sabato 28 dicembre 2013
"L’elezione nulla di chierici invasati di modernismo e quant’altro viene da lontano: da Giovanni XIII".
L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
Il Rev. Paul Kramer è venuto a passare il Natale in Portogallo, a
Tomar, presso amici filippini devoti di Fatima (lui è incardinato in
quelle isole).
È stata l’occasione per visitarlo e approfondire quanto aveva
dichiarato in interviste riprodotte, per esempio da Marco Tosatti «La
Stampa» 02/12/2013: «I “fatimiti” scomunicano il Papa.
«Padre Paul Kramer, uno dei più noti esponenti del movimento presente
soprattutto negli Stati Uniti e in Canada che sostiene che non è stato
rivelato integralmente il segreto di Fatima ha dichiarato che papa
Francesco è palesemente eretico e quindi non può sedersi validamente sul
trono di Pietro; e di conseguenza la Sede è vacante. La dichiarazione è
stata da poco rilanciata dal sito «Novus Ordo Watch», quale «Bombshell Announcement…».
P. Kramer è uno dei più importanti studiosi di Fatima e concluse la sua
ricerca pubblicando il libro «La battaglia finale del Diavolo». Segue
la dichiarazione in lingua inglese tradotta anche in italiano dove
rileviamo i seguenti brani:
« “Papa” Francesco in Evangelii Gaudium n. 247: “Uno sguardo
molto speciale si rivolge al popolo ebreo, la cui Alleanza con Dio non è
mai stata revocata”. Questo testo è un’esplicita professione di
eresia direttamente opposta alla solenne definizione dogmatica di Papa
Eugenio III e del Concilio Ecumenico di Firenze, e la dottrina detta dal
supremo magistero di Papa Benedetto XIV in «Ex Quo Primum», che
ripetuta ed esplicitamente cita la definizione di Firenze, in cui
l’alleanza Mosaica è stata “revocata” e “abrogata”. Da anni dico che se
un “papa” ufficialmente insegnerà in modo esplicito e chiaro un’eresia
che chiaramente contraddice il dogma infallibilmente definito dalla fede
cattolica, allora si saprà che è il falso papa profetizzato in molte
profezie approvate dalla Chiesa e apparizioni mariane. San Roberto
Bellarmino, Sant’Alfonso Liguori, Sant’Antonio e Papa Innocenzo III
tutti insegnano che quando un papa si rivela un eretico manifesto, per
esempio quando si mostra manifesta e pubblicamente eretico, cessa di
essere papa (o, se era già pubblico eretico, è stato invalidamente
eletto) perché non è cattolico, non è un membro della Chiesa Cattolica.
Bellarmino spiega che il Romano Pontefice è il capo visibile della
Chiesa, e il capo è un membro. Uno che non è membro non può essere capo,
e quindi l’elezione al supremo pontificato di un pubblico eretico è
canonicamente nulla e invalida. L’eresia di Bergoglio nel n. 247 è un
così chiaro caso di manifesta, pubblica eresia, espressa in termini
inequivocabili, che può essere detto senza dubbio che se tale
proposizione n. 247 non è manifestamente eretica, allora nessun’altra
cosa può essere detta tale. È moralmente impossibile che uno che
manifestamente dimostra un tale disprezzo per un dogma di fede definito,
chiaramente negandolo, pussa essere ritenuto come valido titolare
dell’ufficio di Romano Pontefice. San Francesco d’Assisi previde che un
papa non eletto canonicamente non sarebbe stato “un vero pastore ma un
distruttore”. Bergoglio corrisponde perfettamente a tale descrizione.»
Domando subito al religioso se sa che a molti la sua dichiarazione ha
interessato specialmente perché solleva la questione per cui, quanto
imputato ora a Bergoglio, può riguardare tutto il «papato» della chiesa
detta conciliare e il suo falso «magistero», per esempio la «Nostra aetate».
Lui risponde prendendo il suo smartphone dove ha registrato il magistero del Vaticano 2º. Li chiedo di aprire su«Nostra aetate» (Nae.
nº 4). Lui lo cerca e quando trova lo legge in bassa voce. Ah, Ah,
esclama, infatti, ciò si presta a una interpretazione doppia!
Dico allora: sì, quella preparata dal cardinale Bea, inviato da Giovanni 23 a NY per concordarla col gran Sinedrio Giudaico.
Domando se il rev. Kramer abbia pure registrato il «nuovo catechismo» conciliare.
Lui lo cerca. – Sì, quale parte? –quella che tratta delle altre religioni e del Giudaismo (Nae. 4) nº 840.
Quando lo trova legge basso con certo stupore. Dice: – Ciò è eretico.
Come vede, quello che lei imputa a Bergoglio viene da lontano,
è nell’ambiguità del Vaticano 2º e interpretato ormai senza novità e
tanti veli, tranne quel senso di omologia … cristiani ed ebrei devono
aspettare “in modo omologo” il Messia; l’omologia qui serve a nascondere
un’opposizione radicale, poiché chi dice che il Messia deve ancora
venire, nega che sia venuto! Dico allora: perciò quando lei scredita
Bergoglio per accreditare come veri papi i suoi predecessori, indica
solo una differenza di visibilità ereticale; loro sono implicati nelle
stesse eresie, senza parlare di quella della libertà religiosa e di
altre. E aggiungo: di modo che se lei vuole difendere Benedetto XVI e
dire che il suo atto di rinuncia porta un difetto formale ed è invalido,
non deve dimenticare le vere questioni. L’elezione nulla di chierici invasati di modernismo e quant’altro viene da lontano: da Giovanni 23.
Del resto, quella nomina di mons. Gerhard Ludwig Müller, fedele
discepolo di P. Gutiérrez della Teologia della Liberazione, ma infedele
guardiano della Dottrina della Fede, che lei imputa oggi a Bergoglio, è
prima imputabile a Ratzinger. Sono, quindi, tutti questi, partecipi
della stessa deviazione conciliare.
P. Kramer è d’accordo, ma aggiunge a caso: però si possono convertire!
Sì? Ma perché si convertano alla fede si deve riconoscere loro la carica di custodi della Fede?
Fu una visita di cortesia, ma da parte mia nella piena
consapevolezza che il loro gruppo cerca un «papa» appena presentabile
per la consacrazione della Russia. Ora li basta pure un Ratzinger
dimezzato. Inutile ripetere loro che per la vera Consacrazione ci vuole
un Papa Cattolico; che la prima conversione richiesta non può essere che
quella della Roma stessa, che ha perso la Fede ed è divenuta la sede
dell’Anticristo.
Mezzo secolo ci separa dal varo della «Nostra aetate» della grande apostasia
L’occasione di quest’incontro può servire a ricordare che pure
dall’inizio molti cattolici sapevano a cosa avrebbero condotto le
aperture del falso magistero conciliare.
Da allora, di nuovo nella Chiesa, non vi sono solo le bergogliate
attuali, ma un continuo aggravarsi del morbo della grande
indifferenza.
Il documento conciliare Nostra aetate (Nae) è la chiave per
capire queste “aperture deviate”, ma implementate, perché concepito a
misura dei poteri del mondo moderno, per operare la rottura della Chiesa
col suo passato. Inutile, perciò, per un cattolico che difende la Fede,
riferirsi ai fatti attuali senza riportarsi al “pensiero” che li ha
prodotti.
È possibile che il veleno ecumenista sia stato inoculato nelle vene
della Chiesa senza che i cattolici se ne accorgessero e reagissero? In
verità non si può dire che sia mancata una reazione cattolica a tanto
inganno durante il Vaticano 2º.
Ricordiamo ora un’importante alzata di scudi di prelati e di laici
durante la riunione dei vescovi in Vaticano, ma che oggi sembra quasi
del tutto dimenticata.
Lo prendiamo dalle pagine del “Diario del Concilio” dell’ultra
progressista Henri Fesquet (Tutto il Concilio giorno per giorno, «Diario
del Concilio», Henri Fesquet, Mursia, Milano, 1967; 16 ottobre 1965, p.
966): “sulla definitiva adozione dal Concilio della Dichiarazione
Nostra aetate il 16.X. 1965, il cui voto mette fine a un numero
incredibile di pressioni, di passi, di visite, di lettere, di pamphlets,
di trattati che hanno assalito il Segretariato per l’unità dei
cristiani per più di tre anni. Quando saranno conosciuti nei particolari
questi vari tentativi per fare abortire o rendere insignificante la
dichiarazione conciliare, si resterà confusi davanti a tanta passione,
aberrazione, odio, e per dire tutto, ignoranza e bestialità (!?).
D’altro lato, parecchi lamenteranno a buon diritto che l’ultima versione
del testo presentata dal Segretariato per l’unità abbia perduto un poco
del suo mordente. È soprattutto peccato che le vere ragioni per cui
sono state fatte queste modifiche siano state più o meno nascoste dietro
dei pii motivi. La diplomazia romana è prevalsa su una franchezza
assoluta. Ma bisogna riconoscere che la dichiarazione, come è stata
votata, ha salvato l’essenziale. Gli osservatori che durante
l’intersessione avevano fatto correre le voci più allarmanti hanno
sbagliato di grosso. Il Vaticano Il ha realizzato, grosso modo, la
volontà di Giovanni XXIII biasimando severamente l’antisemitismo. La
Chiesa ha riconosciuto implicitamente le sue colpe passate in tale
materia, che sono pesanti, durevoli e numerose. La nuova mentalità
ecumenica ha vinto i pregiudizi di un tempo. A questo riguardo, il voto
di venerdì inaugura una pagina bianca nella storia dei rapporti tra Roma
e gli ebrei. Fino all’ultimo giorno gli antisemiti cattolici si sono
coalizzati per cercare di imbavagliate il Concilio. Abbiamo già
segnalato il pamphlet italiano di Don Zaga. Un altro è di Léon de
Poncins, che accusa i vescovi che hanno approvato il testo dell’anno
scorso d’«incoscienza».
«Una dichiarazione degna di un antipapa.
» (ib., p. 967): Ma bisogna soprattutto ricordare il libello di 4
pagine ricevuto dai vescovi. È preceduto da questo titolo lungo e
curioso: «Nessun Concilio e nessun Papa possono condannare Gesù, la
Chiesa cattolica, apostolica e romana, i suoi pontefici (Il libello
enumera 15 papi « antisemiti », da Nicola I (IX secolo) fino a Leone
XIII) e i concili più illustri. Ora la dichiarazione sugli ebrei
comporta implicitamente una tale condanna, e, per questa eminente
ragione deve essere respinta».
Nel testo si leggono queste spaventose parole: « Gli ebrei
desiderano ora spingere la Chiesa a condannarsi tacitamente e a mutar
parere davanti a tutto il mondo. È evidente che solo un antipapa o un conciliabolo (sic) potrebbero approvare una dichiarazione di questo genere. Ed
è quello che pensano con noi un numero sempre crescente di cattolici
sparsi nel mondo i quali sono decisi ad operare nel modo che sarà
necessario per salvarela Chiesa da una simile ignominia ». Che firme vi
sono in fondo al pamphlet? Trentun movimenti cattolici tra i quali
per la Francia le riviste «Itinéraires, Nouvelles de chrétienté», la «
Cité catholique » la cui rivista «Verbe» (che si chiama ora
«Permanences»), è ben nota, l’«Action Fatima-la-Salette », e il «
Movimento tradizionalista cattolico ». Ecco il numero degli altri
movimenti classificati per nazionalità: USA (3), Italia (3), Messico
(3), Spagna (2), Argentina (2), Portogallo (2), Cile (2), Germania (1),
Austria (1), Brasile (1), Ecuador (1), Venezuela (1), Giordania (1). La
Francia - come si vede – con cinque movimenti, ha il triste privilegio
di essere in testa. Aggiungiamo che è difficilissimo interpretare i voti
negativi di cui abbiamo parlato sopra: 10 astensioni più 250 non
placet. Hanno votato contro lo schema in una proporzione sconosciuta i
vescovi dei Paesi arabi, i vescovi di estrema destra, e alcuni vescovi
malcontenti che il testo attuale fosse meno preciso e meno forte di
quello adottato nel 1964.»
Negli anni che seguirono divenne chiaro che i redattori di questo
manifesto, che accusava lo spirito del Vaticano 2º di opporsi alla
dottrina cattolica, avevano ragione da vendere: Era
evidente che solo un antipapa e un conciliabolo avrebbero potuto
approvare una dichiarazione con un insegnamento antievangelico.
Ed essi erano ormai riconoscibili dai loro evidentissimi frutti di
scristianizzazione e apostasia generale. I redattori del manifesto non
avevano ragione, però, nel non aver dato seguito a quest’accusa
legittima, poiché, trattandosi della presenza di un antipapa e di un
conciliabolo che avrebbero fatto deviare dalla fede cristiana, il danno
era troppo grave per accettarlo senza provvedere ad una reazione
proporzionata.
Mancavano forse alla Chiesa di Dio gli strumenti per impedire ai suoi
demolitori di agire? No certamente. Perché allora questa testimonianza
del pericolo che correva la Chiesa non ebbe seguito, ma causò la
divisione e il crollo completo della testimonianza cattolica?
Si noti, quest’accusa della presenza di un antipapa in un
conciliabolo fu sottoscritta durante il Vaticano 2º da molti gruppi
cattolici, ma non ha avuto seguito. Come mai? Non sia mai detto che alla
società perfetta che è la Chiesamancasse la chiarezza delle leggi e
delle dottrine cattoliche per difendere la Fede della Chiesa. Quel che
sicuramente è mancata e continua a mancare è la volontà di unirsi e
operare secondo la sua Legge. È quanto si deve considerare per arrivare
ad una conclusione costruttiva.
Anni dopo, anche i monsignori Marcel Lefebvre e Antonio de Castro
Mayer avrebbero espresso dubbi sulla validità delle autorità conciliari
in Vaticano.
Il primo ha parlato di “anticristi”, il secondo di un antipapa. Ma
diversi sacerdoti e laici vanno pure oltre queste posizioni, anche se
con motivazioni e elementi canonici diversificati. Poiché l’eresia
pancristiana del modernismo conciliare, ossia lo gnosticismo ecumenista,
è da sempre condannata dai Papi.
L’autorità papale esiste per rappresentare l’Autorità divina,
condannando quanto contrasta con la verità trasmessa nella Rivelazione.
Se al contrario, si accordasse con quanto la avversa, sarebbe il
peggiore nemico della Fede; sarebbe vedere “nel Luogo Santo l’abominio
della desolazione, predetta dal Profeta Daniele”, senza reagire.
Una conclusione tanto illogica come indegna è solo risultato della
debolezza umana, incapace di preservare la fede nei tempi finali. Essa
perdura nella spensieratezza delle maggioranze, ormai scristianizzate
senza volerlo.
Per i nostri tempi il Signore ha predetto una fine apocalittica: “Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18, 8)
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Che pure i santi si stiano stufando e indignando della Chiesa conciliare?
RispondiEliminaVedere qui:
http://www.youtube.com/watch?v=uqDMqzgxqzA
http://www.youtube.com/watch?v=csqlTN7VAjA
Pura superstizione.
EliminaPuò anche darsi che siano segni. Quantomeno di disattenzione dei portatori, indice di poca cura nelle processioni, indice di superficialità nel gestire le cose sacre.
RispondiEliminaMa quel che è più importante è quanto scrive Arai Daniele !
Ancora una volta, con il deisderio di conoscere la verità , che lo contraddistingue, è andato a cercare padre Kramer e gli ha messo sotto gli occhi la realtà dell'apostasia antica, che lui, Kramer, non conosceva.
Non è solo padre Kramer, ma credo di non sbagliarmi molto se dico che il 90% dei sacerdoti nel mondo non ha saputo le trame , nè ha saputo la storia del Concilio, se non quanto letto dai giornali.
Del resto come può un sacerdote che si dedica veramente e con spirito ad una parrocchia, avere il tempo di capire il perchè delle aberrazioni dottrinali conciliari ?
Come ogni "soldato" ha cercato di eseguire gli ordini che arrivavano dall'alto.
Oltre a tutto questi ordini erano uno "snellimento" della liturgia, uno scarico di responsabilità anche sui laici (consiglio parrocchiale + convegni pastorali+ consigli diocesani)...
Che bello ! Tutto più semplice, bastava girar le spalle al Signore e dare la fronte al popolo dell'assemblea "nuova", parlare nella lingua corrente e recitare le formulette nuove di consacrazione del pane e del vino, più semplici e + alla portata "d'uomo"...
Proprio GIRAR LE SPALLE AL SIGNORE !
Non è stato l'obbedire soltanto alla serie di dottrine nuove e bislacche, ma è stato l'obbedire gioiosamente a quanto più faceva comodo, che ,credo, sia la colpa più grave dei sacerdoti che ora continuano a seguire. Tanto più che la libertà ad esercitare variazioni nell'assemblea-ancora chiamata "messa"- non trova alcuna riprovazione dalla gerarchia ufficiale, quindi ciascuno adatta al momento ed all'umore dei fedeli la celebrazione assembleare.
La setta NC ne è altro esempio lampante. Qualcuno ha forse impedito i riti simil-giudaici di questa ? Qualcuno ha forse interdetto ai carismatici le celebrazioni emozionali ?E via con le varie congreghe e sette che animano la chiesa cattolica post-conciliare.
Una sola cosa disturba la gerarchia corrotta e falsa: che a Medjugorje si esalti la disobbedienza al "papa" ed al resto della gerarchia. Ma solo perchè non è utile ai fini massonici !
Che venga dichiarata in futuro prossimo, dalla istituzione appositamente istituita, "non constat" non incide sul clamoroso falso di Medjugorje come non incide sui falsi papi e falsi cardinali che lo dichiareranno per uso loro (non sollecitare la disobbedienza al Vaticano).
Sono solo due serpi che si mordono a vicenda per ottenere ciascuna il dominio a scapito dell'altra.
Questo è quanto penso.
Il resto, cioè le analisi già fatte su questo blog, per chi vuole informarsi veramente, sono sempre più una conferma di quanto scrive Arai Daniele.
Un contributo bellissimo, caro Mardu....
Eliminate ne ringrazio di cuore...
Ma, insomma, 'sto padre Kramer, malgrado le sue originali posizioni, è o no in piena comunione (s'intende a livello formale-ufficiale, chè non si capisce che autentica "comunione" potrebbe mai essere quella di un prete che dice tanto peste e corna del Papa e dell'attuale Chiesa in generale) con Roma? Ha subito qualche sanzione, tipo sospensione a divinis o simile, oppure, per il Vaticano, è tutto come se nulla fosse?
RispondiEliminaLa mia è pura curiosità. Buon 2014 a tutti i curatori e lettori del blog.
Tommaso Pellegrino - Torino
Sarebbe buona educazione, se non rispondere al quesito posto nel mio commento, almeno ricambiare gli auguri di Buon 2014. Grazie.
RispondiEliminaTommaso pellegrino - Torino
Caro Tommaso, non sapendo assolutamente rispondere al tuo quesito, mi premuro però di augurarti un buonissimo 2014 in Gesù e Maria a te e alla tua famiglia, e mi scuso per non averlo fatto prima. Mi permetto di pensare, inoltre, che tale augurio sia assolutamente condiviso da tutto il blog, vista la sensibilità dei suoi curatori e di moltissimi che scrivono qua dentro.
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