancora:" caro papa sei tale ma non ti obbedisco poichè non credo che tu sia ispirato anche quando parli ex-cathedra " [perchè poi ? E' papa o non è papa? Se sì, si obbedisce e basta!]
Ecco, ripeto ancora, l'origine della teoria di Gerard Des Lauriers, sulla sede vacante di Pietro, che non è affatto teoria peregrina e giustifica meglio la non obbedienza la papa, rispetto al metodo Fsppx "riconosco ma non obbedisco" che lefebvrianamente parlando era giustificato, ma ora comincia a stridere parecchio.
E, come dice Annarita, non si tratta di "sedevacantismo" con etichetta abusiva e fasulla, bensì fedeltà alla dottrina cattolica, che si può esprimere seguendo una teoria od un'altra, ma certo non pretendendo che altri, con differente visione e di altra comunità siano i reprobi da etichettare!
La fedeltà alla dottrina cattolica caro Mardu non la si esprime con una teoria o l'altra o con differenti visioni, sei diventato relativista(?) ma la si professa senza interpretazioni personali, col Magistero alla mano, con estrema precisione...e chi non riconosce il Papa legittimo, ora secondo te esprime fedeltà alla dottrina cattolica?
EliminaNo.
Esprime solo la sua opinione personale...
Il "riconosco ma non obbedisco", ti assicuro, non è mai stato giustificato da nessuno se non da chi si arrampicava sugli specchi...
Caro Ghergon, intendo dire che esistono molte teorie che cercano di spiegare l'arcano dei papi eretici od ereticuzzi, come ti aggrada di più,ma non esiste una sicurezza che la fraternità San Pio x incarni la realtà ecclesiale cattolica più pura.
EliminaIl fatto che esprima,nei modi e nella dottrina la affermazione" riconosco ma non obbedisco" è grave e quantomeno ambivalente.
Se un papa è legittimo dovrebbe essere anche pastore ed ortodosso.
O la effusione dello Spirito non agisce più?
Non capisco. Mi sembra che il districarsi con sicurezza in questo pantano sia illusorio e pieno di insidie, ma Ghergon sembra impenetrabile ad ogni logica che metta in dubbio le sue sicurezze.
Com'è la faccenda che un papa sarebbe papa ma eretico ? E bisogna pure obbedirgli ,essendo papa...O no?
Eppure la comunità FSSPX ha proprio questo atteggiamento ambivalente se non contraddittorio.
La comunità se riconosce il papa come papa, quindi Vicario pieno e legittimo, non dovrebbe neppure esistere ed ostinarsi alla disobbedienza al papa.
Eppure....il relativismo è insito nel tentativo di giustificare l'operato della fraternità S.Pio X con "riconosco, ma non obbedisco"
Ma, scherziamo??
Datevi un'altra giustificazione più plausibile!
Lefebvre poteva ancora, allora, giustificare una sua ribellione all'autorità da lui RICONOSCIUTA tale , in attesa di ripensamenti da Roma, ma ora che la situazione è ben consolidata è il caso di riflettere se il papa sia effettivamente vicario di Cristo o surrogato spurio arrivato da elezioni democratiche ma che nulla hanno di ispirato, se non dalla massoneria imperante.
gent. Ghergon, mi permetta di precisare che le cose, dal 1988 sono cambiate, sì, ma in peggio ! siamo infatti circondati, assediati da menzogne che vengon spacciate per verità (ma aggiornate, si sa, e conciliarizzate: vediamo che ciò che prima era chiamato peccato o menzogna ed eresia oggi è mezzo di accoglienza dei DIVERSI, o di nuova evangelizzazione, l'apostasia fa passi da gigante, ecco certo il cambiamento, come una frana a valanga, a precipizio della Fede che si oscura sempre di più, accecando e spingendo tanti a sacrificare la loro fedeltà a Cristo-Verità a un abbraccio all'imperator concilio (con le sue mille menzogne seduttrici-innovatrici, che saranno sempre più tollerate col sorriso degli ottimisti incoscienti) e ai MITICI tempi "nuovi", che tutti pensano, 68inamente, che il nuovo è sempre "migliore" vero?...)
RispondiEliminaparrocchiana scoraggiata
scusate, correggo e integro l'ultima riga: e [un applauso entusiasta] ai mitici tempi nuovi, [dato] che tutti pensano ecc..............
RispondiEliminaparrocchiana scoraggiata
Cara parrocchiana scoraggiata, ci può dare la soluzione all'enigma?
EliminaLa Chiesa Cattolica che Cristo fondò è basata su Pietro, il Papa.
Vede altri Papi all'orizzonte?
Non sappiamo bene cosa sta accadendo, ma in certi frangenti, al di là delle solite brutture moderniste, qualcosa sta mutando...spiace che lei non se ne accorga.
Monsignor Fellay sta portando avanti la posizione di sempre della San Pio X, mentre sembrerebbe che qualcun'altro non lo voglia più fare e che stia scivolando verso il versante sedevacantista...posizione errata al di là di qualunque accordo.
Quindi, ripeto, meglio attendere, senza agitarsi, la progressione degli eventi e valutare con qualcosa in mano...
Le dico che personalmente non vado oltre la posizione della Fraternità, perchè sono anni e anni che frequento la tradizione e so bene per esperienza personale cosa c'è dall'altra parte...
Se lei non è d'accordo con me ok, ma la prego solo di non darmi lezioni di modernismo, grazie.
devi finirla di chiamare sedevacantista chi non lo è; se i tre vescovi e gran parte dei sacerdoti non accetteranno l'accordo non vedo come possano cadere nel sedevacantismo... se non ti hanno spiegato queste nozioni basilari credo che hai frequentato una strana tradizione....
Eliminase, come tutti hanno asserito, non c'è il minimo avvicinamento sulle questioni dottrinali è Mons Fellay che si è allontanato da cio' che la FSSPX e Mons Lefebvre hanno sempre sostenuto: è la dottrina che conta non altro!
Ci dica genio degno solo di ricominciare dal catechismo dei fanciulli di San Pio x, che posizione dottrinale occupa chi afferma che Ratzinger è Papa e la Chiesa Cattolica quella Vaticana ma non vuole nonostante questo, accordi di nessun genere...
EliminaCe lo spieghi, pendiamo dalle sue labbra.
Ghergon affettatore di salamini cacciatorini, con accetta in mano, e menante colpi a distanza di un metro e mezzo!
EliminaPuò affettare bene con fettine giuste ?
Certo gliene porterò una caterva dalla Toscana, affettate così bene che se ne sazierà a volontà, stia sicuro...
EliminaCaro Ghergon che Mons. Fellay stia portando avanti le posizioni della FSSPX non ne sono sicuro visto che 3/4 dei vescovi non sono d'accordo con lui poi certamente c'è da vedere il resto dei sacerdoti, di fatto l'unica possibilità che, per quanto mi riguarda sia chiaro, può salvare questa seclta è vedere effettivamente i termini dell'accordo.
RispondiEliminaIn realtà io credo che nessuno di noi abbia il coraggio di dire che all'interno della gerarchia ecclesistica ci sono dei malvagi e contro il male non si può scendere a patti, l'esempio dei Cristeros è emblematico, se invece in Vaticano sono tutti per Cristo e per la sua Chiesa perchè siamo giunti a questo punto.
Ad un certo punto la storia dell'errore in buona fede non regge più ciò può essere valido per un sempliciotto come me me non per le alte sfere, ci sono prelati che hanno perso la Fede, sono nell'apostasia come predetto e fra 10 anni probabilmente la FSSPX non esisterà più, cedere si un millimetro significa collassare fra qualche tempo, "chi non è con me è contro di me", "il vostro parlare sia si si no no" "sono venuto a portare una spada", non c'è spazio per il compromesso, la Verità detta legge e con essa chiunque ne partecipi.
CVCRCI
"Monsignor Fellay sta portando avanti la posizione di sempre della San Pio X, mentre sembrerebbe che qualcun'altro non lo voglia più fare e che stia scivolando verso il versante sedevacantista...posizione errata al di là di qualunque accordo."
RispondiEliminaNo Ghergon...
Mons. Fellay NON sta affatto portando avanti la posizione della San Pio X, che era la posizione di Lefebvre. Ne è prova il fatto che tre vescovi su quattro - i quattro vescovi catechizzati ed ordinati proprio da Lefebvre - non condividono la sua scelta. Pare perciò l'esatto contrario: è solo Fellay ad essersi allontanato dalla posizione del loro fondatore, il quale mai avrebbe accettato una coesistenza con una chiesa conciliare impenitentemente fissa sulle sue commistioni moderniste con il mondo ed i poteri forti.
Fellay dice che "non si può aspettare che tutti i problemi dottrinali siano prima risolti, per rientrare canonicamente, altrimenti non si rientrerebbe mai..." e invece è proprio così: non si può rientrare canonicamente in una Chiesa che non è cattolica, e se questa chiesa non più cattolica non vuole tornare in se stessa, allora "non si rientrerà mai".
Cioè si continua a fare la più grande opera di evangelizzazione mai fatta: quella di porsi DAVANTI ALLA CHIESA, COME LO SPECCHIO DI CIO' CHE LA CHIESA DOVREBBE ESSERE, MA CHE NON VUOLE ESSERE. E' questa la più grande opera possibile, di richiamo costante, un richiamo ininterrotto ALLA COSCIENZA DELLA GERARCHIA, che infatti sta cercando un accordo proprio perchè non sopporta più di avere davanti questo "RICHIAMO CONTINUO". ECCO COSA FARANNO quei Sacerdoti che decideranno di restare fuori dal circo conciliare, non i SEDEVACANTISTI.
(SEDEVACANTISTI...sento in giro un continuo uso di questo termine, se ne abusa troppo, anche laddove non c'entra molto. Siamo letteralmente terrorizzati da questo termine e da quello che significa, che lo vediamo dappertutto...Cerchiamo di tranquillizzarci su questo, almeno quando si parla di "San Pio X" sappiamo bene che questo rischio non riguarda alcuna delle sue frange, neanche la più dura, perchè grazie a Dio ciò è contrario alla natura stessa della Fraternità.)
Non capisco perchè, se Mons. Fellay e così entusiasta di rientrare in piena comunione con Roma, non ci rientra con tutti coloro che lo seguiranno, se ci sarà qualcuno che lo seguirà, e la smette di bacchettare tutti come se fossero dei mentecatti. In gergo calcistico sarebbe tre a uno, e Mons. Fellay avrebbe perso la partita.
RispondiEliminaStrano che 'il sedevacantismo' faccia più paura di una Sede con assiso sopra un comunista traditore e invertito che gettò la Tiara alle ortiche e indossò il principale monile del Sinedrio. Montini, do you remember?
RispondiEliminaRiccardo da Aosta
Povero mons. Lefebvre! Fosse vivo riceverebbe le ammonizioni canoniche da mons. Fellay!!!
RispondiEliminaParadosi
Carissimi Gianluca e Anna Rita,
RispondiEliminaconosco e frequento l'ambiente della Tradizione dal 1980. Per prima cosa, accetta una piccola "Correzione fraterna". Quando, su chiesaepostconcilio, hai usato la frase "Chiesa tradizionale" era chiaro e lampante che era un termine, per così traslato. Un modo per indicare in un due parole "L'ambiente cattolico interessato e legato alle forme liturgiche, alle devozioni e agli insegnamenti della Chiesa cattolica presenti prima del Concilio Vaticano II".
Purtroppo, scrivendo "Chiesa *tradizionale*", hai dato il destro a farti beccare.
Detto ciò senti, forse ti farò crollare un mito, ma sappi che essere tradizionalista, purtroppo, non è *NECESSARIAMENTE* sinonimo nè di essere santo, nè, ovviamente, men che meno di essere "Concepiti senza il peccato originale".
Inoltre se è vero, come è vero, che la FSSPX è nata per combattere la cris, è altrettanto vero che, purtroppo, la crisi è entrata anche al suo interno. Perchè, per quanto vogliamo farvi da ostacolo, ripeto per la terza volta, PURTROPPO, siamo figli del nostro tempo, con tutti i suoi limiti. E della stessa crisi. Nessun istituto può dire: siam l'Arca di Noé, da noi la crisi non è entrata. Ne consegue che, anche nella "Chiesa tradizionale" (nell'accezione che hai usato tu) si possono prendere, magari in perfetta buona fede, cantonate solenni. Da una parte e dall'altra. Se interessa, ne riparleremo.
Ciao
Il punto cruciale è: la Fraternità riconosce il pontefice come Vicario e CAPO della Chiesa Cattolica?
RispondiEliminaUfficialmente si da sempre.
Se si, ci sono degli obblighi verso il Papa, poichè sembra sia stato lui per primo a cercare le trattative.
Non si deve obbedire solo di fronte ad un ordine palesemente sbagliato o eretico...
Sembra invece che malgrado il discorso "accordo buono o meno, ci sarà non ci sarà", il punto sia voler escludere a priori qualsiasi tipo di accordo perchè la Chiesa sarebbe già pienamente dimostrata totalmente eretica...
Ma se è così come si può dire che Ratzinger è Capo e Pontefice di una chiesa legittima? Non lo si può dire...
Già, già, già ! vedo, caro Ghergon che cominci a porti dei sani dubbi sulla dottrina gallicana..
EliminaCaro Mardu, mi sforzo quotidianamente per liberarmi delle mie vecchie radici sedeprivazioniste...
EliminaQuando parlo di dottrina gallicana, sono ironico, ma forse nemmeno tanto.
Se si riconosce il Papa, si hanno dei doveri verso il Papa quando questo agisce nel modo corretto.
La posizione dei tre vescovi attualmente è un assurdo dottrinale, ma solo nel caso che ancora riconoscano il Papa come legittimo...non è più un assurdo nel caso non lo riconoscano più.
Molto semplice.
Fellay ha ragione, secondo quale principio agiscono costoro? Non si sa...personale, costoro hanno cambiato dottrina.
Ora sono su un livello diverso.
Ma almeno è caduta la maschera...
Voglio fare un ennesimo pubblico appello, per mezzo di questo blog, al gruppo della Fraternita' S.P.X. - Mons. Fellay e i suoi assistenti - prima di firmare qualsiasi accordo pratico e non dottrinale, con la S.Sede, LA ROMA DEL CONCILIO VATICANO II - LA ROMA DI ASSISI - LA ROMA CHE HA DISTRUTTO 2000 ANNI DI STORIA DELLA CHIESA CATTOLICA ED APOSTOLICA, DEVE PRIMA DI TUTTO CONVERTIRSI DI NUOVO A NOSTRO SIGNORE, RIPUDIANDO E RINNEGANDO IL CONCILIO VATICANO II CON TUTTE LE SUE RIFORME ERETICHE CHE HA POSTO LA CHIESA DI GESU' CRISTO NELL'APOSTASIA ED HA POSTO LA CHIESA STESSA NELLO STATO DI NECESSITA' DI CUI HA SEMPRE PARLATO LA F.S.S.P.X. - LE LEGGI DIVINE DI NOSTRO SIGNORE SONO IMMUTABILI, NESSUN CONCILIO PUO' MUTARE CIO' CHE CI HA TRASMESSO LA CHIESA DI SEMPRE I SANTI ED I MARTIRI CHE HANNO HANNO DATO IL SANGUE PER N.S. COME L'HA DATO GESU' STESSO SULLA CROCE. NESSUNO VENGA A DIRCI CHE TUTTE LE RELIGIONI SONO SALVIFICHE, PERCHE' SA' BENISSIMO CHE VUOLE INGANNARCI. NOI VOGLIAMO SEGUIRE LA CHIESA DI SEMPRE, MA QUELLA IMMUTABILE E NON QUELLA CHE SI ADATTA AI TEMPI MODERNI O A TUTTI I TEMPI. NON DIMENTICHIAMO MAI CIO' CHE CI HA CHIESTO LA MADONNA DI FATIMA, CI HA DETTO CHE DOVREMO SOFFRIRE MOLTO, PER I NOSTRI ED I PECCATI DEL MONDO INTERO. CI HA CHIESTO DI PREGARE SENZA PERDERE IN LEI LA FIDUCIA. UN GIORNO, QUANDO GESU' VORRA', CI RESTITUIRA' LA SUA SPOSA CANDIDA E SPLENDENTE. CERCHIAMO DI AVERE FIDUCIA IN DIO TRINITARIO E PREGHIAMO PER L'INTERCESSIONE DI SUA MADRE SS.MA
RispondiEliminaSe si usasse ancora la logica impietosa d'antan, un osservatore neutro e imparziale non avrebbe difficoltà ad affermare che la Chiesa che ha scritto la Mortalium Animos NON PUÒ PER NESSUNA RAGIONE coincidere con la misteriosa entità socialisteggiante che ha esalato la Unitatis Redintegratio. Iddio non ci ha dato il cervello, perché lo portassimo all'ammasso. E Iddio ci ha dato il Papa per la Fede, non viceversa.
RispondiEliminaRiccardo da Aosta