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lunedì 23 agosto 2010

COLLOQUI AGGIRATI?...

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X




Mentre i colloqui fra Roma e la Fraternità San Pio X, a sentire le due parti, stanno cozzando contro un muro dottrinale, una notizia dalla Francia e dalla Germania e delle voci da Roma configurano insieme un pericolo per i Cattolici. Tale pericolo è costituito da un accordo politico che semplicemente aggirerebbe il blocco dottrinale. La politica minaccia di intrappolare la dottrina.

Dalla Francia e dalla Germania, poche settimane fa, mi si è detto che una larga percentuale di cattolici che frequentano i centri di Messa della FSSPX stanno solo sperando e aspettando un qualche accordo per venir fuori dai colloqui. Se, e ripeto se, questo è vero, la cosa è molto grave. Questi cattolici meritano pieni voti per il fatto che non desiderano essere tagliati fuori da ciò che a loro sembra essere Roma, ma meritano voti scarsi per il fatto che non colgono che, fino a quando i colloqui rimarranno dottrinali, non vi sarà modo per gli insegnamenti neo-modernisti del Vaticano II di essere conciliati con la dottrina cattolica della vera Chiesa.
Questi cattolici potranno venerare ed amare l'Arcivescovo Lefebvre

per come lo vedono, ma  non hanno compreso l'essenza della sua lotta per la Chiesa. Farebbero meglio ad aprire gli occhi, se non vogliono cadere, in un modo o nell'altro, tra le braccia dei neo-modernisti Romani. 

(Qui sotto un video per comprendere cio' che pensava Monsignor Lefebvre)

Un accordo a fronte della dottrina significa porre la politica prima della religione, l'unità prima della verità, l'uomo prima di Dio. Dio prima dell'uomo significa la verità prima dell'unità, la religione prima della politica, e la dottrina come cosa più importante di un qualsiasi accordo non dottrinale.
Solo dei sognatori potevano non prevedere che i colloqui fra Roma e la FSSPX andassero a cozzare contro un muro dottrinale. Solo dei politicanti possono sperare di poterne ricavare un accordo non dottrinale.

Ahimè, a quanto pare Benedetto XVI crede sinceramente nella nuova Chiesa del Vaticano II, che consiste nel raccogliere nel suo seno tutti gli uomini assolutamente, indipendentemente dal fatto che credano o meno nell'unica vera dottrina della Fede.
Perciò egli desidera sinceramente accogliere anche la FSSPX - bisogna anche tenere conto che normalmente non ha troppo da vivere! Di conseguenza, il blocco dei colloqui dottrinali non dovrebbe preoccuparlo eccessivamente, e per lui non sarebbe escluso raggiungere un accordo politico con la FSSPX, al fine di unirla al resto della nuova Chiesa. Questo scopo esigerebbe di non chiedere troppo alla FSSPX, che rifiuterebbe l'accordo, né troppo poco, perché allora il resto della nuova Chiesa conciliare insorgerebbe per protesta.

Le voci da Roma dicono che lui stia proprio pensando ad un "Motu Proprio", che accetterebbe il "ritorno nella Chiesa" della FSSPX, una volta per tutte, senza chiedere alla stessa FSSPX un'esplicita accettazione del Vaticano II o della nuova Messa, ma chiedendo solo l'accettazione, per esempio, del "Catechismo della Chiesa cattolica" di Giovanni Paolo II, del 1992, il quale è sostanzialmente modernista, ma in maniera sommessa.
In tal modo la FSSPX, agli occhi dei suoi seguaci, non parrebbe accettare il Concilio o la nuova Messa, ma si disporrebbe, pian piano, ad andare d'accordo con la sostanza del neo-modernismo.

Così tutti i fautori dell'unità sarebbero contenti. Salvo i credenti nella dottrina cattolica.

PERICOLO!

Kyrie eleison.

Londra, Inghilterra

1 commento:

  1. Pur sul punto di partire, questa è notizia talmente incisiva ed importante che mi urge un commento a favore di mons. Williamson che non è nuocvo a parlar chiaro indipendentemente da quel che può suscitare. HA PERFETTAMENTE RAGIONE! Se il papa volesse emanare un "motu proprio" per la riaccolta, in seno alla Chiesa, della comunità FSSPX, ben venga! Ma naturalmente, per via dell'"ecumenismo" conciliare, non può chiedere alla comunità stessa l'abiura di quelle regole secolari della Chiesa di cui la comunità è stata interprete fedele finora. Allora come la mettiamo con i movimenti e sette o quant'altro venga definito, che non accettano nemmeno i dogmi ecclesiali affermati da secoli e ribaditi di recente persino dai pontefici "post-conciliari" ?? E' stata fatta una richiesta a loro, di abiura delle eresie ? No! per via dell'ecumenismo...Bene per la stessa logica, quindi DEVE essere accettata la comunità FSSPX senza indugi e senza alcuna richiesta, altrimenti diverrebbe chiara la dicotomia e, di conseguenza l'apostasia conclamata della Chiesa attuale. Che il Signore ispiri il papa a non creare diseguaglianze oltre ai pasticci che già ci sono !

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