Nell'articolo del 21 Luglio abbiamo riportato le cosidette"condizioni" che la Fraternità Sacerdotale San Pio X sottoporrà alla gerarchia modernista, in primis al Pontefice oggi regnante, vediamo di nuovo quali sono:
Sono state anche definite meglio le Condizioni previe per un’eventuale normalizzazione delle nostre relazioni con la Chiesa ufficiale:
"Condizioni sine qua non", (quindi non trattabili, che la Fraternità si impone e che richiede alle autorità romane prima di considerare un riconoscimento canonico):
1.Libertà di conservare, trasmettere e insegnare la sana dottrina del Magistero costante della Chiesa e della verità immutabile della divina Tradizione; libertà di difendere, correggere, riprendere, anche pubblicamente, i fautori di errori o di novità del modernismo, del liberalismo, del Concilio Vaticano II e delle loro conseguenze;
(Qui mi viene da sorridere, allora ti siedi a contrattare con degli autentici delinquenti della fede, (e in questa richiesta sembra che codesti non lo siano), e dici loro che devi avere la libertà di riprendere pubblicamente i loro errori, chiaramente codesti personaggi non acetteranno mai anche in considerazione del fatto che la San Pio X, (nei sui rappresentanti accordisti "Tiepidi"), dovrebbero riprendere il Pontefice, (e quelli che trattano con loro l'ignobile "accordo pratico" che sono assieme proprio quelli che praticano il modernismo più sfrenato), dalla mattina alla sera in quanto loro, abitualmente, insegnano proprio quello che la Fraternità vorrebbe "riprendere pubblicamente", (Ecumenismo conciliare, la libertà religiosa, la nuova inacettabile Messa ecumenica, la Collegialità massonica conciliare, l'accettazione e approvazione di sette eretiche, quindi diaboliche, all''interno della Chiesa (Neocatecumenali in primis), i continui rapporti con il mondo comunista e massonico (precedentemente scomunicati dai Pontefici pre conciliari, ecc ecc..). In definitiva ti vuoi mettere sotto le braghe di questa gente e chiedi loro di poterli rimproverare, pubblicamente, ASSURDO E RIDICOLO, inoltre se dichiari che vuoi la: "Libertà di conservare, trasmettere e insegnare la sana dottrina del Magistero costante della Chiesa e della verità immutabile della divina Tradizione" devi immediatamente rompere ogni rapporto con questi fautori dell'errore che da 50 anni hanno occupato il Vaticano in maniera abusiva in quanto sono modernisti pubblici. Per esempio, per far comprendere che questa gente và confutata pubblicamente per quello che proclamano pubblicamente, leggiamo cosa ha detto Muller nuovo Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, notorio eretico, in un intervista alla "Sueddeutsche Zeitung"):
« ...il Concilio Vaticano II è obbligatorio per un eventuale accordo con l'ultra-conservatrice Fraternità San Pio X. Le dichiarazioni del Concilio
relative alla libertà di religione, all'ebraismo e ai diritti umani
hanno implicazioni dogmatiche. Non si possono rifiutare, senza
compromettere la fede cattolica ». (come si evince, da quello che afferma, con questo personaggio non si può fare nessun accordo perchè il Suo dire fà sempre riferimento alle dottrine del conciliabolo, ed in questo caso particolare di Muller la San Pio X si metterebbe sotto la Sua autorità, in quanto Prefetto della Dottrina della Fede, nel caso di un accordo cosidetto "pratico" e questo sarebbe un autentico tradimento di tutto ciò che ha fatto Monsignor Lefebvre, e ricordiamoci sempre che questo lugubre personaggio al suo posto l'ha messo il Papa in persona). Facciamo un altro esempio: il Papa, il 23 Maggio ha eletto il Nuovo vice Camerlengo , (che sarebbe colui che amministra la Chiesa nel caso di Sede vacante ed è Bertone), monsignor Pier Luigi Celata, mette ulteriormente in evidenza che i modernisti detengono tutti i posti di governo della Chiesa e si eleggono tra di loro per continuare a mandare avanti la Ciesa secondo i principi eretici dell'ultimo Concilio, e per comprendere chi sia questo nuovo vice Camerlengo ci si vada a leggere ciò che dice in questo documento, che altro non è che un accozzaglia di nefandezze conciliari. E l'elenco delle nomine assurde sarebbe lungo da proporre in questo piccolo pensiero su questo primo punto delle richieste "sine qua non" al Vaticano.)
2.Usare esclusivamente la liturgia del 1962. Conservare la pratica sacramentale che abbiamo attualmente (inclusi l’ordine, la cresima, il matrimonio);
(Qui, giustamente, se si vuole essere autenticamente Tradizionali, si rifiuta, chiedendo l'esclusività di tutta la prassi Liturgica e sacramentale prettamente tradizionale, tutto il "nuovo" corso liturgico e sacramentale profondamente cambiato nel Conciliabolo Vaticano II che ha cambiato profondamente il volto della Chiesa. Per esempio Mons. Lefebvre nella famosa omelia di Lilla nell’estate calda del 1976 giustamente, fece questa affermazione sulla Messa di Paolo VI: “una messa bastarda… celebrata da preti bastardi” (laddove il termine "bastardo" veniva applicato ad un Sacramento eucaristico e di Ordinazione sacerdotale di dubbia origine). E perchè era giusto? Perchè l'aver tentato di sopprimere la vera Messa cattolica, Vetus Ordo, ha radicalmente cambiato la Lex Orandi e la Lex Credendi di milioni di persone, per lo più ignare di quello che hanno subito da parte di questi corrotti modernisti, rimane un delitto. Oltretutto la richiesta del rito del 1962 di Giovanni XXIII non è casuale: in Vaticano non avrebbero mai accettato il Messale di San Pio V per cui hanno dovuto ripieghare sulla versione riformata da Giovanni XXIII. E che dire di questa riforma Giovannea? Già in essa vi sono contenuti dei cambiamenti, e se uno fosse veramente e coerentemente un amante della vera Tradizione della Chiesa Cattolica, rigetterebbe codesta riforma perchè moralmente è inaccettabile adoperare revisioni fatte da chi ha permesso la distruzione della Chiesa attraverso il disastro Conciliare.
Inoltre rimane un grosso problema e un'evidente ipocrisia da parte dei "tiepidi della Fraternità che vogliono l'ignobile accordo". 1) Il Papa nel Suo "Summorun Pontificum" liberalizza ciò che era già libero. Quo Primum Tempore di San Pio V: "Anzi,
in virtú dell'Autorità Apostolica, Noi concediamo, a tutti i sacerdoti,
a tenore della presente, l'Indulto perpetuo di poter seguire, in modo
generale, in qualunque Chiesa, senza scrupolo
veruno di coscienza o pericolo di incorrere in alcuna pena, giudizio o
censura, questo stesso Messale, di cui dunque avranno la piena facoltà
di servirsi liberamente e lecitamente: cosí che Prelati, Amministratori,
Canonici, Cappellani e tutti gli altri Sacerdoti secolari, qualunque
sia il loro grado, o i Regolari, a qualunque Ordine appartengano, non
siano tenuti a celebrare la Messa in maniera differente da quella che Noi abbiamo prescritta, né, d'altra parte, possano venir costretti e spinti da alcuno a cambiare questo Messale", e questa è la prima anomalia del documento del Pontefice Benedetto XVI, che va ha sdoganare un rito che i pontefici concilari non avevano mai ufficialmente soppresso. La seconda anomalia, ed è la più grave, equipara il "Novus Orror Missae" con il "Vetus Ordo" ed ancora più scandaloso definisce la vera Messa Cattolica come "straordinaria", dimostrando che il presente Pontefice non ha nessuna intenzione di riportare in forma ordinaria ciò che è totalmente buono, pur di mantenere ciò che è quasi totalmente non buono, per non sconfessare la perniciosa Riforma Liturgica conciliare. Quindi questo documento ha solo un merito, quello di riproporre la vera Messa cattolica, che era stata accantonata, perniciosamente, da ben 4 Pontefici; per il resto rimane inaccettabile: