di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X
2 febbraio 2013
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È straordinario fino a che punto un gran numero di anime intorno a noi oggi abbia perduto Dio. È in Lui che ognuno di noi “vive, si muove, esiste” (Atti, XVII, 28). Senza di Lui non possiamo alzare un dito, formulare un pensiero o fare qualsiasi buona azione naturale, per non parlare di qualsiasi buona azione soprannaturale. Tutto quello che possiamo fare da soli, senza di Lui, è peccare, e anche in questo caso l’azione peccaminosa, in quanto azione, viene da Dio, solo la sua peccaminosità viene da noi stessi, perché la peccaminosità di per sé è qualcosa non di positivo, ma di manchevole.
Eppure, la massa di anime intorno a noi tratta Dio come se non esistesse o, se esiste, come se Egli non avesse alcuna importanza. È uno stato di cose veramente incredibile. Si peggiora di giorno in giorno. Non può durare. Esso si può paragonare solo alla condizione del genere umano al tempo di Noè. A quel tempo, la corruzione degli uomini era tale (Gen. VI, 11-12) che tranne che Dio non avesse tolto loro l’uso della loro dote più preziosa, il loro libro arbitrio – e si vede come reagisce la maggior parte degli uomini quando si cerca di costringerli a fare qualcosa – il solo modo che Gli lasciarono per salvarne un numero significativo fu quello di infliggere loro un castigo universale, nel quale avrebbero avuto comunque il tempo di pentirsi. E fu il diluvio universale, un evento storico provato da un gran numero di prove geologiche.
Allo stesso modo oggi, un castigo mondiale è sicuramente, al cospetto di Dio, l’unico modo che l’umanità Gli ha lasciato perché un gran numero di anime si possa ancora salvare dall’orrore di dannarsi per l’eternità. Come al tempo di Noè, la misericordia di Dio rende praticamente certo che a tale gran numero di anime, se non a tutte, sarà dato il tempo e le conoscenze necessarie per salvare se stesse, se lo desiderano. E dopo, molti in questo gran numero che sarà salvato (ahimè, non la maggioranza), riconosceranno che solo quel castigo li ha salvati dal lasciarsi trascinare giù in fondo all’Inferno a causa della corruzione odierna.
Eppure, sarà facile essere spaventati dall’esplosione della giusta collera di un Dio maestoso. A miglia e miglia di distanza gli Israeliti furono terrificati dalla dimostrazione del Suo potere sulla cima del Monte Sinai (Es. XX, 18). Ai nostri tempi, sarà bene ricordare la famosa preghiera di Santa Teresa d’Avila:-
Nada te turbe, Nulla ti turbi,
Nada te espante, Nulla ti spaventi,
Todo se pasa, Tutto passa,
Dios no se muda. Dio non cambia.
La paciencia La pazienza
Todo lo alcanza. Tutto ottiene.
Quien a Dios tiene Chi a Dio si aggrappa
Nada le falta. Nulla gli manca.
Solo Dios basta. Dio solo basta.
Sacro Cuore di Gesù, tutta la fiducia di cui sono capace, io la pongo in Te. Aiuta la mia mancanza di fiducia!
Londra, Inghilterra
Mons Williamson prova la tristezza della solitudine con l'abbandono (forzato) della fraternità.
RispondiEliminaE la sofferenza gli mostra la devastazione dell'umanità ai nostri giorni.
Non più Dio in cui sperare e confidarsi, ma solo le umane forze e la politica e le istituzioni e chiese che dovrebbero,ma non illuminano più.
Uomini ormai rivolti all'Onu, agli Usa come "guardiani del bene", a questo o quell'altra istituzione umana come se solo con le ragioni umani si riuscisse.
Una chiesa ex cattolica con vertici papali che si rivolgono ad altri uomini invocando la pace e investendo in riunioni umane per la pace coinvolgendo anche religioni assassine.
Come può esserci la pace con l'uomo che confida nell'uomo?