Da «Evidenza della Fede», sant’Alfonso Maria de’ Liguori, CAPITOLO ULTIMO - Modo accennato in breve per convertire un infedele alla nostra santa fede. DIALOGO TRA UN SACERDOTE CRISTIANO ED UN INFEDELE.
Domanda dell’infedele:
«Ma io so che così gli ebrei, come i maomettani, ed altri che voi
chiamate eretici, ancora credono come voi, che vi sia un solo Iddio; e
similmente dicono esservi paradiso ed inferno eterno: poiché poi dite
voi che solamente la religione vostra è vera, e le loro son tutte
false?».
Risposta del sacerdote: «Che
la nostra religione cristiana cattolica sia la sola vera si prova con
molti chiari contrassegni che noi abbiamo, e specialmente colle profezie
registrate nelle divine scritture, le quali sono state scritte tanti
secoli prima di avvenire i fatti che poi si sono avverati col tempo,
appunto come sono stati predetti. Ed in particolare queste profezie si
sono avverate intorno alla venuta e passione di Gesù Cristo nostro
Redentore. Di più si prova coi miracoli, che son succeduti a vista degli
stessi nemici della nostra fede, sicché essi medesimi non han potuto
negarli: e questa è una prova troppo evidente della verità di nostra
fede, perché i veri miracoli non sono operati che da Dio, il quale non
può operarli se non in prova della vera fede: altrimenti egli sarebbe
causa d’una fede falsa. In oltre si prova colla costanza di tanti
milioni di martiri, fra’ quali vi sono state tante verginelle, tanti
fanciulli che certamente non avrebbero potuto aver la forza di resistere
a tanti strazj loro fatti da’ tiranni acciocché rinnegassero la fede,
se Dio colla sua grazia non gli avesse avvalorati a soffrirli con
pazienza. Oltre di queste vi sono altre pruove che tralascio per brevità».
Replica dell’infedele: «E niun’altra religione ha queste pruove fuori della vostra?»
Il sacerdote risponde: «Niuna.
Udite: la religione degli ebrei fu vera e santa un tempo, cioè prima
della venuta del Redentore, ma dopo tal venuta è diventata falsa ed
erronea; poich’essi non han voluto credere a questo Redentore già
venuto, con tutto che vedonsi avverate (come di sopra ho detto, tutte le
profezie scritte nelle medesime scritture, che anch’essi ebrei tengono
per vere e divine, circa la nascita, la vita e la morte di Gesù Cristo:
come ancora circa il castigo loro prenunziato da Dio della distruzione
del tempio, della perdita del regno, e della dispersione della loro
nazione: cose ch’essi stessi vedono tutte avverate nel modo appunto che
furono predette: e tuttavia rimangono ostinati a non voler credere al
Messia già venuto, che i loro antenati fecero morir crocifisso da
malfattore, come essi anche oggidì lo tengono. La religione maomettana
non è religione, ma un miscuglio di ebraismo e di errori promulgati da
Maometto, che fu un vil soldato, ignorante ed empio; il quale sei secoli
dopo la venuta di G. Cristo, separandosi dalla religion cristiana in
compagnia di altri ribelli colla forza dell’armi usurpò molti regni ai
veri loro principi, e così divulgò la sua legge. Per conoscer poi
l’empietà di questa legge, basta sapere ch’ella permette a’ suoi seguaci
la vendetta, i ladronecci e la libertà della carne; anzi fa consistere
il paradiso della vita eterna, non in altro, che nelle sozzure carnali:
legge dunque più propria per le bestie, che per gli uomini dotati di
ragione. Le religioni finalmente, o per meglio dire le sette degli
eretici che si chiamano ancora cristiane, ma si son divise dalla chiesa
cattolica, queste son mille, ma l’una peggiore e più piena di errori che
l’altra: per vedere la loro falsità basta intendere questa sola cosa,
cioè ch’elle son tutte uscite dalla nostra chiesa cattolica, la quale è
stata certamente almeno la prima, e come essi dicono, è stata vera un
tempo. Or nelle nostre divine scritture sta dichiarato in più luoghi
(intendete bene), che la prima chiesa fondata da Gesù Cristo e
promulgata da’ suoi discepoli, ella sarà sempre una colonna e base della
verità, e non sarà mai abbandonata da Dio: Ecclesia
Dei vivi columna et firmamentum veritatis1. Ait autem Dominus: Simon,
Simon... ego autem rogavi pro te, ut non deficiat fides tua2. Ecce
vobiscum sum usque ad consummationem saeculi3. Queste
scritture le ammettono già per vere queste medesime sette eretiche. Ora
s’è vero, come è certo, che la nostra chiesa è stata la prima, ed un
tempo è stata vera; dee necessariamente confessarsi ch’è stata e sarà
sempre l’unica vera; e che tutte l’altre sette che da lei si son
separate sono erronee e false».
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LA PENTECOSTE DELLA NUOVA CHIESA DI BERGOGLIO -
Lombardi spiega le modalità di preghiera ebraica, cristiana e
islamica che avverrà in un prato TRIANGOLARE dei giardini Vaticani
questa Domenica, solennità cristiana di Pentecoste, per rispettare il Venerdì santo degli islamici e il Sabato santo degli ebrei.
Padre Lombardi: "Il luogo dove l’evento avviene è un bellissimo prato
triangolare che si trova tra la Casina Pio IV, l’Accademia delle Scienze
e i Musei Vaticani. Questo triangolo è orientato verso la cupola di San
Pietro. Quindi è una collocazione molto bella, molto interessante, nei
Giardini; l’incontro avviene tra due siepi molto alte, quindi è un
ambiente raccolto.
Sono presenti le delegazioni e i cantori. Il
lato aperto verso i Musei, dove passa la strada – ha detto padre
Lombardi - è il lato dove si troverà la stampa, dove i colleghi
giornalisti che vogliono seguire hanno uno spazio abbastanza adeguato
per potersi disporre e vedere, quindi, tutto l’evento in questo grande
triangolo che è davanti a loro. Le delegazioni avranno già preso posto
in questo triangolo, e i quattro protagonisti: il Papa, i due presidenti
e il Patriarca Bartolomeo – scendono dalla loro vettura e a piedi
percorrono questo spazio triangolare e arrivano a disporsi alle loro
sedi, verso la punta di questo triangolo.
Quando i nostri
protagonisti hanno preso posto alle loro sedi, ci sarà il Papa tra i due
presidenti – il presidente Peres alla destra e il presidente Abbas alla
sinistra e il Patriarca in una sede distinta, vicina e con posizione
particolare, inizia questo tempo di invocazione per la pace. C’è
un’apertura musicale, c’è una breve monizione in inglese che spiega lo
svolgimento dell’evento, e poi ci sono tre momenti che si svolgono in
ordine cronologico delle tre religioni, cioè prima il momento
dell’ebraismo, poi quello del cristianesimo e poi quello dell’islam. Il
momento ebraico, evidentemente, ha testi in ebraico; il momento
cristiano ha testi in inglese, italiano e arabo; il momento musulmano ha
testi in arabo. Lo schema è ternario: prima un momento di
ringraziamento per la Creazione, poi un momento di richiesta di perdono,
poi un momento di invocazione per la pace, in tutti e tre i momenti
delle tre religioni. Vi sono degli interludi musicali molto semplici,
curati da mons. Palombella con la collaborazione di musicisti.
All’inizio c’è un quartetto d’archi che eseguirà di Simon Baber l’adagio
del quartetto per archi in Si minore; poi, nel momento ebraico, vi sarà
un clarinetto e due violini con musiche ebraiche sul tema della pace;
nel momento cristiano si useranno un’arpa e un flauto; nel momento
musulmano, un violino e ognuno naturalmente userà melodie
caratteristiche e adatte ad accompagnare i testi scelti per le
preghiere.
Dopo questi tre momenti, che sono la parte
sostanziale dell’invocazione per la pace, abbiamo di nuovo un breve
intervento del lettore, che fa la monizione in inglese e introduce
l’ultimo momento, che sono i tre interventi del Santo Padre, del
presidente Peres e del presidente Mahmud Abbas, che diranno le parole
che ritengono appropriate e la loro invocazione per la pace.
Dopo avere fatto i loro tre interventi, c’è un gesto di pace –
probabilmente una stretta di mano comune – e poi c’è il gesto del
piantare un ulivo, gesto abituale in questi momenti in cui si prega o ci
si incontra per la pace, e l’ulivo sarà posto vicino alle sedi dei
quattro protagonisti, che si avvicinano a questo ulivo e depongono la
terra per piantare simbolicamente questa pianta, simbolo di pace. Dopo
di questo, i quattro si trovano alle loro sedi, e le delegazioni passano
a salutarli: tutte le delegazioni passano a salutare il Papa e i due
presidenti e il Patriarca Bartolomeo. Dopodiché, sempre questi quattro
protagonisti dell’incontro, si spostano e si recano all’edificio
dell’Accademia delle Scienze che è a poche decine di metri di distanza,
di fatto, dal luogo dove si trovano nella celebrazione, attraversando un
breve spazio di siepe e di strada; è quel cortile ovale, chiamato il
“Ninfeo”, e lì c’è un’immagine di loro quattro insieme sulla porta
dell’ambiente in cui entreranno, e poi entrano in questo ambiente e c’è
un incontro di tipo riservato, che non è seguito dalle telecamere o dai
giornalisti in cui i quattro protagonisti terminano l’incontro stando
liberamente tra di loro. Terminato questo momento riservato, li vedremo
poi uscire di nuovo da questo ambiente dell’Accademia delle Scienze e
poi prenderanno ciascuno la propria macchina e i due presidenti
lasceranno direttamente il Vaticano, e il Papa e il Patriarca rientrano a
Santa Marta, dove alloggiano."
http://www.news.va/it/news/briefing-sullincontro-di-preghiera-in-vaticano
Non ci posso credere... sono sempre più disgustato! "Padre" Lombardi, lo dica chiaramente che quella sarà una cerimonia massonica, dedicata al "grande architetto", altro che Pentecoste: un vero abominio compiuto nei confronti di Dio!!!!
RispondiEliminaDevo ringraziare G.Luca e A. Rita per avere aggiunto a questo articolo le sagge parole veramente illuminanti del grande S. Alfonso nelle quali non vi è menzogna, a differenza delle "bergogliate" che compie il "vescovo" di Roma. Come mai Bergoglio non insegna agli erranti (e pure a noi cattolici) la Dottrina Cattolica in questo modo, nella verità e nella chiarezza che contraddistinguono tutti i Santi e quindi, tutti coloro che sono figli del Padre Celeste?! La risposta a questa domanda c'è .....
RispondiEliminaAggiungo questo link: http://escogitur.wordpress.com/2013/11/05/sia-anatema-come-siamo-pervenuti-alla-verita-piu-completa-sulla-gravissima-crisi-in-atto-nella-chiesa-sulle-conseguenze/
RispondiEliminaGrazie Gyl di questa connessione che ho letto e ne sono rimasto impressionato, nonostante le mie convinzioni aderenti a quelle del Coroniti. Lui descrive in dettaglio la successione di eventi e la apostasia come si rivela e giunge alle conclusioni logiche che fanno veramente paura !
RispondiEliminaInfatti per me quell'articolo è davvero una bomba, perchè è fatto benissimo e descrive in maniera molto dettagliata la situazione attuale della Chiesa, riportando gli insegnamenti CHIARISSIMI e VERITIERI dei Papi preconciliari, collegando alla fine il tutto con quello che ha detto la Madonna alla Salette e a Fatima.
RispondiEliminaTornando al tema, buffo che i giornali esprimano:" Il papa fa pregare Israele e Palestina insieme".Già è umanamente pittoresco e carino, ma religiosamente è un abominio perchè contro ogni dottrina cattolica e contro la Verità somma che obbliga ogni vero cattolico ad ammonire sulla realtà del Cristo.
RispondiEliminaCome faccia un papa a conciliare le due cose , lo può spiegare solo la costanza eretica di un individuo che sarebbe papa se non fosse eretico manifesto ed indefesso nelle sue azioni e parole ora e dapprima.
Si accettano teorie rampica-vetri da papòfili vari, tanto per trovare un po' di "buonumore"....
Ma Bergoglio pensa che quelle preghiere ipocrite per ottenere la pace (solo del mondo, non di Cristo), fatte assieme a sette anticristiche e rivolte chissà a quale “dio”, vengano ascoltate da Dio stesso? Sono un abominio ai Suoi occhi! Per potere ottenere la giustizia nel mondo e quindi la pace, bisogna convertirsi alla vera religione che è quella cattolica, nella Chiesa cattolica, in modo che Cristo regni in tutti i cuori, altrimenti non può esserci nemmeno la pace in questo mondo. Era molto meglio che Bergoglio avesse fatto recitare a quegli infedeli un bel Rosario, allora sì che i diavolacci sarebbero stati messi in fuga!
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