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venerdì 6 agosto 2010

CONTENUTI ‘SEGRETI’ DELLE CATECHESI ERETICHE NEOCATECUMENALI...


Kiko, eretico fondatore della setta Neocatecumenale....



Tratto dal libro di Don Elio Marighetto I SEGRETI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 
1° PARTE.......


I testi in nero sono le affermazioni dei fondatori eretici del Cammino Neocatecumenale Kiko e Carmen, le frasi colorate sono rifflessioni di Don Elio Marighetto... 

CONTENUTI ‘SEGRETI’ DELLE CATECHESI NC
Nelle “Società a delinquere” tutto viene coperto da segreto e chi svela qualche segreto viene punito severamente, ma nella Chiesa tutti dovremmo scambiarci con semplicità idee, pensieri e conoscenze, unicamente interessati alla crescita e all’arricchimento di tutti. I fondatori e responsabili del CN, invece, non fanno conoscere pubblicamente le loro dottrine, i loro programmi e i loro metodi, anzi cercano di ingannare quanti in buona fede si fidano della vantata fedeltà alla Chiesa. Kiko non è sempre sincero nelle sue affermazioni. Egli mente quando dice: “questo Cammino non è mai stato precostituito…” (OR, p. 8), perché in realtà egli s’è ispirato al Catechismo Olandese e a due testi (forniti ai catechisti come sussidio) del teologo protestante Bonhoeffer: ‘Vita comune’ e ‘Sequela’. Mente quando dice: “Noi abbiamo presentato questo cammino ai Vescovi”. Perché se è vero che essi, convocati (numerosi e trattati con ogni riguardo) a Roma (dall’Africa), a Santo Domingo (dalle Americhe) e a Vienna (dall’Europa), hanno partecipato alla Liturgia penitenziale e alla EucarIstia, è altrettanto vero che non hanno mai potuto avere tra le mani i testi (tenuti segreti a tutti, compresi i Vescovi e le Congregazioni romane). Mente presentando il CN come Catecumenato della Chiesa Cattolica.
“Tutti allora abbiamo creduto che lui fosse inviato dal Papa e dai Vescovi con una nuova catechesi. Se avessimo aderito, ci dicevano, avremmo ricevuto il Concilio Vaticano II in modo più approfondito. Ancora oggi la gente crede tutto questo, che gli unici a saperne di più sono i NC. Lo credono i catechisti e la gente ascolta” (Test. Ex-Cat. p. 9). I Vescovi, non conoscendo i contenuti delle catechesi, hanno lasciato fare. Ancor oggi, questi testi costituiscono la base d’ogni catechesi del Movimento; sono stati ritoccati con qualche aggiunta, ma mai corretti e, consegnati solo ai catechisti più fidati, sono tenuti gelosamente ‘segreti’ al punto che è fatta severa proibizione agli aderenti di leggerli e ancor più di commentarli con altri che non siano già dentro il Movimento.
Mi risulta che nel 1996 il Santo Padre Giovani Paolo II sia stato informato delle affermazioni ereticali contenute negli “Orientamenti alle équipes di catechisti per la fase di conversione” e che da allora, pur senza forti prese di posizione ufficiali, abbia mutato radicalmente il suo giudizio sul CN. La Congregazione per la Dottrina della Fede, ha richiesto a Kiko tutti i suoi testi, lo ha convocato più volte, segnalando gli errori da correggere e lo tiene costantemente sotto controllo. ‘Los mamotretos’ (come chiamano loro le bozze) da oltre tre anni continuano a fare la spola tra il Vaticano e la Villa residenza romana di Kiko e Carmen senza ottenere la sospirata e più volte annunciata approvazione.
Mentre a Roma si discute, nel mondo continuano a diffondersi queste dottrine che segnano negativamente le menti di tanta gente.
Riporto qui quelle affermazioni che sono l’anima segreta della formazione teologica e dell’attività pastorale dei catechisti, che con abili tecniche riescono a plagiare i fedeli sprovveduti, disinformati e passivi.
 
I commenti ai testi li faccio con caratteri diversi, sobriamente, citando la Bibbia e i documenti della Chiesa. A queste fonti autorevoli aggiungo la Testimonianza di una ex-catechista NC che per 20 anni ha guidato la sua Comunità cercando di mediare fra gli insegnamenti di Kiko e quelli della Chiesa. Alla fine ha dovuto arrendersi e fare la sua scelta per la Chiesa. La sua testimonianza è stata inviata alle competenti Congregazioni Vaticane.
La maggior parte delle citazioni è tratta dagli ‘Appunti presi dai nastri degli incontri avuti da Kiko e Carmen per orientare le Equipes di Catechisti di Madrid nel febbraio del 1978 (Edizione marzo 1982)’. Nell’edizione luglio 1986, dopo la pag. 147 c’è aggiunta c’è la catechesi fatta a Parigi nel 1978 che sposta di 20 tutta la numerazione delle pagine seguenti.


STORIA E MISSIONE DELLA CHIESA

Kiko ha la presunzione di presentarsi come il salvatore e l’iniziatore della vera Chiesa e pertanto fa una lettura catastrofica di tutto il passato della Chiesa Cattolica salvando solo i suoi primi tre secoli.
Anche alcune sètte hanno questo schema: alla “Vera Chiesa” iniziale avrebbe fatto seguito un black-out e dopo un lungo periodo sarebbe riapparsa la “Vera Chiesa”, grazie al fondatore della setta che finisce per esserne il Messia.
 

EVENTO PER GLI ALTRI NON PER LA PROPRIA SANTIFICAZIONE

“(Per l’uomo) che è fuori della parrocchia, al quale senza dubbio nessuna di queste presenze serve… Dobbiamo trovare una presenza di Gesù Cristo per la quale non sia necessario avere fede, per la quale un uomo pagano, ateo, un uomo desacralizzato, un tecnico, un pragmatico che non ha fede in Gesù Cristo e che non viene più in Chiesa, vedendo questa presenza, questo segno, conosca Gesù Cristo” (OR, p. 21).
“Queste catechesi non sono conferenze quaresimali, ma una cosa molto seria: vogliamo formare nella parrocchia una comunità che sia segno. Questa comunità alla lunga cambierà la pastorale e la struttura della parrocchia” (OR, p. 28).
“Forse possiamo pensare che la missione della Chiesa sia di prendere tutta la gente che sta fuori della Chiesa e portarla dentro… Se la verità fosse questa, potremmo dire senza dubbio che Gesù Cristo è fallito dopo 2.000 anni, perché oggi quelli che sono realmente nella Chiesa sono molto pochi. Se la missione della Chiesa è che tutti vi entrino, come mai Dio ha permesso che siano troppo pochi quelli che sono oggi nella Chiesa?” (OR, p. 78).
“Con queste catechesi vogliamo smontare un po’ queste idee che molti hanno sulla missione della Chiesa. Vediamo nel Vangelo come Gesù Cristo ha concepito la sua Chiesa. L’ha concepita, forse, come l’unica tavola di salvezza su cui tutti devono salire per salvarsi?
“Gesù Cristo nel Vangelo dice: VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO, VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA, VOI SIETE IL LIEVITO.
“Se Gesù Cristo concepisce… la sua Chiesa come una luce e questo puntino è un fuoco potente ed il resto tenebre... LA LUCE E’ UN SERVIZIO. Cosa è più importante: la luce o noi? Indubbiamente noi...
“L'importante non è essere luce ma avere scoperto la luce ed essere illuminato. Tutti vogliamo essere questo fuoco che illumina. Perché sembra che esserlo sia la perfezione. Dio non ha concepito le cose così. Ha concepito la luce come servizio (OR, pp. 78-79).
“ ... gli storici dicono che la chiesa ha fermentato tutta la storia molto più di quanto non appaia...” (OR, p. 80).
“Da questo si deduce che la missione non è far sì che tutti vi entrino a far parte giuridicamente, bensì che gli uomini siano illuminati dalla Chiesa e giungano al Padre… o la Chiesa è l’unica tavola di salvezza e chi non entra in essa giuridicamente si condanna, o la Chiesa è sacramento di salvezza per il mondo… Se gli uomini si salvano solo se aderiscono in qualche modo a questa Chiesa attraverso i Sacramenti, allora dobbiamo continuare e bisognerà ottenere che il prete stia negli ospedali a dare l’estrema unzione ad ogni moribondo, bisogna battezzare tutti quelli che nascono, bisogna andare nelle case, nelle famiglie a fare qualsiasi cosa perché la gente venga a messa. Però se per caso la missione della Chiesa è un sacramento di salvezza, oggi le nostre parrocchie si trovano in una eresia pratica, perché non sono sacramento di salvezza. Se la Chiesa è un sacramento di salvezza bisogna creare all’interno delle parrocchie un segno per gli atei, i marxisti e gli uomini secolarizzati di cui le nostre parrocchie sono piene. Così parlò (un sacerdote operaio della periferia di Roma) e disse una cosa molto seria” (OR, p. 81).
“La Chiesa primitiva non si considerò mai come l’unica tavola di salvezza, ma come una missione dentro la storia” (OR, pp. 81-82).
“… ‘Fuori della Chiesa non c’è salvezza’ … in questa frase intesa giuridicamente, si rispecchia la mentalità di tutta la gente che vi ascolterà. Sta alla base della nostra mentalità sulla Chiesa: da qui le estreme unzioni a tutti gli infermi, le confessioni all’ultimo momento e i battesimi rapidi ai bambini appena nati, ecc. Perché se la Chiesa è l’unica tavola di salvezza e colui che non appartiene giuridicamente si condanna, così si deve fare.
“La ‘Lumen Gentium’ ha presupposto una rivoluzione radicale in questa mentalità proclamando la Chiesa come luce delle genti e sacramento di salvezza. La concezione che avevamo prima era quella dell’appartenenza giuridica alla Chiesa per salvarsi nell’altro mondo. Smontare questa mentalità è difficilissimo. Per questo le missioni sono pensate per battezzare tutti i cinesi e i giapponesi ad ogni costo, con la spada…
“Se per noi la Chiesa è, come la concepisce il Concilio, Sacramento di salvezza, non si tratterà di avere molta gente nella Chiesa, ma che nella parrocchia ci sia una comunità di cristiani per davvero, che siano sacramento di salvezza per gli uomini che non vengono in chiesa” (OR, p. 82).
“Bisogna dire alla gente in questa notte, che queste parole che state loro rivolgendo sono una chiamata di Dio a formare un popolo che è la Chiesa, un evento oggi in ordine alle nazioni, non alla propria perfezione personale” (OR, p. 83).
“Lo vedremo con un disegno. Al centro abbiamo la Chiesa viva, costituita da persone… chiamate a formare nuove Comunità, ad essere Chiesa sacramento. Non che essi abbiano voluto essere Chiesa, bensì sono stati eletti da Dio per compiere questa missione” (OR, p. 84).
“Così noi pensiamo la Chiesa; senza trionfalismi né proselitismi, senza voler portare Gesù Cristo non so dove o che tutti entrino in essa” (OR, p. 86).
“La Chiesa è un evento, è una storia, è un fatto…” (OR, p. 87).



Gesù ha inviato i suoi ad ammaestrare tutte le genti (Mt 28,19); ed ha parlato di un solo ovile e di un solo pastore (Gv 10,16).
Ma per Kiko, la Chiesa non è cosa giuridica e nessuno è tenuto ad appartenervi perché ci si può salvare anche restando fuori di essa, perché l’appartenenza giuridica non è piena comunione con Cristo.
“I padri del Concilio Vaticano II, trattando il tema della vera religione, affermarono: “Noi crediamo che questa unica vera religione sussiste nella Chiesa Cattolica e apostolica, alla quale il Signore Gesù ha affidato il compito di diffonderla tra tutti gli uomini… E tutti gli uomini sono tenuti a cercare la verità, specialmente in ciò che riguarda Dio e la sua Chiesa e, una volta conosciuta, ad abbracciarla e custodirla” (D.H., 1).
La Dichiarazione “Dominus Jesus” riporta i punti essenziali della dottrina di fede cattolica sulla considerazione del significato e del valore salvifico delle altre religioni e ci ricorda che in Gesù sta la pienezza definitiva della rivelazione (mentre nelle altre religioni c’è solo esperienza religiosa alla ricerca della verità assoluta); che Gesù è il mediatore e il redentore universale; che il mistero salvifico di Cristo è unico e universale (altre mediazioni
non si devono intendere né parallele, né complementari); che la Chiesa è unica (“I fedeli sono tenuti a professare che esiste una continuità storica tra la Chiesa fondata da Cristo e la Chiesa Cattolica”; che in Cristo c’è la reale possibilità di salvezza per tutti gli uomini e che la Chiesa è realmente necessaria in ordine a tale salvezza.
E’ vero che molti possono salvarsi perché, senza loro colpa, non appartengono alla Chiesa, ma, certo, non può salvarsi chi, avendo conosciuto la volontà di Gesù, si rifiuta di entrare nella Chiesa, come se le altre vie potessero egualmente condurre alla vita eterna. Se molti non aderiscono pienamente al progetto che Dio ha su di loro, ciò non dipende dal fatto che sia sbagliato il progetto di Dio, quanto piuttosto dal cattivo uso che ogni uomo fa della propria libertà e dal suo potere di rifiutare anche lo stesso progetto di Dio.

LA CHIESA NON E’ UNA COSA GIURIDICA MA SACRAMENTALE

“L’uomo che è nella Chiesa… nel suo impulso missionario, cercando in qualche modo di portare Gesù Cristo all’uomo pragmatico-realista, agnostico,… che cerca di cambiare la società… si lascia influenzare da essi… e si mette a studiare psicologia e sociologia… (ciò) significa in qualche modo tecnicizzare la Chiesa” (OR, pp. 42-43).
“Di fronte all’uomo socialista la Chiesa ha commesso un altro errore. Ha ugualmente impiegato le sue stesse tecniche” (OR, p. 44).
“Risultato: uno stato di confusione nella Chiesa così da non sapere più quali gruppi sono cattolici e quali no” (OR, p. 45).
“Che in una parrocchia esista un parroco, due coadiutori, una grande chiesa con 5 campane, 35 statue… tutto questo non fa la Chiesa… per il fatto che in un posto si faccia la catechesi e si formi una comunità non esiste la Chiesa. Se quelli che stanno lì dentro non danno i segni della fede, non si dà la Chiesa… questo è soltanto aderire a delle verità… Dov’è allora la Chiesa? Dov’è lo Spirito Santo, lo Spirito vivificante di Gesù Cristo Risorto, dov’è l’uomo nuovo del Sermone della Montagna. Dove c’è questo, lì c’è la Chiesa” (OR, p. 88).
“La Chiesa non è una cosa giuridica, ma sacramentale… Se passiamo a una visione giuridica della Chiesa come si farà dopo, la penitenza acquista anche essa una dimensione giuridica, la Chiesa primitiva è un corpo che esplicita nel mondo la resurrezione di Gesù Cristo” (OR, p. 167).

Queste tesi erano proprie di Montano e di Beguardi (D-S 893), dei Fraticelli (D-S 910-912), di Wyclif (D-S 1187), di G. Hus (D-S 1201-1206), di Lutero (D-S 1465ss), di P. Quesnel (D-S 2474ss), dei Giansenisti (D-S 2615) e del noto teologo protestante Bonhoeffer.

GESU’ CRISTO NON SI E’ VISTO DA NESSUNA PARTE
LA CHIESA CATTOLICA E’ PIENA DI PAGANESIMO

Sia Kiko che Carmen ripetono in modo martellante, che per 1700 anni nella Chiesa c'è stata solo religiosità naturale, che fino ad ora non si è capito niente della vera fede e del vero cristianesimo, e che questa comprensione è diventata invece completa e defini-tiva, solo ora, nelle Comunità NC.
Nel testo si ripetono spesso frasi tipo:
“Gesù Cristo non si è più visto da nessuna parte” (OR, p. 43).
“Il cristianesimo non si vede da nessuna parte" (OR, p. 52);“Questa crisi (di fede)… consiste nel fatto che non abbiamo mai visto i segni della fede. I teologi dicono che senza i segni non si può dare la fede” (OR, p. 72).
“Se il cammino deve apportare qualcosa alla Chiesa deve essere in mezzo alla contraddizione se va ad essere un fermento per la Chiesa deve scontrarsi con un’altra mentalità. Io mi rallegro sempre di questo e mi conforta: quanti più problemi abbiamo a Roma sempre dico: “Questo va bene”. La contraddizione è un’opera di Dio perché se tutto andasse molto bene vorrebbe dire che non apportiamo nulla di nuovo alla Chiesa” (1°SCR, p. 3).
“La Chiesa, sacramento di salvezza, oggi nelle parrocchie non si vede da nessuna parte, piuttosto sono degli uffici dove la gente va a Messa, al Battesimo, però non sono un sacramento di salvezza” (1°SCR, p. 31).
“Io giunsi a venticinque anni senza vedere un solo cristiano… ma il cristianesimo che si legge nei Vangeli dove lo abbiamo visto?… Tutti questi cristiani che vanno e riempiono le chiese quando ci hanno dato una testimonianza di cristianesimo adulto?” (1°SCR, pp. 53-54).
“…a noi è stato dato il Battesimo, da piccolini tutto di un colpo, con la fede prestata dalla Chiesa e poi non ci è stata fatta la catechesi.
…E nei collegi come ci hanno catechizzato? Magari il prete ciccione che ci faceva religione e le cui lezioni erano dormite profonde e che se non sapevi la lezione ti mollava un ceffone… (1°SCR, p. 53).
“Quando abbiamo conosciuto noi un cristiano adulto?” (1°SCR, p. 59).
“Ed è un fatto che le nostre parrocchie oggi per il 78% degli uomini che se ne sono andati dalla Chiesa, non sono sacramento di salvezza. Di quelli che noi chiamiamo cristiani siamo scandalo per quelli che non vengono più in Chiesa” (1°SCR, p. 62).
“Io ho visto che cosa ha significato un certo tipo di cristianesimo per la mia famiglia, ho visto come mai questo cristianesimo ha salvato mio padre, anzi lo ha ucciso e co-sì con mia madre, con i miei zii, con tutta la società cattolica di Madrid” (SH, p. 44).
“Sacerdote è Cristo in quanto è il vero, l’unico Sacerdote. Ma la Chiesa. Quale Chiesa? Sono parole assurde! Ma che Chiesa? Vedendo i preti dire messa? Vedendo il Papa? Il Vaticano? Che è la Chiesa? Vedete la confusione che esiste?” (2°SCR, p. 74).
“Questo tempio dove deve abitare lo Spirito Santo non c’è. Tuo cognato che va a messa tutti i giorni, va a vedere se è tempio dello Spirito Santo…” (2°SCR, p. 75).
“Oggi dobbiamo ricostruire la Chiesa come se si incominciasse di nuovo… Non si sa più che è essere cristiano. In alcuni essere cristiano significa liberazione politica, per altri…Mah!…Questo tempio dove deve abitare lo Spirito Santo non c’è” (2°SCR, p. 75).
“Per questo dice qui che il sacrificio che Dio vuole è il nostro corpo, la nostra vita nella storia perché nel cristianesimo non esistono templi. Questo fratelli è molto importante perché se non cambiate, se non uscite dalla religiosità dovete andarvene da qui, bisogna uscire dall’idolatria del tempio. Il tempio siete voi, voi siete il nuovo tempio che è il vostro corpo. Siete sacerdoti di un nuovo tempio che è il vostro corpo, di un culto spirituale che si fa nella storia e nel mondo, non nella Chiesa nel senso di tempio-edificio. Perché la Chiesa è piena di idolatrie, la Chiesa cattolica piena di paganesimo; anche si può fare questo lì. Allora il culto è nel vostro corpo facendo la volontà di Dio nella storia. Dio non vuole sacrifici né oblazioni, né Messa al mattino, né andare a pregare i santi quando poi nella storia sei un idolatra, quando nella storia tu non rispondi, quando in casa tu non hai misericordia, quando nella tua famiglia tu sei un uomo che fa il contrario di quello che dice il cristianesimo” (PR, p. 34).
“La Chiesa è mezza distrutta e bisogna ricostruirla” (PR, p. 168).
“Oggi il cuore del Vangelo è in pericolo molto grave… Tu chiedi qualcosa a un prete… e c’è una confusione…gravissima” (PR, p. 173).
“Siamo a Roma, stiamo fino ai capelli nel cristianesimo, sono tutti già ‘vaccinati’. E’ la terra peggiore, è la terra che ha dato già tutto. E’ la peggio terra del mondo!… Qui siamo nelle parrocchie romane! Figurati! In tutte le parti del mondo si pensa che Roma è il peggio, in tutta Italia: ‘Lì a Roma con i cardinali, la curia… ognuno si fa i fatti suoi, lì non c’è pastorale vera: in Roma mai stata una pastorale… si dice da tutte le parti ed è vero, è vero!’” (PR, p. 183).

Queste affermazioni fanno eco a quanto andava dicendo Lutero: “Il nostro Vangelo ha prodotto, grazie a Dio, molte e grandi cose. Perché prima nessuno sapeva che cos’è il Vangelo, quello che è Cristo, cos’è il battesimo, la confessione, il sacramento, la fede, lo spirito, la carne, le buone opere, i dieci comandamenti, il padre nostro; quello che è la preghiera, la sofferenza, la consolazione; cos’è l'autorità civile, il matrimonio; quello che sono i padri, i figli, i signori, i servi; quello che è la donna, la fanciulla, il demonio, gli angeli, il mondo, la vita, la morte, il peccato, il diritto, il perdono dei peccati; quello che è Dio; cosa sono il Vescovo, il parroco, la Chiesa; cos’è un cristiano, cos’è la croce. Insomma nulla sapevamo di quanto un cristiano deve sapere. Tutto era oscurato ed oppresso dagli asini del Papa”. (Ammonizione ai miei cari tedeschi (1531) in WEIMARER AUSGABE, Weimar 1883ss., 30,3, p. 317).
E diceva confidenzialmente agli amici: “Da mille anni, a nessun Vescovo Dio ha concesso doni così grandi come a me” (Tischreden, 5494, V, 189; Riccardo Garcia-Villoslada: Martin Lutero, Il frate assetato di Dio, Vol. 1, Istituto Propaganda Libraria, Milano, 1985, pp. 41-42).
Ma senza sapere quanto il Signore avrebbe rivelato a Kiko, aggiungeva: “Pensi che tutti i maestri del passato non lo sapessero? Tutti i nostri padri sarebbero stati degli sciocchi? Tu solo sei stato ispirato dallo Spirito Santo in questi ultimi tempi? Dio avrebbe lasciato errare il suo popolo per tanti anni?... Quante volte il mio cuore ha palpitato, mi ha punito e rimproverato con il suo unico, fortissimo argomento: Tu solo sei saggio? Tutti gli altri sbaglierebbero e avrebbero sbagliato per tanto tempo? E se tu sbagli e trascini tanta gente nell’errore, quanti saranno dannati in eterno?”.
Voglia Iddio che anche in Kiko sorgano simili dubbi!

1 commento:

  1. Anche queste informazioni sono preziosissime da diffondere per dare modo di conoscere la setta neocatecumenale, che si presenta sempre in modo affabile. Molti interrogati dal sottoscritto,anche sacerdoti, non sanno bene,hanno conosciuto sacerdoti che sembrano validi....Anche io ero perfettamente ignorante di questa setta e conosciuti casualmente degli adepti, mi sembravano brave persone e devote alla Chiesa, anche se alcune cose non mi "quadravano" nei loro discorsi. Soltanto dopo, conosciuti attraverso vari blog intenzioni e modalità, ho avuto modo di capire appieno la malizia e la falsità con cui inducono le persone a seguirli a farsi fagocitare nel loro "cammino". Sentitomi preso in giro mi sono ribellato a questa untuosità ed ho cominciato ad interrogarmi di più ed a diffondere la verità sul "cammino"

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