giovedì 29 agosto 2013
"Quando il Papa insegna, quando dichiara alla Chiesa che una tale dottrina è vera o falsa, che una tale linea di condotta è buona o cattiva, è Gesù Cristo stesso che parla per bocca del Suo Vicario; e siccome Gesù Cristo è la verità infallibile, non può tollerare che il suo Vicario possa insegnare l'errore: Egli l'assiste così potentemente da mantenerlo nella verità secondo la promessa che gli ha fatto: «Ho pregato per te affinchè la tua fede non possa venir meno."
Questo carisma dunque di verità e di fede non mai deficiente
fu
divinamente conferito a Pietro ed ai suoi successori in questa Cattedra
acciocchè esercitassero il loro eccelso ufficio a salute di
tutti;
acciocchè tutto il gregge di Cristo, allontanato per
opera loro dai
pascoli velenosi dell'errore, si nutrisse dei cibo della celeste
dottrina; acciocchè, tolta l'occasione di scisma, tutta la
Chiesa si
conservasse una, ed appoggiata sul suo fondamento durasse ferma
contro le porte dell'inferno".
--------------------------------
Tutti sanno quel che è appena successo a Roma; per rimediare
ai mali
della Chiesa e della società, Papa Pio IX ha riunito in Concilio
ecumenico a Roma, nella grande Basilica del Vaticano, tutti i Vescovi
del mondo, ed il Concilio, allo scopo di fortificare l'autorità
della
Chiesa e del suo Capo, ha definito,
cioè proclamato solennemente,
l'infallibilità del
Papa.
L'infallibilità
è il
privilegio di non poter insegnare l'errore.
Quando il Concilio dichiara che il Papa è infallibile, dichiara
che
tutte le volte che insegna alla Chiesa universale, il Vicario di Gesù Cristo insegna
sempre e
necessariamente la verità. È Dio,
è Gesù Cristo
che ha
fondato sulla terra e costituito la Chiesa, ed è Lui che
ha diviso la Chiesa in due parti, unite ma distinte: la Chiesa docente
e la Chiesa discente. La Chiesa discente è formata dai laici e
dai
semplici sacerdoti, i quali non sono in alcun caso giudici della fede.
La Chiesa docente, per mezzo della quale Dio insegna e governa i
fedeli sparsi su tutta la terra, è composta dal Papa e dai
Vescovi; e
siccome è Dio
stesso
che parla per mezzo di essa, che per mezzo di
essa insegna, comanda, condanna, perdona, tutto ciò che la
Chiesa
docente lega o slega sulla terra è nello stesso tempo
infallibilmente
legato e slegato nei cieli. In altri termini la Chiesa docente è
infallibile; essa non
può
ingannarsi nè ingannarci, è immediatamente
assistita da Dio.
Ora il Concilio non è altro che la Chiesa docente riunta, ed
è
perciò
che il Concilio è infallibile e che tutti i suoi decreti e le
sue
decisioni hanno un carattere d'autorità sovrana e divina; tutti
devono
sottomettervisi, tutti senza eccezione, perchè chi ha il diritto
di non
sottomettersi a Dio?
Dunque il Concilio, nel definire, come ha fatto, che il Capo della
Chiesa è infallibile nel suo insegnamento, ha parlato in
nome di
Dio Stesso: lo Spirito
Santo per il bene delle nostre anime e per la
salvezza del mondo ha parlato per mezzo della grande voce del Concilio
e ci ha detto, tra le altre verità salutari: «il Papa,
Capo della
Chiesa infallibile, è infallibile lui stesso, e giammai i
Vescovi, i
sacerdoti ed i fedeli possono ingannarsi quando ascoltano la sua
parola.»
Un giorno il venerabile Arcivescovo di Rennes, in una delle sue visite
pastorali, incontrò un pio contadino che, inginocchiandosi ai
suoi
piedi, gli chiese la benedizione. L'eccellente Prelato gli fece qualche
domanda sul catechismo: era il 1860, quando stavano cominciando le
disgrazie di Pio IX e tutti parlavano di Roma e del Papa: «Figlio
mio,
gli disse l'Arcivescovo, sai chi è il Papa?» Il buon uomo
si grattò la
testa; lo sapeva più o meno, ma non sapeva esprimere il proprio
pensiero. «Il Papa, Monsignore..., il Papa, disse..., in fede
mia, è
uno che se fosse qua, subito voi non sareste un gran che!» Il
buon
Arcivescovo sorrise di buon cuore a questa risposta così
originale.
«Hai ragione davvero, figlio mio, gli disse: Io sono un figlio
spirituale del Santo Padre proprio come te;», e lo lasciò
dopo avergli
dato la benedizione.
Certo un Vescovo è una grande personalità, un Vescovo
è più di un
re,
ma tuttavia cos'è un Vescovo di fronte al Papa? Non forse una
pecorella
al seguito del pastore? una stella vicino al sole?
Il Papa è il Capo supremo della religione cristiana, è
il successore
di
san Pietro, primo Vescovo di Roma e primo Sovrano Pontefice della
Chiesa di Gesù Cristo;
proprio in quanto Vescovo di Roma e successore
di san Pietro, il Papa è il Capo spirituale dell'intera Chiesa,
e a
questo titolo egli eredita le promesse divine fatte a san Pietro da
Gesù Cristo
quando
dichiarò che avrebbe fondato su di lui e su lui
solo tutto l'edificio della Sua Chiesa, che gli avrebbe dato le chiavi
del regno dei cieli, che la sua fede non sarebbe mai venuta meno
affinchè a sua volta egli potesse confermare i suoi fratelli, ed
infine
che lo stabiliva al proprio posto Pastore delle sue pecorelle e dei
Suoi agnelli.
Il Papa è dunque l'erede di queste divine e magnifiche
promesse, è
il
Capo, la testa, il centro di tutta la Chiesa, è il massimo
intendente
della casa di Dio,
cioè
della Chiesa di Dio,
è
il Vicario, il
rappresentante visibile, il luogotenente generale di Gesù Cristo
Nostro Signore; e poichè Gesù
Cristo lo conferma nell'infallibilità
della fede, egli è a sua volta colui che conferma i suoi
fratelli, cioè
il Dottore infallibile di tutti i Vescovi, di tutti i sacerdoti, di
tutti i battezzati.
Egli è il Pastore, il Duce, il Vescovo della Chiesa
universale, il
Vescovo dei Vescovi, il Pastore dei Pastori, il Dottore dei Dottori, il
Padre dei Padri, il Capo dei Capi.
Tutti devono riverire il Papa in quanto rappresentante visibile del
Figlio di Dio
quaggiù;
obbedirgli o disobbedirgli non significa
obbedire o disobbedire ad un uomo, ma significa obbedire a Dio o
disobbedire a Dio.
Il papa, o piuttosto Gesù
Cristo nel Papa, è dunque il Capo unico
della vera religione, è il Padre delle nostre anime, il Padre
dell'intero popolo cristiano, e giorno verrà in cui tutti i
popoli del
mondo riuniti nella stessa fede formeranno un solo gregge sotto il
pastorale del Papa, il Vicario di Gesù Cristo.
Quali grandezze accumulate su di un solo uomo! Perchè
è lui il degno
rappresentante del Dio-Uomo!
E di qual divina maestà Nostro Signore fa
risplendere il proprio Vicario!
Quando il Papa insegna, quando dichiara alla Chiesa che una tale
dottrina è vera o falsa, che una tale linea di condotta è
buona o
cattiva, è Gesù
Cristo
stesso che parla per bocca del Suo Vicario; e
siccome Gesù Cristo
è
la verità infallibile, non può tollerare che il
suo Vicario possa insegnare l'errore: Egli l'assiste così
potentemente
da mantenerlo nella verità secondo la promessa che gli ha fatto:
«Ho
pregato per te affinchè la tua fede non possa venir meno.»
Non è del tutto normale che il Papa, per quanto uomo, essendo
così
assistito da Nostro Signore, non possa ingannarsi?
Inoltre la fede ci insegna che ogni Vescovo, ogni sacerdote, ogni
fedele è obbligato in coscienza, pena la rivolta e lo scisma, a credere con tutto il cuore tutto
ciò che egli dice; il silenzio
rispettoso non è sufficiente, ma occorre la fede, la fede
propriamente
detta, la sottomissione piena ed intera della mente, del giudizio e del
cuore. D'altronde non è forse evidente che se il Papa potesse
ingannarsi, tutta la Chiesa s'ingannerebbe necessariamente con lui? Ma
è parimenti di fede che la Chiesa cattolica non può
deviare dalla via
della verità, che possiede e possederà sempre la vera
fede, in breve,
che è infallibile.
Il Papa è dunque infallibile perchè è il Capo
supremo della Chiesa
infallibile che deve sempre obbedirgli; egli ne è il Capo, vale
a dire
la testa, che essa segue necessariamente ovunque, proprio come il corpo
e le membra seguono ovunque la testa. Perchè il corpo non si
smarrisca,
è assolutamente necessario che la testa non possa smarrirsi. Il
Papa
guida la Chiesa: questa è la sua funzione necessaria, la Chiesa
deve
seguirlo e sempre lo segue: ma se egli si sbagliasse, essa si
sbaglierebbe forzosamente insieme a lui. Dunque egli non può
sbagliarsi, dunque non può insegnare l'errore, dunque è
infallibile:
ciò non è forse chiaro come il giorno?
Vi sono persone le quali credono in buona fede che, poichè il
Papa è
infallibile, non può dire una parola che non sia un oracolo.
Così, un bel giorno, il Papa dirà svegliandosi che ha
dormito male,
che
va a piovere: parola infallibile, dogma di fede!
Dirà: «Portatemi la tabacchiera che sta sul mio
tavolo;» – dogma di
fede che occorrerà credere per essere salvati.
Domanderà al suo cameriere una talare più larga
dicendo che quella
che
gli porge è troppo stretta: oracolo ispirato, parola infallibile!
Un furbacchione si presenta in udienza; il buon Papa crede alle
attestazioni di fedeltà che costui gli fa e dice dell'ipocrita:
«È un
buon uomo;» – bisognerà crederselo, perchè il
Papa è infallibile.
Ma no, mille volte no! È proprio con queste scemenze che si
ridicolizza la fede e si allontanano da essa una gran quantità
di
persone oneste!
Occorre allora fare una distinzione: nel Capo della Chiesa vi
è il
Papa
e l'uomo; l'uomo è fallibile come tutti gli altri uomini, dunque
quando
il
Papa parla come persona privata può tranquillamente ingannarsi
anche
se parla di cose sante. In quanto uomo il Papa non è più
infallibile
di quanto lo siamo voi e me.
Ma quando parla come Papa, come Capo della Chiesa e come Vicario di
Gesù Cristo
allora è
un'altra faccenda, allora è infallibile: non è
più l'uomo che parla, ma Gesù
Cristo che insegna, che giudica per
bocca del suo Vicario.
Ed il Papa, in quanto Capo della Chiesa e Vicario di Gesù Cristo, ha
la missione di conservare puro ed intatto il deposito della fede, di
mantenere ovunque la purezza della dottrina cristiana e della pratica
della religione, di far regnare Gesù
Cristo sul mondo, di salvare e
santificare gli uomini, di proclamare in ogni situazione la
verità e la
giustizia, di condannare l'errore, l'ingiustizia ed il peccato; ecco la
sua missione, la sua sacra missione, non ve ne è un'altra, ed
è la
medesima missione della Chiesa, la missione di Gesù Cristo, celeste
Capo della Chiesa.
In tutto ciò il Papa è infallibile, ma al di fuori di
ciò non è per
nulla infallibile; in altri termini è infallibile quando parla
come
Papa, ma non quando parla come uomo; ed egli parla come Papa quando
insegna pubblicamente ed ufficialmente le verità che interessano
tutta la Chiesa per mezzo di ciò che vien detto Bolla, oppure Enciclica oppure qualche altro atto
di quel genere.
In pratica i semplici fedeli sanno che il Papa ha parlato come Papa
quando l'apprendono dal loro Vescovo e dal loro parroco, a condizione
tuttavia (e ciò non è difficile a sapersi) che il Vescovo
od il parroco
non sia eretico o scismatico, cioè in evidente
opposizione con gli
insegnamenti del Capo della Chiesa.
L'infallibilità del Papa deve esserci cara quanto il dono
della fede
e
la speranza della salvezza: perchè infatti il buon Dio ha voluto
che il suo Vicario fosse infallibile se non per assicurare a tutti noi
una fede esente da errori ed una luce del tutto certa che guida i
nostri passi nella via dell'eterna salvezza?
Perchè il Papa è infallibile? Lo è forse per la
sua soddisfazione
personale? Si tratta di un intento d'orgoglio e di dominazione?
Evidentemente no. L'autorità è sempre conferita ad un
uomo solo per il
bene degli altri, e questa regola è, se possibile, ancora
più vera nel
campo dell'autorità religiosa.
Il sacerdote è tale per sè o per gli altri? Non
è forse per gli
altri,
unicamente per gli altri che egli riceve il potere di predicare la
Religione, di perdonare i peccati, di celebrare la Messa, di
amministrare i sacramenti e di dirigere le coscienze?
Il Vescovo è tale non per proprio vantaggio, ma per i propri
diocesani;
è rivestito di questa grande e bella autorità episcopale
solo per
santificare il proprio clero e, per mezzo di questo clero così
santificato, per salvare le anime, far regnare il buon Dio in tutta
la sua diocesi e, col buon Dio,
la pace, la giustizia, la vera
felicità: ecco perchè il Vescovo è Vescovo.
Lo stesso è per il Sovrano Pontefice; la suprema ed
infallibile
autorità non gli è conferita per se stesso, ma per la
Chiesa, per
ciascuno di noi. In effetti è proprio grazie alla sua sovrana
autorità
in materia di religione che la fede è mantenuta pura in tutta la
Chiesa, che gli errori sono condannati, che i sacramenti ci sono
amministrati, che il culto divino è celebrato come conviene; in
una
parola, che le vie della salvezza rimangono sempre aperte ed
accessibili per ciascuno di noi.
Il Papa è Papa per noi, e la sua autorità, la sua
infallibilità sono
il
vero tesoro dei Vescovi, dei sacerdoti e dei cristiani; ecco
perchè il
Papa, pur essendo il Capo ed il Superiore di tutti, è veramente
il
Servo dio tutti, «il Servo dei servi di Dio».
A sentire alcuni, si direbbe veramente che il Papa non fosse per
loro,
ma contro di loro, che la sua autorità diminuisse la loro, che
la sua
infallibilità servisse solo ad umiliare i cristiani e ad
aumentare il
suo orgoglio; costoro sono assai poco cattolici, e dimenticano che
nella Chiesa tutto è istituito per il bene e la felicità
dei figli di
Dio. L'autorità
è
l'infallibilità del Papa sono tra le più grandi
prove d'amore, di misericordia e di bontà che la Provvidenza
abbia mai
potuto dare a ciascuno di noi.
Dunque il Papa è infallibile per noi e per voi ingrati che
l'attaccate.
Intanto, dal momento che sappiamo che il Papa è infallibile,
importa assai poco il saper come
lo sia: se lo è, significa che può
esserlo, ed è di fede che lo è.
In secondo luogo come può essere impossibile che il buon Dio illumini
ed assista in modo così completo la mente di un uomo in tale e
tal'altra data circostanza in modo tale da far sì che quest'uomo
non
possa insegnare l'errore? Ciò non è evidentemente per
nulla
impossibile, e dirò di più: non vi è nulla di
sorprendente in ciò, dal
momento che la Chiesa è il regno di Dio sulla terra e che l'uomo
scelto per esserne il Capo è il Vicario, il rappresentante di Dio;
non è forse del tutto normale che il Vicario di Dio, il Capo supremo
della Chiesa, sia il Dottore infallibile della verità?
L'abbiamo già detto: il
Sovrano
Pontefice è infallibile non in quanto uomo ma in quanto Papa,
egli
è assistito dallo Spirito di verità come Papa e quando
parla come Papa;
la fragilità naturale della mente
umana non cambia nulla e non costituisce un ostacolo all'azione di
Dio sul proprio Vicario.
Aggiungiamo che questa assistenza soprannaturale del buon Dio cade
sempre su un terreno meravigliosamente preparato a riceverla,
perchè
ogni volta che i Sovrani Pontefici hanno dovuto definire, cioè
decidere sovranamente un punto di dottrina, hanno sempre fatto uso di
infinite precauzioni: preghiere, studi approfonditi, consigli e
consultazioni di ogni genere, pareri previi di dotti teologi, di
Cardinali, di Vescovi, nulla è stato risparmiato, di modo che,
perfino
dal punto di vista puramente umano, vi erano già tali elementi
di
verità, un tale insieme di lumi e di scienza che sarebbe assai
difficile sbagliarsi: essendo scesa su tutto ciò l'assistenza
divina,
l'infallibilità dottrinale del Sommo Pontefice non è
forse cosa del
tutto banale a comprendersi?
Assolutamente no. Pur essendo infallibile in quanto vicario di Gesù Cristo, il Papa
non
cessa di essere peccabile, perchè non cessa di
essere uomo.
Se fosse stato necessario al bene della Chiesa ed alla salvezza del
mondo che il Capo della Chiesa fosse impeccabile, non vi è
dubbio che
Dio l'avrebbe reso
impeccabile come lo ha reso infallibile: ma non
l'ha fatto.
Infatti che cosa occorre alla Chiesa? che abbia una regola
certa
ed infallibile in materia di fede, e questa ce l'ha per mezzo
dell'infallibilità del suo Capo; e poi che abbia
un'autorità sovrana,
indiscutibile, certamente santa in materia di direzione e di
conduzione; e quest'autorità la Chiesa la trova nella suprema
autorità
alla
quale non è mai permesso di disobbedire: ecco ciò che
è necessario alla
Chiesa. Tuttavia non si comprende a che le servirebbe
l'impeccabilità
del suo Capo; se il Papa fosse impeccabile, questa grazia gli sarebbe
certamente assai preziosa, ma servirebbe esclusivamente a lui. Per
condurre la Chiesa gli sono completamente sufficienti la sua
infallibilità e la sua autorità sovrana.
VIII
Mi sembra che ciò che è già stato detto lo
spieghi perfettamente: il
Capo della Chiesa non è infallibile perchè è buono
e santo, ma lo è
perchè è
Papa, perchè è Vicario di Dio
e Capo supremo della Chiesa.
Così come un prete cattivo non cessa per questo di essere
prete, per
cui la sua Messa, le sue assoluzioni ecc. sono valide, allo stesso modo
un Papa che avesse la disgrazia di non essere virtuoso e santo non
cesserebbe per questo di essere Papa ed in quanto tale di godere di
tutti i privilegi accordati dal buon Dio al Pontificato. Per
quanto
lo si possa supporre cattivo, egli rimarrebbe Papa, il rappresentante
visibile di Gesù Cristo,
il Pastore e Dottore infallibile di tutta la
Chiesa; sebbene spregevole in quanto uomo, egli sarebbe pur sempre
venerabile in quanto Papa, e Nostro Signore, le cui promesse sono
immutabili, lo renderebbe infallibile con la stessa facilità con
cui lo
farebbe se avesse a che fare con un uomo santo e puro.
Nella lunga serie di duecentocinquantotto Papi che, da san Pietro
fino
ad oggi, hanno governato la Chiesa di Dio vi sono stati due Papi i quali sono stati
notoriamente indegni della loro santa missione; e Dio
ha permesso che questi due indegni non avessero a definire alcuna
verità durante il loro pontificato [1].
Mai un Papa si è ingannato nell'insegnare la fede,
perchè il buon Dio
ha provveduto a mantenere il suo Vicario, chiunque fosse, buono o
cattivo, al di sopra della naturale infermità dell'intelligenza
umana,
la quale può sempre ingannarsi, può sempre venir meno.
Così, dal punto di vista dell'autorità e
dell'infallibilità, importa
assai poco che il Papa sia buono o cattivo, giusto o
peccatore.
No, perchè per essere cattolici bisogna credere tutte le
verità che
la
Chiesa cattolica insegna al mondo da parte di Dio; ora la Chiesa
cattolica, riunita in Concilio in Vaticano, ha appena proclamato
infallibilmente, come dogma di fede, l'infallibilità del Papa;
chi si
rifiutasse di credervi sarebbe eretico.
L'infallibilità del Capo della Chiesa è una
verità rivelata
originariamente da Nostro Signore ai Suoi Apostoli, una verità
che è
stata creduta praticamente lungo tutti i secoli, una verità di
cui la
Chiesa ha vissuto e che il Concilio Vaticano ha appena definito
perchè alcune menti perverse avevano stravolto le coscienze
attaccandola violentemente. Non si tratta di un «dogma
nuovo», come
qualcuno ha preteso che fosse: non vi è alcun dogma nuovo nella
Chiesa: di nuovo vi è solo il decreto col quale la Chiesa
dichiara
solennemente che tale o tal'altra credenza fa parte del deposito delle
verità rivelate.
Poichè il Concilio, cioè la Chiesa docente, ha
definito come dogma
di
fede l'infallibilità del Sovrano Pontefice, non crederla
significherebbe negare l'infallibilità del Concilio,
l'infallibilità
della Chiesa docente, ma questa infallibilità è stata
già dalle origini
un dogma indiscutibile, indiscusso ed assolutamente certo. In fondo il
decreto del Concilio Vaticano che ha definito l'infallibilità
del Papa
non ha fatto altro che meglio precisare, meglio determinare il grande
dogma dell'infallibilità della Chiesa.
Di conseguenza tutti sono obbligati, sotto pena di peccato
mortale, d'eresia e d'apostasia, a credere dal profondo del cuore,
senza alcuna restrizione, che il Sovrano Pontefice non può
errare
quando insegna alla Chiesa. Si deve credere ciò perchè si
tratta di una
verità divina e rivelata, una verità definita dalla
Chiesa. Si deve
crederla con tutto il cuore e professarla con le labbra, come si
credono tutte le altre verità di fede: la Trinità,
l'Incarnazione, la
Presenza reale ecc.
Chi rifiutasse quest'atto di fede non potrebbe più ricevere i
sacramenti: non sarebbe più figlio di Dio e ella Chiesa.
Attenzione a tutti coloro che hanno avuto l'imprudenza di leggere
quegli opuscoli, quei libelli e quei giornali in cui l'autorità
del
Sovrano Pontefice era indegnamente attaccata e ridicolizzata in mille
modi, in cui la libertà del Concilio Vaticano era giornalmente
messa in
dubbio con tanta leggerezza quanta audacia, in cui la storia era
sfigurata e la scienza falsificata, in cui il veleno dell'eresia era
abilmente distillato al fine di avvelenare le anime.
Oh, quanto sono colpevoli coloro che hanno condotto questa
cospirazione, o almeno ciechi! Quante migliaia di anime hanno sviato!
Di quante bestemmie contro la fede costoro sono e saranno responsabili,
forse ancora per lungo tempo, davanti a Dio!
Lasciamoli dire, essi si ingannano, non prestiamo orecchio ai loro
discorsi più o meno capziosi; forse che non vi è sempre
stata una
caterva di
argomenti al servizio delle cause più malvagie?
Chiunque siano, laici o
ecclesiastici, sacerdoti, Religiosi, perfino
Vescovi (Dio non
voglia!), separiamoci da loro senza discutere e
rimaniamo fedeli a Dio
ad ogni costo col rimanere fedeli al suo
infallibile Vicario.
Quando gli avversari dell'infallibilità del Papa si sono resi
conto
che
la discussione non era favorevole alle loro pretese, qualcuno fra loro,
per sfuggire al decreto che stava per condannarli, cominciarono a dire:
«Il Concilio non è veramente ecumenico;
il Concilio non è veramente libero.»
Questa doppia pretesa è veramente
priva di buon senso.
Mai Concilio fu più ecumenico nè più libero del
Concilio Vaticano.
Cosa
rende infatti un Concilio veramente ecumenico? quattro condizioni:
1°
che sia convocato dal Papa; 2° che tutti i Vescovi vi siano
convocati;
3° che sia presieduto dal Papa in persona o dai suoi Legati; 4°
che i
suoi decreti siano confermati dal Papa.
Ma allora non è chiaro come il sole che il Concilio vaticano
ha
soddisfatto pienamente a queste quatto condizioni? Esso è dunque
perfettamente ecumenico.
E d'altra parte questo Concilio è stato anche perfettamente
libero;
la
libertà può essere impedita solamente dalla violenza o
dalle minacce di
qualche nemico del Papa o dei Vescovi; ma al Concilio Vaticano non si
è
verificato nulla di simile. I governi non vi si sono immischiati
(grazie a Dio) ed i
rivoluzionari non hanno osato muoversi: non vi è
stata quindi nemmeno l'ombra di una qualche pressione esterna.
Ma nemmeno si sono avute pressioni all'interno: il regolamento del
Concilio, vero e proprio capolavoro di prudenza, di saggezza e di
previdenza, lasciava a tutte le opinioni la piena libertà di
espressione, sia per iscritto sia a viva voce; solo gli abusi erano
prevenuti e scartati. Una pazienza veramente mirabile ha presieduto a
tutte le discussioni, e si è osato affermare il contrario solo
per
partito preso dovuto alla
passione.
Per quel che riguarda la sola discussione sull'infallibilità,
già
maturata per mezzo di una quantità di scritti pro e contro,
più di cento Vescovi
hanno parlato per
un'ora, un'ora e mezza, due ore; la
questione è stata presentata sotto tutti i suoi aspetti, e la
chiusura
dei dibattiti, sempre richiesta e votata secondo tutte le regole, non
ha mai impedito ad alcun contributo di esprimersi.
Il Papa, Capo del Concilio, ha rispettato fino in fondo la
libertà
dei
Vescovi, ed i Vescovi hanno rispettato con giusto amore
l'autorità del
Papa. Che dunque di più libero di questo grande Concilio!
L'autorità vi
ha represso solamente la licenza.
Coloro che pretendono che il Concilio vaticano non sia stato
nè
libero
nè ecumenico o sono persone che non sanno ciò che dicono
o sono dei
ribelli che cercano di eludere le decisioni della santa Chiesa: o
ignoranti o traditori.
Non è consentito ad alcun cattolico di avanzare questo genere
di
obiezioni: in questo modo sarebbe veramente troppo comodo
sfuggire
all'ubbidienza, e mai nessun eretico potrebbe essere accusato e
condannato.
Non ci si rifletta abbastanza: la causa del Papa è, per
ciascuno di
noi, una causa personale, una causa dalla quale dipende direttamente la
nostra felicità o la nostra disgrazia, prima quaggiù e
poi
nell'eternità. Piuttosto considerate:
Senza il Papa non vi è la Chiesa, come non vi è corpo
vivente senza
testa ed esercito senza capo. Senza Chiesa non vi è
cristianesimo: la
Chiesa è la divina guardiana del cristianesimo, della fede, del
Vangelo, della morale cristiana, dei sacramenti, di tutti i canali
della grazia.Infine, senza la religione cristiana il mondo intero
ricadrebbe nella barbarie pagana, cioè nell'odiosa dominazione
dell'uomo sull'uomo, nel culto e nella pratica di tutti i vizi ed in
tutti quegli orrendi abusi chiamati cesarismo, schiavitù,
poligamia,
culto del demonio.
In pratica la pace e la felicità dell'umanità si
fondano sulla
religione cristiana, che è la sola vera religione, sulla Chiesa
cattolica, che è la sola vera Chiesa, ed in cima alla Chiesa sul
Papa,
unico Capo supremo della Chiesa.
Ciò che riguarda il Papa interessa tutti, fino all'ultimo dei
fedeli.
Le società segrete,
che
estendono le loro ramificazioni nel mondo
intero, al giorno d'oggi stanno facendo una guerra mortale al Papato;
se riuscissero nel loro intento, anche se per un certo
periodo di tempo, tutti i Vescovi, tutti i cristiani sarebbero
immediatamente colpiti, così come tutte le membra, tutti gli
organi di
un uomo sono colpiti a morte dal colpo che ha appena abbattuto o
spezzato la testa. In pratica il Papa è per noi la pace nel
servizio di
Dio, la sicurezza nella
fede, la luce sulla via del dovere e della
salvezza; è il tranquillo possesso ed il godimento delle cose
sante,
delle consolazioni divine della Religione, sia durante la vita sia
nell'ora suprema della morte; è il Battesimo dei nostri piccini;
è la
gioia ineffabile della prima comunione, è la predicazione
regolare
della parola di Dio, la
celebrazione del Santo Sacrificio e delle
nostre belle feste religiose: è Gesù
Cristo che dimora con noi nei
suoi tabernacoli, è il consolante perdono del confessionale,
è la
conservazione della famiglia cristiana, è l'educazione religiosa
della
gioventù, è la conservazione dei veri principî e
dei buoni costumi, in
breve è la felicità pubblica, è la pace, la
salvezza delle società
cristiane, delle famiglie e degli individui. Ecco ciò che per
noi è il
Papa, ecco quel che il Papa rappresenta per noi, ciò che ci
apporta,
ciò che ci conserva. Ecco ciò che è la sua causa.
Per negare tutto ciò bisognerebbe negare la fede, negare la
missione
divina della Chiesa, negare Gesù
Cristo, negare Dio;
cioè perdere la
testa.
Noi cattolici, siamo noi i grandi benefattori del mondo, per
ciò
solo
che manteniamo con forza i diritti e la sacra causa del Papa verso e
contro tutti.
Questa causa è la causa di Dio,
la grande causa della salvezza
pubblica; non potremmo esagerare nel dedicarci a ciò. Costi
quello che
costi, bisogna farla trionfare, altrimenti il mondo è perduto.
Ebbene, è assai semplice: il potere temporale del Papa
è la garanzia
dell'indipendenza del suo potere spirituale; il Papa è Re solo
per
poter esercitare liberamente il proprio ministero di Papa: ecco
perchè
la questione del potere temporale è in fondo, checchè se
ne dica, una
questione meramente religiosa, una questione assai più
spirituale che
temporale.
Ecco perchè i nemici della Chiesa attaccano ad oltranza
questo
potere
temporale, cercando di farlo passare per un affare puramente politico.
Essi sanno bene che non è così, sanno quello che
vogliono: rovesciare
il Capo della Chiesa e pertanto la Chiesa stessa; ma, per non
spaventare i popoli, secondo loro ancora troppo cristiani, avviluppano
il loro complotto nel mantello della politica credendo che così
sia
loro tutto permesso contro il Santo Padre.
È doloroso vedere milioni e milioni di brave perone che ci
cadono
credendo ingenuamente a ciò che i loro seduttori hanno
sussurrato ai
loro orecchi e che fanno causa comune con gli empi, e quando il crimine
sarà consumato (se mai Dio
permetta che lo sia) sarà troppo tardi per
un utile pentimento.
Uniamoci allora come soldati di uno stesso esercito, e non
permettiamo
che il nemico spogli il Re delle nostre anime: uniamoci come membri di
una stessa famiglia e non permettiamo che i ladri rubino i beni del
nostro padre. Il Papa ha bisogno di essere protetto e circondato dalla
maestà del potere regale perchè egli è il padre
spirituale della grande
famiglia umana, che ha il dovere di mantenere il proprio Capo in uno
stato di libertà e di grandezza proporzionata alla sua
dignità suprema.
Il Papa ha diritto all'assistenza efficace di tutti i cristiani in
quanto Re, e non solamente in quanto uomo o in quanto Vescovo,
assistenza che deve essere grande, deve essere regale come conviene ad
un Pontefice Re; e non si esalteranno mai abbastanza l'importanza,
l'eccellenza e la necessità della somma Opera cattolica dell'Obolo di
san Pietro.
L'Obolo di san Pietro è bensì un'elemosina, ma
un'elemosina
cattolica e
regale, l'elemosina gloriosa che i figli di Dio hanno l'onore ed il
piacere di offrire ogni anno al Vicario di Gesù Cristo per
aiutarlo a
vivere in maniera degna della santa Chiesa cattolica, cioè da Re.
Rifiutiamo le assurde calunnie della cattiva stampa relative al
potere
temporale ed agli abusi dell'Obolo di san Pietro, non smettiamo di dare
al Santo Padre, che avrà bisogno di noi fintanto che i suoi
nemici
avranno in pugno i quattro quinti dei suoi Stati, i quali in precedenza
erano largamente sufficienti a soddisfare tutti i bisogni del Re
Pontefice; soprattutto non lasciamoci mai sedurre dalle belle parole di
quei signori, e non scordiamo che a più riprese, ed in
particolare
nelle grandi solennità del Centenario,
nel 1867, il Papa, e con lui
tutto l'episcopato, ha proclamato solennemente la necessità del
potere
temporale dichiarando che, nello stato attuale in cui versa il mondo,
il potere temporale è la sola vera garanzia d'indipendenza del
suo
ministero spirituale e fulminando con la scomunica tutti coloro che in
un modo o nell'altro, con le parole, con gli scritti o con le azioni,
direttamente o indirettamente, osassero attaccare il potere temporale
della Santa Sede.
Da ciò potete comprendere quanto questa causa debba essere
cara ad
un
cuore cristiano!
XIII
La cosiddetta Rivoluzione
è una somma ed universale rivolta della
società contro Nostro Signore Gesù
Cristo e contro la Sua Chiesa, un
insieme di sedicenti principî, d'idee e sistemi prospettati nel
secolo
scorso da Voltaire, Rousseau ed alcuni altri empi al fine di
scristianizzare la società: ecco cos'è, nè
più nè meno, la Rivoluzione.
È la guerra alla Chiesa eretta a principio,
è la guerra a tutte le
istituzioni sociali della Chiesa e di conseguenza alla monarchia
cristiana quale era stata data dalla Chiesa al mondo sulle rovine del
cesarismo pagano e della schiavitù.
Un rivoluzionario è
perciò
un uomo che adotta tali principî ed idee
detestabili, che si lascia accalappiare da questi sistemi illusori come
dai denti di un ingranaggio; può non essere una persona cattiva,
un
rosso, come si dice, ma, lo sappia o no, lo voglia o no, è un
rivoluzionario, una persona dai falsi principî, dai
principî
anticattolici, un soldato della Rivoluzione che milita nel campo dei
nemici mortali di Gesù
Cristo,
della Chiesa e della fede. Certo, non
vi è da scherzare, e bisogna farvi attenzione.
Vi sono rivoluzionari in tutti i ranghi della società, ve ne
sono
molti
fra gli uomini di Stato, nelle Camere, nei palazzi e perfino sui troni;
più sono altolocati, più sono pericolosi.
Nessuno pensa di negare che la Rivoluzione sia il nemico accanito
del
Papa, ciò non solo è evidente e clamorosamente
professato, ma è anche
necessario: la Rivoluzione infatti respinge il Papa e la Chiesa come la
notte respinge il sole e la luce, e reciprocamente il Papa respinge la
Rivoluzione come il giorno respinge e combatte la notte.
Da quale parte ci schiereremo? Sotto quale capo, in quale esercito
vogliamo combattere? E non c'è dubbio che bisogna combattere,
nessuno
può rimanere neutrale. «Colui
che
non è con me è contro di me»
ha detto Gesù Cristo.
Il Papa, suo Vicario, ripete questo medesimo
grido di guerra e di salvezza: «Chi non è con me, è
contro di me.» Tale
è anche, del resto, la parola d'ordine della Rivoluzione e di
Satana,
suo degno padre.
Se non vogliamo apostatare dal nostro battesimo, dalla nostra fede e
dal nostro Dio, se
vogliamo salvare la nostra anima e contribuire a
salvare la Francia ed il mondo, comportiamoci da veri cattolici e
detestiamo
con tutte le nostre forze, respingiamo tutte queste idee malsane e
mortali che la Rivoluzione va seminando a piene mani in tutti gli
strati della società in nome della politica per mezzo della
maggior
parte dei governi moderni, che hanno perduto la fede; la Rivoluzione
dissemina le sue idee nel nome sacro «della Legge» che
mette così al
servizio del male e dell'ingiustizia, le dissemina per mezzo della
stampa, di migliaia di giornali, di milioni di romanzi, di libelli e di
cattivi libri che infiltrano i principî rivoluzionari nelle
campagne
come nelle città, tra i poveri come tra i ricchi, nelle
officine, nelle
capanne come nei palazzi e nelle accademie; la Rivoluzione va
infettando la nostra gioventù per mezzo di sistemi
d'insegnamento e di
educazione privi di religione, e penetra dappertutto, vuol tutto
invadere.
Talvolta si dà la maschera della religione, dicendo di essere
cristiana, che ama e venera la morale evangelica e che attacca la
Chiesa ed il sacerdozio solo per sopprimere gli abusi ed offrire ai
popoli una religione più pura; questo è anche il gergo
delle Logge
della massoneria, istituzione essenzialmente anticattolica che
nasconde il suo vero spirito sotto apparenze di beneficenza e di
fraternità.
Resistiamo a tutti questi perfidi maneggi, comportiamoci da buoni
cristiani,
manteniamo la purezza dei nostri principî, che vengono da Dio, sono
veri, e che soli portano alla felicità; facciamo attenzione alle
nostre
letture, soprattutto ai giornali, ascoltiamo docilmente la voce dei
nostri sacerdoti.
La Rivoluzione è la principale nemica di Dio e dei figli di Dio:
combattiamola ovunque facendo del nostro meglio sotto la guida del
Vicario di Dio e dei
ministri di Dio.
Prima di tutto bisogna ubbidirgli e rimanere fedele alla santa
Chiesa;
il Papa può dire, come Nostro Signore: «Colui che mi ama osserva le
mie leggi.»
Amare e rispettare il Papa è credere con fermissima e
purissima fede
tutto ciò che la Chiesa insegna, e particolarmente ciò
che il Papa,
Capo della Chiesa, insegna relativamente agli errori del secolo in cui
vive; la purezza della fede cattolica è la base del religioso
amore che
tutti noi dobbiamo avere per il Papa.
Amare e rispettare il Papa significa prendersi a cuore gli interessi
della Religione, della Chiesa, della Santa Sede; la devozione è
inseparabile dal vero e proprio amore, si ha devozione perchè si
ama.
L'indifferenza religiosa è segno certo che non si ama è
il Papa ne
Colui del quale il Papa è Vicario.
Quando si ama, quando si rispetta il Papa, si parla di lui solo con
riverenza, non ci si permette di giudicare la sua sacra persona
nè i
suoi atti, si accoglie con cuore filiale tutte le sue decisioni e non
si permette a nessuno di contraddirlo, ed ancor meno di sbeffeggiarlo.
Quale buon figlio permetterebbe tranquillamente che suo padre fosse
insultato? Se non sempre si può imporre il silenzio alle
persone, si
può almeno, e sempre si deve, dissociarsi da loro; vergognarsi
del Papa
davanti a chiunque sarebbe una debolezza indegna di un vero cattolico.
Infine, colui che ama e rispetta il Papa non risparmia nulla per la
sua
causa e cerca di guadagnargli le simpatie di tutti quelli tra cui vive.
Se tutti i cattolici adempissero a questo grave dovere, la Chiesa non
avrebbe per così dire nulla da temere dai complotti degli empi.
Uniti
ai nostri sacerdoti, ai nostri Vescovi ed al Vicario di Gesù Cristo
formeremmo un'armata veramente invincibile.
Che la Vergine Maria
si degni di spargere in tutti i nostri cuori
questo spirito d'unione, di fede e d'obbedienza! Che ella si degni di
ottenerci da suo Figlio un sincero e vero amore per l'infallibile
Vicario di suo Figlio! Soprattutto di questi tempi, questa è la
grazia
delle grazie; ed è quello che desidero per voi, amico
lettore.
Per approfondire: R.P.
A.
Gallerani: L'infallibilità pontificia ragionamenti tre.
[*] Il breve scritto "Il Papa è infallibile"
[«Le Pape est infaillible»]
fu
composto e pubblicato immediatamente dopo la definizione
dell'infallibilità pontificia (18 luglio 1870).
[1] Recenti scoperte storiche
dovute al dotto abbé Darras hanno
stabilito che questi due indegni, Giovanni XII e Benedetto IX, sono
stati degli intrusi, dei falsi Papi imposti con la violenza e la cui
elezione non ha avuto nulla di canonico, e che quindi costoro di Papa
hanno avuto solo il nome.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Scusate,c'entra poco:ma perchè,,secondo voi,andando sul sito dell'Istituto Mater Boni Consilii (dove leggevo dell'insegnamento erroneo-io non lo considero magistero,se no dovrei effettivamente prendere in considerazione l'ipotesi sedevacantista,che non mi convince )appare sempre l'avviso google di malware?Possibile che ci sia un controllo sui siti sgraditi?
RispondiEliminaSul controllo dei siti, tutto è possibile....
RispondiEliminaQuanto al considerare la tesi di Mons. Guèrard des Lauriers "insegnamento erroneo" ci andrei piano....
Mons. Guèrard des Lauriers è stato un insigne teologo domenicano, insegnante dal 1961 all'Università Pontificia del Laterano, fu lui a scrivere il famosissimo "BREVE ESAME CRITICO SUL NOVUS ORDO" (anche se questo la Fraternità San Pio X dimentica sempre di dirlo)firmato dai Cardinali BACCI ED OTTAVIANI, e presentato il 5 giugno del 1969 a Paolo VI, cosa che comportò, neanche un anno dopo (giugno 1970) a Mons. Des Lauriers l'espunsione dall'insegnamento, assieme ad altri quindici insegnanti veramente cattolici, dichiarati "indesiderabili".
Dico questo perchè la Tesi di Cassiciacum, da lui composta, non è frutto di sogni notturni, ma si basa esclusivamente e strettamente sulla Dottrina cattolica precedente, quindi proprio sul Magistero Ordinario universale (infallibile secondo la "Pastor Aeternus" del Concilio Vativano I) e sul Magistero straordinario Pontificio (Infallibile) dei Papi precedenti. Inoltre questa Tesi non è legata all'ipotesi sedevacantista, ma al Sedeprivazionismo, che fa salvo il Pontificato MATERIALE anche dei pontefici post conciliari, mentre ne dichiara mancante l'aspetto FORMALE.
Sarebbe effettivamente interessante pubblicare il testo della Tesi, corredato con tutti i riferimenti tratti dal Magistero pontificio precedente di Santa Romana Chiesa. Prima o poi lo faremo.
Grazie della risposta,scusate c'è stato un equivoco,ho saltato un pezzo del commento;volevo dire:mentre leggevo l'insegnamento erroneo di Francesco sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci,che non posso considerare magistero perchè se no dovrei aderire all'ipotesi sedevacantista (o almeno sedeprivazionista)ecc. ..Certo mons. Des Lauriers è stato un teologo serio,dotto,pio, cercherò volentieri di approfondire,e mi guardo bene dal stigmatizzarlo;solo,mi sembra più prudenziale l'ipotesi di d.Curzio Nitoglia.Effettivamente,in tenebre così fitte,e che sempre più si infittiscono,si va un pò a tentoni.Fatti salvi i caposaldi della infinita superiorità del Rito antico,e il rigetto degli errori conciliari,il mio intelletto si smarrisce su come il disastro possa essere stato avallato da Papi
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaScusi,ggg,ma questo miracolo,secondo lei,(che si dichiara all'altezza di dar patenti di eresia,)è avvenuto o no? O si o no,tertium non datur.Cosa significa"semplicemente non finirono"?Me lo può spiegare?Se non ci riesce,è chiaro che Francesco non ha avuto intenzione di adempiere al suo munus docendi,che richiede un insegnamento chiaro e intellegibile ,non ambiguo,fumoso,fatto per poter piacere a tutti a seconda dell'interpretazione.Tutto qui.Per questo dicevo che le tenebre si infittiscono,le certezze di Fede traballano nei fedeli,e questo purtroppo spesso per opera di chi dovrebbe invece ,come suo compito principale,CONFERMARE NELLA FEDE e pascere il gregge (ora sbandato)
RispondiEliminaIl miracolo è solo nella mente di chi osserva in quanto la realtà è funzione dell'osservatore. Il miracolo esiste nel momento in cui riteniamo reali i suoi effetti.
RispondiEliminaggg,con questo commento,tipico della eretica soggettività modernista,dimostra la sua non cattolicità,ogni dialogo diventa con lei quindi impossibile perchè non esiste una base di Fede condivisa.
EliminaInfatti murmex, volevo avvertirti di lasciarlo stare....
Eliminacostui (che fa anche lo spiritoso, cambiandosi il nick ad ogni intervento) non è neanche cristiano: è palesemente massone, schiavo della dottrina eretica dello gnosticismo.
staai farneticando ggg o 666
RispondiEliminaGgg, la tua osservazione riduce un evento soprannaturale ad una reazione psicologica. Sei sicuro di essere nel blog giusto?
RispondiEliminaBlog "giusto" per cosa? Reazione psicologica? Il cervello risponde a stimoli di carattere fisico elaborando un "significato" che ha senso solo per determinati gruppi di elementi affini. La ricerca di una realtà ultima e definita è illusoria e rappresenta solo una necessità del nostro modello di elaborazione cerebrale.
RispondiEliminaProbabilmente anche il ritorno alla vita di un cadavere già in stato di decomposizione come lo era quello di Lazzaro è semplicemente una realtà illusoria e rappresenta solo "una necessità del nostro modello di elaborazione cerebrale".
RispondiEliminaPeccato che quell' evento è stato visto da decine di persone (alcune nemiche di Cristo) ed è stato la miccia che ha condotto alla Sua Passione, evento che perfino un ateo come Augias ha dovuto ammettere come certissimamente avvenuto.
O che dire del miracolo del sole a Fatima, visto da settantamila persone, molte delle quali giunte sul luogo solo per "prendere per il cosiddetto" i tre pastorelli?
Basta leggere i giornali dell' epoca per informarsi.
Ma per i nemici di Cristo tutto può essere ricondotto a cause di stimoli cerebrali, basta ascoltare le idiozie che si inventano per ricondurre a cause naturali guarigioni inspiegabili da mali incurabili, come quelle avvenute a Lourdes, diagnosticate come tali anche da medici atei (ma forse anche lo appartengono a "gruppi affini").
Non c'è davvero limite all'arroganza di certe persone (a proposito hhh, o ggg o 666 che dir si voglia: ora che ho detto questo aggredirà anche me come ha fatto con il signor Abba?).
Albino Mettifogo
Rispondo velocemente: a lourdes le guarigioni riconosciute dalla chiesa sono meno di 70 in totale, nei soli USA l'anno scorso si sono verificate 354 guarigioni inspiegabili per le nostre attuali conoscenze. Inoltre gli eventi miracolosi sono presenti in molte altre religioni, perché quelli riconosciuti dalla chiesa sono veri e gli altri no?
RispondiEliminaQuello che ha appena scritto, se è vero, dimostra solo che Dio è buono, e nell' eccesso della Sua Misericordia, aiuta tutti.
EliminaQuanto alle "attuali conoscenze" ho già detto cosa ne penso poc'anzi. Tutte idiozie per tentare di giustificare l'inspiegabile. Importa poco che tra diecimila anni una certa malattia sarà curabile. Oggi non lo è. Se oggi una persona guarisce istantaneamente da un male oggi incurabile, questo per me è un miracolo, un segno della potenza di Dio.
Prendo atto, però, che per lei un cadavere in decomposizione che torna in vita è un fatto assolutamente naturale, e che anche se le nostre conoscenze attuali non lo possono spiegare, chissà, forse tra un milione di anni lo sarà.
Le dico in tutta franchezza che ci vuole più fede per credere in questo che non nella potenza di Dio.
Albino Mettifogo
P.S.
A proposito: la prossima volte come si firmerà? lll?
Se poi ciò non le basta,
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
EliminaMi perdoni, ma questa è una risposta troppo comoda. Si tratta del classico rifugiarsi dietro a un dito quando si comincia a indagare sul serio sui fatti.
EliminaIntanto però sul cadavere in decomposizione che torna in vita vedo che continua a non rispondere e a sorvolare. Se poi lo ritiene solo autosuggestione o chissà che altro, allora le suggerisco di informarne Augias, così si sentirà sollevato anche lui.
Ma se davvero insiste nel dire che era un trucco, allora nel prossimo intervento la invito a tirare fuori le fonti da cui ha acquisito questa certezza.
Sulle stimmate di Padre Pio non mi pronuncio, non avendo mai letto nulla al riguardo, ma se anche se fosse vero, non sposterebbe di un millimetro la mia fede.
Aggiungo solo una cosa, riferita al suo intervento di prima. I 70 miracoli di Lourdes ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa, sono stati dichiarati tali dopo anni, e a volte decenni di indagini ed inchieste. Alcuni lo sono stati solo dopo quarant'anni. Finchè le 354 guarigioni inspiegabili avvenute negli USA lo scorso anno non saranno sottoposte allo stesso tipo di indagine, lasciano il tempo che trovano. Potrebbero anche essere diecimila, ma non avrebbero alcun significato.
Albino Mettifogo
egregio anonimo multinominale,
Eliminaposso sopportare tutto, anche le sue spiritosaggini....ma non sopporto le offese gratuite ai Santi.
Prima di insultare San Pio da Pietrelcina si sciacqui il cervello con l'acido muriatico e impari l'educazione in casa d'altri.
Per blog giusto intendevo che forse troveresti piú "affinitá" con il tuo pensiero che ne so, nel blog di Odifreddi. Luisa L.
RispondiEliminaQuindi chi confuta delle superstizioni deve andare su blog scientifici... Sia seria e risponda!
EliminaSi, vada. Luisa L.
EliminaTrovo questo studio pubblicato molto utile per la fede.
RispondiEliminaGrazie per averlo pubblicato.
ps: quanto ai miracoli presenti nella Scrittura e soprattutto nei Vangeli, non si tratta assolutamente di suggestioni psicologiche o di metafore. Si tratta di reali accadimenti storici, decritti con accuratezza, talvolta riportati anche da altre fonti non cristiane, e noi certamente crediamo alla storicità dei Vangeli, tenendo conto che la Scrittura non mente e sa esprimesi, in ogni luogo e contesto, con le giuste parole, descrizioni e con gli adeguati generi.
ps2: Piuttosto che insultare e richiamare alla memoria la genesi di Medjugorje, ovvero Palmar de Troya, vorrei sapere dal simpatico commentatore, lui come giustifica tutti gli errori dottrinali prossimi all'eresia, se non sconfinanti, presenti nel magistero solenne, sia universale che ordinario, che contraddistinguono questa "chiesa" dal 1958 ad oggi ... grazie.
La gerarchia ecclesiastica invece di pensare a dichiarare infallibile un pontefice, dopo 15 secoli dal concilio di Nicea, avrebbe dovuto
RispondiEliminapensare a rimediare ai danni che ha provocato.... e molti ancora oggi ce li portiamo dietro.
- la vendita delle indulgenze per ripagare i debiti che i papi facevano con i banchieri. Ai Fugger vennero affidate le campagne
di vendita per più di 8 anni, senza contare quelle di altri gestori. I governi oggi fanno la stessa cosa: in meno
di 30 anni abbiamo pagato 3100 miliardi di € di interessi sul debito, soldi tolti al popolo e finiti ai banchieri.
- la bolla "Inter Coetera" che ha santificato l'imperialismo delle corone spagnola e portoghese, negando ai nativi d'america la
personalità giuridica e quindi la proprietà delle loro terre. In 500 anni più di 96 milioni di indigeni sono stati immolati assieme alla
loro cultura. Alla bolla "Inter Coetera" è ricorsa la Corte Suprema degli Stati Uniti quando nel 1823 ha voluto annullare i trattati
stipulati con gli indigeni americani, negandone la figura giuridica.
- l'uso strumentale dell'Inquisizione, basta leggere gli atti del vergognoso processo fatto a Santa Giovanna d'Arco
- indebitarsi per due secoli con i Rothschild, banchieri massoni sionisti che hanno imposto le loro direttive al clero (CVII), esattamente come
hanno fatto con i governi (trattati di Maastricht e Lisbona)
e mi fermo qui. Le conseguenze di ciò sono quello che vediamo oggi nel vaticano: corruzione, perversione, confusione, divisione...