Tutto per aderire alla mobilitazione per fermare il blasfemo spettacolo contro Nostro Signore Gesu Cristo in programma a Milano il 24 Gennaio 2012...
Sottoscrivi la petizione!
APPELLO URGENTE PER OGNI CRISTIANO...
Negli scorsi mesi sono stati rappresentati in Francia alcuni spettacoli blasfemi – Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio e Gogota pic-nic – che hanno destato l’indignazione e la protesta del mondo cattolico. Questi spettacoli stanno arrivando anche in Italia (Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio sarà in scena al teatro Parenti dal 24 al 28 gennaio 2012) ed è quindi nostra intenzione cercare, nei limiti delle nostre possibilità, di creare un’opposizione forte e pacifica. Per comprendere i motivi della protesta, presentiamo – in breve – il contenuto di questo spettacolo.
La rappresentazione teatrale ruota attorno allo sfondo che la accompagna: il Volto di Gesù dipinto da Antonello da Messina. Davanti al Volto di Cristo, però, si svolgono delle scene ambigue, morbose e disgustose: si mostra il rapporto tra un padre anziano e suo figlio che svolge le mansioni di infermiere e di domestico. L’odio anticristiano si rivela nel momento in cui entrano in scena alcuni bambini che cominciano a lanciare granate contro il volto di Gesù. Verso la fine della rappresentazione, l’uomo anziano va dietro l’immagine di Cristo e, mentre il Volto viene deformato, l’anziano copre l’immagine di un liquido nero, simbolo degli escrementi dell’anziano (tanto che in qualche passata rappresentazione – a questo punto – un odore nauseabondo ha invaso la sala). La conclusione della rappresentazione è di inequivocabile rifiuto di Cristo: «Tu non sei il mio Pastore».
Queste rappresentazioni teatrali hanno spinto diversi movimenti cattolici ad organizzare manifestazioni pacifiche davanti ai teatri dove andava in scena Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio. Quando lo spettacolo di Castellucci, per esempio, fu portato al Théatre de la Ville a Parigi, ogni rappresentazione fu ritardata o interrotta da azioni spontanee di giovani cattolici. Tra le manifestazioni più importanti si possono ricordare quella del 29 ottobre a Parigi, che ha visto la presenza di quasi 5000 persone; quella del 10 novembre a Rennes e quella del 19 novembre a Toulouse, che contava 2000 persone. Queste reazioni hanno avuto una risonanza enorme grazie anche ai mezzi di comunicazione e voci autorevoli dell’episcopato hanno difeso i “cattolici indignati” e hanno protestato a loro volta. Mons. Brincard, vescovo di Puy-en-Velay, per esempio, ha giudicato l’opera di Castellucci “violenta, penosa e inutilmente provocatoria”.
L’opposizione del mondo politico
Infine, anche il mondo politico si è mosso: nel mese di dicembre 58 deputati dell’Assemblea nazionale francese hanno appoggiato l’iniziativa di Jacques Remiller (deputato dell’Unione per un Movimento Popolare) e firmato la sua dichiarazione contro le persecuzioni dei cristiani nel mondo e, in particolare, contro gli spettacoli blasfemi promossi, addirittura, dalle istituzioni pubbliche. La dichiarazione sottolinea che: “oltre al fatto che nessuna religione accetterebbe di essere trattata in questo modo, ci si può interrogare sul “bisogno” che gli “artisti” hanno di scatenarsi contro il cristianesimo tramite lo scherno, il cinismo, l’ironia (…). Molti esprimono la loro legittima indignazione manifestando pubblicamente davanti ai teatri e alle mostre. Alcune possono sembrare eccessive, ma molti non sopportano più questo diluvio di cristianofobia e hanno il merito di risvegliare una certa apatia tra i nostri concittadini che, sebbene siano d’accordo con loro, non hanno il coraggio di reagire, perché terrorizzati dai media del servizio pubblico che parlano di “fondamentalisti cristiani”. Come possiamo accettare che i soldi pubblici sovvenzionino generosamente delle opere così discutibili?”
È necessario reagire
Un’offesa pubblica richiede una reazione proporzionata, cioè una pacifica protesta pubblica:
- Un’offesa pubblica a Dio è la maggiore offesa che si possa perpetrare poiché ha come oggetto la persona più eccellente e più degna di rispetto. Nessuno consentirebbe di vedere l’immagine del proprio padre o di una persona cara pubblicamente ricoperta da escrementi o diventare bersaglio di artefatti esplosivi. A maggior ragione, non si può tollerare che questo sia fatto alla persona più amata da milioni di fedeli molti dei quali sacrificano anche tutta la loro vita per amore di questa.
- Nel momento in cui si offende un’immagine sacra – che è importante per molti – non si offende solo l’immagine o la persona rappresentata, ma anche coloro per i quali essa è importante. Si realizza così un atto violento e si nega il rispetto richiesto dalla più elementare convivenza sociale.
- L’indifferenza e il silenzio dei cattolici sono la miglior arma nelle mani dei laicisti. Davanti a tanti sacrilegi che si commettono, a tante offese contro Dio, i suoi ministri e gli oggetti sacri, l’inerzia del mondo cattolico può essere una complicità col male e diventa essa stessa un’offesa.
- La libertà di espressione, anche artistica, non può essere un principio assoluto: incontra i limiti del bene comune e dei diritti altrui. La stessa Repubblica Italiana riconosce dei limiti alla libertá di espressione e tutela il “sentimento religioso”. In particolare l’art. 21 della Costituzione vieta “gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume”, e il codice penale contempla i reati di offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose (art. 404 modificato dall’art. 8, L. 85/2006) o mediante vilipendio di persone (art. 403) e il reato di bestemmia pubblica (art. 724).
È possibile inviare la propria protesta ai seguenti indirizzi:
1- Teatro Parenti
Fra Cristoforo ammonisce don Rodrigo |
[Brano tratto dal libro “La Sacra Scrittura”, volume II, Esodo - Levitico, Don Dolindo Ruotolo, Apostolato stampa]
Nella spereanza che voglia accogliere questo richiamo La salutiamo nel Signore Gesu'...
"Gent.le Davide,
considerando che non credo abbia visto lo spettacolo e che quindi stia parlando di qualcosa che non sa, Le invio la lettera comunicato del regista Romeo Castellucci, sperando possa essere sufficiente. cordiali saluti"
Francesco Malcangio
LETTERA-COMUNICATO di Romeo Castellucci
Non hanno mai visto lo spettacolo e non sanno che è spirituale e cristico; portatore, cioè, dell’immagine del Cristo.
Io non cerco vie brevi e odio la provocazione. Per questa ragione non posso accettare la caricatura e la spaventosa semplificazione che è stata data da queste persone.
Ma li perdono, perché sono ignoranti e la loro ignoranza si fa tanto più proterva e nefasta quanto più chiama in causa la fede. Sono persone sprovvedute anche sul lato dottrinale e dogmatico della fede cattolica; si illudono di difendere i simboli di un’identità perduta, brandendo minaccia e violenza. E’ molto forte la partecipazione irrazionalistica che si organizza e si impone con la violenza.
Mi dispiace per loro ma l’arte non è paladina se non della libertà di espressione.
Questo spettacolo è una riflessione sul decadimento della bellezza, sul mistero della fine.
Gli escrementi di cui si sporca il vecchio padre incontinente non sono altro che la metafora del martirio umano come condizione ultima e reale.
Il volto di Cristo illumina con la potenza del suo sguardo tutto questo; e interroga ciascuno spettatore nel profondo. È questo sguardo che disturba e mette a nudo; non certamente il colore marrone che, rivelando presto il proprio artificio, rappresenta le feci. Allo stesso tempo - lo devo dire con chiarezza - è completamente falso che si lordi il volto del Cristo con gli escrementi. Chi ha visto lo spettacolo ha potuto vedere la finale colatura di un velo di inchiostro nero scendere sul dipinto come un sudario notturno.
Questa immagine del Cristo del dolore non rientra nell’illustrazione anestetizzata della dottrina dogmatica della fede. Questo Cristo interroga come un’immagine vivente e certamente divide e dividerà ancora. Per questa ragione io accetto le contestazioni e perdono quelle persone.
Voglio inoltre ringraziare tutto il Theatre de la Ville nella persona di Emmanuel Demarcy-Mota per tutti gli sforzi che sono stati fatti per garantire l’incolumità degli spettatori e degli attori."
Parigi, 21 ottobre 2011
Romeo Castellucci, Socìetas Raffaello Sanzio
Corragio miei fratelli italiani !
RispondiEliminaSan Michele...alza la spada!
RispondiEliminaIl fatto che ci siano delle reazioni (sicuramente scatenate dai cattolici tradizionalisti) manifesta che non tutto è perduto.
RispondiEliminaMolto, però, è compromesso, proprio "grazie" alla presentazione di un Cristo, da parte della gerarchia progressista, fortemente umanizzato, quasi totalmente spoglio della sua divinità.
Il "Timor Dei" non è mai stato tanto assente quanto nel nostro tempo...
Paradosi
Questo genere di "arte" indica in modo equivocabile il drammatico vuoto spirituale nel quale è immersa una certa intellighenzia.
RispondiEliminaAnche la più raffinata forma artistica (e non è certo questo il caso) che rappresenti questa miseria nichilista, diventa blasfema se accostata o voluta accostare a Dio.
L'indegno teatro di questa infinita pochezza, espressa in forma "artistica", non puo' che riempire di orrore ogni essere che abbia conservato un minimo senso positivo della vita.
Figuriamoci chi è credente in Cristo!
Se al posto di Cristo, ci fosse stata una gigantografia con una pagina del Corano o l'immagine di una Sinagoga sarebbe già nato un putiferio inimmaginabile!
Paradosi
Io, semplicemente, quale pena per questi "signori" per le corbellerie da essi perpetrate, anzichè comminare quella eventualmente prevista dalla legge per il reato di bestemmia (che un tempo esisteva ed ora non so se sussista ancora), li obbligherei, e sottolineo obbligherei, ad una bella tournè con il loro spettacolo in quartieri musulmani nostrani o addirittura in paesi musulmani, con però il buon Maometto al posto del Cristo. Vedremmo così se veramente si tratta di gente con gli attributi o se, vigliaccamente, sono soltanto capaci di prendersela con chi, come i Cattolici, colpevolmente ed autolesivamente, sono ormai da tempo usi a lasciar correre e tollerare all'ecceso anche i peggiori affronti lanciati contro di loro. Mi dispiacerebbe solo per i poveri innocenti che ci andrebbero di mezzo (non essendo certo, i seguaci della mezzaluna, tanto disposti come noialtri a lasciar correre e tollerare).
RispondiEliminaTommaso Pellegrino-Torino
www.tommasopellegrino.blogspot.com
tommypellegrino@libero.it
ora che siamo ancora in tempo fermiamo questo scandaloso spettacolo, altrimenti il castigo di Dio incomberà sull'Italia.
RispondiElimina"Quando il sole della cultura è basso sull'orizzonte anche i nani proiettano lunghe ombre" (Karl Kraus)
RispondiEliminaE quando il sole della cultura miscredente e senza speranza si alza, il massimo che riesce ad illuminare sono gli escrementi che produce, le cui ombre sono irrimediabilmente a forma di escremento...e tutto intorno spira un fetore ammorbante, insopportabile...
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